PROVINCIA DI BRINDISI

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1 INTERREG III A GREECE ITALY PROVINCIA DI BRINDISI EUROPEAN REGIONAL Servizio politiche comunitarie DEVELOPMENT FUND Fondo Europeo di Sviluppo Regionale PROVINCIA DI BRINDISI Programma di Iniziativa Comunitaria INTERREG III A Grecia Italia Progetto GoW realizzazione di strumenti di governance della risorsa idrica e di tutela dell ecosistema marino costiero PIANO DI CAMPIONAMENTO DELLE ACQUE SOTTERRANEE E SUPERFICIALI Maggio

2 1. FINALITA DEL PIANO 2. ASPETTI NORMATIVI SULL UTILIZZO DELLE ACQUE SOTTERRANEE 3. INDIVIDUAZIONE DEI POZZI 4. CARATTERISTICHE DEI POZZI 5. PUNTI DI CAMPIONAMENTO DELLE ACQUE SUPERFICIALI 6. MISURE E ANALITI DA VALUTARE 7. FORMAZIONE DEL CALENDARIO DELLE MISURE E DEI PRELIEVI ALLEGATI: 1. Elenco dei proprietari/conduttori dei terreni sui quali sono presenti i pozzi; 2. Calendario generale di Campionamento; 3. Calendario specifico per il Campionamento di ogni singolo pozzo. 4. Alcune caratteristiche dei pozzi individuati nel Piano di Campionamento. 1

3 1. FINALITA DEL PIANO Il Piano di Campionamento ha individuato i pozzi profondi e i punti di prelievo dai 3 corsi d acqua superficiali, allo scopo di effettuare uno studio sullo stato degli acquiferi del sottosuolo della parte costiera della Provincia e dell ecosistema marino. Le analisi che saranno effettuate nel corso dell anno, durante il quale le acque di ciascun pozzo e canale saranno sottoposte a n. 6 misure e prelievi da parte dei tecnici dell ARPA/BR, potranno fornire utili indicazioni sulla qualità delle acque di falda, di superficie e sulle eventuali variazioni dei parametri analizzati. Come noto la provincia di Brindisi, come del resto quasi tutta la regione Puglia, è povera di corsi d acqua superficiali e la vera ricchezza idrica di queste aree, specialmente per le ricadute economiche nel settore agricolo, è data dalla significativa presenza delle quantità d acqua contenute negli strati più o meno profondi del sottosuolo. Negli ultimi decenni, con lo sviluppo delle tecnologie e degli strumenti di scavo, in questa parte di territorio sono stati scavati migliaia di pozzi profondi, che utilizzano l acqua del sottosuolo. Spesso tali operazioni di scavo e gli utilizzi conseguenti sono stati fatti senza le giuste conoscenze e quindi senza il rispetto delle specificità che regolano la vita degli acquiferi del sottosuolo e negative conseguenze di tali fatti, specialmente in alcune aree, si manifestano in maniera alquanto evidente. In altri contesti invece può darsi che l uso della parte superficiale del suolo, le varie attività industriali e agricole che vi sono o che sono state insediate, possano aver veicolato nel sottosuolo, e quindi anche nelle falde, sostanze che possono aver compromesso standard di qualità utili per gli usi civili o agricoli. Lo studio di cui è parte tale Piano di Campionamento, che probabilmente per la prima volta viene effettuato in un ambito così vasto della provincia di Brindisi, per un relativamente ampio intervallo di tempo e per un significativo e vasto spettro di analiti, potrà permettere la conoscenza dinamica della situazione delle acque del sottosuolo, con le successive ricadute sull intero ecosistema costiero. Anche il campionamento da 4 punti diversi di tre dei più importanti corsi d acqua superficiali potrà consentire la conoscenza dello stato di questi corpi idrici, la qualità dell acqua che vi scorre e gli impatti sui siti marini vicini alle aree in cui sfociano. Conoscere alcune dinamiche degli equilibri chimico fisici dell acqua di falda e di superficie, monitorati nell arco di tempo di un anno, potrà costituire il presupposto per eventuali migliori programmazioni di utilizzo e di tutela della risorsa acqua. 2

4 2. ASPETTI NORMATIVI SULL UTILIZZO DELLE ACQUE SOTTERRANEE L utilizzo delle acque sotterranee viene regolato dalla legge regionale n.18 del La ricerca l estrazione e l utilizzo delle acque sotterranee sono sottoposte a rilascio di concessione regionale. Gli utilizzi delle acque sotterranee possono essere per usi agricoli, per usi domestici o per usi collettivi diversi da quelli agricoli (per uso industriale, per itticoltura, per insediamenti abitativi o turistici, etc.). Gli usi prevalenti sono quelli destinati ai servizi irrigui in agricoltura. La quantità di acqua concessa in agricoltura dipende dai piani di utilizzo dell acqua, dalla superficie di terreno a cui l acqua è destinata e dalle colture che vengono previste. Un pozzo si dice che è destinato ad uso domestico quando l acqua da emungere serve per i bisogni della famiglia dell utilizzatore, per i bisogni del bestiame, degli orti e/o giardini di proprietà e comunque per una superficie non superiore a metri quadri. La quantità di acqua potenzialmente emungibile da un pozzo domestico viene limitata ad un determinato volume annuo. Nel territorio della Regione Puglia non è possibile fare richiesta di scavare un pozzo profondo ad uso irriguo in qualsiasi area. La Regione Puglia ha disciplinato l uso della falda con il Piano Regionale delle Acque, approvato nel 1983 e tuttora vigente, individuando zone di vietato emungimento e zone di possibile emungimento, oltre che zone di salvaguardia e zone destinate alla ricarica delle falde sotterranee. Il Piano di Risanamento delle Acque della Regione Puglia ha individuato le zone di vietato emungimento soprattutto per limitare l estrazione di acqua dal sottosuolo in aree ritenute vulnerabili per la salvaguardia della falda, cioè per evitare ulteriori processi di ingressione continentale dell acqua di mare, con aumenti della salinizzazione della falda. In tali aree non è possibile scavare o avere la concessione per l utilizzo di acque sotterranee ad usi irrigui o industriali etc. Considerati i limitati volumi che utilizzano, possono invece essere scavati pozzi solo con finalità domestiche. Possono continuare ad estrarre acqua dal sottosuolo i titolari di pozzi profondi che avevano avuto regolare Autorizzazione entro la data di vigenza del Piano Regionale. Oltre a costoro possono legittimamente utilizzare l acqua di falda nelle zone di vietato emungimento tutti coloro che pur avendo trivellato un pozzo in maniera irregolare o abusiva, lo hanno poi condonato (la legge lo consente ancora oggi) ricevendo regolare titolo dagli uffici del Genio Civile. E evidente che tutto questo ha inficiato fortemente le intenzioni di tutela delle falde contenute nel Piano Regionale, perché in certe zone gli utilizzi sono sicuramente poco compatibili con quanto le falde possono sostenere senza determinarne pregiudizio. Nella provincia di Brindisi la maggior parte delle aree poste in prossimità della costa, sino ad una certa distanza verso l interno, secondo il predetto Piano Regionale delle Acque risulta situata in zona di vietato emungimento. Ciò nonostante in queste aree sono stati scavati negli ultimi anni migliaia di pozzi profondi. 3

5 Gli effetti degli emungimenti di acqua che vengono praticati mostrano in certe zone un sempre più evidente processo di aumento della salinità dell acqua estratta dal sottosuolo, producendo veri e propri danni ambientali. E il danno ambientale che viene consumato alle falde acquifere da tale uso potrebbe comportare nell immediato futuro conseguenze ancora più marcate e meno piacevoli, soprattutto sul piano dell economa provinciale. Anche perché i progressivi processi di impermeabilizzazione dei suoli, la diminuzione dei volumi di pioggia/annua e le modalità di precipitazione meteorica meno regolari, rendono più difficili i processi di ricarica naturale delle falde. 3. CRITERI DI INDIVIDUAZIONE DEI POZZI Per il Piano di Campionamento dalla parte nord della provincia sino al confine del territorio brindisino con la provincia di Lecce, sono stati individuati, come da indicazioni di progetto, n. 32 pozzi profondi. La distanza media di tali pozzi è di circa 5 6 km l uno dall altro, posti in gran parte lungo due linee di distanza media dal mare, con una maggiore elasticità nella individuazione dei pozzi della parte meridionale del territorio provinciale. Il criterio di individuazione dei pozzi, aldilà della distanza indicativa che deve separarli, è stato quello di tener presente da una parte la morfologia dei luoghi e le implicazioni di questa sulla profondità degli acquiferi e dall altro quello di considerare alcune particolarità che in alcune aree della provincia stanno caratterizzando gli emungimenti di acqua dal sottosuolo. Nella zona nord, morfologicamente caratterizzata dalla presenza degli ultimi rilievi delle colline delle Murge, sono stati individuati dei pozzi situati a valle della scarpata murgiana, posti lungo due parallele direttrici preferenziali, una più prossima alla costa e l altra posta più all interno, nella parte pedecollinare. In questa parte del territorio provinciale sono stati individuati anche due pozzi profondi ubicati nella parte medio - alta della collina brindisina. Tale scelta è stata fatta allo scopo di avere un ulteriore riscontro sulla eventuale presenza di contaminazione salina e/o chimico batteriologica degli acquiferi, anche in zone dove la falda supera la profondità di metri dal piano campagna e dove lo spessore di acqua dolce dovrebbe essere di protezione da tali fenomeni. 4

6 Nella parte centro meridionale della provincia, laddove finiti i rilievi murgiani la morfologia presenta un assetto all incirca pianeggiante, si è cercato di costruire una rete di pozzi tale da avere un riscontro dello stato degli acquiferi anche nelle zone più interne. Sono stati pertanto individuati dei pozzi profondi posti ad oltre 10 km di distanza dalla costa, atteso che in diverse e vaste aree vengono segnalati processi di progressiva salinizzazione delle acque del sottosuolo. Tali processi rischiano di incidere pesantemente anche sulla qualità della parte pedologica dei terreni utilizzati per le coltivazioni e più complessivamente sull economia agricola di queste aree. Misurare l entità di tali fenomeni (e di altri eventuali) e il loro sviluppo durante il corso dell anno significherà avere utili elementi di conoscenza non solo di tipo scientifico ma anche di studio per la calibrazione di interventi di mitigazione degli stessi. La zona industriale di Brindisi è stata volutamente lasciata fuori da tale Piano di Campionamento perché negli ultimi tempi molti dati sullo stato del sottosuolo sono stati rilevati dalle operazioni di caratterizzazione dei siti potenzialmente contaminati. La individuazione dei pozzi ha comportato delle difficoltà operative dovute soprattutto allo scetticismo di tanti proprietari nel mettere a disposizione il proprio pozzo per far effettuare gli studi e i prelievi, per il timore che i risultati possano in seguito comportare qualche azione limitativa nell uso dell acqua. Si è verificato più volte che rispetto a disponibilità iniziali ci si è trovato successivamente davanti a dinieghi, diversamente motivati ma riconducibili sostanzialmente a quanto sopra specificato. Nella individuazione dei pozzi è stato tenuto presente anche, nei limiti del possibile, un criterio legato alla logistica del posizionamento degli stessi, dando una preferenza a terreni e pozzi ubicati nei pressi di strade o comunque facilmente accessibili, in modo da rendere più semplici le fasi di arrivo e campionamento. 4. UTILIZZI E CARATTERISTICHE DEI POZZI PROFONDI La maggior parte dei pozzi individuati, appartenenti a titolari di aziende agricole, hanno una destinazione irrigua. Nella parte nord del territorio l acqua estratta dalle falde del sottosuolo viene utilizzata nel settore agricolo per colture improntate soprattutto al soccorso irriguo dell oliveto secolare e alla pratica delle colture orticole. 5

7 Tra le colture orticole vi sono pure coltivazioni (tipo il pomodoro) che riescono ad avere una buona compatibilità agronomica con un acqua chimicamente caratterizzata anche da una relativa alta presenza di sali. Nella zona nord della provincia i pozzi sono stati trivellati nelle rocce tufacee e/o nelle rocce calcaree, rocce ben stratificate e di buona tenuta, nelle quali ad una certa profondità dal piano campagna, è presente la falda acquifera. Considerate le caratteristiche litologiche di queste rocce e la buona tenuta delle pareti, la maggior parte dei pozzi vengono attrezzati per il sollevamento dell acqua senza procedere ad incamiciare le pareti. Nella zona centro-sud della provincia l acqua del sottosuolo viene utilizzata per colture orticole (vedi il carciofo), per seminativi, per vigneti e anche per coltivazioni arboree come l uliveto. Una parte minore appartengono invece a persone che utilizzano l acqua dei pozzi per finalità definite domestiche. Nella parte della provincia più vicina al capoluogo invece, essendo la idrogeologia delle parti superficiali alquanto diversa rispetto alla zona nord, i pozzi profondi nella maggior parte dei casi sono stati scavati e successivamente incamiciati. Questo accorgimento costruttivo viene attuato sia per evitare pericoli di crollo delle pareti del pozzo ma anche per consentire la filtrazione delle parti fini sabbiose contenute nell acqua, che potrebbero essere dannose per l impianto di sollevamento. In molti terreni di quest area sono presenti anche numerosi pozzi scavati a mano nei decenni passati, a profondità relativamente modeste. Da tali pozzi veniva attinta acqua per portate decisamente esigue da falde più superficiali, allocate nei depositi sabbiosi soprastanti strati impermeabili, che costituiscono il letto di tali acquiferi. La maggior parte di questi pozzi allo stato risulta poco utilizzata per usi agricoli e vengono talvolta sfruttati per più modesti usi domestici. I 32 pozzi individuati nel Piano di Campionamento risultano geograficamente così distribuiti nei diversi territori della provincia: n. 6 in territorio di Fasano; n. 6 in territorio di Ostuni; n. 1 in territorio di Cisternino; n. 3 in territorio di Carovigno; n. 2 in territorio di San Vito dei Normanni; n. 1 in territorio di Mesagne; 6

8 n. 9 in territorio di Brindisi; n. 1 in territorio di San Pietro Vernotico; n. 3 in territorio di Torchiarolo; ANTONIO CARDONE GEOLOGO Oltre ai 32 pozzi individuati, il Piano di Campionamento comprende anche due pozzi fatti scavare dalla Provincia di Brindisi per monitorare lo stato della falda profonda a valle di siti in passato utilizzati come discarica di rifiuti solidi urbani. Tali due pozzi sono pure ubicati in territorio di Brindisi, immediatamente a valle della strada statale n. 16, nei pressi dell attraversamento del canale Reale e vicino al ponte ferroviario sul tratto San Vito dei Normanni Brindisi. 5. PUNTI DI CAMPIONAMENTO DELLE ACQUE SUPERFICIALI Da ognuno dei 3 corsi d acqua superficiali dai quali devono essere fatti i campionamenti delle acque per monitorarne lo stato, il canale Reale, il canale Giancola e il canale Foggia di Rau, devono essere fatti lungo il loro corso n. 4 misure e prelievi. Si è stabilito di fare i campionamenti, oltre che al segmento della foce, anche nei tratti iniziali e intermedi del canale, specialmente se tali tratti diventano significativi per la presenza di eventuali scarichi di reflui che avvengono in questi corsi d acqua. Per il canale Reale i punti di campionamento individuati riguardano il sito delle sorgenti, in territorio di Villa Castelli, il punto in cui il canale attraversa la strada provinciale Mesagne San Vito dei Normanni (a valle di scarichi di depuratori cittadini) e a valle dell attraversamento della strada statale n.16, nei pressi del ponte ferroviario della stazione di San Vito dei N.nni. Per il canale Giancola sono stati individuati un punto nella parte iniziale del canale, a valle della linea ferroviaria e un altro nei pressi del tratto di attraversamento della strada statale n. 16. Infine il terzo punto di campionamento è stato stabilito a valle della strada statale n. 379, oltre la strada complanare di mare. Anche per quanto riguarda il canale Foggia di Rau un primo punto è stato individuato nella parte iniziale del canale, vicino a Tuturano, un altro nei pressi del tratto in cui il canale incrocia la strada statale 7

9 Brindisi San Pietro Vernotico ed infine il terzo punto di campionamento è stato stabilito prima dell arrivo del canale nella zona delle Saline Anche per questi due canali il quarto punto di prelievo coincide con l arrivo a mare del canale. Per ogni corso d acqua facente parte del Piano si è cercato di favorire punti di campionamento potenzialmente significativi e di relativo facile accesso. 6. MISURE E ANALITI DA VALUTARE NEL CAMPIONAMENTO L elenco definitivo degli analiti e delle misure da effettuare è scaturito non solo dalle necessità oggettive dello studio delle acque (profonde e di superficie) di cui al presente progetto, ma anche da una serie positiva di incontri con i partner del progetto, e cioè i responsabili dell ARPA/BR e i referenti dell Università di Lecce. I campioni di acqua saranno sottoposti alla determinazione dei seguenti analiti: a) Acque profonde dalla sonda multiparametrica: Temperatura Conducibilità Ossigeno ph Ione ammonio Torbidità in laboratorio: Nitrati Nitriti Mercurio Cadmio Cromo VI Manganese Arsenico Ferro Boro Rame Piombo Nichel SAR (calcio/magnesio/sodio) Escherichia coli Coliformi totali Enterococchi Spore di clostridi solfitoriduttori Salmonella Fosforo totale 8

10 b) acque superficiali dalla sonda multiparametrica: Temperatura Conducibilità Ossigeno ph Ione ammonio Torbidità ANTONIO CARDONE GEOLOGO in laboratorio: Nitrati Nitriti Mercurio Cadmio Cromo VI Manganese Arsenico SAR (calcio/magnesio/sodio) Escherichia coli Coliformi totali Enterococchi Salmonella Fosforo totale Per una più completa valutazione sullo stato degli acquiferi profondi e sulle variazioni che lo caratterizzano nel corso dell anno, si dovrebbe avere la possibilità di misurare anche il livello statico delle falde. Questo significativo elemento idrogeologico però, a causa del fatto che molti pozzi profondi risultano chiusi con piastre metalliche protettive degli impianti di sollevamento, potrà essere misurato solo in alcuni pozzi. A tal fine verrà utilizzata una specifica sonda per la misura del livello piezometrico. 7. FORMAZIONE DEL CALENDARIO DELLE MISURE E DEI PRELIEVI La formazione del calendario per effettuare le misure e i prelievi delle acque sotterranee e quelle superficiali è stato elaborato tenendo presente che tali operazioni devono avere inizio nel mese di luglio. A seguire le operazioni di monitoraggio delle acque saranno effettuate dopo altri due mesi, sino al mese di maggio del prossimo anno. Le operazioni di misura e di prelievo dei campioni d acqua cominceranno nei primi giorni del mese stabilito, preferibilmente il primo lunedì se si è a fine settimana, e comprenderanno i giorni dal lunedì al venerdì della settimana. 9

11 Nei mesi di novembre 2007 e gennaio 2008 le operazioni cominceranno subito dopo le festività e le ricorrenze di inizio del mese. Considerate anche le distanze e i movimenti necessari per raggiungere i diversi pozzi nell ambito della provincia, per una giornata di campionamento sono stati previste le misure e i prelievi di campioni su 4 pozzi profondi, per cui per completare il giro dei 32 pozzi individuati nel Piano saranno necessari 8 giornate di misurazioni. Altre due giornate verranno utilizzate per campionare i pozzi di contrada Autigno Formica e le acque dei canali superficiali. Più precisamente in un giorno saranno fatte le misure e i prelievi dai 4 punti delle acque di superficie del Canale Reale e da quelle dei due pozzi di monitoraggio indicati dalla Provincia vicino alla stazione di San Vito dei Normanni e nel giorno successivo saranno monitorati gli altri due canali superficiali, quello di Giancola e di Foggia di Rau. Il Piano di Campionamento prevede che i prelievi comincino dalla zona nord, procedono verso il capoluogo e infine verso la zona sud della provincia. I proprietari dei pozzi insieme alla Convenzione con la Provincia riceveranno una copia del calendario relativo al loro pozzo già definito in ogni singola data, che salvo variazioni dovute a contingenze particolari, costituirà l agenda da rispettare nelle operazioni di Campionamento. Eventuali variazioni devono essere prontamente comunicate. Maggio 2007 dott. Antonio CARDONE 10

12 ALLEGATO 1 ELENCO DEI PROPRIETARI/CONDUTTORI DEI POZZI ALLEGATO A AGGIORNAMENTO DELL ELENCO DEI PROPRIETARI/CONDUTTORI DEI POZZI Pozzo Proprietà/Conduttore Agro Dati Catastali Foglio/Part.lle Concessione Regione Puglia Uso pozzo Irriguo/Domestico N. 1 Fasano n Irriguo N. 2 Fasano n del Irriguo 2006 N. 3 Fasano Irriguo N. 4 Fasano n Domestico N. 5 Fasano Domestico N. 6 Fasano Domestico N. 7 Ostuni Irriguo N. 8 Ostuni Irriguo N. 9 Cistenino Irriguo N.10 Ostuni n del Domestico 2001 N.11 Ostuni Irriguo N.12 Ostuni (ex 15) Domestico N.13 Ostuni 97 6 Irriguo N.14 Carovigno 11 Irriguo N.15 Carovigno 23 Irriguo N.16 Carovigno 53 Irriguo N.17 San Vito dei 45 Irriguo N.ni N.18 San Vito dei N del Domestico N.ni 1990 N.19 Brindisi 1 Irriguo N.20 Brindisi n.6537 Domestico 20/12/1990 N.21 Brindisi Irriguo N.22 Brindisi n Irriguo 02/05/01 N.23 Brindisi Irriguo N.24 Mesagne 1 50 n del Irriguo 1962 N.25 Mesagne Domestico N.26 Brindisi Irriguo N.27 Mesagne 67 A Irriguo N.28 Brindisi Irriguo N.29 San Pietro Irriguo V.co N.30 Torchiarolo Irriguo N.31 Torchiarolo 12 1 Irriguo Torchiarolo Irriguo N.32 11

13 ALLEGATO 2 CALENDARIO GENERALE PER LE MISURE E I PRELIEVI DI ACQUA DAI POZZI INDIVIDUATI NEL PIANO DI CAMPIONAMENTO Pozzo Individuato Agro DATA DELLE MISURE E DEI PRELIEVI luglio 07 settembre 07 novembre 07 gennaio 08 marzo 08 maggio 08 N. 1 Fasano N. 2 Fasano N. 3 Fasano N. 4 Fasano N. 5 Fasano N. 6 Fasano N. 7 Ostuni N. 8 Ostuni N. 9 Costernino N. 10 Ostuni N. 11 Ostuni N. 12 Ostuni N. 13 Ostuni N. 14 Carovigno N. 15 Carovigno N. 16 Carovigno N. 17 San Vito N.ni N. 18 San Vito N.ni N. 19 Brindisi N. 20 Brindisi N. 21 Brindisi N. 22 Brindisi N. 23 Brindisi N. 24 Mesagne N. 25 Mesagne N. 26 Mesagne N. 27 Brindisi N. 28 Brindisi N. 29 San Pietro V.co N. 30 Torchiarolo N. 31 Torchiarolo N. 32 Torchiarolo

14 CALENDARIO GENERALE PER LE MISURE E I PRELIEVI DAI POZZI DI MONITORAGGIO INDICATI DALLA PROVINCIA E DAI CORSI D ACQUA SUPERFICIALI INDIVIDUATI NEL PIANO DI CAMPIONAMENTO CORSI DATA DELLE MISURE E DEI PRELIEVI D ACQUA luglio 07 settembre 07 novembre 07 gennaio 08 marzo 08 maggio 08 Pozzo Prov Pozzo Prov Canale Reale Giancola Foggia di Rau N.B. Le suddette date potrebbero subire delle modifiche dovute ad esigenze organizzative della Provincia e/o dell ARPA/BR. Gli stessi Enti si impegnano a comunicare ai proprietari/conduttori dei pozzi le eventuali modifiche e concordare le nuove date del calendario. BRINDISI, 30/05/2007 Dirigente Provincia 13

15 ALLEGATO 3 CALENDARIO PER LE MISURE E I PRELIEVI DAL POZZO DEL SIG. XXXXXXXXX XXXXXXX MISURE E PRELIEVI DATA N. 1 XX LUGLIO 2007 N. 2 XX SETTEMBRE 2007 N. 3 XX NOVEMBRE 2007 N. 4 XX GENNAIO 2008 N. 5 XX MARZO 2008 N. 6 XX MAGGIO 2008 N.B. Le suddette date potrebbero subire delle modifiche dovute ad esigenze organizzative della Provincia e/o dell ARPA/BR. Gli stessi Enti si impegnano a comunicare le eventuali modifiche e concordare il nuovo calendario. BRINDISI, 30/05/2007 Per accettazione del calendario Dirigente Provincia Proprietario pozzo 14

16 ALLEGATO 4 CARATTERISTICHE DEI POZZI INDIVIDUATI NEL PIANO DI CAMPIONAMENTO Pozzo Agro Quota s.l.m.(metri) Distanza dal mare (Km) Attrezzato Imp. Sollev Uso N. 1 FASANO SI Irriguo N. 2 FASANO SI Irriguo N. 3 FASANO SI Irriguo N. 4 FASANO SI Domestico N. 5 FASANO SI Domestico N. 6 FASANO SI Domestico N. 7 OSTUNI SI Irriguo N. 8 OSTUNI SI Irriguo N. 9 CISTERNINO SI Irriguo N. 10 OSTUNI SI Domestico N. 11 OSTUNI SI Irriguo N. 12 OSTUNI SI Domestico N. 13 OSTUNI SI Irriguo N. 14 CAROVIGNO SI Irriguo N. 15 CAROVIGNO SI Irriguo N. 16 CAROVIGNO SI Irriguo N. 17 SAN VITO SI Irriguo Normanni N. 18 SAN VITO SI Domestico Normanni N. 19 BRINDISI SI Irriguo N. 20 BRINDISI SI Domestico N. 21 BRINDISI SI Irriguo N. 22 BRINDISI SI Irriguo N. 23 BRINDISI SI Irriguo N. 24 MESAGNE SI Irriguo N. 25 MESAGNE SI Domestico N. 26 BRINDISI SI Irriguo N. 27 MESAGNE SI Domestico N. 28 BRINDISI SI Irriguo N. 29 SAN PIETRO SI Irriguo Ver.co N. 30 TORCHIAROLO SI Irriguo N. 31 TORCHIAROLO SI Irriguo N. 32 TORCHIAROLO SI Irriguo 15

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