DEMENZE E DEFICIT COGNITIVI NELL ANZIANO

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "DEMENZE E DEFICIT COGNITIVI NELL ANZIANO"

Transcript

1 DEMENZE E DEFICIT COGNITIVI NELL ANZIANO INTRODUZIONE ALL ARGOMENTO Dott.ssa Emanuela Menichetti Psicologa-Psicoterapeuta IRSM

2 Introduzione Il termine neuropsicologia cognitiva viene applicato all analisi delle disfunzioni cognitive. Per funzione cognitiva si intende l abilità ad utilizzare o a integrare capacità di base quali: percezione, linguaggio, azione, memoria pensiero e pianificazione. La neuropsicologia cognitiva focalizza l attenzione sui diversi tipi di compromissioni della funzione cognitiva.

3 L osservazione e lo studio della compromissione della funzione cognitiva in cerebrolesi ha una lunga tradizione nella pratica clinica, tuttavia come campo di studi sistematizzato e coerente ha una storia relativamente breve. Alcune descrizioni della perdita di linguaggio sono rintracciabili già in un papiro del 3500 A.C., così come deficit nel riconoscimento di volti sono stati descritti in scritti dell antica Roma. Tuttavia dobbiamo aspettare l inizio del XIX secolo per avere studi che considerassero tali disturbi legati a malattie encefaliche. Grazie agli studi di Broca del 1861 le osservazioni e le considerazioni sui casidivennero più specifiche.

4 Dalla diagnosi al trattamento il ruolo dello psicologo Le funzioni dello psicologo che lavora nel contesto delle demenze varia a seconda dei contesti e delle realtà in cui si trova, tuttavia in un percorso ideale per il paziente e per la famiglia attraversa le tappe dalla valutazione alla restituzione, agli interventi di supporto al malato e alla famiglia, così come agli operatori.

5 LE AREE DELL INDAGINE NEUROPSICOLOGICA MEMORIA (AMNESIA) ATTENZIONE LINGUAGGIO (AFASIA) GESTUALITA APPRESA (APRASSIA) SINTOMI NON COGNITIVI (BPSD) FUNZIONI VISUO PERCETTIVE (AGNOSIA)

6 MEMORIA La memoria è quella funzione psichica volta all'assimilazione, alla ritenzione e al richiamo di informazioni apprese durante l'esperienza. Non esiste alcun tipo di azione o condotta senza memoria. Il processo mnestico si configura dunque come un percorso dinamico di ricostruzione e connessione di rappresentazioni, piuttosto che come un semplice "immagazzinamento" di dati in uno spazio mentale statico.

7 ATTENZIONE L attenzione non deve essere vista come funzione unitaria. Vengono individuate diverse dimensioni dell attenzione. 1. AUTOMATICA non necessita di un controllo spontaneo (spostamento del peso da un piede all altro quando si sta in piedi) 2. VOLONTARIA necessita di un controllo costante (scrivere a macchina la prima volta) 3. ATTENZIONE SELETTIVA UNICANALIZZATA (attenzione rivolta ad un solo compito) 4. DISTRIBUITA (attenzione rivolta a più compiti stabilendo le priorità) 5. MOMENTANEA (attenzione fugace. Stabilire ad es. se una cosa è pericolosa o no)

8 6. SOSTENUTA ( attenzione costante nel tempo = concentrazione) 7. AFFERENTE (attenzione a stimoli corporei e ambientali) 8. EFFERENTE (controllare quanto stiamo producendo in atti verbali e corporei) 9. COPERTA (avviene senza che gli altri se ne accorgano) 10. SCOPERTA (il mio atto attentivo è evidente agli altri) Pandiani Gorini-indicazioni per la valutazione neuropsicologica nell anziano

9 LINGUAGGIO AFASIE Nell anziano esistono diverse cause che possono causare deficit del linguaggio da incidenti cerebro-vascolari a sindromi degenerative. Esistono diversi tipi di compromissione linguistica: Disturbo del linguaggio verbale o Afasie: disturbo dei sistemi preposti alla comprensione e formulazione linguistica Disturbo della parola:dislalie (alterazioni anatomiche), disartrie (lesioni SNC), disfemie (Disturbi nevrotici come balbuzie) Disturbi della voce o Disfonie Nel linguaggio dell anziano divengono frequenti le Anomie e l uso di parole passe-partout (cosa, roba ). Un esame rapido dell eloquio spontaneo, della ripetizione e comprensione è sufficiente a discriminare le principali sindromi afasiche.

10 GESTUALITA APPRESA APRASSIA E raro che un paziente o la sua famiglia portino a conoscenza il proprio medico di un disturbo della gestualità appresa ovvero di APRASSIA. Il paziente aprassico può fare ciao con la mano al nipotino ma non riuscire a rifare lo stesso gesto su richiesta. L aprassico ha un disturbo primitivo del gesto volontario appreso, ovvero non compie intenzionalmente gesti motori, simbolici o non, precedentemente acquisiti.

11 BPSD I sintomi non cognitivi hanno particolare importanza nelle demenze. Possiamo suddividerli: SINTOMI AFFETTIVI (depressione e ansia) SINTOMI PSICOTICI (deliri e allucinazioni) DISTURBI DELLA CONDOTTA (sonno, alimentazione e sessualità) ALTERAZIONI DELLA PERSONALITA (irritabilità, apatia, disinibizione) COMPORTAMENTI SPECIFICI (vagabondaggio)

12 FUNZIONI VISUO PERCETTIVE Le abilità visuo-percettive consistono in un processo dinamico e attivo di elaborazione degli stimoli sensoriali che procede attraverso l analisi delle informazioni visive e culmina con l attribuzione di significato. AGNOSIA è il deficit del riconoscimento limitata ad un canale sensoriale (vista) Prosopagnosia Simultagnosia

13 Si può parlare di Demenza quando la perdita delle funzioni cognitive coinvolge la memoria e le altre funzioni (parlare, muoversi, pensare e ragionare, riconoscere ed orientarsi) ed è così severa da interferire con in modo significativo con le attività lavorative, sociali, relazionali e con la qualità della vita.

14 Classificazione delle demenze Esistono varie classificazioni delle demenze: in base alla sede della lesione Corticali/Sottocorticali Demenze primarie/secondarie

15 Demenze primarie o degenerative A) Demenze corticali 1) demenza di Alzheimer (AD) 2) demenze fronto-temporali 3) malattia di Pick B) Demenze sottocorticali 1)Parkinson-demenza 2) Demenza con corpi di Lewy 3) Atrofia multisistemica 4) Paralisi sopranucleare progressiva 5) Degenerazione cortico-basale 6) Malattia di Huntington 7) Idrocefalo Demenze secondarie A) demenza vascolare ischemica B) disturbi endocrini e metabolici ( ipo e iper-tiroidismo, ipo e iper-paratiroidismo, malattie dell asse ipofisi-surrene -s. di Cushing, m. di Addison-, encefalopatia portosistemica in corso di epatopatia, insufficienza renale cronica, ipoglicemia, disidratazione)

16 C) malattie metaboliche ereditarie D) malattie infettive ed infiammatorie del SNC (meningiti ed encefaliti - batterica, neurosifilitica, micotica, virale - sclerosi multipla e m. demielinizzanti, connettiviti, m. di Creutzfeld-Jakob, AIDS dementia complex) E)stati carenziali F)Sostanze tossiche (alcol, metalli pesanti, farmaci) G) Processi espansivi intracranici H) Miscellanea (traumi cranici, sindromi paraneoplastiche)

17 UN PO DI DATI L età media della popolazione italiana si sta alzando progressivamente e oggi gli over 65 sono oltre 12 milioni, circa il 20% della popolazione, mentre gli over 80 sono ben 3 milioni. Numeri destinati a crescere: nel 2050 la percentuale di persone over 65 supererà il 30% della popolazione italiana

18 La malattia di Alzheimer e le sue fasi

19 Prima fase (demenza lieve) La memoria inizia a svanire, soprattutto per gli eventi recenti Ripetitività Tendenza a perdersi in ambienti nuovi Dimenticanze Disorientamento temporale Pensiero impoverito con ridotta capacità di ragionamento logico Diminuzione della capacità di giudizio Ridotto rendimento lavorativo Incapacità di affrontare e risolvere problemi anche semplici relativi ai rapporti interpersonali o familiari Apatia: il paziente perde interesse per l'ambiente e per gli altri, richiudendosi in se stesso Labilità emotiva e mutamento della personalità

20 Seconda fase (demenza moderata) Grave deterioramento intellettivo non più attribuibile al normale invecchiamento La persona diventa incapace di apprendere nuove informazioni, spesso si perde, anche in ambienti a lui familiari La memoria remota è compromessa, anche se non totalmente persa, si aggravano i disturbi della memoria di eventi recenti o nomi delle persone, che vengono confusi o dimenticati; anche per questo vengono poste domande in maniera ripetitiva

21 Terza fase (demenza grave) Totale dipendenza e inattività Memoria a breve e lungo termine totalmente perse Compaiono incontinenza urinaria e fecale Incapacità di svolgere qualsiasi attività della vita quotidiana Grosse difficoltà a riconoscere parenti amici ed oggetti noti Difficoltà a capire o interpretare gli eventi

22 Incapacità a riconoscere i percorsi interni alla propria casa, difficoltà a camminare/spostarsi Difficoltà ad alimentarsi, problemi di nutrizione (può essere necessaria alimentazione artificiale) Elevato rischio di: malnutrizione, disidratazione, malattie infettive (soprattutto polmoniti), fratture, piaghe da decubito

23

24 Ciascun individuo può ridurre il rischio di sviluppare la demenza adottando un corretto stile di vita: Fare regolare esercizio fisico Seguire una dieta sana Allenare la mente Controllare il cuore Mantenere attività sociali

25 La rete dei servizi formali Assistenza Domiciliare Assistenza Domiciliare Distrettuale (CAD) Assistenza Protesica Assistenza Domiciliare del Comune (SAISA) Programma di Dimissione Protetta (Assistenza Domiciliare Integrata) Assistenza domiciliare per i pazienti con Demenza (SADISMA) Sportello Alzheimer Assistenza Semiresidenziale Centro Diurno Anziani Fragili, Centro Diurno Alzheimer. Residenzialità Protetta Residenzialità temporanea Casa di Riposo, Casa Famiglia Residenza Sanitaria Assistenziale. Lungodegenza Hospice. Tutela Sociale e Legale Invalidità ed Accompagno Amministratore di sostegno

26 Grazie per l attenzione

La consapevolezza visiva

La consapevolezza visiva Deficit visivi dopo una lesione cerebrale La consapevolezza visiva Canale dorsale V1 Canale ventrale Area in cui si determina X la consapevolezza visiva 1 Blindsight (visione cieca) Lesioni di V1 causano

Dettagli

ASSISTENZA PERIOPERATORIA

ASSISTENZA PERIOPERATORIA ASSISTENZA PERIOPERATORIA Fattori che influiscono sull assistenza La malattia e la risposta Intervento chirurgico Aspetti sociali e personali Interventi dei medici e infermieri FATTORE UMANO TIPI DI INTERVENTI

Dettagli

La Malattia di Alzheimer: approccio neuropsicologico

La Malattia di Alzheimer: approccio neuropsicologico La Malattia di Alzheimer: approccio neuropsicologico Dott.ssa Sara Fascendini Centro Alzheimer, Fondazione Europea di Ricerca Biomedica (FERB), Ospedale Briolini, Gazzaniga (BG) CHE COSA È LA DEMENZA?

Dettagli

GESTIONE DELLO STRESS NEL CONTESTO SANITARIO

GESTIONE DELLO STRESS NEL CONTESTO SANITARIO Relazioni sintomatiche tra: CONTESTO, GESTIONE DELLO STRESS NEL CONTESTO SANITARIO CONTESTO SINTOMI VULNERABILITA Mario Di Pietro www.educazione-emotiva.it Relazioni sintomatiche tra: CONTESTO, Relazioni

Dettagli

Malnutrizione in LTCF l esperienza del Piccolo Cottolengo Don Orione. Piccolo Cottolengo Don Orione

Malnutrizione in LTCF l esperienza del Piccolo Cottolengo Don Orione. Piccolo Cottolengo Don Orione l esperienza del 1 l esperienza del SCHEMA INTERVENTO Chi siamo e di chi ci occupiamo Fragilità e Malnutrizione (fattori intrinseci ed estrinseci) Valutazione della Malnutrizione (strumenti) Interventi

Dettagli

PROFILO DINAMICO FUNZIONALE

PROFILO DINAMICO FUNZIONALE PROFILO DINAMICO FUNZIONALE DI firme degli estensori COGNOME NOME... SCUOLA... CLASSE... NOME QUALIFICA FIRMA Data ASSE 1: AFFETTIVO RELAZIONALE ASSE 2: AUTONOMIA ASSE 3 E ASSE 4 :COMUNICAZIONALE E LINGUISTICO

Dettagli

Problemi di diagnosi cura assistenza. Centro Auto Mutuo Aiuto Alzheimer 22/10/2015

Problemi di diagnosi cura assistenza. Centro Auto Mutuo Aiuto Alzheimer 22/10/2015 Corso Assistenti familiari 2015 Problemi di diagnosi cura assistenza Centro Auto Mutuo Aiuto Alzheimer 22/10/2015 Dott. Antonio Lacetera La demenza è il prototipo delle malattie geriatriche Approccio multidisciplinare

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO MEZZOLOMBARDO PIANI DI STUDIO D ISTITUTO SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE

ISTITUTO COMPRENSIVO MEZZOLOMBARDO PIANI DI STUDIO D ISTITUTO SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE Biennio: PRIMO (classe prima e seconda scuola primaria) COMPETENZE ABILITA CONOSCENZE Traguardi di sviluppo della competenza a fine biennio 1. Conoscere e padroneggiare il proprio corpo (consapevolezza

Dettagli

Spazio, tempo e relazione: strategie di intervento. Disturbo dello Spettro Autistico

Spazio, tempo e relazione: strategie di intervento. Disturbo dello Spettro Autistico Spazio, tempo e relazione: strategie di intervento nei bambini con Disturbo dello Spettro Autistico Mantova, 19 e 21 ottobre 2015 Lucia Nannini - TNPEE Simona Rebecchi - Logopedista Marina Sensati - TNPEE

Dettagli

APPRENDIMENTO E DISABILITA. Strategie di aiuto e tecniche di intervento

APPRENDIMENTO E DISABILITA. Strategie di aiuto e tecniche di intervento APPRENDIMENTO E DISABILITA Strategie di aiuto e tecniche di intervento Disabilità - Definizione Conseguenza/risultato di una complessa relazione tra la condizione di salute di una persona e i fattori individuali

Dettagli

Epilessia e sindrome epilettica. Epilessia e disturbi cognitivo comportamentali. Epilessia e disturbi cognitivo comportamentali

Epilessia e sindrome epilettica. Epilessia e disturbi cognitivo comportamentali. Epilessia e disturbi cognitivo comportamentali Gemma Incorpora Ragusa poggio del sole 3-44 aprile 2009 Epilessia e sindrome epilettica Disturbi del comportamento Iperattività Depressione, ansietà Disturbi di memoria Di apprendimento, di lettura e di

Dettagli

Valutazione e pianificazione multidimensionale: meglio strumenti semplici o complessi?

Valutazione e pianificazione multidimensionale: meglio strumenti semplici o complessi? Valutazione e pianificazione multidimensionale: meglio strumenti semplici o complessi? Venerdì 9 Febbraio 206 L approccio alla persona con problemi di salute dipende sempre da tre dimensioni Dimensione

Dettagli

PIANO ASSISTENZIALE INDIVIDAUALE

PIANO ASSISTENZIALE INDIVIDAUALE PIANO ASSISTENZIALE INDIVIDAUALE REFERENTE DEL CASO:. Proveniente da : Percorso Clinico-assistenziale o Domicilio o Semiresidenzialita ( centro diurno) o Residenzialita ( altra struttura) o Casa di cura

Dettagli

UFFICIO SCOLASTICO PER LA LOMBARDIA. Uff. VIII^ - Formazione e Aggiornamento del Personale della Scuola

UFFICIO SCOLASTICO PER LA LOMBARDIA. Uff. VIII^ - Formazione e Aggiornamento del Personale della Scuola UFFICIO SCOLASTICO PER LA LOMBARDIA Uff. VIII^ - Formazione e Aggiornamento del Personale della Scuola Incontri di formazione per Docenti della Scuola secondaria Disturbi specifici di apprendimento Morbegno

Dettagli

MODENA NON TI LASCIA SOLO CON L ALZHEIMER

MODENA NON TI LASCIA SOLO CON L ALZHEIMER MODENA NON TI LASCIA SOLO CON L ALZHEIMER Dai primi sintomi alla diagnosi Roberto De Gesu Medico di Med. Generale - Responsabile della attività medica di base e del coordinamento sanitario RSA Cialdini

Dettagli

Global Assessment of Functioning Scale (GAF)

Global Assessment of Functioning Scale (GAF) Verona, 16-27 novembre 2009 Progetto GET UP Valutare il funzionamento globale: Global Assessment of Functioning Scale (GAF) Verona, 16-27 novembre 2009 Progetto GET UP Global Assessment of Functioning

Dettagli

ASP dei Comuni Modenesi Area Nord: Azienda dei Servizi alla Persona. Il nucleo Alzheimer del CISA di Mirandola:

ASP dei Comuni Modenesi Area Nord: Azienda dei Servizi alla Persona. Il nucleo Alzheimer del CISA di Mirandola: ASP dei Comuni Modenesi Area Nord: Azienda dei Servizi alla Persona Il nucleo Alzheimer del CISA di Mirandola: l innovazione nell assistenza alla persona con demenza tramite la stimolazione multisensoriale

Dettagli

COMPORTAMENTI PROBLEMA E COMUNICAZIONE NELLA SINDROME AUTISTICA

COMPORTAMENTI PROBLEMA E COMUNICAZIONE NELLA SINDROME AUTISTICA COMPORTAMENTI PROBLEMA E COMUNICAZIONE NELLA SINDROME AUTISTICA comunicazione forma di relazione sociale con cui le persone interagiscono fra loro, si scambiano infor mazioni, mettono in comune esperienze.

Dettagli

Progetto Memento. Diagnosi precoce della malattia di Alzheimer e mantenimento della autonomia psicofisica

Progetto Memento. Diagnosi precoce della malattia di Alzheimer e mantenimento della autonomia psicofisica Progetto Memento Diagnosi precoce della malattia di Alzheimer e mantenimento della autonomia psicofisica Progetto Memento Diagnosi precoce della malattia di Alzheimer e mantenimento della autonomia psicofisica

Dettagli

IL DIABETE COME FATTORE DI RISCHIO DI DETERIORAMENTO COGNITIVO

IL DIABETE COME FATTORE DI RISCHIO DI DETERIORAMENTO COGNITIVO IL DIABETE COME FATTORE DI RISCHIO DI DETERIORAMENTO COGNITIVO Limongi F, Noale M, Marzari C, Gallina P, Maggi S, Crepaldi G. Istituto Di Neuroscienze CNR Sezione Clinica Invecchiamento Padova SOCIETA

Dettagli

Invecchiamento Fisiologico. e Patologico. Dott.ssa Cristina Ruaro. Psicologo e Medico un approccio multidisciplinare nell ambito della Neuropsicologia

Invecchiamento Fisiologico. e Patologico. Dott.ssa Cristina Ruaro. Psicologo e Medico un approccio multidisciplinare nell ambito della Neuropsicologia Psicologo e Medico un approccio multidisciplinare nell ambito della Neuropsicologia Padova, 25 maggio 2013 Invecchiamento Fisiologico e Patologico Dott.ssa Cristina Ruaro Psicologa Psicoterapeuta Centro

Dettagli

Disturbi comportamentali Aspetti clinici

Disturbi comportamentali Aspetti clinici Disturbi comportamentali Aspetti clinici Dott. ssa Livia Ludovico La Malattia di Alzheimer: gli aspetti clinici e l alleanza terapeutica Hotel Parma & Congressi Via Emilia Ovest, 281/A - Parma 24 settembre

Dettagli

QUALITY OF LIFE STUDY IN WOUND CARE REPORT ED ANALISI DEI DATI

QUALITY OF LIFE STUDY IN WOUND CARE REPORT ED ANALISI DEI DATI QUALITY OF LIFE STUDY IN WOUND CARE REPORT ED ANALISI DEI DATI 15 Giugno 2015 G. Nebbioso per l Associazione Italiana Ulcere Cutanee ( AIUC-onlus) e per l Associazione per i diritti dei pazienti affetti

Dettagli

LINEE GUIDA PER LA PRATICA

LINEE GUIDA PER LA PRATICA Adopted as APA Policy by the APA Council of Representatives in August, 2013 LINEE GUIDA PER LA PRATICA PSICOLOGICA CON GLI ANZIANI. (GUIDELINES FOR PSYCHOLOGICAL PRACTICE WITH OLDER ADULTS) Sono un aggiornamento

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE DEMENZE. Dott.ssa Ornella Sassone 14-22 marzo 2016

CORSO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE DEMENZE. Dott.ssa Ornella Sassone 14-22 marzo 2016 CORSO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE DEMENZE Dott.ssa Ornella Sassone 14-22 marzo 2016 DEMENZE DEMENZA= deficit cognitivo multiplo caratterizzato da compromissione della memoria recente e da una o più altre

Dettagli

F O R M A T O E U R O P E O

F O R M A T O E U R O P E O F O R M A T O E U R O P E O P E R I L C U R R I C U L U M V I T A E INFORMAZIONI PERSONALI Nome Indirizzo Telefono Fax E-mail CLEMENTE ELEONORA Nazionalità Data di nascita ESPERIENZA LAVORATIVA Date (da

Dettagli

ANEP MARCHE Monica Rizzieri

ANEP MARCHE Monica Rizzieri Monica Rizzieri 1 Nel campo della salute mentale, recovery si riferisce a un processo attivo, dinamico e altamente individuale attraverso cui una persona assume la responsabilità della propria vita, e

Dettagli

STROKE. Complesso di problemi fisici, psicologici e sociali EPIDEMIOLOGIA

STROKE. Complesso di problemi fisici, psicologici e sociali EPIDEMIOLOGIA STROKE Complesso di problemi fisici, psicologici e sociali EPIDEMIOLOGIA Prevalenza: 2 per 1000 Esito: 30% è il decesso nelle prime 3 settimane Recupero pieno: 30% Disabilità residua: 40% Definizione di

Dettagli

Andrea Stimamiglio IL PROBLEMA DEL DEFICIT COGNITIVO NEL MEZZO DELLE COMORBIDITA INTERNISTICHE

Andrea Stimamiglio IL PROBLEMA DEL DEFICIT COGNITIVO NEL MEZZO DELLE COMORBIDITA INTERNISTICHE Andrea Stimamiglio IL PROBLEMA DEL DEFICIT COGNITIVO NEL MEZZO DELLE COMORBIDITA INTERNISTICHE Comorbidità Con il termine di comorbidità si intende la presenza contemporanea nella stessa persona di più

Dettagli

DEMENZE. Demenze secondarie

DEMENZE. Demenze secondarie Prof. Benvenuti DEMENZE La demenza è caratterizzata da un declino cognitivo che si manifesta con uno stato di coscienza normale e in assenza di altre malattie acute o sub-acute che possono causare un declino

Dettagli

COS E LA MALATTIA DI ALZHEIMER?

COS E LA MALATTIA DI ALZHEIMER? COS E LA MALATTIA DI ALZHEIMER? E la forma più frequente di demenza. La DEMENZA è la perdita delle funzioni intellettive (il RICORDARE, il PENSARE, il RAGIONARE) di gravità tale da rendere la persona malata

Dettagli

Virginia Henderson cenni storici

Virginia Henderson cenni storici Virginia Henderson cenni storici 1897:nasce a Kansas City. 1921:si diploma alla Army School of Nursing. 1926:acquisisce il Bachelor of Science e il Master of Arts in istruzione infermieristica alla Columbia

Dettagli

Patologie Neuromotorie

Patologie Neuromotorie La disabilità in età evolutiva Patologie Neuromotorie Antonella Pini Malattie Neuromuscolari dell Età Evolutiva U.O.C. di Neuropsichiatria Infantile, Direttore Dr. Giuseppe Gobbi Dipartimento di Neuroscienze

Dettagli

Il ruolo del logopedista nella valutazione e definizione degli obiettivi riabilitativi nel paziente in età senile. Dott.ssa Alessandra Baretter

Il ruolo del logopedista nella valutazione e definizione degli obiettivi riabilitativi nel paziente in età senile. Dott.ssa Alessandra Baretter Il ruolo del logopedista nella valutazione e definizione degli obiettivi riabilitativi nel paziente in età senile. Dott.ssa Alessandra Baretter La Demenza "La demenza consiste nella compromissione globale

Dettagli

PROFILO DINAMICO FUNZIONALE. Cognome Nome

PROFILO DINAMICO FUNZIONALE. Cognome Nome MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÁ E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE DI BRESCIA PROFILO DINAMICO FUNZIONALE Cognome Nome Codice fiscale Data della compilazione Scuola frequentata GRUPPO

Dettagli

CURRICOLO TRASVERSALE SCUOLA PRIMARIA a.s. 2015-16

CURRICOLO TRASVERSALE SCUOLA PRIMARIA a.s. 2015-16 CURRICOLO TRASVERSALE SCUOLA PRIMARIA a.s. 2015-16 Competenza n 1: Comunicazione nella madrelingua o lingua di istruzione. Utilizza la lingua italiana per comprendere semplici enunciati e raccontare esperienze

Dettagli

PROGRAMMA DELL INSEGNAMENTO MEDICINA DELLO SVILUPPO E RIABILITAZIONE(6 CFU)

PROGRAMMA DELL INSEGNAMENTO MEDICINA DELLO SVILUPPO E RIABILITAZIONE(6 CFU) Corso di Laurea in PROGRAMMA DELL INSEGNAMENTO MEDICINA DELLO SVILUPPO E RIABILITAZIONE(6 CFU) AREA DI APPRENDIMENTO Al termine del corso, lo studente avrà acquisito conoscenze e capacità di comprensione

Dettagli

TRATTO DA: DARIO I., CAMEROTTI S. (2005), IL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO PROGETTO DI VITA, TRENTO, ERICKSON

TRATTO DA: DARIO I., CAMEROTTI S. (2005), IL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO PROGETTO DI VITA, TRENTO, ERICKSON TRATTO DA: DARIO I., CAMEROTTI S. (2005), IL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO PROGETTO DI VITA, TRENTO, ERICKSON SINTESI ED ADATTAMENTO DEL SECONDO CAPITOLO: IL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO E IL PROGETTO

Dettagli

IL TIME MANAGEMENT: ORGANIZZARE IL TEMPO E GOVERNARLO

IL TIME MANAGEMENT: ORGANIZZARE IL TEMPO E GOVERNARLO Idee e metodologie per la direzione d impresa Giugno - Luglio 2003 Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. : ORGANIZZARE

Dettagli

OCSE-PISA 2009 Programme for International Student Assessment

OCSE-PISA 2009 Programme for International Student Assessment OCSE-PISA 2009 Programme for International Student Assessment Studio principale Programma del corso di formazione Il progetto OCSE PISA 2009 Le procedure di somministrazione. Compiti e ruoli dell insegnante

Dettagli

La Rete dei Servizi. Coordinatore Infermieristico dr.ssa Adriana Mazzocchetti RSA Città Sant Angelo AUSL PESCARA

La Rete dei Servizi. Coordinatore Infermieristico dr.ssa Adriana Mazzocchetti RSA Città Sant Angelo AUSL PESCARA La Rete dei Servizi Coordinatore Infermieristico dr.ssa Adriana Mazzocchetti RSA Città Sant Angelo AUSL PESCARA Residenze Sanitarie Assistenziali La RSA è una struttura extraospedaliera finalizzata a fornire

Dettagli

stress da lavoro correlato

stress da lavoro correlato Dialogo con gli insegnanti dell Istituto Comprensivo di Grancona Settembre 2015 stress da lavoro correlato LO STRESS Discrepanza fra ideale e realtà parlare DELLO STRESS per: Riflettere sullo stress come

Dettagli

L ORIENTAMENTO COME LIFE SKILLS

L ORIENTAMENTO COME LIFE SKILLS L ORIENTAMENTO COME LIFE SKILLS L orientamento consiste nel mettere un individuo in condizione di prendere coscienza delle sue caratteristiche personali e di svilupparle in vista della scelta degli studi

Dettagli

PROGETTO SPERIMENTALE CARE-GIVER. Supporto ai familiari dei Malati di Alzheimer PREMESSA

PROGETTO SPERIMENTALE CARE-GIVER. Supporto ai familiari dei Malati di Alzheimer PREMESSA PROGETTO SPERIMENTALE CARE-GIVER Supporto ai familiari dei Malati di Alzheimer PREMESSA La finalità del presente progetto è quella di attivare una opportunità di supporto per i familiari e più in generale

Dettagli

Servizi socio assistenziali. per strutture pubbliche e private

Servizi socio assistenziali. per strutture pubbliche e private Servizi socio assistenziali per strutture pubbliche e private Carpe Diem si occupa di: Servizi Sanitari Servizi Socio Assistenziali Servizi Riabilitativi Servizi Educativi in strutture Pubbliche, Private

Dettagli

CONOSCERE LA DEMENZA PER AFFRONTARLA

CONOSCERE LA DEMENZA PER AFFRONTARLA 1 CORSO FORMATIVO/INFORMATIVO MESORACA 24/ 28 MAGGIO 2016 CONOSCERE LA DEMENZA PER AFFRONTARLA DOTT.SSA ANASTASIA WANDA CARCELLO DOTT.SSA MONICA BACCI COS È LA DEMENZA? GRADUALE COMROMISSIONE DELLE FUNZIONI

Dettagli

Psicoterapia cognitivo-comportamentale in età evolutiva. Dott.ssa Elena Luisetti

Psicoterapia cognitivo-comportamentale in età evolutiva. Dott.ssa Elena Luisetti Psicoterapia cognitivo-comportamentale in età evolutiva Dott.ssa Elena Luisetti PIU CHE UNA SCUOLA E UNA PROSPETTIVA EMERSE CON IL CONVERGERE DI PIU FILONI PRINCIPI BASE Kendell, 1993 A. L individuo reagisce

Dettagli

FUNZIONE STRUMENTALE DSA/BES. 2015-2016 Patrizia Caravelli Tiziana Capoletti

FUNZIONE STRUMENTALE DSA/BES. 2015-2016 Patrizia Caravelli Tiziana Capoletti FUNZIONE STRUMENTALE DSA/BES 2015-2016 Patrizia Caravelli Tiziana Capoletti I SOGGETTI DEL LAVORO Gli studenti con BES 1) Disabilità 2) Disturbi evolutivi specifici: Disturbo Specifico di Apprendimento,

Dettagli

LA SCLEROSI MULTIPLA: IL BURDEN COGNITIVO-EMOTIVO

LA SCLEROSI MULTIPLA: IL BURDEN COGNITIVO-EMOTIVO LA SCLEROSI MULTIPLA: IL BURDEN COGNITIVO-EMOTIVO Marco Rovaris UO Riabilitazione Neuromotoria - Centro Sclerosi Multipla IRCCS Santa Maria Nascente Fondazione Don Gnocchi - Milano la memoria è diminuita,

Dettagli

Le demenze vascolari riconoscono come momento fisiopatologico comune un danno cerebrale di natura vascolare (ischemico, ipossico, emorragico), che si

Le demenze vascolari riconoscono come momento fisiopatologico comune un danno cerebrale di natura vascolare (ischemico, ipossico, emorragico), che si DEMENZE VASCOLARI Le demenze vascolari riconoscono come momento fisiopatologico comune un danno cerebrale di natura vascolare (ischemico, ipossico, emorragico), che si manifesta clinicamente con un quadro

Dettagli

Dr.ssa SUSANNA MONDINI. CENTRO di MEDICINA DEL SONNO U.O. NEUROLOGIA POLICLINICO S.ORSOLA-MALPIGHI

Dr.ssa SUSANNA MONDINI. CENTRO di MEDICINA DEL SONNO U.O. NEUROLOGIA POLICLINICO S.ORSOLA-MALPIGHI Dr.ssa SUSANNA MONDINI CENTRO di MEDICINA DEL SONNO U.O. NEUROLOGIA POLICLINICO S.ORSOLA-MALPIGHI CHE COSA E E LA SONNOLENZA La sonnolenza è espressione di un bisogno primario del nostro organismo come

Dettagli

Attenuated Psychosis Syndrome in adolescenza e pre adolescenza: La valutazione attraverso la Schizophrenia Proneness Instrument Child Youth [SPI CY]

Attenuated Psychosis Syndrome in adolescenza e pre adolescenza: La valutazione attraverso la Schizophrenia Proneness Instrument Child Youth [SPI CY] 1 Attenuated Psychosis Syndrome in adolescenza e pre adolescenza: La valutazione attraverso la Schizophrenia Proneness Instrument Child Youth [SPI CY] Maria Pontillo 1,2 1 Dipartimento di Neuroscienze,

Dettagli

ESPERIENZA FORMATIVA TRIENNIO 2013-2015

ESPERIENZA FORMATIVA TRIENNIO 2013-2015 Cdr Casa Madre del Buon Rimedio Gagliano del Capo Cdr Ada Ceschin Pilone Venosa Prot.: 05/2016/ecm ESPERIENZA FORMATIVA TRIENNIO 2013-2015 Provider: Provincia della Natività Beata Maria Vergine dell Ordine

Dettagli

Terapie integrate in Psichiatria: modelli e attivitàa confronto

Terapie integrate in Psichiatria: modelli e attivitàa confronto Terapie integrate in Psichiatria: modelli e attivitàa confronto Punti di eccellenza, punti di criticità Dr.ssa P.Bergamasco S.C. PSICHIATRIA AOU MAGGIORE DELLA CARITA NOVARA CRITICITA OBIETTIVO FORMAZIONE

Dettagli

LA PREPARAZIONE MENTALE E IL RILASSAMENTO

LA PREPARAZIONE MENTALE E IL RILASSAMENTO LA PREPARAZIONE MENTALE E IL RILASSAMENTO FATTORE MENTALE È ciò che permette all atleta di ottenere un maggior controllo attivo sui fattori critici connessi alla prestazione e all allenamento; 2 componenti:»caratteristiche

Dettagli

Demenze : La sfida del Territorio. Dott. Antonio Colin Responsabile Unità Valutativa Alzheimer ASL NA5 - Distretto 81 - Portici

Demenze : La sfida del Territorio. Dott. Antonio Colin Responsabile Unità Valutativa Alzheimer ASL NA5 - Distretto 81 - Portici Demenze : La sfida del Territorio Dott. Antonio Colin Responsabile Unità Valutativa Alzheimer ASL NA5 - Distretto 81 - Portici Evoluzione Popolazione Italiana - Lori et al. 1995 DEMENZA SENILE QUARTA CAUSA

Dettagli

Competenze infermieristiche in Cure Palliative

Competenze infermieristiche in Cure Palliative Competenze infermieristiche in Cure Palliative Dott.ssa Anna Maria Marzi Responsabile Casa Madonna dell Uliveto Reggio Emilia COMPETENZE INFERMIERISTICHE IN CURE PALLIATIVE L infermiere palliativista è

Dettagli

Intelligenza. Germano Rossi ISSR 2011/12

Intelligenza. Germano Rossi ISSR 2011/12 Intelligenza Germano Rossi ISSR 2011/12 Intelligenza Il concetto di intelligenza è stato ed è uno dei più controversi della storia della In realtà è anche difficile definire l intelligenza perché dipende

Dettagli

Programmazione di Geografia Scuola Secondaria di I grado. Classe prima

Programmazione di Geografia Scuola Secondaria di I grado. Classe prima Programmazione di Geografia Scuola Secondaria di I grado Classe prima Indicatori di COMPETENZA OBIETTIVI\ABILITÁ CONOSCENZE 1.1 Riconoscere le caratteristiche dell'ambiente studiato Orientamento 1.2 Distinguere

Dettagli

Identificare le principali responsabilità dell'infermiere nella prevenzione e riconoscere i fattori di rischio.

Identificare le principali responsabilità dell'infermiere nella prevenzione e riconoscere i fattori di rischio. ANNO 1 SEMESTRE I Corso Integrato Infermieristica in prevenzione e assistenza alla famiglia e alla collettività I CFU TOTALI 6 Settori scientifico-disciplinari MED/45 Scienze infermieristiche generali,

Dettagli

IPOTESI DELLA TESI OBIETTIVO DELLA TESI

IPOTESI DELLA TESI OBIETTIVO DELLA TESI IPOTESI DELLA TESI LA FISIOTERAPIA E INDISPENSABILE NEL TRATTAMENTO DEI DISTURBI RESPIRATORI NEI MALATI DI PARKINSON PER MIGLIORARE LA QUALITA DI VITA E RALLENTARE IL PROGREDIRE DELLA MALATTIA OBIETTIVO

Dettagli

RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA

RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA PROGRAMMA MASTER ANNUALE DI II LIVELLO in: RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA NELL ADULTO E NELL ANZIANO IV EDIZIONE TORINO 20 FEBBRAIO 2016-18 DICEMBRE 2016 (Scadenza iscrizioni 15 GENNAIO 2016) Organizzato

Dettagli

Antonella Moretti Cattedra di Reumatologia Scuola di Specializzazione in Reumatologia Università Politecnica delle Marche. antonellamrt@gmail.

Antonella Moretti Cattedra di Reumatologia Scuola di Specializzazione in Reumatologia Università Politecnica delle Marche. antonellamrt@gmail. Antonella Moretti Cattedra di Reumatologia Scuola di Specializzazione in Reumatologia Università Politecnica delle Marche antonellamrt@gmail.com 1 Il counseling inteso come scienza che: guida l individuo

Dettagli

Dott. ssa Monica Castagnetti consulente psico - educativa Dott. ssa Simona Valle pedagogista clinico

Dott. ssa Monica Castagnetti consulente psico - educativa Dott. ssa Simona Valle pedagogista clinico Dott. ssa Monica Castagnetti consulente psico - educativa Dott. ssa Simona Valle pedagogista clinico Dall osservazione alla pratica di aiuto Osservazione della dinamica individuale Alla ricerca delle storie

Dettagli

MALATTIA DI ALZHEIMER

MALATTIA DI ALZHEIMER MALATTIA DI ALZHEIMER FORME FAMILIARI FORME SPORADICHE 5-10% 90-95% Esordio precoce (40-60 aa) (EOFAD) Esordio tardivo (>60 aa) (LOFAD) Esordio precoce (65 aa) (LOAD) (Fattori

Dettagli

Classe quinta Scuola Primaria scienze - COMPETENZE EUROPEE CONTENUTI E ATTIVITA APPRENDIMENTO

Classe quinta Scuola Primaria scienze - COMPETENZE EUROPEE CONTENUTI E ATTIVITA APPRENDIMENTO COMPETENZE EUROPEE TRAGUARDI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CONTENUTI E ATTIVITA Comunicazione nella madrelingua (CAPACITA DI ESPRIMERE E INTERPERTARE IN FORMA ORALE E SCRITTA) 1. Espone in forma chiara ciò

Dettagli

MANIFESTAZIONI NEUROLOGICHE IN CORSO DI INFEZIONE DA HIV

MANIFESTAZIONI NEUROLOGICHE IN CORSO DI INFEZIONE DA HIV MANIFESTAZIONI NEUROLOGICHE IN CORSO DI INFEZIONE DA HIV L'HIV è stato isolato nel tessuto cerebrale e nel liquor, edèpresente nel SNC fin dai primi stadi dell'infezione virale generalizzata I disturbi

Dettagli

AUTISMO Un percorso di fede possibile A cura della do+.ssa Daniela Bertozzi

AUTISMO Un percorso di fede possibile A cura della do+.ssa Daniela Bertozzi AUTISMO Un percorso di fede possibile A cura della do+.ssa Daniela Bertozzi Psicologa Assistente educa1vo-culturale Specializzanda in Psicoterapia cogni1va autismo L autismo è una sindrome cerebrale complessa

Dettagli

Glauco Gubinelli Infermiere Professionale Università Politecnica delle Marche. glauco.gubinelli@libero.it

Glauco Gubinelli Infermiere Professionale Università Politecnica delle Marche. glauco.gubinelli@libero.it Glauco Gubinelli Infermiere Professionale Università Politecnica delle Marche glauco.gubinelli@libero.it La clinimetria nella pratica clinica reumatologica ha acquisito nel tempo un ruolo sempre più importante

Dettagli

Corsi di Biofeedback e Neurofeedback

Corsi di Biofeedback e Neurofeedback Corsi 2015 Corsi di Biofeedback e Neurofeedback strutturati in diversi livelli per favorire l apprendimento a gruppi omogeni di partecipanti. L attività prevede teoria ed esercitazioni pratiche a gruppi

Dettagli

LA CLASSIFICAZIONE CLINICA DELL INCONTINENZA URINARIA Dalle diverse classificazioni riportate in letteratura, in questa trattazione, si preferisce

LA CLASSIFICAZIONE CLINICA DELL INCONTINENZA URINARIA Dalle diverse classificazioni riportate in letteratura, in questa trattazione, si preferisce LA CLASSIFICAZIONE CLINICA DELL INCONTINENZA URINARIA Dalle diverse classificazioni riportate in letteratura, in questa trattazione, si preferisce far riferimento ad una tipizzazione dell incontinenza

Dettagli

disturbi dell apprendimento e.. promlebi di lisdessia

disturbi dell apprendimento e.. promlebi di lisdessia Incontri di confronto tra docenti Marzo 2008 disturbi dell apprendimento e.. promlebi di lisdessia 1 2 Disagio scolastico Disagio scolastico è in forte crescita parallelamente al progredire del grado scolastico,

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE ALLENATORI - 1 Anno - LA PREPARAZIONE FISICA NEL SETTORE GIOVANILE RIFERITA AL BASKET

CORSO DI FORMAZIONE ALLENATORI - 1 Anno - LA PREPARAZIONE FISICA NEL SETTORE GIOVANILE RIFERITA AL BASKET CORSO DI FORMAZIONE ALLENATORI - 1 Anno - LA PREPARAZIONE FISICA NEL SETTORE GIOVANILE RIFERITA AL BASKET OBIETTIVI DELL ALLENAMENTO Sviluppo delle capacità tecniche Sviluppo delle capacità fisiche Sviluppo

Dettagli

Lo sviluppo cognitivo secondo J. Piaget

Lo sviluppo cognitivo secondo J. Piaget Lo sviluppo cognitivo secondo J. Piaget Jean Piaget La conoscenza umana può essere considerata come un organo biologico della mente e l acquisizione della conoscenza può essere un processo evolutivo. Conoscenza

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO SCUOLA DELLE SCIENZE GIURIDICHE ED ECONOMICO-SOCIALI Corso di Studio in Scienze Motorie

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO SCUOLA DELLE SCIENZE GIURIDICHE ED ECONOMICO-SOCIALI Corso di Studio in Scienze Motorie UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO SCUOLA DELLE SCIENZE GIURIDICHE ED ECONOMICO-SOCIALI Corso di Studio in Scienze Motorie Lo sviluppo psicomotorio nel bambino non vedente Il ruolo formativo del gioco e

Dettagli

IL GIOCO DI FINZIONE COME CONTESTO DI INTEGRAZIONE DANIELE FEDELI. Ricercatore di Pedagogia Speciale. Università degli Studi di Udine

IL GIOCO DI FINZIONE COME CONTESTO DI INTEGRAZIONE DANIELE FEDELI. Ricercatore di Pedagogia Speciale. Università degli Studi di Udine IL GIOCO DI FINZIONE COME CONTESTO DI INTEGRAZIONE DANIELE FEDELI Ricercatore di Pedagogia Speciale Università degli Studi di Udine daniele.fedeli@uniud.it Gioco e riabilitazione Il gioco è motivante per

Dettagli

Epidemiologia delle lesioni da pressione

Epidemiologia delle lesioni da pressione Epidemiologia delle lesioni da pressione Ada Dalla Riva SPS - Ambulatorio Infermieristico Gestione Lesioni Cutanee Croniche ASL ORISTANO Tempio Pausania 14 giugno 2012 Problema crescente Si stima che nel

Dettagli

Prevenzione e cura, cura e prevenzione: un servizio con e per gli adolescenti. Dr.ssa Federica Ronchetti

Prevenzione e cura, cura e prevenzione: un servizio con e per gli adolescenti. Dr.ssa Federica Ronchetti Prevenzione e cura, cura e prevenzione: un servizio con e per gli adolescenti. Dr.ssa Federica Ronchetti Responsabile U.O. Psicologa Adolescenza Dipartimento Salute M entale ASL di Modena Dr. Federica

Dettagli

PROGRAMMA BASE PER LO SVILUPPO LOGICO E COGNITIVO. Emidio Tribulato. Volume. Livello 1. Centro studi LOGOS - ONLUS - Messina

PROGRAMMA BASE PER LO SVILUPPO LOGICO E COGNITIVO. Emidio Tribulato. Volume. Livello 1. Centro studi LOGOS - ONLUS - Messina PROGRAMMA BASE PER LO SVILUPPO LOGICO E COGNITIVO Emidio Tribulato Volume Centro studi LOGOS - ONLUS - Messina 2 Livello 1 CENTRO STUDI LOGOS ONLUS CENTRO DI RICERCHE PSICOPEDAGOGICHE VIA PRINCIPE TOMMASO

Dettagli

PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO

PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO ᄃ ISTITUTO COMPRENSIVO DI SCUOLA DELL INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI 1 GRADO SALVO D ACQUISTO ISA 21 Follo (SP) VIA COLOMBO 11-19020 FOLLO (SP) tel. 0187/558196 Fax 0187/519619 e-mail: spic80800v@pec.istruzione.it

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA CURRICOLO SCIENZE DELIBERATO ANNO SCOL. 2015/2016

SCUOLA PRIMARIA CURRICOLO SCIENZE DELIBERATO ANNO SCOL. 2015/2016 SCUOLA PRIMARIA CURRICOLO DELIBERATO ANNO SCOL. 2015/2016 SCUOLA PRIMARIA CLASSE PRIMA COMPETENZA DI Mettere in relazione il pensare con il fare. Affrontare situazioni problematiche ipotizzando soluzioni,

Dettagli

DIFFERITA PROGRAMMATA

DIFFERITA PROGRAMMATA Classi di priorità per TC ADDOME 49 di 66 32. DEFINIZIONE CLASSI DI PER TC ADDOME SUPERIORE/INFERIORE/COMPLETO senza e con MDC Evidenza clinica di patologia acuta severa (es. pancreatite acuta, sospetta

Dettagli

PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO

PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO Organizzazione - Osservazione - Condivisione degli Interventi Educativi per i minori con Disturbi dello Spettro Autistico Indice Struttura del PEI Argomenti Trattati OSSERVAZIONI

Dettagli

TORNA ALL'INDICE Pagina 1

TORNA ALL'INDICE Pagina 1 TORNA ALL'INDICE Pagina 1 Indice Ipnosi Cosa è l ipnosi... 4 Lo stato ipnotico è una condizione naturale o indotta?... 7 L ipnosi è per tutti?... 9 Se vengo ipnotizzato e non mi risveglio?... 10 L ipnosi

Dettagli

Chi è e cosa fa lo Psicologo

Chi è e cosa fa lo Psicologo Chi è e cosa fa lo Psicologo L articolo 1 della Legge 18/2/1989 n. 56 Ordinamento della professione di psicologo recita: La professione di Psicologo comprende l uso degli strumenti conoscitivi e di intervento

Dettagli

Classificazioni dell ictus. Carmelo Labate SC Neurologia AO Ordine Mauriziano Torino

Classificazioni dell ictus. Carmelo Labate SC Neurologia AO Ordine Mauriziano Torino Classificazioni dell ictus Carmelo Labate SC Neurologia AO Ordine Mauriziano Torino Classificazioni dell ictus Ictus ischemico (80%) Ictus emorragico (20 %) Emorragia cerebrale Ematoma intracerebrale ESA

Dettagli

di apprendimento 1.ORIENTAMENTO NELLO SPAZIO E PUNTI DI RIFERIMENTO

di apprendimento 1.ORIENTAMENTO NELLO SPAZIO E PUNTI DI RIFERIMENTO classe Prima Primaria 1. ORIENTAMENTO NELLO SPAZIO E PUNTI DI RIFERIMENTO 2. LINGUAGGIO DELLA GEO-GRAFICITA 1.1 Conoscere i termini degli indicatori topologici e loro significato 1.2 Riconoscere la posizione

Dettagli

VISIONE LATERALE DEL CERVELLO

VISIONE LATERALE DEL CERVELLO VISIONE LATERALE DEL CERVELLO Scissura centrale (di Rolando) Lobo frontale Lobo parietale Lobo occipitale Lobo temporale Scissura laterale (di Silvio) La corteccia dell Insula L INSULA: è coperta esternamente

Dettagli

SCLEROSI MULTIPLA: ETIOPATOGENESI, DIAGNOSI, TRATTAMENTO FARMACOLOGICO, LE RICADUTE SULL AMMALATO, SULLA FAMIGLIA E SULLA SOCIETÀ

SCLEROSI MULTIPLA: ETIOPATOGENESI, DIAGNOSI, TRATTAMENTO FARMACOLOGICO, LE RICADUTE SULL AMMALATO, SULLA FAMIGLIA E SULLA SOCIETÀ CORSO FAD SCLEROSI MULTIPLA: ETIOPATOGENESI, DIAGNOSI, TRATTAMENTO FARMACOLOGICO, LE RICADUTE SULL AMMALATO, SULLA FAMIGLIA E SULLA SOCIETÀ ID ECM: 113620 CREDITI DESTINATARI 12 CREDITI ECM Farmacisti

Dettagli

PATTO DI ACCOGLIENZA FINALITA

PATTO DI ACCOGLIENZA FINALITA PATTO DI ACCOGLIENZA FINALITA Il Patto di Accoglienza è un documento destinato all integrazione degli alunni disabili all interno del nostro Istituto. Contiene criteri, principi e indicazioni riguardanti

Dettagli

Sommario della lezione

Sommario della lezione Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Biomedica Indirizzo di Tecnologie Biomediche Insegnamento di Bioingegneria della Riabilitazione Anno Accademico 2010/2011 Modulo F. Ausili per la vita indipendente

Dettagli

Istituzioni di linguistica a.a Federica Da Milano

Istituzioni di linguistica a.a Federica Da Milano Istituzioni di linguistica a.a.2014-2015 Federica Da Milano federica.damilano@unimib.it I processi di lettura, scrittura e calcolo nell età adulta La lettura: la capacità di leggere stringhe di lettere

Dettagli

Progetto DSA: Guida al metodo di studio

Progetto DSA: Guida al metodo di studio Progetto DSA: Guida al metodo di studio CESPD - Centro Studi e Ricerche per la Disabilità Scuola di Psicologia Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia Scuola di Ingegneria Dipartimento di

Dettagli

Le demenze. Manuel Soldato Geriatra RSA S. F. Cabrini - Codogno

Le demenze. Manuel Soldato Geriatra RSA S. F. Cabrini - Codogno Le demenze Manuel Soldato Geriatra RSA S. F. Cabrini - Codogno LE DEMENZE DEFINIZIONE 1. La demenza definisce uno stato di progressivo decadimento delle funzioni cognitive prodotto da una patologia cerebrale

Dettagli

Stress e Genere CGIL 17 novembre 2011

Stress e Genere CGIL 17 novembre 2011 Stress e Genere CGIL 17 novembre 2011 Indagine sui Rischi Psicosociali in ottica di genere nelle Organizzazioni: stereotipi culturali o leva per lo sviluppo? Dott. Flavio Pacelli Dott.ssa Elisa D Antona

Dettagli

Che cos è la Psicologia sociale? Dott.ssa Daniela Cipollone

Che cos è la Psicologia sociale? Dott.ssa Daniela Cipollone Che cos è la Psicologia sociale? Dott.ssa Daniela Cipollone Difficoltà ad identificare una definizione sufficientemente articolata e sintetica: - complessità del campo di pertinenza della psicologia sociale;

Dettagli

L esperienza dei genitori: dinamiche emotive e familiari

L esperienza dei genitori: dinamiche emotive e familiari L esperienza dei genitori: dinamiche emotive e familiari Dr. Emanuele Basile Psicologo Terapeuta Familiare Servizio di Psicologia della famiglia IRCCS E. Medea Ass. La Nostra Famiglia Bosisio Parini (Lc)

Dettagli

L ALUNNO DISATTENTO E IPERATTIVO A SCUOLA. Mario Di Pietro

L ALUNNO DISATTENTO E IPERATTIVO A SCUOLA. Mario Di Pietro L ALUNNO DISATTENTO E IPERATTIVO A SCUOLA Mario Di Pietro Sebbene non esista una cura per l ADHD l esistono tecniche comportamentali che possono essere di grande beneficio per il bambino e migliorare notevolmente

Dettagli

COME FUNZIONA IL NOSTRO CERVELLO la memoria

COME FUNZIONA IL NOSTRO CERVELLO la memoria Referente Dott.ssa Renza Rosiglioni Corso Re Umberto I, n.5 Ivrea (To) Cellulare 347 9662237 COME FUNZIONA IL NOSTRO CERVELLO la memoria a cura di RENZA ROSIGLIONI & LARA MASOERO Ivrea 15 Gennaio 2014

Dettagli

1980 OMS à ICIDH. International Classification of Impairments, Disabilities and Handicap

1980 OMS à ICIDH. International Classification of Impairments, Disabilities and Handicap 1980 OMS ----------à ICIDH International Classification of Impairments, Disabilities and Handicap - Impairments = Menomazione Perdita o anormalità a carico di una struttura o di una funzione psicologica,

Dettagli