Gabriella Viberti L evoluzione del ruolo della medicina di famiglia nella sanità nazionale e regionale
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1 Gabriella Viberti L evoluzione del ruolo della medicina di famiglia nella sanità nazionale e regionale
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3 Evoluzione della medicina di famiglia: fino al 2000
4 Prima metà degli anni 2000: le forme di integrazione monoprofessionali della medicina generale e le forme di integrazione funzionali 1)Le forme di integrazione monoprofessionali, che prevedono il lavoro integrato di medici di medicina generale e pediatri di libera scelta (mmg e pls), sono le più consolidate. A livello nazionale sono state definite dall Accordo Collettivo Nazionale (ACN) Il Piemonte ha siglato un Accordo Integrativo (AIR) che istituisce tali forme nel Esse si sostanziano in:
5 Medicina in associazione: forma di medicina associativa caratterizzata da non vincolo della sede unica, chiusura di uno studio non prima delle 19, numero di medici non >10 In progressivo esaurimento nelle ultime Convenzioni
6 Medicina in rete: forma di medicina associativa caratterizzata da studi non vincolati a sede unica, collegamento degli studi con sistemi informatici, chiusura pomeridiana di uno degli studi della rete non prima delle 19 31% nel 2011 in Piemonte
7 Medicina di gruppo: forma di medicina associativa caratterizzata da sede unica del gruppo articolata in più studi medici, utilizzo, per l attività assistenziale, di supporti tecnologici e strumentali comuni, e di eventuale personale di segreteria o infermieristico comune 31% nel 2011 in Piemonte
8 Le forme di integrazione funzionali prevedono attività progettuali comuni, non nella stessa sede. Definite a livello nazionale nell ACN 2009 (in Piemonte nell AIR 03) Equipe di assistenza territoriale (AIR 03): aggregazioni funzionali dei mmg/pls finalizzate a valutare bisogni di assistenza, realizzare progetti di razionalizzazione, facilitare la comunicazione tra singoli medici e Distretto, svolgere analisi ed effettuare valutazioni. Tutti i mmg piemontesi in équipe territoriali dall AIR 03
9 Aggregazioni funzionali territoriali (ACN 09 e Pssr in Piemonte, 5.2.4, Lo sviluppo della Medicina Convenzionata): integrazione professionale funzionale delle attività dei medici di medicina generale, che prevede: - l individuazione di strumenti di verifica per l avvio dei processi di riorganizzazione - la condivisione delle proprie attività col Distretto, per valutazione e socializzazione dei risultati - la partecipazione a programmi di aggiornamento/formazione concordati con il Distretto
10 La seconda metà degli anni 2000: le forme di integrazione pluriprofessionali all interno dei Distretti Le forme di integrazione pluriprofessionali prevedono modalità di lavoro integrato dei mmg e pls con le altre professionalità del distretto. A livello nazionale sono state previste con l ACN 2009 (Unità complesse di cure primarie), in Piemonte sono state definite a livello sperimentale con l AIR 2008 (dgr. N. 57 del AIR per l avvio dei Gruppi di Cure Primarie - GCP - e Case della Salute - CS )
11 Definizione Ruolo Forma organizzativa Medico tradizionale Medico curante che agisce secondo scienza e coscienza Medico singolo Medico gate keeper Professionista responsabile dell accesso alle prestazioni di secondo livello Medico singolo, medicina in rete Medico fornitore di prestazioni Centro di Offerta Territoriale Medicina di Gruppo Medico integratore delle Cure Primarie Responsabile della presa in carico di patologie croniche Gruppi di Cure Primarie/Case della Salute
12 Evoluzione del ruolo della medicina di famiglia Evoluzione del ruolo delle Cure Primarie (da singoli a sistema)
13 CURE PRIMARIE : QUADRO REGIONALE EVOLUTIVO L associazionismo medico è decollato a partire dall inizio degli anni 2000: oggi 31 % mmgin gruppo e 30 % in rete E cresciuto poco negli ultimi anni, mancano le risorse
14 CURE PRIMARIE: QUADRO REGIONALE EVOLUTIVO Pssr : medicina di iniziativa (par. 1.4) Per superare le criticità presenti nei distretti (poche reti integrate, autoreferenzialità dei professionisti, scarso governo dell appropriatezza, bacino di popolazione inadeguato, scarsa autonomia economico finanziaria) ripensamento dell accesso ai servizi socio sanitari da parte dei cittadini: SVILUPPO DELLA SANITÀ DI INIZIATIVA
15 CURE PRIMARIE: QUADRO REGIONALE EVOLUTIVO Le evidenze scientifiche dimostrano che i malati cronici, quando ricevono un trattamento integrato e un supporto al follow up, tendono a migliorare e a ricorrere in misura inferiore alle cure ospedaliere I CENTRI DI ASSISTENZA PRIMARIA (CAP), rappresentano IL LUOGO DEPUTATO ALLO SVILUPPO DELLA MEDICINA DI INIZIATIVA ALL INTERNO DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE si ma c erano già i gruppi di cure primarie, le case della salute
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17 CURE PRIMARIE: QUADRO REGIONALE EVOLUTIVO CAP: STRUMENTO GESTIONALE DEL DISTRETTO PER METTERE A SISTEMA LE RISORSE PRESENTI SUI TERRITORI: - mmg/pls, - specialisti ambulatoriali interni, - cure primarie, - servizi sanitari territoriali, - continuità assistenziale, - strutture residenziali Struttura del distretto anche una struttura ospedaliera dismessa, che raccoglie le funzioni territoriali, in cui è prevista la turnazione dei mmg/pls singoli o aderenti ad associazioni
18 CURE PRIMARIE: QUADRO REGIONALE EVOLUTIVO
19 Modello funzionale CAP
20 CURE PRIMARIE : QUADRO REGIONALE EVOLUTIVOIl modello strutturale Aress- CAP Tipologie funzionali CAP (I livello) CAP (II livello)* OSPEDALE Moduli funzionali Modulo 1 Modulo 2 Modulo 3 + Modulo 4 Attività Area dell Accesso Area dell Accesso Area dell Accesso e CUP (Pre) Triage (Pre) Triage Area delle Attività integrate socio-sanitarie Area Assistenza specialistica Ambulatori Codici Bianchi e Verdi Area delle Cure Primarie Area delle Patologie croniche Area Diagnostica strumentale di primo livello Integrazione Area Diagnostica strumentale di primo livello Pronto soccorso Area delle Attività riabilitative Area di Sorveglianza temporanea Integrazione Area di Sorveglianza temporanea Area amministrativa Area amministrativa Area amministrativa Integraz. Area amministrativa Moduli edilizi + * Centro Integrato di Primo Soccorso
21 CURE PRIMARIE : QUADRO REGIONALE EVOLUTIVOIl modello strutturale Aress- CAP
22 CURE PRIMARIE : QUADRO REGIONALE EVOLUTIVOIlIn Incorso di predisposizione il modello organizzativo gestionale - CAP
23 QUADRO NAZIONALE DELLE CURE PRIMARIE (l , n. 189 conversione in legge decr. Balduzzi) Obiettivo: - riordino delle cure attraverso forme aggregative avanzate incentrate sulla medicina d iniziativa Elementi fondamentali: - il team multiprofessionale degli operatori - l integrazione tra attività sociali e sanitarie Alle Regioni il compito di definire l organizzazione dei servizi di assistenza primaria promuovendo l integrazione con il sociale, anche con riferimento all assistenza domiciliare e i servizi ospedalieri, secondo modalità organizzative che prevedono:
24 QUADRO NAZIONALE DELLE CURE PRIMARIE Forme organizzative monoprofessionali, Aggregazioni Funzionali Territoriali: condividono, in forma strutturata, obiettivi e percorsi assistenziali, strumenti di valutazione della qualitàassistenziale, linee guida, audit e strumenti analoghi
25 QUADRO NAZIONALE DELLE CURE PRIMARIE Il ruolo dei medici di medicina generale nella cura delel patologie croniche (la gestione integrata del diabete) E Nella gestione dell assistenza domiciliare
26 QUADRO NAZIONALE DELLE CURE PRIMARIE Forme organizzative multiprofessionali, UnitàComplesse di Cure Primarie: Erogano prestazioni assistenziali tramite coordinamento e l integrazione: -Dei medici -Delle altre professionalità convenzionate con il SSN -Degli infermieri -Delle professionalità tecniche della riabilitazione -Del sociale a rilevazione sanitaria -Della prevenzione (promozione di corretti stili di vita presso tutta la popolazione)
27 DOMANDE, SPUNTI E PROBLEMI RESIDUI Domande, problemi residui e linee di lavoro, dal quadro di riferimento regionale e nazionale
28 Il cambiamento va governato
29 DOMANDE, SPUNTI E PROBLEMI RESIDUI - Forza e autonomia della direzione di distretto - Medici di medicina generale da periferici a centrali nel Ssn (le loro prestazioni come LEA) - Maggiore responsabilizzazione della figura infermieristica
30 DOMANDE, SPUNTI E PROBLEMI RESIDUI senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica (l. 189) Prime risposte: Minori costi ospedalieri Le risorse recuperabili dalla riconversione delle strutture ospedaliere
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32 DOMANDE, SPUNTI E PROBLEMI RESIDUI Occorre sincronizzare la programmazione delle cure primarie con la programmazione relativa alla riconversione delle strutture ospedaliere Occorrerà lavorare ancora sui progetti CAP presentati dalle Asl in seguito alla dgr n
33 DOMANDE, SPUNTI E PROBLEMI RESIDUI
34 DOMANDE, SPUNTI E PROBLEMI RESIDUI
35 DOMANDE, SPUNTI E PROBLEMI RESIDUI Una prima analisi dell avvio del CAP di Arona
36 DOMANDE, SPUNTI E PROBLEMI RESIDUI Una prima analisi dell avvio del CAP di Arona
37 DOMANDE, SPUNTI E PROBLEMI RESIDUI Una prima analisi dell avvio del CAP di Arona
38 DOMANDE, SPUNTI E PROBLEMI RESIDUI Occorre sincronizzare la programmazione delle cure primarie con la programmazione relativa alla riconversione delle strutture ospedaliere Riconversione del personale esistente nelle strutture ospedaliere riconvertite : Due master per infermieri di famiglia e di comunità in partenza, uno a Orbassano e uno a Tortona
39 DOMANDE, SPUNTI E PROBLEMI RESIDUI senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica (l. 189) Prime risposte Recupero di risorse attraverso un miglioramento dell appropriatezza (cui collegare gli obiettivi incentivanti degli Accordi, es. Accordo 2007 Asl Cn1) Un esempio per la Federazione 1 ed uno per la Federazione 2
40 DOMANDE, SPUNTI E PROBLEMI RESIDUI
41 DOMANDE, SPUNTI E PROBLEMI RESIDUI
42 DOMANDE, SPUNTI E PROBLEMI RESIDUI Centralità e debolezza
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