Istituzione CABINA DI REGIA Agenda 21 Locale
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- Silvia Venturi
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1 REGIONE CALABRIA Dipartimento Politiche dell Ambiente Via Cosenza Catanzaro Lido Progetto Istituzione CABINA DI REGIA Agenda 21 Locale 1
2 INDICE PREMESSA SITUAZIONE IN ITALIA SITUAZIONE IN CALABRIA FINALITÀ DEL PROGETTO COMPOSIZIONE FASI DEL PROGETTO BANCA DATI DURATA 2
3 Premessa Nel 1992 alla Conferenza delle Nazioni Unite su ambiente e sviluppo tenutasi a Rio de Janiero, i rappresentanti di 181 paesi fra i quali l Italia, hanno ufficialmente adottato Agenda 21 quale riferimento globale per lo sviluppo sostenibile nel 21secolo. Agenda 21 individua una serie di obiettivi economici, sociali, culturali e di protezione ambientale, per il raggiungimento dei quali è richiesto un attivo coinvolgimento della popolazione interessata e un rafforzamento delle autorità locali. Nel aprile del 1999 nella città di Ferrara le amministrazioni pubbliche riunite hanno dato vita ad un coordinamento agende 21 locale italiane, con lo scopo di promuovere i principi e la pratica dello sviluppo sostenibile e dell agenda 21 Nel 2002 il vertice di Johannesburg sullo Sviluppo Sostenibile, ha indicato tra gli obiettivi l integrazione delle imprese e delle comunità locali per coniugare crescita economica e protezione dell ambiente, rilanciando allo stesso tempo l impegno degli Enti locali per l attuazione dell Agenda 21. Situazione in Italia L Italia, nel contesto europeo, vanta un quadro molto dinamico delle Agende 21 locali, infatti conta 722 comunità locali (regioni, province, comuni, comunità montane, enti parco, associazioni di comuni) che hanno aderito alla Campagna Europea per le Città Sostenibili su un totale di Questo dinamicità è dovuta anche, ai bandi di cofinanziamento del 2000 e del 2002 del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio per la promozione dell attivazione e dell attuazione di Agenda 21 su tutto il territorio nazionale. In seguito ai bandi di cofinanziamento del Ministero, risultano (dal questionario sul monitoraggio nazionale di Agenda 21 eseguito dallo stesso Ministero) pervenuti per l attivazione e attuazione 803 proposte progettuali a livello nazionale, di cui 54 dalla regione Calabria. Da questo dato nazionale si può affermare che dal 1992 in poi agenda 21, è uno degli strumenti innovativi di governance più diffuso per il perseguimento dello sviluppo sostenibile a livello locale adottato dagli Enti pubblici. 3
4 Situazione in Calabria Allo stato attuale, la situazione in Calabria è alquanto confusa, perchè dai dati in possesso, gli Enti Locali che hanno adottato la carta di Aalborg ed hanno aderito, allo stesso tempo, al coordinamento dell Agenda 21 locali italiane sono Comuni (di cui due capoluoghi di provincia): (Bova, Castrovillari, Cortale, Cosenza, Crotone, Melito Porto Salvo, Nicotera, Ricadi) e 2 Province (Catanzaro, Cosenza) così come risulta dall elenco ufficiale del coordinamento. Mentre, dall elenco dei partecipanti al bando di coofinanziamento 2002 del Ministero dell Ambiente e non iscritti al coordinamento risultano 54 proposte progettuali presentati da altrettanti Enti. Tra questi enti 14 hanno avuto un cofinanziamento e sono: la Provincia di Catanzaro e di Reggio Calabria; i Comuni di: Villa S. Giovanni (RC), Gioia Tauro (RC), Pizzo (VV), Borgia (CZ), Cutro (KR), Cetraro (CS); le Comunità Montana del Versante Jonico Meridionale Capo Sud, Versante Tirrenico Meridionale (RC), Aspromonte Orientale (RC); e le Associazioni tra Comuni di Chiaravalle Centrale (CZ), di S. Vito sullo Ionio (CZ), di Nicotera (VV). Invece, 40 sono i progetti in graduatoria e non coofinanziati, in particolare la Provincia di V. Valentia (VV) e di Cosenza (CS); i Comuni di Cosenza (CS), Amantea (CS), Corigliano Calabro (CS), Cassano allo Ionio (CS), Belvedere Marittimo (CS), Castrovillari, Rossano (CS), Lamezia Terme (CZ), Crotone (KR), Isola Capo Rizzuto (KR), Soverato (CZ); e le Comunità Montane dell Alto Ionio (CS), Media Valle Crati, delle Serre Cosentine (CS), del Pollino (CS), Medio Tirreno Pollino (CS), del Savuto (CS), Sila Greca (CS),del Versante Jonico (CZ), della Limina (RC), del Versante Tirrenico Settentrionale (RC), della Presila Catanzarese (CZ), delle Serre (VV), dell Alto Crotonese e Marchesato KR; e le Associazioni tra Comuni di Scalea (CS), di Mendicino (CS), di Terranova da Sibari (CS), di Caloveto (CS), di Sorianello (VV) di Polistena (RC), di Girifalco (CZ), di Soveria Mannelli (CZ), di Mileto (VV), di Maierato (VV), di Arena (VV), Coordinamento PA Crosia,. Dovrebbero essere,da questi dati, 59 gli enti pubblici che hanno avviato un processo di Agenda 21 così distribuiti: province n. 4, comuni n. 26; comunità montane n. 15, associazioni tra comuni n
5 Linea di intervento Promozione e sostegno ad attività riconducibili a processi di Agenda 21 Locale Il periodo di realizzazione Le aree interessate Comuni, Comunità Montane, Province e Associazi oni Finalità del progetto Il progetto si propone: 1. di istituire, presso il Dipartimento delle Politiche Ambientali della Regione Calabria una Cabina di Regia che avrà lo scopo di favorire l attuazione di politiche regionali di sostenibilità e promuovere, diffondere e coordinare l attuazione di processi partecipativi presso Province, Comunità montane, Comuni e Enti Parco; 2. di promuovere l adesione ad AG21L da parte di quelle amministrazioni che ancora non hanno adottato i processi di sviluppo sostenibile; 3. di creare una rete regionale di Agenda 21; 4. di creare un archivio elettronico nel quale saranno raccolti i dati relativi alle adesioni e alle attività svolte dalle singole amministrazioni per l attuazione dei processi di AG21L. Composizione Compongono la Cabina di Regia di AG21L tre consulenti esperti, tra i i quali il Coordinatore, designati su proposta dell Assessore alle Politiche dell Ambiente. 5
6 Sarà cura del Coordinatore della Cabina di Regia convocare il Forum dei Comuni ogni qualvolta si renda necessario e in armonia con il raggiungimento delle finalità del presente progetto. Il Forum dei Comuni potrà essere convocato anche per aree territoriali o tematiche. Il Progetto istitutivo della Cabina di regia si compone di tre fasi: Prima fase: incontri di avvio, azione di coinvolgimento degli attori locali, analisi del contesto di riferimento e individuazione delle aree tematiche da sviluppare; -costituzione del forum permanente di Agenda 21 locale e selezione dei temi da approfondire, nonché delle modalità e strumenti per la relazione del rapporto sullo stato dell ambiente; -redazione del rapporto sullo stato dell ambiente del territorio interessato. Seconda Fase: presentazione e analisi dei Piani d Azione tematici. La Cabina di regia definirà tra l altro le modalità per il riconoscimento, con decisione dei Consiglio comunali, dei Forum intercomunali e delle modalità di lavoro, avendo riguardo alla convocazione dei lavori nelle sedi territoriali di stretta pertinenza; definizione del piano di azione locale, assicurando l integrazione delle proposte formulate nell ambito degli strumenti di pianificazione esistenti; studi di prefattibilità delle azioni già individuate nel piano azione locale; redazione di studi e linee guida per la messa a punto di prescrizioni normative e di strumenti amministrativi ed economici, quali regolamenti, bandi, incentivi o disincentivi per l attuazione delle azioni del piano. Terza fase: approvazione dei Piani d Azione e individuazione delle attività amministrative necessarie a permetterne l attuazione. Avvio delle attività necessarie alla loro realizzazione. 6
7 Banca Dati La Banca Dati realizzata dalla Cabina di Regia in particolare dovrà contenere: 1) il numero reale degli Enti che hanno attivato il processo di agenda 21; 2) il numero degli enti che hanno adottato la carta di Aalborg; 3) il numero degli Enti che sono in fase di attivazione; 4) il numero degli Enti in fase di attuazione; 5) le tipologie di intervento che sono state attuate dagli Enti tra quelle sotto elencate : 6) le attività di informazione 7) i piano di azione locale 8) gli studi di prefattibilità. La Cabina di regia provvederà ad approvare una Carta del Forum, attraverso lo svolgimento di seminari di informazione e avvio dei FORUM stessi, da svolgersi anche in sedi locali, diverse dalla sede del Dipartimento all Ambiente e che si ritiene siano più funzionali allo scopo di divulgazione e promozione del progetto, su tutto il territorio regionale. All interno dei Forum tematici saranno individuate visioni condivise e top idee per lo sviluppo sostenibile dei settori che formano oggetto dei singoli gruppi di lavoro e saranno inoltre individuati alcuni indicatori utili per il monitoraggio dei risultati che saranno conseguenza diretta delle procedure di sviluppo attivate dal Forum. I Piani strategici scaturenti dall elaborazione dei Forum saranno presentati e resi pubblici con le modalità che i partecipanti al Forum riterranno adeguate anche in relazioni alle tematiche svolte dal gruppo di lavoro. 7
8 Durata del progetto Il progetto di durata di mesi dodici, a decorrere dalla data di approvazione della Delibera. Dotazione finanziaria Euro Spese di adesione al Coordinamento Euro Spese di carattere generale Euro Spese consulenziali ai sensi del Dlgs 165/01 Euro
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