8 MARZO: PIU DONNE NELLE ISTITUZIONI REPORT SULLA PRESENZA DELLE DONNE IN POLTICA

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1 Segreteria regionale 8 MARZO: PIU DONNE NELLE ISTITUZIONI REPORT SULLA PRESENZA DELLE DONNE IN POLTICA L 8 marzo si celebra la giornata della donna e si torna a parlare di parità uomo-donna, una parità che ancora è lontana ed in politica assume livelli preoccupanti nel nostro Paese, soprattutto in Sicilia. La rappresentanza delle donne nelle istituzioni raramente supera il 20%, percentuale quindi ben lontana da quel 30% che rappresenterebbe la soglia minima per il raggiungimento della cosiddetta massa critica. Consapevole della gravità di questo gap e delle conseguenze politiche e sociali che una rappresentanza non adeguata comporta, il Partito Democratico siciliano, attraverso il Segretario regionale, Giuseppe Lupo, ha già lanciato la proposta dell introduzione della doppia preferenza di genere e della doppia scheda per l elezione dei sindaci e dei consigli comunali e dei presidenti di provincia e dei consigli provinciali, come avverrà in Campania già dalle prossime elezioni regionali. Nei prossimi giorni, il Partito Democratico presenterà un disegno di legge all Assemblea Regionale Siciliana, che va proprio in questa direzione. Il cammino per una adeguata rappresentanza del punto di vista femminile nella politica e nelle istituzioni è ancora lungo e tutto in salita. L'acquisizione per le donne di una piena cittadinanza politica è un obiettivo ancora in larga parte disatteso e il persistente sottodimensionamento nella rappresentanza delle donne nel governo regionale e in quelli locali, nei vertici dei partiti, nelle assemblee elettive, nei processi decisionali rivela una grave carenza di democrazia, in Sicilia, più ancora che nel resto d Italia. Perché la democrazia o è paritaria o non è. Le cause della scarsa partecipazione femminile sono molteplici e complesse. La prima, non per importanza, si collega a quanto già detto. Esiste infatti un vero e proprio circolo vizioso tra il tema della conciliazione e quello della rappresentanza - per entrare in politica, come per poter lavorare, la donna deve trovare particolari agevolazioni nei servizi sociali che la rendano più libera dalle incombenze legate alle attività di cura - che deve essere spezzato e trasformato in un circolo virtuoso. Senza un sistema di conciliazione è difficile per le donne fare politica e senza una presenza femminile in politica che creda davvero in questo sistema, che lo consideri vitale per

2 le donne, ma anche per gli uomini si corre il rischio che la conciliazione venga trasformata in una nuova forma di marginalizzazione del lavoro femminile. Ci sono poi vincoli di tipo materiale, legati alla disponibilità di risorse economiche e inerzie di tipo normativo e comportamentale. La soluzione è complessa e il Partito Democratico è determinato a favorire le candidature e, soprattutto, l elezione delle donne, sostenendole in campagna elettorale, rendendole più visibili agli elettori: come infatti, nella vita quotidiana il punto di vista femminile e quello maschile si integrano positivamente, così anche nelle istituzioni e nella politica solo una rappresentanza equilibrata può trovare soluzioni che siano davvero utili alla società nel suo complesso. Ma l'esperienza degli altri paesi dimostra che senza leggi vincolanti e precise regole interne per i partiti le donne elette continueranno ad essere un numero talmente esiguo da non rendere ragione della loro presenza nella società e nelle professioni. Ecco perché il Partito Democratico siciliano è determinato a introdurre la doppia preferenza di genere nella riforma del sistema elettorale degli EE.LL e, in un secondo momento, dell Assemblea Regionale Siciliana. La possibilità cioè offerta alle elettrici e agli elettori di poter esprimere o una o due preferenze, ma, in quest ultimo caso, a persone di genere diverso, è certamente uno strumento indispensabile che è urgentissimo introdurre nel nostro sistema elettorale. E auspicabile, inoltre, introdurre la parità di genere delle giunte, con la previsione che ogni genere sia rappresentato con almeno un terzo degli assessori. Il Partito Democratico siciliano è consapevole che cambiare la politica e costruire una vera alternativa per la Sicilia è un traguardo che è possibile raggiungere pienamente solamente valorizzando la passione, la creatività, le competenze e le capacità delle donne!

3 I NUMERI Nel Parlamento italiano siedono 191 donne (20,2%) su 945 rappresentanti: 133 alla Camera (21,%) e 58 al Senato (18,4%). Nel Governo italiano sono presenti 11 donne (16,9%) su 65 tra ministri e sottosegretari, di cui 2 con portafoglio, 3 senza portafoglio e 6 sottosegretari. L Italia è, quindi, ben lontana dai maggiori Paesi europei dove si supera il 35%. Diversa la situazione nelle istituzioni comunitarie. La Commissione europea con le sue 9 componenti rappresenta un terzo dell interno organismo. Al Parlamento europeo le donne raggiungono il 35%, ma l Italia resta sempre uno dei paesi meno rappresentati al femminile con 16 seggi rosa su 72 (22,2%). Certo, attualmente, resta inimmaginabile l esempio della Svezia, dove non solo, per legge, le donne sono presenti al 50% in tutte le istituzioni e non solo, ma addirittura si comincia a parlare di limite penalizzante proprio per loro, considerato il grado di preparazione e capacità che hanno raggiunto. Nella nostra regione la situazione ha raggiunto ormai livelli allarmanti. La Regione Sicilia ha solo 4 rappresentanti donne. Un Assessore regionale, Caterina Chinnici, e tre deputate regionali: Giulia Adamo (Sicilia), Concetta Raia (PD), Marianna Caronia (Misto), con una percentuale inferiore al 4% che relega la Sicilia all ultimo posto in Italia per presenze femminili nelle istituzioni regionali, insieme alla Calabria. Non va meglio negli enti locali. Nelle nove istituzioni provinciali siciliane le donne raggiungono appena il 5,9%, lontano dalla pur bassa media nazionale che è del 14,1%. Nei 43 comuni dell isola sopra i 25mila abitanti, la presenza femminile è dell 8,2% rispetto al 17,2% nazionale (solo due le donne sindaco, a Misterbianco e Giarre). In particolare, nelle giunte provinciali le donne sono l 11,7% mentre nei consigli raggiungono a malapena il 4,29%. Nelle giunte comunali la percentuale si attesta al 14% e nei civici consessi arriva all 11,39%. In una regione governata in massima parte da coalizioni di centrodestra (tutte le province, 8 comuni capoluogo su 9 e la maggior parte dei comuni sopra i 25mila abitanti), il Partito Democratico resta quello che riesce a garantire la maggiore rappresentatività delle donne. Dai dati relativi ai consigli comunali, infatti le consigliere del Partito Democratico sono 17, quelle del PDL 20, 11 quelle dell MPA e 5 dell UDC. Da questo calcolo restano escluse le elette in liste civiche. Dai dati sui consigli provinciali le rappresentanti del Partito Democratico sono 5, quelle del PDL 2, 2 quelle dell MPA, Italia dei Valori 2, 1 dell UDC. A questo calcolo si aggiunge 1 consigliera eletta a Caltanissetta in una lista civica. Ciò, nonostante le siciliane avvertano, ormai da tempo, il desiderio e l esigenza di entrare in politica. Un indagine ISTAT del 2005, ha rilevato, infatti, che, nonostante siano le grandi escluse dalla politica, il 66,2% delle donne siciliane (la percentuale più alta d Italia) vorrebbe una presenza femminile maggiore e chiede, sempre secondo lo stesso studio, le stesse possibilità degli uomini.

4 PRESENZA FEMMINILE COMUNI SICILIANI OLTRE 25 MILA ABITANTI Giunte comunali COMUNE in ordine decrescente di abitanti DONNE UOMINI TOTALE % DONNE PALERMO ,14% CATANIA ,00% MESSINA ,75% SIRACUSA ,00% MARSALA ,00% GELA commissario RAGUSA ,00% TRAPANI ,20% CALTANISSETTA % VITTORIA ,00% AGRIGENTO ,00% MODICA ,00% BAGHERIA ,00% ACIREALE ,20% MAZARA DEL VALLO ,00% PATERNO ,00% MISTERBIANCO ,00% ALCAMO ,00% BARCELLONA POZZO DI ,00% GOTTO SCIACCA ,00% LICATA ,00% CALTAGIRONE ,00% ADRANO ,00% AUGUSTA ,00% FAVARA ,00% MILAZZO ,00% CANICATTI ,00% MONREALE ,00% AVOLA ,00% PARTINICO ,00% CASTELVETRANO ,20% ERICE ,50% COMISO ,50% ENNA ,00% MASCALUCIA ,60% NISCEMI ,00% GRAVINA DI CATANIA ,50% MISILMERI ,20% ACICATENA ,00% GIARRE % TERMINI IMERESE ,00% CARINI ,50% SCICLI ,00 TOTALI ,00%

5 Consigli comunali COMUNE in ordine decrescente di abitanti DONNE UOMINI TOTALE % DONNE PALERMO ,00% CATANIA ,33% MESSINA ,82% SIRACUSA ,50% MARSALA ,67% GELA ,33% RAGUSA ,00% TRAPANI ,67% CALTANISSETTA ,00% VITTORIA ,00% AGRIGENTO ,12% MODICA ,00% BAGHERIA ,67% ACIREALE ,00% MAZARA DEL VALLO ,67% PATERNO ,33% MISTERBIANCO ,00% ALCAMO ,67% BARCELLONA POZZO ,67% DI GOTTO SCIACCA ,67% LICATA ,33% CALTAGIRONE ,33% ADRANO ,67% AUGUSTA ,67% FAVARA ,33% MILAZZO ,00% CANICATTI ,33% MONREALE ,00% AVOLA ,67% PARTINICO ,00% CASTELVETRANO ,00% ERICE ,00% COMISO ,00% ENNA ,33% MASCALUCIA ,00% NISCEMI ,00% GRAVINA DI CATANIA ,00% MISILMERI ,00% ACICATENA ,00% GIARRE ,00% TERMINI IMERESE ,00% CARINI ,00% SCICLI ,00% TOTALI ,39%

6 PRESENZA FEMMINILE NEI CONSIGLI PROVINCIALI Giunte provinciali COMUNE DONNE UOMINI TOTALE % DONNE Agrigento ,00% Caltanissetta ,00% Catania ,00% Enna ,33% Messina ,75% Palermo ,33% Ragusa ,00% Siracusa ,22% Trapani ,08% TOTALI ,76% Consigli provinciali COMUNE DONNE UOMINI TOTALE % DONNE Agrigento ,00% Caltanissetta ,00% Catania ,44% Enna ,00% Messina ,44% Palermo ,67% Ragusa ,00% Siracusa ,00% Trapani ,06% TOTALI ,29%

7 I partiti del Centrosinistra, in generale e il Partito Democratico, in particolare, sono quelli che esprimono, in proporzione, il maggior numero di donne in politica, sia a livello regionale che nazionale. Il Gruppo parlamentare del PD alla Camera ha 59 deputate su 206 rappresentanti con una percentuale del 28,6%, mentre al Senato sfiora addirittura il 30% con 34 senatrici su 114. Anche il PDL, che ha un numero maggiore di rappresenti, è nettamente al di sotto, con il 20,3% di donne alla Camera e l 8,9% al Senato. Anche per quanto riguarda la presenza femminile negli organi di partito, il Partito Democratico è il più rappresentativo con oltre il 40% di donne negli organi nazionali e, addirittura, circa il 50% in quelli siciliani: l assemblea e la direzione regionali. CAMERA DEI DEPUTATI - PRESENZA DONNE PER GRUPPO PARLAMENTARE PD 59 ( SU 206) 28,6% PDL 54 ( SU 270) 20,% LEGA NORD 12 (SU 60) 20% UDC 4 (SU 39) 10,2% IDV 2 (SU 24) 8,3% MISTO 2 (SU 31) 6,4% Totale donne 133 su % SENATO - PRESENZA DONNE PER GRUPPO PARLAMENTARE PD 35 ( SU 114) 30,7% PDL 13 ( SU 145) 8,9% LEGA NORD 4 (SU 26) 15,3% UDC, SVP.. 4 (SU 12) 33,3% IDV 2 (SU 12) 16,6% MISTO 1 (Rita Levi Montalcini, senatrice a vita, non è conteggiata tra i 315 senatori) (SU 13) 7,6% Totale donne 58 su ,4% Totale donne in Parlamento 191 su ,2%

8 CONCLUSIONI L attuale legge elettorale, che prevede l elezione degli organi degli Enti locali con un unica scheda, distorce le regole della democrazia, mortifica la partecipazione e la libertà di scelta degli elettori. Il cittadino è spesso ignara vittima di un meccanismo politico-clientelare di attribuzione automatica del voto di preferenza espresso a favore dei candidati per i consigli anche a favore dei candidati alla carica di sindaco o di presidente di provincia delle liste collegate. Meccanismo che porta al proliferare di liste e candidati ai consigli al solo fine di trascinare il voto a vantaggio di un sindaco che l elettore in realtà non ha consapevolmente scelto. Non si spiega diversamente l elezione di sindaci che stanno governando malissimo importanti città della nostra regione. E con la doppia scheda dovremo prevedere anche la doppia preferenza di genere che può garantire parità alla partecipazione delle donne nei consigli comunali e provinciali. E indubbio che la preferenza di genere obbligherebbe la politica, che è essenzialmente maschile, a rivedere programmi, organizzazione e metodi.

9 I DATI DI QUESTO REPORT SONO RICAVATI: dai siti ufficiali delle province siciliane e dei comuni dai siti ufficiali delle regioni dai siti di camera e senato dal sito comuni-italiani.it dal sito istat.it dal sito arcidonna.org