Relazione Tecnica Descrittiva dell impianto di depurazione di S. Maria di Zevio (VR)
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- Rocco Zanetti
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1 Spett.le AGRICOLA TRE VALLI località Speranza S. MARIA DI ZEVIO (VR) Padova, 07 Aprile 2015 Oggetto: Relazione Tecnica Descrittiva dell impianto di depurazione di S. Maria di Zevio (VR) Come da accordi, Vi rimettiamo la ns. Relazione Tecnica Descrittiva relativa al nuovo impianto di depurazione in progetto presso il vs. stabilimento di S. Maria di Zevio. Il presente progetto riguarda la realizzazione di un nuovo impianto di trattamento biologico in grado di far fronte ai carichi derivanti dal potenziamento dei reparti produttivi dello stabilimento di S. Maria di Zevio. L attuale impianto infatti risulta inadeguato a tali carichi e difficilmente potenziabile in modo razionale. Si procederà pertanto alla costruzione di un impianto ex novo con dismissione di quanto attualmente in uso. La realizzazione di un nuovo impianto permetterà inoltre di mettere in atto diverse migliorie tecniche sia dal punto di vista funzionale che energetico. I reflui provenienti dallo stabilimento produttivo contengono essenzialmente oli, grassi e proteine derivanti dal lavaggio dei macchinari presenti. Data la natura degli stessi, questi verranno opportunamente trattati con un processo a fanghi attivi a medio carico dotato di uno stadio preliminare di flottazione e dosaggio di chemicals e chiarificazione secondaria. La necessaria filiera di trattamento prevedrà pertanto: 1. Disoleazione 2. Grigliatura 3. Accumulo miscelato e sollevamento alla flottazione 4. Flottazione ad aria disciolta 5. Antibulking - Denitrificazione; 6. Ossidazione Nitrificazione; 7. Sedimentazione secondaria; 8. Disidratazione dei fanghi;
2 Pagina 2 di 6 Disoleazione I reflui pervengono all'impianto dai reparti di lavorazione mediante canalizzazione interrata. L acqua viene per prima cosa inviata ad una vasca di calma dove viene effettuata una disoleazione mediante n 2 disoleatori a nastro rotante; l olio rimosso viene raccolto in apposita tramoggia e quindi inviato mediante una pompa monovite con portata 1 m 3 /h, prevalenza 3 bar e potenza di 0,75 kw ad un serbatoio di accumulo in AISI avente capacità 20 m 3. L utilizzo del serbatoio di stoccaggio permette di mantenere pulita tutta l area dedicata alla disoleazione oltre che evitare sgradevoli odori derivanti dallo stoccaggio all aperto degli olii separati. La vasca di calma iniziale verrà esercita a livello costante (a stramazzo) in modo tale da garantire sempre un tempo di permanenza/velocità di passaggio adeguata alla risalita dell olio presente. Grigliatura dei reflui in arrivo (filtrazione) e primo sollevamento Allo scopo viene utilizzato n 1 filtro rotante a denti paralleli con spaziatura da 1 mm per la rimozione dei materiali grossolani presenti. Il filtro è del tipo autopulente grazie al particolare dispositivo di rotazione; il materiale filtrato viene raccolto in apposito cassonetto sottostante. Per il lavaggio temporizzato della griglia si utilizzano n 2 pompe di pressurizzazione con portata 10 m 3 /h, prevalenza 3 bar e potenza di 1,5 kw. La grigliatura evita l eccessivo accumulo di materiali grossolani all interno della vasca di accumulo prima della flottazione. L acqua disoleata e grigliata viene quindi raccolta in un apposito pozzetto e quindi sollevata alle vasche di accumulo mediante n 1+1 pompe centrifughe esterne avente ciascuna portata 200 m 3 /h, prevalenza 1,0 bar e potenza 7,5 kw. Accumulo miscelato I reflui pretrattati vengono quindi raccolti in una vasca di accumulo prima di essere inviati alla flottazione: allo scopo vengono impiegate due vasche a pianta rettangolare con capacità di contenimento complessiva di circa 2200 m 3. Il fondo di ciascun settore sarà sagomato in modo tale da favorire il movimento di eventuali materiali pesanti verso la bocca di aspirazione delle pompe di sollevamento. La separazione della volumetria totale di accumulo in due semi-vasche permette di garantire contemporaneamente una buona omogeneizzazione del carico inquinante in arrivo, l equalizzazione delle portate per consentire una alimentazione continua nelle 24 ore e adeguata capacità volumetrica in caso di manutenzioni/necessità. La miscelazione dei due settori di accumulo viene ottenuta attraverso l utilizzo di 2+2 miscelatori da 7,5 kw: questo oltre a evitare la sedimentazioni di eventuali materiali pesanti, garantisce una perfetta omogeneizzazione del refluo in ingresso. Dal punto di vista energetico sarà possibile temporizzare ciascun miscelatore sulla base dell effettivo livello di refluo presente nelle vasche di accumulo.
3 Pagina 3 di 6 Flottazione Dalla vasca di accumulo i reflui sono inviati alla flottazione mediante n 1+1 pompe ciascuna con portata di 150 m 3 /h, prevalenza di 1,5 bar e potenza di 7,5 kw. Le pompe sono controllate da inverter e misuratore di portata al fine di mantenere il più costante possibile l alimento anche sulla base del reale livello delle vasche di accumulo. Il refluo viene inviato ai 2 flottatori ad aria disciolta in grado di trattare complessivamente 200 m 3 /h previo dosaggio di cloruro ferrico e polielettrolita anionico. Entrambi i gruppi di dosaggio sono dotati di inverter per adeguare in modo automatico il dosaggio dei necessari chemicals alla portata in alimento. Il flottato così ottenuto viene avviato ad un serbatoio di accumulo fanghi, mentre il refluo chiarificato sfiora ad un torrino di raccolta acqua chiarificata e quindi inviato per gravità in testa all impianto di trattamento biologico. Antibulking - Denitrificazione Il refluo chiarificato viene alimentato alla sezione di trattamento biologico ed in particolare ad una prima vasca avente un volume di 100 m 3 (selettore antibulking) dove questo viene messo in contatto con il flusso di riciclo proveniente dal chiarificatore secondario e il riciclo della miscela aerata. Questo accorgimento porta ad una forte limitazione dei possibili fenomeni di bulking filamentoso. La vasca è miscelata mediante un miscelatore sommerso avente una potenza di 3 kw. Dal selettore antibulking, il refluo, unito ai ricicli interni, viene ripartito omogeneamente a due vasche di denitrificazione aventi ciascuna un volume di 200 m 3 e miscelate mediante n 1+1 miscelatori sommerso aventi potenza 5,5 kw. Al fine di verificare la corretta denitrificazione, ogni vasca è dotata di apposito misuratore di potenziale redox. Ossidazione - Nitrificazione Ciascuna delle vasche di denitrificazione di cui sopra, alimenta una corrispondente vasca di ossidazione/nitrificazione. Il comparto ha un volume complessivo di 2400 m 3 ( m 3 ). Ogni vasca è equipaggiata con un sistema di insufflazione di aria costituito da 350 diffusori porosi distribuiti a tappeto sul fondo della vasca stessa. Il numero di diffusori è stato calcolato in modo tale ottimizzare il più possibile efficienza del sistema e costi di investimento. Le reti di diffusione aria vengono alimentate da n 2+1 elettrosoffiatori ad aspi rotanti ognuno in grado di erogare una portata di 1100 Nm 3 /h. Tutte le macchine (solitamente n 2 in funzione ed una in stand by) sono azionate mediante inverter con modulazione della propria frequenza sulla base del tenore di ossigeno misurato nelle vasche di ossidazione. Questo permette un funzionamento sicuro e di ottimizzare il consumo energetico del comparto stesso.
4 Pagina 4 di 6 Il riciclo della miscela aerata viene attuato attraverso n 2 pompe centrifughe esterne, avente ciascuna portata 200 m 3 /h e prevalenza di 0,6 bar dotate di inverter per la regolazione della portata in funzione della quantità di nitrati misurati in uscita impianto. Vista la possibile presenza di olii, l impianto è dotato di un sistema di abbattimento schiume mediante getti d acqua in pressione previo aggiunta di antischiuma o a necessità di ipoclorito di sodio. La realizzazione dell intero comparto di Nitrificazione-Denitrificazione su due linee parallele permetterà un agevole manutenzione di tutti gli apparati presenti anche con sito produttivo in funzione. Chiarificatore finale La sedimentazione finale viene realizzata mediante un chiarificatore di forma circolare con diametro di 20 metri dimensionato in modo tale da far fronte a portate di punta fino a 200 m 3 /h (in caso di piogge). Il sedimentatore è dotato di alimentazione a diffusione centrale, ponte raschiatore con lame di fondo e sistema di aspirazione del fango sedimentato da tramoggia centrale di raccolta del fango, lama di superficie per la rimozione del surnatante, sistema di ricircolo dei fanghi con n 1+1 pompe esterne avente ciascuna portata massima 200 m 3 /h a prevalenza 1,0 bar. Le eventuali schiume raccolte dall apposito sistema, vengono inviate in testa all impianto. Il chiarificatore è dotato di un sistema di dosaggio di una poliammina per appesantire i fiocchi formati in eventuali situazioni di alleggerimento causato da fenomeni di Bulking. Disidratazione fanghi di supero e fanghi flottati Al fine di ridurre le quantità di fanghi da movimentare su automezzo, si prevede l installazione di una centrifuga atta alla disidratazione dei fanghi di supero aerobici e al fango flottato prodotto dai flottatori ad aria disciolta. Tale apparato è in grado di incrementare, previo dosaggio di un polielettrolita, la sostanza secca dei fanghi trattati dal 7-8% al 18-20%. Il materiale disidratato viene stoccato in appositi cassoni scarrabili per essere poi inviato alla digestione anaerobica attiva presso altri stabilimenti del gruppo mentre il liquido chiarificato viene inviato nuovamente alla vasca di accumulo iniziale. Tutte le apparecchiature saranno contenute in un apposito locale collegato attraverso apposite tubazioni all impianto di biofiltrazione per mantenere le condizioni ambientali ottimali. Si riportano di seguito il PFD rappresentativo dell intero impianto con carichi e portate connesse. Come è possibile vedere sono state ipotizzate due condizioni: carico normale e carico di punta.
5 Pagina 5 di 6 Il carico normale è rappresentativo del carico medio giornaliero mentre il carico di punta potrebbe verificarsi nei periodi di maggiore attività o per brevi periodi durante la fascia serale della giornata (periodo di punta per i lavaggi in stabilimento). BILANCIO IMPIANTO DI TRATTAMENTO CONDIZIONE DI CARICO NORMALE
6 Pagina 6 di 6 CONDIZIONE DI CARICO DI PUNTA Per una trattazione più dettagliata relativamente alla verifica del dimensionamento biologico dell impianto e della descrizione delle opere/macchine costituenti l impianto stesso, si rimanda alle relazioni dedicate. Restando a VS. disposizione per quant altro Vi necessiti, cogliamo l occasione di porgere cordiali saluti. Il Ns. incaricato: Dr. Fabio Poletto
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