MARCHI DI TUTELA PROGETTO SCUOLA 21. Vimercate, Dicembre Docente: Elisabetta Castellino
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1 MARCHI DI TUTELA Vimercate, Dicembre 2014 Docente: Elisabetta Castellino
2 MARCHI DI TUTELA 1/4 Nel patrimonio agroalimentare italiano possiamo annoverare oltre: 400 Formaggi 250 Salumi 800 Vini 120 conserve Per valorizzare questo tesoro da anni si garantisce il consumatore circa la loro genuinità e l elevato valore biologico, attraverso i marchi di tutela
3 MARCHI DI TUTELA 2/4 La prima legge italiana a tutela della tipicità risale al 1954 e riguarda alcuni importanti formaggi italiani. Da allora il mercato è stato invaso da una serie di sigle più o meno chiare (DO, DOC, VQPRD ecc) stampigliate sulle etichette di formaggi, vini, salumi, oli d oliva e aceti balsamici.
4 MARCHI DI TUTELA 3/4 Nel 1992 la UE ha varato due provvedimenti comunitari (Reg. 2081/02 e 2082/92 ) che hanno identificato tre nuove qualifiche di tipicità: 1) DOP (Denominazione di Origine Protetta) 2) IGP (Indicazione Geografica Protetta) 3) STG (Specialità Tradizionale Garantita)
5 MARCHI DI TUTELA 4/4 Con questi nuovi riconoscimenti la UE si è prefissata di armonizzare ed equilibrare il mercato interno agroalimentare per garantire: 1) La permanenza degli agricoltori nelle zone a vocazione agricola 2) La promozione e la valorizzazione di prodotti di qualità, legati al territorio di produzione 3) Il mantenimento del patrimonio agroalimentare specifico (e, quindi, culturale) dei vari paesi membri 4) La chiara e corretta informazione del consumatore circa la provenienza dei prodotti alimentari 5) L uniformità delle diciture riportate in etichetta (cosa che non avviene sempre per il vino)
6 IL MARCHIO DOP La Denominazione di Origine Protetta (DOP) definisce un prodotto originario di una certa regione o paese, le cui caratteristiche sono essenzialmente o esclusivamente dipendenti dall origine geografica (intesa come un insieme di fattori naturali e umani). Tutte le fasi della produzione devono avvenire nella zona individuata, secondo un preciso disciplinare.
7 IL MARCHIO IGP L Indicazione Geografica Protetta (IGP) definisce un prodotto originario della regione o paese le cui caratteristiche possano essere ricondotte all origine geografica. Almeno una fase della produzione deve avvenire nella zona individuata.
8 IL MARCHIO SPECIALITA TRADIZIONALE GARANTITA La Specialità Tradizionale Garantita (STG) o Attestazione di Specificità (AS) definisce un prodotto le cui materie prime, la composizione o ricetta, il metodo di produzione o la trasformazione sono di tipo tradizionale.
9 I PRODOTTI DOP E IGP DELLA LOMBARDIA 1/2 Fiore all'occhiello della produzione agroalimentare lombarda sono i prodotti a qualità regolamentata, DOP - Denominazione di Origine Protetta e IGP - Indicazione Geografica Protetta. Questi prodotti di qualità rappresentano il frutto di una attività agricola che ha saputo mantenere vive e vitali le tradizioni, senza ignorare lo sviluppo delle tecnologie. Oggi la Lombardia può vantare 31 prodotti certificati, di cui: 19 DOP e 12 IGP la cui qualità è riconosciuta in Italia e a livello internazionale.
10 I PRODOTTI DOP E IGP DELLA LOMBARDIA 2/2
11 PRODOTTO TIPICO TRADIZIONALE 1/2 Per dare un significato ai termini che stiamo utilizzando, chiamiamo tipici i prodotti che si fregiano del riconoscimento ufficiale europeo (DOP, IGP) di cui abbiamo già trattato in precedenza e tradizionali gli altri che, pur essendo caratteristici di un determinato territorio, non presentano il vincolo del legame con l ambiente ma devono avere requisiti di storicità. La prima citazione di prodotto tradizionale la si trova nella direttiva europea 92/46 e, successivamente, nella decisione della commissione europea 97/284; infine il decreto legislativo 173/98 ha poi stabilito che, al fine di valorizzare il patrimonio gastronomico, le Regioni predisponessero il proprio elenco di prodotti tradizionali.
12 PRODOTTO TIPICO TRADIZIONALE IN LOMBARDIA 2/2 La Regione Lombardia ha recepito queste normative con il duplice obiettivo di favorire e consentire la sopravvivenza dei prodotti tradizionali e di riconoscere e valorizzare la ricchezza del patrimonio gastronomico lombardo. Ogni angolo della Lombardia ha il suo prodotto tradizionale che la Regione Lombardia censisce in un elenco che al momento conta 248 prodotti tipici e tradizionali, articolato in otto comparti: - Carne e derivati - Cereali e farine - Derivati del latte - Miele - Ortaggi e frutta freschi e conservati - Paste fresche - Prodotti da forno e da Pasticceria - Prodotti ittici
13 MONZA BRIANZA
14 MONZA BRIANZA BURRO
15 MONZA BRIANZA CAPRINO
16 MONZA BRIANZA AGNELLO RAZZA BRIANZOLA
17 MONZA BRIANZA LUGANEGA
18 MONZA BRIANZA MORTADELLA DI FEGATO AL VIN BRULE
19 MONZA BRIANZA POLLO BRIANZOLO
20 MONZA BRIANZA SALAME DI FILZETTA
21 MONZA BRIANZA SALAME DI FILZETTA
22 MONZA BRIANZA SALAME MILANO
23 MONZA BRIANZA SALAMINA MISTA
24 MONZA BRIANZA VERZINI
25 MONZA BRIANZA TORTA DI LATTE
26 MONZA BRIANZA ASPARAGO DI MEZZAGO
27 MONZA BRIANZA PATATA DI ORENO
28 CONCLUSIONI I marchi hanno come obiettivo la tutela di manufatti e produttori dalle imitazioni e dalla concorrenza sleale, ma costituiscono anche un importantissimo strumento di garanzia per i consumatori, consentendo loro di riconoscere i diversi prodotti e scegliere con serenità e consapevolezza cosa portare in tavola. Naturalmente non tutti i prodotti tipici hanno avuto l opportunità e la possibilità concreta di raggiungere questi traguardi, ma non per questo vanno dimenticati. Spesso particolari situazioni storiche, sociali ed economiche hanno portato molte produzioni sulla via dell estinzione e solo la passione e l apprezzamento di pochi ci consentono di gustarle ancora oggi. Forse perché anche passione e apprezzamento possono essere garanzia di qualità.
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