LA SCELTA dottor Carlo Maria Raimondi LEGNANO,

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1 LA SCELTA dottor Carlo Maria Raimondi LEGNANO,

2 DIAMO I NUMERI In Italia la percentuale degli alunni dispersi dopo il passaggio alle scuole superiori è del 23% I valori oscillano dall 11% di Bolzano al 37% della regione Sicilia La Lombardia si colloca al 29% ma il sistema di calcolo non tiene in considerazione tutti quei ragazzi che in Lombardia frequentano i numerosi corsi di formazione professionale regionali. Fonte dati: TuttoscuolA dossier dispersione scolastica, Roma giugno 201

3 DIAMO I NUMERI Il dato europeo è del 15,6 % (Germania 9,7%, Francia 14%, Regno Unito 15%) In Italia il numero di dispersi in questi ultimi anni è fortemente diminuito (calo superiore al 30%) ma siamo ancora lontani dalle medie europee). I NEET sono un costo ma soprattutto UN OCCASIONE PERSA. Fonte dati: TuttoscuolA dossier dispersione scolastica, Roma giugno 201

4 ORIENTAMENTO La conoscenza della propria posizione o direzione La consapevolezza relativa alla reale situazione in cui un soggetto si trova, rispetto al tempo, allo spazio, a sé stesso. Orientarsi implica dover scegliere, dobbiamo guardarci intorno e DECIDERE dove andare

5 COS E LA SCELTA? Processo di pensiero che prevede la selezione di una soluzione tra le possibili pensate ai fini della conseguente azione. Ogni processo di scelta ha aspetti razionali e emozionali/motivazionali.

6 RAZIONALITA Risponde alla domanda come faccio? -Servizi di orientamento delle scuole. -Colloqui con insegnanti, psicologi, alunni delle scuole. -Open Day delle diverse scuole. -Piano delle Offerte Formative (POF). -Siti internet COSA VALUTIAMO? -Interessi -Liceo e abilità? o Istituti Tecnici o Professionali? -Interessi per il futuro lavorativo: cosa ti piacerebbe fare da grande?

7 EMOZIONI/MOTIVAZIONI Adolescenza=incertezza La crisi adolescenziale non è una fase individuale, ma una vera e propria crisi familiare (Romanini, 1999). COME FACCIO A SUPERARLA? DIALOGO è la parola chiave Risponde alla domanda PERCHE?

8 EMOZIONI/SENTIMENTI Obiettivo del dialogo: giungere ad una decisione basata su convinzioni e motivazioni forti e realistiche. Ruolo del genitore (orientatore): aiutare colui che deve scegliere a diventare protagonista della scelta Non deve essere un altro a scegliere

9 SONDARE LE MOTIVAZIONI SEGRETE. Vado in quella scuola perché Ci vanno i miei amici (paura della solitudine; insicurezza che deriva dal pensiero di dover affrontare nuovi ambienti e relazioni amicali C è mio fratello (speranza di essere aiutati; farsi passare i compiti) Mi hanno detto che c è poco da studiare (paura di non essere all altezza; poco motivazione allo studio Ho paura di non farcela (scelta di una scuola più facile per allontanare il rischio dell insuccesso)

10 SONDARE LE MOTIVAZIONI SEGRETE. Non voglio sentirmi inferiore a mia sorella (paura di perdere il proprio valore agli occhi della famiglia, soprattutto quando sente frasi del tipo «Guarda tua sorella come è brava». Ho paura che mio padre si offenda/voglio compiacere la mamma Ho paura di essere di peso alla mia famiglia qualora scegliessi un percorso di studi lungo. Non mi interessa il percorso di studi tanto quando mi sarò diplomato andrò a lavorare con mio padre/mia madre

11 CARI GENITORI. Quali potrebbero essere i vostri pensieri segreti? Orgoglio personale (nasconde il bisogno di poter esibire i risultati e il successo del proprio figlio per dimostrare la propria bravura come genitori) Bisogno di dimostrare agli altri che il proprio figlio non è così come è stato descritto e giudicato Paura che si allontanino troppo («Poverino deve prendere tanti mezzo di trasporto, prendere freddo». Pensieri di questo tipo potrebbero nascondere la paura del genitore che il figlio diventi grande e autonomo) Bisogno di proteggerli (Tenere il figlio sotto una campana di vetro consigliando una scuola «più sicura»

12 CARI GENITORI. Bisogno di sentirsi utili: il rischio è di scegliere al loro posto. Paura di sbagliare: il rischio è di appoggiarsi troppo ad esperti, delegando la scelta a terzi. Paura di essere considerati responsabili delle difficoltà future dei propri figli. Desiderio che nostro figlio segua le nostre orme (faccia la stessa scuola, prenda in mano la nostra attività. Paura che dopo il diploma non abbia «in mano niente»

13 IO GENITORE NELLA SCELTA Proiettare le proprie ambizioni sul proprio figlio. Non basare la scelta esclusivamente sul futuro lavorativo pensato per il proprio figlio Non proiettare sul proprio figlio le proprie ansie e preoccupazioni legate al suo futuro.

14 RIEPILOGO Le caratteristiche di una buona scelta: -È realista (rispetta le capacità e gli interessi del figlio) -E libera (non imposta dagli altri e libera da paure o bisogni psicologici nascosti) -E attraente (è vissuta come un primo passo verso il futuro desiderato) Atteggiamenti da evitare: -Imporre la propria volontà -Manipolare -Lasciarlo la sua decisione solo nella decisione