SICUREZZA IN CANTIERE PER I LAVORATORI CHE OPERANO IN QUOTA
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- Simona Fede
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1 SICUREZZA IN CANTIERE PER I LAVORATORI CHE OPERANO IN QUOTA Sistemi di protezione collettivi ed individuali con riferimento alle normative europee UNI EN e UNI EN 795.
2 I lavori in quota possono esporre i lavoratori a rischi particolarmente elevati per la salute e sicurezza, in particolare a rischi di caduta dall alto, che rappresentano una percentuale elevata del numero di infortuni, soprattutto per quanto riguarda quelli mortali. Il miglioramento della sicurezza, è un obiettivo essenziale, per il cui conseguimento le normative europee costituiscono il mezzo più appropriato assieme alle disposizioni nazionali vigenti. È pertanto opportuno un esame delle normative europee UNI EN 795 e UNI EN che regolano tale materia.
3 Si intende qui trattare l argomento sotto l aspetto pratico-applicativo, rimandando a documenti pubblici, quali le linee guida ISPESL-INAIL (scaricabili da internet), un elencazione completa delle Leggi e normative trascorse e/o vigenti, oltre alle UNI EN e UNI EN 795. Verranno qui proiettati stralci dalle norme suddette, su specifica autorizzazione dell UNI.
4 "La riproduzione di stralci di norme UNI è stata autorizzata da UNI Ente Nazionale Italiano di Unificazione. L'unica versione che fa fede è quella originale reperibile in versione integrale presso UNI, Via Sannio Milano, tel , fax , diffusione@uni.com, sito internet
5 Ogni qualvolta si prospetti un rischio di caduta dall alto, bisogna adottare opportuni provvedimenti onde evitare tale rischio. Occorre privilegiare (priorità) i presidi di tipo collettivo integrati, se necessario, da dispositivi di protezione individuale (81- Art.111). Quest ultimi peraltro possono essere necessari per interventi in quota successivi.
6 Sistema di protezione collettiva dei bordi
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8 Protezione individuale di caduta dall alto
9 Protezione individuale
10 Protezione individuale di caduta dall alto UNI EN 795 Dispositivi di ancoraggio
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17 (DPI-CE)
18 Requisiti generali per dispositivi di ancoraggio Garantire che il dispositivo di protezione individuale, correttamente applicato, non possa staccarsi involontariamente. In dispositivi di ancoraggio che comprendono più di un elemento, la progettazione deve essere fatta in modo che non possano apparire correttamente assemblati senza essere saldamente bloccati tra loro. I bordi o gli angoli esposti, devono essere arrotondati con un raggio di almeno 0,5mm o con uno smusso di 45. Tutte le parti metalliche dei dispositivi di ancoraggio devono essere conformi al 4.4 della EN 362:1992 relativo alla protezione contro la corrosione. Le parti progettate per esposizione permanente all ambiente esterno devono avere una protezione contro la corrosione almeno equivalente ai valori di zincatura a caldo (EN 362:1992)
19 Classe A1 e A2 e B - Dinamica, caduta di 100 dan per 2,5m carico trattenuto - Statica, 1000 dan per 3 min. deformazioni ma non cedimento
20 Classe C dispositivi di ancoraggio che utilizzano linee di ancoraggio flessibili orizzontali Se il punto di ancoraggio è dotato di dispositivo di apertura, esso deve essere progettato in modo da poter essere staccato o applicato solo effettuando almeno due movimenti manuali consecutivi e deliberati. La resistenza minima della rottura della fune o della cinghia deve essere almeno il doppio della tensione massima applicata nel momento dell arresto della caduta previsto per tale dispositivo e verificato per mezzo di prove o di calcoli. Tutti gli altri elementi portanti inseriti nella linea di forza della linea di ancoraggio flessibile (esempio: pali di ancoraggio strutturale, piastre portanti, bulloni, ecc.) e che fissano la linea di ancoraggio alla struttura portante principale devono essere progettati in modo da resistere al doppio della forza generata dalla massima tensione del supporto al momento dell arresto della caduta o del trattenimento applicato su tali elementi o componenti (ii calcolo devono essere eseguiti da un ingegnere qualificato).
21 Classe D prove di tipo per dispositivi che utilizzano rotaie di ancoraggio rigide orizzontali Se le istruzioni del fabbricante consentono a due o più persone di utilizzare contemporaneamente il dispositivo, si deve eseguire una prova statica come descritto in della norma, con una forza di 10 kn per la prima persona, più 1 kn per ciascuna persona aggiunta (per esempio per tre persone la forza deve essere 10kN + 1 kn + 1 kn = 12 kn). La forza deve essere mantenuta per 3 minuti. Il dispositivo deve resistere alla forza.
22 Classe C - Prestazione dinamica (600 dan trasv.)- carico trattenuto - Resistenza dinamica (1200 dan trasv.) carico trattenuto - Resistenza (1,5 Ffune[600daN] per 3 min.)- non rottura
23 Marcatura (deve essere conforme alla EN 365) Per i dispositivi di ancoraggio di classe C il fabbricante o l installatore deve indicare chiaramente, su o accanto al dispositivo di ancoraggio, i seguenti parametri: - Numero massimo di lavoratori collegabili - L esigenza di assorbitori di energia - I requisiti relativi alla distanza dal suolo
24 Informazioni fornite dal fabbricante Per i dispositivi di ancoraggio di classe C (dispositivi di ancoraggio che utilizzano linee di ancoraggio flessibili orizzontali), le istruzioni per l uso devono includere la forza massima ammissibile in corrispondenza degli ancoraggi strutturali di estremità e intermedi.
25 Istruzioni per l installazione (gli installatori devono accertare l idoneità dei materiali di supporto nei quali vengono fissati i dispositivi di ancoraggio strutturale) CLASSE A1-A2 Per il fissaggio su acciaio o legno la progettazione e l installazione dovrebbero essere verificate mediante calcoli da un ingegnere qualificati per stabilire se sono in grado di sostenere la forza della prova tipo. Su materiali differenti si dovrebbero effettuare prove di tenuta di ancoraggi.
26 CLASSE C Per i dispositivi che utilizzano linee di ancoraggio orizzontali di corda di fibra, cinghie o funi metalliche, la resistenza minima alla rottura della corda o cinghia dovrebbe essere almeno il doppio della tensione massima applicata a detta corda o cinghia nel momento dell arresto della caduta previsto per tale dispositivo e varificato mediante prove o calcoli Laddove possibile, il dispositivo dovrebbe essere installato su strutture che permettano di provarlo. Se non è possibile sottoporre la struttura principale di supporto alle forze di prova, tuti gli ancoraggi strutturali di estremità e intermedi, utilizzati nel dispositivo dovrebbero dimostrarsi in grado di sopportare il doppio della forza massima prevista. I calcoli eseguiti da un ingegnere qualificato dovrebbero verificare che la struttura di supporto principale con gli ancoragi strutturali di estremità e intermedie supporti tale forza. Per il fissaggio in tutti i materiali, ogni ancoraggio di estremità o intermedio, dopo l installazione dovrebbe essere sottoposto ad una prova di trazione a confermare della resistenza del fissaggio. La forza di prova dovrebbe essere 5 kn. L ancoraggio strutturale dovrebbe sopportare la forza per almeno 15 secondi.
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29 Deviazione linea vita
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31 Considerando l orientamento con braccio più sfavorevole (diagonale) M = = N mm N max = M 254, ( 254, ,42 ) = 16510N = 1651daN( barra o vite) ϕ = 1651/1375 = 1,2 (+ 20%)
32 Linea vita deformabile
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38 Prova Resistenza Dinamica Campata Unica 4,1m
39 Prova Resistenza Statica 3000Kg
40 Prova Dinamica
41 Prova Dinamica 3 viti 6x50 travetto 80x80
42 Prova Dinamica Semplice Campata 4m caduta 1,5m -100Kg
43 Prova Dinamica Campata Unica 32m caduta 1,4m
44 Prova Dinamica Campata Unica 8,4m caduta 1,5m
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46 Prova Dinamica su Ganci Campata Unica 8,4m caduta 1,5m
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52 Assorbitore di energia minori carichi maggiore tirante d aria
53 Codice 423: Tensoassorbitore
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55 Prova Dinamica caduta 80/140cm 120Kg
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58 Fonte EMEA
59 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Direzione Generale della Tutela delle Condizioni di Lavoro Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza sul Lavoro
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73 Tirante d aria
74 Pericolo per effetto pendolo
75 Contrasto effetto pendolo 1. Ancoraggio 2. Ancoraggio di deviazione 3. Fune principale 4. Fune di deviazione 5. Fune operatore
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77 Errori da evitare
78 Tipo A2 inserimento in c.a. Codice 400: Torretta di sicurezza H cm 100 Codice 401: Torretta di sicurezza H cm 100 con portantenna Codice 400 e 401: Torrette di sicurezza per tetti H cm. 100
79 Tipo A2 Codice 402: Torretta di sicurezza H cm 50 Codice 402A: Torretta di sicurezza H cm 50 con portantenna
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81 Tipo C linea vita
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83 Tipo C linea vita, cambio direzione
84 Tipo C linea vita, assieme casa semplice
85 Tipo C linea vita a parete
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87 Tipo A1 ancoraggio a muro
88 Tipo C linea vita effetto pendolo
89 Punto di salita
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91 Componenti Torrette intermedie 403 E H= F H= E H= F H= E H= E H= E H= F H= E - H=50
92 Torretta universale Sgocciolatoio 403 G H= G H= G H= H - speciale
93 Ripartizione dei carichi di ancoraggio
94 Codice 405T: Piastra ripartitrice Codice 405U: Piastra ripartitrice
95 Rinvio a 90 Codice 414: Kit intermedio di ripartenza
96 Attacchi di estremità 411 A 411 C 411 G 411 E 411 F 411 D 412 A
97 Elemento antipendolo e per accesso alle linee vita A2 e C Codice 413 A: Piastra antipendolo Codice 413 G: Piastra antipendolo Codice 413B: Piastra antipendolo a doppia falda
98 Elemento antipendolo e per accesso alle linee vita - solo A2 Codice 415: Piastra antipendolo A2 H=38 Codice 421: Piastra antipendolo A2 H=50 Codice 415C: Piastra antipendolo A2 H=38 Codice 421C: Piastra antipendolo A2 H=50
99 Gancio sottotegola A2
100 Installazioni Esempi di ancoraggio su legno: fissaggio mediante viti mordenti,tasselli, barre filettate e/o profili di riscontro
101 Esempi di ancoraggio su calcestruzzo: fissaggio mediante tasselli chimici o ad espansione o staffaggio Eventuale annegamento in c.a. 410
102 Esempi di ancoraggio su acciaio: fissaggio mediante bullonatura, staffaggio o saldatura
103 Componenti Codice 432: radancia Codice 434B: morsetto Codice 435: grillo Codice 438: Tenditore
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105 Applicazioni particolari
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115 Schema procedurale delle fasi per la istallazione Con riferimento a concetti di buona tecnica e normativi, per una corretta istallazione di sistemi di ancoraggio in copertura, occorre attenersi alla sequenza delle fasi di seguito riportate. 1) Progetto del layout sistema di ancoraggio in funzione delle operazioni possibili previste e della relativa analisi del rischio effettuata da tecnico abilitato. 2) Indagini di mercato per la acquisizione dei dispositivi per la realizzazione del sistema di ancoraggio di cui al punto 1. 3) Acquisizione del manuale di istruzione ed istallazione dei dispositivi da posizionare. Manuale che deve contenere oltre alle indicazioni generali di cui alle EN 365, deve contenere le indicazioni per definire i carichi trasferiti agli ancoraggi ed alle strutture di supporto. 4) Intervento di un tecnico abilitato per valutare e verificare, se non diversamente specificato, il tipo di ancoraggio dei dispositivi alla struttura di supporto in funzione della tipologia del materiale della struttura, con verifica e/o dichiarazione di idoneità della struttura di supporto stessa. 5) Istallazione del sistema di ancoraggio con riferimento al progetto di cui al punto 1, alle indicazioni contenute nel manuale del fabbricante il sistema (punto 3) corredata da dichiarazione di conformità dei componenti e di aderenza al progetto di cui ai punti 1 e 4. 6) Dichiarazione di corretta istallazione da parte dell installatore in funzione di quanto riportato al punto 5. Nei casi in cui si ritenga di non avere una adeguata conoscenza delle caratteristiche del materiale di supporto, il progettista è tenuto ad effettuare adeguate indagini per arrivare alla definizione delle caratteristiche stesse. Per i fissaggi con inserimento di elementi meccanici o chimici, può essere utile effettuare prove di trazione con forze non inferiori a 5kN per valutare se la presa del fissaggio è idonea.
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