Capitolo Secondo I bilanci delle Camere di commercio

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Capitolo Secondo I bilanci delle Camere di commercio"

Transcript

1 Capitolo Secondo I bilanci delle Camere di commercio Sommario: 1. Principi generali Programmazione e preventivo economico La gestione del bilancio Il bilancio di esercizio. 1. Principi generali L art. 4bis della L. 580/1993, introdotto dal D.Lgs. 23/2010, prevede che sia il Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell economia e delle finanze, previa intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, a stabilire con decreto le norme che disciplinano la gestione patrimoniale e finanziaria delle Camere di commercio e delle loro aziende speciali, nel rispetto dei principi di armonizzazione della finanza pubblica. In attesa che venga emanato il nuovo regolamento ai sensi dell art. 4bis suddetto, la disciplina di riferimento rimane quella contenuta nel D.P.R. 2 novembre 2005, n. 254, che aveva abrogato il precedente D.M. 287/1997, introducendo rilevanti modifiche. 2. Programmazione e preventivo economico L art. 4 del D.P.R. 254/2005 prevede che sia il Consiglio a determinare gli indirizzi generali e ad approvare il programma pluriennale per il periodo corrispondente alla durata del mandato. Tale programma viene poi aggiornato annualmente tramite la relazione previsionale e programmatica (art. 5), approvata dal Consiglio entro il 31 ottobre. Nel preventivo annuale (art. 6), vengono riportati, coerentemente con quanto indicato nella relazione previsionale, i proventi e gli oneri previsti in relazione alla gestione corrente, alla gestione finanziaria ed alla gestione straordinaria nonchè il piano degli investimenti. Il preventivo deve essere redatto dalla Giunta sulla base della programmazione degli oneri e della prudenziale valutazione dei proventi e secondo il principio del pareggio (art. 2, comma 2).

2 86 Parte Terza: Finanziamento e attività contrattuale Al preventivo, che deve essere approvato dal Consiglio entro il 31 dicembre (art. 15 L. 580/1993, come modificato dal D.Lgs. 23/2010), sono allegate: la relazione del collegio dei revisori dei conti (art. 6, comma 2), in cui viene espresso un parere sull attendibilità dei proventi, degli oneri e degli investimenti previsti dal preventivo; la relazione al preventivo (art. 7), predisposta dalla Giunta, che reca informazioni sugli importi contenuti nelle voci di provento, di onere e del piano degli investimenti (di cui evidenzia le fonti di copertura previste) e sui criteri di ripartizione delle somme tra le funzioni istituzionali. Essa determina, inoltre, le assegnazioni delle risorse complessive ai programmi individuati in sede di relazione previsionale e programmatica ed in relazione ai risultati che si intendono raggiungere. La Giunta, dopo l approvazione del preventivo da parte del consiglio, su proposta del segretario generale, approva il budget direzionale (art. 8), i cui criteri di formazione sono indicati dettagliatamente dall art La gestione del bilancio Se nel corso dell anno si verificano variazioni che comportano maggiori oneri nella gestione corrente, il preventivo ed il budget direzionale vanno aggiornati, a condizione che sia assicurata la copertura di tali oneri aggiuntivi mediante la previsione di proventi di pari importo (art. 12, comma 3). L aggiornamento del preventivo deve essere approvato dal Consiglio entro il 31 luglio (art. 12, comma 1) e deve essere accompagnato dalla relazione del collegio dei revisori dei conti (art. 12, comma 2); l aggiornamento del budget direzionale deve essere, invece, approvato dalla Giunta. La gestione del budget direzionale (art. 13) è affidata ai dirigenti, i quali dispongono l effettivo utilizzo delle somme, previa approvazione della Giunta e su proposta del segretario generale, mediante provvedimenti da inviare all ufficio di ragioneria e alla struttura incaricata del controllo di gestione. La determinazione dell esatto importo dovuto e del soggetto creditore (detta atto di liquidazione) è effettuata dal dirigente responsabile, previo riscontro della regolarità della fornitura o della prestazione e della rispondenza della stessa ai requisiti quantitativi e qualitativi, ai termini e alle condizioni pattuite (art. 15). L atto di liquidazione ed i relativi documenti giustificativi vengono inviati all ufficio ragioneria che, effettuati i dovuti controlli contabili e fiscali, provvede ai relativi adempimenti.

3 Capitolo Secondo: I bilanci delle Camere di commercio 87 In particolare, l ordinazione della spesa viene effettuata inviando all istituto che gestisce il servizio di cassa (istituto cassiere) il mandato di pagamento sottoscritto dal dirigente dell area economico-finanziaria e dal responsabile dell ufficio ragioneria (art. 16, comma 1); i pagamenti derivanti da obblighi tributari, da somme iscritte a ruolo e da delegazioni di pagamento, possono essere effettuati dall istituto cassiere anche in assenza della preventiva emissione del relativo mandato di pagamento, che è comunque emesso entro i quindici giorni dalla comunicazione dell operazione (art.16, comma 2). Le entrate vengono riscosse dall istituto cassiere mediante documenti, detti reversali d incasso, sottoscritti dal dirigente dell area economico-finanziaria e dal responsabile dell ufficio ragioneria (art. 17). Al dirigente dell area economico-finanziaria spetta anche il controllo sulla tempestiva e integrale riscossione delle entrate e sulla situazione di cassa, di cui riferisce trimestralmente al segretario motivando gli scostamenti rilevati (art. 18). Il D.M. 12 aprile 2011 dispone che, a partire dal 1 gennaio 2012, le Camere di commercio sono tenute ad indicare sui titoli di entrata e di spesa i codici gestionali previsti dall allegato A al decreto stesso e ad inviare quotidianamente al SIOPE, tramite i cassieri, gli incassi e i pagamenti codificati. Che cos è il Sistema informativo delle operazioni degli enti pubblici (SIOPE) Il Sistema informativo delle operazioni degli enti pubblici (SIOPE) è stato istituito dall art. 28 della L. 289/2002 al fine di favorire il monitoraggio dei conti pubblici nazionali e il rispetto dei criteri e dei valori di riferimento del Trattato UE. Si tratta di un sistema di rilevazione telematica attraverso il quale gli incassi e i pagamenti effettuati dalla pubblica amministrazione, resi omogenei grazie ad una codifica uniforme, confluiscono in un archivio informativo che la Ragioneria generale dello Stato ha affidato in gestione alla Banca d Italia. Tale sistema, inizialmente applicato alle Regioni, agli enti locali e alle Università, è stato in un secondo momento esteso alle strutture sanitarie pubbliche e, infine, alle Camere di commercio. 4. Il bilancio di esercizio Il bilancio di esercizio, redatto secondo il principio della competenza economica, è costituito dal conto economico, dallo stato patrimoniale e dalla nota integrativa ed è accompagnato da una relazione sulla gestione predisposta dalla Giunta. Nel conto economico (art. 21) emerge la formazione del risultato economico dell esercizio e la consistenza dei singoli elementi del reddito alla fine dell esercizio. In esso viene indicato il risultato della gestione corrente (differenza tra proventi e oneri della gestione corrente), il risultato della

4 88 Parte Terza: Finanziamento e attività contrattuale gestione finanziaria (differenza fra proventi e oneri finanziari) e il risultato della gestione straordinaria (differenza tra proventi e oneri straordinari). Lo stato patrimoniale (art. 22) indica la consistenza degli elementi patrimoniali attivi e passivi al termine dell esercizio e li pone a confronto con quelli dell esercizio precedente allo scopo di evidenziare la variazione del patrimonio netto iniziale per effetto della gestione. L art. 26 indica nel dettaglio i criteri da adottare per la valutazione dei beni patrimoniali. In particolare: gli immobili sono iscritti nello stato patrimoniale al costo d acquisto o di produzione; le altre immobilizzazioni materiali sono iscritte al minor valore tra il costo d acquisto o di produzione e quello di stima o di mercato; le immobilizzazioni immateriali sono iscritte al costo d acquisto o di produzione; fra le immobilizzazioni immateriali possono essere iscritti gli oneri ed i costi aventi utilità pluriennale; le partecipazioni in imprese controllate o collegate di cui all articolo 2359, primo comma, numero 1), e terzo comma, del codice civile, sono iscritte per un importo pari alla corrispondente frazione del patrimonio netto risultante dall ultimo bilancio approvato. Le altre partecipazioni sono iscritte al costo di acquisto o di sottoscrizione; i valori mobiliari diversi dalle partecipazioni ed i titoli di Stato, garantiti dallo Stato o equiparati per legge, sono iscritti al costo d acquisto maggiorato degli interessi di competenza dell esercizio; i crediti sono iscritti secondo il loro presumibile valore di realizzazione; i debiti sono iscritti al valore di estinzione; le rimanenze sono iscritte al minor valore tra il costo d acquisto ed il valore di realizzazione desumibile dall andamento del mercato; il minor valore derivante dall applicazione dei prezzi di mercato non può essere mantenuto nei successivi bilanci se sono venuti meno i motivi. La nota integrativa (art. 23) indica i criteri di valutazione dei beni patrimoniali, le variazioni intervenute nelle voci dell attivo e del passivo, i movimenti delle immobilizzazioni (costo iniziale, eventuali rivalutazioni, acquisizioni, alienazioni e permute), l ammontare dei crediti (distinguendo quelli relativi al diritto annuale dagli altri e, nell ambito di questi ultimi, quelli di durata residua superiore ai tre anni con la specificazione delle relative garanzie), gli utilizzi e gli accantonamenti dei fondi iscritti in bilancio e del trattamento di fine rapporto, l elenco delle partecipazioni possedute direttamente o tramite società controllate o collegate (evidenziando, per ciascuna di esse, il numero, il capitale sociale, il valore sottoscritto e versato,

5 Capitolo Secondo: I bilanci delle Camere di commercio 89 l importo del patrimonio netto risultante dall ultimo bilancio approvato ed il valore attribuito in bilancio), la composizione delle voci ratei e risconti attivi e ratei e risconti passivi, la composizione degli oneri e proventi finanziari e degli oneri e proventi straordinari etc. La relazione sui risultati (art. 24), predisposta dalla Giunta, indica i risultati conseguiti e gli eventuali scostamenti rispetto agli obiettivi prefissati dal consiglio nella relazione previsionale e programmatica. Il bilancio viene approvato dal Consiglio, su proposta della Giunta, entro il mese di aprile dell anno successivo alla chiusura dell esercizio (art. 20). Occorre sottolineare che il termine del 30 aprile, previsto in origine dal regolamento, era stato in seguito modificato dal D.Lgs. 23/2010 che, novellando l art. 15 della L. 580/1993, stabilisce che il Consiglio si riunisce in via ordinaria entro il mese di giugno per l approvazione del bilancio d esercizio [ ]. A complicare le cose è intervenuta, tuttavia, la successiva approvazione del D.Lgs. 91/2011, in tema di armonizzazione dei sistemi contabili delle pubbliche amministrazioni, che indica nel 30 aprile il termine di approvazione del bilancio di esercizio (art. 24, comma 1). Il suddetto decreto, entrato in vigore il 1 settembre 2011, si applica, come si è visto in precedenza, agli enti che rientrano nel settore istituzionale delle amministrazioni pubbliche, individuati annualmente dall ISTAT e, dunque, anche alle Camere di commercio. A dirimere la questione ha provveduto la nota esplicativa del Ministero dello sviluppo economico n del 24 febbraio 2012 la quale dispone, in sostanza, che le Camere di commercio debbano adeguarsi ai principi riportati nel D.Lgs. 91/2011, per cui se ne può dedurre che il termine di approvazione del bilancio sia nuovamente il 30 aprile, come previsto originariamente dal D.P.R. 254/2005.

6 Capitolo Secondo I controlli interni ed esterni sull attività amministrativa e contabile Sommario: 1. Definizioni I controlli interni I controlli esterni I controlli sulla gestione finanziaria dell Unioncamere. 1. Definizioni Oltre alla distinzione fra controlli sugli atti e controlli sugli organi, un altra fondamentale distinzione è quella fra controlli interni ed esterni. I primi realizzano, in sostanza, una sorta di autocontrollo; la forma tipica attraverso cui tali controlli si esplicano è data dal controllo gerarchico, che viene effettuato da un organo dotato di poteri di supremazia gerarchica nei confronti di organi subordinati. I controlli esterni, a converso, sono quelli esercitabili da organismi estranei all ente ed assumono una serie eterogenea di forme a seconda del soggetto che li pone in essere (es.: Parlamento, organi giurisdizionali ordinari ed amministrativi, Corte dei conti). 2. I controlli interni Il D.Lgs. 30 luglio 1999, n. 286, che dispone il «Riordino e potenziamento dei meccanismi e strumenti di monitoraggio e valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati dell attività svolta dalle amministrazioni pubbliche, a norma dell art. 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59» ha comportato una decisa rivitalizzazione dei controlli di risultato e dei controlli interni, contenendo precise indicazioni di metodo, di merito e di organizzazione per la diffusione della «cultura della valutazione» anche nell amministrazione italiana. Detto decreto, in particolare, individua quattro diversi sistemi di controllo (art. 1, comma 1): 1) il controllo di regolarità amministrativa e contabile (la cui disciplina è stata riformata dal D.Lgs. 123/2011), volto a garantire la legittimità,

7 Capitolo Secondo: I controlli interni ed esterni sull attività amministrativa e contabile 111 regolarità e correttezza dell azione amministrativa. Esso è svolto dagli organi già previsti dalle disposizioni vigenti nei diversi comparti delle pubbliche amministrazioni, e in particolare dagli «organi di revisione, ovvero gli uffici di ragioneria, nonché dai servizi ispettivi» (art. 2, comma 1), ivi compresi i servizi ispettivi di finanza della ragioneria generale dello Stato e quelli con competenze di carattere generale; 2) il controllo di gestione, volto a verificare l efficacia, l efficienza ed economicità dell azione amministrativa al fine di ottimizzare, anche mediante tempestivi interventi di correzione, il rapporto tra costi e risultati; 3) la valutazione dei dirigenti, diretta a valutare le prestazioni del personale con qualifica dirigenziale. In tale ambito, tuttavia, la disciplina prevista dal suddetto decreto è stata abrogata, a partire dal 30 aprile 2010, dal D.Lgs. 150/2009 che ha delineato un nuovo sistema di misurazione e valutazione della performance dei pubblici dipendenti; 4) il controllo strategico, volto a valutare l adeguatezza delle scelte compiute in sede di attuazione dei piani, programmi ed altri strumenti di determinazione dell indirizzo politico, in termini di congruenza tra risultati conseguiti e obiettivi predefiniti. Quest ultima tipologia di controlli deve supportare l attività di programmazione strategica e di indirizzo politico ed è svolta da strutture che rispondono direttamente agli organi di indirizzo politico-amministrativo. Come specificato dall art. 1, comma 3, le Camere di commercio (e gli enti locali) possono adeguare le normative regolamentari alle disposizioni del presente decreto, nel rispetto dei propri ordinamenti generali e delle norme concernenti l ordinamento finanziario e contabile. Si tratta, dunque, di una facoltà e non di un obbligo. Delle quattro forme di controllo interno previste dal D.Lgs. 286/1999, l unica che viene in qualche modo citata dalla L. 580/1993 è quella relativa alla regolarità amministrativa e contabile; dispone, infatti, il comma 6 dell art. 17 che spetta al collegio dei revisori dei conti vigilare sulla regolarità contabile e finanziaria della gestione della Camera di commercio (cfr. Parte III, Cap. III). 3. I controlli esterni Ai controlli interni, descritti nel paragrafo precedente, si aggiungono quelli esterni, cioè svolti da organi terzi rispetto alle Camere di commercio.

8 112 Parte Quarta: I controlli Un ruolo rilevante in questo ambito è quello svolto dalla Corte dei conti, alla quale spetta il controllo sulla gestione del bilancio delle pubbliche amministrazioni, ai sensi dell art. 3, comma 4, della L. 14 gennaio 1994, n. 20. La legge suddetta prevede che, ai fini di tale controllo, la Corte può richiedere alle amministrazioni pubbliche e agli organi di controllo interno (in questo caso al Collegio dei revisori dei conti) qualsiasi atto o notizia e può effettuare e disporre ispezioni e accertamenti diretti (art. 3, comma 8). In riferimento a tale controllo, l art. 11, comma 6, della L. 4 marzo 2009, n. 15, aggiunge che può trattarsi anche di atti, documenti e notizie in forma elettronica. Occorre, infine, sottolineare che il D.Lgs. 23/2010 ha inserito un nuovo articolo, il 4bis, alla L. 580/1993, in virtù del quale si attribuisce al Ministro dello sviluppo economico e al Ministro dell economia e delle finanze il compito di effettuare attività ispettive al fine di vigilare sull attività amministrivo-contabile delle Camere di commercio e delle loro aziende speciali. 4. I controlli sulla gestione finanziaria dell Unioncamere L attività finanziaria dell Unioncamere, al pari di quella di tutti gli enti a cui lo Stato contribuisce in via ordinaria, è sottoposta al controllo della Corte dei conti (art. 100 Cost.). Tale controllo, come espressamente indicato dall art. 12, comma 19, del D.L. 8/1993, convertito in L. 68/1993, deve essere esercitato nelle forme previste dall art. 12 della L. 259/1958, vale a dire da un magistrato della Corte dei conti, nominato dal Presidente della Corte stessa, che assiste alle sedute degli organi di amministrazione e di revisione. L Unioncamere è tenuta, inoltre, a far pervenire alla Corte dei conti, entro quindici giorni dalla loro approvazione e, in ogni caso, non oltre sei mesi e quindici giorni dalla chiusura dell esercizio finanziario al quale si riferiscono, i conti consuntivi e i bilanci di esercizio corredati dalle relazioni degli organi amministrativi e di revisione (art. 4, L. 259/1958). Entro i sei mesi successivi alla presentazione di tali documenti, la Corte comunica ai Presidenti delle Camere il risultato del controllo sulla gestione finanziaria. Va sottolineato, infine, che, nell ambito della più ampia funzione di vigilanza prevista dall art. 4 della L. 580/1993, l Unioncamere è tenuta a comu-

9 Capitolo Secondo: I controlli interni ed esterni sull attività amministrativa e contabile 113 nicare al Ministero dello sviluppo economico, per l approvazione, il bilancio preventivo (e le relative variazioni), il conto consuntivo e il regolamento di amministrazione e contabilità. Il controllo del Ministero si limita alla sola legittimità degli atti, i quali divengono esecutivi se entro sessanta giorni dalla data della loro ricezione (trenta nel caso delle variazioni al bilancio preventivo) il Ministero stesso non ne disponga con provvedimento motivato l annullamento per vizi di legittimità (art. 17, commi 3 e 4, Statuto Unioncamere). Glossario Corte dei conti: organo di rilevanza costituzionale con funzioni di controllo, consultive e giurisdizionali. La Costituzione della Repubblica, all art. 100, così recita: la Corte dei conti esercita il controllo preventivo di legittimità sugli atti del Governo, e anche quello successivo sulla gestione del bilancio dello Stato. Partecipa, nei casi e nelle forme stabilite dalla legge, al controllo sulla gestione finanziaria degli enti a cui lo Stato contribuisce in via ordinaria. Riferisce direttamente alle Camere sul risultato del riscontro eseguito». All art. 103, poi, aggiunge che «la Corte dei conti ha giurisdizione nelle materie di contabilità pubblica e nelle altre specificate dalla legge.

Regolamento comunale per la disciplina dei controlli interni

Regolamento comunale per la disciplina dei controlli interni Regolamento comunale per la disciplina dei controlli interni TITOLO I PRINCIPI GENERALI art. 1 Oggetto 1. Il presente Regolamento disciplina organizzazione, strumenti e modalità di svolgimento dei controlli

Dettagli

Copyright Esselibri S.p.A.

Copyright Esselibri S.p.A. CAPITOLO QUARTO PRINCIPI GENERALI SULL AMMINISTRAZIONE E LA CONTABILITÀ 1. L AMMINISTRAZIONE E LA CONTABILITÀ In quanto ente pubblico istituzionale l INPS è regolato dai principi della L. 70/1975 che ha

Dettagli

Il Ministro della Difesa

Il Ministro della Difesa Il Ministro della Difesa M_D/GOIV/2013/CONT/A9-3/0000106 il r.d. 18 novembre 1923 n.2440, sull amministrazione del patrimonio e sulla contabilità generale dello Stato; il r.d. 23 maggio 1924 n.827, che

Dettagli

R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I

R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I COMUNE DI REGGELLO PROVINCIA DI FIRENZE Allegato alla delibera del Consiglio Comunale n. 05 del 08 gennaio 2013 IL VICE SEGRETARIO COMUNALE R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I C O N T R O L L I

Dettagli

REGOLAMENTO AMMINISTRATIVO DELL ASSOCIAZIONE CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA A FAVORE DEI RAGIONIERI E PERITI COMMERCIALI

REGOLAMENTO AMMINISTRATIVO DELL ASSOCIAZIONE CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA A FAVORE DEI RAGIONIERI E PERITI COMMERCIALI REGOLAMENTO AMMINISTRATIVO DELL ASSOCIAZIONE CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA A FAVORE DEI RAGIONIERI E PERITI COMMERCIALI Premessa Questo Regolamento, nell ambito dell autonomia gestionale,

Dettagli

FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI

FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI SEGRETERIA NAZIONALE 00198 ROMA VIA TEVERE, 46 TEL. 06.84.15.751/2/3/4 FAX 06.85.59.220 06.85.52.275 SITO INTERNET: www.fabi.it E-MAIL: federazione@fabi.it FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI Ai Sindacati

Dettagli

REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI PROVINCIA DI LIVORNO REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con deliberazione del Consiglio Provinciale n. 216/20.12.2012 In vigore dal 1 febbraio 2013 SOMMARIO TITOLO I 3 Controllo Di

Dettagli

Regolamento di contabilità

Regolamento di contabilità Regolamento di contabilità Approvato con delibera n. 255 del 1 dicembre 2014 CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1 (Denominazioni e oggetto) 1. Ai sensi del presente Regolamento si intendono per: a) Ministro,

Dettagli

LEZIONE 2 L ORDINAMENTO COMUNALE RIPORTATO NEL T.U.E.L. (D.LGS N. 267/2000 E SUCC. MODIFICHE)

LEZIONE 2 L ORDINAMENTO COMUNALE RIPORTATO NEL T.U.E.L. (D.LGS N. 267/2000 E SUCC. MODIFICHE) Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione Locale LEZIONE 2 L ORDINAMENTO COMUNALE RIPORTATO NEL T.U.E.L. (D.LGS N. 267/2000 E SUCC. MODIFICHE) ELEMENTI DI CONTABILITA RIFERITI ALLA FASE DELLA SPESA

Dettagli

DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 128 DEL 20.06.2014

DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 128 DEL 20.06.2014 DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 128 DEL 20.06.2014 Oggetto: COSTITUZIONE DEL FONDO PER IL FINANZIAMENTO DELLA RETRIBUZIONE DI POSIZIONE E DI RISULTATO DELLA DIRIGENZA PER L ANNO 2014 IL SEGRETARIO GENERALE

Dettagli

Amministrazione e Contabilità

Amministrazione e Contabilità Amministrazione e Contabilità Elementi del regolamento di Amministrazione e Contabilità per la gestione nei dipartimenti universitari 2 febbraio 2007 a cura di Noemi Rossi 1 Ambito di applicazione e finalità

Dettagli

RELAZIONE AL RENDICONTO GENERALE PER L ANNO 2010

RELAZIONE AL RENDICONTO GENERALE PER L ANNO 2010 Consorzio Interuniversitario per L Alta Formazione in Matematica Polo Scientifico - CNR Edificio F Via Madonna del Piano 50019 Sesto Fiorentino (FI) email: ciafm@fi.iac.cnr.it Codice Fiscale: 94114230488

Dettagli

COMUNE DI CAMINO (AL) REGOLAMENTO SUI CONTROLLI INTERNI. Approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 3 del 25/1/2013

COMUNE DI CAMINO (AL) REGOLAMENTO SUI CONTROLLI INTERNI. Approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 3 del 25/1/2013 COMUNE DI CAMINO (AL) REGOLAMENTO SUI CONTROLLI INTERNI Approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 3 del 25/1/2013 INDICE TITOLO I PRINCIPI GENERALI... 3 Articolo 1 Oggetto... 3 Articolo 2 Sistema

Dettagli

REGOLAMENTO DI CONTABILITA FONDAZIONE FERRARA ARTE

REGOLAMENTO DI CONTABILITA FONDAZIONE FERRARA ARTE REGOLAMENTO DI CONTABILITA FONDAZIONE FERRARA ARTE FONDAZIONE FERRARA ARTE REGOLAMENTO DI CONTABILITÀ INDICE ART. 1 SCOPO ED AMBITO DI APPLICAZIONE ART. 2 PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DELL ATTIVITA ART.

Dettagli

IL NUOVO REGOLAMENTO DI CONTABILITA

IL NUOVO REGOLAMENTO DI CONTABILITA IL NUOVO REGOLAMENTO DI CONTABILITA Approvato dal Consiglio Comunale con deliberazione n. 41 del 15.05.2008 ed in vigore dal 03.06.2008 Il nuovo Regolamento di Contabilità del Comune di Montecatini Terme,

Dettagli

ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI. Circoscrizione del Tribunale di Locri. Relazione del Tesoriere

ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI. Circoscrizione del Tribunale di Locri. Relazione del Tesoriere ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI Circoscrizione del Tribunale di Locri Relazione del Tesoriere CONSUNTIVO ANNO 2009 ORDINE DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI Circoscrizione

Dettagli

REGOLAMENTO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITA DELLE OT

REGOLAMENTO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITA DELLE OT REGOLAMENTO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITA DELLE OT Deliberato dal Consiglio Federale il 30 marzo 2014 R.A.C. OT DELIBERATO DAL CF IL 30 MARZO 2014 1 INDICE CAPO I INTRODUZIONE ART. 1 PRINCIPI GENERALI..

Dettagli

Regolamento del sistema di controlli interni (art.147 e ss. del T.U.E.L.)

Regolamento del sistema di controlli interni (art.147 e ss. del T.U.E.L.) COMUNE DI PORTO SAN GIORGIO (PROVINCIA DI FERMO) Alleg.B Regolamento del sistema di controlli interni (art.147 e ss. del T.U.E.L.) Approvato con deliberazione del Consiglio comunale n. 5, in data 28.01.2016

Dettagli

REGOLAMENTO CONTROLLI INTERNI

REGOLAMENTO CONTROLLI INTERNI COMUNE DI BALLAO Piazza E. Lussu n.3 ~ 09040 Ballao (Cagliari) ~ 070/957319 ~ Fax 070/957187 C.F. n.80001950924 ~ P.IVA n.00540180924 ~ c/c p. n.16649097 REGOLAMENTO CONTROLLI INTERNI I N D I C E TITOLO

Dettagli

COMUNE DI CASTENEDOLO Provincia di Brescia REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

COMUNE DI CASTENEDOLO Provincia di Brescia REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI COMUNE DI CASTENEDOLO Provincia di Brescia REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 2 del 06.02.2013 1 Articolo 1 OGGETTO

Dettagli

REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI

REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI COMUNE DI VOLTURARA APPULA (provincia di Foggia) REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 5 del 05.03.2013. INDICE TITOLO I PRINCIPI GENERALI Articolo 1 Oggetto

Dettagli

DECRETI PRESIDENZIALI

DECRETI PRESIDENZIALI DECRETI PRESIDENZIALI DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 24 luglio 2014. Ripartizione delle risorse relative al «Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità» 2013-2014

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI

REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI COMUNE DI VALLIO TERME - Provincia di Brescia - REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 1 del 30.04.2013 Articolo 1 OGGETTO 1. Il presente regolamento

Dettagli

XX COMUNITA MONTANA DEI MONTI SABINI - 02037 POGGIO MOIANO RELAZIONE AL CONTO CONSUNTIVO DELL ESERCIZIO FINANZIARIO

XX COMUNITA MONTANA DEI MONTI SABINI - 02037 POGGIO MOIANO RELAZIONE AL CONTO CONSUNTIVO DELL ESERCIZIO FINANZIARIO XX COMUNITA MONTANA DEI MONTI SABINI - 02037 POGGIO MOIANO RELAZIONE AL CONTO CONSUNTIVO DELL ESERCIZIO FINANZIARIO ANNO 2014 RELAZIONE DELL ORGANO ESECUTIVO AL RENDICONTO DI GESTIONE 2014 Articolo 231

Dettagli

Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca - - Art. 1. Art. 1.

Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca - - Art. 1. Art. 1. DISEGNO DI LEGGE presentato dal Ministro dell università e della ricerca (MUSSI) di concerto col Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione (NICOLAIS) e col Ministro dell economia

Dettagli

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica.

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Art. 1 Ambito di applicazione 1. Il presente Regolamento è adottato ai sensi della normativa

Dettagli

Ministero dell Interno

Ministero dell Interno Ministero dell Economia e delle Finanze DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIA GENERALE DELLO STATO di concerto con il Ministero dell Interno DIPARTIMENTO PER GLI AFFARI INTERNI E TERRITORIALI VISTO il decreto

Dettagli

2) il trasferimento della sede legale con relative modifiche statutarie;

2) il trasferimento della sede legale con relative modifiche statutarie; Relazione dei Liquidatori sul valore di liquidazione delle azioni per l esercizio del diritto di recesso predisposta ai sensi e per gli effetti dell art. 2437 e dell art. 2437-ter del c.c. Signori Azionisti,

Dettagli

RELAZIONE DEL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI AL BILANCIO. Il bilancio dell'esercizio chiuso il 31 dicembre 2006, approvato dal Consiglio di

RELAZIONE DEL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI AL BILANCIO. Il bilancio dell'esercizio chiuso il 31 dicembre 2006, approvato dal Consiglio di RELAZIONE DEL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI AL BILANCIO DELL ESERCIZIO CHIUSO IL 31 DICEMBRE 2006 Il bilancio dell'esercizio chiuso il 31 dicembre 2006, approvato dal Consiglio di Amministrazione nella

Dettagli

COMUNE DI SALUDECIO REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI

COMUNE DI SALUDECIO REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI COMUNE DI SALUDECIO Provincia di Rimini ******************************** REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI ART. 3 D.L.10.10.2012 n.174 convertito nella L. 07.12.2012 n.213 Approvato con delibera

Dettagli

Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato

Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato PROTOCOLLO DI INTESA TRA l AUTORITA PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI E L AUTORITA GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO L Autorità per le garanzie

Dettagli

Codice di Corporate Governance

Codice di Corporate Governance Approvato con deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 1 del 3 maggio 200 Indice 1 Introduzione 2 Organizzazione della Società 2.1 Assemblea dei Soci 2.2 Consiglio di Amministrazione 2.3 Presidente

Dettagli

Legge federale sulle finanze della Confederazione

Legge federale sulle finanze della Confederazione Decisioni del Consiglio degli Stati del 10.09.2014 Proposte della Commissione del Consiglio nazionale del 18.09.2014 e-parl 23.09.2014 08:45 Legge federale sulle finanze della Confederazione (LFC) (Nuovo

Dettagli

Università della Terza Età - "Luigi Imperati" Statuto

Università della Terza Età - Luigi Imperati Statuto Università della Terza Età - "Luigi Imperati" Statuto Art. 1 Istituzione La Provincia di Foggia istituisce l Università della Terza Età "Luigi Imperati" con sede in Foggia, in Palazzo Dogana, presso l

Dettagli

PARCO NATURALE REGIONALE DELLE ALPI LIGURI (Provincia Imperia) REGOLAMENTO DI CONTABILITA ECONOMICO-PATRIMONIALE

PARCO NATURALE REGIONALE DELLE ALPI LIGURI (Provincia Imperia) REGOLAMENTO DI CONTABILITA ECONOMICO-PATRIMONIALE REGOLAMENTO DI CONTABILITA ECONOMICO-PATRIMONIALE TITOLO I DOCUMENTI CONTABILI E GESTIONE DEL BILANCIO Articolo 1 Contabilità economico-patrimoniale L Ente Parco adotta, quale sistema di rilevazione dei

Dettagli

Decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, in legge 7 dicembre 2012, n. 213

Decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, in legge 7 dicembre 2012, n. 213 Allegato alla delib. C.C. n.3 del 20/3/2013 REGOLAMENTO COMUNITARIO IN MATERIA DI CONTROLLI INTERNI Decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, in legge 7 dicembre 2012, n. 213

Dettagli

Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO

Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO area: codice ufficio: 102 SERVIZIO DI STAFF CONTROLLI R.A.S.S.

Dettagli

DIREZIONE. Dirigente: GIOVANNELLI STEFANO. Decreto N. 163 del 07-09-2015. Responsabile del procedimento:

DIREZIONE. Dirigente: GIOVANNELLI STEFANO. Decreto N. 163 del 07-09-2015. Responsabile del procedimento: DIREZIONE Dirigente: GIOVANNELLI STEFANO Decreto N. 163 del 07-09-2015 Responsabile del procedimento: Pubblicità/Pubblicazione: ATTO NON RISERVATO,PUBBLICAZIONE SUL SITO DELL'AGENZIA Ordinario [X ] Immediatamente

Dettagli

COMUNE DI CASTENASO. ISTITUZIONE COMUNALE SISTeR SERVIZIO INTEGRATO SCUOLA, TRASPORTO E REFEZIONE RELAZIONE DEL REVISORE UNICO

COMUNE DI CASTENASO. ISTITUZIONE COMUNALE SISTeR SERVIZIO INTEGRATO SCUOLA, TRASPORTO E REFEZIONE RELAZIONE DEL REVISORE UNICO COMUNE DI CASTENASO ISTITUZIONE COMUNALE SISTeR SERVIZIO INTEGRATO SCUOLA, TRASPORTO E REFEZIONE Verbale n. 3 del 2 aprile 2013 RELAZIONE DEL REVISORE UNICO SUL BILANCIO D ESERCIZIO AL 31.12.2012 Il Revisore

Dettagli

PROGRAMMA ANNUALE ANALISI DELLE FASI DI ACCERTAMENTO ED ENTRATA GESTIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE

PROGRAMMA ANNUALE ANALISI DELLE FASI DI ACCERTAMENTO ED ENTRATA GESTIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE PROGRAMMA ANNUALE ANALISI DELLE FASI DI ACCERTAMENTO ED ENTRATA GESTIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE IL PROGRAMMA ANNUALE, COME OGNI ALTRO DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA, SI DIVIDE STRUTTURALMENTE

Dettagli

ADEMPIMENTI PER L ENTRATA A REGIME DELLA RIFORMA CONTABILE PREVISTA DAL DECRETO LEGISLATIVO 23 GIUGNO 2011, N. 118, NELL ESERCIZIO 2016

ADEMPIMENTI PER L ENTRATA A REGIME DELLA RIFORMA CONTABILE PREVISTA DAL DECRETO LEGISLATIVO 23 GIUGNO 2011, N. 118, NELL ESERCIZIO 2016 ADEMPIMENTI PER L ENTRATA A REGIME DELLA RIFORMA CONTABILE PREVISTA DAL DECRETO LEGISLATIVO 23 GIUGNO 2011, N. 118, NELL ESERCIZIO 2016 1) Introduzione Com è noto, nel corso del 2015, gli enti territoriali,

Dettagli

REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DEL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI. Art. 1 - Fonti

REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DEL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI. Art. 1 - Fonti REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DEL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI Art. 1 - Fonti 1. Il presente Regolamento disciplina la composizione, la durata e le modalità di funzionamento del Collegio dei Revisori

Dettagli

REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE

REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE COMUNE DI CORMANO PROVINCIA DI MILANO REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE (approvato con deliberazione C.C. n. 58 del 01/12/2003) 1 INDICE ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART. 6 AMBITO DI

Dettagli

RELAZIONE DEL REVISORE AL BILANCIO CHIUSO IL

RELAZIONE DEL REVISORE AL BILANCIO CHIUSO IL VALSUGANA SPORT SRL Sede sociale: Borgo Valsugana (TN) Piazza Degasperi n. 20 Capitale sociale: 10.000,00 interamente versato. Registro Imprese di Trento N. 02206830222 C.C.I.A.A. di Trento R.E.A TN -

Dettagli

Regolamento finanziario e contabile del Segretariato permanente della Convenzione delle Alpi

Regolamento finanziario e contabile del Segretariato permanente della Convenzione delle Alpi NEU NOUVEAU NUOVO NOVO 12.03.2009 Regolamento finanziario e contabile del Segretariato permanente della Convenzione delle Alpi Entrato in vigore il 1 aprile 2009 Titolo I Disposizioni generali Articolo

Dettagli

REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI (rif. D. Lgs. n. 267/2000, artt. 147, 147bis, 147ter, 147quater, 147quinquies)

REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI (rif. D. Lgs. n. 267/2000, artt. 147, 147bis, 147ter, 147quater, 147quinquies) COMUNE DI MONTEMURLO (Provincia di Prato) REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI (rif. D. Lgs. n. 267/2000, artt. 147, 147bis, 147ter, 147quater, 147quinquies) Approvato con delibera n. 001/CC del 30/01/2013

Dettagli

DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE

DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE Servizio Sanitario Regionale Basilicata Azienda Sanitaria Locale di Potenza NUMERO 2013/00669 DEL 11/11/2013 Collegio Sindacale il 11/11/2013 Controllo preventivo regionale

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO DELLA FONDAZIONE BANCA DEL MONTE DI ROVIGO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO DELLA FONDAZIONE BANCA DEL MONTE DI ROVIGO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO DELLA FONDAZIONE BANCA DEL MONTE DI ROVIGO AMBITO DI APPLICAZIONE TITOLO I PRINCIPI GENERALI Finalità del processo di gestione del patrimonio Fondo stabilizzazione

Dettagli

Regolamento per la formazione professionale continua del Consiglio Nazionale

Regolamento per la formazione professionale continua del Consiglio Nazionale Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili FORMAZIONE PROFESSIONALE CONTINUA degli iscritti negli Albi tenuti dagli Ordini dei dottori commercialisti e degli esperti contabili

Dettagli

COMUNE DI VENTOTENE PROVINCIA DI LATINA REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

COMUNE DI VENTOTENE PROVINCIA DI LATINA REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI COMUNE DI VENTOTENE PROVINCIA DI LATINA REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 3 del 26.04.2013 1 CAPO I Art.1 Art.2 Art.3 Art.4 PRINCIPI GENERALI

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con delibera di Giunta Comunale n. 22 del 20.04.2011 in vigore dal 26.05.2011 TITOLO

Dettagli

REGOLAMENTO DI CONTABILITA

REGOLAMENTO DI CONTABILITA REGOLAMENTO DI CONTABILITA dell Azienda Speciale del Comune di Cavriago CavriagoServizi Approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione del 30 luglio 2008 I N D I C E CAPO I FINALITA E CONTENUTO

Dettagli

REGOLAMENTO GESTIONE CONTABILE

REGOLAMENTO GESTIONE CONTABILE AUTORITA D AMBITO N. 5 ASTIGIANO MONFERRATO Sede c/o Provincia di Asti - Uffici in Via Antica Zecca n 3-14100 ASTI Tel. 0141/351442 - Fax 0141/592263 E-mail ambito5.ato5@reteunitaria.piemonte.it www.ato5asti.it

Dettagli

ORDINE ASSISTENTI SOCIALI Consiglio Regionale del Lazio Roma, 31 marzo 2009 NOTA INTEGRATIVA E RELAZIONE SULLA GESTIONE ESERCIZIO FINANZIARIO 2008

ORDINE ASSISTENTI SOCIALI Consiglio Regionale del Lazio Roma, 31 marzo 2009 NOTA INTEGRATIVA E RELAZIONE SULLA GESTIONE ESERCIZIO FINANZIARIO 2008 Roma, 31 marzo 2009 NOTA INTEGRATIVA E RELAZIONE SULLA GESTIONE ESERCIZIO FINANZIARIO 2008 PREMESSA Il Rendiconto Generale che viene presentato al dell Ordine degli Assistenti Sociali per l esercizio finanziario

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ADEGUAMENTO AI PRINCIPI GENERALI DI RAZIONALIZZAZIONE E CONTENIMENTO DELLA SPESA DELL AUTOMOBILE CLUB ASCOLI PICENO FERMO

REGOLAMENTO PER L ADEGUAMENTO AI PRINCIPI GENERALI DI RAZIONALIZZAZIONE E CONTENIMENTO DELLA SPESA DELL AUTOMOBILE CLUB ASCOLI PICENO FERMO REGOLAMENTO PER L ADEGUAMENTO AI PRINCIPI GENERALI DI RAZIONALIZZAZIONE E CONTENIMENTO DELLA SPESA DELL AUTOMOBILE CLUB ASCOLI PICENO FERMO Adottato con Delibera del Consiglio Direttivo del 18/12/2013

Dettagli

COMUNE DI LIMONE PIEMONTE REGOLAMENTO RELATIVO ALLA

COMUNE DI LIMONE PIEMONTE REGOLAMENTO RELATIVO ALLA COMUNE DI LIMONE PIEMONTE REGOLAMENTO RELATIVO ALLA VALUTAZIONE DEL PERSONALE E FUNZIONAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE Approvato con deliberazione G.C. n. 45 del 27-02-2007 Modificato con deliberazione

Dettagli

COMUNE DI TOIRANO. Provincia di Savona REGOLAMENTO DEL SERVIZIO ECONOMATO

COMUNE DI TOIRANO. Provincia di Savona REGOLAMENTO DEL SERVIZIO ECONOMATO COMUNE DI TOIRANO Provincia di Savona REGOLAMENTO DEL SERVIZIO ECONOMATO TITOLO I Disposizioni generali Art. 1 Oggetto e scopo del regolamento 1. Il presente regolamento disciplina le procedure di acquisto,

Dettagli

REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI I REGOLAMENTI PROVINCIALI: N. 85 PROVINCIA DI PADOVA

REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI I REGOLAMENTI PROVINCIALI: N. 85 PROVINCIA DI PADOVA I REGOLAMENTI PROVINCIALI: N. 85 PROVINCIA DI PADOVA REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con D.C.P. del 14.3.2013 n. 6 reg. e modificato con D.C.P. del 28.4.2014 n. 22 reg. INDICE Art. 1 Art. 2

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELL ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DEGLI AGENTI CONTABILI INTERNI A DENARO E A MATERIA

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELL ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DEGLI AGENTI CONTABILI INTERNI A DENARO E A MATERIA REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELL ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DEGLI AGENTI CONTABILI INTERNI A DENARO E A MATERIA 1 INDICE Art. 1 Scopo del Regolamento Art. 2 Compiti e attribuzione delle funzioni Art. 3

Dettagli

DIREZIONE RAGIONERIA - SETTORE CONTABILITA' E FINANZA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 2014-180.2.0.-19

DIREZIONE RAGIONERIA - SETTORE CONTABILITA' E FINANZA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 2014-180.2.0.-19 DIREZIONE RAGIONERIA - SETTORE CONTABILITA' E FINANZA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 2014-180.2.0.-19 L'anno 2014 il giorno 16 del mese di Giugno il sottoscritto Librici Giovanni in qualita' di dirigente

Dettagli

Regolamento di contabilità

Regolamento di contabilità Regolamento di contabilità Approvato con atto del Consiglio di Amministrazione n. 25 del 14/09/2012 14/09/2012 Pag. 1 Articolo 1 Oggetto del Regolamento INDICE Articolo 2 Documenti obbligatori Articolo

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ 1 ***

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ 1 *** PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ 1 *** 2013 2015 1 Approvato con delibera della GC n 30 del 29/01/2013, immediatamente eseguibile. 1 PREMESSA Le recenti e numerose modifiche normative

Dettagli

CITTÀ DI VITTORIO VENETO

CITTÀ DI VITTORIO VENETO CITTÀ DI VITTORIO VENETO VICTORIA NOBIS VITA REGOLAMENTO SUI CONTROLLI INTERNI E SUGLI OBBLIGHI DI TRASPARENZA DEI TITOLARI DI CARICHE ELETTIVE E DI GOVERNO Approvato con delibera del Consiglio Comunale

Dettagli

Roma, 14/03/2013. e, per conoscenza, Circolare n. 37

Roma, 14/03/2013. e, per conoscenza, Circolare n. 37 Direzione Centrale Prestazioni a Sostegno del Reddito Direzione Centrale Sistemi Informativi e Tecnologici Direzione Centrale Bilanci e Servizi Fiscali Roma, 14/03/2013 Circolare n. 37 Ai Dirigenti centrali

Dettagli

www.lavoripubblici.it

www.lavoripubblici.it RELAZIONE TECNICA Il presente decreto legislativo specifica sostanzialmente obblighi cui i datori di lavoro sono già tenuti, in base alla disciplina generale del corrispondente Titolo I del decreto legislativo

Dettagli

- Il rimborso dei prestiti e le spese da servizi per conto terzi -

- Il rimborso dei prestiti e le spese da servizi per conto terzi - 71 - Il rimborso dei prestiti e le spese da servizi per conto terzi - Il Titolo 3 delle uscite è costituito dai rimborsi di prestiti e dalle anticipazioni di cassa. La contrazione di mutui a titolo oneroso

Dettagli

MONTEDOMINI Azienda Pubblica di Servizi alla Persona REGOLAMENTO DI CONTABILITA

MONTEDOMINI Azienda Pubblica di Servizi alla Persona REGOLAMENTO DI CONTABILITA MONTEDOMINI Azienda Pubblica di Servizi alla Persona REGOLAMENTO DI CONTABILITA INDICE Art. 1 Oggetto e finalità Pag. 2 Art. 2 La disciplina contabile 2 Art. 3 Contabilità analitica 2 Art. 4 La programmazione

Dettagli

CITTÀ DI AGROPOLI. Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente

CITTÀ DI AGROPOLI. Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente CITTÀ DI AGROPOLI Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente Approvato con deliberazione della Giunta comunale n 358 del 06.12.2012 Regolamento per

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO APPROVATO DAL CONSIGLIO GENERALE NELL ADUNANZA DEL 28/06/2013 Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro 1 INDICE AMBITO DI APPLICAZIONE p. 3 TITOLO I: PRINCIPI

Dettagli

Disciplinare del Controllo di gestione

Disciplinare del Controllo di gestione Disciplinare del Controllo di gestione INDICE CAPO I - PRINCIPI E FINALITA ART. 1 Oggetto del Disciplinare pag. 3 ART. 2 Il controllo di gestione pag. 3 CAPO II - CONTABILITA ANALITICA ART. 3- Organizzazione

Dettagli

Città di Fabriano CONSIGLIO COMUNALE

Città di Fabriano CONSIGLIO COMUNALE ( 174 20/11/2012) Oggetto: VARIAZIONE AL BILANCIO ANNUALE DI PREVISIONE PER L ESERCIZIO FINANZIARIO 2012 - ASSESTAMENTO GENERALE DI BILANCIO Premesso: IL - che con iberazione Consiglio Comunale n. 56 26/07/2012

Dettagli

CONSIGLIO REGIONALE DELLA TOSCANA. DECRETO DIRIGENZIALE N 295 del 30/03/2016

CONSIGLIO REGIONALE DELLA TOSCANA. DECRETO DIRIGENZIALE N 295 del 30/03/2016 CONSIGLIO REGIONALE DELLA TOSCANA DECRETO DIRIGENZIALE N 295 del 30/03/2016 OGGETTO: Affidamento all'ente nazionale per la protezione e l'assistenza dei sordi - onlus del servizio di interpretariato nella

Dettagli

COMUNE DI CINQUEFRONDI Provincia di Reggio Calabria

COMUNE DI CINQUEFRONDI Provincia di Reggio Calabria Approvato con Delibera G.C. n. 20 del 30/01/2013 COMUNE DI CINQUEFRONDI Provincia di Reggio Calabria PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ *** 2013 2015 PREMESSA Le recenti e numerose modifiche

Dettagli

RELAZIONE SUL RENDICONTO PER L ESERCIZIO 2012. Il Revisore unico di ATERSIR

RELAZIONE SUL RENDICONTO PER L ESERCIZIO 2012. Il Revisore unico di ATERSIR RELAZIONE SUL RENDICONTO PER L ESERCIZIO 2012 Il Revisore unico di ATERSIR Preso in esame lo schema di rendiconto per l esercizio 2012 proposto dal Direttore dell AGENZIA composto e corredato dai seguenti

Dettagli

Gestione amministrativa, della rendicontazione, della contabilità e del controllo economico (dei progetti finanziati)

Gestione amministrativa, della rendicontazione, della contabilità e del controllo economico (dei progetti finanziati) Doc.: PQ13 Rev.: 1 Data: 05/05/09 Pag.: 1 di 6 Gestione amministrativa, della rendicontazione, della contabilità e del controllo economico (dei progetti finanziati) EMESSA DA: VERIFICATA DA: APPROVATA

Dettagli

REGOLAMENTO PROVINCIALE SUI CONTROLLI INTERNI IN ATTUAZIONE DELL ART. 3 DEL DECRETO LEGGE 10 OTTOBRE 2012, N. 174, CONVERTITO IN LEGGE 7 DICEMBRE

REGOLAMENTO PROVINCIALE SUI CONTROLLI INTERNI IN ATTUAZIONE DELL ART. 3 DEL DECRETO LEGGE 10 OTTOBRE 2012, N. 174, CONVERTITO IN LEGGE 7 DICEMBRE REGOLAMENTO PROVINCIALE SUI CONTROLLI INTERNI IN ATTUAZIONE DELL ART. 3 DEL DECRETO LEGGE 10 OTTOBRE 2012, N. 174, CONVERTITO IN LEGGE 7 DICEMBRE 2012, N. 213 TITOLO I PRINCIPI GENERALI Articolo 1 Oggetto

Dettagli

COMUNE DI CUNEO Regolamento sui controlli interni

COMUNE DI CUNEO Regolamento sui controlli interni COMUNE DI CUNEO Regolamento sui controlli interni (art. 147 del TUELL 267/2000, modificato dal D.L. 174/2012 convertito nella legge 213/2012) INDICE Parte 1^ Premesse generali Art. 1 Finalità e ambito

Dettagli

Il Ministro dell economia e delle finanze

Il Ministro dell economia e delle finanze Il Ministro dell economia e delle finanze Visto il decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 642, e successive modificazioni ed integrazioni recante la disciplina dell imposta di bollo;

Dettagli

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare febbraio 2013 1 1 PREMESSA... 3 1.1 Oggetto... 3 1.2 Perimetro di applicazione e modalità di recepimento...

Dettagli

REGOLAMENTO N. 37 DEL 15 MARZO 2011. L ISVAP (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo)

REGOLAMENTO N. 37 DEL 15 MARZO 2011. L ISVAP (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo) REGOLAMENTO N. 37 DEL 15 MARZO 2011 REGOLAMENTO CONCERNENTE L ATTUAZIONE DELLE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI VERIFICA DI SOLVIBILITA CORRETTA INTRODOTTE DALLA LEGGE 26 FEBBRAIO 2011, N.10 DI CONVERSIONE DEL

Dettagli

C O M U N E D I P O N T E C A G N A N O F A I A N O PROVINCIA DI SALERNO

C O M U N E D I P O N T E C A G N A N O F A I A N O PROVINCIA DI SALERNO Albo Pretorio online n. Registro Pubblicazione pubblicato il C O M U N E D I P O N T E C A G N A N O F A I A N O PROVINCIA DI SALERNO DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE O G G E T T O ORIGINALE N. Approvazione

Dettagli

Legge accesso disabili agli strumenti informatici

Legge accesso disabili agli strumenti informatici Legge accesso disabili agli strumenti informatici da Newsletter Giuridica: Numero 81-26 gennaio 2004 Pubblicata sulla Gazzetta la Legge in materia di accesso dei disabili agli strumenti informatici, approvata

Dettagli

AUTORITA PORTUALE DI RAVENNA. Delibera n. 33 del Comitato Portuale del 22 novembre 2007

AUTORITA PORTUALE DI RAVENNA. Delibera n. 33 del Comitato Portuale del 22 novembre 2007 AUTORITA PORTUALE DI RAVENNA Delibera n. 33 del Comitato Portuale del 22 novembre 2007 Riesame e riaccertamento dei residui e proposta di variazione al bilancio previsionale per l esercizio finanziario

Dettagli

1. ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DELLA SOCIETÀ... 2. AMBITO NORMATIVO... IL PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E LA PUBBLICITA

1. ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DELLA SOCIETÀ... 2. AMBITO NORMATIVO... IL PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E LA PUBBLICITA INTRODUZIONE: 1. ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DELLA SOCIETÀ... 2. AMBITO NORMATIVO... IL PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E LA PUBBLICITA 1. IL PROCEDIMENTO DI ELABORAZIONE E ADOZIONE. 2. IL FLUSSO

Dettagli

COMUNE DI ARZERGRANDE (Provincia di Padova) REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI

COMUNE DI ARZERGRANDE (Provincia di Padova) REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI COMUNE DI ARZERGRANDE (Provincia di Padova) REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI Il presente regolamento: - è stato approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 03 del 22/01/2013; - è stato pubblicato

Dettagli

REGOLAMENTO INTERNO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITÀ. Approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione del 10 giugno 2015 1/50

REGOLAMENTO INTERNO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITÀ. Approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione del 10 giugno 2015 1/50 REGOLAMENTO INTERNO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITÀ Approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione del 10 giugno 2015 1/50 REGOLAMENTO INTERNO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITÀ Articolo 1 - Oggetto

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI FANO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI FANO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI FANO 1 INDICE AMBITO DI APPLICAZIONE p. 3 TITOLO I: PRINCIPI GENERALI Art. 1 Finalità del processo di gestione del patrimonio

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA RELATIVO AI RAPPORTI DI COLLABORAZIONE TRA L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS E LA GUARDIA DI FINANZA

PROTOCOLLO DI INTESA RELATIVO AI RAPPORTI DI COLLABORAZIONE TRA L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS E LA GUARDIA DI FINANZA Allegato A Autorità per l energia elettrica e il gas Guardia di Finanza PROTOCOLLO DI INTESA RELATIVO AI RAPPORTI DI COLLABORAZIONE TRA L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS E LA GUARDIA DI FINANZA

Dettagli

GLI APPROFONDIMENTI DELL UFFICIO UNICO PER I CONTROLLI INTERNI Aprile 2011

GLI APPROFONDIMENTI DELL UFFICIO UNICO PER I CONTROLLI INTERNI Aprile 2011 GLI APPROFONDIMENTI DELL UFFICIO UNICO PER I CONTROLLI INTERNI Aprile 2011 In relazione alla pubblicazione di dati personali nei siti web delle pubbliche amministrazioni, in particolare per ciò che concerne

Dettagli

RELAZIONE DEL COLLEGIO DEI REVISORI AL BILANCIO PREVENTIVO 2014

RELAZIONE DEL COLLEGIO DEI REVISORI AL BILANCIO PREVENTIVO 2014 RELAZIONE DEL COLLEGIO DEI REVISORI AL BILANCIO PREVENTIVO 2014 Signori Consiglieri, il presente bilancio preventivo 2014 è redatto ai sensi dell art. 16 del Decreto legislativo del del 31 maggio 2011,

Dettagli

LA NOTA INTEGRATIVA GLI ALLEGATI AL BILANCIO

LA NOTA INTEGRATIVA GLI ALLEGATI AL BILANCIO LA NOTA INTEGRATIVA E GLI ALLEGATI AL BILANCIO NOTA INTEGRATIVA ART. 2423 comma 1 del Codice Civile: GLI AMMINISTRATORI DEVONO REDIGERE IL BILANCIO DI ESERCIZIO, COSTITUITO DALLO STATO PATRIMONIALE, DAL

Dettagli

RELAZIONE RELATIVA ALL ANALISI E REVISIONE DELLE PROCEDURE DI SPESA (ai sensi dell articolo 9 del D.L. 78/2009 convertito in L.

RELAZIONE RELATIVA ALL ANALISI E REVISIONE DELLE PROCEDURE DI SPESA (ai sensi dell articolo 9 del D.L. 78/2009 convertito in L. RELAZIONE RELATIVA ALL ANALISI E REVISIONE DELLE PROCEDURE DI SPESA (ai sensi dell articolo 9 del D.L. 78/2009 convertito in L. 102/2009) L art. 9, comma 1, lettera a), del D.L. 78/2009, convertito con

Dettagli

COMUNE DI MONASTEROLO DI SAVIGLIANO

COMUNE DI MONASTEROLO DI SAVIGLIANO COMUNE DI MONASTEROLO DI SAVIGLIANO PROVINCIA DI CUNEO A R E A A M M I N IS T R A T IV A Determinazione n. 034 OGGETTO: FONDO PER LE POLITICHE DI SVILUPPO DELLE RISORSE UMANE ANNO 2015. APPROVAZIONE PROSPETTO

Dettagli

COMUNE DI SCARMAGNO Provincia di Torino

COMUNE DI SCARMAGNO Provincia di Torino COMUNE DI SCARMAGNO Provincia di Torino * * * * * * REGOLAMENTO DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI (Approvato con Deliberazione Consiglio Comunale n. 3 del 6/03/2013) pag 1 Regolamento sui controlli interni

Dettagli

COMUNE DI BORGHI PROVINCIA DI FORLÌ-CESENA REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO DI CASSA/ECONOMATO

COMUNE DI BORGHI PROVINCIA DI FORLÌ-CESENA REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO DI CASSA/ECONOMATO COMUNE DI BORGHI PROVINCIA DI FORLÌ-CESENA REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO DI CASSA/ECONOMATO Approvato con deliberazione di consiglio comunale n. 22 del 26.9.2012 1 INDICE Art. 1 Oggetto Art.

Dettagli

COMUNE DI CASTAGNETO CARDUCCI Provincia di Livorno REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

COMUNE DI CASTAGNETO CARDUCCI Provincia di Livorno REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Comune di Castagneto Carducci Provincia di Livorno COMUNE DI CASTAGNETO CARDUCCI Provincia di Livorno REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 7 del

Dettagli

Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici

Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici DISEGNO DI LEGGE Art. 1. (Obiettivi e finalità) 1. La Repubblica riconosce e tutela il diritto di ogni persona ad accedere

Dettagli

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.

Dettagli

Azienda Speciale Servizi Comuni REGOLAMENTO DI CONTABILITA DISPOSIZIONI GENERALI. Art.1

Azienda Speciale Servizi Comuni REGOLAMENTO DI CONTABILITA DISPOSIZIONI GENERALI. Art.1 Azienda Speciale Servizi Comuni REGOLAMENTO DI CONTABILITA DISPOSIZIONI GENERALI Art.1 Il presente regolamento intende disciplinare gli aspetti amministrativi, contabili e gestionali dell Azienda Speciale

Dettagli

Oggetto: Ricognizione stato di attuazione dei programmi e salvaguardia degli equilibri di bilancio.

Oggetto: Ricognizione stato di attuazione dei programmi e salvaguardia degli equilibri di bilancio. Oggetto: Ricognizione stato di attuazione dei programmi e salvaguardia degli equilibri di bilancio. RELAZIONA IL SINDACO: L art. 193 del testo unico, approvato con il D.Lgs. 18 Agosto 2000, n. 267, dispone

Dettagli