Il colloquio professionale nella relazione d aiutod
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- Severina Ferraro
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1 Il colloquio professionale nella relazione d aiutod Colorno, Febbraio 2014 M. Grazia Loss
2 La relazione di aiuto Per relazione di aiuto si intende la capacità di dare vita ad una relazione umana, in modo consapevole, controllato e intenzionale, padroneggiando razionalmente abilità che sono tutt uno uno con ciò che si è.. Roger Mucchielli
3 Finalità della relazione d aiutod La relazione d aiuto d ha per sua principale finalità quella di sviluppare autonomia, dignità e autostima della persona per favorire un processo di autorientamento esistenziale o di soluzione di un problema
4 Coping In sostanza la relazione d aiuto d ha come obiettivo di sviluppare le capacità di coping della persona ossia le capacità di attivare le strategie mentali e comportamentali idonee a fronteggiare le situazioni di difficoltà e a risolvere i problemi.
5 Il colloquio professionale è strumento fondamentale nel processo d aiutod E una situazione in cui la comunicazione avviene: In primo luogo a voce Fra due persone Che si incontrano più o meno volontariamente In un rapporto asimmetrico con la finalità di favorire nella persona che chiede aiuto un processo di chiarificazione dei problemi, consapevolezza della necessità di cambiamento e dei passi adeguati per realizzarlo
6 Il colloquio d aiutod cosa non è Non è una conversazione Non è una discussione Non è un intervista Non è un interrogatorio Non è un discorso Non è una confessione Non mira ad una diagnosi
7 Strategie di comunicazione L oggetto principale della comunicazione è la persona e i problemi che sta vivendo L attenzione deve essere rivolta non solo ai contenuti, ma alle modalità della comunicazione Saper ascoltare e saper osservare sono elementi fondanti della relazione d aiutod Essere centrati sulla persona significa non soltanto ascoltare ciò che dice, ma comprenderla ed osservare ciò che avviene nella relazione stessa.
8 Ostacoli nella percezione intrapersonale Soggettività dei propri punti di vista (culturali, etici, esperienziali) Stati emotivi del momento Pregiudizi Stereotipi Generalizzazioni (deformazioni professionali) Eccessiva razionalizzazione/intellettualizzazione intellettualizzazione
9 Attenzione alle proprie dinamiche percettive Non basta ascoltare la persona e cogliere le espressioni più significative a livello verbale e non verbale, ma sviluppare una continua azione di autoanalisi e di osservazione del rapporto comunicativo
10 Atteggiamenti professionali nel colloquio d aiutod Accettazione Sospensione del giudizio Empatia Interesse Autenticità C. Rogers
11 Accettazione Saper constatare ciò che fa parte di determinate situazioni Prendere le persone così come sono nei loro limiti, caratteristiche, difese, modi di essere, di fare e di voler essere Accettare la possibilità di un fatto avvenuto anche se non se ne accetta il contenuto
12 Empatia Comprensione attraverso una temporanea e parziale identificazione Immedesimarsi nell altro, mettersi dal suo punto di vista. Comprende l uso l di tonalità affettive e cognitive
13 Errori di comunicazione Valutazione Interpretazione Investigazione Sostegno Soluzione
14 Quattro indicatori di qualità L operatore non usa mai domande chiuse, domande perché é,, domande allusive, domande multiple, domande retoriche, ma eventualmente solo domande aperte.
15 Quattro indicatori di qualità Non completa le frasi che il suo interlocutore lascia in sospeso Non interrompe le frasi dell interlocutore Restituisce alla persona il motivo narrativo, cioè il tema, del suo dire
16 Una definizione di validazione L aspetto essenziale di un intervento di validazione consiste nel comunicare all interlocutore che le sue reazioni e le sue azioni hanno un senso e che possono essere comprese se si tiene conto della sua condizione attuale, dei fattori ambientali e delle diverse situazioni che occorrono. Marsha M. Linehan
17 Prima fase della validazione: l osservazione attiva Il primo passo consiste nel raccogliere informazioni sui fatti accaduti all interlocutore. Si assume una posizione di ascolto, osservando, senza pregiudizi, emozioni, pensieri e comportamenti dell interlocutore.. E un passo fondamentale che consente il dipanarsi del pensiero narrativo dell interlocutore e quasi sempre consente una diversa modulazione del suo tempo interno e la nostra presa di tempo per contenere, ragionevolmente, l ansia l legata alla sua percezione dell urgenza....m. Moroni
18 Seconda fase: rispecchiamento Occorre rispecchiare fedelmente l immagine di stati d animo, d pensieri, cognizioni precostituite e comportamenti dell interlocutore, mantenendo un atteggiamento non giudicante, comunicandogli in modo per lui recepibile di essere attenti e consapevoli delle sue comunicazioni.
19 Rispecchiamento La ripetizione può servire ad innescare nella persona sentimenti di maggior sicurezza e il bisogno di esplorare da un punto di vista nuovo il proprio pensiero e la propria esperienza
20 Terza fase: validazione diretta Ci si sforza di identificare nelle risposte dell interlocutore elementi di saggezza, rispecchiandoli e comunicando la loro comprensibilità Si tratta a volte di un compito difficile, come cercare un granello d oro d nella sabbia, ma una volta identificati gli aspetti positivi, potremo riferire ad essi le proprie risposte.
21 La ricerca comune di soluzioni realistiche : il problem solving In un primo momento si tratta di comprendere e accettare l esistenza l di un problema: anche se potrebbe sembrare ovvio, occorre ribadire che il primo passo per la soluzione del problema consiste nell accettarne l esistenzal
22 L importanza di una analisi accurata del problema da condividere Occorre sviluppare una descrizione esaustiva e dettagliata, anche da un punto di vista cronologico, della catena di eventi che hanno preceduto e seguito l evento problematico. Questo percorso consente all interlocutore, fino quel momento dominato dall ansia, ansia, di ricordare, analizzare, selezionare, sintetizzare informazioni, di pensare pensare su una base di realtà
23 Mantenere la cooperazione.. Le persone stremate dall ansia ansia a volte chiedono semplicemente di essere accudite e sollevate, assumendo un atteggiamento manipolatorio di passività attiva : : vanno accolte assicurando reciprocità e validando gli sforzi fatti e le risorse che ancora possiedono
24 Strategie di analisi delle soluzioni Aiutare l interlocutore l a identificare bisogni, mete, desideri Individuare con lui alcune soluzioni Valutare insieme le soluzioni individuate Aiutare l interlocutore l a scegliere le soluzioni Individuare e rimuovere gli ostacoli
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