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1 il reticolo idrico della Provincia di Bergamo 29 novembre Piano d Azione Ambientale della Provincia di Bergamo a cura di Claudio Merati dirigente struttura Sviluppo del Territorio - STER Bergamo

2 La scelta La delibera della Giunta Regionale 7/7868 del 2002 ha suddiviso il reticolo idrico in due categorie (principale e minore) sulla base della importanza idraulica. La stessa delibera ha affidato ai Comuni e alle Comunità Montane la manutenzione dei corsi d acqua del reticolo minore. Vi è un reticolo di competenza dei Consorzi di Bonifica

3 Criteri per attività di polizia idraulica comunale: (Vedasi allegato B) della d.g.r. n.7/7868 del 25/01/2002) Ogni Comune si deve dotare di una pianificazione idraulica cartografica (reticolo comunale e relative fasce) e di normativa che regolamenta le attività vietate o autorizzabili Tale pianificazione, soggetta a parere vincolante da parte della Sede Territoriale Regionale, dovrà essere successivamente parte integrante dello strumento urbanistico comunale (P.G.T) Vi sono precise indicazioni regionali di divieto: NO alle riduzioni di aree di espansione fluviale; NO alle tombinature; Limite di 4,00 mt. per le movimentazioni di terreno; Realizzazione di ponti con franco min. di 1,00 mt., con calcolo di T=100 anni.

4 Documentazione necessaria per la individuazione del reticolo minore 1 - Planimetria del Territorio Comunale in scala 1:2.000, con l indicazione di tutto il reticolo idrico minore, avente almeno uno dei requisiti citati al paragrafo 4/B della d.g.r. n. 7/7868 del 25/01/2002 citata; 2 - Individuazione del reticolo idrico principale con relative fasce 3 Individuazione delle fasce di rispetto fluviali (P.A.I.) laddove esistenti

5 4 - Individuazione su entrambe le sponde dei corsi d acqua, delle fasce di rispetto, indicate secondo i criteri del punto 3 e 5 della succitata Delibera, a 10,00 mt. di norma. Laddove viene richiesta una riduzione delle stesse (per i centri storici ed edificati), dovrà essere fornita relazione tecnica descrittiva, documentazione fotografica e apposita verifica idraulica del tratto / i in questione. 5 - Elenco dei corsi d acqua del Reticolo idrico minore, ciascuno contraddistinto da specifico numero riportato anche sulla planimetria, toponomastica (se esistente), e relativo sbocco in altro corso d acqua; 6 - Regolamento come stabilito al punto 3 dell Allegato B) della d.g.r. n. 7/7868 del 25/01/2002.

6 Modalità di individuazione del reticolo idrico minore: - Corsi d acqua già inseriti negli Elenchi delle acque pubbliche o indicati come demaniali sulle mappe catastali; - Corsi d acqua interessati da interventi pubblici di regimazione idraulica; - Corsi d acqua interessati da derivazioni; - Corsi d acqua individuati in cartografia I.G.M. o C.T.R.

7 Il Regolamento (vedi punto 5 all.b d.g.r. 7/7868 del 25/01/2002) Nel Regolamento dovranno essere riportate : Le fasce di rispetto con l indicazione delle aree storicamente soggette a esondazione; Le attività vietate o soggette ad autorizzazione comunale, in particolare NO alle tombinature e al restringimento degli alvei; La disciplina sugli scarichi;

8 INOLTRE : Le modalità, la durata delle concessioni e il calcolo dei canoni; Le indicazioni e le prescrizioni riguardanti la valorizzazione delle fasce ripariali; Il ripristino dei corsi d acqua a seguito di violazione in materia di polizia idraulica; I raccordi con la Protezione Civile e le Associazioni di Volontariato per l esecuzione di eventuali opere finalizzate al recupero ambientale, alla pulizia e alla manutenzione degli alvei.

9 La situazione nella Provincia di Bergamo Attualmente sono pervenuti alla Sede Territoriale di Bergamo Struttura Sviluppo del Territorio, n. 100 progetti per l approvazione del Reticolo Idrico Minore (su 244 Comuni!). Di questi 22 sono in istruttoria; Alcune realtà territoriali (Comunità Montane) si stanno coordinando con iniziative di pianificazione di tipo sovracomunale.

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11 I canoni di polizia idraulica Con delibere regionali sono stati determinate le modalità di riparto dei canoni riscossi, fra Regione, Comune e Consorzi di Bonifica; Sono introitati dai Comuni e dal Consorzio per il reticolo minore e destinati per attività di polizia idraulica e manutenzione dei corsi d acqua; Per i Comuni appartenenti alle Comunità Montane, il 50% dei canoni riscossi, dovrà essere versato alla Comunità Montana di appartenenza per i lavori di manutenzione; Sono determinati ed introitati dai Consorzi di Bonifica per tutti i corsi d acqua di loro competenza come da allegato C, e utilizzati per la gestione e manutenzione degli stessi.

12 Grazie per l attenzione La Struttura Sviluppo del Territorio (ex Genio Civile) di Bergamo è sempre disponibile per tutte le amministrazioni, a fornire supporto tecnico e amministrativo, per la valorizzazione della risorsa idrica e la gestione del territorio. claudio merati

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