DELIBERAZIONE del DIRETTORE GENERALE

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1 Modello B-copia Deliberazione N.97 del 22/04/2010 ASSEGNAZIONE DELIBERAZIONE del DIRETTORE GENERALE Il Generale di questa Azienda U.L.S.S. n. 10, Dott. Paolo Stocco, nominato con D.P.G.R.V. n. 247 del , coadiuvato dai Direttori Amministrativo, Sanitario e Sociale, ha adottato in data odierna la presente deliberazione costituita da n. 62 fogli uniti al presente frontespizio. OGGETTO ADOZIONE NUOVO ATTO AZIENDALE RELAZIONE DI PUBBLICAZIONE Copia del presente provvedimento verrà affissa all'albo di questa U.L.S.S. dal giorno: per 15 giorni consecutivi Letta, approvata e sottoscritta, IL DIRETTORE GENERALE (dott. Paolo STOCCO) F.to dott. Paolo STOCCO Per l'acquisizione del parere espresso, come indicato nel preambolo della presente deliberazione: IL DIRETTORE AMMINISTRATIVOF.TO DOTT. STEFANO AMADI (dott. Stefano AMADI) Deliberazione immediatamente eseguibile IL DIRIGENTE DELL UOS AFFARI GENERALI E LEGALI Dott. Andrea Del Negro REGISTRAZIONE CONTABILE L U.O.C. Economico Finanziario attesta la corretta imputazione contabile: IL DIRIGENTE Dott.ssa Silena Tadiotto IL DIRETTORE SANITARIO F.TO DOTT.SSA PATRIZIA BENINI (dott.ssa Patrizia BENINI) IL DIRETTORE SOCIALE F.TO DOTT. CLAUDIO BELTRAME (dott. Claudio BELTRAME) Non prevista per il presente provvedimento. deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 1 di 63

2 ADOZIONE NUOVO ATTO AZIENDALE DDA1DEL ADOZIONE NUOVO ATTO AZIENDALE IL DIRETTORE GENERALE Richiamata la deliberazione n. 188 del 17 giugno 2009, esecutiva, con la quale questa unità locale socio sanitaria ha adottato la proposta del nuovo atto aziendale, precisando che la stessa doveva essere trasmessa, ai sensi della nota della direzione risorse umane e formazione servizio socio sanitario regionale n / del 30 aprile 2009, alla giunta regionale del Veneto ai fini della valutazione di conformità della stessa alla programmazione regionale; Rilevato che la direzione risorse umane e formazione servizio socio sanitario regionale, con nota n del 3 dicembre 2009, ha comunicato la conclusione, da parte dell apposito gruppo di lavoro composto dai dirigenti responsabili delle direzioni ed unità di progetto afferenti alla segreteria regionale sanità e sociale, dell esame della documentazione, inviata da questa azienda con nota n del 26 giugno 2009, relativa alla adozione del nuovo atto aziendale; Precisato che nello svolgimento della predetta attività, considerata l autonomia del direttore generale nella definizione dell atto aziendale, il gruppo di lavoro, come riportato dalla nota regionale sopraindicata, ha limitato le attività di verifica all analisi della conformità dell organizzazione aziendale alla programmazione ed alle linee di indirizzo regionali, anche con riferimento alla indicazione di standard regionali minimi, ove previsti, ed alla valutazione del necessario rispetto dei vincoli di spesa previsti dalla normativa statale e regionale; Atteso che le risultanze istruttorie in questione si articolano in due distinte fattispecie con riferimento alle strutture previste nella proposta di nuovo atto aziendale: - strutture per le quali si è preso atto, con o senza prescrizioni specifiche, della conformità alla programmazione ed alle linee di indirizzo regionali; - strutture per le quali si è ritenuto che la proposta non consentisse la presa d atto di analoga conformità; in tal caso, l attivazione delle strutture deve essere sospesa sino a quando alla segreteria regionale sanità e sociale non sia possibile riconoscere la conformità di cui trattasi; Considerato, comunque, che le dichiarazioni di presa d atto sono subordinate al rispetto delle prescrizioni d ordine generale di seguito riportate, nonché di quelle specifiche esposte in sede di analisi di ciascuna delle macroaree di riferimento: - prescrizioni generali: l attivazione di dipartimenti così come quella di tutte le nuove strutture complesse e semplici dovrà avvenire in un contesto di iso-risorse e cioè nel limite delle unità di personale presenti in azienda al 31 dicembre 2006 e nel rispetto dei vincoli di spesa di cui all art. 37 della legge regionale 19 febbraio 2007, n. 2, e relative deliberazioni della giunta regionale di attuazione della stessa disposizione legislativa n. 886 del 3 aprile 2007 e n del 30 dicembre Resta inteso che la copertura delle strutture potrà avvenire solo previo esperimento delle procedure autorizzative e di monitoraggio previste dalle vigenti disposizioni regionali; pertanto, il conferimento degli incarichi non potrà intendersi già implicitamente autorizzato dalla presa d atto di conformità alla programmazione ed alle linee di indirizzo regionali dell atto aziendale; Pagina 2 di 8 Modello B-copia DDG 97 del 22/04/2010 deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 2 di 63

3 ADOZIONE NUOVO ATTO AZIENDALE Evidenziate le seguenti prescrizioni specifiche, con le relative nuove determinazioni organizzative di questa azienda, precisando che nella descrizione che segue vengono riportati i punti richiamati nella predetta nota n del 3 dicembre 2009 della direzione risorse umane e formazione servizio socio sanitario regionale: strutture afferenti alla direzione generale ed ai servizi amministrativi e tecnici - la proposta del nuovo atto aziendale prevede n. 3 unità operative complesse e n. 2 unità operative semplici afferenti alla direzione generale; inoltre vengono previsti n. 3 dipartimenti strutturali, denominati rispettivamente giuridico e risorse umane, risorse finanziarie e area tecnica e logistica, con la presenza di n. 8 unità operative complesse e di n. 1 unità operativa semplice a valenza dipartimentale. È stato rilevato che: il numero dei dipartimenti esposto è superiore a quanto previsto dalla deliberazione della giunta regionale del Veneto n del 30 aprile 2003, che, per le aziende il cui territorio non ricomprenda il capoluogo di provincia, stabilisce il limite di due dipartimenti ove il numero degli abitanti sia superiore, come nel caso dell unità locale socio sanitaria n. 10, a unità; per il dipartimento giuridico e risorse umane ed il dipartimento risorse finanziarie vengono previste due sole unità operative complesse mentre, ai sensi della deliberazione della giunta regionale del Veneto n del 21 dicembre 2001, ogni dipartimento strutturale deve essere costituito da un minimo di tre ad un massimo di sette unità operative complesse; La segreteria regionale sanità e sociale, con riferimento alle predette risultanze istruttorie, ha proposto la presa d atto con le seguenti prescrizioni specifiche: presa d atto dell articolazione dipartimentale in n. 3 dipartimenti strutturali, denominati rispettivamente giuridico e risorse umane, risorse finanziarie e area tecnica e logistica, con precisazione che n. 1 dei n. 3 è provvisoriamente autorizzato sino alla approvazione del nuovo piano socio sanitario regionale, così come previsto dalla deliberazione della giunta regionale del Veneto n del 30 aprile 2003; comunicazione alla segreteria regionale sanità e sociale di quale dei n. 3 dipartimenti sia da intendere solo provvisoriamente autorizzato; preventiva autorizzazione della stessa segreteria per l attribuzione dell incarico di direttore del dipartimento provvisoriamente autorizzato; previsione del fatto che il conferimento degli incarichi relativi alle strutture complesse e dipartimentali è comunque subordinato, nel caso in cui l azienda risulti rispettosa dei limiti previsti in materia di personale (presenze in servizio e spesa), alla previa comunicazione (il rispetto dei limiti in questione deve essere attestato nella comunicazione di conferimento dell incarico), in caso contrario alla previa autorizzazione; Questa unità locale socio sanitaria, in relazione alle suddette prescrizioni specifiche: individua nel dipartimento risorse finanziarie la struttura da intendersi provvisoriamente autorizzata, attestando che il conferimento dei relativi incarichi di direzione delle unità operative complesse e dei dipartimenti avverrà nel rispetto dei vincoli procedurali sopradescritti; colloca l unità operativa complessa IT-E/G-ICT, già prevista in staff alla direzione generale dalla proposta di nuovo atto aziendale, sottoposta al vaglio della giunta regionale del Veneto ai fini della valutazione di conformità della stessa alla programmazione regionale, alle dipendenze del direttore amministrativo; Pagina 3 di 8 Modello B-copia DDG 97 del 22/04/2010 deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 3 di 63

4 ADOZIONE NUOVO ATTO AZIENDALE strutture afferenti alla direzione sanitaria, struttura operativa ospedale e servizio professioni sanitarie - la proposta del nuovo atto aziendale prevede l istituzione in staff alla direzione sanitaria delle seguenti nuove unità operative complesse: specialistica e libera professione, qualità ed accreditamento, professioni sanitarie. In staff alla direzione ospedaliera vengono poste le unità operative complesse direzione amministrativa e valutazione delle prestazioni sanitarie in ricovero e mobilità. Nell ambito della riorganizzazione dei dipartimenti cessano i dipartimenti di presidio ospedaliero e vengono previsti i dipartimenti ospedalieri di medicina generale, medicina specialistica, materno infantile, area critica, medicina post acuzie, chirurgico, chirurgico specialistico ortopedico, diagnosi e cura. È stato rilevato che: l unità operativa complessa professioni sanitarie non può essere accolta in quanto questione oggetto di specifico intervento legislativo; la previsione della unità operativa complessa specialistica e libera professione può essere favorevolmente accolta se assomma anche le funzioni di autorizzazioni sanitarie ed i rapporti con le strutture convenzionate; l unità operativa complessa valutazione delle prestazioni sanitarie in ricovero e mobilità meglio si identifica come unità operativa semplice; La segreteria regionale sanità e sociale, con riferimento alle predette risultanze istruttorie, ha definito le seguenti prescrizioni specifiche: previsione delle funzioni di autorizzazioni sanitarie e rapporti con le strutture convenzionate all interno della unità operativa complessa specialistica e libera professione ; Questa unità locale socio sanitaria, in relazione alle suddette prescrizioni specifiche, ritiene di: attribuire alla unità operativa complessa specialistica e libera professione le funzioni di autorizzazioni sanitarie e rapporti con le strutture convenzionate; prevedere, in attesa del perfezionarsi degli interventi legislativi in atto, la natura semplice della unità operativa professioni sanitarie ; prevedere la natura semplice dell unità operativa valutazione delle prestazioni sanitarie in ricovero e mobilità, ridenominando la stessa unità operativa semplice valutazione delle prestazioni sanitarie e collocandola all interno dell unità operativa complessa specialistica e libera professione, che, a sua volta, viene più propriamente ridenominata prestazioni sanitarie e libera professione ; strutture afferenti alla direzione sociale - la proposta del nuovo atto aziendale prevede che alla direzione sociale afferisce una sola unità operativa complessa denominata servizi alla persona, mentre a livello distrettuale, in tutte e tre le strutture operative, sono previste le unità operative complesse cure primarie e consultorio familiare. Nei distretti socio sanitari n. 1 e n. 3 sono presenti le unità operative complesse denominate tossicodipendenze e psichiatria. Il servizio inserimento lavorativo è una unità operativa semplice a valenza distrettuale situata nel distretto socio sanitario n. 1. È stato rilevato che le strutture previste risultano coerenti con le linee di indirizzo regionali, proponendone la presa d atto. La segreteria regionale sanità e sociale, con riferimento alle predette risultanze istruttorie, ha definito le seguenti prescrizioni specifiche: Pagina 4 di 8 Modello B-copia DDG 97 del 22/04/2010 deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 4 di 63

5 ADOZIONE NUOVO ATTO AZIENDALE progressivo adeguamento alla deliberazione della giunta regionale del Veneto n del 6 maggio 2008, ai sensi della quale il servizio inserimento lavorativo si caratterizza come servizio unico sovra distrettuale, con eventuali articolazioni nei singoli distretti socio sanitari. Questa unità locale socio sanitaria, in relazione alla suddetta prescrizione specifica, precisa che il servizio inserimento lavorativo è già previsto quale unità operativa semplice interdistrettuale, incardinata gerarchicamente nel distretto socio sanitario n. 1 ma con operatività su tutti e tre i distretti socio sanitari. struttura operativa dipartimento di prevenzione - la proposta del nuovo atto aziendale prevede n. 3 unità operative complesse denominate igiene e sanità pubblica, servizio di prevenzione, igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro ed educazione promozione prevenzione, nonché n. 1 unità operativa semplice a valenza dipartimentale denominata direzione della funzione amministrativa della prevenzione. È stato rilevato che le strutture previste risultano coerenti con le linee di indirizzo regionali, in particolare con quanto previsto dalla deliberazione della giunta regionale del Veneto n. 3415/02, proponendone la presa d atto. La segreteria regionale sanità e sociale, con riferimento alle predette risultanze istruttorie, ha definito le seguenti prescrizioni specifiche: precisare l articolazione interna delle unità operative complesse individuate; precisare se le funzioni di tutela della salute nelle attività sportive sono svolte in forma di servizio autonomo o di articolazione interna del servizio di igiene e sanità pubblica. Questa unità locale socio sanitaria, in relazione alle suddette prescrizioni specifiche, ritiene di: precisare che, con successivo provvedimento, si provvederà alla definizione, per ciascuna delle diverse unità operative in cui si articola il dipartimento di prevenzione, della articolazione organizzativa delle stesse; precisare che le funzioni di tutela della salute nelle attività sportive sono svolte in forma di articolazione interna della struttura cure primarie; strutture operative dei distretti socio sanitari, del dipartimento di salute mentale e del servizio farmaceutico - la proposta del nuovo atto aziendale prevede n. 3 distretti socio sanitari, con articolazione degli stessi in n. 14 unità operative complesse e n. 4 unità operative semplici a valenza distrettuale, e n. 1 dipartimento di salute mentale, con previsione all interno dello stesso di n. 2 unità operative complesse di psichiatria, di n. 2 unità operative complesse di neuropsichiatria infantile e di n. 1 unità operativa complessa per i disturbi del comportamento alimentare Inoltre, è previsto un dipartimento funzionale farmaceutico comprendente n. 1 unità operativa complessa farmacia territoriale e n. 1 unità operativa complessa farmacia ospedaliera. È stato rilevato che le strutture previste risultano coerenti con le linee di indirizzo regionali, proponendone la presa d atto. La segreteria regionale sanità e sociale, con riferimento alle predette risultanze istruttorie, ha definito le seguenti prescrizioni specifiche: Pagina 5 di 8 Modello B-copia DDG 97 del 22/04/2010 deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 5 di 63

6 ADOZIONE NUOVO ATTO AZIENDALE sviluppo del modello organizzativo coerente con le fasi di attuazione del progetto cure primarie ex d.g.r. n del 26 maggio 2009; progressivo adeguamento del modello organizzativo del dipartimento di salute mentale a quanto definito nel vigente progetto obiettivo regionale per la tutela della salute mentale di cui alla d.g.r. n. 4080/2000, nonché agli standard fissati con la d.g.r. n del 17 giugno 2008, nel rispetto delle norme che disciplinano la spesa del personale; progressivo adeguamento dell organizzazione del dipartimento funzionale farmaceutico agli indirizzi regionali relativi all organizzazione in area vasta dei processi nella dispensazione dei farmaci ospedale territorio e nell acquisizione e gestione logistica dei beni sanitari. Questa unità locale socio sanitaria, in relazione alle suddette prescrizioni specifiche, attesta che lo sviluppo del modello organizzativo relativo alle cure primarie, al dipartimento di salute mentale ed al dipartimento funzionale farmaceutico avverrà in coerenza con le sopraindicate deliberazioni della giunta regionale del Veneto ed in linea con gli indirizzi relativi all organizzazione delle attività secondo il modello di area vasta. Evidenziato che il nuovo atto aziendale, nella proposta sottoposta al vaglio della giunta regionale del Veneto al fine della valutazione di conformità della stessa alla programmazione regionale, prevede, al secondo comma dell art. 36, che lo stesso declina esclusivamente le unità operative semplici che non sono articolazione di unità operative complesse, ossia le unità operative semplici a valenza dipartimentale, distrettuale o di staff; Atteso che nell organigramma allegato alla predetta proposta di nuovo atto aziendale sono state riportate erroneamente le seguenti unità operative semplici che costituiscono invece solo una articolazione di unità operativa complessa: comunicazione e pubbliche relazioni, informatica, disabili e anziani, cure palliative, medicina dello sport, psicologia clinica; Ritenuto, pertanto, di dover conseguentemente rettificare il predetto organigramma omettendo dalla rappresentazione grafica dello stesso le predette unità operative semplici in quanto articolazione delle seguenti unità operative complesse: - unità operativa semplice comunicazione e pubbliche relazioni : articolazione della unità operativa complessa staff ed attività di controllo ; - unità operativa semplice informatica : articolazione della unità operativa complessa IT- E/G-ICT ; - unità operative semplici disabili e anziani, cure palliative, medicina dello sport, psicologia clinica : articolazione della unità operativa complessa cure primarie ; Visto l art. 3 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni ed integrazioni; Acquisito il parere favorevole dei direttori, per quanto di rispettiva competenza; DELIBERA 1) di adottare le modifiche alla proposta del nuovo atto aziendale, di cui alla deliberazione n. 188 del 17 giugno 2009, secondo il testo descritto in premessa ed in coerenza con le prescrizioni generali e specifiche impartite dalla direzione risorse umane e formazione servizio socio sanitario regionale con nota n del 3 dicembre 2009; 2) di adottare il nuovo atto aziendale nel testo che, qui allegato, costituisce parte integrante della presente deliberazione; Pagina 6 di 8 Modello B-copia DDG 97 del 22/04/2010 deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 6 di 63

7 ADOZIONE NUOVO ATTO AZIENDALE 3) di precisare che le modifiche all attuale organizzazione di questa azienda, coerenti con le previsioni del nuovo atto aziendale, diventeranno operative a seguito della adozione di specifiche deliberazioni di attuazione dell atto stesso; 4) di incaricare l unità operativa complessa personale della predisposizione delle predette deliberazioni di attuazione del nuovo atto aziendale, nei tempi e secondo le indicazioni che saranno fornite dalla direzione aziendale; 5) di trasmettere copia della presente deliberazione alla giunta regionale del Veneto, dando atto che le determinazioni assunte costituiscono adempimento alle prescrizioni regionali, di cui alla predetta nota n del 3 dicembre 2009, in esito al processo di valutazione di conformità della proposta di nuovo atto aziendale alla programmazione regionale. Pagina 7 di 8 Modello B-copia DDG 97 del 22/04/2010 deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 7 di 63

8 ADOZIONE NUOVO ATTO AZIENDALE Elenco delle assegnazioni Per gli adempimenti di competenza: Personale Direzione Amministrativa Direzione Sanitaria Direzione Sociale Direzione della Funzione Ospedaliera Risorse Materiali e Patrimoniali ufficio.approvvigionamenti@assl10.veneto.it Economico Finanziario servizio.ecofin@assl10.veneto.it Controllo di Gestione controllo.gestione@assl10.veneto.it Tecnico tecnico@assl10.veneto.it Sistema Informatico servizio.informativo@assl10.veneto.it Dipartimento di Prevenzione dipprev.sandona@assl10.veneto.it Dipartimento dei Servizi della Direzione Sociale affamm.sociale@assl10.veneto.it Dipartimento dei Servizi della Direzione Sanitaria gianfranco.cereser@assl10.veneto.it Farmaceutico segreteria.farmaceutico@assl10.veneto.it Medicina Territoriale medicina.territoriale@assl10.veneto.it Professioni Sanitarie sinf.dir@assl10.veneto.it Promozione e Sviluppo delle Attivita Sanitarie, Lib Prof e CUP direzione.cup@assl10.veneto.it Distretto 1 - Sandonatese segreteria.distretto1@assl10.veneto.it Distretto 2 - del Litorale direttore.distrettolitorale@assl10.veneto.it Distretto 3 Portogruarese segreteria.distretto3@assl10.veneto.it Coordinamento della Funzione Distrettuale segreteria.coordinamentodistretti@assl10.veneto.it Direzione Generale direttore.generale@assl10.veneto.it Dipartimento Risorse Umane, Finanz., Materiali e Patrimoniali Qualita Informazione e Comunicazione qualita.accreditamento@assl10.veneto.it Affari Generali e Legali aaggll@ulss10.veneto.it Direzione della Funzione Amministrativa Ospedale deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 8 di 63

9 REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO SANITARIA N. 10 VENETO ORIENTALE ATTO AZIENDALE art. 3, comma 1 bis, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni ed integrazioni INDICE Regione del Veneto Azienda Unità Locale Socio Sanitaria n. 10 Comuni di: Annone Veneto, Caorle, Ceggia, Cinto Caomaggiore, Concordia Sagittaria, Eraclea, Fossalta di Piave, Fossalta di Portogruaro, Gruaro, Jesolo, Meolo, Musile di Piave, Noventa di Piave, Portogruaro, Pramaggiore, San Michele al Tagliamento, San Donà di Piave, Santo Stino di Livenza, Teglio Veneto, Torre di Mosto deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 9 di 63

10 ATTO AZIENDALE INDICE CAPO I: la finalità dell atto aziendale e gli elementi identificativi e caratterizzanti l azienda pag. 2 CAPO II: la collaborazione con la comunità locale pag. 6 CAPO III: la partecipazione e la tutela dei diritti dei cittadini pag. 7 CAPO IV: gli organi dell azienda pag. 9 CAPO V: la direzione aziendale pag. 11 CAPO VI: la direzione strategica ed i fondamentali processi gestionali pag. 14 CAPO VII: il livello operativo pag. 19 CAPO VIII: le strutture operative pag. 23 CAPO IX: gli organismi collegiali pag. 29 deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 10 di 63

11 Azienda U.L.S.S. n. 10 Veneto Orientale Nuovo assetto organizzativo deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 11 di 63

12 Area della Direzione strategica Assemblea DG Area vasta Collegio sindacale Collegio di Direzione Generale Consiglio dei Sanitari Conferenza dei Sindaci amministrativo sanitario sociale Unità di Staff DG Dipartimento Area vasta Acquisti e logistica Dipartimento Giuridico e Ris. Umane Direzione Funzione Ospedaliera Servizi alla persona deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 12 di 63 Dipartimento Risorse Finanziarie Dipartimento Area tecnica e log. Dip. Funzionale Prog. e controllo Controllo di Gestione Dipartimento di Prevenzione Prestazioni sanitarie e libera professione Qualità e Accreditamento UOSS Professioni sanitarie UOSS Medico competente Distretto Socio Sanitario n. 1 Direzione Funzione Distrettuale Distretto Socio Sanitario n. 2 Distretto Socio Sanitario n. 3 Area della Dir. Operativa IT-E/G-ICT UOSS Prom. e integrazione Ospedale-territorio : unità operativa complessa / UOSS: unità operativa semplice di staff / UOSD: unità operativa semplice dipartimentale o distrettuale 2

13 Area della Direzione strategica Generale amministrativo sanitario sociale Unità di Staff della Direzione generale deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 13 di 63 Staff e attività di controllo Prevenzione e Protezione UOSS Progetti e Relazioni internazionali UOSS Piani e Programmi 3

14 Area della Direzione strategica Generale amministrativo sanitario sociale Prestazioni sanitarie e libera professione Direzione Funzione Ospedaliera deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 14 di 63 Qualità e Accreditamento UOSS Professioni sanitarie UOSS Medico competente UOSS Prom. e integrazione Ospedale-territorio Dipartimento di Prevenzione Distretto Socio Sanitario n. 1 Distretto Socio Sanitario n. 2 Distretto Socio Sanitario n. 3 Direzione Funzione Distrettuale Area della Dir. Operativa 4

15 Area della Direzione strategica Generale amministrativo sanitario sociale Servizi alla persona deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 15 di 63 Distretto Socio Sanitario n. 1 Distretto Socio Sanitario n. 2 Distretto Socio Sanitario n. 3 Direzione Funzione Distrettuale Area della Dir. Operativa 5

16 Area della Direzione strategica Generale amministrativo sanitario sociale UOSS Coord. Locale trapianti Farmacia osped. Direzione Funzione Ospedaliera Direzione Medica Direzione Amm. deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 16 di 63 Dip. Medicina post acuzie Med. Fis. Prg Med. Fis. Jes UOSD Lungodeg. Dip. Chirurgico Chir Sdp Chir Prg Oculistica ORL Urologia UOSD Chir. Vasc. Dip. Chirurg. Spec. Ortop. Ortop. Sdp Ortop. Prg Ortop. Jes Dip. Med. Gen. Medic. Sdp Medic. Prg Medic. Jes UOSD Gastr. Diabet. Dip. Med. Spec. Nefrologia Neurologia Oncologia Cardio Sdp Cardio Prg Dip. Mat.-Infantile Ost.-Gin. Sdp Ost.-Gin. Prg Pediatria Sdp Pediatria Prg Dip. Area Critica An-Rian Sdp An-Rian. Prg PS Sdp PS Prg Dip. Ser.Diag.Cura Anat.Patol. Laborator. Radiol. Sdp Radiol. Prg * Area della Dir. Operativa * Servizio Immunotrasfusionale nel Dipartimento strutturale provinciale Immunotrasfusionale, con integrazione di tipo funzionale al Dipartimento dei Servizi di Diagnosi e Cura 6

17 Area della Direzione strategica Generale amministrativo sanitario sociale Igiene e Sanità Pubblica deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 17 di 63 Dipartimento di Prevenzione UOSD Direzione Funzione Amministrativa Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro Sanità Animale e igiene degli allevamenti e produzioni zootecniche Igiene produzione, trasformazione, commercializzazione, conservazione e trasporto alimenti di origine animale e loro derivati Educazione, promozione e prevenzione 7

18 Area della Direzione strategica Generale amministrativo sanitario sociale Medicina terr. Direzione Funzione Amministrativa DIREZIONE FUNZIONE DISTRETTUALE Farmacia terr. deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 18 di 63 Distretto Socio Sanitario n. 1 Cure Primarie Odontostomatologia Consultorio Familiare NPI Psichiatria Distretto Socio Sanitario n. 2 Distretto Socio Sanitario n. 3 Cure Primarie Cure Primarie Consultorio Familiare Consultorio Familiare NPI Disturbi comportamento alimentare Psichiatria Tossicodipendenze Tossicodipendenze UOSD Medicina turistica UOSD SIL 8

19 Area della Direzione strategica Generale amministrativo sanitario sociale Direzione Funzione Amministrativa Distretto Socio Sanitario n. 1 DIREZ. FUNZ. DISTRETTUALE Medicina Territoriale deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 19 di 63 Cure Primarie Odontostomatologia Consultorio Familiare Psichiatria NPI Tossicodipendenze UOSD SIL Farmacia Territoriale 9

20 Area della Direzione strategica Generale amministrativo sanitario sociale Direzione Funzione Amministrativa DIREZ. FUNZ. DISTRETTUALE Distretto Socio Sanitario n. 2 Medicina Territoriale deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 20 di 63 Cure Primarie Consultorio Familiare UOSD Medicina turistica Farmacia Territoriale 10

21 Area della Direzione strategica Generale amministrativo sanitario sociale Direzione Funzione Amministrativa DIREZ. FUNZ. DISTRETTUALE Medicina Territoriale deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 21 di 63 Distretto Socio Sanitario n. 3 Cure Primarie Consultorio Familiare Psichiatria Disturbi comportamento alimentare NPI Farmacia Territoriale Tossicodipendenze 11

22 Area della Direzione strategica Generale amministrativo sanitario sociale deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 22 di 63 Distretto Socio Sanitario n. 1 Dipartimento Funzionale Tossicodipendenze Dipartimento Funzionale Famiglia ed età evolutiva Direzione Funzione Distrettuale Distretto Socio Sanitario n. 2 Dipartimento Funzionale Salute mentale Dipartimento Funzionale Cure Primarie Distretto Socio Sanitario n. 3 Area della Dir. Operativa 12

23 Area della Direzione strategica Generale amministrativo sanitario sociale Distretto Socio Sanitario n. 1 Distretto Socio Sanitario n. 3 deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 23 di 63 Psichiatria NPI Psichiatria Disturbi comportamento alimentare NPI Direzione Funzione Distrettuale Dipartimento Funzionale Salute mentale Area della Dir. Operativa 13

24 Area della Direzione strategica Generale amministrativo sanitario sociale Distretto Socio Sanitario n. 1 Distretto Socio Sanitario n. 3 deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 24 di 63 Tossicodipendenze Tossicodipendenze Direzione Funzione Distrettuale Dipartimento Funzionale Tossicodipendenze Area della Dir. Operativa 14

25 Area della Direzione strategica Generale amministrativo sanitario sociale Direzione Funzione Distrettuale deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 25 di 63 Odontostomatologia Dipartimento Funzionale Cure Primarie Cure Primarie D1 Cure Primarie D2 Cure Primarie D3 CF D1 CF D2 Dipartimento Funzionale Famiglia ed età evolutiva NPI D1 NPI D3 Area della Dir. Operativa CF D3 Disturbi comport. alimentare 15

26 Area della Direzione strategica Generale amministrativo sanitario sociale Direzione Funzione Ospedaliera Direzione Funzione Distrettuale deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 26 di 63 Oncologia UOSD Lungodegenza Ed. prom. prev. Dipartimento Funz. Prevenzione e cont. assist. in Oncologia Cure Primarie D1 Cure Primarie D2 Cure Primarie D3 Dipartimento Funz. Continuità. assistenziale in riabilitazione Dipartimento Funz. Farmaceutico RRF Portogruaro RRF Jesolo UOSD Lungodegenza Farmacia terrtoriale Farmacia ospedaliera Cure Primarie D1 Cure Primarie D2 Cure Primarie D3 Attività Hospice Attività Rizzola NPI D1 Area della Dir. Operativa NPI D3 16

27 Area della Direzione strategica Generale amministrativo sanitario sociale Dipartimento Giuridico e Risorse Umane deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 27 di 63 Dipartimento Risorse Finanziarie Dipartimento Area tecnica e logistica Dipartimento Funzionale Programmazione e controllo Controllo di Gestione IT-E/G-ICT Area della Dir. Operativa 17

28 Area della Direzione strategica Generale amministrativo sanitario sociale Dipartimento Giuridico e Risorse Umane deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 28 di 63 Risorse Umane Affari Generali e Legali Area della Dir. Operativa 18

29 Area della Direzione strategica Generale amministrativo sanitario sociale Dipartimento Risorse Finanziarie deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 29 di 63 Economico Finanziario Servizi Alberghieri Area della Dir. Operativa 19

30 Area della Direzione strategica Generale amministrativo sanitario sociale Dipartimento Area tecnica e logistica deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 30 di 63 Progettazione, lavori e Impiantistica Edilizia strutturale Ingegneria Clinica Acquisti e logistica UOSD Contratti e gare, lavori pubblici Area della Dir. Operativa 20

31 Area della Direzione strategica Generale amministrativo sanitario sociale Dipartimento funzionale Programmazione e controllo deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 31 di 63 Controllo di Gestione Economico Finanziario UOSS Piani e Programmi Area della Dir. Operativa 21

32 REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO SANITARIA N. 10 VENETO ORIENTALE ATTO AZIENDALE art. 3, comma 1 bis, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni ed integrazioni 1 deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 32 di 63

33 CAPO I La finalità dell atto aziendale e gli elementi identificativi e caratterizzanti l azienda Art. 1 La finalità dell atto aziendale L atto aziendale definisce, quale strumento di autogoverno dell azienda, i principi ed i criteri generali dell organizzazione e del funzionamento dell unità locale socio sanitaria. Il direttore generale, con separati atti, provvede a dare attuazione ai suddetti principi e criteri generali, assicurando all organizzazione aziendale la flessibilità necessaria a soddisfare i bisogni di salute espressi dalla comunità, nel rispetto delle risorse a disposizione. Per quanto non contemplato nell atto aziendale, deve farsi riferimento alle vigenti disposizioni legislative ed amministrative nazionali e regionali. Art. 2 La natura giuridica e la sede legale L azienda socio sanitaria locale n. 10 della Regione del Veneto assume, a decorrere dalla data di adozione definitiva del presente atto aziendale, la denominazione di azienda unità locale socio sanitaria n. 10 Veneto Orientale. L azienda unità locale socio sanitaria n. 10 Veneto Orientale della Regione del Veneto è una azienda dotata di personalità giuridica pubblica ed autonomia imprenditoriale, con sede legale in San Donà di Piave (VE), piazza De Gasperi, n. 5. L ambito territoriale di riferimento comprende i comuni di Annone Veneto, Caorle, Ceggia, Cinto Caomaggiore, Concordia Sagittaria, Eraclea, Fossalta di Piave, Fossalta di Portogruaro, Gruaro, Jesolo, Meolo, Musile di Piave, Noventa di Piave, Portogruaro, Pramaggiore, San Michele al Tagliamento, San Donà di Piave, Santo Stino di Livenza, Teglio Veneto, Torre di Mosto. Il logo dell azienda unità locale socio sanitaria n. 10 è rappresentato da un leone alato, simbolo di San Marco, stilizzato con l acronimo aziendale, accompagnato dalla dizione Veneto Orientale. La sua rappresentazione grafica è la seguente: 2 deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 33 di 63

34 Art. 3 Il patrimonio Il patrimonio dell azienda unità locale socio sanitaria n. 10 è costituito da tutti i beni mobili ed immobili ad essa appartenenti, ivi compresi quelli trasferitigli dallo Stato o da altri enti pubblici, in virtù di leggi o di provvedimenti amministrativi, nonché da tutti i beni comunque acquisiti nell esercizio della propria attività o a seguito di atti di liberalità. L azienda dispone del proprio patrimonio in conformità al regime della proprietà privata. I beni mobili ed immobili, utilizzati dall unità locale socio sanitaria per il perseguimento dei propri fini istituzionali, costituiscono patrimonio indisponibile, soggetto alla disciplina di cui al combinato disposto degli articoli 828 e 830 del codice civile. Gli atti di trasferimento a terzi di diritti reali su immobili sono assoggettati a previa autorizzazione della Regione. Art. 4 La missione L azienda unità locale socio sanitaria riconosce nella salute, da intendersi quale stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non soltanto come assenza di malattia, un fondamentale diritto dell individuo ed un interesse della collettività. L azienda unità locale socio sanitaria persegue il soddisfacimento dei bisogni di salute espressi dalla comunità del territorio di riferimento, attraverso gli interventi di promozione, prevenzione, cura e riabilitazione contemplati dai livelli essenziali di assistenza previsti dalla programmazione nazionale e regionale. In particolare, vengono assicurate prestazioni di: - prevenzione collettiva e sanità pubblica; - assistenza distrettuale; - assistenza ospedaliera. L azienda unità locale socio sanitaria può assumere la gestione di attività o servizi socio assistenziali su delega dei singoli enti locali con oneri a totale carico degli stessi, ivi compresi quelli relativi al personale, e con specifica contabilizzazione. L azienda procede alla erogazione solo dopo l effettiva acquisizione delle necessarie disponibilità finanziarie. L assistenza viene erogata nel rispetto della dignità e della libertà della persona umana, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. I processi clinici e manageriali dell azienda, nel rispetto del vincolo del pareggio di bilancio, devono essere sostenuti da una tensione continua di tutta l organizzazione verso la garanzia ed il miglioramento continuo della qualità, da intendersi in senso globale, professionale, organizzativo e percepita. 3 deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 34 di 63

35 Art. 5 La visione L azienda unità locale socio sanitaria intende qualificarsi quale azienda orientata ai risultati, capace, quindi, di conciliare e soddisfare i bisogni dei diversi portatori di interessi che fanno capo all organizzazione stessa. In particolare, viene prioritariamente sostenuta l attenzione rivolta all utente, poiché la centralità della persona umana, quale portatrice di bisogni sanitari e sociosanitari, richiede una chiara messa a fuoco degli stessi rispetto alle azioni tecniche ed organizzative delle strutture. In tale senso, una costante attenzione alle risultanze dell indagine epidemiologica garantisce la rispondenza delle prestazioni alle esigenze dell utenza. Per tale motivo, vanno assicurati i migliori standard per quanto riguarda le seguenti variabili assistenziali: - accessibilità: facilità per l utente di accedere alle prestazioni; - tempestività: disponibilità delle prestazioni in termini utili rispetto allo stato di bisogno; - pertinenza: corrispondenza tra prestazione ottenuta e bisogno presentato dalla persona; - correttezza: corrispondenza delle prestazioni ottenute alla migliore evidenza scientifica o, in sua assenza, alla migliore esperienza condivisa ed accettata; - partecipazione: coinvolgimento del paziente e dei familiari nelle decisioni relative alla prestazione; - riservatezza: non diffusione ad estranei di informazioni concernenti il paziente ed il proprio stato di salute; - garanzia: possibilità di ottenere le prestazioni in caso di bisogno; - continuità: coordinamento ed integrazione tra prestazioni necessarie a soddisfare il bisogno del paziente; - sicurezza: possibilità di ottenere le prestazioni in condizioni di tutela dal rischio legato a possibili fattori ambientali, con riferimento agli aspetti strutturali, tecnologici ed organizzativi, anche attraverso lo sviluppo dell health technology assestment. L azienda ricerca la sicurezza del servizio offerto, implementando i sistemi per la gestione del rischio, e promuove la cultura del rischio fondata sulla convinzione che la valutazione degli accadimenti, se adeguatamente analizzata, è preziosa opportunità di apprendimento e di miglioramento. Il risk management è l insieme degli strumenti, dei metodi e delle azioni, mediante cui si identificano, valutano, comunicano ed eliminano i rischi associati a qualsiasi attività assistenziale e successivamente si sviluppano strategie per governarli. La gestione dell azienda deve avvenire in termini di processi, poiché l organizzazione opera più efficacemente quando tutte le attività interrelate sono chiaramente comprese e gestite sistematicamente e tanto le decisioni relative alle attività correnti quanto la pianificazione strategica e la programmazione operativa avvengono sulla base di informazioni che tengano conto anche delle percezioni dei diversi portatori di interessi. I comportamenti dei leader dell azienda devono creare chiarezza ed unità d intenti e dare vita ad un ambiente in cui l organizzazione ed i suoi componenti possano eccellere. Il coinvolgimento e lo sviluppo delle persone deve assicurare la piena espressione delle potenzialità delle stesse, da sostenere attraverso la condivisione di valori comuni e la promozione di 4 deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 35 di 63

36 una cultura della fiducia e della delega in grado di incoraggiare la partecipazione di ogni singolo individuo. Lo sviluppo delle performance dell organizzazione deve essere perseguito attraverso la gestione e la condivisione della conoscenza nell ambito di una cultura dell apprendimento, dell innovazione e del miglioramento continuo. L azienda instaura con i suoi partner rapporti di mutuo vantaggio, fondati sulla fiducia, sulla condivisione delle conoscenze e sulla reciproca integrazione. In tale logica, l azienda unità locale socio sanitaria si colloca in una visione aziendale orientata ai migliori standard per quanto riguarda le seguenti variabili gestionali: - efficacia: rapporto tra i risultati ottenuti e le prestazioni erogate; - efficienza: rapporto tra le prestazioni erogate e le risorse impiegate; - rendimento: rapporto tra i risultati ottenuti per effetto delle prestazioni erogate e le risorse impiegate; - economicità: rapporto tra il vincolo del pareggio di bilancio ed il rendimento. 5 deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 36 di 63

37 CAPO II La collaborazione con la comunità locale Art. 6 La comunità locale L azienda unità locale socio sanitaria riconosce nella comunità locale non solo la destinataria degli interventi ma anche la realtà capace di esprimere bisogni, di sviluppare risposte, di selezionare le priorità di intervento, nel rispetto delle responsabilità attribuite dal legislatore ad ogni soggetto pubblico. Nell ottica di perseguire l integrazione delle politiche sanitarie e sociali, i luoghi privilegiati per l incontro tra la comunità locale e l azienda unità locale socio sanitaria sono rappresentati dalla conferenza dei sindaci e dal comitato dei sindaci di ciascun distretto socio-sanitario. Tali organismi partecipano, nelle forme previste dalla vigente legislazione, ai processi di programmazione sociosanitaria e di verifica e valutazione dei risultati raggiunti dall azienda. Art. 7 I soggetti sociali Nella logica di una comunità solidale che produce le condizioni per il proprio sviluppo, l azienda unità locale socio sanitaria, nella prospettiva di potenziare il sistema dei servizi alla persona, riconosce il valore del concorso, in forma autonoma o collaborativa, degli enti morali, delle organizzazioni di volontariato, della famiglia, delle cooperative sociali, degli enti con finalità religiosa e delle libere associazioni. 6 deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 37 di 63

38 CAPO III La partecipazione e la tutela dei diritti dei cittadini Art. 8 La carta dei servizi L azienda unità locale socio sanitaria riconosce nella carta dei servizi lo strumento fondamentale per garantire agli utenti, per il tramite dell ufficio relazioni con il pubblico, le funzioni di informazione, accoglienza, tutela e partecipazione e per dichiarare specifici standard di qualità. Art. 9 Le funzioni di informazione ed accoglienza La funzione relativa all informazione deve sviluppare in modo esauriente negli utenti la conoscenza sul sistema delle prestazioni erogate dall azienda, ivi compresi i relativi standard di qualità, e sulle relative modalità di fruizione delle stesse, nonché sulle procedure di attuazione del diritto di accesso e partecipazione. La funzione di accoglienza è finalizzata ad instaurare con l utente una relazione in grado di metterlo nella condizione di esprimere i propri bisogni di salute e di accompagnarlo nella fruizione delle prestazioni. Rientrano, inoltre, nell ambito di tale funzione gli interventi di educazione dell utenza ad un corretto utilizzo dei servizi. Art. 10 La funzione di tutela Al fine di rendere effettiva la tutela del cittadino, l azienda individua le procedure da osservare per l accoglimento e la definizione delle segnalazioni e dei reclami, in qualunque forma essi siano presentati, con l adozione di uno specifico regolamento di pubblica tutela. Qualora il disservizio venga segnalato all azienda unità locale socio sanitaria per il tramite di un organismo di volontariato o di tutela dei diritti dei cittadini, viene attivata la commissione mista conciliativa con lo scopo di garantire lo studio congiunto tra l azienda e tali organismi delle circostanze che hanno determinato il disservizio. Art. 11 La tutela della privacy L azienda unità locale socio sanitaria tutela la riservatezza dei dati personali e dei dati sensibili dei cittadini. 7 deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 38 di 63

39 L azienda disciplina le modalità del trattamento con lo specifico regolamento sulla privacy, approvato in attuazione del Progetto privacy delle Aziende Sanitarie della Provincia di Venezia e dà impulso al diffondersi di una mentalità più rispettosa del diritto alla riservatezza del cittadino. Art. 12 Gli organismi di volontariato e di tutela dei diritti dei cittadini L azienda unità locale socio sanitaria favorisce la presenza e l attività all interno delle proprie strutture operative degli organismi di volontariato e di tutela dei diritti dei cittadini, prevedendo anche forme di partecipazione nelle attività relative alla programmazione, alla verifica ed alla valutazione dei servizi a livello aziendale e di distretto socio sanitario. L azienda stipula con tali organismi, senza oneri a carico del fondo sanitario regionale, accordi o protocolli che stabiliscano gli ambiti e le modalità della collaborazione, fermo restando il diritto alla riservatezza comunque garantito al cittadino e la non interferenza nelle scelte professionali degli operatori. L azienda unità locale socio sanitaria convoca, almeno una volta l anno, apposita conferenza dei servizi, quale strumento per verificare l andamento delle strutture operative e per individuare obiettivi di sviluppo delle attività, anche in relazione al risultato di rilevazioni sistematiche della qualità percepita da parte dei cittadini, con particolare riferimento alla personalizzazione ed umanizzazione dell assistenza, al diritto all informazione ed alle prestazioni alberghiere. 8 deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 39 di 63

40 CAPO IV Gli organi dell azienda Art. 13 Gli organi Gli organi dell unità locale socio sanitaria sono il direttore generale ed il collegio sindacale. Art. 14 Il direttore generale Al direttore generale spettano tutti i poteri di gestione, nonché la rappresentanza dell unità locale socio sanitaria. E responsabile del raggiungimento degli obiettivi assegnati dalla giunta regionale del Veneto, nonché della corretta ed economica gestione delle risorse a disposizione dell azienda. Il direttore generale è coadiuvato, nell esercizio delle proprie funzioni, dal direttore amministrativo, dal direttore sanitario e dal direttore dei servizi sociali. Essi partecipano, unitamente al direttore generale, che ne ha la responsabilità, alla direzione dell azienda, assumono diretta responsabilità delle funzioni attribuite alla loro competenza e concorrono, con la formulazione di proposte e di pareri, alla formazione delle decisioni della direzione generale. Art. 15 Il collegio sindacale Il collegio sindacale esercita il controllo di regolarità amministrativa e contabile, assicurando un ruolo collaborativo a favore della direzione generale dell azienda, salvo i casi di possibile responsabilità contabile nei quali esso è tenuto a riferire alla Corte dei Conti. Il collegio sindacale, in particolare: a) verifica l'amministrazione dell'azienda sotto il profilo economico; b) vigila sull'osservanza della legge; c) accerta la regolare tenuta della contabilità e la conformità del bilancio alle risultanze dei libri e delle scritture contabili, ed effettua periodicamente verifiche di cassa; d) riferisce almeno trimestralmente alla Regione del Veneto, anche su richiesta di quest'ultima, sui risultati del riscontro eseguito, denunciando immediatamente i fatti se vi è fondato sospetto di gravi irregolarità; trasmette periodicamente, e comunque con cadenza almeno semestrale, una propria relazione sull'andamento dell'attività dell azienda unità locale socio sanitaria alla conferenza dei sindaci. I componenti del collegio sindacale possono procedere ad atti di ispezione e controllo, anche individualmente. 9 deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 40 di 63

41 Le verifiche di regolarità amministrativa e contabile devono rispettare, in quanto applicabili all unità locale socio sanitaria, i principi generali della revisione aziendale asseverati dagli ordini e collegi professionali operanti nel settore. Il controllo di regolarità amministrativa e contabile non comprende verifiche da effettuarsi in via preventiva, se non nei casi espressamente previsti dalla legge e fatto salvo, in ogni caso, il principio secondo cui le definitive determinazioni in ordine all efficacia dell atto sono adottate dal direttore generale. 10 deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 41 di 63

42 CAPO V La direzione aziendale Art. 16 Il direttore sanitario Il direttore sanitario è nominato dal direttore generale per l espletamento delle funzioni di cui all art. 14 della legge regionale 14 settembre 1994, n. 56, e successive modificazioni. Coadiuva il direttore generale, che ne ha la responsabilità, nella gestione dell azienda e partecipa al processo di pianificazione strategica, fornendo i pareri obbligatori sugli atti relativi alle materie di competenza. Dirige e coordina, in riferimento agli aspetti organizzativi igienico sanitari e ai programmi di intervento di area specifica a tutela della salute, i responsabili delle strutture dell azienda. Fornisce le informazioni e realizza le attività necessarie per il controllo di gestione dell azienda ed il controllo di qualità dei servizi e delle prestazioni erogate. Art. 17 Il direttore amministrativo Il direttore amministrativo è nominato dal direttore generale per l espletamento delle funzioni di cui all art. 15 della legge regionale 14 settembre 1994, n. 56, e successive modificazioni. Coadiuva il direttore generale, che ne ha la responsabilità, nella gestione dell azienda e partecipa al processo di pianificazione strategica, fornendo i pareri obbligatori sugli atti relativi alle materie di competenza. Dirige e coordina i servizi amministrativi dell azienda. Fornisce le informazioni e realizza le attività necessarie per il controllo di gestione dell azienda ed il controllo di qualità dei servizi e delle prestazioni erogate. Risponde al direttore generale del risultato dell attività svolta dagli uffici cui è preposto, della realizzazione dei programmi e dei progetti affidatigli, nonché della gestione del personale e delle risorse finanziarie e strumentali assegnategli. Art. 18 Il direttore sociale Il direttore sociale è nominato dal direttore generale, sentita la rappresentanza della conferenza dei sindaci, per l espletamento delle funzioni di cui all art. 16 della legge regionale 14 settembre 1994, n. 56, e successive modificazioni. Coadiuva il direttore generale, che ne ha la responsabilità, nella gestione dell azienda e partecipa al processo di pianificazione strategica, fornendo i pareri obbligatori sugli atti relativi alle materie di competenza. Dirige e coordina, in riferimento agli aspetti organizzativi dei servizi sociali e socio sanitari e dei programmi di intervento di area specifica a tutela della salute, i responsabili delle strutture dell azienda. Fornisce le informazioni e realizza le attività necessarie per il controllo di gestione dell azienda ed il controllo di qualità dei servizi e delle prestazioni erogate. 11 deliberazione n. 97 del 22/04/2010 pagina 42 di 63

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