La gestione dei parcheggi

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1 La gestione dei parcheggi In questa estate anarchica del traffico, l ordinanza dirigenziale 107 del 12 Agosto scorso (dal sito del Comune), che renderebbe necessario il disco orario anche sugli stalli a pagamento, rischia di essere il solito pannicello caldo a posteriori che non risolve un bel niente. L intenzione sarebbe anche lodevole, ma solo se fosse stata pensata ed attuata almeno due mesi fa. Come dicevano i Righeira, l estate sta finendo, i turisti tornano alle loro sedi, il traffico continuerà a restare nel caos, i controllori dei parcheggi a pagamento continueranno a restare a spasso, i posteggi a pagamento continueranno a restare aggratis. L unica realtà inconfutabile sarà stata la spesa per la realizzazione e la posa della cartellonistica che regolerà l uso del disco orario in tutte le strade interessate. Salvo poi, nel momento in cui, chissà quando e chissà se, verrà espletata la gara per i parcheggi a pagamento, tornare alla vecchia cartellonistica. E il sistema che non funziona, e che non funzionerà fin quando non si prenderà il toro per le corna per risolvere il problema parcheggi in modo definitivo. Nel frattempo, il toro lasciamolo libero : non credo si farà prendere in alcun altro modo. Agosto di 73 anni fa, gli americani a Milazzo La mattina di Ferragosto del 1943 trascorse in relativa calma. Relativa perché, dopo mesi di bombardamenti aerei culminati, il 14 agosto, col bombardamento aereo-navale, finalmente non vi fu alcuna incursione aerea su Milazzo, anche se la calma era turbata dal continuo passaggio di aerei diretti verso Messina e la Calabria.

2 Si sapeva già che le ultime difese della Sicilia erano crollate e che la quasi totale evacuazione delle nostre truppe dai territori non ancora occupati dagli anglo-americani ne avrebbe facilitato l avanzata. In molti, era il timore per l incertezza del domani. Nelle prime ore del pomeriggio, il carabiniere Feola, autista del tenente, tornato in caserma comunicò che gli Americani erano già ad Olivarella. Agli increduli, mostrò un pacchetto di Malboro. Dopo qualche ora arrivarono le truppe americane, su grosse jeep, su ciascuna delle quali vi erano tre soldati e una mitragliatrice. Si fermarono in piazza San Francesco di Paola. Alcuni di loro si recarono alla caserma dei Carabinieri, dove si incontrarono col maresciallo. Gli americani proseguirono l occupazione dopo una lunga sosta durante la quale alcune persone del Borgo arrivarono portando due bandiere degli Stati Uniti d America che mostrarono ai soldati americani: e conversarono con loro perché erano stati emigrati in America. I soldati salutavano facendo, con due dita della mano, il segno della vittoria. Dopo la sosta, i soldati proseguirono l occupazione. Perquisirono il Castello e il carcere ove si appropriarono, con l evidente scopo di farne trofeo di guerra, di alcune sciabole che erano in dotazione ai sottufficiali del carcere, e di alcune pistole automatiche di piccolo calibro. Ai militari con le jepps, seguirono altre truppe, anche nei giorni seguenti.

3 Milazzo venne massicciamente occupata, e divenne testa di ponte per la successiva avanzata. Arrivarono truppe scozzesi col classico gonnellino; inglesi, irlandesi, neozelandesi e indiani. Del contingente americano facevano parte anche truppe di colore nonché alcuni figli di emigrati italiani che parlavano il vecchio dialetto dei padri. Fra costoro vi era il figlio di un emigrato milazzese che, appena arrivato, si mise alla ricerca dei parenti e dello zio Andaloro che abitava nella frazione di San Giovanni. Comprensibile l imbarazzo, frammisto a preoccupazione, dei parenti sentendosi cercati da un soldato americano; dopo avere appreso, però, che era un parente, questi fu accolto affettuosamente. Le truppe anglo-americane vennero dislocate in diversi posti strategici. Requisirono numerosi fabbricati. Nella Villa Vaccarino, sede ora degli Uffici giudiziari, venne installato il comando dell AMGOT, a capo del quale vi era il capitano Pallotta. Nella dirimpettaia Villa Greco, anch essa di stile Liberty, si sistemarono le bionde ufficialesse della RAF. L Albergo Moderno, che sorgeva a Piazza Roma, di fronte al monumento ai Caduti, divelle alloggio per gli ufficiali. I locali dell ONMI (Opera Nazionale Maternità ed Infanzia) divennero la sede della Polizia inglese con funzioni politiche. La scuola elementare di via Cumbo Borgia, che era intestata a Rosa Maltoni Mussolini (madre del Duce), divenne ospedale

4 militare inglese. Nella via, accanto alla scuola, sostavano lunghe file di autombulanze militari. Nel sagrato della chiesa di San Rocco venne piazzato, dai soldati inglesi, un cannoncino antiaereo rivolto verso Levante; altro cannoncino, rivolto verso Ponente, venne installato nello spiazzo fra le chiese di San Rocco e dell Immacolata. I soldati inglesi che avevano delle tende accanto ai pezzi, frequentavano le funzioni religiose celebrate nella chiesa dell Immacolata. Nei giorni seguenti, alla porta del carcere femminile e nel cancello del carcere maschile, vennero messi dei cartelli con la scritta; no entry! This is prison ; e tutta una serie di avvertenze e di sanzioni, per i soldati che si fossero avvicinati alle prigioni. Gli agenti di custodia e i carabinieri furono dotati di un bracciale con la scritta: civil police. Mentre nel porto affluivano zatteroni da sbarco, nella frazione di Santa Marina vennero smantellati i vigneti, e costruito, in brevissimo tempo, un aeroporto dal quale si alzavano in volo gli aere americani carichi di bombe che andavano a scaricare in Calabria. Stessa sorte toccò alle coltivazioni della contrada Parco, dove venne costruito, in tempo record, un altro aeroporto. Al Tono, nei pressi del Campo sportivo, atterravano e decollavano gli elicotteri. Dopo breve tempo, tornarono a funzionare gli uffici del Comune. E poiché il Palazzo municipale era stato danneggiato, gli

5 uffici vennero sistemati in uno dei fabbricati della GIL (Gioventù Italiana del Littorio), ed esattamente sulla via Gian Battista Impallomeni, nell edificio immediatamente prima del carcere femminile. Dopo alcuni giorni venne distribuito, da un camion fermo presso la stazione dei Carabinieri, pane bianchissimo di farina di Maiorca. La bianchezza del pane e la sua sofficità risaltarono maggiormente perché, da troppo tempo, ci si era abituati a mangiare pane di colore scuro, essendo la farina di grano frammista a quella di segale; ed anche perché, negli ultimi tempi, era anche stato fatto pane con farina di mais che diventava presto duro. Gli Americani arrestarono il 18 agosto, l ultimo Podestà di Milazzo ed il locale segretario politico del Partito Nazionale Fascista. L invasione anglo-americana fu preceduta da Radio Londra, che era segretamente ascoltata, da una campagna tendente a persuadere gli italiani che gli anglo-americani non erano nemici e venivano a liberare l Italia dai fascisti e dai tedeschi. Anche se vi erano poche radio, le notizie venivano diffuse, con molta prudenza, col sistema del passaparola. Dopo il 25 luglio 43 (data della caduta del fascismo), venne lanciato dagli aerei americani un manifestino di propaganda col quale si invitavano i soldati italiani ad accogliere a braccia aperte gli eserciti dei liberatori e a passare dalla loro parte. Precedentemente, ed esattamente nei primi giorni dello sbarco anglo-americano, venne diffuso un appello del gen. Roatta col quale si invitava i Siciliani a resistere perché gli Italiani sarebbero venuti a liberarci.

6 L appello venne commentato sfavorevolmente, per la distinzione fra Siciliani ed Italiani; come se i Siciliani non fossimo Italiani. Racconto tratto dal libro Milazzo, come era La luce perenne Che l illuminazione pubblica sulle Strade Provinciali 72 (Milazzo Baia S. Antonio) e 72 bis (Via Aldo Moro, strada Panoramica) fosse scarsa già in partenza, lo si sapeva. Che l illuminazione pubblica sulle Strade Provinciali 72 e 72 bis venga continuamente danneggiata da automobilisti in stato confusionale che vanno a sbattere nottetempo e impunemente nei lampioni, o da vandali che si divertono a rompere le lampade per divertirsi un po, è una cosa a cui ormai da tempo siamo abituati. Che la poca illuminazione pubblica superstite delle suddette Strade Provinciali resti perennemente accesa (giorno, notte, giorni feriali e feste comandate), è una cosa a cui è difficile abituarsi, perché, a casa nostra e quando paghiamo noi la bolletta, le luci le spegniamo quando non servono. Chi paga la bolletta dell illuminazione pubblica delle Strade Provinciali 72 e 72 bis? Un timer funzionante costa troppo? Diario 20 agosto Cattive notizie

7 Serata con topi in Via Giacomo Medici. (fonte Il Diario Metropolitano) Buone notizie Daniele Sottile. Milazzo sogna l oro Olimpico. (fonte Il Diario Metropolitano) Milazzo subacquea, intervista a Francesco Turano Milazzo penisola del sole, Milazzo borgo d Italia, Milazzo e la sua movida estiva, ma c è anche una Milazzo che ben pochi conoscono la Milazzo subacquea! E noi..dei suoi fondali e della sua fauna marina vi vogliamo raccontare. Non avete la benché minima idea di cosa si celi nel mare di Capo Milazzo! Sono queste le parole usate da Francesco Turano, disegnatore, fotografo naturalista, istruttore di biologia marina e scrittore per il mare, di origine calabrese.

8 Francesco Turano Francesco è un uomo la cui passione per il mare lo ha spinto fin dall infanzia a conoscere ed esplorare in modo esponenziale questo fantastico mondo, per alcuni ancora sconosciuto. L esperienza e la consapevolezza maturata con gli anni lo hanno portato successivamente a diventare portavoce (ambasciatore) del mare attraverso i suoi disegni raffiguranti la fauna marina, scatti memorabili dei fondali e decine di pubblicazioni e contributi in riviste del settore, dove anche chi non ha mai messo una maschera da sub sul viso ha la possibilità di ammirare le meraviglie sommerse del Mediterraneo e non solo. Ed è proprio con Francesco, persona esterna ed estranea alle vicende socio-politiche del territorio mamertino che decido di scambiare due chiacchiere in merito ai nostri fondali e alla prossima creazione della Area Marina Protetta (A.M.P.) di Capo Milazzo. Francesco la prima domanda che mi piacerebbe porti è: cosa ti ha spinto ad immergerti nel nostro mare? Quello che mi ha spinto ad immergermi nel mare di Milazzo è

9 stata innanzitutto curiosità. Ero curioso di conoscere un angolo di Mediterraneo poco noto, punto di passaggio per l arcipelago delle famose Eolie, ma del tutto sconosciuto dal punto di vista naturalistico e soprattutto subacqueo. Mosso da questo forte desiderio di scoperta, ho conosciuto Mauro Alioto attraverso una conoscenza comune, l amico Santi Cassisi, e con lui e lo staff del suo diving abbiamo iniziato ad esplorare i fondali del capo e della prospiciente secca di ponente. Qual è stato il primo pensiero non appena portato a termine la prima immersione a Milazzo? Il primo pensiero al termine della prima immersione è stato sconcertante. Non mi aspettavo un posto simile, dei fondali così ricchi di biodiversità, un Mediterraneo così esplosivo. E non avevo visto ancora niente Hai osservato, al di sotto della superficie del mare, qualcosa che ti ha colpito e portato a dire che valesse la pena effettuare altre immersioni per esplorare ancora i nostri fondali? Ho osservato a lungo, ormai son due anni che lo faccio, gli ecosistemi di questi fondali, scoprendo insieme al diving Blunauta tutta una serie di specie tipiche del Mare Nostrum, assenti alle Eolie o comunque molto meno frequenti nelle isole. I fondali del Capo di Milazzo sono posti in posizione favorevole allo sviluppo di una vita molto varia: scogliere tappezzate di celenterati d ogni specie e, più in generale, da una moltitudine di invertebrati e pesci, questi ultimi purtroppo timorosi, danno vita a un vero e proprio paradiso sommerso! Attraverso i social vedo che la tua collaborazione con il Blunauta Diving di Milazzo sta dando luce a scenari subacquei meravigliosi, che personalmente nonostante pratichi da 12 anni la subacquea nel mare di Milazzo non avevo mai visto. È un progetto che avete deciso di portare avanti con i gestori

10 del Diving (Mauro Alioto e Milena Mariano) previamente a tavolino o è nato tutto con il susseguirsi dei tuoi tuffi lungo le nostre coste? Si, abbiamo pensato di investire in questa risorsa, portando a conoscenza i fondali di questo promontorio speciale e diffondendo immagini che possano testimoniare quanto man mano stiamo scoprendo. Col Blunauta stiamo lavorando per la valorizzazione di un braccio di mare certamente ancora sconosciuto, ma che speriamo presto di render noto, aiutando la gente a comprendere che dalla sopravvivenza del mare dipende la nostra stessa vita. Durante il tuo viaggiare per l Italia sicuramente ti sarai trovato ad immergerti in almeno una delle 27 A.M.P. istituite nel territorio italiano, pertanto ti chiedo Pensi che un A.M.P. sia necessaria a Milazzo o ritieni che la sua istituzione sia solo una mossa politica che alla fine dei conti non porterà alcun guadagno alla cittadinanza, ma solo scompiglio e tensioni tra le varie categorie che vivono con e per il mare? Il discorso sulle AMP è particolarmente delicato e all inizio di difficile accettazione per le popolazioni locali, soprattutto per chi pesca. Ma è fondamentale istituire quante più AMP possibile e quindi anche a Milazzo, area marina di notevole interesse, ancora viva, ma sofferente per tutta una serie di motivi legati alla pressione antropica e alla pesca. Il mare è rapido a riprendersi, ma è necessario intervenire con urgenza, per noi stessi, per poter mangiare ancora pesce pescandolo in modo corretto, usando la testa e il buon senso. Non farlo significherebbe assistere al lento declino del patrimonio sommerso e alla perdita della più grande risorsa di cui l uomo dispone e da cui, inevitabilmente, dipende! Al termine di questa breve intervista, ringrazio Francesco

11 Turano per la sua disponibilità e per aver permesso ai nostri amici lettori di fare un tuffo virtuale nel blu dei fondali di Capo Milazzo. Il mio augurio e che quanto detto da Francesco possa sensibilizzare ancor più la cittadinanza ad aver cura del proprio mare e della sua storia e tradizione. Diario 19 agosto Cattive notizie

12 La sorgente del Borgo Il guasto alla conduttura dell acquedotto era stato riparato poco più di un mese fa, ma evidentemente l intervento non era dei migliori. Da un paio di giorni, infatti, ha ripreso a sgorgare acqua in via Impallomeni (la salita del quartiere), quasi di fronte alla caserma dei Carabinieri. come era un mese fa come è adesso Oltre il Labirinto, incontro

13 con l autore Melo Freni Morirono a migliaia/e i migliori fra quelli,/per una vecchia cagna sdentata,/per una civiltà rattoppata. Con questi versi di Ezra Pound, Melo Freni descrive la condizione dell Europa di oggi. Un Europa in piena crisi di identità e di valori, priva di una meta ideale, nella quale non ci sono certezze, per cui o ci si rifugia nel pessimismo, o si abbraccia una religione, anche laica, come quella di Sciascia ha dichiarato durante la presentazione della sua ultima raccolta di poesie, lo scorso fine settimana, nella cornice del Chiostro di San Papino; nell ambito dell ultimo appuntamento del calendario estivo della LUTE a Milazzo. Oltre il labirinto è il titolo della silloge, illustrata per l occasione dai docenti Bartolo Cannistrà e Filippo Russo. Melo Freni (Barcellona P.G., 19 luglio 1934), poeta, romanziere, saggista, regista, cresciuto tra la provincia di Messina e Palermo, dopo aver svolto per un breve periodo la professione di avvocato, intraprende la carriera giornalistica alla Rai, fino a ricoprire il ruolo di caporedattore dei servizi culturali del Tg1.

14 La mia poesia nasce a margine del mio lavoro di cronista racconta l autore siciliano quando mi recai un giorno in visita al Museo della Liberazione di via Tasso a Roma (carcere e caserma delle SS al tempo dell occupazione nazista della capitale, ndr). In quel contesto, che esprimeva una sconfitta della morale, delle virtù, della pace, fui colpito da un oggetto appartenuto ad un soldato ivi recluso, un pezzo di stoffa ricamata a punto croce, simile a quelle che cuciva mia madre. Il verde, nel punto croce del soldato che si apprestava ad avviarsi allo sterminio, rappresentava la speranza. La mia generazione prosegue poi lo stesso Freni non conobbe guerre, se non dalla radio; ma già allora si percepivano segnali inquietanti, qualcosa che preannunciava le terribili minacce dei giorni attuali. Le guerre adesso ce le stiamo portando addosso, attraverso la nostra paura. I versi di Pound, da cui spesso ho tratto ispirazione, ci danno una grande lezione di storia e di poetica. Commosse le parole del prof. Cannistrà, che nel presentare Freni ha voluto ricordare due grandi figure di intellettuali della nostra città che hanno coltivato rapporti d amicizia con lo scrittore barcellonese. Melo Freni è milazzese nella sostanza: egli veniva spesso a

15 Milazzo e qui aveva degli amici; negli anni passati molti dei suoi libri sono stati presentati da un caro amico che sicuramente questa sera è in mezzo a noi: Gigi Billè. I suoi primi libri, inoltre, furono presentati da un editore di Milazzo, Peppino Pellegrino, anche lui in mezzo a noi. L ultima apparizione pubblica di Pellegrino fu proprio in occasione di una presentazione di Melo Freni; quella volta, il compianto professore ricevette l ultimo tributo pubblico della sua vita, che lo commosse profondamente. Cannistrà ha definito la poesia di Freni un riflesso della coscienza, una poesia che riflette il mondo e che si esprime attraverso il mondo. Il cuore pulsante di questo suo mondo variegato è la Sicilia, intesa come metafora, per usare un espressione di Sciascia. Lo scavo del mondo siciliano è metafora di un mondo oggettivo. Il cuore del cuore di questo mondo è rappresentato invece da Castroreale: da lì si scende sempre più giù, fino alla Marina di Milazzo. I luoghi del cuore, relativi alla nascita e alla formazione, i ricordi nostalgici della terra, del paesaggio, delle feste e degli affetti più cari: rievocazioni che rappresentano una stimmate connotativa lasciata dentro l anima dalla memoria. Non manca, nell opera di Melo Freni, una certa vibrazione civile, per usare le parole del prof. Russo. Il mio paese è triste nonostante i fragori della luce recita un verso del poeta che esprime tutta la desolazione di un Sud diventato luogo della non speranza. Secondo Freni, l intransigenza degli scrittori dev essere massima nei confronti della loro terra; è giunto il tempo di dire le cose in faccia ai siciliani. Agli scrittori, inoltre, spetta il compito di salvare dai naufragi la memoria superstite, nel gioco della sera. Il prof. Russo ha iniziato la sua analisi partendo dal titolo del libro, Oltre il

16 labirinto. Sul tema del labirinto hanno fatto leva tantissimi grandi scrittori, come Borges, Calvino, Eco, fino a Eugenio Scalfari ha esordito il docente -. Ma Melo Freni accosta alla parola labirinto l avverbio oltre, il quale ci permette di disegnare un orizzonte molto interessante. Il poeta ha fatto sua la lezione di Brodskij, autore di Fuga da Bisanzio. Se riusciamo a conferire un senso a questi simboli, allora riusciremo a dare un senso all itinerario di Freni. Un itinerario non solamente personale, ma che si presta a considerazioni molto più ampie e in cui si coglie anche una profonda religiosità, testimoniata dall immagine ricorrente della colomba: simbolo di pace, ma anche di fede; ed è la fede che aiuta ad orientarsi nel labirinto della vita, guidando, dal disordine all armonia, attraverso una chiave di lettura spirituale, l itinerario della sua poesia spiega il prof. Russo, che aggiunge E una poesia caratterizzata da un dinamismo interno, da una tensione sempre presente; il senso di scoramento che si percepisce, la negatività della vita, viene superata con lo stesso timbro della poesia di Montale. Capita che i poeti comunichino tra loro senza conoscersi, dando vita a corrispondenze inconsapevoli. L uomo Freni, che ha radici nella sua terra conclude il prof. Russo -, si accorge che il paesaggio attorno a lui è un paesaggio di rovina. La poesia è sempre un ancoraggio: a volte è rimpianto, altre volte è consolazione. Serve, in ogni caso, a salvare la memoria dal naufragio.

17 Milastrocca: Ferie d Agosto Direttamente dallo Skarablog di Fa.S. E sia pure, a Ferragosto: Città mia non ti conosco! Ma in effetti in altri mesi Non che siano sempre tesi A pensarla, sta Milazzo, Gli abitanti: dal ragazzo All anziano e al mezz età Si vivacchia la città Come fosse un sacco vuoto Di una tela fatta a modo Ma che dentro non contiene Niente, o forse, se conviene Serve a metterci monnezza Tela fine, mica grezza ma a che serve, una tela così bella, se poi cela

18 che quel sacco resta in piedi solo se il vero non vedi? ed il vero è, ahinoi, che durante, prima e poi per chi vive in questo posto sembra esser sempre Agosto Diario 17 agosto Buone notizie Falde acquifere inquinate: 25 milioni di euro per Milazzo. (fonte Oggi Milazzo) Ferragosto a Milazzo

19 alveare in un lampione di ponente Inviate le vostre foto a redazione@lacittadimilazzoblog.it