Il gruppo peptidico ha una struttura rigida e planare, dovuta al parziale. legame peptidico. O O - N N + H H
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1 Il legame peptidico Il gruppo peptidico ha una struttura rigida e planare, dovuta al parziale (~40 %) carattere di doppio legame del legame peptidico. O O - C C N N + H H
2 Il legame peptidico pp Il legame peptidico C N è 0.13 Å più corto del legame singolo N C α e0.08å più lungo di un doppio legame C=N. Il legame peptidico, quindi, presenta per il 60 % una natura di legame singolo e per il 40 % una natura di legame doppio.
3 Il legame peptidico Generalmente il gruppo peptidico assume la conformazione trans trans -atomi (C α ) n e(c α ) n+1 opposti legame peptidico C N. rispetto al In alcuni casi il gruppo peptidico può assume la conformazione cis (~8 kj mol -1 meno stabile della conformazione trans. Problemi sterici, perché distanza C α -C α =2.8Å). cis
4 Il legame peptidico O Il gruppo peptidico ha un momento di dipolo. Gli atomi O e N sono rispettivamente più elettronegativi di C ed H. La conseguente delocalizzazione di carica porta alla N formazione di due dipoli (CO ed NH) con analoga direzione e verso nel gruppo H peptidico. Il momento di dipolo risultante è di circa 3.5 Debye. C
5 Angoli diedri φ e ψ Proprietà fondamentale del legame peptidico è di essere rigido e planare. Isoligradidilibertàdell unità peptidica rigida sono: - rotazione intorno al legame N C α (angolo φ) - rotazione intorno al legame C α C (angolo ψ) A ciascun aminoacido viene associata una coppia di angoli diedri (φ, ψ), che determina in modo univoco la conformazione della catena principale. i
6 Angoli diedri φ e ψ Molte combinazioni di angoli (φ, ψ) per gli aminoacidi non sono permesse, a causa delle collisioni steriche fra atomi della catena principale e/o delle catene laterali. I valori di (φ, ψ) stericamente permessi si possono determinare calcolando le distanze fra gli atomi di un tripeptide in corrispondenza di tutti i valori (φ, ψ) per l unità peptidica centrale. Le conformazioni stericamente proibite sono quelle per cui la distanza interatomica di un interazione non covalente è inferiore alla corrispondente somma di raggi di van der Waals.
7 La struttura secondaria Le strutture secondarie sono disposizioni regolari della catena polipeptidica principale, che vengono classificate senza fare riferimento al tipo di aminoacidi. Esse sono stabilizzate da legami idrogeno fra il gruppo aminico e il gruppo carbonilico della catena principale. La regolarità della conformazione risulta dalla regolarità della struttura atomica della catena polipeptidica, ed è evidenziata dai valori degli angoli diedri (φ, ψ) di ciascun aminoacido, che si ripetono quasi costantemente all interno di ogni elemento di struttura secondaria.
8 La struttura secondaria Si distinguono fondamentalmente tre tipi di strutture secondarie: α elica foglietto β reverse turn Circa il % degli aminoacidi delle proteine globulari assume la conformazione regolare tipica di uno dei tre tipi di struttura secondaria. I segmenti di catena polipeptidica che non sono in α elica, foglietto β o turn, assumono o la conformazione o o chiamata ata loop o random coil,, struttura non ripetitiva né regolare, spesso priva di legami idrogeno tra gli aminoacidi che la compongono.
9 α elica L α elica èla struttura secondaria più frequentemente adottata dalla catena polipeptidica delle proteine: circa il % degli aminoacidi delle proteine globulari di struttura tridimensionale nota assume la conformazione ad α elica. Fu descritta per la prima volta nel 1951 da Linus Pauling e Robert Corey (California Institute of Technology), che ipotizzarono una struttura stabile ed energeticamente favorita nelle proteine, sulla base di parametri geometrici accurati per lunitàpeptidica l unità dedotti dall analisi analisi cristallografica di strutture di piccole molecole. La previsione di Pauling e Corey ricevette molto presto il supporto sperimentale dalla determinazione della struttura tridimensionale della mioglobina (John Kendrew, 1960) e dell emoglobina (Max Perutz, 1961), due proteine i cui elementi di struttura secondaria sono α eliche.
10 α elica Un α elica destrorsa è caratterizzata da: (φ, ψ) =(-57, -47 ), corrispondenti al quadrante in basso a sinistra del plot di Ramachandran; n =3.6 residui per giro p =5.4 Å d =1.5 Å Esistono anche α eliche di tipo sinistrorso (quadrante in alto a destra del plot di Ramachandran), molto rare e limitate a pochi aminoacidi. Esse sono caratterizzate da valori (φ, ψ) = (+57, +47 ) e da stessi valori per n e p (n negativo).
11 α elica Le catene laterali degli aminoacidi che appartengono ad un α elica destrorsa sono rivolte verso l esterno e verso l estremità N-terminale dell elica. In questo modo si evitano interferenze steriche con la catena polipeptidica principale e tra le catene laterali stesse. Un α elica sinistrorsa i si trova molto raramente nelle proteine (solo brevi tratti di 3-5 aminoacidi) perché le catene laterali interferirebbero stericamente con la catena principale.
12 Foglietto β Nll Nello stesso anno (1951) in cui proposero l α elica, Pauling e Corey postularono anche l esistenza di un altra struttura secondaria: il foglietto β (β-sheet). Dopo l α elica, la conformazione più ricorrente adottata dalla catena polipeptidica delle proteine è il foglietto β: circa il % degli aminoacidi nelle proteine globulari conosciute ricorre in questa conformazione. Gli angoli diedri (φ, ψ) della catena polipeptidica in conformazione foglietto β cadono nella zona permessa del plot di Ramachandran (quadrante in alto a sinistra).
13 Filamento β L unità costituente i foglietti β èilfilamento β (βstrand), lungo in media da 5 a 10 aminoacidi, con la catena polipeptidica quasi completamente estesa. I foglietti β nelle proteine globulari sono costituiti da 2 a 15 filamenti β abbinati lateralmente, con un valor medio di 6. Il filamento β si può considerare un tipo speciale di elica, con n = 2 residui per giro e una traslazione d =3.4Åper aminoacido. I filamenti β sono allineati uno vicino all altro, in modo tale che si possano formare legami idrogeno tra i gruppi CO di un filamento eigruppi NH del filamento β adiacente e viceversa.
14 Foglietto β I foglietti β formati da un certo numero di filamenti β sono pieghettati (pleated), con gli atomi C α degli aminoacidi adiacenti alternativamente leggermente sopra e sotto il piano del foglietto β, dando al foglietto β l apparenza di un foglietto pieghettato. Le catene laterali degli aminoacidi che compongono il foglietto β seguono lo stesso andamento, per cui puntano alternativamente sopra e sotto il foglietto β. Spesso un foglietto β può presentare tutte le catene laterali polari su una faccia e tutte le catene laterali non polari sull altra (ideale per costruire la superficie delle proteine).
15 Foglietto β (v (v. Animated_Lesson 8_1c) I filamenti β possono interagire fra loro a formare i foglietti β in due modi diversi: -gli aminoacidi nei filamenti β adiacenti hanno direzioni alternate (N-term C-term seguito da C-term N-term seguito da N-term C-term, ) esi parla di foglietto β antiparallelo; -gli aminoacidi nei filamenti β allineati vanno tutti nella stessa direzione (sempre N-term C-term) esi parla di foglietto β parallelo.
16 Foglietto β antiparallelo Angoli diedri (φ, ψ) =(-139, 135 ). Coppie di legami idrogeno poco spaziate si alternano a coppie largamente spaziate. Tali legami idrogeno sono paralleli fra loro e perpendicolari alla direzione dei filamenti β. Idipoli associati alle unità peptidiche costituenti un filamento β si annullano.
17 Foglietto β parallelo Angoli diedri (φ, ψ) =(-119, 113 ). Coppie di legami idrogeno uniformemente spaziati, non sono paralleli fra loro né perpendicolari alla direzione dei filamenti β. I dipoli associati alle unità peptidiche costituenti un filamento β si annullano. I foglietti β paralleli sono meno frequenti di quelli antiparalleli.
18 Foglietto β misto I filamenti β si possono anche combinare aformare un foglietto β misto, con alcune coppie di filamenti antiparalleli ed altre paralleli. I foglietti β misti sono meno frequenti di dei foglietti β antiparalleli e paralleli.
19 Domini e struttura terziaria Struttura terziaria L arrangiamento spaziale degli amminoacidi di una singola catena polipeptidica a formare la sua struttura 3D viene chiamata struttura terziaria (o struttura tridimensionale) - ripiegamento nello spazio dell intera catena polipeptidica (catena principale e catene laterali) - la catena polipeptidica decorre in modo da non formare mai nodi elementi di struttura secondaria elementi di struttura supersecondaria (motivi) domini struttura terziaria
20 Domini e struttura terziaria Architettura della Struttura terziaria Le strutture terziarie delle proteine sono molto diversificate. E tuttavia possibile trovare una logica nello loro architettura: - alcuni elementi di struttura secondaria possono organizzarsi reciprocamente a dare motivi strutturali o strutture supersecondarie (gli stessi motivi sono ricorrenti in molte proteine) - più motivi possono unirsi a e dar luogo ad un dominio strutturale (regione strutturalmente parzialmente autonoma) - una molecola proteica può essere costituita da uno o più domini
21 Struttura Supersecondaria o Motivi I domini sono costituiti da diverse combinazioni di elementi di struttura secondaria e di motivi Struttura supersecondaria o motivi -le α eliche e i filamenti β costituenti i motivi sono adiacenti uno all altro nella struttura tridimensionale e connessi da regioni di loop; a loro volta, i motivi adiacenti o formati da regioni consecutive della catena polipeptidica sono vicini nella struttura tridimensionale - alcuni di questi motivi si possono associare ad una particolare funzione, come ad esempio il legame del DNA, mentre altri non hanno una funzione biologica specifica, ma sono semplicemente parte di organizzazioni strutturali più ampie e complesse. I principali motivi individuati nelle proteine sono: (1) motivi α, (2) motivi β, (3) motivi α/β
22 Motivi e domini Motivi α Le α eliche isolate non sono stabili in soluzione nelle strutture terziarie delle proteine le α eliche si impaccano in modo adiacente una all altra attraverso interazioni tra le catene laterali idrofobiche. I principali motivi α sono: (1) α-loop-α e (2) EF-hand α-loop-α Il motivo α più semplice consiste di 2 α eliche antiparallele collegate da una regione di loop, chiamato α hairpin. N C La più breve connessione fra 2 α eliche coinvolge 2 amminoacidi, di cui il secondo è sempre Gly, orientati perpendicolarmente agli assi delle eliche.
23 Motivi e domini Motivi β β-hairpin 2 filamenti β antiparalleli adiacenti collegati da un tratto di loop. ricorre molto frequentemente nelle strutture β antiparallele, come motivo isolato o come parte di un foglietto β più complesso. La lunghezza del tratto di loop tra i filamenti β è variabile, ma di solito è costituito da 2-5 amminoacidi. A questo motivo β non è associata nessuna funzione specifica.
24 Motivi e domini Motivi αβ Crossover connection La cross over connection consiste di di due filamenti β paralleli, un α elica e due loop (che possono variare notevolmente in lunghezza). L α elica si impacca con i 2 filamenti β, riparando dal solvente gli amminoacidi idrofobici dei filamenti β. La cross over connection può essere considerata come un largo giro di superelica, a partire dal primo filamento β, attraverso la connessione, fino al secondo filamento β.
25 Domini e struttura terziaria Architettura della Struttura terziaria L unità fondamentale della struttura terziaria è il dominio struttura terziaria viene usato sia per indicare il modo in cui le strutture secondarie si arrangiano a formare i domini, sia il modo in cui una singola catena polipeptidica si ripiega in uno o più domini - se esiste una significativa omologia di sequenza fra due domini di proteine diverse, questi domini hanno struttura terziaria simile
26 Domini e struttura terziaria Domini I domini sono definiti come una catena polipeptidica o parte di essa che si ripiega indipendentemente in una struttura stabile, tale da esistere da solo in soluzione acquosa. - i domini hanno dimensione variabile, di solito < 250 aa - il 49% di tutti i domini varia tra 51 e 150 aa - il dominio più grande ha 907 aa - il numero max di domini in una proteina è 13 I domini sono unità funzionali e spesso a domini diversi di una proteina sono associate funzioni diverse. I domini hanno cuori idrofobici minimizzazione numero interazioni sfavorevoli dei gruppi idrofobici con il solvente acquoso massimizzazione numero interazioni favorevoli di van der Waals dei gruppi idrofobici fra loro
27 Domini e struttura terziaria Stabilizzazione struttura terziaria la struttura terziaria delle proteine è estremamente compatta. La densità della porzione interna di una molecola proteica globulare è pari a quella di cristalli di amminoacidi il denso impaccamento dei residui massimizza le interazioni di van der Waals in generale, i residui idrofobici sono all interno della molecola e quelli idrofilici all esterno. Le molecole proteiche hanno uno o più nuclei idrofobici (effetto idrofobico) all interno tutte le eventuali cariche sono accoppiate (legami ionici) tutti i gruppi capaci di formare legami-h li formano gli eventuali ponti disolfuro (presenti prevalentemente in proteine extracellulari) conferiscono un ulteriore effetto stabilizzante sulla struttura terziaria).
28 Motivi e domini Domini Michael Levitt and Cyrus Chothia, sulla base di semplici considerazioni sulla connessione dei motivi, hanno classificato i domini in 3 gruppi principali, a seconda delle strutture secondarie e dei motivi coinvolti nella loro formazione: - domini α (coiled-coil, fascio a 4 eliche, fold globinico) - domini β (topologia ad up-and-down, chiave greca, jelly roll) - domini α/β - altro (domini α+β, domini irregolari con legami crociati)
29 Motivi e domini Domini α Coiled-coil Il modo più semplice di associazione compatta di α eliche è quello di impaccarsi a coppie. I coiled coil sono la base di alcune proteine fibrose, quali l α cheratina e la miosina, e di proteine che legano DNA o RNA. Superelica sinistrorsa costituita da 2 α eliche destrorse (3.5 residui per giro), in modo tale che le interazioni delle catene laterali fra le 2 eliche si ripetano ogni 7 amminoacidi (2 giri di elica). Motivo di sequenza (eptapeptide con residui indicati con le lettere a-g)
30 Page 232 Struttura schematica dell α-cheratina
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