L'UNESCO e i beni culturali: i criteri per la definizione di Bene Culturale e la Normativa.

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1 Camilla Serreli (matricola 20/45/65002) L'UNESCO e i beni culturali: i criteri per la definizione di Bene Culturale e la Normativa. L'UNESCO è una associazione promulgata dalle Nazioni Unite che ha lo scopo di promuovere la cultura in tutte le sue forme per sensibilizzare i cittadini e per delineare la parte legislativa che concerne la fruizione, la valorizzazione e la tutela dei beni culturali. La costituzione dell'unesco è stata redatta nel 1943 ma è entrata in vigore solamente nel 1946 e i membri che fanno parte di questa associazione sono ben 195 paesi. La sede del quartier generale si trova attualmente a Parigi, da cui vengono promosse manifestazioni e programmi e progetti culturali per la conservazione del patrimonio culturale e per preservazione dei diritti umani. Uno dei tanti compiti dell'unesco è quello di stilare una lista dei patrimoni dell'umanità per evidenziare i siti che hanno un'importanza culturale-artistica e che, secondo l'associazione, dovrebbero essere protetti e preservati. Affinché un sito sia iscritto nella lista dei patrimoni dell'umanità deve possedere delle determinate prerogative per essere considerato come un bene eccezionale e universale e, di conseguenza, deve seguire dei specifici criteri stabiliti e descritti dalle Linee Guida per l'applicazione della Convenzione del patrimonio mondiale. Questi criteri vengono aggiornati continuamente da un Comitato, per riflettere sul concetto stesso di bene culturale e di patrimonio dell'umanità e sulla sua evoluzione nel tempo. I criteri che devono essere seguiti sono sostanzialmente 10 (tra cui 6 criteri culturali e 4 criteri naturali), accorpati in un unico elenco, e sono: 1)rappresentare un capolavoro del genio creativo dell uomo; 2)mostrare un importante interscambio di valori umani, in un lungo arco temporale o all interno di un area culturale del mondo, sugli sviluppi nell architettura, nella tecnologia, nelle

2 arti monumentali, nella pianificazione urbana e nel disegno del paesaggio; 3)essere testimonianza unica o eccezionale di una tradizione culturale o di una civiltà vivente o scomparsa; 4)costituire un esempio straordinario di una tipologia edilizia, di un insieme architettonico o tecnologico, o di un paesaggio, che illustri uno o più importanti fasi nella storia umana; 5)essere un esempio eccezionale di un insediamento umano tradizionale, dell utilizzo di risorse territoriali o marine, rappresentativo di una cultura (o più culture), o dell interazione dell uomo con l ambiente, soprattutto quando lo stesso è divenuto vulnerabile per effetto di trasformazioni irreversibili; 6)essere direttamente o materialmente associati con avvenimenti o tradizioni viventi, idee o credenze, opere artistiche o letterarie, dotate di un significato universale eccezionale. (Il Comitato reputa che questo criterio dovrebbe essere utilizzato in associazione con altri criteri); 7)presentare fenomeni naturali eccezionali o aree di eccezionale bellezza naturale o importanza estetica; 8)costituire una testimonianza straordinaria dei principali periodi dell evoluzione della terra, comprese testimonianze di vita, di processi geologici in atto nello sviluppo delle caratteristiche fisiche della superficie terrestre o di caratteristiche geomorfiche o fisiografiche significative; 9)costituire esempi rappresentativi di importanti processi ecologici e biologici in atto nell evoluzione e nello sviluppo di ecosistemi e di ambienti vegetali e animali terrestri, di acqua dolce, costieri e marini; 10)presentare gli habitat naturali più importanti e più significativi, adatti per la conservazione in-situ della diversità biologica, compresi quelli in cui sopravvivono specie minacciate di eccezionale valore universale dal punto di vista della scienza o della conservazione.

3 Normativa Per quanto riguarda la parte legislativa, l'unesco deve seguire una normativa ben precisa affinché possa operare nel rispetto dei diritti dei beni culturali. La normativa, in questo caso, si suddivide in Internazionale e Nazionale: la prima consta della Convenzione per la tutela del patrimonio culturale e naturale, che è un trattato internazionale adottato dalla Conferenza dell'unesco il 16 novembre del 1972 con lo scopo fondamentale di garantire l'identificazione, la conservazione, la conoscenza e la trasmissione alle future generazioni del patrimonio culturale e naturale, definito in questo modo dalla Convezione stessa; la legge n.184 del 6 aprile 1977, cioè la legge di ratifica da parte dello Stato italiano della Convenzione per la tutela del patrimonio culturale e naturale del 1972; la Convezione per la Salvaguardia dei Beni Culturali immateriali, ovvero il trattato internazionale approvato dalla Conferenza Generale dell'unesco il 17 ottobre 2003 per la salvaguardia dei beni culturali immateriali che definiscono il patrimonio delle comunità, dei gruppi e degli individui interessati, patrimonio particolarmente vulnerabile del processo dell'identità culturale; e infine la Convezione per la protezione e la promozione delle espressioni della Diversità culturale, approvata il 20 ottobre 2005, è mirata a identificare, tutelare, proteggere e promuovere le espressioni di quelle identità plurime che contraddistinguono un territorio o un area culturale storicamente determinata allo scopo di evitare il rischio di omologazione culturale e della conseguente scomparsa delle differenze tra le culture. La normativa nazionale invece è costituita dal Decreto Legislativo del 22 gennaio 2004, n 42 del Codice dei beni culturali e del paesaggi, in cui sono presenti due richiami alle esigenze di tutela del paesaggio con riferimento agli obblighi internazionali ed alla Lista del Patrimonio Mondiale. In particolare l art. 133 richiama alla conformazione delle attività di tutela e valorizzazione del paesaggio agli obblighi ed ai principi di cooperazione tra gli Stati derivanti dalle

4 convenzioni internazionali, e l art. 143 stabilisce l obbligo di compatibilità delle linee di sviluppo urbanistico ed edilizio con i valori paesaggistici riconosciuti del territorio, con particolare attenzione alla salvaguardia dei siti inseriti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell UNESCO; la legge del 20 febbraio 2006, n 77 sulle Misure speciali di tutela e fruizione dei siti italiani di interesse culturale, paesaggistico e ambientale, inseriti nella lista del patrimonio mondiale, posti sotto la tutela dell'unesco, pubblicata sulla G.U. n. 58 del 10 marzo 2006 e prevede per i siti UNESCO la priorità nell assegnazione di finanziamenti destinati ad interventi secondo le leggi vigenti, la redazione di piani di gestione e misure di sostegno, ai fini di una gestione compatibile e di un corretto rapporto tra flussi turistici e servizi culturali offerti; e infine la Circolare del Segretariato Generale, nella quale vengono specificati i criteri e modalità di erogazione dei fondi destinati alle misure di sostegno previste dall'art. 4 della legge 20 febbraio 2006, n 77. Per capire a fondo l'importanza di queste convenzioni è necessario soffermarsi su alcune parole chiave menzionate in precedenza, ovvero: salvaguardia, tutela, protezione, promozione e valorizzazione. Per salvaguardia, l'unesco vuole intendere quell'insieme di misure messe in atte per favorire la trasmissione e la fruizione del Patrimonio Culturale Immateriale fra le generazioni. Queste misure implicano sostanzialmente l'identificazione, la documentazione, la preservazione, la protezione, la promozione, la valorizzazione degli elementi del patrimonio attraverso la tutela diretta e indiretta. Per tutela e per e protezione, si intendono l'insieme di azioni che mirano alla conservazione e alla preservazione dei beni culturali, in modo che possano essere a disposizione dei cittadini anche in tempi futuri. Con i termini promozione e valorizzazione, invece, si vogliono indicare quelle azioni che, attraverso la sensibilizzazione e la divulgazione, servono per risvegliare l'interesse culturale e per far conoscere il patrimonio culturale-artistico mondiale e del proprio paese.

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