IL CICLO DELL ACQUA: CHE COS È IL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO La filiera dell acqua potabile. Relatore: Riccardo MORI

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1 IL CICLO DELL ACQUA: CHE COS È IL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO La filiera dell acqua potabile Relatore: Riccardo MORI Il ciclo dell acqua: che cos è il servizio idrico integrato PIOMBINO - 17 Dicembre

2 LA FILIERA DELL ACQUA POTABILE La strategia per la riduzione delle Perdite Relatore: Riccardo MORI Il ciclo dell acqua: che cos è il servizio idrico integrato PIOMBINO - 17 Dicembre

3 STATO DELL ARTE IN TOSCANA nel nostro paese l acqua non fatturata NRW (non revenue water) varia tra il 15-60% del totale immesso in rete; la maggior parte dei gestori ripara solo le perdite segnalate e non applica il controllo pre/attivo delle perdite, tranne in casi di progetti pilota; al fine di ridurre le perdite e salvaguardare la risorsa idrica è stato emenato il Decreto n 99/97 che prescrive la definizione del bilancio idrico del sistema acquedottistico; le perdite affioranti - segnalabili rappresentano meno del 10% del volume delle perdite reali annue 3

4 ANALISI DELLE PERDITE IN ITALIA DATI ACQUEDOTTISTICI NAZIONALI (fonte La Repubblica 20/07/2008) 42 % di perdite 32 ANNI di età media delle infrastrutture Km di tubazioni 730 mc consumo pro-capite italiano 700 milioni di gli investimenti nel 2005 a fronte di 2,3 miliardi di del % della spesa totale dei lavori pubblici (corrispondenti a 76 miliardi di ) CONSUMI in ITALIA USI CIVILI mc/anno 8,46% USI AGRICOLI mc/anno (stimati) 65,09% USI INDUSTRIALI mc/anno (stimati) 26,44% 4

5 LE PERDITE NEGLI ATO IN TOSCANA Percentuale fra acqua erogata ed acqua immessa 5

6 DEFICIT IDROPOTABILE DISTRIBUZIONE EMUNGIMENTI IDROPOTABILI TOTALE DISTRIBUITO a : mc 364 pozzi idropotabili 80 piezometri e pozzi spia 182 sorgenti 4 opere di presa superficiali 1376 impianti 6

7 LE PERDITE La differenza tra il volume di acqua immessa nel sistema e quella fatturata coincide comunemente con il concetto di perdite in realtà rappresenta l acqua non fatturata ed è costituita dalla somma delle perdite reali, di quelle apparenti, e dei consumi autorizzati non contabilizzati 7

8 IL CONTROLLO DELLE PERDITE L obiettivo è principalmente quello di ridurre le perdite reali ovvero quella frazione rappresentata dalla risorsa dispersa dal sistema attraverso le tubazioni ma nel contempo, grazie ad una analisi integrata di tutti le componenti, anche la riduzione delle cosiddette perdite amministrative (consumi misurati non contabilizzati, consumi non misurati non contabilizzati, sottomisura contatori, furti). 8

9 LE PERDITE La differenza tra le perdite totali e le perdite reali coincide con quelle che comunemente si definiscono perdite amministrative e in realtà sono rappresentate dalla somma dei consumi autorizzati non contabilizzati, degli usi non autorizzati e dell imprecisione dei contatori. 9

10 LE PERDITE E LA GESTIONE I principali problemi con cui si confronta la gestione sono: aumento costante della domanda e della dotazione idrica; incremento delle portate massime nei periodi estivi; riduzione delle produzioni da sorgenti nel periodo di massima richiesta; necessità di integrazione estiva da sistemi di adduzione principali esterni; progressivo invecchiamento delle condotte e impossibilità di una sostituzione delle condotte in tempi brevi; frequenti perdite sugli allacciamenti; vetustà delle reti di distribuzione. 10

11 LE PERDITE RAPPORTO CO.VI.RI VALORI DELLE PERDITE IN RETE Toscana Ato 1 Toscana Nord 42% Toscana Ato 2 Basso Valdarno 39% Toscana Ato 3 Medio Valdarno 42% Toscana Ato 5 Toscana Costa 39% Toscana Ato 6 Ombrone 46% Totale Medio Toscana 41% Totale Medio ITALIA 42% 11

12 IL DECRETO N. 99/97 raccomanda la distrettualizzazione e la riduzione della pressione in eccesso; eseguire il bilancio idrico del sistema di adduzione e distribuzione. Produzione A 02s Disinfezione Trasporto (adduzione secondaria) Trattamento A 06 A 07s A03s A 08s A 05 Compenso A 13 A 02p Trasporto (adduzione primaria) A 04 Distribuzione A 09 A 12 A 07p A 08p A 03p A 15 A 14 A 16 A 11 A 10 Utenze 12

13 L ANALISI ASA CON IL DECRETO 99/97 13

14 L ANALISI ASA CON IL DECRETO 99/97 Le difficoltà maggiori risultano il reperimento di alcuni dati essenziali per il calcolo dei volumi quali: Fontanelle pubbliche e idranti (non tutti i punti sono dotati di contatore); Rottura di una condotta (infatti in questo caso incidono molteplici fattori quali: localizzazione delle condotta (se in un centro cittadino oppure in paesi collinari), pressioni in gioco, segnalazione di fuga e tempo di intervento, diametro della condotta, utenze collegate ); Trafilamenti dei componenti impiantistici (guarnizioni di valvole, flange e cartelle, pompe..) Volumi di scarico degli impianti di approvvigionamento (per problematiche qualitative risulta talvolta necessario dover lasciare pozzi o sorgenti, che non rispettano momentaneamente i limiti di legge, erogare l acqua non verso la rete di adduzione bensì verso fognature o fossi in modo da poter monitorare chimicamente l anomalia rilevata). 14

15 ASA in Val di Cornia Il ciclo dell acqua: che cos è il servizio idrico integrato PIOMBINO - 17 Dicembre

16 DEFICIT IDROPOTABILE DISTRIBUZIONE EMUNGIMENTI IDROPOTABILI VOLUMI Val di Cornia Elba Totale Volume prelevato , ,04 Volume acquistato 0 0 0,00 Volume ceduto , , ,21 Volume disponibile , ,83 Volume distribuito , ,81 Volume fatturato , ,00 Codice Acquedotto Denominazione Schema Idrico Rete Adduzione Totale Rete Distribuzione Materiale Prevalente Diametro Prevalente N impianti solleva mento N impianti Disinfezione Numero Serbatoi Volume Serbatoi (mc) Numero Pozzi ACQ004 ACQUEDOTTO "ANELLO" (VAL DI CORNIA) PRFV ACQ033 ACQUEDOTTO DI PIOMBINO Polietilene TOTALE

17 Interventi effettuati Inviate c.ca 250 richieste di cambio contatore Processate letture non rilevate negli ultimi 2 anni specialmente di utenze condominali Collocato c.ca 100 contatori su impianti antincendio presso campeggi Censimento del parco clienti di c.ca unità di cui non residenti 17

18 RETE IDRICA di PIOMBINO da anello da anello 18

19 RETE IDRICA di PIOMBINO NUOVI TRASDUTTORI di MISURA digitali Uscita deposito Montecastelli alto per Salivoli Uscita deposito Montecastelli alto per Capriola Uscita deposito Montecastelli basso per capoluogo 19

20 CONTROLLO ATTIVO Distrettualizzazione Ripartizione di una rete di distribuzione in sottoinsiemi (distretti) i cui confini sono idraulicamente limitati dalla mancanza di connessioni o dalla presenza di organi sezionamento e/o misuratori di portata 20

21 LA DISTRETTUALIZZAZIONE Scopi consentire semplici e immediati bilanci idrici semplificando notevolmente la ricerca delle perdite in particolare la prelocalizzazione delle medesime; consentire un efficace controllo delle pressioni di distribuzione con effettivi benefici sia sulle perdite e sulla frequenza delle rotture; migliorare la gestione della rete di distribuzione attraverso il monitoraggio continuo delle principali grandezze idrauliche al fine di consentire sia la prevenzione di crisi del sistema sia la significativa riduzione delle perdite idriche; 21

22 LA DISTRETTUALIZZAZIONE Bilanci sincroni la rete di distribuzione viene suddivisa in distretti di misura permanenti (DMA) mediante l impiego di normali contatori le cui misure vengono lette, analizzate e memorizzate dal medesimo sistema di telelettura che caratterizza i contatori d utenza presenti nel distretto stesso. 22

23 possibilità di monitorare l evoluzione delle perdite nel tempo; distinzione puntuale tra perdite fisiche e prelievi non misurati; stima accurata della quantità di acqua non contabilizzata; il rilevamento rapido della perdite consente di programmare con maggiore anticipo i lavori di riparazione ed organizzare i diversi interventi in funzione dell effettiva portata della perdita.. LA DISTRETTUALIZZAZIONE Bilanci sincroni Vantaggio 23

24 Misuratori di portata Relatore: Riccardo MORI 24

25 CONTATORE A GETTO UNICO o single jet Caratteristiche: Minime zone di accumulo depositi Pochi componenti Ridotte dimensioni Velocità di rotazione più elevata Molta influenza delle condizioni di montaggio 25

26 PUNTI SENSIBILI Usura della punta del perno 26

27 CONTATORE A GETTO MULTIPLO o multi jet Caratteristiche: Bassa velocità di rotazione Componenti robusti Usura ridotta Poca influenza delle condizioni di montaggio 27

28 PUNTI SENSIBILI 28

29 CONTATORE di tipo VOLUMETRICO Caratteristiche: PISTONE DIAFRAMMA CAMERA DI MISURA MINIME TOLLERANZE 29

30 PUNTI SENSIBILI 30

31 31

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