LE CAPACITA MOTORIE. Le capacità motorie si trovano alla base della prestazione fisica e si dividono in:

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "LE CAPACITA MOTORIE. Le capacità motorie si trovano alla base della prestazione fisica e si dividono in:"

Transcript

1 Corso Allenatori Relazione di Antonio Ascanio Petrelli LE CAPACITA MOTORIE Definizioni e caratteristiche generali Con il termine capacità motorie s intende l insieme delle caratteristiche fisiche o sportive che un individuo possiede e che permette l apprendimento e l esecuzione delle varie azioni motorie. Le capacità motorie influenzano l intensità e la qualità di risposta motoria all ambiente e si connotano come componenti parziali delle abilità. Le capacità sono proprie dell individuo, in parte legate all ereditarietà e al patrimonio genetico, e possono modificarsi con l allenamento. Le capacità motorie si trovano alla base della prestazione fisica e si dividono in: 1. capacità condizionali, legate alla condizione fisica e quindi agli aspetti energetici del movimento (aspetto quantitativo del movimento); 2. capacità coordinative, connesse alla capacità del sistema nervoso centrale di avviare e controllare il movimento (aspetto qualitativo del movimento). Questa suddivisione è fissata convenzionalmente poiché, in realtà, le capacità motorie interagiscono costantemente. Tuttavia si è constatato che, mentre esercitazioni volte ad allenare le capacità coordinative migliorano anche le capacità condizionali, non sempre così efficacemente si verifica il contrario. Classificazione delle capacità motorie Nel corso degli ultimi quarant anni numerosi autori hanno tentato di chiamarle e specificarle con terminologie differenziate e varie. La classificazione ritenuta più attuale è quella dello studioso tedesco Gundlach (1967). La differenziazione primaria è determinata dalla suddivisione delle capacità motorie in: A. CONDIZIONALI B. COORDINATIVE C. STRUTTURALI ELASTICHE A. Le capacità condizionali - Determinano la durata, la quantità e l intensità della risposta motoria ed incidono in modo determinante sulla prestazione motorio-sportiva. - Sono direttamente influenzate dai processi metabolici che conducono alla produzione di energia: aerobico (sforzo ad intensità medio-bassa senza un limite di tempo definito), anaerobico lattacido (sforzo ad intensità medio-elevata di durata fino ad 1 minuto) ed anaerobico alattacido (sforzo ad intensità massima di durata fino a 20 secondi) indispensabile per muoverci. - Dipendono dal grado di sviluppo e di efficienza dei grandi apparati del nostro corpo: cardiaco, circolatorio, respiratorio, muscolare). - Gli effetti dell allenamento delle capacità condizionali si traducono in un miglioramento funzionale dei tre processi energetici precedentemente elencati.

2 Segue relazione LE CAPACITÀ MOTORIE Antonio A. Petrelli.. p a g i n a n. 2 Le capacità condizionali sono: 1) FORZA Definizione: capacità del sistema neuromuscolare di produrre tensioni in opposizione a resistenze esterne. Tipologia: vi sono tre modalità di produzione di tensione muscolare. 1) Forza concentrica (quando le contrazioni muscolari vincono la resistenza esterna e le fibre muscolari lavorano in accorciamento). 2) Forza eccentrica (quando le contrazioni muscolari cedono alla resistenza esterna e le fibre muscolari lavorano in allungamento). 3) Forza statica o isometrica (quando la resistenza esterna viene pareggiata e non si ha quindi variazione di lunghezza nelle fibre e nel muscolo in toto). Classificazione: - Forza massimale. - Forza resistente. - Forza esplosiva. - Forza elastica. - Forza veloce. Modalità di miglioramento: - Metodiche a carico naturale. - Metodiche a carico artificiale con resistenza fissa. - Metodiche a carico artificiale con resistenza variabile o adattabile. - Metodo pliometrico. 2) RESISTENZA, ovvero LA CAPACITA DI RESISTENZA Definizione: la capacità di resistenza è la capacità motoria condizionale che permette all organismo di resistere alla fatica in un determinato lavoro fisico, senza che si determini un calo dell efficacia sia psichica che fisica e quindi del rendimento nella prestazione. Descrizione globale: la capacità di resistenza, come le altre capacità motorie condizionali, dipende da vari fattori, tra cui l età, il sesso, il peso, la struttura corporea, la massa muscolare, oltre che dai processi biochimici e funzionali controllati dal sistema nervoso ed endocrino, che permettono di raggiungere le prestazioni desiderate. Nel corso della vita la capacità di resistenza è soggetta a un processo naturale di trasformazione: attraverso l accrescimento ed i normali stimoli ambientali, si sviluppano in modo continuo, seppur non lineare, anche in assenza di un azione volontaria di allenamento. Nel momento in cui diventa però necessario raggiungere un più alto livello di prestazione di quello raggiunto naturalmente occorre fornire all organismo degli stimoli che solo l attività fisica può garantire. Nasce così l esigenza di aumentare le proprie possibilità di prestazione attraverso uno sviluppo pianificato e mirato della propria capacità di resistenza: l allenamento, che nel caso dello sport di vertice condurrà al raggiungimento della massima prestazione individuale possibile. La resistenza comincia ad essere sollecitata già dopo pochi secondi di attività fisica intensa.

3 Segue relazione LE CAPACITÀ MOTORIE Antonio A. Petrelli.. p a g i n a n. 3 Nelle attività cicliche come ciclismo, canoa, corsa, pattinaggio, sci da fondo, il problema della resistenza si pone perché l alto livello di prestazione può durare da pochi minuti ad alcune ore. Nelle attività di situazione, sia di squadra, come calcio, pallacanestro, hockey, rugby, che individuali, come scherma, lotta e arti marziali, un alto livello di resistenza permette di mantenere elevati sia il livello agonistico che le capacità tecnico-tattiche, nonostante la continua alternanza e variabilità di sforzo e recupero. In ogni caso la resistenza si sviluppa in maniera diversificata a seconda della specialità. Nell allenamento della resistenza, bambini e adolescenti mostrano gli stessi fenomeni di adattamento degli adulti. Il test da campo più diffuso per misurare indirettamente il livello di resistenza aerobica di un soggetto è il test di Cooper, che consiste nel correre per 12 minuti (possibilmente a velocità costante) e misurare la distanza percorsa. Fattori che influenzano la capacità di resistenza: i fattori che concorrono a determinare il grado di resistenza si possono riassumere in tre categorie. I fattori fisiologici - Percentuale di un gran numero di fibre tipo I (rosse, o a contrazione lenta) nei muscoli utilizzati. - Livello di vascolarizzazione muscolare. - Contenuto nel sangue di ossigeno e fonti energetiche (glucidi e acidi grassi). - Capacità di assorbimento e utilizzazione dell ossigeno. - Capacità di immagazzinamento e trasformazione delle fonti energetiche. - Efficienza dell apparato cardiocircolatorio e respiratorio. I fattori tecnici - Preparazione specifica per il lavoro da svolgere. - Corretta automatizzazione del movimento. - Economicità del gesto (basso costo energetico). - Corretta distribuzione dello sforzo. - Coordinazione dei movimenti (corretto alternarsi di contrazione e decontrazione dei muscoli agonisti ed antagonisti). I fattori psicologici - Interesse per l attività che si sta svolgendo. - Capacità volitiva e forte motivazione. - Stimoli esterni (l ambiente, l incoraggiamento, il pubblico). Tipologia e classificazione Le tipologie di resistenza variano in funzione dei criteri di riferimento adottati. Una prima classificazione è in base alla quantità o tipologia dei muscoli coinvolti: - RESISTENZA GENERALE: si riferisce alla capacità di eseguire per un lungo tempo un attività fisica che impegna, assieme all apparato cardio-respiratorio, gran parte delle masse muscolari. - RESISTENZA LOCALE: è la capacità di una limitata parte della muscolatura di eseguire un lavoro a lungo.

4 Segue relazione LE CAPACITÀ MOTORIE Antonio A. Petrelli.. p a g i n a n. 4 - RESISTENZA SPECIFICA: è il particolare tipo di resistenza richiesto per realizzare lo specifico gesto di gara di una disciplina sportiva. Dipende dalla possibilità di trasformare la maggior quantità di energia possibile in relazione alla prestazione agonistica da compiere. L intervento dei differenti processi fornitori di energia varia non solo da gara a gara, ma anche da atleta ad atleta. Secondo lo studioso Harre, in funzione della durata, possiamo avere cinque forme di resistenza: - RESISTENZA DI LUNGA DURATA: attività aerobica con prevalente impegno degli apparati cardiocircolatorio e respiratorio. Il tempo di durata dell impegno organico e muscolare supera gli 8 minuti per proseguire anche 2-3 ore. Esempi tipici sono la maratona o il triathlon. - RESISTENZA DI MEDIA DURATA: coinvolge sia il meccanismo aerobico che anaerobicolattacido. Il lavoro può durare da 2 a 8 minuti circa. - RESISTENZA DI BREVE DURATA: è predominante l impegno del meccanismo anaerobicolattacido. Richiede un buon sviluppo della resistenza alla forza e della resistenza alla velocità. Il lavoro può essere protratto da 45 secondi a 2 minuti circa. - RESISTENZA ALLA FORZA: è la capacità dell organismo di opporsi alla fatica in prestazioni con richiesta di forza prolungata nel tempo e con elevate esigenze di resistenza locale. E particolarmente sollecitata in discipline caratterizzate da gesti ciclici che si realizzano contro resistenze basse, come, per esempio, il ciclismo, la lotta, il calcio, il rugby. - RESISTENZA ALLA VELOCITA : è la capacità del muscolo di lavorare a lungo a velocità vicine a quelle massime di un soggetto. Può anche essere intesa come capacità di ripetere molti scatti in successione a brevi intervalli l uno dall altro. A seconda dei meccanismi energetici utilizzati si distinguono due diversi tipi di resistenza: - RESISTENZA AEROBICA: fa riferimento alla resistenza di lunga durata. Il lavoro muscolare compiuto proviene prevalentemente dalla combustione di glucidi e grassi. E il processo più economico: il lavoro muscolare può essere protratto per lunghissimo tempo e le tensioni muscolari sviluppate sono piuttosto basse. L impegno è prevalentemente aerobico (cioè in condizione di equilibrio, detto stady-state, fra consumo e assunzione di ossigeno) e la prestazione viene assicurata grazie ai sistemi cardio-circolatorio e respiratorio. - RESISTENZA ANAEROBICA: fa riferimento alla resistenza sia di media che di breve durata. La trasformazione dei substrati energetici avviene in assenza di ossigeno e le tensioni muscolari, di media intensità, possono essere protratte per un tempo relativamente lungo. La resistenza di media durata richiede impegni fra i due minuti e gli otto minuti in cui, oltre ai meccanismi aerobici, vengono mobilitati anche quelli anaerobici (consumo e ricarica dell ATP, sostanza energetica formata da una molecola di adenosina e da tre molecole di fosfato, e utilizzo del glicogeno muscolare). Nella resistenza di breve durata l impegno motorio si svolge fra i 45 secondi e i due minuti con impegno quasi massimale del meccanismo anaerobico e richiede un certo sviluppo della resistenza alla forza e della resistenza alla velocità. Questa tipologia di resistenza è sviluppata pochissimo nei ragazzi ed è una capacità che aumenta solo gradualmente con lo sviluppo adolescenziale. Metodologie di miglioramento/allenamento I principali metodi utilizzati per migliorare la resistenza sono: - I METODI CONTINUI

5 Segue relazione LE CAPACITÀ MOTORIE Antonio A. Petrelli.. p a g i n a n. 5 - I METODI INTERROTTI DA PAUSE I metodi continui Stimolano e migliorano l efficienza del sistema cardiocircolatorio e respiratorio, in maniera più evidente quanto più a lungo agisce lo stimolo allenante. Sono metodi fondamentali nell allenamento giovanile. Rappresentano la base utile per effettuare fasi di allenamento più specifiche e consentire un più facile e pronto recupero della fatica, tra un allenamento e l altro e/o tra diverse prove o frazioni di gioco. I mezzi utilizzati comprendono tre tipi di attività: - ALLENAMENTO DI DURATA A VELOCITÀ COSTANTE È la forma di lavoro che dà inizio a qualsiasi tipo di preparazione fisica per un attività motoriosportiva scolastica, agonistica o amatoriale. Consiste nel proporre un attività di durata a ritmo lento costante come il correre (ma anche nuotare, pedalare, remare) per una quantità di tempo che aumenta di allenamento in allenamento fino a raggiungere un tempo solitamente vicino all ora di lavoro. Dovrebbe essere svolto preferibilmente in ambiente naturale ed in compagnia, con la possibilità di variare il percorso al fine di renderlo più vario e meno monotono. L intensità dello sforzo, quantificabile attraverso il conteggio delle pulsazioni cardiache, non deve superare, di norma, il doppio delle pulsazioni a riposo e cioè il valore di 140/150 pulsazioni al minuto. È una forma di lavoro che viene svolta in steady-state o in equilibrio di ossigeno e ciò significa che l energia viene prodotta da un aumentato metabolismo cellulare che avviene in presenza dell ossigeno fatto pervenire a livello muscolare dagli apparati respiratorio e cardiocircolatorio. Il concetto di equilibrio è infatti riferito alla quantità di ossigeno introdotta che deve corrispondere alla quantità richiesta dalla combustione di zuccheri, acidi grassi e proteine. - ALLENAMENTO DI DURATA A RITMO VARIABILE o FARTLEK L elemento che lo differenzia dal precedente è la variazione di ritmo. Prevede l alternarsi di fasi di lavoro a maggiore e minore impegno. Il mezzo più conosciuto è il fartlek, che viene corso in ambiente naturale vario, con salite e discese che favoriscono la scelta e l alternarsi dei ritmi di corsa. L intensità dello sforzo dovrebbe portare i valori di pulsazioni cardiache nei momenti di lavoro lento non oltre le 140 pulsazioni al minuto, e, nelle variazioni di velocità, possono raggiungere le 160/170 pulsazioni al minuto. La quantità delle variazioni dipende dal tempo di recupero dell apparato cardiocircolatorio e le modalità con cui attuarle possono essere, nel caso della corsa, un aumento del ritmo, un tratto di salita o un tratto su terreno sabbioso. Negli ultimi anni si è affermato il metodo intermittente, un lavoro che prevede l alternarsi di tratti di media-alta intensità ad altri a media-bassa intensità. Queste variazioni sono di solito alternate in ragione di (30 secondi di lavoro più intenso e 30 secondi di lavoro a intensità più bassa), ma anche 15-15, 10-10, in cui tratti effettuati correndo, o eseguendo altri esercizi a media-alta intensità, vengono seguiti da altri effettuati a media-bassa intensità con recupero attivo di corsa o cammino. - ALLENAMENTO DI DURATA A RITMO PROGRESSIVAMENTE ACCELERATO Il lavoro viene svolto con carichi sempre in aumento progressivo, da blando, a crescente, a elevato. E difficilissimo da gestire, per cui è indicato solo per atleti evoluti.

6 Segue relazione LE CAPACITÀ MOTORIE Antonio A. Petrelli.. p a g i n a n. 6 L intensità dello sforzo porta a valori di pulsazioni cardiache attorno alle 170/180 pulsazioni al minuto. I metodi interrotti da pause Si tratta di ripetere delle distanze con intervalli di recupero che variano da 45 secondi a qualche minuto. I mezzi utilizzati comprendono tre tipi di attività: - ALLENAMENTO INTERVALLATO o INTERVAL TRAINING Alterna momenti di lavoro a momenti di riposo ed ha come effetto principale l aumento della gittata cardiaca ottenuto attraverso l ipertrofia del miocardio. Tale metodo permette di svolgere un volume di lavoro elevato a intensità superiori a quelle del lavoro continuo e quasi uguali o superiori a quelle utilizzate in competizione. L obiettivo principale è stimolare la capacità anaerobica. Per raggiungere tali effetti devono essere adeguatamente ponderate: l intensità e la durata dei momenti di lavoro, dove le pulsazioni non devono superare il valore di 180 al minuto per un tempo compreso tra i 15 e i 60 secondi; la durata dei momenti di recupero, che deve essere incompleto ovvero non al di sotto delle pulsazioni al minuto e compreso solitamente tra i 45 ed i 90 secondi. - PROVE RIPETUTE SU PRESTAZIONI MASSIMALI E un metodo di lavoro indicato per discipline sportive a elevata intensità e che richiedono grande capacità di resistenza. Consiste nel ripetere distanze o tempi di lavoro (ad esempio 6 volte i 300 metri), brevi o mediamente brevi (di solito inferiori a 60 secondi), ad intensità massimale e con recuperi completi (pulsazioni cardiache ai valori simili a quelli a riposo). Se invece si utilizzano recuperi incompleti all interno delle serie e completi tra una serie e l altra, il metodo viene chiamato per serie e ripetizioni (per esempio, 3 x 5 x 60 metri: l atleta esegue 5 ripetizioni con recupero incompleto di 1 30 e utilizza un recupero di 6-8 minuti tra le serie di 5 ripetizioni). - CIRCUIT TRAINING Si tratta del tipico lavoro a stazioni nel quale l atleta passa da una stazione ad un altra secondo un ordine prestabilito, portando a compimento una serie di esercizi che solleciteranno in successione le principali masse muscolari. Questa metodica è finalizzata soprattutto al miglioramento della resistenza generale e della resistenza alla forza, oltre che delle capacità cardiorespiratorie. Una delle metodiche fondamentali di allenamento della capacità di resistenza è quindi variare l intensità del carico di lavoro in considerazione della tipologia di resistenza che si vuole incrementare.

7 Segue relazione LE CAPACITÀ MOTORIE Antonio A. Petrelli.. p a g i n a n. 7 L intensità del carico di lavoro si può monitorare attraverso il conteggio delle pulsazioni cardiache, ovvero il numero di battiti del cuore in un minuto che si possono rilevare facilmente attraverso la leggera pressione di un dito sull arteria della tempia o della carotide o del polso, e si distingue in quattro livelli: 1) Carico compensatorio: per il recupero della capacità di prestazione, per il riscaldamento ed il defaticamento. Corsa lenta di scarsa intensità - 100/110 pulsazioni al minuto. 2) Carico di base: per la formazione dei processi aerobici per l incremento della capacità generale di prestazione. Corsa prolungata costante o variabile, di intensità media/scarsa - 140/150 pulsazioni al minuto. 3) Carico di sviluppo: per la formazione ottimale dei processi aerobici ed in parte anaerobici per l adattamento prodotto nei sistemi organici interessati. Carichi elevati e lunghi con intensità critica (soglia di passaggio dall aerobico al lavoro anaerobico) - 170/180 pulsazioni al minuto. 4) Carico limite: specifico per le gare di corsa nell ambito della resistenza di medio e breve periodo. Lavoro prevalentemente anaerobico con scarso sviluppo della capacità aerobica. Carico molto elevato oltre le 180 pulsazioni al minuto. E un carico che va utilizzato con oculatezza. Evoluzione della capacità di resistenza in relazione all età Il bambino ed il preadolescente possiedono caratteristiche anatomo-funzionali che li differenziano dall adulto. A titolo di esempio si pensi che a 11 anni il cuore pesa solo 100 gr., mentre a 15 anni ne pesa già 200; la frequenza cardiaca durante il corso della vita si riduce da valori di pulsazioni al minuto nel neonato ai valori medi di un adulto compresi tra le 65 e le 72 pulsazioni al minuto. I bassi indici che attestano la funzionalità dell apparato cardiocircolatorio e respiratorio (frequenza cardiaca e respiratoria è più alta non solo a riposo ma anche sotto sforzo) nei bambini fino a 4 anni di vita e le loro limitate capacità coordinative ci permettono di considerare scarsa la loro capacità di resistenza. Dai 4 ai 7 anni si riscontra un progressivo miglioramento dell aspetto coordinativo e dell aspetto organico funzionale e, il periodo di avvicinamento all età dei 7 anni, è chiamato età respiratoria; l incremento di efficienza dell apparato è dovuto al compimento del processo di inclinazione delle ultime costole che aumenta la possibilità di dilatazione della gabbia toracica negli atti respiratori. Nel periodo tra i 7 ed i 10 anni si hanno ulteriori progressi della capacità di resistenza ed incominciano a delinearsi le prime differenziazioni di sesso a favore dei maschi. Le differenze, nella capacità di resistenza generale e di resistenza alla forza, vanno via via aumentando nell età successiva tra i 10 e i 12 anni, pur essendo fortemente condizionata dall esercizio e da caratteristiche individuali come la motivazione e la forza di volontà. Si ritiene che ciò sia determinato dal fatto che la femmina ha un cuore di dimensioni ridotte rispetto al maschio, possiede il 10% in meno di emoglobina e, a parità di peso, ha una quantità superiore di massa grassa. Il rallentamento nello sviluppo della capacità di resistenza, caratteristico dell età puberale, sembra sia dovuto al processo di maturazione che comporta variazioni auxologiche-staturali prima e ponderali poi che variano l efficienza e la funzionalità del sistema cardiocircolatorio. L età d oro per lo sviluppo della resistenza è tra i 10 e i 15 anni: a questa età infatti si registra il picco d impennata di crescita della capacità di resistenza in quanto è particolarmente favorevole il rapporto peso/potenza.

8 Segue relazione LE CAPACITÀ MOTORIE Antonio A. Petrelli.. p a g i n a n. 8 La massima espressione delle capacità di resistenza viene raggiunta tra i 15 ed i 16 anni nella femmina e tra i 18 ed i 22 anni nel maschio. Gli adolescenti sono particolarmente adatti a carichi di resistenza di tipo aerobico. Il loro cuore possiede infatti una elevata plasticità e l attività di resistenza produce un allungamento ed un ispessimento delle fibre muscolari cardiache che, insieme all aumento delle dimensioni delle cavità del cuore, rendono il lavoro cardiaco sempre più efficace ed economico. Per questo risultano consigliati, fino ai anni, metodi di incremento basati sull allenamento di durata a ritmo uniforme e sul fartlek. E solo verso la fine dell adolescenza che si formano i presupposti per un incremento dell intensità dell allenamento, grazie all accresciuta funzionalità degli apparati cardiocircolatorio e respiratorio. In questa età, l aumento della forza e la maturità di organi e di sistemi possono infatti interagire meglio tra loro. Quindi, dai 16 anni in poi, al fine di ottenere risultati prestativi superiori, possono essere proposti l interval training e le prove ripetute massimali. Gli sportivi allenati nella resistenza mantengono una capacità di prestazione straordinariamente elevata, durante tutta la loro vita: un netto decremento delle prestazioni non sopraggiunge prima dei 70 anni. Effetti dell allenamento A livello generale - Migliorano le capacità di recupero. - Si riducono i traumi. - Aumenta la capacità di sopportazione psicologica della fatica. - Rimane costantemente elevata la rapidità sia di reazione che di azione. - Diminuiscono gli errori tecnici. - La salute diventa più stabile, migliora la resistenza alle malattie infettive e agli sbalzi di temperatura. A livello fisiologico - Aumenta il volume delle cavità cardiache e la forza di contrazione del cuore (le pareti cardiache s ispessiscono). - Aumenta il diametro ed il numero dei capillari muscolari con relativo miglioramento di trasporto e di scambio periferico. - Aumenta il numero e la dimensione dei mitocondri, le centrali termiche del meccanismo aerobico. - Diminuisce la frequenza cardiaca a riposo. - Aumenta il volume del sangue e dei globuli rossi. - Aumenta la capacità di neutralizzazione dell acido lattico. - Aumentano i volumi polmonari. 3) VELOCITÀ Definizione generale: capacità di compiere azioni motorie nel minor tempo possibile. Nello specifico: RAPIDITA : indica la capacità di muovere nel più breve tempo possibile una parte del corpo. VELOCITA : indica lo spostamento dell intero corpo. Tipologia e classificazione: - Velocità di esecuzione.

9 Segue relazione LE CAPACITÀ MOTORIE Antonio A. Petrelli.. p a g i n a n. 9 - Velocità di reazione. - Velocità di traslocazione. - Velocità ciclica. - Velocità aciclica. - Rapidità di base. - Rapidità complessa. - Velocità di accelerazione. - Velocità massimale. - Velocità resistente. Modalità di miglioramento: si può migliorare la velocità con modalità di allenamento indirette e dirette. Modalità indirette. - Esercitazioni di forza veloce. - Stretching e mobilità articolare. Modalità dirette. - Esercitazioni su stimoli reattivi semplici. - Esercitazioni su stimoli reattivi complessi. - Esercitazioni di situazione. - Ripetizioni del singolo gesto a velocità massimale con recupero completo. - Ripetizioni massimali su distanze prefissate. - Accelerazioni. - Ripetizioni massimali di esecuzioni lanciate. B. Le capacità coordinative - Determinano la tipologia e la qualità della risposta motoria. - Sono invece determinate dai processi che organizzano, controllano e regolano il movimento. - Dipendono dal grado di maturazione del sistema nervoso centrale e periferico. La coordinazione può essere definita la capacità di organizzare, regolare e controllare il movimento del corpo nello spazio e nel tempo per raggiungere un obiettivo. La coordinazione ha diverse sfaccettature che si possono a loro volta suddividere in capacità coordinative: 1. GENERALI 2. SPECIALI Le capacità coordinative generali sono connesse tra loro in un rapporto circolare e sono: - CAPACITÀ DI DIREZIONE E CONTROLLO DEL MOVIMENTO - CAPACITÀ DI ADATTAMENTO MOTORIO - CAPACITÀ DI APPRENDIMENTO MOTORIO Le capacità coordinative speciali, in stretta relazione con quelle generali, sono sette: 1) CAPACITA DI ACCOPPIAMENTO E COMBINAZIONE DEI MOVIMENTI

10 Segue relazione LE CAPACITÀ MOTORIE Antonio A. Petrelli.. p a g i n a n. 10 Definizione: capacità che consente di integrare efficacemente in un unica struttura motoria movimenti parziali e segmentari. Tipologia (esempio): azione di rincorsa, battuta, stacco e schiacciata nella pallavolo. Classificazione: - Combinazione globale. - Combinazione associata. - Combinazione dissociata. - Combinazione percettivo- motoria. Modalità di miglioramento: - Variazioni esecutive di attività usuali. - Esecuzioni di attività, gesti, esercizi e giochi inusuali. - Variare le condizioni spaziali (spazio a disposizione per l esercizio, dimensioni del campo da gioco o di esercitazione, distanza del campo da gioco). - Variare le condizioni temporali (velocizzare l attività abituale, rallentare i movimenti, ridurre il tempo a disposizione del soggetto per decidere quale soluzione motoria adottare). 2) CAPACITA DI DIFFERENZIAZIONE CINESTETICA Definizione: è la presa di coscienza del tono muscolare e la relativa capacità di dosarlo al fine di coordinare il giusto grado di tensione negli interventi segmentari o parziali. Tipologia (esempio): per controllare uno skateboard occorre saper regolare la pressione dei piedi sulla tavola per realizzare le evoluzioni desiderate. Classificazione: - Percezione cinestetica. - Controllo della tensione muscolare parziale. - Coordinamento di tensione/rilasciamento degli atti parziali in un atto globale. Modalità di miglioramento: - Esperienze di descrizione della posizione del corpo ad occhi chiusi (prese di coscienza di posizioni statiche - memorizzazione di posizioni statiche - ritorno in posizione dopo situazioni di disturbo esterne). - Esecuzione di attività, ad occhi chiusi, segmentarie e di precisione (ad esempio portare l indice della mano destra a toccare la punta del naso). - Esperienze motorie segmentarie basate sul contrasto tra CONTRAZIONE e DECONTRAZIONE muscolare. - Esperienze motorie globali basate sul contrasto tra STATICITA e DINAMICITA (tempi di reazione discriminante su compiti reattivi opposti, situazioni di equilibrio statico in contrasto a equilibrio dinamico, spinte alternate a trazioni). - Attività, esercizi e giochi di mira e precisione. 3) CAPACITA DI EQUILIBRIO Definizione: è la capacità che ci permette, attraverso aggiustamenti riflessi, automatizzati o volontari, di mantenere una posizione statica o di eseguire un movimento senza cadere anticipando o reagendo prontamente ai possibili fattori di squilibrio.

11 Segue relazione LE CAPACITÀ MOTORIE Antonio A. Petrelli.. p a g i n a n. 11 Tipologia caratteristica: un corpo è in equilibrio quando il centro di gravità cade all interno della base di appoggio. Classificazione: - Equilibrio statico. - Equilibrio dinamico. - Equilibrio del corpo in volo. Modalità di miglioramento: - Riduzione della base di appoggio attuabile in due modi: a) delle parti del corpo che appoggiano; b) della superficie su cui il corpo appoggia. - Instabilità della base di appoggio. - Elevazione della base di appoggio. - Variazione volontaria nell allineamento dei segmenti corporei. - Preclusione dell uso della vista. - Combinazione di tutti questi fattori. 4) CAPACITA DI ORIENTAMENTO SPAZIO-TEMPORALE Definizione: è la capacità che ci permette di organizzare i movimenti nello spazio e nel tempo. Tipologia (esempio): nel pattinaggio è necessario saper riprendere la giusta direzione dopo aver eseguito più rotazioni su se stessi. Classificazione: - Spazio topologico. - Spazio prossimo o proiettivo. - Spazio euclideo. - Tempo contingente. - Tempo soggettivo. - Tempo oggettivo. - Orientamento spazio-temporale. Modalità di miglioramento: - Attività per la presa di coscienza ed il consolidamento dei concetti spazio-temporali semplici. - Attività per la presa di coscienza ed il consolidamento dei concetti spazio-temporali complessi: * distanza * durata * velocità * traiettoria 5) CAPACITA DI RITMO Definizione: è la capacità che ci consente di organizzare le sequenze e le successioni di un determinato movimento. Tipologia (esempio): adattarsi a una musica durante una danza sul ghiaccio o riprodurre un ritmo interiorizzato nella corsa ad ostacoli. Classificazione: - Ritmo naturale. - Ritmo personale o soggettivo. - Ritmo oggettivo. - Ritmo regolare. - Ritmo irregolare.

12 Segue relazione LE CAPACITÀ MOTORIE Antonio A. Petrelli.. p a g i n a n. 12 Modalità di miglioramento: - Presa di coscienza e riproduzione dei ritmi del proprio corpo. - Scoperta, ascolto e riproduzione di cadenze esterne (orologio, metronomo, tamburello). - Associazione del movimento a cadenze differenti per velocità, durata e periodicità. - Scoperta e riproduzione della struttura ritmica dei gesti e delle forme di motricità più conosciute (traslocazioni, passi, successioni). - Apprendimento o consolidamento di movimenti attraverso il ritmo. - Libera espressività corporea di un brano musicale. 6) CAPACITA DI REAZIONE Definizione: è la capacità che ci consente, dato uno stimolo (acustico, visivo, tattile), di reagire motoriamente ad esso il più velocemente possibile. Tipologia (esempio): reazione di uno velocista in partenza allo sparo dello starter. Classificazione: - Tempo di reazione semplice. - Tempo di reazione complesso o discriminante di scelta. Modalità di miglioramento: può essere indiretta o diretta. Indiretta. - Miglioramento del grado di automatizzazione del movimento. Diretta. - Allenamento sui tempi di reazione semplici basato su stimoli visivi, uditivi e tattili. - Allenamento sui tempi di reazione discriminanti con numero di alternative stimolo-risposta progressivamente crescente. - Allenamento sui tempi di reazione di scelta con situazioni di imprevedibilità progressivamente crescenti. - Allenamento con tempo di intervallo tra gli stimoli progressivamente decrescenti. - Allenamento di situazione. 7) CAPACITA DI TRASFORMAZIONE DEL MOVIMENTO Definizione: è la capacità che ci permette di modificare un azione motoria in atto in funzione dell evoluzione delle situazioni in modo che ne risulti un azione più appropriata ed efficace. Tipologia (esempio): nelle arti marziali eseguire il gesto tecnico quando l avversario varia improvvisamente l attacco, o la difesa, nel corso dell esecuzione. Classificazione: - Trasformazione parziale. - Trasformazione globale. Modalità di miglioramento: - Andature con variazioni di orientamento e di direzione. - Andature ed esercizi con variazioni di ritmo, durata e velocità. - Esercizi ed andature con variazioni nella combinazione dei movimenti parziali. - Esercitazioni e traslocazioni su terreni variati (salite, discese, terreno accidentato, con ostacoli o piccoli fossi da superare).

13 Segue relazione LE CAPACITÀ MOTORIE Antonio A. Petrelli.. p a g i n a n. 13 Le capacità strutturali elastiche - Esercizi e combinazioni di acrobatica. - Trasformazioni e passaggi senza interruzioni da uno schema motorio all altro. - Giochi motori e sportivi di situazione. - Hanno componenti sia di tipo coordinativo che condizionale. - Si basano su fattori che non sono in stretta correlazione con i meccanismi di produzione energetica del nostro organismo e tanto meno con l evoluzione e la funzionalità nervosa. - Dipendono prevalentemente da una componente congenita che influenza la struttura del tessuto connettivo della muscolatura e delle articolazioni, da fattori ormonali che si modificano nel corso dell evoluzione dell uomo e dalle nostre abitudini motorie che sollecitano determinate ampiezze articolari o allungamenti muscolari. Le capacità strutturali elastiche sono: 1) MOBILITA ARTICOLARE Definizione: è la capacità di eseguire i movimenti alla massima ampiezza. Tipologia (esempio): slancio di una gamba in avanti. Classificazione: - Flessibilità attiva. - Flessibilità passiva. 2) ELASTICITA MUSCOLARE Definizione: è la capacità del muscolo scheletrico di lasciarsi stirare recuperando successivamente la lunghezza fisiologica usuale senza subire traumi. Tipologia (esempio): assumere la posizione dell ostacolista sdraiati in posizione supina (tipica nello stretching). Classificazione: - Elasticità in forma statica. - Elasticità in forma dinamica. Modalità di miglioramento (sia per la mobilità articolare che per l elasticità muscolare): Attive. - Tecnica balistica (allungamento dinamico prodotto da movimenti di molleggio). - Tecnica stretching PNF - Tecnica stretching statico Passiva. - Utilizzo di una forza esterna senza l impiego attivo da parte del soggetto che subisce lo spostamento dei suoi segmenti. - Mista. - Utilizzo nella fase iniziale (attiva) della forza del soggetto e, nella fase finale (passiva), dell inerzia prodotta dal movimento che va a forzare il limite articolare; sono tutti quei movimenti lanciati, chiamati volgarmente slanci, che possiamo attivare con gli arti superiori ed inferiori.

14 Segue relazione LE CAPACITÀ MOTORIE Antonio A. Petrelli.. p a g i n a n. 14 La pratica delle arti marziali sulle capacità motorie (considerazione sugli aspetti psico-motori) La pratica delle arti marziali contribuisce allo sviluppo completo e armonico nei giovani e giovanissimi, favorendo le iniziative ed aiutandoli a conquistare la propria identità. Inoltre, o addirittura in particolare, gli stimoli proposti distintamente e gradatamente all età, contribuiscono in maniera determinante, a migliorare i seguenti aspetti: 1) Sviluppo delle capacità motorie e delle funzioni cognitive, con particolare attenzione al miglioramento della propria consapevolezza corporea e, quindi, del controllo e della gestione del corpo in movimento nello spazio; conseguentemente 2) Sviluppo della propria consapevolezza interiore e della capacità di controllare e gestire la propria emotività (con un riguardo particolare alla componente aggressiva nei giovani) 3) Opportunità di espressione, di socializzazione nonché di confronto; 4) Partecipazione attenta e motivata ad un lavoro di gruppo nel pieno rispetto delle regole; 5) Lotta all emarginazione, con speciale attenzione all inserimento nel gruppo di individui portatori di problematiche individuali. Nelle arti marziali, l allenamento è un insieme di pratiche progettate, programmate ed organizzate in funzione di obiettivi, sportivi e non, generali e specifici. L allenamento è il contesto altamente specialistico nel quale si realizza anche un importante funzione educativa sociale. Il concetto di educazione è legato a quello di personalità e socialità, in quanto l individuo interagisce con altri individui. L arte marziale, praticata in una determinata ottica, attiva in maniera efficace quell insieme di processi che interessano positivamente tutte le dimensioni della personalità. La caratteristica più evidente e di maggior valenza educativa e socializzante delle discipline marziali è l organizzazione del comportamento motorio, che si esprime per mezzo di azioni simbolicamente aggressive. Tale condizione è realizzata attraverso un severo controllo delle azioni di attacco e di difesa, attiva e passiva, che mantiene la situazione all interno di un elevato grado di sicurezza. I principi sui quali si basa l arte marziale sono: l interazione psico-motoria, la collaborazione, l affidamento e la solidarietà. Nel contesto dell allenamento c è la costante presenza di componenti simbolico rituali nei comportamenti psicomotori degli individui, ciò provoca nei praticanti l interiorizzazione di comportamenti nei quali l aggressività si esprime in forme rispettose dell incolumità e della dignità reciproca. Le tecniche di difesa e attacco proposte nelle arti marziali sono solo delle stilizzazioni di ipotetiche analoghe tecniche utilizzabili in un contesto reale; vista l infinità di possibili differenti situazioni reali, solo il praticante estremamente esperto che ha l assoluto controllo di sé e del proprio sapere è in grado di adattare questo alla reale esigenza. Per riuscire a creare un momento allenante che sia allo stesso tempo sicuro, funzionale e divertente, nelle arti marziali è necessario instaurare con i compagni un rapporto di reciproco affidamento (rispetto delle regole) e di collaborazione fattiva. Quanto più e quanto meglio si realizzeranno condizioni di complessità situazionali, (relativamente alle possibilità di ognuno) e di dinamismo motorio, tanto più e tanto meglio si riuscirà a progredire nella capacità di esercitare un controllo sul proprio corpo e sul proprio carattere.

Le capacità coordinative

Le capacità coordinative Le capacità coordinative - Determinano la tipologia e la qualità della risposta motoria; - Sono invece determinate dai processi che organizzano, controllano e regolano il movimento; - Dipendono dal grado

Dettagli

La resistenza. In movimento Marietti Scuola 2010 De Agostini Scuola S.p.A. Novara

La resistenza. In movimento Marietti Scuola 2010 De Agostini Scuola S.p.A. Novara La resistenza La resistenza La resistenza è la capacità di protrarre un attività fisica nel tempo, senza che diminuisca l intensità di lavoro, La classificazione della resistenza La resistenza può essere:

Dettagli

La resistenza. La resistenza è la capacità di protrarre un attività fisica nel tempo, senza che diminuisca l intensità di lavoro,

La resistenza. La resistenza è la capacità di protrarre un attività fisica nel tempo, senza che diminuisca l intensità di lavoro, La resistenza La resistenza è la capacità di protrarre un attività fisica nel tempo, senza che diminuisca l intensità di lavoro, La classificazione della resistenza La resistenza può essere: Generale:

Dettagli

LE CAPACITA CONDIZIONALI E COORDINATIVE

LE CAPACITA CONDIZIONALI E COORDINATIVE LE CAPACITA CONDIZIONALI E COORDINATIVE Le capacità motorie si trovano alla base della prestazione fisica e sono l insieme delle caratteristiche fisiche o sportive che un individuo possiede e che permette

Dettagli

Le capacità condizionali

Le capacità condizionali Le capacità condizionali - Determinano la durata, la quantità e l intensità della risposta motoria ed incidono in modo determinante sulla prestazione motorio-sportiva; - Sono direttamente influenzate dai

Dettagli

Teoria e metodologia dell allenamento. Il sistema delle capacità motorie La resistenza La velocità. Giorgio Visintin

Teoria e metodologia dell allenamento. Il sistema delle capacità motorie La resistenza La velocità. Giorgio Visintin Teoria e metodologia dell allenamento Il sistema delle capacità motorie La resistenza La velocità Giorgio Visintin giorgiorenato.visintin@gmail.com Piani principali di classificazione della resistenza

Dettagli

POTENZA E LA CAPACITA DI ESEGUIRE ESERCIZI DI FORZA ALLA MASSIMA VELOCITA

POTENZA E LA CAPACITA DI ESEGUIRE ESERCIZI DI FORZA ALLA MASSIMA VELOCITA POTENZA E LA CAPACITA DI ESEGUIRE ESERCIZI DI FORZA ALLA MASSIMA VELOCITA GRADO DI PERFETTIBILITA BUONO FONTI ENERGETICHE ATP PC ANAEROBICHE ALATTACIDE METODI PER LO SVILUPPO 1. DURATA DELLO SFORZO 6

Dettagli

LE CAPACITÀ MOTORIE LE CAPACITÀ CONDIZIONALI

LE CAPACITÀ MOTORIE LE CAPACITÀ CONDIZIONALI LE CAPACITÀ MOTORIE Con il termine capacità motorie s intende l insieme delle caratteristiche fisiche o sportive che un individuo possiede e che permette l apprendimento e l esecuzione delle varie azioni

Dettagli

DRT Umbria Spoleto, 27 ottobre 2013 Corso sul Fondamentale del Tiro DAGLI SCHEMI MOTORI DI BASE ALL ABILITA SPORTIVA

DRT Umbria Spoleto, 27 ottobre 2013 Corso sul Fondamentale del Tiro DAGLI SCHEMI MOTORI DI BASE ALL ABILITA SPORTIVA DRT Umbria Spoleto, 27 ottobre 2013 Corso sul Fondamentale del Tiro DAGLI SCHEMI MOTORI DI BASE ALL ABILITA SPORTIVA prima di cominciare una definizione di allenamento «La pratica non rende perfetti. È

Dettagli

CARATTERISTICHE ATLETA ADULTO

CARATTERISTICHE ATLETA ADULTO L ALLENAMENTO Processo di esercitazione che tende al miglioramento ed allo sviluppo mirato e pianificato della capacità di prestazione non la successione di singoli momenti di attività con finalizzazioni

Dettagli

DRT EMILIA ROMAGNA Bologna 8 febbraio 2015 Corso per TECNICO DI BASE 1 modulo. Lo sviluppo degli SCHEMI MOTORI DI BASE

DRT EMILIA ROMAGNA Bologna 8 febbraio 2015 Corso per TECNICO DI BASE 1 modulo. Lo sviluppo degli SCHEMI MOTORI DI BASE DRT EMILIA ROMAGNA Bologna 8 febbraio 2015 Corso per TECNICO DI BASE 1 modulo Lo sviluppo degli SCHEMI MOTORI DI BASE Due Parole sulla Specializzazione Precoce RISCHI e PERICOLI di una specializzazione

Dettagli

IL CARICO ALLENAMENTO

IL CARICO ALLENAMENTO IL CARICO DI ALLENAMENTO E SUE MODULAZIONI L ALLENAMENTO E COSTITUITO DA UN INSIEME DI ESERCITAZIONI DI NATURA FISICA, AVENTI LO SCOPO DI MIGLIORARE LE CAPACITA DI PRESTAZIONE DEL NOSTRO ORGANISMO L INCREMENTO

Dettagli

Università di Enna Kore Scienze delle Attività Motorie e Sportive. Ettore Rivoli

Università di Enna Kore Scienze delle Attività Motorie e Sportive. Ettore Rivoli Università di Enna Kore Scienze delle Attività Motorie e Sportive LE CAPACITA MOTORIE Ettore Rivoli CAPACITA E ABILITA MOTORIA Le Capacità Motorie sono determinate geneticamente e rappresentano la base

Dettagli

Obiettivo generale: conoscenza e miglioramento della resistenza

Obiettivo generale: conoscenza e miglioramento della resistenza DEFINIZIONE E LA CAPACITA DELL ORGANISMO DI SVOLGERE UN ATTIVITA MUSCOLARE ANCHE PER LUNGO TEMPO, RESISTENDO ALLA FATICA (FISICA E MENTALE) CHE QUESTA COMPORTA. Obiettivo generale: conoscenza e miglioramento

Dettagli

In movimento Marietti Scuola 2010 De Agostini Scuola S.p.A. Novara. La coordinazione

In movimento Marietti Scuola 2010 De Agostini Scuola S.p.A. Novara. La coordinazione La coordinazione Il movimento: definizione e classificazione Movimento: è un attività muscolare che si realizza nel mantenimento di una postura, dell equilibrio e nello spostamento del corpo o di sue parti.

Dettagli

LE CAPACITA MOTORIE SENSOPERCETTIVE CAPACITA COORDINATIVE CAPACITA CONDIZIONALI MOBILITA ARTICOLARE

LE CAPACITA MOTORIE SENSOPERCETTIVE CAPACITA COORDINATIVE CAPACITA CONDIZIONALI MOBILITA ARTICOLARE LE CAPACITA MOTORIE SENSOPERCETTIVE CAPACITA COORDINATIVE CAPACITA CONDIZIONALI MOBILITA ARTICOLARE CAPACITA SENSOPERCETTIVE Capacità che permettono di ricevere e comprendere in maniera corretta, rapida

Dettagli

La flessibilità. In movimento Marietti Scuola 2010 De Agostini Scuola S.p.A. Novara

La flessibilità. In movimento Marietti Scuola 2010 De Agostini Scuola S.p.A. Novara La flessibilità La flessibilità La flessibilità o mobilità articolare è la capacità che permette di compiere movimenti di grande ampiezza, sfruttando al massimo l escursione fisiologica consentita dalle

Dettagli

Principi del carico fisico la forza ed il suo sviluppo programmazione

Principi del carico fisico la forza ed il suo sviluppo programmazione Principi del carico fisico la forza ed il suo sviluppo programmazione Generalmente i vari tipi di allenamento sono rivolti al miglioramento delle cosidette qualità motorie La specialità sportiva per la

Dettagli

LAVORO CARDIOVASCOLARE

LAVORO CARDIOVASCOLARE di Roberto Colli LAVORO CARDIOVASCOLARE FREQUENZA CARDIACA Utilizzata nell allenamento cardiovascolare per misurare l intensità del lavoro, sotto forma di FCA. Metodi per il calcolo della FCA: FC Max =

Dettagli

Sviluppo fisico ed Accrescimento

Sviluppo fisico ed Accrescimento Sviluppo fisico ed Accrescimento L allenamento e un processo pedagogico educativo complesso che si concretizza nell organizzazione dell esercizio fisico ripetuto in qualità, quantità ed intensità tali

Dettagli

LA RESISTENZA. La resistenza è la capacità di mantenere inalterato nel tempo il livello di una prestazionedi durata (Zaciorskij, 1977).

LA RESISTENZA. La resistenza è la capacità di mantenere inalterato nel tempo il livello di una prestazionedi durata (Zaciorskij, 1977). LA RESISTENZA La resistenza è la capacità di mantenere inalterato nel tempo il livello di una prestazionedi durata (Zaciorskij, 1977). LA RESISTENZA CALCISTICA Considerando la durata dello sforzo agonistico

Dettagli

LE CAPACITÀ FISICHE: DEFINIZIONE E LORO SVILUPPO

LE CAPACITÀ FISICHE: DEFINIZIONE E LORO SVILUPPO CENTRO QUALIFICAZIONE NAZIONALE LE CAPACITÀ FISICHE: DEFINIZIONE E LORO SVILUPPO Modulo 03 B Corso Allievo Allenatore CAPACITÀ FISICHE E SVILUPPO LE CAPACITÀ FISICHE SONO: FORZA, RESISTENZA, RAPIDITÀ.

Dettagli

I PREREQUISITI DELL APPRENDIMENTO MOTORIO

I PREREQUISITI DELL APPRENDIMENTO MOTORIO I PREREQUISITI DELL APPRENDIMENTO MOTORIO LE CAPACITÀ CONDIZIONALI Si classificano condizionali le seguenti capacità: forza, resistenza, velocità, flessibilità Forza La forza è la capacità dell uomo di

Dettagli

Le Capacità Motorie Le capacità motorie vengono classificate in: 1. Capacità condizionali 2. Capacità coordinative

Le Capacità Motorie Le capacità motorie vengono classificate in: 1. Capacità condizionali 2. Capacità coordinative LE CAPACITA MOTORIE Corso per tecnici di Ginnastica artistica Le Capacità Motorie Le capacità motorie vengono classificate in: 1. Capacità condizionali 2. Capacità coordinative Capacità Condizionali Determinano

Dettagli

L allenamento sportivo

L allenamento sportivo L allenamento sportivo La definizione di allenamento Allenamento significa ricercare in modo pianificato e mirato lo sviluppo delle capacità di prestazione fisica: nuotare più velocemente, lanciare più

Dettagli

Teoria e metodologia dell allenamento. Il sistema delle capacità motorie La forza. Giorgio Visintin

Teoria e metodologia dell allenamento. Il sistema delle capacità motorie La forza. Giorgio Visintin Teoria e metodologia dell allenamento Il sistema delle capacità motorie La forza Giorgio Visintin giorgiorenato.visintin@gmail.com Le capacità condizionali: rapporti strutturali Forza Capacità motoria

Dettagli

Fisiologia legata al carico di lavoro

Fisiologia legata al carico di lavoro Fisiologia legata al carico di lavoro Il carico di lavoro può essere inteso come: carico esterno (è il lavoro svolto che può essere quantificato in volume ed intensità) carico interno (sono gli effetti

Dettagli

L'allenamento della velocità e della rapidità

L'allenamento della velocità e della rapidità L'allenamento della velocità e della rapidità Alessandro GELMI Definizione dei due termini RAPIDITÀ: tra le definizioni che vari autori danno al termine rapidità, una abbastanza chiara è quella che la

Dettagli

L allenamento sportivo come processo di adattamento: le capacità motorie

L allenamento sportivo come processo di adattamento: le capacità motorie L allenamento sportivo come processo di adattamento: le capacità motorie Sviluppare gli adattamenti necessari all organismo per renderlo capace di produrre uno sforzo adeguato alla specialità sportiva

Dettagli

Diapositiva 1. Diapositiva 2. Diapositiva 3 TEORIA E METODOLOGIA DEL MOVIMENTO UMANO. Classificazione classica. Lezione Capacità Motorie

Diapositiva 1. Diapositiva 2. Diapositiva 3 TEORIA E METODOLOGIA DEL MOVIMENTO UMANO. Classificazione classica. Lezione Capacità Motorie 1 TEORIA E METODOLOGIA DEL MOVIMENTO UMANO Lezione Capacità Motorie 2 Hotz (1996) afferma che le capacità sono sia il presupposto che l obiettivo dell acquisizione di abilità; in particolare la riuscita

Dettagli

PROGRAMMAZIONE SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE CLASSE 1A

PROGRAMMAZIONE SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE CLASSE 1A PROGRAMMAZIONE SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE CLASSE 1A Obiettivi del triennio Obiettivi didattici 1 anno Metodi e contenuti -Eseguire in forma coordinata movimenti semplici. -Coordinare in modo efficace più

Dettagli

CARATTERISTICHE DELL ALLENAMENTO E GLI ADATTAMENTI DEL SISTEMA MUSCOLARE E CARDIOVASCOLARE

CARATTERISTICHE DELL ALLENAMENTO E GLI ADATTAMENTI DEL SISTEMA MUSCOLARE E CARDIOVASCOLARE CARATTERISTICHE DELL ALLENAMENTO E GLI ADATTAMENTI DEL SISTEMA MUSCOLARE E CARDIOVASCOLARE DEFINIZIONE DI ALLENAMENTO Processo pedagogico - educativo che presuppone la scelta degli esercizi fisici più

Dettagli

"Consegna ai gruppi preposti breve ricerca di Scienze Motorie, con mappa concettuale"

Consegna ai gruppi preposti breve ricerca di Scienze Motorie, con mappa concettuale "Consegna ai gruppi preposti breve ricerca di Scienze Motorie, con mappa concettuale" Per allenamento sportivo si intende l'insieme delle procedure effettuate per migliorare la prestazione sportiva. Vengono

Dettagli

Andrea Celani

Andrea Celani Le Abilità Motorie: definizione e loro sviluppo. Le Capacità motorie: definizione. Esercitazioni a carico naturale per favorirne lo sviluppo Aspetti pratici di prevenzione nel volley. Andrea Celani www.preparazionefisica.it

Dettagli

TIPI DI RESISTENZA. RESISTENZA ALLA VELOCITA in attività da 8-10 a RESISTENZA DI LUNGA DURATA (III) da 90 a 360

TIPI DI RESISTENZA. RESISTENZA ALLA VELOCITA in attività da 8-10 a RESISTENZA DI LUNGA DURATA (III) da 90 a 360 TIPI DI RESISTENZA RESISTENZA ALLA FORZA RESISTENZA ALLA VELOCITA in attività da 8-10 a 45-50 RESISTENZA DI BREVE DURATA da 45 a 2 RESISTENZA DI MEDIA DURATA da 2 a 8 RESISTENZA DI LUNGA DURATA (I) da

Dettagli

LE CAPACITÀ MOTORIE: CAPACITA COORDINATIVE E CONZIONALI. Prof. Ermanno Capurro

LE CAPACITÀ MOTORIE: CAPACITA COORDINATIVE E CONZIONALI. Prof. Ermanno Capurro LE CAPACITÀ MOTORIE: CAPACITA COORDINATIVE E CONZIONALI Prof. Ermanno Capurro CAPACITA MOTORIE CAPACITA CONDIZIONALI CAPACITA COORDINATIVE MOBILITA ARTICOLARE CAPACITÀ ED ABILITÀ MOTORIE presupposti che

Dettagli

XCI Corso Nazionale per Istruttori di Karate. Teorie e Metodologia dell Allenamento. Prof. Alberto Di Mario

XCI Corso Nazionale per Istruttori di Karate. Teorie e Metodologia dell Allenamento. Prof. Alberto Di Mario XCI Corso Nazionale per Istruttori di Karate Teorie e Metodologia dell Allenamento Ostia, 29 luglio 2014 Prof. Alberto Di Mario (a.dimario@fastwebnet.it) Aspetti comuni della preparazione fisica FORMAZIONE

Dettagli

TECNICHE DI SVILUPPO DELLA FLESSIBILITA

TECNICHE DI SVILUPPO DELLA FLESSIBILITA TECNICHE DI SVILUPPO DELLA FLESSIBILITA CORSO DI TECNICA DEL FITNESS Dott. Ft. Marin Luca Professore a Contratto Corso di Laurea in Scienze Motorie dell Università degli Studi di Pavia LA FLESSIBILITA

Dettagli

CHE COSA SI INTENDE PER RESISTENZA ORGANICA

CHE COSA SI INTENDE PER RESISTENZA ORGANICA CHE COSA SI INTENDE PER RESISTENZA ORGANICA Il termine generico di RESISTENZA definisce la capacità dell'organismo di durare in un lavoro il più a lungo possibile. Come si presenta la resistenza - Resistenza

Dettagli

RESISTENZA SPECIALE ALLA FORZA

RESISTENZA SPECIALE ALLA FORZA Le esercitazioni con i cambi di direzione rappresentano un mezzo particolarmente utile per sviluppare alcune espressioni di forza e migliorare diverse qualità di resistenza utili per il calciatore. Proponiamo

Dettagli

PM1 SCUOLA UNIVERSITARIA INTERFACOLTA IN SCIENZE MOTORIE DI TORINO MEZZOFONDO E FONDO. Prof. Paolo Moisè

PM1 SCUOLA UNIVERSITARIA INTERFACOLTA IN SCIENZE MOTORIE DI TORINO MEZZOFONDO E FONDO. Prof. Paolo Moisè PM1 SCUOLA UNIVERSITARIA INTERFACOLTA IN SCIENZE MOTORIE DI TORINO MEZZOFONDO E FONDO Prof. Paolo Moisè Diapositiva 1 PM1 Paolo Moisè; 31/05/2004 RESISTENZA CAPACITA DI RESISTERE ALLA FATICA IN LAVORI

Dettagli

La preparazione fisica per gli atleti con disabilità nel sitting volley. Carlo Varalda

La preparazione fisica per gli atleti con disabilità nel sitting volley. Carlo Varalda La preparazione fisica per gli atleti con disabilità nel sitting volley Programma: - la forza - gli strumenti per l allenamento - alcuni spunti per l allenamento Possiamo dire che non esiste specialità

Dettagli

EDUCAZIONE MOTORIA. Karate Project Noale Settore FORMAZIONE TECNICA

EDUCAZIONE MOTORIA. Karate Project Noale Settore FORMAZIONE TECNICA EDUCAZIONE MOTORIA Karate Project Noale Settore FORMAZIONE TECNICA EDUCAZIONE MOTORIA L educazione motoria è l insieme dei fini, degli obiettivi, delle procedure e delle tecniche con cui si intende favorire

Dettagli

Organizzazione spaziale del corpo umano

Organizzazione spaziale del corpo umano Organizzazione spaziale del corpo umano Le posizioni, gli atteggiamenti, le attitudini, gli schemi posturali che il corpo può assumerein rapporto all'ambiente circostante sono numerosi e diversificati.

Dettagli

CLASSIFICAZIONE DEGLI SPORT (Prof. Dal Monte)

CLASSIFICAZIONE DEGLI SPORT (Prof. Dal Monte) CLASSIFICAZIONE DEGLI SPORT (Prof. Dal Monte) Sport di prestazione: Sport di forza e forza veloce Sport di resistenza Sport tecnico combinatori Discipline in cui vi è una valutazione del movimento da parte

Dettagli

Corso per tecnici dell attività giovanile. a cura di SERGIO GENOVESE

Corso per tecnici dell attività giovanile. a cura di SERGIO GENOVESE Corso per tecnici dell attività giovanile a cura di SERGIO GENOVESE - Dirigente Scolastico, Laurea Specialistica in Scienze Motorie, Diploma ISEF, preparatore atletico di squadre professionistiche e dilettantistiche

Dettagli

ESERCITAZIONI DI TENNISTI IN ETAʼ COMPRESA FRA ANNI! a cura di Vittorio Santini"

ESERCITAZIONI DI TENNISTI IN ETAʼ COMPRESA FRA ANNI! a cura di Vittorio Santini ESERCITAZIONI DI TENNISTI IN ETAʼ COMPRESA FRA 11 13 ANNI! a cura di Vittorio Santini" ESERCITAZIONI DI TENNISTI IN ETAʼ COMPRESA TRA 11 A 13 ANNI" Esercitazioni che sviluppano la capacità di manovrare

Dettagli

ISTITUTO TECNICO ECONOMICO STATALE R. VALTURIO RIMINI ANNO SCOLATICO 2014/2015

ISTITUTO TECNICO ECONOMICO STATALE R. VALTURIO RIMINI ANNO SCOLATICO 2014/2015 ISTITUTO TECNICO ECONOMICO STATALE R. VALTURIO PROGRAMMA SVOLTO EDUCAZIONE FISICA Classe 5 B Amministrazione Finanze e Marketing Promozione di una maggior consapevolezza dell importanza di un corretto

Dettagli

PIANO DI LAVORO DEL DOCENTE anno scolastico 2016/2017. n. ore settimanali:2_

PIANO DI LAVORO DEL DOCENTE anno scolastico 2016/2017. n. ore settimanali:2_ Prof. BAZZANI MARCO classe e indirizzo 4 SIA_ CONOSCENZE 1 ISTITUTO TECNICO STATALE PIANO DI LAVORO DEL DOCENTE anno scolastico 2016/2017 MATERIA SCIENZE MOTORIE n. ore settimanali:2_ evoluzione delle

Dettagli

L apprendimento ed il Perfezionamento della tecnica nella pallavolo. Problemi, mezzi, metodi ed esperienze pratiche

L apprendimento ed il Perfezionamento della tecnica nella pallavolo. Problemi, mezzi, metodi ed esperienze pratiche L apprendimento ed il Perfezionamento della tecnica nella pallavolo. Problemi, mezzi, metodi ed esperienze pratiche Prof. Marco Mencarelli Settore Squadre Nazionali Femminili FIPAV Il modello di prestazione

Dettagli

MODELLI DI PRESTAZIONE Identificazione dei criteri di specificità dei modelli di prestazione

MODELLI DI PRESTAZIONE Identificazione dei criteri di specificità dei modelli di prestazione Corso Allievo Allenatori 2013/14 Comitato Provinciale di Reggio Emilia Mod. 14 Metodologia 1 MODELLI DI PRESTAZIONE Identificazione dei criteri di specificità dei modelli di prestazione Relatore Prof.

Dettagli

METODOLOGIA DELL ALLENAMENTO SPORTIVO la Prestazione il Modello Prestativo la Metodologia dell Allenamento

METODOLOGIA DELL ALLENAMENTO SPORTIVO la Prestazione il Modello Prestativo la Metodologia dell Allenamento DRT EMILIA ROMAGNA Bologna 25 ottobre 2014 Corso per TECNICO DI BASE 3 modulo METODOLOGIA DELL ALLENAMENTO SPORTIVO la Prestazione il Modello Prestativo la Metodologia dell Allenamento La Prestazione Mappa

Dettagli

PROGRAMMA DI SCIENZE MOTORIE

PROGRAMMA DI SCIENZE MOTORIE Classe: 5D insegnante: Borgia Alessandra insegnante di potenziamento motorio: Stuppia Sergio la corsa di resistenza a ritmo aerobico nella prima parte dell anno scolastico e qualche ripetuta a ritmo anaerobico

Dettagli

LEZIONE 2. Prof. Massimiliano Barduco

LEZIONE 2. Prof. Massimiliano Barduco LEZIONE 2 Prof. Massimiliano Barduco Il sistema delle capacità motorie Le capacità motorie rappresentano l'insieme dei presupposti fondamentali per la realizzazione di prestazioni sportive. Costituiscono

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA Corso di laurea interfacoltà in Scienze delle Attività Motorie e Sportive

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA Corso di laurea interfacoltà in Scienze delle Attività Motorie e Sportive UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA Corso di laurea interfacoltà in Scienze delle Attività Motorie e Sportive Definizione Si definisce capacità aerobica la capacità dell individuo

Dettagli

SCHEDA TECNICA N 1 CORSA LENTA O DI DURATA

SCHEDA TECNICA N 1 CORSA LENTA O DI DURATA SCHEDA TECNICA N 1 CORSA LENTA O DI DURATA Corsa continua con ritmo uniforme Non elevata: fino alla velocità consentita dalla massima capacità aerobica a livello di steady- state (1). Frequenza cardiaca

Dettagli

L AVVIAMENTO MOTORIO

L AVVIAMENTO MOTORIO L AVVIAMENTO MOTORIO COS E PER AVVIAMENTO MOTORIO O RISCALDAMENTO, INTENDIAMO QUELL ATTIVITA MODERATA CHE PRECEDE LA GARA O L ALLENAMENTO. PERCHE? SERVE PER IL RAGGIUNGIMENTO DI UN ELEVATO GRADO DI SICUREZZA

Dettagli

L Allenamento specifico della Forza negli Sport da Combattimento: «L esperienza della Squadra Olimpica di Judo»

L Allenamento specifico della Forza negli Sport da Combattimento: «L esperienza della Squadra Olimpica di Judo» L Allenamento specifico della Forza negli Sport da Combattimento: «L esperienza della Squadra Olimpica di Judo» Prof. Alberto Di Mario (a.dimario@fastwebnet.it) QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DEL JUDO?

Dettagli

ESEMPI DI METODO A CONTRASTO PER LE BRACCIA PER GIOVANI. Prof. Domenico Di Molfetta

ESEMPI DI METODO A CONTRASTO PER LE BRACCIA PER GIOVANI. Prof. Domenico Di Molfetta ESEMPI DI METODO A CONTRASTO PER LE BRACCIA PER GIOVANI CONTRASTO TRA LE SERIE UTILIZZANDO LO STESSO MEZZO 1 SERIE x RIP Carico pesante 2 SERIE x RIP Carico leggero Riposo 3 min CONTRASTO TRA LE SERIE

Dettagli

Ph.d Domenico Di Molfetta

Ph.d Domenico Di Molfetta Ph.d Domenico Di Molfetta I LANCI SI FONDANO SU MOVIMENTI COMPLESSI CHE PER LA LORO ESECUZIONE RICHIEDONO ALL ATLETA UN ELEVATO SVILUPPO DELLE ABILITA MOTORIE IL GESTO DEL LANCIO E COSTITUITO DA NUMEROSI

Dettagli

Roma-Ostia: ultime 4 settimane - consigli utili

Roma-Ostia: ultime 4 settimane - consigli utili Roma-Ostia: ultime 4 settimane - consigli utili Aprilia (Lt), 13 Febbraio 2016 Giuseppe CARELLA Allenatore Specialista La resistenza Definizione E la capacità dell organismo di protrarre e sopportare un

Dettagli

LA RESISTENZA ORGANICA Testo e disegni di Stelvio Beraldo

LA RESISTENZA ORGANICA Testo e disegni di Stelvio Beraldo LA RESISTENZA ORGANICA Testo e disegni di Stelvio Beraldo 1- COME SI PRESENTA LA RESISTENZA 2- LA RESISTENZA E I MECCANISMI ENERGETICI UTILIZZATI 3- LA RESISTENZA E IL GRADO DI IMPEGNO ORGANICO E MUSCOLARE

Dettagli

La Forza muscolare. University of Rome "Tor Vergata" - Faculty of Medicine and Surgery - School of Sport and Exercise Science

La Forza muscolare. University of Rome Tor Vergata - Faculty of Medicine and Surgery - School of Sport and Exercise Science La Forza muscolare University of Rome "Tor Vergata" - Faculty of Medicine and Surgery - School of Sport and Exercise Science Qualità fisiche di base e derivate Forza max Forza reattiva Forza dinamica massima

Dettagli

Campobasso, 15 maggio 2015

Campobasso, 15 maggio 2015 Campobasso, 15 maggio 2015 FUNZIONI DELLA PERSONALITA CAPACITA SENSOPERCETTIVE SCHEMI MOTORI E POSTURALI CAP. COORDINATIVE CAP. CONDIZIONALI ABILITA MOTORIE ABILITA SPORTIVE FUNZIONI DELLA PERSONALITA

Dettagli

Studio sugli effetti delle combinazioni di lavoro fisico e lavoro tecnico tattico. Prof. Marco Mencarelli

Studio sugli effetti delle combinazioni di lavoro fisico e lavoro tecnico tattico. Prof. Marco Mencarelli Studio sugli effetti delle combinazioni di lavoro fisico e lavoro tecnico tattico Prof. Marco Mencarelli Concetti generali ed Obiettivi L interdipendenza tra lavoro fisico e lavoro tecnico tattico La pallavolo

Dettagli

L allenamento sportivo è un processo sistematico mediante il. quale si determinano dei cambiamenti nell organismo che

L allenamento sportivo è un processo sistematico mediante il. quale si determinano dei cambiamenti nell organismo che La definizione L allenamento sportivo è un processo sistematico mediante il quale si determinano dei cambiamenti nell organismo che permettono a un atleta di migliorare il suo livello di prestazione. Con

Dettagli

Preparazione atletica negli sport di combattimento ed elementi metodologici. di Alessandro Straser

Preparazione atletica negli sport di combattimento ed elementi metodologici. di Alessandro Straser Preparazione atletica negli sport di combattimento ed elementi metodologici di Alessandro Straser Le capacità motorie L allenamento condizionale è finalizzato allo sviluppo delle omonime capacità Il termine

Dettagli

LE CAPACITÁ COORDINATIVE L APPRENDIMENTO MOTORIO

LE CAPACITÁ COORDINATIVE L APPRENDIMENTO MOTORIO CORSO DI LAUREA IN EDUCAZIONE FISICA E TECNICA SPORTIVA FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURUGIA - UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA SEDE DI VOGHERA TEORIA TECNICA DIDATTICA DELL ATTIVITÀ MOTORIA RICREATIVA E DEL

Dettagli

ANTONIO MAONE INDICE

ANTONIO MAONE INDICE INDICE CAPITOLO 1 IL PERIODO EVOLUTIVO 1.1 Cosa si intende per periodo evolutivo 20 1.2 Le fasi dello sviluppo 22 1.3 L importanza dell auxologia 24 1.4 Gli standard di riferimento ed i percentili 25 1.5

Dettagli

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE EINAUDI SEZIONE LICEO SCIENTIFICO MURAVERA

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE EINAUDI SEZIONE LICEO SCIENTIFICO MURAVERA ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE EINAUDI Programma di Ed. Fisica Classe 2A Parte iniziale dell anno scolastico: - Giochi di squadra propedeutici allo sviluppo del senso tattico in attacco e in difesa.

Dettagli

CORSO NAZIONALE PER ESPERTI IN PREPARAZIONE FISICA Napoli, settembre 2012

CORSO NAZIONALE PER ESPERTI IN PREPARAZIONE FISICA Napoli, settembre 2012 CORSO NAZIONALE PER ESPERTI IN PREPARAZIONE FISICA Napoli, 06-07 settembre 2012 Teoria e metodologia dell allenamento: Principi generali La Forza: le sue espressioni e il lavoro finalizzato al suo sviluppo

Dettagli

EDUCAZIONE FISICA. Curricolo Scuola Secondaria di Primo Grado CLASSE PRIMA

EDUCAZIONE FISICA. Curricolo Scuola Secondaria di Primo Grado CLASSE PRIMA CLASSE PRIMA Sviluppo, consolidamento e coordinamento degli schemi motori di base, sviluppo delle capacità coordinative Saper integrarsi nel gruppo, condividere e rispettare le regole Saper raccogliere

Dettagli

I FATTORI DELLA PRESTAZIONE MOTORIO-SPORTIVA

I FATTORI DELLA PRESTAZIONE MOTORIO-SPORTIVA I FATTORI DELLA PRESTAZIONE MOTORIO-SPORTIVA Con il termine prestazione motorio-sportiva si vuole intendere l esplicitazione dell insieme delle capacità psicofisiche individuali, in riferimento all unità

Dettagli

CURRICOLO DI SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE Scuola Primaria CLASSE 1 ^ (MONOENNIO) COMPETENZE CONOSCENZE ABILITÀ

CURRICOLO DI SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE Scuola Primaria CLASSE 1 ^ (MONOENNIO) COMPETENZE CONOSCENZE ABILITÀ CURRICOLO DI SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE Scuola Primaria CLASSE 1 ^ (MONOENNIO) COMPETENZE CONOSCENZE ABILITÀ COMPETENZA 1 CONOSCERE E RICONOSCERE LE VARIE PARTI DEL CORPO, LA LORO FUNZIONALITÀ E POTENZIALITÀ

Dettagli

LE CAPACITÀ MUSCOLARI

LE CAPACITÀ MUSCOLARI UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI PAVIA CORSO DI LAUREA IN EDUCAZIONE FISICA E TECNICA SPORTIVA LE CAPACITÀ MUSCOLARI prof. GIAN PIERO GRASSI gianpiero.grassi@unimi.it gianpiero.grassi@unipv.it 1 SCHEMA METODOLOGICO

Dettagli

ALLENAMENTO DELLA RESISTENZA NELLA PALLAVOLO

ALLENAMENTO DELLA RESISTENZA NELLA PALLAVOLO Rettore: Chiar. mo Prof. Paolo Parisi CORSO DI LAUREA IN SCIENZE MOTORIE GIOCHI SPORTIVI ELABORATO FINALE: ALLENAMENTO DELLA RESISTENZA NELLA PALLAVOLO Candidato: Marta Bachiorri Matr: 020533 Relatore:

Dettagli

PROGRAMMA a.s CLASSE 1 SEZIONE I

PROGRAMMA a.s CLASSE 1 SEZIONE I 1 Istituto Professionale di Stato Servizi per l'enogastronomia e l'ospitalità Alberghiera Bernardo Buontalenti Sede e Segreteria: Via di San Bartolo a Cintoia 19/a 50142 Firenze Tel. 055 462781 Fax: 055

Dettagli

Appunti di attività motoria. Preparazione della forza

Appunti di attività motoria. Preparazione della forza Appunti di attività motoria Preparazione della forza Qualità che influenzano la velocità nel nuoto, allenate nella preparazione a secco Forza Mobilità articolare Propriocezione Ruolo della forza muscolare

Dettagli

Esercizio aerobico L esercizio aerobico migliora la funzionalità dell apparato cariovascolare respiratorio. Svolge quindi

Esercizio aerobico L esercizio aerobico migliora la funzionalità dell apparato cariovascolare respiratorio. Svolge quindi Esercizio aerobico L esercizio aerobico migliora la funzionalità dell apparato cariovascolare e respiratorio. Svolge quindi un ruolo particolarmente rilevante nella prevenzione delle patologie cerebrovascolari,

Dettagli

Campobasso, 25 settembre 2009

Campobasso, 25 settembre 2009 Campobasso, 25 settembre 2009 FUNZIONI DELLA PERSONALITA CAPACITA SENSOPERCETTIVE SCHEMI MOTORI E POSTURALI CAP. COORDINATIVE CAP. CONDIZIONALI ABILITA MOTORIE ABILITA SPORTIVE Le capacità sensopercettive

Dettagli

Allenamento della forza muscolare nei giovani. Guido Brunetti IUSM Roma SdS CONI Club Scherma Roma

Allenamento della forza muscolare nei giovani. Guido Brunetti IUSM Roma SdS CONI Club Scherma Roma Allenamento della forza muscolare nei giovani Guido Brunetti IUSM Roma SdS CONI Club Scherma Roma OBIETTIVI DELLA PREPARAZIONE FISICA Prevenzione degli infortuni Incremento delle capacità motorie Incremento

Dettagli

I FATTORI DELLA PRESTAZIONE

I FATTORI DELLA PRESTAZIONE I FATTORI DELLA PRESTAZIONE CAPACITA MOTORIE Capacità coordinative Capacità condizionali Gli analizzatori Le fasi sensibili Istruttori di nuoto 2 livello I fattori della prestazione componenti esterni

Dettagli

La Preparazione Atletica nel Runner.

La Preparazione Atletica nel Runner. La Preparazione Atletica nel Runner. 1 I sistemi di allenamento nella corsa. Preparando una 5,10,21,42 km 2 LA PERIODIZZAZIONE Quando iniziamo a preparare una competizione (5Km/10km/ 21km/42km ), dobbiamo

Dettagli

CORSO DI LAUREA IN EDUCAZIONE FISICA E TECNICA SPORTIVA FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURUGIA - UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA SEDE DI VOGHERA

CORSO DI LAUREA IN EDUCAZIONE FISICA E TECNICA SPORTIVA FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURUGIA - UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA SEDE DI VOGHERA CORSO DI LAUREA IN EDUCAZIONE FISICA E TECNICA SPORTIVA FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURUGIA - UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA SEDE DI VOGHERA TEORIA TECNICA DIDATTICA DELL ATTIVITÀ MOTORIA RICREATIVA E DEL

Dettagli

Canoa. Scienze Motorie A.A Corso teorico-pratico. Dott. Ramazza Michele Cell Dott.

Canoa. Scienze Motorie A.A Corso teorico-pratico. Dott. Ramazza Michele Cell Dott. Canoa Scienze Motorie A.A. 2012 Corso teorico-pratico Dott. Ramazza Michele Cell. 328 3059668 info@micheleramazza.com Dott.rsa Casini Giulia Aspetti dell'allenamento Canoa Slalom: Capacità condizionali

Dettagli

TREDICESIMA EDIZIONE giugno luglio Programma per la preparazione del colloquio orale

TREDICESIMA EDIZIONE giugno luglio Programma per la preparazione del colloquio orale TREDICESIMA EDIZIONE 11-19 giugno 2016 16-24 luglio 2016 Programma per la preparazione del colloquio orale 1. ANATOMIA SPORTIVA (Juergen Weineck) PARTE 3. DESCRIZIONE DEI PIU IMPORTANTI SISTEMI ARTICOLARI

Dettagli

Corso avanzato per Formatori Nazionali

Corso avanzato per Formatori Nazionali Corso avanzato per Formatori Nazionali Forza, Resistenza, Velocità nel rapporto con la tecnica: analisi multidisciplinare Prof. Alberto Di Mario (a.dimario@fastwebnet.it) Argomenti: La preparazione fisica:

Dettagli

3 giugno 2014 a cura di Pasquale Piccardo

3 giugno 2014 a cura di Pasquale Piccardo 3 giugno 2014 a cura di Pasquale Piccardo Alcune definizioni di allenamento Insieme di procedure finalizzate al miglioramento della prestazione sportiva Processo pedagogico-educativo che si concretizza

Dettagli

Testo adottato: In perfetto equilibrio, Del Nista, Parker,Tasselli Ed. G. D Anna

Testo adottato: In perfetto equilibrio, Del Nista, Parker,Tasselli Ed. G. D Anna CLASSE: PRIMA Modulo 1: Conoscenza generale sullo svolgimento di una seduta di allenamento - Fase di riscaldamento Corsa Esercizi articolari a carico naturale Esercizi di controllo e miglioramento del

Dettagli

ESERCIZI PER IL RISCALDAMENTO

ESERCIZI PER IL RISCALDAMENTO ESERCIZI PER IL RISCALDAMENTO PERCHE ESEGUIRE IL RISCALDAMENTO Eseguire un buon riscaldamento, prima dell attività sportiva, è fondamentale. Durante il riscaldamento infatti, l organismo si prepara per

Dettagli

IL GESTO MOTORIO. Nel processo di apprendimento del gesto motorio concorrono due aspetti fondamentali:

IL GESTO MOTORIO. Nel processo di apprendimento del gesto motorio concorrono due aspetti fondamentali: IL GESTO MOTORIO Ogni movimento viene realizzato con l uso di particolari potenzialità esistenti in ciascun uomo. Tutti gli esseri umani dispongono di possibilità motorie espresse con movimenti che si

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE ALLENATORI - 1 Anno - LA PREPARAZIONE FISICA NEL SETTORE GIOVANILE RIFERITA AL BASKET

CORSO DI FORMAZIONE ALLENATORI - 1 Anno - LA PREPARAZIONE FISICA NEL SETTORE GIOVANILE RIFERITA AL BASKET CORSO DI FORMAZIONE ALLENATORI - 1 Anno - LA PREPARAZIONE FISICA NEL SETTORE GIOVANILE RIFERITA AL BASKET OBIETTIVI DELL ALLENAMENTO Sviluppo delle capacità tecniche Sviluppo delle capacità fisiche Sviluppo

Dettagli

Attività fisica in relazione all età

Attività fisica in relazione all età Attività fisica in relazione all età Huber Rossi, Ermes Marco Rosa. Marathon Sport Medical Center Il peggioramento della condizione fisica legata al passare degli anni è un dubbio presente in molti podisti.

Dettagli

PROGRAMMA DI SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE DOCENTE: CAPPAI ANNA MARIA

PROGRAMMA DI SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE DOCENTE: CAPPAI ANNA MARIA Liceo Artistico Brotzu - Quartu S. Elena PROGRAMMA DI SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE DOCENTE: CAPPAI ANNA MARIA CLASSE 1 B ANNO SCOLASTICO 2015-2016 Contenuti pratici Corsa Aerobica min.10, max 30 minuti,

Dettagli

ANALISI, VALUTAZIONE E PROPOSTE OPERATIVE PER LO SVILUPPO DELLA FORZA NEGLI ATLETI.

ANALISI, VALUTAZIONE E PROPOSTE OPERATIVE PER LO SVILUPPO DELLA FORZA NEGLI ATLETI. ANALISI, VALUTAZIONE E PROPOSTE OPERATIVE PER LO SVILUPPO DELLA FORZA NEGLI ATLETI. PADOVA 06-04-11 Prof. Mario del Giudice 1 La forza Muscolare è la capacità motoria dell uomo che permette di vincere

Dettagli

Corso per Istruttori regionali FIDAL Firenze 11/9/2012. Appendice lezione MEZZOFONDO. Claudio Pannozzo

Corso per Istruttori regionali FIDAL Firenze 11/9/2012. Appendice lezione MEZZOFONDO. Claudio Pannozzo Corso per Istruttori regionali FIDAL Firenze 11/9/2012 Appendice lezione MEZZOFONDO NOTA: In appendice alla lezione sul Mezzofondo del 11/9/2012 per il corso di Istruttori regionali Fidal, si propongono

Dettagli

Come passare dal calcio al running. Huber Rossi

Come passare dal calcio al running. Huber Rossi Come passare dal calcio al running. Huber Rossi www.marathoncenter.it La preparazione fisica nel calcio è presente ormai da molti anni, l idea che possedere buone qualità nella corsa potesse aiutare i

Dettagli

I PRINCIPI GENERALI DELL ALLENAMENTO SPORTIVO. (modificato da Grosser et al 1986, in Martin, 1993,1997)

I PRINCIPI GENERALI DELL ALLENAMENTO SPORTIVO. (modificato da Grosser et al 1986, in Martin, 1993,1997) I PRINCIPI GENERALI DELL ALLENAMENTO SPORTIVO (modificato da Grosser et al 1986, in Martin, 1993,1997) I processi biologici d adattamento richiedono: Principio dello stimolo efficace d allenamento Per

Dettagli

IL METABOLISMO AEROBICO E ANAEROBICO

IL METABOLISMO AEROBICO E ANAEROBICO IL METABOLISMO AEROBICO E ANAEROBICO 1. Riassunto delle Capacità Condizionali" del muscolo: Le Capacità Condizionali dei nostri muscoli sono le capacità di produrre un determinato tipo di attività motoria.

Dettagli

16/08/2007 ALLENATORE E PREPARAZIONE FISICA ALLENATORE E PREPARAZIONE FISICA ALLENATORE E PREPARAZIONE FISICA

16/08/2007 ALLENATORE E PREPARAZIONE FISICA ALLENATORE E PREPARAZIONE FISICA ALLENATORE E PREPARAZIONE FISICA Reggio Emilia 21 febbraio 2005 Corso allenatori di pallavolo 1 grado CAPACITA FISICHE: MODULAZIONE DELLA FORZA E MODALITA DI SVILUPPO ESERCITAZIONI PER LO SVILUPPO Partiamo (male ) con una domanda.. da..perchè

Dettagli