IL METODO DI GOVERNO: PROCESSI, ESECUZIONE, CONTROLLI «S. GOZI, IL GOVERNO DELL UE»
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1 IL METODO DI GOVERNO: PROCESSI, ESECUZIONE, CONTROLLI «S. GOZI, IL GOVERNO DELL UE»
2 Architettura istituzionale dell'ue A) B) C) Le funzioni esecutive e di direzione politica (Commissione- Consiglio europeo) La struttura del potere "legislativo" dell'ue (Consiglio- Parlamento europeo) Il sistema di tutele giurisdizionali (Corte di giustizia-giudici nazionali)
3 LE FUNZIONI ESECUTIVE E DI DIREZIONE POLITICA (CONSIGLIO EUROPEO- COMMISSIONE)
4 CONSIGLIO EUROPEO
5 IL CONSIGLIO EUROPEO È composto dai Capi di stato o di governo degli stati membri, dal suo presidente e dal presidente della Commissione Si riunisce almeno due volte ogni sei mesi È presieduto dal Presidente del Consiglio europeo, eletto per un mandato di due anni e mezzo, rinnovabile una sola volta (non può avere incarichi nazionali) Decide per consenso (metodo tipicamente intergovernativo che ricerca una sintesi delle diverse posizioni) In alcuni casi decide a maggioranza qualificata (nomina Presidente Commissione e Alto Rappresentante) Ai suoi lavori partecipa anche il Presidente della Commissione (senza diritto di voto)
6 PRESIDENTE DEL CONSIGLIO EUROPEO Il Presidente del Consiglio europeo è colui che presiede e coordina i lavori del Consiglio europeo ed è il principale rappresentante dell'unione Europea nelle sue
7 VIENE NOMINATO DAL CONSIGLIO EUROPEO A MAGGIORANZA QUALIFICATA. IL MANDATO DURA DUE ANNI E MEZZO ED È RINNOVABILE UNA VOLTA SOLA. IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO RESTA IN CARICA DUE ANNI E MEZZO, E IL SUO MANDATO PUÒ ESSERE RINNOVATO UNA SOLA VOLTA IN CASO DI IMPEDIMENTO O DI COLPA GRAVE, IL PRESIDENTE PUÒ ESSERE RIMOSSO A MAGGIORANZA QUALIFICATA DAL CONSIGLIO EUROPEO
8 PRESIDENTE: POTERI E FUNZIONI IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO EUROPEO: PRESIEDE E ANIMA I LAVORI DEL CONSIGLIO EUROPEO; ASSICURA LA PREPARAZIONE E LA CONTINUITÀ DEI LAVORI DEL CONSIGLIO EUROPEO, IN COOPERAZIONE CON IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE E IN BASE AI LAVORI DEL CONSIGLIO "AFFARI GENERALI"; SI ADOPERA PER FACILITARE LA COESIONE E IL CONSENSO IN SENO AL CONSIGLIO EUROPEO; PRESENTA AL PARLAMENTO EUROPEO UNA RELAZIONE DOPO CIASCUNA DELLE RIUNIONI DEL CONSIGLIO EUROPEO.
9 PRESIDENTE: ASPETTI CRITICI ASSENZA DI LEGITTIMITÀ DEMOCRATICA NELLA DESIGNAZIONE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO EUROPEO SI EVIDENZIA L ASSENZA DI UN MECCANISMO DEMOCRATICO DI SCELTA DELLA CARICA CHE COINVOLGA I CITTADINI EUROPEI, E SOPRATTUTTO LA MANCANZA DI STRUMENTI FORMALI CHE CONSENTANO LA RIMOZIONE, IN BASE ALLA DECISIONE DI UNA AUTORITÀ GARANTE SUPER PARTES O DI UN ORGANISMO COLLEGIALE DI CONTRAPPESO
10 CONSIGLIO EUROPEO: FUNZIONI LE FUNZIONI DEL CONSIGLIO EUROPEO SONO ESSENZIALMENTE DI INDIRIZZO POLITICO SECONDO L ART. 15 DEL TRATTATO SULL UNIONE EUROPEA, AD ESSO SPETTA DARE GLI IMPULSI NECESSARI ALLO SVILUPPO DELL UNIONE E DEFINIRNE GLI ORIENTAMENTI E LE PRIORITÀ POLITICHE GENERALI
11 LA COMMISSIONE EUROPEA
12 COMMISSIONE EUROPEA LA COMMISSIONE RAPPRESENTA E TUTELA GLI INTERESSI DELL'UNIONE EUROPEA NELLA SUA INTEREZZA; AVENDO IL MONOPOLIO DEL POTERE DI INIZIATIVA LEGISLATIVA, PROPONE L'ADOZIONE DEGLI ATTI NORMATIVI COMUNITARI, LA CUI APPROVAZIONE ULTIMA SPETTA AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO UE È RESPONSABILE INOLTRE DELL'ATTUAZIONE DELLE DECISIONI POLITICHE DA PARTE DEGLI ORGANI LEGISLATIVI, GESTISCE I PROGRAMMI UE E LA SPESA DEI SUOI FONDI.
13 COMPOSIZIONE LA COMMISSIONE È COMPOSTA DA 28 COMMISSARI (UNO PER STATO MEMBRO), SCELTI TRA LE PERSONALITÀ DI SPICCO DELLO STATO MEMBRO DI APPARTENENZA. TRA I MEMBRI SONO COMPRESI IL PRESIDENTE E L ALTO RAPPRESENTANTE DELL'UNIONE PER GLI AFFARI ESTERI E LA POLITICA DI SICUREZZA (PESC) IN VESTE DI VICEPRESIDENTE. IL PRESIDENTE PUÒ NOMINARE ALTRI VICEPRESIDENTI.
14 INDIPENDENZA I commissari non sono legati da alcun titolo di rappresentanza con lo stato da cui provengono, in quanto devono agire nell'interesse generale
15 LA NOMINA DELLA COMMISSIONE LA DURATA DEL MANDATO DEI MEMBRI È DI 5 ANNI, CHE CORRISPONDE ALLA DURATA DELLA LEGISLATURA DEL PARLAMENTO EUROPEO.
16 SEGUE IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE È PROPOSTO DAL CONSIGLIO EUROPEO, CHE DECIDE A MAGGIORANZA QUALIFICATA. IL TRATTATO DI LISBONA IMPONE CHE, NELLA SCELTA, SIA TENUTO CONTO DEI RISULTATI DELLE ELEZIONI EUROPEE. IL CANDIDATO DEVE POI ESSERE ELETTO DAL PARLAMENTO EUROPEO A MAGGIORANZA ASSOLUTA.
17 SEGUE ALLA CONFERMA DELLA CARICA, IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE, IN ACCORDO CON IL CONSIGLIO, SCEGLIE I RIMANENTI COMMISSARI SULLA BASE DELLE NOMINE PROPOSTE DA OGNUNO DEGLI STATI MEMBRI. L'INTERA COMMISSIONE DEVE POI ESSERE APPROVATA DAL PARLAMENTO EUROPEO (CHE HA ANCHE FACOLTÀ DI PORRE IN ESSERE AUDIZIONI PER VAGLIARE LE CANDIDATURE DEI SINGOLI COMMISSARI) LA NOMINA SPETTA POI AL CONSIGLIO EUROPEO.
18 LA NOMINA DELLA COMMISSIONE CONSIGLIO EUROPEO: propone al Parlamento europeo un candidato alla carica di presidente della Commissione (tenendo conto dei risultati delle elezioni europee) PARLAMENTO EUROPEO: elegge il candidato presidente a maggioranza dei membri CONSIGLIO: adotta l elenco delle altre personalità che propone di nominare membri della Commissione in base alle proposte degli stati PARLAMENTO EUROPEO: approva collettivamente la Commissione (presidente, alto rappresentante e altri membri) CONSIGLIO:
19 LA CENSURA PARLAMENTARE ALLA COMMISSIONE Art. 234 TFUE «Il Parlamento europeo, cui sia presentata una mozione di censura sull operato della Commissione, non può pronunciarsi su tale mozione prima che siano trascorsi almeno tre giorni dal suo deposito e con scrutinio pubblico. Se la mozione di censura è approvata a maggioranza di due terzi dei voti espressi e a maggioranza dei membri che compongono il Parlamento europeo, i membri della Commissione si dimettono collettivamente dalle loro funzioni
20 STRUTTURA E FUNZIONI LA COMMISSIONE EUROPEA È UN ORGANO COLLEGIALE, STRUTTURATO ALL'INTERNO CON UN AMPIA DELEGA DI FUNZIONI A SINGOLI COMMISSARI, CHE GUIDANO 26 DIREZIONI GENERALI. LE DELIBERAZIONI DELL ISTITUZIONE VENGONO PRESE A MAGGIORANZA DEL NUMERO DEI SUOI MEMBRI.
21 DIREZIONE GENERALE OGNI DG, SIMILMENTE AI MINISTERI ITALIANI, SI OCCUPA DI UNO SPECIFICO SETTORE, HA UN SUO PORTAFOGLIO, ED È SOTTOPOSTA AD UN DIRETTORE GENERALE IL QUALE, A SUA VOLTA, RENDE CONTO DIRETTAMENTE AL COMMISSARIO EUROPEO PREPOSTO A TALE PORTAFOGLIO. IL DIRETTORE GENERALE È SCELTO DIRETTAMENTE DAL COMMISSARIO ED OPERA IN TOTALE AUTONOMIA NELL'AMBITO DEI POTERI GESTIONALI, FERMO RESTANDO AL COMMISSARIO IL SOLO POTERE POLITICO E L'INDIRIZZO GENERALE. AL LORO INTERNO LE DG SONO ARTICOLATE IN DIREZIONI, UNITÀ E SETTORI.
22 I POTERI DELLA COMMISSIONE A) Poteri di iniziativa D) Poteri di rappresenta nza B) Poteri di esecuzione C) Poteri sanzionat ori e di controllo
23 A) POTERI DI INIZIATIVA SPETTA ALLA COMMISSIONE IL POTERE DI INIZIATIVA LEGISLATIVA NELL ESERCIZIO DI TALE POTERE È CONDIZIONATA DALLE SCELTE POLITICHE EFFETTUATE DAL CONSIGLIO EUROPEO, MA ANCHE DAL PARLAMENTO E CONSIGLIO UE
24 B) POTERI DI ESECUZIONE AI SENSI DELL'ARTICOLO 202 TUE, IL CONSIGLIO DELEGA ALLA COMMISSIONE IL POTERE DI DAR ATTUAZIONE AGLI ATTI CHE ESSO HA STABILITO. LA COMMISSIONE DISPONE DI COMPETENZE DI ESECUZIONE SOLAMENTE SE SONO PREVISTE DALL ATTO GIURIDICO DI BASE, NON SI TRATTA DUNQUE DI UNA COMPETENZA GENERALE.
25 C) POTERI SANZIONATORI E DI CONTROLLO COMMISSIONE QUALE «GUARDIANA DEI TRATTATI» NEI CASI PREVISTI DAI TRATTATI, LA COMMISSIONE PUÒ ADOTTARE DECISIONI VINCOLANTI E IRROGARE SANZIONI A CARATTERE PECUNIARIO DIRETTE A GARANTIRE IL RISPETTO DEL DIRITTO COMUNITARIO PUÒ FORMULARE RACCOMANDAZIONI E PARERI PUÒ ATTIVARE IL RICORSO ALLA CORTE DI GIUSTIZIA
26 PROCEDURA DI INFRAZIONE LA COMMISSIONE INVITA LO STATO INADEMPIENTE ALLA PRESENTAZIONE DI OSSERVAZIONI ENTRO UN DETERMINATO TERMINE SE LO STATO PERSISTE, LA COMMISSIONE FORMULA UN PARERE MOTIVATO MEDIANTE IL QUALE INTIMA ALLO STATO DI CONFORMARSI AL RISPETTO DELLE DISPOSIZIONI DEI TRATTATI IN CASO DI MANIFESTA INADEMPIENZA, LA COMMISSIONE PUÒ ADIRE LA CORTE, OTTENENDO UNA PRONUNCIA DICHIARATIVA SEGUITA DA UNA SUCCESSIVA SENTENZA DI CONDANNA AL PAGAMENTO DI UNA SOMMA FORFETARIA
27 ESECUTIVO COLLEGIALE IL PRINCIPIO DELLA COLLEGIALITÀ CARATTERIZZA IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE I COMMISSARI RAPPRESENTANO E SONO RESPONSABILI IN MANIERA COLLEGIALE. DECIDE PER CONSENSO MA PUÒ ANCHE VOTARE SI SONO ACCENTUATI NELL ULTIMO PERIODO GLI ASPETTI RELATIVI ALLA «PRESIDENZIALIZZAZIONE» DELLA COMMISSIONE
28 RAPPORTI TRA PE E COMMISSIONE CON IL T. DI LISBONA SONO STATI RAFFORZATI I LEGAMI TRA PARLAMENTO EUROPEO E COMMISSIONE LA LEGITTIMITÀ DEMOCRATICA DELLA COMMISSIONE È STATA RAFFORZATA ATTUALE PRESIDENZA DI JUNKER TRA LEGITTIMAZIONE E PRESIDENZIALIZZAZIONE
29 EUROCRAZIA SOTTO LA RESPONSABILITÀ DEL PRESIDENTE E DEI MEMBRI DELLA COMMISSIONE OPERA L APPARATO AMMINISTRATIVO DELLA COMMISSIONE LA COMMISSIONE È DIVISA IN 27 DIREZIONI GENERALI, 8 SERVIZI GENERALI, 11 SERVIZI INTERNI SPECIALIZZATI PER UN TOTALE DI PERSONE (CON UNA RIDUZIONE DEL 5% DA QUI AL 2018) LE DG CHE OCCUPANO PIÙ PERSONALE SONO IL SERVIZIO TRADUZIONE (2.427 DIPENDENTI) E IL CENTRO COMUNE DI RICERCA (2.243 DIPENDENTI). GLI STIPENDI BASE SONO COMPRESI TRA I AL MESE PER UN DIPENDENTE AST APPENA ASSUNTO AI CIRCA AL MESE PER UN FUNZIONARIO DI MASSIMO LIVELLO CON OLTRE QUATTRO ANNI DI ANZIANITÀ. COME NEL CASO DI MOLTE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI, I SALARI SONO SOTTOPOSTI AD UN SISTEMA DI TASSAZIONE DIVERSO DA QUELLO DEL PAESE IN CUI I FUNZIONARI SVOLGONO LE PROPRIE MANSIONI; LE TASSE VARIANO DALL'8% AL 45% E CONTRIBUISCONO AL BILANCIO DELL'UE. AGLI STIPENDI BASE POSSONO AGGIUNGERSI VARIE INDENNITÀ, RICONOSCIUTE AD ESEMPIO A CHI HA DOVUTO LASCIARE IL PROPRIO PAESE DI ORIGINE PER LAVORARE ALLA COMMISSIONE, E ASSEGNI FAMILIARI. CARATTERE MULTICULTURALE DEL PERSONALE
30 STRUTTURA E FUNZIONAMENTO COMMISSIONE È DEFINITA UNA «BUROCRAZIA CHE STA MATURANDO» ALLE DG VANNO AGGIUNTE LE TASK FORCES CHE HANNO NATURA TRANSITORIA IL NUMERO DEL PERSONALE DI UNA DG VARIA A SECONDA DELLE COMPETENZE ASSEGNATE I DG SI DIVIDONO IN UNITÀ. È NELLE SINGOLE UNITÀ CHE VENGONO ELABORATE LE PROPOSTE DELLA COMMISSIONE I CAPIUNITÀ SONO DEI VERI E PROPRI POLICY-MAKERS
31 RAPPORTI TRA COMMISSARIO E DIRETTORE GENERALE OGNI DG HA UN SUO COMMISSARIO E UN SUO DIRETTORE GENERALE GENERALMENTE IL DIRETTORE HA UNA NAZIONALITÀ DIVERSA DAL COMMISSARIO ED È FONDAMENTALE CHE GODA DELLA FIDUCIA DI QUEST ULTIMO OGNI DG HA UNA SUA SEGRETERIA GENERALE. IL SEGRETARIO GENERALE DISPONE DI UNA GRANDE INFLUENZA SULL AMMINISTRAZIONE LA SEGRETERIA ORGANIZZA RIUNIONI SETTIMANALI TRA MEMBRI DI GABINETTO E TRA CAPI DI GABINETTO
32 CONSIGLIO DELL UNIONE EUROPEA
33 IL CONSIGLIO DELL UNIONE EUROPEA Il Consiglio dell'unione europea, detto anche Consiglio UE, è l'istituzione in seno alla quale i ministri di tutti i paesi dell'ue si riuniscono per adottare le normative e coordinare le
34 I MEMBRI DEL CONSIGLIO Il Consiglio Ue è composto dai ministri dei governi nazionali, competenti per la materia iscritta nelle singole riunioni
35 CHI PRESIEDE LE SEDUTE IL CONSIGLIO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI HA UN PRESIDENTE PERMANENTE, L'ALTO RAPPRESENTANTE PER LA POLITICA ESTERA E DI SICUREZZA DELL'UE TUTTE LE ALTRE RIUNIONI DEL CONSIGLIO SONO PRESIEDUTE DAL MINISTRO COMPETENTE DEL PAESE CHE IN QUEL MOMENTO ESERCITA LA PRESIDENZA DI TURNO DELL'UE.
36 LE FORMAZIONI DEL CONSIGLIO UE IN REALTÀ NON ESISTE UN SOLO CONSIGLIO MA TANTI CONSIGLI IN RAGIONE DI QUANTI SONO I SETTORI DI ATTIVITÀ DELL UE SI RIUNISCE IN DIECI DIVERSE "FORMAZIONI" A SECONDA DELL'ARGOMENTO TRATTATO. NON VI È GERARCHIA TRA LE FORMAZIONI DEL CONSIGLIO, SEBBENE IL CONSIGLIO "AFFARI GENERALI" ABBIA UNO SPECIALE RUOLO DI COORDINAMENTO E SIA RESPONSABILE DELLE QUESTIONI ISTITUZIONALI, AMMINISTRATIVE E ORIZZONTALI.
37 LE 10 FORMAZIONI DEL CONSIGLIO UE CONSIGLIO AFFARI ESTERI CONSIGLIO AFFARI GENERALI CONSIGLIO AGRICOLTURA E PESCA CONSIGLIO AMBIENTE CONSIGLIO COMPETITIVITÀ CONSIGLIO ECONOMIA E FINANZA CONSIGLIO GIUSTIZIA E AFFARI INTERNI CONSIGLIO ISTRUZIONE, GIOVENTÙ, CULTURA E SPORT CONSIGLIO OCCUPAZIONE, POLITICA SOCIALE, SALUTE E CONSUMATORI CONSIGLIO TELECOMUNICAZIONI, TRASPORTI E ENERGIA
38 LE FORMAZIONI PIÙ INFLUENTI IL CONSIGLIO AFFARI ESTERI (CAE) È RESPONSABILE DI OGNI ASPETTO DELLA POLITICA ESTERA DELL UNIONE EUROPEA. IL CONSIGLIO AFFARI ESTERI È COMPOSTO DAI MINISTRI DEGLI ESTERI DI TUTTI GLI STATI MEMBRI DELL UE E SI RIUNISCE UNA VOLTA AL MESE. IL CONSIGLIO ECONOMIA E FINANZA (DETTO ANCHE ECOFIN) È COMPOSTO DAI MINISTRI DELL ECONOMIA E DELLE FINANZE DEI DIVERSI STATI MEMBRI, O DAI MINISTRI DEL BILANCIO QUANDO LA DISCUSSIONE LO RICHIEDE. SI INCONTRA UNA VOLTA AL MESE E SI OCCUPA DI DIVERSE QUESTIONI QUALI IL COORDINAMENTO DELLE POLITICHE ECONOMICHE, IL MONITORAGGIO DELLA POLITICA FINANZIARIA E DI BILANCIO DEGLI STATI MEMBRI, L EURO, I MERCATI FINANZIARI E I MOVIMENTI FINANZIARI, LE RELAZIONI CON I PAESI TERZI.
39 IL CONSIGLIO GIUSTIZIA E AFFARI INTERNI (GAI) È RESPONSABILE DELLE POLITICHE CONTRO IL CRIMINE E IL TERRORISMO, SI OCCUPA DELLA COOPERAZIONE GIUDIZIARIA E DELL IMMIGRAZIONE, DELLA PROTEZIONE DELLE FRONTIERE ESTERNE E DELLE RICHIESTE DI ASILO. IL CONSIGLIO AFFARI GENERALI (CAG) SI OCCUPA DELLE QUESTIONI CHE RIGUARDANO LE DIVERSE AREE POLITICHE DELL UNIONE EUROPEA, COME, AD ESEMPIO, LE NEGOZIAZIONI SULL ALLARGAMENTO, L ADOZIONE DEL QUADRO FINANZIARIO PLURIENNALE, L ASSETTO ISTITUZIONALE DELL UE. IL CAG, CHE SI RIUNISCE UNA VOLTA AL MESE, COORDINA INOLTRE LA PREPARAZIONE E LO SVOLGIMENTO DEGLI INCONTRI DEL CONSIGLIO EUROPEO
40 CO.RE.PER ORGANO AMMINISTRATIVO RESPONSABILE DELLA PREPARAZIONE DEI LAVORI DEL CONSIGLIO E DELL ESECUZIONE DEI COMPITI CHE LO STESSO GLI CONFERISCE È COSTITUITO DAI RAPPRESENTANTI PERMANENTI DEGLI STATI MEMBRI PRESSO L UE, AVENTI RANGO DI AMBASCIATORI RAPPRESENTA IL CENTRO PRINCIPALE DI MEDIAZIONE E COMPOSIZIONE DEGLI INTERESSI NAZIONALI DEGLI STATI
41 ORGANIZZAZIONE CO.RE.PER È presieduto dal rappresentante permanente dello Stato che ha la presidenza di turno del Consiglio, il quale svolge un importante ruolo di collegamento con la Commissione
42 CO.RE.PER OPERA IN DUE DIVERSE COMPOSIZIONI SECONDA CHE LA MATERIA DA TRATTARE SI RIFERISCA AGLI AFFARI ORDINARI O A QUESTIONI DI CARATTERE POLITICO «CO.RE.PER 1» È COMPETENTE PER LA TRATTAZIONE DEGLI AFFARI CORRENTI, DI PROCEDURA O TECNICI; «CO.RE.PER 2» COSTITUITO DAGLI AMBASCIATORI PERMANENTI E ABILITATO AD AFFRONTARE LE PROBLEMATICHE POLITICHE, ECONOMICHE O FINANZIARIE
43 MODALITA DI VOTO IN CONSIGLIO DALLA PONDERAZIONE ALLA DOPPIA MAGGIORANZA
44 MODALITÀ DI VOTO DECIDE A MAGGIORANZA QUALIFICATA (A MENO CHE I TRATTATI NON DISPONGANO DIVERSAMENTE) DECIDE ALL UNANIMITÀ SOLO QUANDO I TRATTATI LO PREVEDONO ESPRESSAMENTE (AD ES. SULLA POLITICA ESTERA E DI SICUREZZA COMUNE)
45 MAGGIORANZA QUALIFICATA DOPPIA MAGGIORANZA La maggioranza qualificata corrisponde ad almeno il 55% dei membri del Consiglio che rappresenti almeno il 65% della popolazione europea. Una minoranza di blocco può essere costituita da almeno 4 membri del Consiglio
46 LA «MINORANZA DI BLOCCO» LA MINORANZA DI BLOCCO, OVVERO IL NUMERO MINIMO DI VOTI CONTRARI SUFFICIENTI AD EVITARE IL FORMARSI DI UNA MAGGIORANZA FAVOREVOLE SI CREA RADUNANDO ALMENO 4 PAESI LA CUI POPOLAZIONE SIA SUPERIORE AL 38% DI QUELLA EUROPEA.
47 NORMA TRANSITORIA FINO AL 31 MARZO 2017, TUTTAVIA, PUR VIGENDO IL SISTEMA A DOPPIA MAGGIORANZA, UN MEMBRO DEL CONSIGLIO POTRÀ CHIEDERE CHE LA VOTAZIONE A MAGGIORANZA QUALIFICATA VENGA EFFETTUATA CON IL SISTEMA DI PONDERAZIONE DEI VOTI.
48 DALLA TEORIA ALLA PRASSI IN ALCUNI CASI I MEMBRI DEL CONSIGLIO UE PREFERISCONO EVITARE DI VOTARE FORMALMENTE, PREFERENDO L ALZATA DI MANO O PRESA DI POSIZIONE DELLE SINGOLE DELEGAZIONI QUESTIONE LEGATA AL METODO DI LAVORO IN CONSIGLIO: GLI ARGOMENTI POSTI IN DISCUSSIONE DI DISTINGUONO IN PUNTI A) E PUNTI B) I PUNTI A) SONO QUELLI SUI CUI VI È UN ACCORDO COMPLETO GIÀ RAGGIUNTO A LIVELLO TECNICO E NON VENGONO ULTERIORMENTE DISCUSSI. SE NE PRENDE ATTO I PUNTI B) = CI SONO POSIZIONI DIVERGENTI TRA LE VARIE DELEGAZIONI GIÀ NOTE ALLA PRESIDENZA. IN SEDE DI CONSIGLIO SI NEGOZIERÀ FIN QUANDO NON SI RAGGIUNGE UNA POSIZIONE CONDIVISA. A QUESTO PUNTO, IN ASSENZA DI OBIEZIONI, LA PROPOSTA DI INTENDE ADOTTATA SENZA VOTAZIONE FORMALE SI DECIDE SENZA VOTARE PER EVITARE DI FORMALIZZARE POSIZIONI DI CONTRASTO E FACILITARE I NEGOZIATI RIMANE LA CULTURA DEL CONSENSO CHE PERMEA I LAVORI DEL CONSIGLIO
49 LA QUESTIONE DEL SISTEMA DI VOTO NON FA SOLO PARTE DELLA TECNICA GIURIDICA DEL DIRITTO COMUNITARIO MA ASSUME UNA FORTE VALENZA POLITICA PROBLEMA DELL'EUROPA CHE SI ALLARGA E DEL SEMPRE PIÙ FORTE POTERE DEGLI STATI DIFFICOLTÀ A RAGGIUNGERE UNA DECISIONE IMPORTANZA DELLE RIUNIONI PRELIMINARI E DEL COREPER PER RAGGIUNGERE UNA DECISIONE
50 LE FUNZIONI DEL CONSIGLIO UE IL CONSIGLIO DELL UE È UN ORGANO DECISIONALE ESSENZIALE DELL'UE. ADOTTA GLI ATTI LEGISLATIVI, NELLA MAGGIOR PARTE DEI CASI INSIEME AL PARLAMENTO EUROPEO, MEDIANTE LA PROCEDURA LEGISLATIVA ORDINARIA, NOTA ANCHE COME PROCEDURA DI CODECISIONE. IN TALI CASI, IL CONSIGLIO LEGIFERA SULLA BASE DELLE PROPOSTE PRESENTATE DALLA COMMISSIONE EUROPEA.
51 COORDINA LE POLITICHE DEGLI STATI MEMBRI IL CONSIGLIO È RESPONSABILE DEL COORDINAMENTO DELLE POLITICHE DEGLI STATI MEMBRI IN AMBITI SPECIFICI, AD ESEMPIO: LE POLITICHE ECONOMICHE E DI BILANCIO: IL CONSIGLIO COORDINA LE POLITICHE ECONOMICHE E DI BILANCIO DEGLI STATI MEMBRI ALLO SCOPO DI RAFFORZARE LA GOVERNANCE ECONOMICA DELL'UE. POLITICA OCCUPAZIONALE: IL CONSIGLIO ELABORA ORIENTAMENTI E RACCOMANDAZIONI ANNUALI DESTINATI AGLI STATI MEMBRI, SULLA SCORTA DELLE CONCLUSIONI DEL CONSIGLIO EUROPEO SULLA SITUAZIONE OCCUPAZIONALE NELL'UE.
52 ELABORA LA POLITICA ESTERA E DI SICUREZZA COMUNE DELL'UE IL CONSIGLIO DEFINISCE E ATTUA LA POLITICA ESTERA E DI SICUREZZA DELL'UE IN BASE AGLI ORIENTAMENTI STABILITI DAL CONSIGLIO EUROPEO. CIÒ COMPRENDE ANCHE L'AIUTO UMANITARIO E ALLO SVILUPPO FORNITO DALL'UE, LA DIFESA E IL COMMERCIO. INSIEME ALL'ALTO RAPPRESENTANTE DELL'UNIONE PER GLI AFFARI ESTERI E LA POLITICA DI SICUREZZA, IL CONSIGLIO ASSICURA L'UNITÀ, LA COERENZA E L'EFFICACIA DELL'AZIONE ESTERNA DELL'UNIONE.
53 ADOTTA IL BILANCIO DELL'UE IL CONSIGLIO ADOTTA IL BILANCIO DELL'UE INSIEME AL PARLAMENTO EUROPEO.
54 PARLAMENTO EUROPEO ORGANO RAPPRESENTATIVO DELL UE
55 IL PARLAMENTO EUROPEO È composto da 751 membri I membri sono eletti a suffragio universale diretto per 5 anni I membri si ripartono in gruppi politici (non meno di 25 deputati eletti in almeno un quarto degli stati) I lavori sono suddivisi in venti commissioni Ha un regolamento approvato a maggioranza dei membri Delibera di norma a maggioranza dei voti espressi
56 FUTURE MODIFICHE LA RAPPRESENTANZA DEI CITTADINI È GARANTITA IN MODO DEGRESSIVAMENTE PROPORZIONALE, CON UNA SOGLIA MINIMA DI SEI MEMBRI PER STATO MEMBRO E UNA MASSIMA DI NOVANTASEI SEGGI. IL NUMERO DI DEPUTATI DELL'ATTUALE PARLAMENTO EUROPEO È STATO STABILITO PRIMA DELL'ENTRATA IN VIGORE DEL TRATTATO, MA SARÀ MODIFICATO IN OCCASIONE DELLA PROSSIMA LEGISLATURA. AD ESEMPIO, IL NUMERO DI EURODEPUTATI DELLA GERMANIA SCENDERÀ DA 99 A 96, MENTRE QUELLO DI MALTA PASSERÀ DA 5 A 6.
57 IL PRESIDENTE DEL PE IL PRESIDENTE DIRIGE L'INSIEME DELLE ATTIVITÀ DEL PARLAMENTO E DEI SUOI ORGANI. EGLI PRESIEDE LE SEDUTE PLENARIE NONCHÉ LE RIUNIONI DELL'UFFICIO DI PRESIDENZA E DELLA CONFERENZA DEI PRESIDENTI. EGLI RAPPRESENTA IL PARLAMENTO IN TUTTE LE RELAZIONI ESTERNE E, IN PARTICOLARE, IN QUELLE INTERNAZIONALI.
58 LE TRE PRINCIPALI FUNZIONI DEL PE - CONDIVIDE CON IL CONSIGLIO IL POTERE LEGISLATIVO. IL FATTO CHE ESSO È ELETTO DIRETTAMENTE DAI CITTADINI CONTRIBUISCE A GARANTIRE LA LEGITTIMITÀ DEMOCRATICA DEL DIRITTO EUROPEO; - ESERCITA UN CONTROLLO DEMOCRATICO SU TUTTE LE ISTITUZIONI DELL'UE E IN PARTICOLARE SULLA COMMISSIONE. HA IL POTERE DI APPROVARE O RESPINGERE LA NOMINA DEI COMMISSARI E HA IL DIRITTO DI CENSURARE COLLETTIVAMENTE LA COMMISSIONE; - CONDIVIDE CON IL CONSIGLIO IL POTERE DI BILANCIO DELL'UE E PUÒ PERTANTO MODIFICARE LE SPESE DELL'UE. ALLA FINE DELLA PROCEDURA, ADOTTA O RESPINGE IL BILANCIO NEL SUO COMPLESSO.
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