LA SANIFICAZIONE DELLE SALE OPERATORIE:QUALI STRATEGIE PER UN AMBIENTE SICURO. Sandra Pratesi Cinzia Bettinati

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1 LA SANIFICAZIONE DELLE SALE OPERATORIE:QUALI STRATEGIE PER UN AMBIENTE SICURO Sandra Pratesi Cinzia Bettinati

2 PERCHE? INFEZIONI DEL SITO CHIRURGICO Rappresentano la terza infezione ospedaliera per frequenza Determinano il 14-16% di tutte le infezioni nosocomiali 2/3 sono limitate alla sede di incisione, 1/3 coinvolgono altri spazi ed organi Aumentano nella chirurgia addominale, trapianti ed amputazioni I reparti maggiormente a rischio sono: chirurgia vascolare urologia, ginecologia, chirurgia generale, ortopedia

3 FATTORI DI CONTAMINAZIONE BATTERICA ALL INTERNO DEL BLOCCO OPERATORIO Contaminazione da parte di strumentazione non sterile Contaminazione diretta o indiretta da parte di agenti microbici aerodispersi

4 AERODISPERSIONE Durante la deambulazione un individuo sano può disperdere nell aria circa 5000 scaglie al minuto che veicolano batteri e che derivano dalla desquamazione cutanea (anche attraverso gli indumenti) e dall apparato pilifero. Le dimensioni delle particelle sono da 5 a 60 micron e si stima che il numero medio di batteri aerobi e anaerobi trasportato sia 5 per scaglia. Le particelle contaminano la ferita direttamente per sedimentazione o indirettamente depositandosi prima sugli strumenti o su altri elementi che saranno successivamente portati a contatto con la ferita.

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8 INTERVENTI MIRATI SUI FATTORI DI RISCHIO NORME COMPORTAMENTALI NORME IGIENICHE RIDUZIONE DELLA CONTAMINAZIONE MICROBICA AMBIENTALE

9 NORME COMPORTAMENTALI 1 ACCESSO OPERATORI AL BLOCCO OPERATORIO 2 ACCESSO OPERATORI ALLA SALA OPERATORIA 3 ACCESSO VISITATORI TEMPORANEI 4 COMPORTAMENTI OPERATORI

10 BLOCCO OPERATORIO ZONA SPORCA (VERDE) ZONA A CARICA MICROBICA INTERMEDIA (GIALLA) ZONA PULITA (ARANCIO) ZONA A BASSA CARICA MICROBICA (ROSSA) SALA OPERATORIA

11 Piantina 2: Blocco Operatorio

12 ACCESSO OPERATORI Rimuovere i monili Depositare gli effetti personali in appositi spazi Togliere gli abiti personali e depositarli in appositi spazi PASSAGGIO OBBLIGATO ATTRAVERSO IL FILTRO

13 Indossare: divisa autorizzata pulita calzature lavabili da sala operatoria copricapo monouso in TNT

14 Indumenti a maniche lunghe (felpe, maglioni) Magliette girocollo a maniche corte sotto la divisa

15 ACCESSO ALLA ZONA A BASSA CARICA MICROBICA CAPPELLINO MASCHERINA

16 ACCESSO OPERATORI ESTERNI E VISITATORI TEMPORANEI ZONA SPORCA ZONA A CARICA MICROBICA INTERMEDIA ZONA PULITA Depositare eventuali oggetti Depositare eventuali oggetti personali negli appositi spazi personali negli appositi spazi Indossare camice, sovrascarpe e cappellino all ingresso del blocco Indossare divisa pulita, calzature da sala operatoria e cappellino Effettuare il lavaggio sociale delle mani ZONA A BASSA CARICA MICROBICA Mantenere divisa,cappellino e calzature indossati nella zona filtro Indossare la mascherina coprendo bocca e naso Evitare il contatto accidentale col paziente Non entrare in contatto con il campo sterile

17 NORME COMPORTAMENTALI Utilizzo di telefoni cellulari ad eccezione delle zone relax Consumare o avere con sé cibi e bevande ad esclusione della zona relax Introdurre nella zona pulita e a bassa carica microbica oggetti personali (borse, riviste, libri, etc) Accedere ad altre aree dell ospedale indossando indumenti dedicati al Blocco Operatorio

18 NORME COMPORTAMENTALI LIMITARE ALLO STRETTO NECESSARIO IL NUMERO DI PERSONE PRESENTI ALL INTERNO DELLA SALA OPERATORIA

19 UNI SANIFICAZIONE: operazioni volte a rendere salubri gli ambienti sia mediante attività di pulizia e/o disinfezione e/o disinfestazione, sia mediante il controllo e il miglioramento delle condizioni del microclima (umidità, temperatura), dell illuminazione e del rumore DISINFEZIONE: distruzione di microrganismi patogeni o potenzialmente patogeni.

20 SANIFICAZIONE CONTROLLO DEL MICROCLIMA ILLUMINAZIONE RUMORE PULIZIA E DISINFEZIONE AMBIENTALE 5 TRASPORTO E STOCCAGGIO MATERIALI E BIANCHERIA

21 CONTROLLO DEL MICROCLIMA Linee Guida per la prevenzione delle infezioni della ferita chirurgica (CDC 1999) DPR 14 gennaio 1997 n.37 Approvazione dell atto di indirizzo e coordinamento alle Regioni e alle Province Autonome di Trento e Bolzano, in materia di requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi per l esercizio delle attività sanitarie da parte delle strutture pubbliche e private Linee Guida sugli Standard di sicurezza e di igiene del lavoro nel reparto operatorio (Istituto superiore per la prevenzione e sicurezza del lavoro ISPESL 2009) Manuale per la Sicurezza in sala operatoria: Raccomandazioni e Checklist (Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, 2009)

22 CONTROLLO DEL MICROCLIMA Temperatura 20 C 24 C Umidità 40-60% Mantenimento della pressione positiva all interno della sala rispetto ai corridoi e alle sale adiacenti prevenire la formazione di correnti d aria provenienti da zone meno pulite alla zona più pulita Mantenere un minimo di 15 ricambi d aria/ora Introdurre l aria dal soffitto ed eliminarla vicino al pavimento

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24 PORTE SALA OPERATORIA CHIUSE

25 ILLUMINAZIONE D.Lgs 81/08 l illuminazione di un ambiente di lavoro deve essere tale da soddisfare esigenze umane fondamentali quali la buona visione, il comfort visivo e la sicurezza. UNI EN Sicurezza degli apparecchi di illuminazione per sala operatoria La dotazione di vetri e filtri atermici delle lampade scialitiche contiene l irraggiamento del calore al campo operatorio e all ambiente

26 RUMORE I ricercatori, delle università di Neuchâtel e Berna in Svizzera, hanno esaminato 35 pazienti che si sono sottoposti a importanti operazioni programmate all'addome. Hanno preso in considerazione la durata dell'intervento, i parametri demografici e i livelli di suono nelle sale operatorie. Secondo il team, il 17% ha sviluppato SSI e l'unica variabile era il livello di rumore nella sala operatoria, che era significativamente più alto nel caso di pazienti che hanno sviluppato un'infezione. I dati mostrano che i livelli medi durante l'intervento erano molto più alti per i pazienti che hanno in seguito sviluppato una SSI: 43,5 decibel (Db), rispetto a pazienti che non hanno sviluppato SSI (25 Db). I ricercatori hanno trovato picchi di almeno 4 Db al di sopra della media nel 23% delle operazioni dei pazienti affetti da SSI, contro l 11% trovato in altri interventi. I risultati dello studio suggeriscono che i livelli di rumore più alti nelle sale operatorie potrebbero indicare situazioni di difficoltà dell'intervento, un ambiente stressante, scarsa disciplina o concentrazione. Ognuno di questi fattori potrebbe far aumentare il rischio di SSI e di altre complicazioni e sono necessari ulteriori studi sulla fonte del rumore nelle sale operatorie e delle specifiche conseguenze che ha sul comportamento e sul rendimento dei chirurghi."

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28 SANIFICAZIONE PULIZIA: operazione che serve per rimuovere polvere, materiale non desiderato e sporcizia da superfici, oggetti ed ambienti in genere DISINFEZIONE: non distrugge necessariamente tutti i microrganismi ma ne riduce la presenza a livelli accettabili e tali da non rappresentare un pericolo per la salute. Se compiuta correttamente e con prodotti efficaci riesce a distruggere qualsiasi tipo di microrganismo ad eccezione delle spore.

29 PULIZIA E DISINFEZIONE AZIONE MECCANICA (energia applicata su una superficie) AZIONE CHIMICA (detergente/disinfettante) TEMPERATURA TEMPO

30 DETERGENTI/DISINFETTANTI La scelta del disinfettante da utilizzare deve essere fatta sulla base delle caratteristiche biologiche dei microorganismi e delle proprietà delle singole soluzioni. Requisiti fondamentali rapidità d'azione persistenza nel tempo capacità di agire anche in presenza di sostanze organiche atossicità basso costo elevato potere di penetrazione

31 EFFICACIA DEL PROCESSO LA CONCENTRAZIONE: l'efficacia del disinfettante è massima a una determinata concentrazione (a concentrazioni inferiori il disinfettante/antisettico è inefficace, a concentrazioni superiori possono verificarsi effetti indesiderati) TEMPO DI CONTATTO: è il tempo richiesto al disinfettante per agire. Per ogni prodotto la casa farmaceutica definisce un tempo di contatto specifico, tenendo conto della concentrazione CARICA BATTERICA: un elevato numero di microorganismi presenti sullo strato superficiale può ridurre l'efficacia della disinfezione SPECIE MICROBICA: non tutti i batteri hanno la stessa sensibilità all'azione disinfettante, alcuni sono molto resistenti NATURA DEL MATERIALE DA TRATTARE: alcuni materiali non possono essere trattati con qualsiasi tipo di disinfettante, perchè si altererebbero (per es. l'ossidazione dei metalli con l'utilizzo del cloro) TEMPERATURA: la temperatura ideale è compresa tra 20 e 37 C

32 DISINFETTANTI FENOLI Il fenolo (acido carbonico) è un disinfettante che nel passato è stato usato in larga misura negli ospedali. Oggi il suo uso in forma pura è stato abbandonato in favore dei composti fenolici. La sua efficacia è battericida (Gram +, Gram -, M. Tubercolosis), antifungina, virucida (virus lipofili compresi HBV, HCV; HIV). Non sporicida. I fenoli sono solitamente utilizzati in associazione con i detergenti e vengono per lo più utilizzati per l igiene dell ambiente. Presentano il vantaggio di essere poco inattivati dal materiale organico, mentre se usati dagli operatori senza le adeguate protezioni possono causare irritazioni

33 DISINFETTANTI CLORO E DERIVATI Gli ipocloriti sono disinfettanti a base di cloro. Possono essere disponibili sia in forma liquida (ipoclorito di sodio), che in forma solida (dicloroisocianurato di sodio). La loro azione disinfettante è ad ampio spettro (in alcuni casi riescono a distruggere anche le spore) e a questa qualità si aggiunge quella di costare poco e di essere in grado di agire rapidamente. La loro attività è però condizionata dalla presenza di materiale organico, il quale ne provoca l'inefficacia, ed è limitata al materiale non metallico.

34 MATERIALI E METODI SOLUZIONI DISINFETTANTI CONCENTRAZIONE: 0,4% TEMPO CONTATTO: 10 MINUTI FENOLI AZIONE DECONTAMINANTE VIRUCIDA (HBV HCV HIV) CONCENTRAZIONE: 0,4% - 1% TEMPO CONTATTO: MINUTI AZIONE BATTERICIDA MICOBATTERICIDA FUNGICIDA ATTENZIONE LE SOLUZIONI PREPARATE RIMANGONO STABILI PER 7 GIORNI

35 MATERIALI E METODI SOLUZIONI DISINFETTANTI SODIO IPOCLORITO CONCENTRAZIONE ppm Es. concentrazioni superiori a 1000 ppm di cloro sono necessarie per uccidere il M. Tubercolosis

36 MATERIALI E METODI SPOLVERATURA AD UMIDO SCOPATURA AD UMIDO CON SCOPA LAMELLARE Maggiore igiene Maggiore efficacia Maggiore velocità Diminuzione del lavoro Maggiore tutela dell operatore Panni monouso impregnati chimicamente di oli oligominerali con capacità elettrostatiche

37 MATERIALI E METODI SPOLVERATURA AD UMIDO umidificare, a mezzo vaporizzatore, con il prodotto prescelto, il panno spolvero; ripiegare il panno inumidito in modo da utilizzare, sulle varie superfici da spolverare, sezioni di panno sempre pulite; passare il panno inumidito e ripiegato sulle superfici, iniziando dai bordi per poi procedere sulle restanti parti.

38 MATERIALI E METODI SCOPATURA AD UMIDO Utilizzare un panno per un solo locale e comunque per un massimo di mq Far aderire bene al pavimento la scopa lamellare per rendere efficace l azione delle garze imbibite di liquido elettrostatico Procedere dalla zona più interna alla zona più esterna. Fare attenzione alle giunzioni pareti/pavimento ed angoli

39 MATERIALI E METODI LAVAGGIO PAVIMENTI SISTEMA DUO MOP MACCHINA LAVASCIUGA Il mop immerso nella soluzione detergente non deve essere utilizzato per più di 2 mq e deve essere risciacquato prima di trattare la successiva porzione di pavimento in modo da non inquinare la soluzione detergente; Le soluzioni utilizzate col sistema duo-mop (acqua e acqua e detergente/disinfettante) devono essere smaltite subito dopo l utilizzo; Dopo l uso il mop deve essere risciacquato e posizionato in modo che possa asciugare.

40 SANIFICARE: QUANDO E COSA AREA A BASSA CARICA MICROBICA INIZIO GIORNATA: almeno minuti prima dell inizio dell attività di sala operatoria spolveratura ad umido degli arredi, attrezzature, suppellettili e pavimentazione

41 SANIFICARE: QUANDO E COSA AREA A BASSA CARICA MICROBICA TRA UN INTERVENTO E L ALTRO: quando il paziente è stato allontanato dalla camera operatoria allontanare la teleria e sostituire i contenitori dei rifiuti detergere il lettino operatorio detergere la lampada scialitica e le attrezzature se visibilmente contaminate detergere la pavimentazione

42 SANIFICARE: QUANDO E COSA AREA A BASSA CARICA MICROBICA A FINE GIORNATA (termine di tutte le sedute operatorie) allontanare la teleria ed i contenitori dei rifiuti rimuovere dall ambiente tutti gli arredi e le attrezzature sanificare pareti e pavimenti, arredi, attrezzature e suppellettili (tavolo operatorio, tavoli servitori, ventilatore, etc), lampada scialitica Ricomporre la sala

43 SANIFICARE: QUANDO E COSA ZONA PULITA Induzione, risveglio, corridoi puliti, zona lavaggio mani operatori INIZIO GIORNATA: spolveratura ad umido di mobili, bancali, suppellettili e pavimenti META GIORNATA: detersione dei bancali, arredi, suppellettili e se necessario pavimenti FINE GIORNATA: raccogliere ed allontanare i rifiuti e ripristinare i contenitori spolveratura e detersione delle superfici, pavimenti e pareti e successiva detersione

44 SANIFICARE: QUANDO E COSA ZONA SPORCA FINE GIORNATA: spolveratura ad umido di mobili, bancali, suppellettili e pavimenti INIZIO GIORNATA: ripasso ad umido di superfici orizzontali e verticali

45 SANIFICARE: QUANDO E COSA PULIZIA SETTIMANALE RIMOZIONE DI TUTTI GLI ARREDI E ATTREZZATURE DETERSIONE E DISINFEZIONE DI SOFFITTI, ELEMENTI FISSI, PORTE, VETRI PULIZIA PERIODICA DISINFESTAZIONE AMBIENTALE RIGUARDANTE ANCHE L AREA DEL CONTROSOFFITTO E SUCCESSIVA DETERSIONE ASPIRAZIONE, DETERSIONE E DISINFEZIONE DI BOCCHETTE E GRIGLIE DELL ARIA TRATTAMENTO MECCANICO DI DECERATURA E INCERATURA SE LA TIPOLOGIA DI PAVIMENTI LO PERMETTE

46 ATTENZIONE! QUELLO CHE FORSE NON SAPPIAMO..

47 RISVEGLIO TO 1 NON PULITA RLU ARMADIO 150 RESPIRATORE 54 PAVIMENTO 3900 SALA TO1 NON PULITA RLU SCIALITICA 1400 MONITOR 450 CARRELLO 37 CARRELLO AGHI 610 CARRELLO AGHI 100 RIPIANI 240 AUTOCLAVE 300 PAVIMENTO 9000 VN entro 100 RLU Relative Light Units

48 STANZA LAVAGGIO MANI RLU: 72 RLU: 38

49 SALA OP. 4 PULITA RLU: 43 RLU: 1200

50 SALA OP. TO1 RLU: 610 RLU: 100

51 STANZA LAVAGGIO MANI RLU: 1800

52 TRASPORTO MATERIALI I carrelli utilizzati nella zona pulita non devono mai uscire dalla stessa e devono essere identificabili Il trasporto del materiale dalla zona sporca alle altre zone deve prevedere il cambio dei carrelli Il materiale stoccato nei magazzini deve essere introdotto : nella zona pulita privo dell imballaggio primario nella zona a bassa carica microbica privo dell imballaggio secondario, a meno che questo non contenga le informazioni necessarie all utilizzo e alla tracciabilità del prodotto La biancheria deve essere stoccata nella zona pulita priva del sacchetto di polietilene con cui arriva dall esterno

53 STRATEGIE OPERATORI: acquisizione di precise tecniche interventi efficaci livello di sicurezza necessario per operatori e pazienti PROTOCOLLI FORMAZIONE VERIFICA COORDINATORE CONTROLLO

54 STRATEGIE FORMAZIONE PIANIFICAZIONE DELLA FORMAZIONE GARANTIRE LA FORMAZIONE SUGLI ASPETTI/ARGOMENTI CRITICI DEL SERVIZIO GARANTIRE LA FORMAZIONE SUGLI ESITI DI CONTROLLO DEL SERVIZIO RICERCARE EVIDENZE CIRCA L EFFICACIA DELLA FORMAZIONE EFFETTUARE CONTROLLI SUL CAMPO

55 STRATEGIE FORMAZIONE DEL PERSONALE APPARTENENTE ALLE DIVERSE QUALIFICHE SUGLI ASPETTI COMPORTAMENTALI BRIEFING PERIODICI SUI COMPORTAMENTI ATTESI E QUELLI EFFETTIVI PREVISIONE DI AZIONI CORRETTIVE LE PROCEDURE COMPORTAMENTALI DEVONO ESSERE CONOSCIUTE, SCRITTE E A DISPOSIZIONE DI TUTTI GLI OPERATORI

56 STRATEGIE DOCUMENTAZIONE OGNI ATTIVITA DI PULIZIA GIONALIERA E PERIODICA DEVE ESSERE DOCUMENTATA E REGISTRATA SU APPOSITE SCHEDE DI RILEVAZIONE TUTTE LE REGISTRAZIONI DOVRANNO ESSERE CONSERVATE PER UN TEMPO DEFINITO AL FINE DEL MONITORAGGIO E DELLA RINTRACCIABILITA DELLE ATTIVITA DI PULIZIA E SANIFICAZIONE CONDOTTI

57 MODELLO MENTALE

58 ...giuro.. di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell'uomo e il sollievo della sofferenza..di prestare la mia opera con diligenza, perizia, e prudenza secondo scienza e coscienza ed osservando le norme deontologiche che regolano l'esercizio della medicina GIURAMENTO DI IPPOCRATE Io infermiere mi impegno nei tuoi confronti a:.. garantirti le migliori condizioni igieniche e ambientali..garantirti competenza, abilità e umanità nello svolgimento delle tue prestazioni assistenziali..promuovere e partecipare ad iniziative atte a migliorare le risposte assistenziali infermieristiche all'interno dell'organizzazione. IL PATTO INFERMIERE CITTADINO (1996)

59 Chi vuole fare grandi cose, deve pensare profondamente ai dettagli Paul Valéry

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