L esposizione di una foto dipende essenzialmente da tre fattori: tempo di esposizione apertura di diaframma sensibilita del sensore (ISO).
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- Annibale Nicoletti
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1 L esposizione di una foto dipende essenzialmente da tre fattori: tempo di esposizione apertura di diaframma sensibilita del sensore (ISO). Quando premiamo il pulsante di scatto sulla nostra macchina fotografica, per un breve intervallo di tempo la luce attraversa l obiettivo e colpisce il sensore fissandosi in un immagine
2 La misura della quantità di luce che colpisce il sensore è detta esposizione. Una foto è sovraesposta quando alcuni dettagli vengono persi a causa di una quantità eccessiva di luce che raggiunge il sensore. Una foto è sottoesposta quando alcuni dettagli vengono persi poiché la luce che colpisce il sensore è troppo poca.
3 Esempio 1
4 Esempio 2
5 I parametri che regolano l esposizione sono tre: L apertura (o diaframma), indica la dimensione dell apertura del diaframma, che si trova all interno dell obiettivo, nel momento in cui si scatta la foto (maggiore è l apertura, maggiore è la quantità di luce che entra)
6 tempo di esposizione, (otturatore) indica l ampiezza dell intervallo di tempo durante il quale l otturatore rimane aperto (più lungo intervallo di tempo, maggiore è la quantità di luce che entra);
7 ISO, indica la sensibilità alla luce del sensore. Tutte le macchine fotografiche reflex digitali permettono di regolare questi tre parametri. Anche alcune digitali compatte ne consentono il controllo, in particolare quelle di fascia alta (le cosiddette fotocamere bridge).
8 Assieme, apertura, tempo di esposizione e ISO formano il triangolo dell esposizione.
9 Tutte le macchine fotografiche reflex digitali permettono di regolare questi tre parametri. Anche alcune digitali compatte ne consentono il controllo, in particolare quelle di fascia alta (le cosiddette fotocamere bridge).
10 DIAFRAMMA Apertura e profondità di campo L apertura si misura utilizzando un unità di misura particolare, che probabilmente avrete letto sugli obiettivi o sulle loro confezioni e si indica con la lettera f seguita da un numero (oppure dalla f seguita dalla barra e da un numero). Possiamo avere ad esempio l apertura pari a f2.8 oppure f11 oppure f32. La cosa fondamentale da tenere a mente è che a valori inferiori corrisponde un apertura maggiore del diaframma. Ci sono dei motivi tecnici alla base di questa corrispondenza.
11 I possibili valori dell apertura si distribuiscono lungo una scala che segue una progressione geometrica: f1, f1.4, f2, f2.8, f4, f5.6, f8, f11, f16, f22, f32, f45, f64 (questo, detto anche semplicemente stop) o diaframmi. In particolare, la scala qui sopra comprende gli f/stop interi. Scendendo lungo la scala (ovvero aumentando l apertura), ad ogni stop la quantità di luce che entra nell obiettivo viene raddoppiata. Le macchine digitali attualmente in commercio che danno la possibilità di controllare l apertura, permettono tutte di selezionare anche i terzi di f/stop. Per conoscere il loro valore è sufficiente dividere in tre parti uguali lo spazio tra due f/stop interi ed arrotondare al decimale. Quindi, ad esempio tra f2.8 e f4 abbiamo f3.2 ed f3.5.
12 Tra tutti gli aspetti di una fotografia su cui l apertura influisce, la profondità di campo è, a mio parere, assolutamente il più importante. In poche parole, la profondità di campo indica quanta parte della foto è a fuoco.
13 Nel paesaggio la profondità di campo è molto elevata. Infatti tutti gli elementi della scena, dal primo piano fino allo sfondo sono perfettamente a fuoco. In questo caso l apertura è molto piccola, ovvero l f/stop è un valore alto. Ad esempio apertura pari a f22. HANSEL ADAMS
14 Differenza fra diaframmi chiusi/aperti Come avrete intuito nella foto 1 i diaframmi saranno molto aperti (f/2,8) Nella foto 2 i diaframmi saranno molto chiusi (f/22) 1 2
15 Per quando riguarda la foto 1 la porzione d immagine che risulterà a fuoco dipende sia dall apertura che dalla distanza relativa tra il fotografo e il soggetto messo a fuoco e tra il soggetto e lo sfondo.
16 gli f/stop inferiori a f/4, sono quelli che servono ad isolare i soggetti perché permettono di sfocare porzioni di immagine anche molto ampie (sopratutto da f/2.8 in giù);
17 gli f/stop f/4 ed f/11 corrispondono ad aperture generiche, diciamo multiuso, da usare quando non è importante isolare un singolo soggetto o al contrario avere la scena completamente a fuoco f/stop f/2,8 f/stop f/4 ed f/11
18 gli f/stop superiori ad f/11, invece, sono quelli da usare quando con la foto che stiamo scattando vogliamo raccontare una storia, che avrà un inizio, uno svolgimento e una fine, ovvero un primo piano, un piano intermedio ed uno sfondo, e vogliamo che tutti e tre siano perfettamente a fuoco.
19 DIFFERENZE ARIA DELLA ZONA MESSA A FUOCO
20 DIFFERENZE ARIA DELLA ZONA MESSA A FUOCO
21 si potrebbero dire molte altre cose riguardanti l apertura, ma penso che queste nozioni di base già permettano di sperimentare un controllo decisamente superiore sull aspetto finale delle nostre foto. Un ottimo esercizio che si può fare per prendere mano con l apertura è selezionare sulla macchina fotografica il modo di scatto a priorità d apertura (contrassegnato da una A maiuscola o da Av) e provare a fotografare lo stesso soggetto usando diverse aperture e provando per ciascuna apertura numerose possibili distanze tra noi e il soggetto e tra il soggetto e lo sfondo. Ancora meglio se abbiamo a disposizione un obiettivo che ci permetta aperture piuttosto ampie, ovvero f/2.8 o maggiori.
22 Cos è il tempo di esposizione Il tempo di esposizione si misura in secondi o in frazioni di secondo (ad esempio 4 o 1/125 s) Le macchine fotografiche reflex digitali e anche le digitali compatte più avanzate danno la possibilità, nei modi di scatto non automatici, di impostare il tempo di esposizione. Il modello di macchina determina il tempo di esposizione minimo e quello massimo possibile.
23 Ad esempio, nella Nikon D800 di Denis, il tempo di esposizione minimo è pari a 1/8000 di secondo, il tempo di esposizione massimo è pari a 30 secondi. Le reflex digitali mostrano il tempo di esposizione anche all interno del mirino. In questo caso, quando il tempo di esposizione è pari ad una frazione di secondo, il mirino visualizzerà solamente il valore al denominatore.
24 Quando invece il tempo di esposizione è pari a un secondo o più, il mirino mostrerà il valore in secondi seguito del simbolo dei secondi ( ). Avremo così ad esempio che un tempo di esposizione pari a 1/125s verrà indicata con il numero 125, mentre un tempo di esposizione pari a sei secondi verrà indicato con 6.
25 Come nel caso dell apertura, esiste un scala di tempi di esposizione, divisa in stop interi e terzi di stop. Ogni stop intero si ottiene dividendo o moltiplicando per 2 lo stop precedente e arrotondando all intero. Il valore di partenza è 1 secondo. Un sottoinsieme della scala potrebbe essere quindi 1/1000s 1/500s 1/250s 1/125s 1/60s 1/30s 1/15s 1/8s 1/4s 1/2s 1s 2s 4s Di nuovo, come abbiamo detto per l apertura, anche per il tempo di esposizione le fotocamere digitali sono in grado di calcolare i terzi di stop.
26 Anche per il tempo di esposizione possiamo dire che esso non concorre solo alla determinazione della corretta quantità di luce che raggiungerà il sensore della macchina fotografica ma può avere un grosso impatto sull estetica della foto, anche il tempo di esposizione costituisce uno strumento artistico nelle mani del fotografo. Da questo punto di vista, quali considerazioni possiamo fare riguardo al tempo di esposizione in relazione all effetto che vogliamo ottenere?
27 Mettiamo a confronto gli effetti di un tempo di posa lungo e breve, col tempo breve, distinguiamo i singoli spruzzi d'acqua, mentre col tempo lungo questi diventano una scia lattigginosa dando un effetto del tutto diverso.
28 Tempi di esposizione brevi In questa categoria includiamo i tempi di esposizione pari a 1/1000 di secondo o meno. Questi valori sono necessari quando vogliamo congelare l azione di soggetti che si muovono rapidamente. Ad esempio, ricadono in questa categoria le foto di: eventi sportivi
29 bambini che giocano
30 uccelli e insetti in volo
31 vegetazione mossa dal vento
32 In questi casi ed in molti casi simili, è spesso necessario ricorrere a tempi di esposizione anche molto più brevi di 1/1000 s, in quanto i soggetti inquadrati possono essere veramente molto rapidi. Il problema maggiore nell usare i tempi di esposizione così brevi, è che viene ridotta di molto la quantità di luce che raggiunge il sensore. Perciò, a meno che non ci si trovi in un luogo molto luminoso, ad esempio sotto il sole, potrebbe diventare necessario aumentare ISO e/o l apertura. Un vantaggio dei tempi di esposizione così rapidi invece è che difficilmente scatteremo foto mosse.
33 Tempi di esposizione lunghi In questa categoria, possiamo includere i tempi di esposizione che vanno sotto il trentesimo di secondo, all incirca. La prima cosa da tenere a mente, quando si usano tempi di esposizione di questo tipo e che sarà necessario usare un treppiede in ogni caso, al fine di evitare foto mosse. Quando fotografiamo un soggetto fermo, come una persona in posa, un paesaggio o una natura morta, usare un tempo di esposizione lungo può non avere effetti degni di nota (escluso ovviamente il maggior quantitativo di luce acquisito dalla fotocamera). Il bello viene quando fotografiamo soggetti in movimento
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35 Quando usiamo tempi di esposizione lunghi le fonti di luce in movimento diventano strisce luminose, le persone che camminano diventano fantasmi, ecc. Questo accade perché, finché il diaframma rimane aperto il sensore continua a registrare quello che vede. Quindi, se un oggetto si sposta, il sensore registrerà tutte le posizioni in cui lo vede. Un uso sapiente dei tempi di esposizione lunghi permette di creare fotografie di sicuro impatto.
36 Tempi di esposizione molto lunghi Penso che meritino una attenzione particolare i tempi di esposizione molto lunghi, quelli che sono nell ordine dei minuti. In particolare si applicano spesso alla fotografia notturna. Usando esposizioni lunghe diversi minuti è possibile ottenere foto molto spettacolari di paesaggi naturali ma anche delle luci della città di notte. Per questo tipo di foto però, è necessario avere particolari attenzioni, che discuteremo in un altro momento.
37 I tempi di esposizione che non rientrano in nessuna delle categorie che appena elencato, sono tempi generici che funzioneranno nelle situazioni più consuete e che probabilmente non introdurranno effetti particolari nelle nostre foto. secondo me sono le cose importanti da conoscere riguardo al tempo di esposizione, anche se sarebbe possibile andare molto più in dettaglio. Un esercizio molto divertente da fare è, muniti di treppiede, raggiungere un luogo in cui trovare molti oggetti in movimento e per un po di tempo giocare con tempi di esposizione più o meno lunghi per vedere l effetto che fa. Si può provare sia in manuale che in priorità di tempi.
38 l ISO è uno degli elementi che determinano la quantità di luce catturata dal sensore di una macchina fotografica digitale. Più precisamente, nella fotografia digitale l ISO indica la sensibilità del sensore alla luce. Più alto è il valore dell ISO, più elevata e la sensibilità alla luce. Nella fotografia analogica (ricordate? Quando si portavano le pellicole sviluppare?), Per cambiare ISO era necessario cambiare pellicola. Oggi basta premere un paio di pulsanti.
39 Come apertura e tempo di esposizione, anche l ISO procede a stop. Ogni valore della scala dell ISO è pari al doppio del suo predecessore. Il minimo valore di ISO di regola è 50. la scala dell ISO è la seguente: Quelli appena elencati, sono gli stop interi, le macchine digitali permettono di impostare anche terzi di stop.
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41 Qual è la più importante utilità dell ISO? Le situazioni in cui avremo più bisogno di agire sull ISO sono quelle in cui la luce disponibile è scarsa. Pensiamo ad esempio agli ambienti chiusi o alle foto serali all aperto. Vista l interdipendenza tra gli elementi di triangolo dell esposizione, mantenendo fissa l ISO, per ottenere un esposizione corretta in queste situazioni, dovremmo: alzare il tempo di esposizione, rischiando di ottenere una foto mossa o scie dagli oggetti in movimento Foto
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43 aumentare l apertura, riducendo la profondità di campo, che potrebbe non portarci al risultato che vogliamo. Risultato che vorremmo ottenere Risultato ottenuto a diaframmi aperti
44 Per evitare queste due soluzioni, possiamo quindi alzare l ISO, fino a che i valori di apertura e tempo di esposizione sono simili a quelli che desideriamo Ma allora, è sempre possibile ovviare ad una scarsa illuminazione sparando al massimo l ISO? Purtroppo, aumentare l ISO, e quindi la sensibilità alla luce del sensore, amplifica il segnale ricevuto dal sensore, quindi anche il rumore che in esso è presente normalmente. Perciò, foto con valori di ISO alti possono presentare alti livelli di rumore. Ma cos è il rumore in un immagine?
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47 Il rumore si manifesta nelle foto principalmente come una perdita di nitidezza e la comparsa di macchioline colorate, visibili soprattutto in corrispondenza delle aree scure. Alti livelli di rumore possono rendere una foto totalmente inutilizzabile. Fortunatamente, in certi casi il rumore può essere sfruttato nostro vantaggio. Infatti, soprattutto in bianco e nero il rumore può sembrare una foto invecchiata o come se fosse stata scattata su pellicola.
48 Valori accettabili di ISO Il rapporto tra rumore e ISO varia a seconda del modello di macchina fotografica. Al giorno d oggi sono in commercio fotocamera che permettono di ottenere livelli di rumore accettabili con valori di ISO molto alti (3200 per i modelli più avanzati 1600 per gli altri). Le macchine fotografiche reflex digitali di regola producono quantità eccessive di rumore già sopra valore di ISO pari a 800. Quindi DOBBIAMO stare attenti ad evitare i valori alti di ISO, accumulando esperienza con la nostra macchina fotografica, diventeremo capaci di individuare i corretti valori di ISO applicabili alla situazione in cui ci troviamo. A tale scopo, un esercizio utile può essere proprio quello di scattare foto a oggetti di colori diversi provando gradualmente ad aumentare l ISO. Osservando queste foto sullo schermo del computer potremo accorgerci di quanto rumore sarà stato aggiunto a ciascuna foto da un determinato valore di ISO.
49 TRIANGOLO ESPOSIZIONE Assieme, apertura, tempo di esposizione e ISO formano il triangolo dell esposizione. Per un fotografo che non voglia limitarsi unicamente ai modi di scatto automatici è fondamentale sapere come questi tre parametri interagiscano tra loro e come concorrano a creare una corretta esposizione. Inoltre, essi influiscono considerevolmente sull estetica della foto, di conseguenza, una loro conoscenza approfondita permette un maggior controllo creativo e qualitativo sulle foto. I tre parametri nel triangolo dell esposizione sono strettamente legati tra loro. Infatti, per far sì che la stessa quantità di luce raggiunga il sensore, possono essere utilizzate molteplici combinazioni di apertura, tempo di esposizione e ISO.
50 Per esempio, quando aumentiamo il tempo di esposizione, possiamo ottenere la medesima esposizione diminuendo l apertura e lasciando invariata l ISO. Se invece aumentiamo l ISO, potremo diminuire il tempo di esposizione lasciando invariata l apertura, e così via. Messo così, il discorso riguardante il triangolo dell esposizione sembra piuttosto semplice: si tratterebbe di un puro gioco aritmetico alla ricerca della giusta combinazione tra tempo di esposizione, apertura e ISO, per cui inoltre sono disponibili molte soluzioni equivalenti. Ovviamente, non è così. Come accennavo precedentemente, la modifica dei tre parametri dell esposizione comporta diversi risultati estetici nelle fotografie. Ad esempio, incrementare l ISO causa un aumento del rumore, che è più visibile quando nella foto sono presenti toni scuri (per esempio un cielo notturno). Quindi, per esempio, se volessimo scattare una foto all aperto di sera, o di notte, potremmo pensare di aumentare il valore della sensibilità, in maniera da ridurre il tempo di esposizione (che in una tale situazione potrebbe diventare molto alto) ed evitare così una foto mossa
51 Purtroppo però, questo comporterebbe un aumento del rumore e di conseguenza una sgranatura e la comparsa di tanti puntini colorati nelle zone più scure della foto, che nei casi peggiori la potrebbero rendere inutilizzabile. Potete notare questo effetto nella foto qui accanto.
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53 Oppure, per ottenere uno sfondo sfocato, come si vede ad esempio in molti ritratti, potremmo voler aumentare l apertura. Se però ci trovassimo all aperto, sotto il sole, in una giornata molto luminosa, ci accorgeremo che usando un apertura molto ampia la foto risulterebbe, molto probabilmente, sovraesposta. se da un punto di vista quantitativo molte combinazioni di valori per apertura, tempo di esposizione e ISO siano equivalenti, da un punto di vista qualitativo questo non valga.
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