ACQUE POTABILI Programma della regione FVG

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1 ACQUE POTABILI Programma della regione FVG Dott.ssa Gabriella Trani Area promozione salute e prevenzione Direzione centrale salute, integrazione socio sanitaria politiche sociali e famiglia Tolmezzo 12 Maggio 2016 ACQUE POTABILI: LA RETE PER LA QUALITA

2 ACQUE POTABILI LA RETE PER LA QUALITÀ Quadro generale Programmi della Regione FVG

3 Dall indagine delle Nazioni Unite risulta che 1,1 miliardi di persone nel mondo non hanno accesso all acqua potabile. Il 40% dell umanità vive al di sotto della soglia di 50 litri di acqua considerata dall OMS come la quantità minima necessaria per poter parlare di condizioni accettabili di vita

4 0.1 % 8.4 % 0.5 % 5.4 % Water sources in Italy Groundwater: 85,6 % Surface water: 14.4 % 36.8 % 49.8 % Water sources in Italy Spring (thousands of m 3 /yr) Well (thousands of m 3 /yr) Surface water (thousands of m 3 /yr)

5 COMUNICATO STAMPA Pesticidi nelle acque, cresce la percentuale di punti contaminati: +20% nelle acque superficiali, +10% in quelle sotterranee. Rinvenute 224 sostanze diverse, indice di un maggior numero di controlli. Nelle acque superficiali, il glifosate è tra le sostanze che superano più spesso i limiti. Nelle acque sotterranee la contaminazione è particolarmente elevata in Lombardia 50% dei punti monitorati, in Friuli Venezia Giulia 68% e in Sicilia 76%.

6 L'acqua si considera inquinata quando le sue caratteristiche chimico-fisiche sono direttamente o indirettamente modificate in conseguenza dell attività umana, in misura tale da limitare in parte o del tutto gli usi cui dovrebbe essere destinata allo stato naturale OMS

7 Direttiva Quadro n. 2000/60/CE L Unione Europea affronta per la prima volta il problema di un utilizzo razionale, consapevole e sostenibile della risorsa acqua; prevenire il deterioramento qualitativo e quantitativo, migliorare lo stato delle acque e assicurare un utilizzo sostenibile, basato sulla protezione a lungo termine delle risorse idriche disponibili; l oggetto di tutela non è solo l acqua, ma tutto l ambiente acquatico e territoriale circostante; il bacino idrogeografico viene individuato come unità di riferimento per la pianificazione e la gestione delle risorse idriche.

8 Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE Obiettivo: Buono Stato Chimico ed Ecologico di tutti i corpi idrici superficiali (acque interne, marino-costiere, di transizione, territoriali) e Buono Stato chimico e quantitativo per I corpi idrici sotterranei entro il 2015 Misure Direttiva Quadro Acque Acqua potabile Acqua di balneazione Reflui Urbani Coordinamento con altre direttive Alluvioni Nitrati Emissioni Industriali Reach Pesticidi biocidi Rifiuti Strategia Marina

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10 La Direttiva Europea 2008/105/CE Definisce gli standard di qualità ambientali delle sostanze dell elenco di priorità. La Direttiva Europea 2009/90/CE Definisce le specifiche tecniche di monitoraggio e analisi (incertezza di misura, limiti di quantificazione, obbligo ISO 17025).

11 Standard di qualità ambientale (SQA) La concentrazione di un particolare inquinante o gruppo di inquinanti nelle acque, nei sedimenti e nel biota che non deve essere superata, al fine di tutelare la salute umana e l ambiente.

12 SQA e Salute Umana Valore numerico che garantisce la protezione dell intero ecosistema acquatico e la salute umana. Il buono stato chimico garantisce tutti gli usi di un corpo idrico. Il superamento di un SQA può causare un effetto avverso su una o più componenti degli ecosistemi acquatici (fauna ittica, invertebrati, piante) ma non necessariamente rappresenta un potenziale rischio per la salute umana in relazione al consumo di acqua potabile e dei prodotti della pesca. Per le acque destinate al consumo umano i valori di riferimento sono quelli presenti nella Direttiva 98/83/EC.

13 D.to Legislativo n. 31 in vigore dal Attuazione della Direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano Caratteristiche di qualità essenziali per tutte le acque destinate al consumo umano, potabile o per la preparazione di alimenti, hanno come criterio base il controllo dell osservanza di parametri, microbiologici e chimici, di rilevanza sanitaria, e di altri parametri indicatori di variazioni anomale della qualità dell acqua. OBIETTIVO: protezione della salute dagli effetti negativi derivanti dalla contaminazione delle acque destinate al consumo umano (non più acque potabili) garantendone la salubrità e pulizia.

14 Sono definite acque destinate al consumo umano: le acque trattate o non, destinate ad uso potabile, per la preparazione di cibi e bevande, o altri usi domestici, a prescindere dalla loro origine e modalità di distribuzione (rete, cisterne, bottiglie) le acque utilizzate dalle imprese alimentari per la fabbricazione, il trattamento, la conservazione e l immissione sul mercato di prodotti o sostanze destinate al consumo umano. Sono Escluse Le acque minerali naturali e le acque medicinali.

15 I valori limite di parametro Il D.to Legislativo n. 31 del 2001 definisce sia dei valori di parametro che devono essere sempre rispettati che dei valori di parametro che devono essere valutati caso per caso. I valori di parametro da rispettare sempre si suddividono in: parametri microbiologici: n 2 parametri indicatori di contaminazione fecale; parametri chimici: n 28 parametri riguardanti elementi indesiderabili e tossici (antiparassitari, metalli pesanti, solventi clorurati, trialometani, ecc).

16 I valori di parametro da valutare caso per caso sono: n 21 parametri indicatori che non costituiscono un rischio per la salute umana ma servono ad indicare in maniera tempestiva le variazioni nella qualità dell acqua destinata al consumo umano (Ferro, Manganese, odore,.( ecc torbidità, durezza, Radioattività Si considerano n 2 parametri di riferimento: Trizio Dose totale indicativa

17 I valori dei parametri chimici e microbiologici sono adeguati a garantire che le acque possano essere consumate in condizioni di totale sicurezza nell intero arco dell intera vita. I valori dei parametri indicatori sono idonei a segnalare tempestivamente i possibili interventi per correggere le anomalie che hanno determinato il loro superamento; l obbligo di rientro è correlato alla sussistenza di rischi sanitari.

18 Punti di conformità criteri e procedure consolidate nelle fasi di captazionepotabilizzazionedistribuzione protezione della qualità delle acque captate efficacia e sicurezza dei sistemi di trattamento (mitigazione da rischi potenzialmente associati alla risorsa idrica d origine o alla distribuzione) garanzia igienica degli impianti di distribuzione che forniscono acqua ai consumatori finali COMMISSIONE EUROPEA

19 Aggiornamenti normativi Decreto Legislativo 15 febbraio 2016 n. 28 In vigore dal 22 marzo 2016 Attuazione della direttiva 2013/51 EURATOM del Consiglio del 22 ottobre 2013, che stabilisce i requisiti per la tutela della salute della popolazione relativamente alle sostanze radioattive presenti nelle acque destinate al consumo umano. Il presente decreto sostituisce la disciplina di cui al D.to Legislativo n. 31/2001, relativamente alle sostanze radioattive presenti nelle acque destinate al consumo umano. Conseguentemente nel D.to Legislativo 31/2001, allegato I parte C, è soppressa la tabella relativa alla radioattività.

20 Direttiva UE 2015/1787 DELLA COMMISSIONE del 6 ottobre 2015 Recante modifica degli allegati II e III della Direttiva 98/83/CE del Consiglio concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano. ALLEGATO II -CONTROLLO- PARTE A: Obiettivi generali e programmi di controllo per le acque destinate al consumo umano. PARTE B: parametri e frequenze 1. Quadro generale 2. Elenco dei parametri 3. Frequenza di campionamento PARTE C: Valutazione del rischio PARTE D: Metodi campionamento e punti di campionamento

21 Valutazione del rischio 1. Gli Stati membri possono prevedere la possibilità di derogare ai parametri e alle frequenze di campionamento di cui alla parte B, a condizione che effettuino una valutazione del rischio in conformità alla presente parte. 2. La valutazione del rischio di cui al punto 1 si basa sui principi generali della valutazione del rischio stabiliti secondo norme internazionali quali la norma EN (Sicurezza della fornitura di acqua potabile Linee guida per la gestione del rischio e degli eventi critici). 3. La valutazione del rischio tiene conto dei risultati provenienti dai programmi di monitoraggio stabiliti dall'articolo 7, paragrafo 1, secondo comma, e dall'articolo 8 della direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (*) per i corpi idrici individuati conformemente all'articolo 7, paragrafo 1, che forniscono più di 100 m3 al giorno in media, in conformità con l'allegato V di tale direttiva.

22 A partire dal 2004 l'organizzazione mondiale della sanità ha elaborato il piano per la Sicurezza dell'acqua che si basa sui principi di valutazione e gestione del rischio riportati negli orientamenti dell'oms relativamente alla qualità dell'acqua potabile (Guidelines for Drinking Water Quality). Gli orientamenti, insieme alla norma EN concernente la sicurezza dell'approvvigionamento di acqua potabile, sono principi riconosciuti a livello internazionale su cui si basano il controllo e l'analisi dei parametri contenuti nell'acqua potabile. L'allegato II della direttiva 98/83/CE dovrebbe pertanto essere allineato ai più recenti aggiornamenti di tali principi.

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24 Decreto Ministero della Sanità 26 marzo 1991 Allegato 4 Procedure operative Criteri generali Il complesso dei controlli sulle risorse idricopotabili precedentemente descritto a partire dalle opere di captazione per terminare alla messa a disposizione degli utenti dell'acqua potabile deve essere finalizzato all'acquisizione di ogni utile informazione relativa alle caratteristiche di qualità dell'acqua destinata al consumo umano. Gli elementi conoscitivi così raccolti debbono infatti fornire le basi per programmi di tutela delle risorse da possibili degradi o contaminazioni ovvero portare all'individuazione delle necessità e delle priorità degli interventi correttivi o di risanamento sia in condizioni di emergenza che a medio-lungo periodo.

25 Le sostanze emergenti Sostanze che non sono regolate...quindi non sono monitorate...quindi non ci sono dati disponibili...quindi non ci sono i dati per proporre la prioritizzazione rischioilvalutareperdatisonocinonquindi..

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28 ACQUE SOTTERRANEE IN FVG STATO DI QUALITA DEI CORPI IDRICI

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33 Informazioni generali sull'organizzazione delle forniture idriche TUTTE CAT 1 CAT 2 CAT 3 Popolazione totale della regione Categoria Tutte le forniture idriche, comprese quelle maggiori che servono + di 1000 m3 al giorno /o N Popolazione residente 5000 abitanti Forniture idriche che servono da 10 m3 a 100 m3 al giorno (o da 50 a 500 abitanti) Forniture idriche che servono da 100 m3 a 400 m3 al giorno (o da 500 a 2000 abitanti) Forniture idriche che servono da 400 m3 a 1000 m3 al giorno (o da 2000 a 5000 abitanti) Tipologia d'acqua: Informazioni riferite all'anno: 2010 sotterranea superficiale : - invasi, laghi o fiumi - costiera o di transizione sotterranea di ricarica artificiale miscela di sotterranee e superficiali (sorg+sup)o(so piovana altro (sorgente) Totale volume d'acqua fornito in m % del volume totale (I DATI SONO ESPRESSI IN M3) TUTTE CAT 1 CAT 2 CAT

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35 Trieste, 13 nov

36 Grazie per l attenzione!

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