IL MERCATO DEL LAVORO IN LOMBARDIA

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1 IL MERCATO DEL LAVORO IN LOMBARDIA Nota congiunturale trimestrale Marzo 214 In breve La ripresa del ciclo internazionale e i deboli segnali di miglioramento dell economia lombarda registrati negli ultimi trimestri iniziano a riflettersi sul mercato del lavoro lombardo, pur in un quadro ancora critico: l occupazione tiene e registra da inizio 213 lievi aumenti tendenziali, si attenua la perdita occupazionale nell industria, aumentano i contratti a tempo indeterminato e si riduce il ricorso alla CIG. Tuttavia, la situazione del mercato del lavoro si presenta ancora critica per via dei livelli di disoccupazione molto elevati raggiunti nel trimestre 213 e sarà necessaria una ripresa lunga e intensa per riuscire a recuperare l occupazione persa in cinque anni di recessione. I dati della rilevazione ISTAT delle Forze di Lavoro riferiti al trimestre 213, mostrano un aumento del numero di occupati di circa 2mila unità su base annua e un tasso di occupazione (15-64 anni) che si attesta al 64,7% rispetto al 64,5% del trimestre 212. Le dinamiche occupazionali riflettono quelle già osservate nei trimestri precedenti con la contrapposizione tra il protrarsi dell andamento positivo dell occupazione femminile (+1,9% su base annua) e l ulteriore contrazione di quella maschile (-,6%); la crescita dell occupazione degli over 55 (+12,2%) e la contestuale riduzione di quella più giovane (-6,8%); le difficoltà occupazionali del comparto industriale (-,2%), sebbene in attenuazione rispetto al passato, e delle costruzioni (-4%) e la tenuta del terziario (+,9%); il sempre maggior ricorso al lavoro part-time (+6,7%), soprattutto involontario che raggiunge il 55% del lavoro a tempo parziale; i dati più recenti mostrano invece un aumento dei lavoratori a tempo indeterminato (+3%) ed una contrazione di quelli a tempo determinato (-5,6%), soprattutto tra le donne (-9,8%). La situazione del mercato del lavoro lombardo appare però ancora critica in riferimento alla disoccupazione: il numero di disoccupati nel trimestre 213 sale a quasi 4mila, il valore più elevato dal 24 ad oggi, in aumento di ben 46mila unità (+12,7%) rispetto al trimestre 212. In complesso tra il 27 ed il 213 il volume di persone in cerca di occupazione è più che raddoppiato, facendo salire il tasso di disoccupazione all 8,7%. L aumento del tasso di disoccupazione nell ultimo anno è in parte legato all aumentata offerta di lavoro, soprattutto da parte delle donne: il tasso di attività femminile cresce infatti al 63,1% rispetto al 61,6% del trimestre 212. In aumento anche il tasso di attività giovanile che si attesta al 32,4% rispetto al 3,3% di fine 212. Tra i giovani è preoccupante il marcato aumento dei NEET che nel 213 sono stimati in 262mila unità, in aumento del 14% rispetto al 212 e pari al 18,4% della popolazione 15-29enne. Segnali contrastanti emergono anche dai dati di flusso sulle Comunicazioni Obbligatorie che mostrano nel trimestre 213 una contrazione degli avviamenti del 9,8% rispetto al trimestre 212 accompagnata da una minor contrazione delle cessazioni (-4,4%), con un saldo negativo e in peggioramento rispetto a fine 212. Anche l Indagine Congiunturale Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Confindustria mostra saldi occupazionali ancora negativi in tutti i comparti. La sofferenza delle imprese si riflette inoltre nella crescita sempre più marcata dei licenziamenti delle grandi imprese, con il numero di lavoratori approvati nelle liste di mobilità che nel trimestre 213 raggiunge oltre 5.7 unità, in aumento dell,1% su base annua. Nel trimestre 213 si registra comunque una leggera contrazione tendenziale della Cassa Integrazione (-4,5%). Diminuisce soprattutto la CIGO (-7,9% su base annua), mentre le componenti straordinaria e in deroga registrano cali più limitati, pari rispettivamente a -2,2% e -1,8%. Sono 61,7 milioni le ore complessivamente autorizzate, di ore di cui 24,7 milioni di CIGO, 26,5 milioni di CIGS e 1,5 milioni di CIGD. In complesso, nel 213 le situazioni di crisi (CIG+Mobilità) pesano sull occupazione dipendente per il 3,1%. Il consueto ritardo di aggiustamento dell occupazione al ciclo economico e la debolezza della domanda interna continuano a ripercuotersi sulle aspettative degli imprenditori in riferimento all occupazione che rimangono negative in tutti i comparti, anche se la stabilizzazione dei livelli di attività in atto sembra aver portato ad una attenuazione generalizzata del pessimismo. I dati del Sistema Informativo Excelsior sulle previsioni di assunzioni in Lombardia nel I trimestre 214, mostrano attese di incremento dell'occupazione, che riflette però anche un effetto legato all avvio dei nuovi contratti all inizio dell anno, con un saldo occupazionale atteso positivo di 2.4 unità, esclusivamente in forme di lavoro atipiche.

2 Sezione 1 Tendenze del mercato del lavoro regionale 1.1 Le dinamiche di medio periodo 1 Si conferma la tenuta dell occupazione, ma continua a crescere la disoccupazione La ripresa del ciclo internazionale e i seppur flebili segnali di miglioramento dell economia lombarda registrati negli ultimi trimestri si riflettono sulla tenuta dell occupazione. L occupazione registra infatti da inizio 213 lievi aumenti tendenziali, ma la situazione del mercato del lavoro lombardo si presenta ancora critica, con livelli di disoccupazione molto elevati, e sarà necessaria una ripresa lunga e intensa al fine di recuperare quanto perso in cinque anni di recessione. I dati della rilevazione ISTAT delle Forze di Lavoro riferiti al trimestre 213, mostrano un aumento del numero di occupati di circa 2mila unità su base annua e un tasso di occupazione (15-64 anni) che si attesta al 64,7% rispetto al 64,5% del trimestre 212 (Figura 1), ben 2,4 punti percentuali in meno rispetto al livello pre-crisi di fine La base occupazionale lombarda conta nel trimestre 213 quasi 4,3 milioni di lavoratori. Le dinamiche riflettono quelle già osservate nei trimestri precedenti con la contrapposizione tra il protrarsi dell andamento positivo dell occupazione femminile e l ulteriore contrazione di quella maschile; la crescita dell occupazione più adulta e la contestuale riduzione di quella più giovane; il sempre maggior peso delle forme flessibili del lavoro (contratti a termine e part-time, soprattutto involontario), sebbene i dati più recenti mostrino un aumento dei lavoratori a tempo indeterminato. Il tasso di occupazione maschile presenta una nuova accentuata flessione scendendo al 72%, tra i valori più bassi dal 24, con una riduzione annua di,6 punti percentuali (Figura 2); la gravità della crisi per l occupazione maschile è ancora più evidente considerando i livelli pre-crisi rispetto ai quali il tasso di occupazione perde ben 4,8 punti percentuali, con l occupazione che si è ridotta di 1mila lavoratori. Cresce invece l occupazione femminile (+1,9%), maggiormente occupata nelle forme di lavoro più flessibili (part-time e tempo determinato), che conta 35mila lavoratrici in più rispetto al trimestre 212 e 61mila rispetto ai livelli pre-crisi di fine 27 (Figura 3); il tasso di occupazione femminile su base annua recupera quasi un punto percentuale attestandosi al 57,2%, superando i livelli precrisi di fine 27 quando il tasso si attestava al 57,1%. Figura 1 Evoluzione del tasso di occupazione in Lombardia (15-64 anni) serie ricostruite ,1 64,5 64,7 I I Figura 2 Evoluzione del tasso di occupazione per genere in Lombardia (15-64 anni) serie ricostruite ,8 Maschi Femmine 72,6 72, 68 1 Al momento della redazione del documento non sono disponibili i microdati ISTAT sulla Rilevazione Continua delle Forze di Lavoro per il trimestre 213; non è stato quindi possibile aggiornare le analisi di dettaglio che si riferiscono solo al I trimestre In media nel 213, il tasso di occupazione lombardo è sostanzialmente stabile rispetto al 212 (attestandosi al 64,9%), per via di una contrazione del tasso maschile (sceso al 72,3%, -,7pp) e di un ulteriore aumento di quello femminile (+1,1pp) che si attesta al 57,3%. Il numero di occupati lombardi è pari a 4,3 milioni, in aumento dello,7% rispetto al 212, frutto di una riduzione dello,4% dell occupazione maschile e un aumento del 2,2% di quella femminile ,3 57,2 57,1 53 I I I I I I I I I I I I I I Sezione 1 Tendenze del mercato del lavoro regionale 2

3 Figura 3 - Numero di occupati - Variazioni % tendenziali a/a e contributi alla variazione per sesso Femmine Maschi Totale I I I I I I I I I I I I I I I I I I Le dinamiche di genere riflettono i diversi andamenti settoriali (Figura 4): nel trimestre 213 l occupazione cresce nei servizi con lo,9% di occupati in più, pari a 25mila unità, e nell agricoltura (+1mila occupati); continua invece la contrazione occupazionale dell industria in senso stretto (-,2%), sebbene in maniera meno marcata rispetto al passato, che conta quasi 5mila addetti in meno rispetto ai livelli di fine 27; su base annua diminuisce ulteriormente l occupazione delle costruzioni (-4%, corrispondenti a circa 13mila lavoratori in meno). Figura 4 - Numero di occupati - Variazioni % tendenziali a/a e contributi alla variazione per settore 3, 2, 1,, -1, -2, -3, I 9 Agricoltura Industria in s.s. Costruzioni Servizi Totale I I 1 I I I I 12 I I 13 I La scarsa domanda di lavoro continua a penalizzare la componente più giovane del mercato lavoro (Figura 5). L occupazione giovanile (15-24 anni) registra una contrazione del 6,8% su base annua con un tasso di occupazione che scende al 22,1%, il valore più basso dal 24 ad oggi, 1,8 punti percentuali in meno rispetto al 212 e,7 punti in meno rispetto ai livelli pre-crisi quando si attestava al 33,8%. L occupazione giovanile, più flessibile e meno tutelata, conta circa 93mila occupati in meno rispetto ai valori pre-crisi (-31,5%). Tiene invece l occupazione nelle fasce più adulte, grazie agli effetti delle riforme previdenziali che stanno ritardando l uscita dal mercato del lavoro dei lavoratori più anziani. L analisi per fascia di età conferma infatti la permanenza nell occupazione degli over 55, con un aumento tendenziale del numero di occupati del 12,2%; nella fascia adulta (25-54 anni) l occupazione è invece stabile. Figura 5 - Numero di occupati - Variazioni % tendenziali a/a e contributi alla variazione per età 3, 2, 1,, -1, -2, -3, I Over 55 Totale I I I I I I I I I I I I I I I I I Fonte: Elaborazioni IRS su microdati Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro, Istat Secondo una dinamica che ha caratterizzato tutti gli anni di crisi, l occupazione è stata trainata dalla componente straniera, soprattutto femminile largamente impiegata nei servizi domestici e di cura, mentre la base occupazionale italiana si è ripetutamente contratta dal 27 anche se il dato più recente disponibile per cittadinanza mostra una leggera crescita tendenziale anche della componente italiana (+,2%) (Figura 6). Figura 6 - Numero di occupati - Variazioni % tendenziali a/a e contributi alla variazione per cittadinanza 4, 3, 2, 1,, -1, -2, -3, Italiani Stranieri Totale I I I I I I I I I I I I I I I I Fonte: Elaborazioni IRS su microdati Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro, Istat Sezione 1 Tendenze del mercato del lavoro regionale 3

4 La forte incertezza del quadro economico ha portato le imprese a ricorrere molto più frequentemente alle forme flessibili di lavoro, le uniche che hanno tenuto durante la crisi. Aumenta ancora il ricorso al tempo parziale (6,7%) che sembra rispondere soprattutto alle esigenze di flessibilità delle imprese (Figura 7). Continua infatti a crescere la quota del part-time involontario, accettato dai lavoratori solo in mancanza di occasioni di impiego a tempo pieno, che arriva a rappresentare il 55% del lavoro part-time, in aumento del 15,2% su base annua anche tra le donne (+13,3%). I dati disponibili per tipologia contrattuale mostrano un aumento su base annua del lavoro dipendente (+2,2%) senza particolari differenze di genere, mentre si contrae il lavoro indipendente (-2%); la contrazione del lavoro indipendente è ascrivibile principalmente al lavoro autonomo maschile (-3,5%) mentre è in forte aumento quello femminile (+9,4%). Un segnale positivo è riscontrabile nel fatto che tra l occupazione alle dipendenze si registra un aumento tendenziale del 3% dei contratti a tempo indeterminato; si contrae invece il lavoro a termine (-5,6%), soprattutto tra le donne (-9,8%). Figura 7 Numero di occupati Variazioni % a/a e contributi alla variazione per tipologie contrattuale 4, 3, 2, 1,, -1, -2, -3, PT Flessibili FT* Indeterminato FT Altro Totale I I I I I I I I I I I I I I I I * Sono considerati Flessibili i lavoratori con contratto a tempo determinato e i collaboratori (a progetto o i prestatori di opera occasionali). Non è più possibile conteggiare i professionisti non regolamentati perché dal I trimestre 21, Istat non diffonde più il dato sull iscrizione all albo. Fonte: Elaborazioni IRS su microdati Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro, Istat Le condizioni del mercato del lavoro lombardo si presentano ancora critiche soprattutto in riferimento al marcato aumento della disoccupazione, dovuto però non solo ai licenziamenti e alla perdita dei posti di lavoro, ma anche a persone, soprattutto donne e giovani, che prima non cercavano attivamente un occupazione, ma si trovano ora nella necessità di lavorare per sostenere il reddito familiare. I disoccupati nel trimestre 213 sono quasi 4mila, il numero più elevato dal 24 ad oggi, in aumento di ben 46mila unità (+12,7%) rispetto al trimestre 212. In complesso, tra il 27 ed il 213, il volume di persone in cerca di occupazione è più che raddoppiato, facendo salire il tasso di disoccupazione all 8,7% 3, oltre un punto percentuale in più rispetto al trimestre 212 (Figura 8). L incremento nel tasso di disoccupazione riguarda sia la componente maschile che quella femminile, che raggiungono rispettivamente l 8,3% (+1pp) e il 9,2% (+,6 pp), riducendo ulteriormente il differenziale di genere, a conferma delle gravi ripercussioni che la crisi ha avuto tra gli uomini. La disoccupazione assume inoltre un carattere sempre più strutturale con l incidenza della disoccupazione di lunga durata (12 mesi o più), pari al 49,4% del totale della disoccupazione, e un aumento del 18,2% del numero di disoccupati da più di 12 mesi o più. Figura 8 - Andamento del tasso di disoccupazione per genere in Lombardia serie ricostruite Maschi Femmine Totale I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I In complesso nel 213 in Lombardia il tasso di disoccupazione è cresciuto dal 7,5% del 212 all 8,1%, con il tasso maschile che si attesta al 7,6% (+,9pp rispetto al 212) mentre quello femminile raggiunge l 8,8% (+,3pp). 5,3 3,7 2,5 8,6 7,3 9,2 8,3 8,7 Sezione 1 Tendenze del mercato del lavoro regionale 4

5 L aumento del tasso di disoccupazione è in parte anche legato all aumentata offerta di lavoro, soprattutto da parte delle donne: il tasso di partecipazione al lavoro femminile 4 aumenta infatti al 63,1% rispetto 61,6% del trimestre 212 (Figura 9). Figura 1 Evoluzione del tasso di disoccupazione e di inattività giovanile (15-24 anni) in Lombardia 35, 3, 25, Tasso di disoccupazione (scala sx) Tasso di inattività (scala dx) 75, 7, Figura 9 - Andamento del tasso di attività per genere in Lombardia serie ricostruite 2, 15, 65, 6, Maschi Femmine 66 78,8 78,4 78, ,1 62 6,4 61, I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I , 5,, I I I I I I I I I I I I I I I I I I Fonte: Elaborazioni IRS su microdati Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro, Istat Figura Evoluzione del NEET rate (15-29 anni) in Lombardia 25 Maschi Femmine Totale 55, 5, In aumento anche il tasso di attività giovanile che si attesta al 32,4% rispetto al 3,3% di fine 212 (Figura 1). La diminuzione dell inattività spiega quindi in parte anche per i più giovani l aumento del tasso di disoccupazione, che raggiunge il 28,2% (+2,8pp a/a), tra i valori più elevati dall inizio della crisi Tra i giovani è preoccupante il marcato aumento del numero dei NEET, cioè i giovani (15-29 anni) che non sono occupati o inseriti in percorsi di istruzione o formazione e che in Lombardia nel 213 sono pari a 262mila unità, in aumento del 14% rispetto al 212 e del 68% rispetto al La percentuale di NEET sul totale della popolazione nella fascia di età anni è più elevata per le donne che per gli uomini (rispettivamente il 19,6% e 17,3%), sebbene gli aumenti più marcati siano ascrivibili alla componente maschile con un aumento su base annua di 3,2pp (Figura ). 4 Il tasso di attività medio nel 213 è pari al 7,7% (vs 7% del 212): la componente femminile si attesta al 62,8% rispetto al 61,4% dello scorso anno mentre quella maschile è pari al 78,3% un dato in linea con la media 212. Sezione 1 Tendenze del mercato del lavoro regionale 5

6 1.2 I flussi e le dinamiche congiunturali In netto peggioramento gli avviamenti e i saldi occupazionali La debolezza del mercato del lavoro lombardo è confermata anche dai dati di flusso sulle Comunicazioni Obbligatorie: nel trimestre 213 gli avviamenti sono pari a circa 3mila unità, mentre le cessazioni superano le 4mila unità, determinando un saldo complessivo trimestrale di segno negativo di oltre 1 mila movimenti, in netto peggioramento rispetto al trimestre 212 quando il saldo era negativo per 87mila unità. Si registra quindi un notevole deterioramento nelle dinamiche del mercato del lavoro rispetto al trimestre 212, con una forte diminuzione tendenziale degli avviamenti (-9,8%) e una più contenuta riduzione delle cessazioni (-4,4%). La diminuzione tendenziale degli avviamenti riguarda le somministrazioni (-26,3%), il lavoro a progetto (-23,1%) e i contratti a tempo determinato (-6,1%). Sono invece stabili le assunzioni a tempo indeterminato (Figura 12). Figura 12 Composizione percentuale degli avviamenti per tipologia contrattuale e variazioni tendenziali ( trimestre 213) Regione Lombardia indeterminato. In particolare, per quanto riguarda gli avviamenti per tipologie contrattuali a termine, l incidenza dei contratti a tempo determinato è leggermente cresciuta al 47,8% (+1,9pp), così come l incidenza del tempo indeterminato che si attesta al 26,3% rispetto al 23,7% del trimestre 212; diminuisce invece l incidenza del lavoro in somministrazione e a progetto, che pesano sul totale degli avviamenti rispettivamente il 15,1% e il 7,6%. La contrazione degli avviamenti nel trimestre 213 riguarda tutti i comparti ad eccezione di quello agricolo (Figura 13): nell industria gli avviamenti sono il 17,7% in meno rispetto allo stesso trimestre del 212, mentre nel commercio la contrazione tendenziale è più contenuta e si attesta all 8,9%; continua la diminuzione degli avviamenti al lavoro nel comparto delle costruzioni con il 3,8% dei movimenti in meno rispetto allo stesso periodo del 212. La composizione degli avviamenti per settore rimane sostanzialmente immutata rispetto al trimestre 212, confermando la maggiore incidenza di commercio e servizi (73%) e pesi più ridotti per l industria (17,4%), le costruzioni (7,8%) e l agricoltura (1,8%). 6, 5, 47,8 Quota % Variazione % a/a Figura 13 Composizione percentuale degli Avviamenti per settore e variazioni tendenziali ( trimestre 213) Regione Lombardia 4, 3, 26,3 2, 15,1 1, 7,6 3,3,1, -1,9-1, -6,1-2, -3, -23,1-26,3-4, Determinato Indeterminato Progetto Somministrazione Apprendistato Fonte: ARIFL Regione Lombardia In complesso l incidenza delle diverse tipologie contrattuali sugli avviamenti del trimestre 213 mostra una riduzione rispetto al trimestre corrispondente del 212 (7,5% vs 73%) delle forme flessibili (tempo determinato, lavoro a progetto e somministrazione) e un contestuale aumento dell incidenza del tempo Quota % Variazione % a/a 8 73, ,9 2 17,4 1 1,8 7,8-1 -3,8-8, ,7-3 Agricoltura Commercio e Servizi Costruzioni Industria Fonte: ARIFL Regione Lombardia I tassi di avviamento (Tabella 1), pari al rapporto tra il numero di avviamenti e lo stock occupazionale mostrano una riduzione su base annua nell industria dove il tasso di avviamento scende al 4,5%, rispetto al 5,5% del 212, e nel commercio e servizi che registrano un tasso del 7,8% rispetto all 8,7% passato. Sezione 1 L andamento degli indicatori congiunturali 6

7 25 I 26 I 27 I 28 I 29 I 21 I 2 I 212 I 213 I gen-2 apr-2 lug-2 ott-2 gen-3 apr-3 lug-3 ott-3 gen-4 apr-4 lug-4 ott-4 gen-5 apr-5 lug-5 ott-5 gen-6 apr-6 lug-6 ott-6 gen-7 apr-7 lug-7 ott-7 gen-8 apr-8 lug-8 ott-8 gen-9 apr-9 lug-9 ott-9 gen-1 apr-1 lug-1 ott-1 gen- apr- lug- ott- Tabella 1 Tassi di Avviamento per settore confronto ( trimestre) Regione Lombardia trim. 212 trim. 213 Agricoltura 8,6 8,9 Commercio e Serv izi 8,7 7,8 Costruzioni 7,7 7,7 Industria 5,5 4,5 Totale 7,8 7, Fonte: ARIFL Regione Lombardia e Istat, Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro Saldi occupazionali ancora negativi in tutti i comparti occupazionale per industria e artigianato. In particolare nell industria, (Figura 15), il saldo occupazionale è ancora negativo (-,5), sebbene il dato destagionalizzato si confermi stabile, con un tasso di ingresso pari allo,9%, un valore sostanzialmente costante durante l anno, e un tasso di uscita dell 1,4%, in aumento rispetto al trimestre scorso per via della concentrazione stagionale delle chiusure dei rapporti di lavoro (Figura 1.16). Figura 15 Variazione % addetti nel trimestre, indice destagionalizzato e medie mobili Saldo tra ingressi e uscite nell occupazione - Industria La riduzione degli avviamenti si accompagna alla riduzione delle cessazioni che risulta però meno intensa, portando così ad un peggioramento dei saldi, soprattutto in riferimento all industria in senso stretto, con un saldo negativo pari a 28mila unità (vs -2mila del trimestre 212), e nel commercio e servizi dove si sono registrate circa 5mila cessazioni in più rispetto agli avviamenti (vs 45mila del trimestre 212); sostanzialmente stabile il saldo nelle costruzioni (-1mila unità) (Figura 14). 1,,5, -,5-1, -1,5 variazione (scala sx) media mobile di 4 termini (scala sx) Indice Destag. (scala dx) Figura 14 Saldi tra avviamenti e cessazioni per settore confronto ( trimestre) Regione Lombardia -2, 8 3. Avviamenti (scala sx) Saldo (scala dx) Cessazioni (scala sx) Saldo ( trimestre 212) (scala dx) Figura 16 La dinamica occupazionale dell industria Saldo Tasso di ingresso Tasso di uscita Agricoltura Commercio e servizi Costruzioni Industria , 2,5 2, 1,5 1,,5, -,5-1, -1,5-2, Fonte: ARIFL Regione Lombardia Nel trimestre 213, l indagine condotta da Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Confindustria presso un campione di imprese dell industria e dei servizi conferma il peggioramento della condizione E invece ancora più critica la situazione nell artigianato con un saldo occupazionale negativo (-,7), sebbene in Sezione 1 L andamento degli indicatori congiunturali 7

8 I I I I I I I I I gen-7 apr-7 lug-7 ott-7 gen-8 apr-8 lug-8 ott-8 gen-9 apr-9 lug-9 ott-9 gen-1 apr-1 lug-1 ott-1 gen- apr- lug- ott- gen-3 apr-3 lug-3 ott-3 gen-4 apr-4 lug-4 ott-4 gen-5 apr-5 lug-5 ott-5 gen-6 apr-6 lug-6 ott-6 gen-7 apr-7 lug-7 ott-7 gen-8 apr-8 lug-8 ott-8 gen-9 apr-9 lug-9 ott-9 gen-1 apr-1 lug-1 ott-1 gen- apr- lug- ott- gen-7 mag-7 set-7 gen-8 mag-8 set-8 gen-9 mag-9 set-9 gen-1 mag-1 set-1 gen- mag- set- mag-12 set-12 mag-13 set-13 miglioramento su base tendenziale, frutto di un aumento del tasso di ingresso all 1,8% (vs 1,4%) e di un tasso di uscita stabile al 2,5% (Figure 17 e 18). Figura 17 Variazione % addetti nel trimestre, indice destagionalizzato e medie mobili Saldo tra ingressi e uscite nell occupazione - Artigianato variazione (scala sx) media mobile di 4 termini (scala sx) Indice Destag. (scala dx) 1, Figura 19 Variazione % addetti nel trimestre e medie mobili Saldo tra ingressi e uscite nell occupazione Servizi 2, 1,5 1,,5, -,5-1, -1,5-2, -2,5 variazione media mobile di 4 termini,5 15, -, Figura 2 Variazione % addetti nel trimestre e medie mobili Saldo tra ingressi e uscite nell occupazione Commercio -1, 9 variazione media mobile di 4 termini 1,5-1,5 85 1, -2, 8,5, Figura 18 La dinamica occupazionale dell artigianato -,5-1, -1,5 Saldo Tasso di ingresso Tasso di uscita Negativi anche i saldi nel terziario sebbene in miglioramento nel commercio, per via del picco di consumi stagionale di fine anno (Figure 19 e 2). In leggero calo la CIG Complessivamente nel trimestre 213 il ricorso alla CIG ammonta a 61,7 milioni di ore: 24,7 milioni di CIGO, 26,5 milioni di CIGS e 1,5 milioni di CIGD. La composizione complessiva del monte ore CIG vede quella ordinaria al 4%, quella straordinaria al 43% e quella in deroga al 7% (Figure 21 e 22). Nel trimestre 213 la Cassa Integrazione Guadagni ha registrano una leggera contrazione rispetto al trimestre del 212. I provvedimenti autorizzati diminuiscono del 4,5% 5. Diminuisce soprattutto la CIGO che su base annua registra una contrazione del 7,9%, mentre le componenti 5 La contrazione della CIG è confermata anche dai dati più recenti riferiti al mese di Gennaio 214 che mostrano una riduzione tendenziale del 4% delle ore autorizzate, contrazione che riguarda CIGO che la CIGD, mentre la componente straordinaria risulta in aumento. Sezione 1 L andamento degli indicatori congiunturali 8

9 straordinaria e in deroga diminuiscono rispettivamente 1 del 2,2% e dell 1,8%). 1 Figura 21 Cassa Integrazione Guadagni Ore Autorizzate Regione Lombardia Ordinaria Straordinaria Deroga Figura 22 Cassa Integrazione Guadagni Ore autorizzate Ordinaria Straordinaria Deroga Media mobile centrata di 3 termini I I I I I I I I I I I I Fonte: elaborazioni IRS su dati INPS Fonte: elaborazioni IRS su dati INPS Complessivamente nel 213, il ricorso alla CIG in Lombardia risulta pari a 251 milioni di ore (+5,5% dal 212), di cui 14 milioni di CIGO (+6%), 12 milioni di CIGS (+22,4%) e i 46 milioni di CIGD che, per il blocco delle risorse utilizzabili per il finanziamento, si è contratta del 19,8% e i dati disponibili a livello nazionale per il mese di Febbraio 214 mostrano un aumento molto marcato delle richieste di Cassa in deroga. Guardando alla variazione nel ricorso alla CIG su base annuale nei diversi settori di attività, si registra un aumento del 12,6% nella meccanica (la cui incidenza sul totale di ore è pari al 37,2%) e nel commercio (+31,1%) mentre diminuiscono del 9,3% le ore autorizzate nella chimica e del 24,4% nel tessile, settori che contano rispettivamente il 7,8% e l 8,9% dei provvedimenti autorizzati. L attenuazione del ricorso alla CIG è confermato anche dall indagine congiunturale Unioncamere Lombardia che mostra una quota di aziende industriali che ha utilizzato la Cassa pari al 22% (rispetto al 21,6% del I trimestre 213) e una quota di ore di CIG sul monte ore trimestrale pari al 2,6%, dato in linea con il trimestre precedente. Sono invece in aumento sia la quota delle imprese artigiane che hanno fatto ricorso alla CIG nel trimestre 213 ( 16,3% vs 13,7%) sia la quota di ore sul monte ore lavorato che si attesta al 3% rispetto al 2,2% precedente. ma è ancora marcata la crescita della mobilità nelle grandi imprese 6 La gravità delle condizioni del mercato del lavoro e la grande sofferenza degli imprenditori porta ad un aumento sempre più marcato dei licenziamenti collettivi. Il numero dei lavoratori approvati nelle liste di mobilità supera nel trimestre 213 le 5.7 unità (Figure 23 e 24), con un aumento dell,1% degli approvati relativi ad imprese con più di 15 addetti (L. 223/91), mentre, a seguito dell'introduzione della legge di stabilità 213 (legge n 228 del 24 dicembre 212) 7, solo 13 lavoratori risultano essere in mobilità ai sensi della L.236/93 che garantiva la possibilità di richiedere l iscrizione nella lista di mobilità da parte dei lavoratori cessati presso imprese con meno di 15 addetti. Guardando all intero 213 la mobilità conta approvati, di cui licenziati da grandi imprese ai sensi della L. 223/91 (+16,2%) e licenziati da imprese con meno di 15 addetti. 6 In riferimento ai dati sui lavoratori approvati alle liste di mobilità da parte della Sottocommissione Mobilità/Ammortizzatori sociali in deroga (Regione Lombardia), va specificato che essi non si basano né sulla data dell effettivo licenziamento né sulla data della comunicazione alle Province da parte delle imprese. Fra tali eventi può infatti intercorrere un arco temporale variabile che rende necessario leggere con cautela i dati riferiti ad un arco temporale ristretto. 7 La legge 24 dicembre 212, n. 228 (Legge di stabilità 213), non ha più disposto la proroga dell iscrizione nelle liste di mobilità dei lavoratori licenziati in forma individuale ovvero da imprese che occupano anche meno di 15 dipendenti secondo quanto previsto dall art. 4, comma 1, della legge 19 luglio 1993, n. 236, né, di conseguenza, il rifinanziamento degli sgravi contributivi connessi all assunzione di soggetti iscritti in dette liste. Sezione 1 L andamento degli indicatori congiunturali 9

10 Lombardia 3,1% I trimestre trimestre I trimestre trimestre I trimestre trimestre I trimestre trimestre I trimestre trimestre I trimestre trimestre I trimestre trimestre I trimestre trimestre I trimestre trimestre I trimestre trimestre Figura 23 I lavoratori approvati nelle liste di mobilità Regione Lombardia Valori assoluti ( trimestre 213) /91 236/93 Totale Fonte: ARIFL Regione Lombardia Figura 24 Dinamica e composizione dei lavoratori approvati in lista di mobilità anni Regione Lombardia L. 223/91 L. 236/ Fonte: Fonte: ARIFL Regione Lombardia Le potenziali situazioni di crisi (CIG totale 8 + Mobilità) in Lombardia nel 213 pesano per il 3,1% sull occupazione dipendente (Figura 25), in diminuzione rispetto all anno precedente, ma solo per via della contrazione dei lavoratori in mobilità (il cui peso di riduce dal 2% allo,9%) dovuta ai cambiamenti introdotti dalla legge di stabilità. Il numero stimato di lavoratori in crisi è pari a circa 13mila unità. Le province (Figura 26) dove è maggiore il coinvolgimento dei lavoratori in situazioni di crisi si riconfermano, in ordine di incidenza, Varese (4,6%), Lecco (4,4%), Brescia e Bergamo (4,1%) Figura 25 I lavoratori coinvolti in situazioni di crisi Incidenza sull occupazione dipendente Regione Lombardia - (Gennaio- Dicembre 213) 5, 4,5 4, 3,5 3, 2,5 2, 1,5 1,,5 -,9 1,6 1,6 2, 1, ,1,9,9,8,9,9,9,7,6,6,7,4,4,5,4 Mobilità CIGO CIGS CIGD Totale Fonte: elaborazioni IRS su dati ARIFL Regione Lombardia (Mobilità), INPS (CIG) e Istat (n. occupati). Figura 26 Lavoratori coinvolti in situazioni di crisi Incidenza sull occupazione dipendente (Gennaio- Dicembre 212) Milano Brescia Bergamo Varese Como Lecco Pavia Mantova Cremona Lodi Sondrio Varese Lecco Brescia Bergamo Como Mantova Cremona Lodi Pavia Milano Sondrio a) Stima lavoratori Mobilità b) Incidenza % sull occupazione provinciale 1, 2,1 2,3 2,3 2,4 CIG 2,5 3,7 3,8 4,1 4,1 4,3 3,6 4,4 4, 4,6 3,1 -,5 1, 1,5 2, 2,5 3, 3,5 4, 4,5 5, Fonte: elaborazioni IRS su dati ARIFL Regione Lombardia (Mobilità), INPS (CIG) e Istat (n. occupati). 8 La stima dei lavoratori in CIG equivalenti a ore tiene conto dell effettivo tiraggio delle ore di cassa integrazione. Si veda la Nota metodologica. Sezione 1 L andamento degli indicatori congiunturali 1

11 gen-6 apr-6 lug-6 ott-6 gen-7 apr-7 lug-7 ott-7 gen-8 apr-8 lug-8 ott-8 gen-9 apr-9 lug-9 ott-9 gen-1 apr-1 lug-1 ott-1 gen- apr- lug- ott- gen-6 apr-6 lug-6 ott-6 gen-7 apr-7 lug-7 ott-7 gen-8 apr-8 lug-8 ott-8 gen-9 apr-9 lug-9 ott-9 gen-1 apr-1 lug-1 ott-1 gen- apr- lug- ott- gen-9 apr-9 lug-9 ott-9 gen-1 apr-1 lug-1 ott-1 gen- apr- lug- ott- gen-9 apr-9 lug-9 ott-9 gen-1 apr-1 lug-1 ott-1 gen- apr- lug- ott- 1.3 Una lenta ripresa e prospettive in miglioramento Il rafforzamento del ciclo internazionale ha portato, nel trimestre 213, ad un generale miglioramento dell economia italiana e lombarda. In Lombardia la produzione industriale ha registrato un netto miglioramento sia a livello congiunturale che tendenziale e le aspettative per il I trimestre 214 degli imprenditori industriali sono positive, oltre che per quanto riguarda la domanda estera, anche in riferimento alla produzione. I tradizionali tempi di aggiustamento dell occupazione al ciclo economico e la debolezza della domanda interna continuano però a ripercuotersi sul mercato del lavoro regionale e sulle aspettative degli imprenditori in riferimento all occupazione, che rimangono negative in tutti i comparti, anche se la stabilizzazione dei livelli di attività in atto sembra aver portato ad una attenuazione del pessimismo. Figura 26 Prospettive dell occupazione per il trimestre successivo Saldo tra aumento e diminuzione Industria saldo media mobile 4 termini Figura 27 Prospettive dell occupazione per il trimestre successivo Saldo tra aumento e diminuzione Artigianato saldo media mobile 4 termini Figura 28 Prospettive dell occupazione per il trimestre successivo Saldo tra aumento e diminuzione Commercio saldo media mobile 4 termini Figura 29 Prospettive dell occupazione per il trimestre successivo Saldo tra aumento e diminuzione Servizi saldo media mobile 4 termini I dati del Sistema Informativo Excelsior sulle previsioni di assunzioni in Lombardia nel I trimestre 214, mostrano un incremento delle previsioni dell'occupazione, che però in parte riflette fattori stagionali legati all avvio dei nuovi contratti ad inizio anno. Il saldo occupazionale atteso è infatti pari a circa 2.4 unità, corrispondenti alla differenza tra 4.1 "entrate" di lavoratori, sia subordinati sia autonomi, e poco più di 37.7 "uscite". Questo incremento deriva sostanzialmente da variazioni positive con riferimento alle previsioni di assunzione con contratti atipici, quali i contratti in somministrazione (interinali), le collaborazioni a progetto e gli altri contratti di lavoro autonomo. Il lavoro dipendente risulta invece ancora penalizzato, a conferma della grande cautela degli imprenditori nell assumere nuova forza lavoro: si prevedono infatti circa 24.5 assunzioni e oltre 33.5 uscite, vale a dire circa 9. posti di lavoro in meno. La debolezza della ripresa e il ritardo di aggiustamento dell occupazione al ciclo economico, portano a prevedere che ci vorranno ancora diversi trimestri per il ripristino dei livelli occupazionali pre-crisi. Sezione 1 L andamento degli indicatori congiunturali

12 La presente Nota Congiunturale è realizzata, sulla base dei dati disponibili al 15/3/214, dal gruppo di lavoro IRS diretto da Manuela Samek Lodovici e composto Federico Iacaruso e Monica Patrizio.

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