POLICY DI VALUTAZIONE E PRICING DEGLI STRUMENTI FINANZIARI OBBLIGAZIONARI
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- Filiberto Pasquali
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1 POLICY DI VALUTAZIONE E PRICING DEGLI STRUMENTI FINANZIARI OBBLIGAZIONARI Delibera del Consiglio di Amministrazione del 20/12/2010 integrata con delibera del 18/11/2011 Redatto da: Direzione Operativa e Funzione Finanza Verificato da: Funzione Compliance
2 Premessa e scopo del documento Il presente documento definisce ed illustra le regole, le procedure e i parametri di valutazione e pricing adottate dalla Banca del Lavoro e del Piccolo Risparmio S.p.A. ( di seguito anche Banca ) in sede di emissione e negoziazione in conto proprio di obbligazioni da essa emesse, anche allo scopo di assicurare la condizione di liquidità di fatto delle medesime di cui alla Comunicazione Consob del 2 marzo 2009 ed alla Politica di determinazione dei Criteri di Liquidità adottata e tempo per tempo vigente. Per la stesura del presente documento si è tenuto conto anche delle Linee guida per l applicazione delle misure CONSOB di livello 3 in materia di prodotti finanziari illiquidi redatto dall ABI e pubblicato il 5 agosto 2009 e delle Linee Guida per la redazione della Politica di valutazione e pricing elaborato da Federcasse. Le regole adottate con il presente documento consentono in via continuativa o periodica di: esprimere le proposte di negoziazione da parte della Banca sulla base di predeterminati criteri di pricing e nel rispetto di meccanismi di funzionamento e trasparenza; agevolare l assolvimento, in un lasso di tempo ragionevole e predeterminato, delle richieste di compravendita della clientela, sulla base delle proposte di cui al punto precedente. Il documento forma parte integrante della regolamentazione interna in vigore con riferimento al processo finanza ( in particolare il Regolamento del processo Finanza e le relative Procedure Interne ) nella quale sono descritti i riferimenti al processo di formazione dei prezzi, alla tipologia di clientela, agli strumenti ammessi alla negoziazione tramite tali regole, alle modalità di accesso, ai controlli interni atti a valutare il rispetto delle regole di funzionamento del modello operativo, alla trasparenza ex ante ed ex post, ed alla registrazione delle operazioni. Politiche di valutazione e pricing in sede di emissione obbligazioni Il Consiglio di Amministrazione della Banca, coerentemente con il Piano Strategico, indica all interno del Budget aziendale l ammontare indicativo degli strumenti da offrire e la tipologia dei titoli, riservandosi poi nelle adunanze nel corso dell anno la definizione precisa dei tempi e delle condizioni di dettaglio delle singole emissioni. Le condizioni di dettaglio sono definite attraverso un processo di valutazione che coinvolge le diverse strutture della Direzione Generale secondo le rispettive competenze. In Particolare, le strutture commerciali della Direzione Generale: valutano la ricettività della clientela ed indicano la presenza di una opportunità di mercato, anche con riferimento alle caratteristiche rischio rendimento dei prodotti offerti sulla piazza; valutano la compatibilità degli strumenti finanziari da emettere con il complessivo catalogo prodotti della banca, avendo particolare riferimento alla morfologia dei titoli e alla loro rispondenza ai bisogni ed alle caratteristiche della clientela; valutano la compatibilità degli eventuali incentivi per la rete distributiva con l obiettivo del perseguimento del migliore interesse per il cliente; forniscono indicazioni per la determinazione del mark up dell operazione.
3 Le strutture tecnico-operative (Risk Management, Compliance): valutano la compatibilità dell offerta con le politiche in materia di assunzione dei rischi, in particolare rischio di interesse e liquidità; forniscono indicazioni sul fair value dell emissione, basandosi su tecniche, principi e strumenti diffusamente utilizzati dagli operatori dei mercati finanziari per determinare il valore teorico di emissione dei titoli. Sotto un profilo generico, essi sono valutati come investimenti finanziari che, a fronte di un pagamento iniziale, garantiscono un rendimento sotto forma di uno o più flussi futuri rappresentativi di capitale e interessi (cd. componente obbligazionaria). Nel caso sia presente nella struttura dell operazione anche una componente derivativa espressa o implicita, il suo valore viene aggiunto o sottratto dal valore della componente obbligazionaria. Oggetto di espressa valutazione per la determinazione del fair value sono i seguenti parametri: la misura del tasso risk free coerente con tipologia e durata del titolo in emissione, individuato dalla relativa curva dei rendimenti; lo spread creditizio, da sommare al tasso risk free, per tener conto del rischio emittente. L individuazione dello spread è effettuata avendo riguardo a titoli analoghi, quotati in mercati attivi di strumenti finanziari. Per titoli analoghi si intendono quegli strumenti finanziari aventi rischio generico e rischio specifico assimilabili a quelli impliciti nello strumento finanziario in emissione. Per rischio generico si intende quello inerente al rischio di perdite per l andamento sfavorevole dei prezzi della generalità degli strumenti finanziari in portafoglio (per le obbligazioni, è tipicamente il rischio connesso al rialzo o al ribasso dei tassi d interesse). Per rischio specifico si intende quello inerente al rischio di perdite dovute a variazioni negative del prezzo dei titoli connesse al peggioramento del merito creditizio dell emittente o della sua situazione economico-finanziaria; le eventuali aspettative circa la futura evoluzione dei tassi risk free e degli spread creditizi di mercato; il valore della componente derivativa, se presente, calcolato utilizzando il metodo comunemente ritenuto più appropriato tra gli operatori di mercato per la tipologia di derivato da valutare. Solitamente saranno condivise almeno le seguenti variabili di input per il modello: un tasso risk free, individuato dalla relativa curva dei rendimenti, che sia coerente con la scadenza della componente derivativa; la volatilità attesa del prezzo dell obbligazione, stimata sulla base delle aspettative sull evoluzione dei tassi risk free e degli spread creditizi. Il fair value viene determinato in misura tale da assicurare la coerenza del pricing con quello formulato sul secondario dei titoli e con la valorizzazione del portafoglio titoli di proprietà. Il Consiglio di Amministrazione stabilisce anche la misura del mark-up da applicare al fair value dell emissione, sulla base: del contesto di mercato; della tipologia del prodotto; della vita residua; della quantità dell operazione; delle aspettative circa l evoluzione futura dei parametri utilizzati per determinare il fair value; delle caratteristiche peculiari della singola transazione.
4 Esso è definito dal Consiglio di Amministrazione tra lo 0 e l 1,50% per anno. In ogni caso il pricing tiene conto della complessità del prodotti offerti e garantisce il rispetto dei principi stabiliti dalla normativa vigente, in particolare dal T.U.F. e dei regolamenti attuativi. Le informazioni necessarie per le valutazioni ed il calcolo sono rivenienti dal Sistema Informativo in uso e dagli information providers professionali (ad es. Bloomberg, MF Class, ecc.). Metodologie e parametri per la negoziazione in conto proprio delle obbligazioni emesse Lo spread di emissione così definito, viene mantenuto costante per tutta la durata dell obbligazione in sede di valutazioni successive; con questo metodo chiamato frozen spread, le valutazioni delle obbligazioni riflettono esclusivamente la variazione dei tassi risk free e non le variazioni del merito creditizio della Banca. La fissazione del fair value dello strumento finanziario avviene attualizzando i futuri flussi di cassa dello strumento (certi o previsti) con il tasso risk free, modificata dello spread applicato all atto dell emissione ( frozen spread ). Indicativamente, nel caso di flussi predeterminati, il fair value è calcolato attraverso l applicazione della seguente formula: dove: : è la cedola i-esima del PO; : è la i-esima durata cedolare; DF : è il fattore di sconto determinato sulla base del tasso risk-free di mercato alla data di valutazione e dello spread di emissione (a sua volta pari alla differenza tra rendimento del titolo e tasso risk-free alla data di valutazione iniziale); Vcd: è il valore della componente derivativa Nel caso di emissioni a tasso variabile, le cedole future vengono stimate tramite l utilizzo dei tassi forward ottenuti dalla curva swap (zero coupon) risk free applicando eventuali spread previsti nelle condizioni di mercato del prestito al parametro di riferimento. Nel caso di obbligazioni strutturate, la componente obbligazionaria pura sarà valutata come sopra descritto; viceversa, il derivato sarà valutato mediante modelli finanziari che possono variare in base al tipo di opzione implicitamente acquistata o venduta dalla banca emittente. Al valore così determinato la Banca applica un mark-up (nella forma di un bid-offer spread per la negoziazione) a titolo di remunerazione del servizio. Il mark up massimo applicabile è pari: per i prestiti con durata residua inferiore o uguale a 12 mesi: 3,00%; per i prestiti con durata residua superiore a 12 mesi: 5,00%. Conseguentemente, la quotazione denaro sarà determinata sottraendo al fair value, il mark up massimo sopra indicato e quella lettera aggiungendolo. Il Direttore Generale determina mensilmente il mark up da applicare, in considerazione: del contesto di mercato; della tipologia del prodotto; della vita residua;
5 della quantità dell operazione; delle aspettative circa l evoluzione futura dei parametri utilizzati per determinare il fair value; delle caratteristiche peculiari della singola transazione. In caso di mancata comunicazione, è da ritenersi in vigore l ultimo mark up comunicato. In condizioni di stress il Direttore Generale ha la facoltà di sospendere temporaneamente la negoziazione degli strumenti finanziari, riportando al Consiglio di Amministrazione circa le ragioni della sospensione. Di ciò sarà data immediata comunicazione alla clientela attraverso una pubblicazione esposta nei locali aperti al pubblico. Le procedure interne della Banca assicurano che non vi siano discriminazioni tra i livelli di pricing che non siano giustificate dalle caratteristiche della transazione. In ogni caso, il pricing viene effettuato coerentemente con il grado di complessità dei prodotti offerti ed in modo da garantire il rispetto dei principi stabiliti dalla normativa vigente ed in particolare dal T.U.F. e dei Regolamenti attuativi. Le metodologie di pricing per la negoziazione, e i singoli elementi di input utilizzati sono coerenti con le scelte formulate per la valorizzazione del portafoglio titoli e derivati della proprietà e con quelle utilizzate per il mercato primario, laddove comparabili. Le informazioni necessarie per le valutazioni ed il calcolo sono rivenienti dal Sistema Informativo in uso e dagli information providers professionali (ad es. Bloomberg, MF Class, ecc.). Controlli interni Metodologie e strumenti utilizzati sono soggette a monitoraggio periodico ed a revisione annuale, nonché ogniqualvolta siano disponibili nuove metodologie riconosciute e diffuse sul mercato ovvero l attività di monitoraggio abbia evidenziato criticità in merito ai risultati delle metodologie scelte. A tal fine la Banca confronta i risultati prodotti dalle metodologie interne con quelli rilevati sul mercato per prodotti o famiglie di prodotti aventi caratteristiche analoghe. La Funzione Compliance della Banca ha il compito di analizzare prima dell approvazione del Consiglio di Amministrazione l adeguatezza delle politiche di pricing e ogni successiva revisione delle stesse. La Funzione Internal Audit vigila sull effettivo utilizzo delle metodologie approvate e sul rispetto dei limiti di mark up previsti per i singoli prodotti (o famiglie di prodotti). Le citate Funzioni riportano al Collegio Sindacale della Banca che effettua un controllo di livello superiore. Banca del Lavoro e del Piccolo Risparmio S.p.A.
6 ALLEGATO - SCHEDA INFORMATIVA ALLA CLIENTELA La Banca del Lavoro e del Piccolo Risparmio S.p.A.. (di seguito la Banca ) assicura alla clientela la condizione di liquidità dei prodotti obbligazionari di propria emissione avendo adottato le regole di seguito brevemente illustrate in conformità alla Comunicazione CONSOB n del 2 Marzo 2009, alle Linee Guida elaborate dalle associazioni di categoria ABI-ASSOSIM-FEDERCASSE validate il 5 agosto 2009 ed alla propria Politica di Esecuzione e Trasmissione degli ordini. PROCEDURA Strumenti finanziari negoziati Clientela ammessa alla negoziazione Raccolta degli ordini di negoziazione Quotazione e negoziazione Pricing Esecuzione dell'ordine Quantitativo di ciascuna proposta di negoziazione Trasparenza prenegoziazione Trasparenza postnegoziazione Liquidazione e regolamento dei contratti DESCRIZIONE Tutti i prestiti obbligazionari emessi dalla Banca. Tutta la clientela della Banca Presso le filiali e la Sede della Banca Non è prevista la negoziazione, né la richiesta di ammissione a negoziazione, delle obbligazioni su alcun mercato regolamentato o Mtf. La Banca ha adottato, tuttavia, regole formalizzate che individuano procedure e modalità di negoziazione e si assume l onere di controparte, impegnandosi a fornire un prezzo di riacquisto delle obbligazioni in qualsiasi momento e a riacquistare incondizionatamente qualunque quantitativo di obbligazioni rivendute dagli investitori. La Banca fornisce le proposte di negoziazione sulla base di metodologie di valutazione e politiche di pricing approvate dal Consiglio di Amministrazione e contenute nel documento Valutazione e pricing degli strumenti finanziari obbligazionari Al massimo entro tre giorni lavorativi dalla ricezione dell ordine La Banca assicura la negoziazione per qualsiasi quantitativo riferibile all operatività standard della clientela ordinaria e per ciascuna giornata lavorativa, comunque tenuto conto del quantitativo massimo riacquistabile indicato nell ambito della documentazione di offerta di ciascuna emissione Le informazioni sono disponibili per ciascun prodotto obbligazionario, in tempo reale durante l'orario di operatività: - migliori condizioni di prezzo in acquisto e in vendita e relative quantità; - prezzo, quantità, data ed ora degli ultimi contratti conclusi Le informazioni sono disponibili per ciascun prodotto obbligazionario, in tempo reale durante l'orario di operatività: - tipo di operazione, prezzo, quantità, data e ora degli ultimi contratti conclusi distinti per singolo strumento negoziato. Sono disponibili mensilmente, e richiedibili dalla clientela su supporto duraturo, le informazioni riguardanti: - numero dei contratti conclusi e quantità complessivamente trattate; - prezzo minimo e massimo registrato nel mese di riferimento; - prezzo medio ponderato relativo ai contratti conclusi; - prezzo, quantità e data dell ultimo contratto concluso. Le operazioni effettuate vengono liquidate per contanti, di norma con valuta il terzo giorno lavorativo dalla data di negoziazione. Note Tali procedure sono finalizzate ad assicurare la liquidità dei prodotti finanziarti in normali condizioni di mercato e in nessun caso costituiscono un impegno al riacquisto da parte della Banca. Inoltre, le stesse procedure operano nei limiti di quanto previsto di volta in volta dalla documentazione di offerta dei prodotti finanziari emessi e distribuiti dalla Banca, alla quale gli investitori sono invitati a fare riferimento. In caso di disinvestimento dei titoli prima della scadenza, il sottoscrittore potrebbe subire delle perdite in conto capitale, in quanto l eventuale vendita potrebbe avvenire ad un prezzo inferiore a quello di emissione dei titoli.
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