NORME REDAZIONALI GENERALI
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- Evelina Marino
- 8 anni fa
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1 NORME REDAZIONALI GENERALI 1. Regole di battitura Indicazione di autore/i, titoli e sottotitoli, secondo la seguente disposizione: - nome dell autore del saggio (tondo) - titolo del saggio (corsivo) - titolo del paragrafo (corsivo) Nel testo i nomi propri sono scritti in minuscolo con la sola iniziale maiuscola, nelle note sono scritti in maiuscolo (ad esempio: nel testo P. Rossi, nelle note P. ROSSI). I numeri che esprimono quantità si compongono uniti fino a quattro cifre, oltre le quattro cifre si separano in gruppi di tre da destra, separati da un punto (2400; ). I numeri che esprimono anni, pagine ecc. sono scritti in cifre arabe (a. 1995, p. 204). Se il mese è scritto in lettere é sempre minuscolo (25 gennaio). I decenni sono indicati con iniziale minuscola (anni trenta). Tra giorno mese e anno é posta una barra senza spazi (10/12/1974). In caso di numeri abbinati che indicano un arco temporale, il primo anno é scritto per esteso, nel secondo si omettono millennio e secolo ( ). Il secolo è scritto in lettere e con l iniziale maiuscolo (Ottocento, Duecento) oppure in numeri romani (XIX secolo). Per le epoche storiche si adotterà, di regola, il maiuscolo, con le consuete eccezioni (età moderna, Medioevo, Restaurazione, età della restaurazione, Risorgimento, età risorgimentale, Unità, post-unitario, età borbonica, il Rinascimento, stile barocco). I numeri decimali si rappresentano con la virgola e non con il punto (13,6; 2,3). Le unità di misura sono indicate con simboli, non seguiti da punti (cm, m, mm; non cm., m., mm.) 2. Vocaboli stranieri I vocaboli stranieri di uso corrente nella lingua italiana, sono riportati in tondo, viceversa, se non sono di uso corrente, sono indicati in corsivo. Per i plurali, seguono le regole della lingua di appartenenza. 3. Citazioni Le citazioni di brani bibliografici o documenti archivistici sono composte nello stesso carattere e corpo del testo e inserite fra virgolette caporali (). Si raccomanda di evitare segni speciali come << (minore-minore) e >> (maggiore-maggiore) che non possono assimilarsi alle caporali. Si ricorda che nel software Word le caporali si inseriscono dal menu "inserisci", comando "simbolo", eventualmente con i tasti di formattazione rapida. L omissione di una parola o una parte del testo citato si indica con tre punti fra parentesi tonde. Es.: «dispone sopra ogni ordine di pietre ( ) uno, due, o talvolta tre ordinati filari di mattoni». Va rispettata l'articolazione in capoversi del testo originario, segnando la fine e l'inizio di ciascun blocco con caporali: Es.: Mario Rossi riferì a Francesco Verde che: «...». «...» 1. Quindi, il secondo si convinse che il primo era uno stolto.
2 Interpolazioni o commenti si racchiudono fra parentesi quadre: «Ciccio salutò Franco [gridando] dalla sua barca a motore». Il punto fermo va messo dopo le virgolette che chiudono la citazione e del relativo richiamo di nota:...» Abbreviazioni Le abbreviazioni bibliografiche ed archivistiche più comuni sono riportate nei seguenti schemi: Abbreviazioni bibliografiche eccetera etc. articolo, articoli art., artt. circa ca. Confronta, confronta Cfr., cfr. opera citata, opere citate op. cit., opp. citt. pagina, pagine p., pp. volume, volumi v., vv. (bibliografici) citato, citati cit., citt. capitolo, capitoli cap., capp. luogo citato, luoghi citati loc. cit., locc. citt. manoscritto, manoscritti ms., mss. tavola, tavole Tav., Tavv. Edizione Ed. colonna col. paragrafo, paragrafi par., parr. Versamento Vers. serie S. tomo T. Abbreviazioni archivistiche Fascio F. Fascicolo f. Volume (archivistico) V. Foglio, fogli fol., foll. Busta B. Inventario Inv. Matricola Matr. Seguente, seguenti sg., sgg. verso o tergo t Numero n. Cartella C. Il recto dei fogli non sarà mai indicato (es.: foll t, non 23r-25t). L elenco delle abbreviazioni non contemplate nello schema precedente dovrà essere allegato fuori testo, al pari di quello delle sedi archivistiche.
3 Le citazioni dalla serie Direzione Generale Antichità e Belle Arti del fondo Ministero della Pubblica Istruzione dell'archivio Centrale dello Stato sono abbreviate nella sigla ACS, seguita dall'annotazione del versamento, della busta, del fascicolo e di ogni altra informazione ritenuta utile: ACS, I Vers., B. 23, f. 14. Le citazioni degli Archivi di Stato vanno abbreviate secondo lo schema: AS + iniziale o sigla della provincia (senza punti). ASCE = Archivio di Stato di Caserta ASN = Archivio di Stato di Napoli ASBN = Archivio di Stato di Benevento Archivi di diversa natura: ASCA = Archivio Storico del Comune di Aversa Archivi delle Soprintendenze Alla sigla AS (Archivio Soprintendenza) farà seguito la sigla della provincia sede dell'ufficio. ASBA = Archivio della Soprintendenza ai Beni Architettonici e Ambientali di Bari. 5. Note Le note sono numerate progressivamente in cifre arabe, con precisa corrispondenza (anche elettronica) ai relativi richiami nel testo. La cifra di richiamo della nota é posta prima della punteggiatura, in apice: (es.: i pilastri delle chiese 1.). I testi delle note saranno preceduti dal relativo numero di nota e da uno spazio, senza punti o trattini (es.: 2 Cfr. N. CARLETTI, Istituzioni di architettura civile, Napoli 1772, T. II, p. 218). Per citazioni ripetute: Richiamo a testo già citato: N. CARLETTI, op. cit., pp Richiamo a testo già citato di autore menzionato per più opere: N. CARLETTI, Istituzioni, cit., p Richiamo a testo appena citato: Ivi, p Richiamo a testo e luogo appena citato: Ibidem. 6. Citazioni bibliografiche Libri con uno o più autori:
4 G. FIENGO, L acquedotto di Carmignano e lo sviluppo di Napoli nell età barocca, Firenze G. GUZZONI, G. STORACE, Corrosione dei metalli e loro protezione, Milano Quando gli autori sono più di tre, li si sostituisce con la sigla AA.VV. o con il nome del primo autore seguito dalla sigla ET ALII. I nomi delle case editrici dei volumi saranno omessi. Libri con curatore C. GUENZI (a cura di), L arte di edificare. Manuali in Italia ( ), Milano 1993 Atti di convegno La costa di Amalfi nel secolo XVII (Atti del Convegno, Amalfi 1998), Salerno Scala nel Medioevo (Atti delle Giornate Internazionali di Studio, Scala 1995), Amalfi 1996 Atti di convegno con curatore G. SPAGNESI (a cura di), L architettura a Roma e in Italia: (Atti del XXIII Congresso di Storia dell Architettura, Roma 1988), vv. I-II, Roma Saggio in volume collettivo, con curatore C. DE SETA, L'architettura in Campania, in G. PUGLIESE CARRATELLI (a cura di), Storia e Civiltà della Campania. Il Settecento, Napoli 1994, pp Saggio in atti di convegno G. FIENGO, L. GUERRIERO, Mensiocronologia delle murature napoletane in tufo giallo (XVI- XIX), in S. D AVINO, M. SALVATORI (a cura di), Metrologia e tecniche costruttive (Atti della Giornata di Studio, Pescara 1998), Roma 1999, pp Saggio in rivista Al nome del periodico, tondo, tra virgolette alte, fa seguito l indicazione dell annata, in numeri romani, omettendo la sigla a., seguita, tra parentesi tonde, dell indicazione dell anno. Seguono il fascicolo o numero, omettendo la relativa sigla, e le pagine. M.R. PESSOLANO, Il convento e la chiesa di Monteverginella, in Napoli nobilissima, III S., XIV (1975), I-II, pp P. ROSSI, Il Parlamento, in Lex, XIV (1991), I, p. 27. Nell indicazione delle pagine la virgola sostituisce la e (218, 219), il trattino indica da a ( ). Il numero del volume o del tomo segue il luogo e l anno di edizione per le opere edite per intero in un solo anno, precede l anno e il luogo di edizione per le opere uscite in più anni: F. SACCO, Dizionario geografico-istorico-fisico del Regno di Napoli, Napoli 1795, v. I, p L. GIUSTINIANI, Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli, v. V, Napoli 1802, col Nel caso si voglia indicare il numero complessivo dei volumi di un opera, lo si indicherà subito dopo il titolo: L. GIUSTINIANI, Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli, v. I-VIII, Napoli In caso di difformità tra i dati della copertina e quelli del bottello, fa fede quest ultimo.
5 La traduzione italiana di un testo straniero sarà indicata facendo precedere al titolo italiano il titolo e le note editoriali originali e la sigla trad. it.: J.B. RONDELET, Traité théorique et pratique de l art de bâtir, Paris 1798, trad. it.: Trattato teorico e pratico dell arte di edificare, Napoli Citazioni archivistiche Esempi di citazioni archivistiche: - ASN, Monasteri Soppressi, V. 104, f. 23, fol ASN, Sommaria, Dipendenze, F. 174, inc ASN, Sommaria, Dipendenze, I s., B. 174, f. 3, fol ASBN, S. Giacomo, Giornale di Cassa, Matr. 2137, fol Didascalie Le didascalie saranno composte indicando il numero della figura, il luogo, l'oggetto architettonico, il settore ed eventuali annotazioni particolari: Fig. 1. Napoli, S. Giovanni a Carbonara, cappella Caracciolo di Vico, altare, particolare del ciborio. Le riproduzioni di disegni indicheranno l'autore (in tondo), il titolo (in corsivo), la datazione, la collocazione archivistica (tra parentesi tonde): Fig. 2. N. Maurici, Pianta del Reale Stabilimento del Granatello, 1879 (ASN, Piante e Disegni, Cart. XV, n. 12). La segnalazione dei debiti iconografici sarà posta alla fine della didascalia, tra parentesi tonde, indicando il cognome dell'autore (in maiuscolo) seguito dall'anno di edizione e dall'eventuale numero originario della tavola o figura riprodotta): Fig. 3. Verona, Ponte Pietra, scorcio da valle, prima della demolizione (da GAZZOLA 1955, Tav. XV).
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