Art. 1 - Principi e scopi Art. 2 - Contenuti delle norme Art. 3 Principi interpretativi Art. 4 Ambito d intervento Art. 5 Suddivisione del territorio

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1 Art. 1 - Principi e scopi Art. 2 - Contenuti delle norme Art. 3 Principi interpretativi Art. 4 Ambito d intervento Art. 5 Suddivisione del territorio Art. 6 Comparti sottoposti a ristrutturazione edilizia e ristrutturazione urbanistica Art. 7 Comparto sottoposto a ristrutturazione edilizia e ristrutturazione urbanistica - Petrini Art. 8 Comparto sottoposto a ristrutturazione edilizia e ristrutturazione urbanistica Area Via Veneto Via Piave Art. 9 Comparto sottoposto a ristrutturazione edilizia e ristrutturazione urbanistica - Via Gambara Via Piave Via Roma Art. 10 Comparto sottoposto a ristrutturazione edilizia e ristrutturazione urbanistica - Via della Rocca Art. 11 Arredo urbano Art. 12 Utilità collettive Art. 13 Monetizzazione delle utilità collettive Art. 14 Aree tutelate ai sensi del D. Lgs. 42/2004 Art. 15 Aree vincolate ai sensi di questo Piano Art. 16 Attuazione comparti sottoposti a ristrutturazione edilizia e ristrutturazione urbanistica Art Convenzione 1

2 1. Le presenti Norme Tecniche e di Attuazione interessano l area del Centro Storico del Comune di Bastia Umbra, si ispirano ai criteri di imparzialità, economicità, efficacia e trasparenza dell azione amministrativa, al principio di semplificazione amministrativa, nonché al principio di leale collaborazione tra il privato e la pubblica amministrazione. 1. Le presenti norme dettano la disciplina urbanistica ed edilizia per l attuazione del Centro Storico. 1. In caso di non corrispondenza tra tavole a scale diverse fa fede la tavola a scala più dettagliata. 2. In caso di contrasto tra elaborati progettuali ed NTA prevalgono le seconde. 3. In caso di lacunosità delle NTA si applicano le norme regionali e nazionali. 2

3 1. Il territorio interessato è quello definito come Zona A dal PRG approvato con D.C.C. n. 79 del 2001 e successive varianti parziali.! 1. Per quanto riguarda le tipologie architettoniche esistenti e le possibilità di trasformazione, la zona A è suddivisa in: Area sottoposta a tutela conservativa (Zone A) Comparti sottoposti a ristrutturazione edilizia e ristrutturazione urbanistica Edifici di particolare pregio oggetto di salvaguardia - Aree vincolate ai sensi del D. Lgs. 42/04 " ## # 1. I comparti sottoposti a ristrutturazione edilizia e ristrutturazione urbanistica sono aree ricadenti nella zona A delimitate nelle Tavole di Piano. 2. Esse prevedono interventi di rilevanti dimensioni, sia con ristrutturazione edilizia che urbanistica. In caso di aumenti di Suc, questi vanno compensati nell ambito del PRG. $ ## # % Attuazione Il Piano di Recupero del comparto o di parti di esso può essere di iniziativa pubblica mista o privata. Usi consentiti. 3

4 Le destinazioni d uso ammesse dovranno essere compatibili con quelle ammesse dal PRG all interno della zona A ed in particolare: attrezzature per lo spettacolo o la cultura, uffici pubblici, uffici e studi privati, commercio al dettaglio, residenza. Per le attrezzature pubbliche (biblioteca, museo, auditorium, ecc ) sono ammessi piccoli esercizi commerciali legati alla commercializzazione di prodotti inerenti l attività dell esercizio. Standard Corrispondentemente alle destinazioni d uso che il Piano di Recupero prevede dovranno corrispondere appropriati spazi al fine di garantire gli standard di cui agli artt. 60 e 61 della L.R. 27/2000. E esclusa la possibilità di monetizzazione dei parcheggi. Altezza massima L altezza massima degli edifici dovrà essere uguale a quella esistente per gli edifici o parte di essi che non vengono demoliti, per i nuovi edifici l altezza massima non può superare i 15,50 m; su Via dell Isola, in ogni caso, l altezza degli edifici non potrà superare i m. 12. Distanze tra edifici La distanza tra gli edifici o parti di essi che non vengono demoliti dovrà essere uguale a quella esistente. Per le nuove costruzioni possono essere mantenuti gli stessi fili edificatori o essere collocati all interno del comparto in modo tale che la distanza minima tra edifici all interno del comparto e quelli esterni sia di m. 10. Distanze dalle strade La distanza dalle strade degli edifici esistenti o parti di essi che non vengono demoliti deve essere uguale a quella esistente. Per le nuove costruzioni dovrà essere rispettata la distanza minima di m. 7,50 dal confine dalle strade esistenti o di quelle in progetto. Rapporto di copertura ammissibile Il rapporto di copertura degli edifici esistenti o parti di essi che non vengono demoliti deve essere uguale a quello esistente. Per le nuove costruzioni il rapporto di copertura massimo è di 0,5. 4

5 Superficie utile coperta La ristrutturazione edilizia e/o urbanistica del comparto riguarda una Suc esistente di mq La nuova Suc dopo la ristrutturazione edilizia e/o urbanistica è di mq ripartita come segue in relazione alle diverse destinazioni d uso ammesse: - per attività e attrezzature per lo spettacolo o la cultura mq; - per uffici pubblici mq; - per uffici e studi professionali e direzionali mq; - per attività commerciali al dettaglio mq. - per residenza mq. & ## # % ''(') Usi Le destinazioni d uso ammesse dovranno essere compatibili con quelle ammesse dal PRG all interno della zona A ed in particolare: uffici e studi privati e direzionali, commercio al dettaglio, residenza. Standard Corrispondentemente alle destinazioni d uso che il Piano di Recupero prevede dovranno corrispondere appropriati spazi al fine di garantire gli standard di cui agli artt. 60 e 61 della L.R. 27/2000. E esclusa la possibilità della monetizzazione dei parcheggi. Altezza massima L altezza massima degli edifici dovrà essere uguale a quella esistente per gli edifici o parte di essi che non vengono demoliti, per le nuove costruzioni l altezza massima non può superare i 12,50 m. Distanze tra edifici La distanza tra gli edifici o parti di essi che non vengono demoliti deve essere uguale a quella esistente. Per le nuove costruzioni possono essere mantenuti gli stessi fili edificatori o essere collocati all interno del comparto in modo tale che la distanza minima tra edifici all interno del comparto e quelli esterni sia di m

6 Distanze dalle strade La distanza dalle strade degli edifici esistenti o parti di essi che non vengono demoliti deve essere uguale a quella esistente. Per le nuove costruzioni dovrà essere rispettata la distanza minima di m. 5 dal confine delle strade esistenti o di quelle in progetto. In particolare su Via Veneto è possibile l allineamento agli edifici esistenti; dal muro di Via Piave (tutelato ai fini storici), è prescritta la distanza minima di 5 m. Rapporto di copertura ammissibile Il rapporto di copertura degli edifici esistenti o parti di essi che non vengono demoliti deve essere uguale a quello esistente. Per le nuove costruzioni il rapporto di copertura massimo è di 0,5. Il 50% dell area scoperta dovrà essere permeabile. Superficie utile coperta La ristrutturazione edilizia e/o urbanistica del comparto riguarda una Suc esistente di mq La nuova Suc dopo la ristrutturazione edilizia e/o urbanistica è di mq ripartita come segue in relazione alle diverse destinazioni d uso ammesse: - uffici e studi professionali e direzionali e residenza 1000 mq; - attività commerciali al dettaglio 400 mq. * ## # % '+ ('(' Usi Le destinazioni d uso ammesse dovranno essere compatibili con quelle ammesse dal PRG all interno della zona A ed in particolare: uffici e studi privati e direzionali, commercio al dettaglio, residenza. Standard Corrispondentemente alle destinazioni d uso che il Piano di Recupero prevede dovranno corrispondere appropriati spazi al fine di garantire gli standard di cui agli artt. 60 e 61 della L.R. 27/2000 ovvero provvedere alla loro monetizzazione. 6

7 Altezza massima L altezza massima degli edifici dovrà essere uguale a quella esistente per gli edifici o parte di essi che non vengono demoliti, per le nuove costruzioni l altezza massima non può superare i 12,50 m. Distanze tra edifici La distanza tra gli edifici o parti di essi che non vengono demoliti deve essere uguale a quella esistente. Per le nuove costruzioni possono essere mantenuti gli stessi fili edificatori o essere collocati all interno del comparto in modo tale che la distanza minima tra edifici all interno del comparto e quelli esterni sia di m. 5. Rapporto di copertura ammissibile Il rapporto di copertura degli edifici esistenti o parti di essi che non vengono demoliti deve essere uguale a quello esistente. Per le nuove costruzioni il rapporto di copertura massimo è di 0,5. Il 50% dell area scoperta dovrà essere permeabile. Superficie utile coperta La ristrutturazione edilizia e/o urbanistica del comparto riguarda una Suc esistente di mq Qualora l intervento è eseguito in modo unitario e interessa tutti gli edifici del comparto la nuova Suc ammessa è 4690 mq, qualora invece l intervento riguarda singoli edifici la Suc ammessa è uguale a quella dell edificio oggetto di trasformazione aumentata del 25%. La nuova Suc dovrà essere ripartita come segue in relazione alle diverse destinazioni d uso ammesse: - residenza 60%. - la rimanente quota del 40% dovrà essere, dal Piano Attuativo, ripartita in relazione alle esigenze fra: uffici e studi professionali e direzionali, attività commerciali al dettaglio. Le superfici commerciali previste ai sensi del comma 3 dell art. 30 della L.R. 31/97, non possono essere di superficie lorda di calpestio superiore a mq , ovvero a mq. qualora si tratti di rilocalizzazione di superfici esistenti., ## # %' Usi L unica destinazione d uso ammessa è quella residenziale. 7

8 Standard Il Piano di Recupero dovrà prevedere appropriati spazi al fine di garantire gli standard di cui all art. 60 della L.R. 27/2000 ovvero provvedere alla loro monetizzazione. Altezza massima L altezza massima degli edifici dovrà essere pari a 6,50 m. Distanze dagli edifici e dalle strade. Dovranno essere mantenuti gli stessi fili edificatori. Sono vietati gli sbalzi verso Via della Rocca. Superficie utile coperta La ristrutturazione edilizia e/o urbanistica del comparto riguarda una Suc esistente di mq La nuova Suc ammessa è di 430 mq. da destinare a residenza. 1. Le cabine di trasformazione elettrica, di commutazione telefonica, i chioschi per i giornali, pensiline e altri elementi comunemente necessari alla qualità ambientale della città non soggiacciono alle distanze previste per le costruzioni. 2. Sono fatte salve le altre leggi di settore, sanitarie, e la sicurezza della circolazione stradale Le utilità collettive sono l insieme delle opere che aumentano il livello di qualità della vita urbana. Indicativamente sono: parcheggi, verde pubblico, verde privato, reti infrastrutturali, arredo, pavimentazioni, segnaletica, ecc. 2. L attuazione può avvenire anche per stralci, purché siano realizzabili in maniera funzionale. La possibilità e la dimensione degli stralci è valutata dalla Commissione per la Qualità Architettonica e il Paesaggio. 8

9 ###. 1. Le utilità collettive possono essere realizzate dal soggetto attuatore o monetizzate. Nel caso di monetizzazione i fondi sono introitati dal Comune e vincolati alla realizzazione di altre utilità. 2. Con apposita deliberazione verranno disciplinate le modalità ed i limiti della possibilità di monetizzare le utilità collettive. /012,, 1. Sono tutelate, ai sensi del D. Lgs. 42/2004, gli immobili e le aree individuate nella Tavola Planimetria Generale. 2. Eventuali progetti su tali aree o immobili sottostanno quindi alla disciplina prevista dal Decreto legislativo citato.! 3 1. Oltre alle aree già vincolate ai sensi del D. Lgs. 42/2004, sono riportati in cartografia gli edifici di particolare pregio oggetto di salvaguardia : ruderi del muro di via Piave, immobile detto della Contessina, ex Caserma dei Carabinieri; per questi edifici gli interventi ammissibili sono quelli rientranti nelle lettere a), b), c) dell art. 3 della L.R. 1/2004, escludendo modifiche esterne. Per interventi che modifichino l aspetto esterno, è necessario che il progetto venga esaminato anche dalla Commissione per la Qualità Architettonica e il Paesaggio. 9

10 " # ## # 1. L attuazione dei comparti sottoposti a ristrutturazione edilizia e ristrutturazione urbanistica è di norma preceduta da un fase concorsuale (concorso di progettazione, appalto-concorso). 2. L attuazione nei suddetti comparti può essere di iniziativa pubblica, privata o mista secondo gli strumenti previsti dalla normativa vigente al momento dell intervento (Piano Attuativo, STU, Project finance, Accordi ex art. 11 L. 241/90, Programmi Urbani Complessi, ecc.). 3. L attuazione di un comparto sottoposto a ristrutturazione edilizia e ristrutturazione urbanistica è subordinata alla stipula di una convenzione con il Comune. $ # 1. L attuatore presenta, oltre agli elaborati grafici, una proposta di accordo con l amministrazione, soprattutto per ciò che riguarda standard e servizi. 2. L amministrazione chiama ad un accordo la committenza entro 40 giorni dalla presentazione della proposta. All incontro partecipa anche l ufficio tecnico del Comune. 10

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