5.3 Epidemiologia della Sindrome da Immunodeficienza Acquisita (AIDS) e dell infezione da HIV

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1 5.3 Epidemiologia della Sindrome da Immunodeficienza Acquisita (AIDS) e dell infezione da HIV Epidemiologia della Sindrome da Immunodeficienza Acquisita (AIDS) Nel 1982 in Italia è stata avviata la raccolta sistematica dei dati sui casi di AIDS (Sindrome da Immunodeficienza Acquisita). La sorveglianza dell AIDS riporta i dati delle persone con una diagnosi di AIDS conclamato. Il sistema nazionale di sorveglianza è stato attivato a partire dal Con il Decreto del Ministero della Salute n.288 del 28 novembre 1986, l AIDS è divenuta una malattia a notifica obbligatoria e dal 1987 il sistema di sorveglianza è coordinato dal COA (Centro Operativo AIDS con sede a Roma presso l Istituto Superiore di Sanità) che si avvale della collaborazione delle Regioni che provvedono alla raccolta delle schede di notifica e all invio dei dati. In Puglia a partire dal 1996 il Registro regionale dei casi di AIDS è stato affidato all Osservatorio Epidemiologico Regionale (OER) che si occupa di raccogliere tutte le schede inviate dai centri clinici, informatizzare ed elaborare i dati. Fino al 2012 sono pervenute all OER 660 notifiche di AIDS. Tra i casi, il 74,5% (492) erano di sesso maschile e il 24,8% (164) di sesso femminile, con un rapporto maschi/femmine di 3:1. Il genere era non noto in 4 casi (0,7%). L età mediana dei casi di AIDS alla diagnosi è risultata di 39 anni nel periodo considerato, con un valore massimo di 44 anni raggiunto nel L andamento nel tempo dell età mediana è mostrato in Grafico GRAFICO Andamento dell età mediana dei casi di AIDS, per anno. Puglia, anni Età * Anno di notifica L incidenza media di AIDS per gli anni è risultata di 1,14 casi per abitanti (1,79/ per i maschi e 0,52/ per le femmine), con un andamento rappresentato in Grafico

2 5 OER PUGLIA RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE. ANNI Malattie infettive e vaccinazioni GRAFICO Incidenza di AIDS. Puglia, anni ,5 3,0 Casi per abitanti 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0, * Anno MASCHI FEMMINE TOTALE Dalla attivazione del registro sono stati segnalati contestualmente alla diagnosi di AIDS 20 decessi, due dei quali non dipendenti dalla malattia. In Grafico è riportato l andamento dei casi di AIDS per categoria di esposizione. Anche in Puglia, così come in Italia, si osserva un trend in riduzione per i casi legati all uso iniettivo di droghe ed un aumento del numero dei casi legati a contatti eterosessuali. Nel 2012 il 61,9% dei casi di AIDS aveva contratto l infezione attraverso la via sessuale (70% dei casi per via eterosessuale, 30% per via omosessuale). GRAFICO Distribuzione percentuale dei casi di AIDS per modalità di trasmissione e anno di diagnosi. Puglia, anni *. 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% * Anno Rapporti eterosessuali Rapporti omo/bisessuali Uso droghe e.v. Rischio non determinato Altro Pre-perinatale Trasfusione Fattori coagulazione 264

3 La Tabella mostra la distribuzione dei casi di AIDS nel periodo e per patologia di esordio. L evento con cui più frequentemente esordisce l AIDS è risultata la candidosi esofagea (28,3% dei casi), seguita da polmonite da Pneumocystis carinii (11,7%) e da Wasting Syndrome da HIV (10,6%). TABELLA Distribuzione delle nuove diagnosi/infezioni da HIV. Puglia, anni Malattia di esordio * Totale N % N % N % Candidosi esofagea , , ,3 Candidosi respiratoria 2 0,6 2 0,6 4 0,6 Carcinoma cervicale invasivo 4 1,1 2 0,6 6 0,9 Criptococcosi extrapolmonare 5 1,5 11 3,5 16 2,4 Criptosporidiosi intestinale cronica 4 1,1 3 1,0 7 1,1 Cytomegalovirus, malattia sistemica 12 3,5 23 7,4 35 5,3 Cytomegalovirus, retinite 6 1,7 3 1,0 9 1,4 Encefalopatia da HIV 21 6,1 12 3,8 33 5,0 Herpes simplex 4 1,1 2 0,6 6 0,9 Infezioni batteriche ricorrenti 1 0,3 0 0,0 1 0,2 Leucoencefalopatia multifocale progressiva 8 2,3 9 2,9 17 2,6 Linfoma cerebrale 3 0,9 2 0,6 5 0,7 Linfoma di Burkitt 2 0,6 3 1,0 5 0,7 Linfoma immunoblastico 10 2,9 10 3,2 20 3,0 Micobatteriosi (non tubercolare) 3 0,9 0 0,0 3 0,5 Polmonite da Pneumocystis carinii 37 10, , ,7 Polmonite ricorrente 19 5,5 13 4,1 32 4,8 Sarcoma di Kaposi 13 3,8 14 4,4 27 4,1 Sepsi da Salmonella, ricorrente 0 0,0 1 0,3 1 0,2 Toxoplasmosi cerebrale 21 6,1 20 6,3 41 6,2 Tubercolosi disseminata o extrapolmonare 13 3,8 19 6,0 32 4,8 Tubercolosi polmonare 16 4,6 9 2,9 25 3,8 Wasting Syndrome da HIV 33 9, , ,6 Non determinato 0 0,0 1 0,3 1 0,2 TOTALE

4 5 OER PUGLIA RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE. ANNI Malattie infettive e vaccinazioni Sistema di Sorveglianza delle nuove diagnosi/infezioni da HIV In Italia, sin dal 2000 il COA (Centro Operativo AIDS) ha iniziato a promuovere l attivazione di un sistema di sorveglianza HIV da affiancare alla sorveglianza dell AIDS. Con l emanazione del Decreto del Ministero della Salute del 31 marzo 2008 è stata stabilita l obbligatorietà della segnalazione delle nuove diagnosi/nuove infezioni da HIV e l avvio della sorveglianza su base regionale. La Puglia, in ottemperanza al DM del 31 marzo 2008, ha aderito alla Sorveglianza Nazionale HIV ed affidato all Osservatorio Epidemiologico Regionale (OER) la raccolta prospettica delle notifiche delle nuove infezioni a partire dal 1 gennaio 2009, inizialmente per via cartacea, da aprile 2012 per via telematica. Sono stati raccolti in modo retrospettivo anche i dati relativi agli anni Le nuove diagnosi/nuove infezioni da HIV vengono notificate all OER mediante una scheda di sorveglianza che raccoglie dati sulle caratteristiche dell infezione al momento della diagnosi. Da gennaio 2007 a settembre 2012 in Puglia sono state notificate complessivamente 712 nuove diagnosi/infezioni da HIV. Di queste, 565 (79,4%) riguardavano soggetti di nazionalità italiana e 147 (20,6%) cittadini stranieri (Tabella ). TABELLA Distribuzione delle nuove diagnosi/infezioni da HIV, per nazionalità e per anno. Puglia, anni Nuove diagnosi/ infezioni da HIV * Totale % RESIDENTI ,3 Italiani ,8 M ,2 F ,8 Stranieri ,3 M ,9 F ,4 NON RESIDENTI ,7 Italiani ,4 M ,9 F ,5 Stranieri ,3 M ,9 F ,4 Totale Tra i casi, i maschi rappresentavano il 76% (541) e le femmine il 24% (171) con un rapporto maschi/femmine di 3:1. Le femmine rappresentavano più della metà dei casi tra gli stranieri (52,4%) e solo il 30% dei casi italiani. I cittadini senza fissa dimora o residenti in altre regioni italiane erano l 8,7%. L andamento dell incidenza (anni ) è mostrato in Grafico

5 GRAFICO Incidenza delle nuove diagnosi/infezioni da HIV per anno. Puglia, anni ,5 3,0 2,5 Casi per abitanti 2,0 1,5 1,0 0,5 0, * Anno L incidenza media nel periodo considerato è risultata di 1,9/ residenti italiani e di 20,3/ residenti stranieri. L età mediana dei sieropositivi per HIV nel periodo considerato è risultata di 36 anni per i maschi e di 31 anni per le femmine. La distribuzione della proporzione dei casi per categoria di esposizione (Tabella ) evidenzia come la via sessuale, sia omosessuale che eterosessuale, rappresentati la principale modalità di acquisizione dell infezione sia tra gli italiani (83,8%) che tra gli stranieri (79,5%), mentre l infezione attribuibile all uso iniettivo di droghe (IDU) è riscontrabile nell 8,9% degli italiani e nel 3,7% degli stranieri. Tabella Distribuzione delle nuove diagnosi/infezioni da HIV, per categoria di esposizione. Puglia, anni * Totale N % N % N % N % N % N % N % ITALIANI Eterosessuale 33 49, , , , , , ,7 Omosessuale 24 35, , , , , , ,4 IDU 8 11, ,9 9 9,0 8 6,7 2 2, ,3 48 8,9 Verticale 0 0,0 1 1,1 1 1,0 0 0,0 3 2,9 0 0,0 5 0,9 Trasfusione 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 Altro 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 2 2,0 0 0,0 2 0,4 ND** 2 3,0 3 3,3 7 7, ,3 7 6,9 7 11,7 42 7,7 (Continua a pagina seguente) 267

6 5 OER PUGLIA RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE. ANNI Malattie infettive e vaccinazioni (Continua da pagina precedente) * Totale N % N % N % N % N % N % N % STRANIERI Eterosessuale ,0 5 45, , , , , ,2 Omosessuale 0 0,0 1 9,0 0 0,0 0 0,0 2 5,9 1 6,25 4 3,7 IDU 0 0,0 0 0,0 1 4,8 0 0,0 2 5,9 1 6,25 4 3,7 Verticale 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 1 2,9 0 0,0 1 0,9 Trasfusione 0 0,0 0 0,0 1 4,8 0 0,0 0 0,0 1 6,25 2 1,8 Altro 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 ND** 0 0,0 5 45,5 0 0,0 3 20,0 6 17,7 1 6, ,7 ; **ND: Non Determinato Dall analisi dei dati è emerso che oltre la metà dei casi notificati in Puglia tra gennaio 2007 e settembre 2012 si sono presentati tardivamente alla diagnosi. Late presenters (LP) sono definiti i soggetti che al momento della diagnosi presentano un numero di CD4<350/μL o patologie indicative di AIDS indipendentemente dal numero di CD4, e advanced HIV disease (AHD) sono definiti i soggetti che alla prima diagnosi presentano un numero di CD4<200/μL o patologie indicative di AIDS. Tra i residenti, 64,2% risultavano LP e 46% soggetti in AHD. Tra i LP, il 69% erano maschi (età mediana 39 anni) e il 22,8% donne (età mediana 31 anni). Gli stranieri rappresentavano il 16,8% dei LP e la modalità di trasmissione più frequente tra i LP è risultata quella sessuale (79,6%). Tra i soggetti in AHD, il 68,9% erano maschi (età mediana 40 anni) e il 23,1% donne (età mediana 31 anni). Gli stranieri in AHD erano il 18,4%. Anche tra i soggetti in AHD la principale modalità di trasmissione è risultata quella sessuale (78,6%) (Grafico ). GRAFICO Principali modalità di trasmissione dell infezione da HIV nei late presenters (LP) e advanced HIV disease (AHD). Puglia, anni * % MSM HETEROSEXUALS IDU ; MSM: omosessuali; HETEROSEXUALS: eterosessuali; IDU: uso iniettivo di droghe. LP AHD 268

7 GRAFICO Principali modalità di trasmissione dell infezione da HIV nei late presenters (LP). Puglia - anni * - e Italia anno % MSM HETEROSEXUALS IDU LP PUGLIA LP ITALY ; MSM: omosessuali; HETEROSEXUALS: eterosessuali; IDU: uso iniettivo di droghe. Il Sistema di Sorveglianza delle nuove diagnosi/infezioni da HIV fornisce informazioni fondamentali sulle caratteristiche dei soggetti che scoprono di essere HIV-positivi per la prima volta, consentendo di ricavare maggiori conoscenze sulla reale diffusione dell infezione nella popolazione. In Puglia, l incidenza media dell infezione da HIV riferita al periodo è risultata quasi 3 volte più bassa rispetto a quella nazionale riferita al 2011 (5,8 casi/ ) (Suligoi B et al. Aggiornamento delle nuove diagnosi di infezione da HIV e dei casi di AIDS in Italia al 31 dicembre Not Ist Super Sanità 2012; 25(10 Suppl.1) Anno 2012). Un elemento significativo che è emerso dall analisi dei dati riguarda l incidenza di nuove infezioni/diagnosi da HIV nella popolazione immigrata, risultata circa 10 volte più elevata rispetto a quella della popolazione locale. Il dato della Puglia può essere sicuramente interpretato alla luce della sua particolare posizione di Regione di frontiera. Storicamente meta di flussi migratori, la Puglia ha realizzato da tempo strutture specificamente adibite all accoglienza di cittadini immigrati in attesa di regolarizzazione dello status. La provenienza dei cittadini stranieri è in larga parte rappresentata da paesi ad elevata endemia per infezione da HIV. Anche se viene prospettata la difficoltà di definire se si tratti di infezioni acquisite nei paesi di origine o in corso di accoglienza in Italia, sicuramente gli stranieri immigrati costituiscono oggi una popolazione in cui si verifica una notevole circolazione del virus e rappresentano un importante reservoir dell infezione, meritevole di maggiore attenzione sul piano socio-sanitario. Un altro importante aspetto di Sanità Pubblica è rappresentato dalla quota di soggetti che si presentano tardivamente alla diagnosi (LP e AHD). E noto che l inizio della terapia, con i farmaci antiretrovirali che inducono un drastico abbattimento della carica virale, comporta, oltre che una modificazione dell aspettativa di vita dei soggetti infetti, anche la netta riduzione della probabilità di trasmettere l infezione. Risulta, pertanto, particolarmente importante intervenire con adeguate campagne informative e preventive, mirate in particolare a quei gruppi di popolazione che mostrano una scarsa percezione del rischio, e implementare le attività di counselling e di screening sul territorio. Una promozione dell offerta attiva del test HIV ai soggetti a rischio sarebbe, pertanto, auspicabile a fini di Sanità Pubblica. 269

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