I metodi di valutazione dell avviamento e dei beni immateriali nell ambito delle aziende in crisi
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1 I metodi di valutazione dell avviamento e dei beni immateriali nell ambito delle aziende in crisi Commissione di studio della Fondazione dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Firenze Area societaria L AVVIAMENTO Dott. Matteo Mancaruso
2 L avviamento L avviamento può essere definito come: attitudine di un azienda nel suo complesso o di un suo ramo a generare un extra profitto per effetto dell organizzazione dei fattori produttivi e di una serie eterogenea di elementi immateriali che, in maniera indistinta, tendono ad esprimere la capacità competitiva dell impresa.
3 L avviamento nel C.C. Avviamento: elemento patrimoniale attività L art del c.c. afferma che l avviamento: può essere iscritto nell attivo di bilancio con il consenso del collegio sindacale, se acquisito a titolo oneroso, nei limiti del costo sostenuto; deve essere ammortizzato entro un periodo di cinque anni. Caso particolare: è consentito l ammortamento sistematico su un periodo limitato maggiore di cinque anni, a condizione che: esso non superi la durata per l utilizzo di questo attivo e che sia adeguatamente motivato in NI.
4 L avviamento per l OIC Il principio contabile n. 24 dell OIC definisce l avviamento come: la capacità di un azienda di conseguire utili in misura superiore a quella ordinaria, che derivi: da fattori specifici che, pur concorrendo positivamente alla produzione del reddito ed essendosi formati in modo oneroso nel tempo, non hanno un valore autonomo o da incrementi di valore che il complesso dei beni aziendali acquisisce rispetto alla somma dei valori dei singoli beni, in virtù dell organizzazione dei beni in un sistema efficace ed idoneo a produrre utili.
5 Tipologie di avviamento L OIC individua due diversi tipi di avviamento Internamente generato o avviamento originario: è frutto di una gestione aziendale efficiente nell organizzazione sia del complesso dei beni aziendali che delle risorse umane. No capitalizzazione ed iscrizione nel bilancio d esercizio Acquisito a titolo oneroso o avviamento derivativo (o derivato): legato all acquisizione, anche in permuta, di un azienda o di una partecipazione, oppure ad un operazione di conferimento d azienda, di fusione o di una scissione.
6 L avviamento negli IAS L IFRS 3 definisce l avviamento come: insieme dei futuri benefici economici derivanti dagli asset che non è possibile identificare individualmente ed iscrivere separatamente. Avviamento = costo di acquisto quota parte del fair value degli elementi patrimoniali acquistati Se costo di acquisto > fair value delle attività e delle passività dell azienda acquisita Avviamento positivo (goodwill) Se costo di acquisto < fair value delle attività e delle passività dell azienda acquisita Avviamento negativo (badwill)
7 L avviamento negli IAS L avviamento quindi: non rappresenta più una posta da sottoporre ad un processo di ammortamento sistematico nel tempo ma un valore differenziale assoggettato ogni anno ad impairment test, secondo quanto indicato nello IAS 36 (vedi slide 25 IAS 36: l Impairment test).
8 L avviamento nelle aziende in crisi Per la valutazione di aziende in crisi, con redditività negativa o inferiore a quella normale, è opportuno distinguere tra: situazioni di crisi strutturale ed irreversibile. situazioni di crisi occasionale in cui, attraverso un processo di risanamento, la società potrà tornare in bonis.
9 Crisi strutturale ed irreversibile Nel caso in cui la situazione di una società sia di crisi strutturale ed irreversibile: la valutazione d azienda verrà effettuata considerando il complesso aziendale come un insieme disaggregato di beni suscettibili di vendita separata (e non come entità unica ed indivisibile); adozione del criterio valutativo di liquidazione ; di conseguenza la stima dell avviamento non assume nessun rilievo perché il valore dell azienda è uguale alla somma dei valori dei singoli beni facenti parte del patrimonio aziendale, al netto degli eventuali costi di liquidazione.
10 Crisi occasionale e risanabile Nel caso in cui la situazione di una società sia di crisi occasionale (quindi sanabile), si delineano due diverse alternative: la cessione dell azienda o del ramo/i d azienda o l attuazione di una strategia di risanamento per riportare in bonis l impresa. Valutazione utilizzando il criterio del going concern Valore azienda come sistema unitario e coordinato di elementi organizzati in vista del raggiungimento di un obiettivo.
11 Metodi misto patrimonialereddituale Il modello misto patrimoniale-reddituale è considerato il più idoneo per la valutazione delle aziende che operano con prospettive di redditività inferiore a quella normale o sistematicamente negativa (in quanto quello reddituale o patrimoniale puro risulta essere di difficile applicazione). Avviamento (G) = R i K dove: R = reddito medio atteso per il futuro; i = tasso di interesse normale rispetto al tipo di investimento considerato; K = patrimonio netto rettificato
12 Metodi misto patrimonialereddituale Quindi: se R > i K allora avviamento positivo o goodwill (aziende redditizie); se R < i K allora avviamento negativo o badwill (aziende non redditizie o in perdita); La relazione tra il valore economico, badwill/goodwill e redditività Badwill Goodwill Badwill controllato Goodwill controllato Intangibili valore al Goodwill specifici crescere di R KL C K K' K'+G K +G = capitale netto rettificato comprensivo degli intangibles maggiorato del valore dell avviamento positivo. KL = capitale netto rettificato diminuito dell avviamento negativo.
13 Un particolare metodo misto patrimoniale-reddituale Il metodo misto patrimoniale-reddituale con stima autonoma dell avviamento si posiziona tra: quelli misti perché in grado di considerare sia la dimensione reddituale che quella patrimoniale e quelli analitici in quanto si fonda sulla puntuale rettifica degli elementi dell attivo e del passivo dello stato patrimoniale, compreso l avviamento. La formula base di tale modello è la seguente: W = K + G dove: K = PN rettificato G = avviamento risultante da autonoma valutazione.
14 Come si stima l avviamento Di conseguenza l avviamento viene definito nel seguente modo: G = a n i (R i K) dove: R = reddito medio normale atteso per il futuro; n = numero definito e limitato di anni; i = tasso di redditività normale; i = tasso di attualizzazione del profitto o sovra-reddito.
15 Come si stima l avviamento Il valore dell avviamento viene determinato attraverso l attualizzazione del sovra-reddito, ossia del surplus di reddito che l azienda consegue rispetto al rendimento normale del capitale. dove: W = K + a n i (R i K) K = capitale netto rettificato (o K = capitale netto comprensivo dei valori degli intangibili specifici); R = reddito medio normale atteso per il futuro; n = numero definito e limitato di anni; i = tasso di redditività normale; i = tasso di attualizzazione del profitto o sovra-reddito.
16 La determinazione del badwill L adozione del metodo misto patrimoniale con stima autonoma dell avviamento fa emergere un avviamento negativo: sia nel caso di perdite attese; sia nel caso di redditi futuri attesi (R) positivi ma inferiori al reddito normale (i K). La condizione per l emersione di un sovra-reddito (S) negativo (ed anche di un avviamento negativo) è che: S = (R i K) < 0, cioè R < i K dove: K = patrimonio netto rettificato; R = reddito medio prospettico; i = tasso di redditività normale.
17 La determinazione del badwill Perciò, il valore dell azienda si ottiene sommando il capitale netto rettificato (K) con il valore negativo rappresentato dal badwill (B), ossia il valore derivante dalla capitalizzazione del sovra-reddito negativo. W = K + B Precisazione: nel calcolo del valore dell azienda è opportuno tenere in considerazione la possibilità di scelta tra il valore K (patrimonio netto rettificato), già affrontato in precedenza, e il Kp (patrimonio netto parzialmente rettificato, con rivalutazione limitata ai beni non soggetti ad ammortamento).
18 L utilizzo del Kp nel calcolo del W L utilizzo di Kp è finalizzato a contenere la dimensione del badwill, riducendo di contro il valore patrimoniale di partenza. Quindi la logica alla base di ciò è: in aziende con redditi non congrui o in perdita, la rivalutazione di tutti i cespiti con conseguente maggior valore del PN va a determinare anche maggiori ammortamenti e conseguentemente un maggiore badwill. in quest ottica è preferibile controllare e, se necessario, limitare la rivalutazione dei beni soggetti ad ammortamento.
19 L utilizzo del Kp nel calcolo del W L adozione di Kp come valore patrimoniale di partenza è la scelta migliore in quanto evita una sovrastima del valore W dell azienda oggetto di valutazione, nel caso in cui la durata media dell ammortamento sia superiore alla durata individuata per la stima dell avviamento negativo. Infatti questa impostazione, nota come rivalutazione controllata dei cespiti soggetti ad ammortamento, consente: in caso di aziende in perdita, inibisce qualsiasi rivalutazione dei cespiti ammortizzabili; in caso di risultati economici positivi, ma non significativi e comunque insufficienti rispetto alla copertura integrale degli ammortamenti, rivalutazioni parziali.
20 L Impairment test nelle crisi temporanee d azienda La necessità di una revisione nel tempo (annuale) del valore dell avviamento, attraverso l Impairment test, è legata al fatto che esso è: considerato un attività immateriale generica (non identificata individualmente e né separabile dall azienda stessa); caratterizzato da una vita utile indefinita, a cui non è applicabile la nozione di ammortamento sistemico (x % all anno), ma quella di ammortamento economico che rifletta la reale dinamica del valore: corrispondente alla riduzione intervenuta nel valore corrente; non contabilizzando gli aumenti intervenuti, salvo che per nuove acquisizioni.
21 Gli indicatori di perdita di valore (IAS 36): fattori esterni Fattori esterni Significative riduzioni del valore di mercato dei beni, superiori a quelle prevedibili per effetto del trascorrere del tempo o dell'uso normale; Significativi cambiamenti con effetto negativo che si sono verificati nel periodo, o che si verificheranno, nell'ambiente tecnologico, di mercato, economico o normativo nel quale l'impresa opera o nel mercato cui l'attività è rivolta; Incrementi significativi dei tassi di interesse o del tasso di remunerazione degli Incrementi significativi dei tassi di interesse o del tasso di remunerazione degli investimenti che possono influenzare la determinazione del tasso di sconto utilizzato per il calcolo del valore d'uso dell'attività; Valore contabile del PN superiore alla capitalizzazione di mercato.
22 Gli indicatori di perdita di valore (IAS 36): fattori interni Fattori interni Evidenza di obsolescenza o danni fisici subiti dall'attività, se non altrimenti coperti (ad esempio, da assicurazione); Significativi cambiamenti avvenuti, o previsti, relativi all'utilizzo del bene che possono avere un impatto negativo (ad esempio previsione di dismissione del cespite prima del previsto, programmi di sospensione dell'attività, ); Evidenza, da rendicontazione interna, che la performance del bene è inferiore a quanto previsto, o sarà inferiore nel futuro.
23 Gli indicatori di perdita di valore (IAS 36): altri fattori Altri fattori Nel caso di partecipazioni in controllate, in entità a controllo congiunto e in società collegate, l'investitore rileva un dividendo ottenuto dall'investimento e sussistono prove che: il valore contabile della partecipazione nel bilancio separato supera i valori contabili nel bilancio consolidato dell'attivo netto della partecipata, incluso il relativo ammortamento o il dividendo supera il totale conto economico complessivo della controllata, dell'entità a controllo congiunto o della società collegata nell'esercizio in cui lo si dichiara.
24 Le immobilizzazioni nel C.C. Secondo il punto 3 dell art c.c. l immobilizzazione che, alla data della chiusura dell esercizio, risulti durevolmente di valore inferiore a quello determinato secondo i numeri 1) e 2) deve essere iscritta a tale minore valore; questo non può essere mantenuto nei successivi bilanci se sono venuti meno i motivi della rettifica effettuata. Quindi anche le società dove non vengono applicati gli IAS sono tenute alla verifica del mantenimento del valore dell avviamento. La prassi fa riferimento per le procedure da adottare allo IAS 36.
25 Le immobilizzazioni nel C.C. Tale impostazione è confermata anche dalla Commissione Principi Contabili dove, nella Guida all applicazione dell Impairment test dello IAS 36, febbraio 2006, afferma che un procedimento di calcolo come quello previsto dallo IAS 36 venga oggi richiesto a tutte le imprese che non sono obbligate a redigere il bilancio con gli IAS-IFRS, dal n.3 bis dell art CC. Perciò il valore delle immobilizzazioni immateriali iscritto in bilancio non deve superare quello recuperabile, inteso come il maggiore tra il valore realizzabile dall alienazione e quello effettivo d uso: se valore contabile scende sotto quello recuperabile occorre effettuare una svalutazione.
26 IAS 36: l Impairment test L applicazione dell Impairment test dello IAS 36 richiede l introduzione di una serie di misure organizzative cui numerose imprese italiane di dimensioni medio-piccole non sono abituate. L impresa deve essere dotata di una sufficiente sperienza in materia di formulazione di previsioni economiche e finanziarie ai fini del controllo di gestione e, quindi, di redazione di budget e di piani pluriennali e di esame e valutazione dei risultati periodici della gestione per aree strategiche di affari o business units. Applicazione dell Impairment test per la definizione del valore recuperabile di un attività: il maggiore tra il fair value al netto dei costi di vendita ed il valore d uso (tale necessità non sussiste quando la valutazione di uno dei due risulta superiore al valore contabile).
27 Fasi di determinazione ed allocazione delle perdite di valore Il processo si articola nelle seguenti fasi: identificazione di un attività che possa aver subito una perdita di valore; determinazione del valore recuperabile, considerato come il maggiore fra il fair value al netto dei costi di vendita e il valore d uso; criteri per il calcolo del valore d uso: flussi finanziari futuri e tasso di attualizzazione; configurazione della cash-generating unit (unità generatrice di flussi finanziari); allocazione dell avviamento e delle corporate assets ad uno o più cash generating units e determinazione del valore recuperabile; determinazione della perdita per riduzione di valore di singole attività o di cash-generating units. Allocazione della perdita all avviamento ai restanti componenti.
28 Il valore d uso Il valore d uso (value in use) Valore attuale dei flussi finanziari futuri netti che la singola attività (o l unità generatrice di flussi finanziari nella quale è inserita) è in grado di generare durante la sua vita prevista vita utile Valore attuale del flusso finanziario netto derivante dalla dismissione del cespite (o della cash-generating unit) alla fine della vita utile
29 Formula di attualizzazione dei FC Caratteristiche dei flussi finanziari (FF): i FF analitici sono al lordo degli oneri finanziari e degli oneri tributari coprono un orizzonte temporale massimo di 5 anni; i FF possono essere espressi in moneta inflazionata o in moneta reale: coerentemente i tassi attualizzati saranno tassi nominali oppure tassi reali. VA = FC / (1+i)ⁿ ovvero VA = FC * (1+i) -n Dove: FC = flussi di cassa futuri VA= valore attuale i = tasso di attualizzazione (al lordo delle imposte) (1+i) = coefficiente di attualizzazione
30 Tasso di attualizzazione Il tasso di interesse deve considerare il valore temporale del denaro e vari elementi di rischio (come le aspettative di possibili variazioni dell importo e della tempistica dei FF, la mancanza di liquidità, ). Se non è disponibile direttamente dal mercato, è opportuno utilizzare come punto di partenza per la sua stima: il costo medio ponderato del capitale per l impresa (WACC) con l uso della tecnica del C.A.P.M. (Capital Asset Pricing Model) per la determinazione della componente di rischio sul costo del capitale proprio (metodo più utilizzato) o il tasso di finanziamento marginale dell impresa o altri tassi di finanziamento reperibili sul mercato.
31 Il valore terminale (VT) Il VT assume il valore derivante dalla capitalizzazione dei seguenti flussi finanziari netti (F(n)): l ultimo F(n) del periodo esplicito, quando tale flusso esprime le condizioni economiche normali che esisteranno oltre l orizzonte di previsione esplicita. VT = F(n) / Wacc un flusso finanziario netto normalizzato, espressivo delle condizioni (ragionevoli e dimostrabili) prospettiche oltre il periodo di previsione esplicita. VT = F(n) * (1+g) / (Wacc-g)
32 Valutazione dell avviamento ed impairment test: check list METODO Obiettivi Variabili Ipotesi Dati necessari AVVIAMENTO MISTO PATRIMONIALE - REDDITUALE Valutazione avviamento Esistenza di stima reddito medio atteso futuro Tasso di interesse Patrimonio netto rettificato Previsioni interne Contabilità generale + perizie di stima di singoli asset Periodo di riferimento 3-5 anni Ultimo bilancio approvato AVVIAMENTO MISTO PATRIMONIALE- REDDITUALE CON STIMA AUTONOMA DELL AVVIAMENTO Valutazione avviamento Esistenza di stima di reddito prospettico Tasso di rendimento Tasso di attualizzazione Previsioni interne coerenti con PN rettificato Cost of equity Risk free rate se sotto-reddito Risk free rate + rischio specifico se sovra-reddito 3 5 anni IMPAIRMENT-DCF Sostenibilità avviamento iscritto in bilancio PN rettificato Esistenza di un piano dei flussi di cassa previsionali per CGU Compreso il valore degli intangibili Piano approvato dal CDA dell azienda (con eventuale review esterna) Normalmente 3 5 anni
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