Studio Teologico Interdiocesano Mons. Enrico Bartoletti (LU) Anno Accademico 2016/2017 Collegato con la Facoltà Teologica dell'italia Centrale

Transcript

1 Studio Teologico Interdiocesano Mons. Enrico Bartoletti (LU) Anno Accademico 2016/2017 Collegato con la Facoltà Teologica dell'italia Centrale prof. Alessandro Biancalani ass. Chiara Mariotti STRUTTURA DELLA LETTERA AI ROMANI DIVISIONE IN DUE PARTI: Indirizzo - ringraziamento e preghiera: 1,1-15 I. PARTE DOTTRINALE: 1,16-11,36 1,16-17: enunciazione della tesi: "Il Vangelo è potenza di Dio, in esso si rivela la giustizia di Dio per chiunque crede". 1. La giustificazione mediante la fede: 1,18-3, I pagani e i giudei sotto l'ira di Dio: 1,18-3,20 1,18-2,29: sviluppo antitetico. I pagani (1,18-32) e i giudei (2,1-29), sono sotto l'ira di Dio perché i pagani hanno rinnegato la legge inscritta nella loro coscienza, mentre i giudei la legge stessa di Dio. La vera giustizia nasce solo dal cuore e non dalle opere. 3,1-8: quattro obiezioni a cui Paolo risponde succintamente. E' come se Paolo si trovasse sorpreso dalla conclusione che ha appena proposto: alcuni pagani sono migliori di Israele e non c'è differenza far giudei e pagani. 3,9-18: riprende il tema di fondo dell'uguaglianza fra giudei e pagani affermando: "Tutti sono sotto il dominio del peccato" e dove porta un florilegio di citazioni della Sacra Scrittura per comprovare la sua tesi. 3,19-20: Conclusione: per mezzo della legge si ha solo conoscenza del peccato e le opere della legge non hanno il potere di giustificare nessuno La giustizia la si ottiene mediante la fede: 3, ,21-31: Formulazione della tesi: siamo giustificati per la fede nel sangue di Cristo. In 1,18 aveva affermato che l'ira di Dio si manifesta, adesso afferma che indipendentemente dalla legge si è manifestata la giustizia di Dio (cf. 1,17). La fede assume una funzione unica ed universale, tutti gli uomini sono dunque uguali non solo nel peccato, ma anche dinanzi alla salvezza di Dio. Il luogo dove si è manifestata la giustizia di Dio e la fede, è il sangue di Cristo (3,23-24) Prova Scritturistica: 4,1-25 1

2 4,1-25: Prova scritturistica: il caso di Abramo è normativo per tutti, egli ha ricevuto la Parola del Signore della giustificazione ( 4,9-10; cf. Gen.15,6) quando ancora non era circonciso. La circoncisione la ricevette come segno della giustificazione ottenuta mediante la fede (4,11). 2. La Salvezza: 5,11-8, La gratuità della salvezza: 5,1-11 5,1-11: la fede, nel sangue di Cristo in cui si è manifestata la giustizia di Dio, ci ha ottenuto la pace, cioè ci ha riconciliati con Dio donandoci lo Spirito Santo che in noi ha diffuso l'amore di Dio. Questa Redenzione è opera gratuita dell'amore di Cristo, che ha dato se stesso quando eravamo ancora peccatori. In questo modo Dio ha eliminato i tre ostacoli alla vita nello Spirito Triplice liberazione, dalla morte - peccato - legge: 5,12-7,25 5,12-21: Cristo, con la sua obbedienza, ci ha liberati dal peccato. Adamo era figura di Colui che doveva venire: " come per la colpa di uno solo si è riservata su tutti gli uomini la condanna, così anche l'opera di giustizia di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione che dà vita" (5,18). 6,1-23: la seconda liberazione è dal peccato. E' nell'unione al mistero pasquale di Cristo, che i cristiani comunicano alla salvezza. Essi sono affrancati da Cristo e fatti servi della giustizia (= giustificati) e come destino hanno la vita eterna. Essendo stati uniti al mistero di Cristo, sono morti con Lui al peccato, infatti è quando Egli è morto al peccato, ha potuto vivere la vita stessa di Dio, mediante l'azione dello Spirito Santo (cf. Rm.6,4). Di qui le esortazioni a crocifiggere tutto ciò che fa ancora parte del peccato, perché il mistero di Cristo si possa espandere pienamente in noi. 7,1-25: finché l'uomo è sotto il dominio del peccato, ha come destino la morte, perché l'ira di Dio si riversa contro ogni empietà e ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell'ingiustizia. La legge si fa complice involontario del peccato. Infatti, la legge è spirituale (7,14), mentre l'uomo è carnale e quindi incapace di osservarla (7,24). E solo Cristo ci libera da tutto questo, di qui il capitolo 8 che presenta l'esperienza cristiana soprattutto dal punto di vista della salvezza (risurrezione dei morti e partecipazione alla gloria dei figli di Dio). Tutto questo sarà possibile per l'azione dello Spirito Santo: i cristiani resi partecipi della nuova vita di Cristo (mediante il Battesimo), inaugurata con la risurrezione, sono condotti dallo Spirito Santo alla piena conformità con il mistero pasquale di Cristo, per essere resi partecipi anche della sua gloria. 2

3 2.3. La vita nuova nello Spirito Santo: 8,1-39 Cerniera Tematica v.1: introduzione "Non c'è più nessuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù" vv.31-39: conclusione "Chi accuserà gli eletti di Dio?" Nulla ci può separare dall'amore di Dio in Cristo Gesù. La giustificazione nell'azione dello Spirito Santo A: vv.2-4: A 1 : vv.28-30: La legge dello Spirito Tutto concorre al bene di coloro Ci ha liberato che amano Dio (anche le sofferenze cui siamo uniti mediante l'azione dello Spirito Santo) La Salvezza ci è donata nella speranza con l'aiuto dello Spirito Santo B: vv.5-13: B 1 : vv.24-27: Lo Spirito ci sostiene nella Siamo stati salvati nella speranza, Lotta contro la carne, e lo Spirito viene in aiuto alla nell'attesa della completa nostra debolezza. Redenzione. 3

4 L'azione dello Spirito Santo C: vv.14-23: Lo Spirito compie la Redenzione in noi, unendoci alle sofferenze di Cristo, per renderci partecipi del suo mistero pasquale e quindi della smisurata gloria che dovrà manifestarsi in noi. V.14: Figli di Dio perché condotti Dallo Spirito. V.23: Figli perché abbiamo lo Spirito in attesa della Completa Redenzione. V.15: Esso è Spirito di adozione e non di timore. VV.20-22: La creazione è stata sottomessa alla caducità, ma attende di entrare nella libertà dei figli di Dio. V.16: Lo Spirito ci attesta la nostra figliolanza divina. V.19: La creazione attende la manifestazione dei figli di Dio. Affermazione: V.17 V.18: Commento Lo Spirito ci unisce al mistero di Cristo di morte e Risurrezione Le sofferenze attuali, non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere manifestata in noi. CONCLUSIONE: "Eredi purché soffriamo insieme con Lui (morte) Per poter essere con Lui glorificati (risurrezione)" 4

5 STRUTTURA DI Rm 8 V.1: Affermazione "Non c'è più nessuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù" VV Conclusione Chi accuserà gli eletti di Dio? Nulla ci può più separare dall'amore di Dio in Cristo Gesù VV.2-4: A la legge dello Spirito ti ha liberato A 1 : VV Tutto concorre al bene di coloro che amano Dio V.2 V.30 la legge dello Spirito ti ha liberato I chiamati saranno glorificati V.3 V.29 per mezzo della Redenzione operata da Cristo per mezzo della predestinazione in Cristo (essere conformi a Lui) V.4 V.28 perché si adempisse in la legge, per coloro che amano che camminiamo secondo lo Spirito Dio (=camminano secondo lo Spirito), tutto confluisce in bene VV.5-13: B Lo Spirito ci sostiene nella lotta contro la carne, nell'attesa della completa Redenzione V.5-8 Siamo combattuti fra la carne e lo Spirito V Siamo salvati, ma non ancora in pienezza V Lo Spirito ci aiuta nella nella nostra debolezza B 1 : VV Siamo stati salvati nella speranza e lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza VV.27 Lo Spirito intercede per noi secondo i disegni di Dio VV.26 Lo Spirito supplisce alla nostra debolezza VV Siamo salvati nella speranza e non ancora in pienezza Centro del Capitolo: C: vv Lo Spirito ci unisce al mistero pasquale di Cristo VV Lo Spirito ci unisce alle sofferenze di Cristo VV per renderci partecipi della gloria di Cristo che si manifesterà in noi 5

6 3. Dio è fedele alle sue promesse: il mistero d'israele: 9,1-11,36 Paolo vuole rispondere alle obiezioni già sollevate in 3,1-4: Come è da intendersi l'elezione di Dio nei confronti del popolo eletto? Che differenza c'è fra Israele e i pagani? Dio rimane fedele al suo popolo che non vuole credere? L'incredulità d'israele rientra nel piano di Dio? E che ne sarà in futuro d'israele? 9,6: "La Parola di Dio non è venuta meno" (cf. 3,1-4). Paolo risponderà in tre momenti. Introduzione: 9,1-5: ai giudei appartengono tutte le promesse, da loro deriva Cristo 3.1. L'elezione di Dio nei confronti di Israele è stata gratuita: 9,6-29 Come nella storia dei patriarchi e nell'esodo, Dio ha eletto gratuitamente, cioè senza tenere in nessun conto i meriti degli uomini, ma solo agendo in virtù della sua libera benevolenza; alla stessa maniera avviene oggi nei confronti dei pagani. Questa libera elezione di Dio non si è limitata ad un popolo solo (vedi appunto l'esempio dei patriarchi) La giustizia di Dio, la si ottiene mediante la fede: 9,30-10,31 In Cristo, Dio si è rivelato pienamente superando così la legge, giustificando nel Figlio gli uomini, mediante la fede. Dio ha offerto a tutti la possibilità di salvarsi tramite l'annuncio della predicazione: Israele ha rifiutato il Vangelo Dio comunque rimane fedele: 11,1-32 Spiega perché i pagani non devono disprezzare i giudei: a. Un resto comunque ha creduto (11,17); Paolo inoltre afferma che tutto Israele sarà salvato (11,12-29). b. L'incredulità al Vangelo dei giudei, ha favorito l'ingresso dei pagani nella salvezza (11,11-15) e questo per suscitare la loro gelosia. c. Si salveranno a motivo dell'elezione (11,16-24): essi sono la radice (c'è qui l'esempio dell'ulivo). d. Paolo rivolgendosi ai pagano-cristiani gli ricorda la gratuità dell'elezione di Dio nei loro confronti, per cui gli esorta a vivere come puro dono di grazia questo loro stato attuale. e. Dio opera per misericordia e la vuole manifestare al giudeo, come al pagano, portando gli uomini ad esaltare l'opera della sua gratuita salvezza. Affermazione finale: v. 32: Dio ha rinchiuso tutti nella disobbedienza per usare a tutti misericordia Conclusione: 11,33-36: inno alla profondità e alla insondabilità dei giudizi di Dio 6

7 II. PARTE PARENETICA: 12,1-15,13 1. Il culto spirituale: 12,1-21 a. 12,1-5: offrire noi stessi a Dio b. 12,6-14: i carismi ricevuti, vanno esercitati nella carità c. 12,15-21: la carità inoltre va' esercitata nei confronti di tutti gli uomini 2. Il doveri dei cristiani: 13,1-14 a. 13,1-7: sottomissione all'autorità politica b. 13,8-10: l'amore fraterno c. 13,11-14: comportarsi come figli della luce 3. I forti e i deboli : 14,1-15,13 a. 14,1-23: alcuni doveri specifici di carità dei "forti" nei confronti dei "deboli" (forse si riferisce ai giudei ("i deboli") che si fanno problemi riguardo ai cibi. b. 15,1-13: parla dell'umiltà all'interno della comunità e gli invita ad accogliersi gli uni gli altri come Cristo ha accolto tutti loro, per la gloria del Padre (cf. vv.5-7). Epilogo e proscritto: 15,14-16,24 a. 15,14-24: raccomandazioni b. 15,25-32: timori per la colletta c. 16,1-24: lunga serie di saluti d. 16,25-27: dossologia finale 7