LAVORO COLLABORATIVO PARTE 1 - MODALITÀ' PER PROMUOVERE LA RISORSA COMPAGNI
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- Demetrio Landi
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1 LAVORO COLLABORATIVO PARTE 1 - MODALITÀ' PER PROMUOVERE LA RISORSA COMPAGNI 1 CREARE UN CLIMA INCLUSIVO 2 CONOSCERE LA DIFFICOLTÀ DEL COMPAGNO 4 linee operative: - abbassare i livelli di competitività: - stimolare il senso di appartenenza al gruppo; - creare quotidianamente occasioni di lavoro in comune; - lavorare sulle competenze pro sociali e sulla valorizzazione positiva degli altri Portare in primo piano la diversità: - far conoscere il deficit attraverso discussioni e approfondimenti per far diminuire paure/incertezze; - far assumere alla diversità la valenza di condizione presente che esalta l'originalità della persona
2 3 PROBLEM SOLVING INTERPERSONALE CARATTERISTICHE non si cerca di imporre al soggetto soluzioni sociali preconfezionate ma insegnare strategie di pensiero che consentano la scelta di una soluzione (Di problemi Interpersonali) fondata su attente valutazioni delle proprie azioni e di quelle degli altri. AZIONI PRINCIPALI: 1. PENSIERO DIVERGENTE: generare il maggior numero di alternative per risolvere i problemi relazionali e sociali di ogni giorni 2. PENSIERO CONSEQUENZIALE: anticipare che cosa potrebbe accadere come conseguenza delle alternative individuate; 3. PENSIERO CAUSALE E COMPARATIVO: pianificare passo dopo passo i mezzi per raggiungere i propri scopi in ambito sociale 4 EDUCARE ALL AIUTO: LA PROSOCIALITA FATTORI PER LA MESSA IN ATTO DI CONDOTTE PROSOCIALI ABILITA COGNITIVE Capacità di leggere lo stato di bisogno del compagno; valutazione della possibilità di portare aiuto fattivo; accettazione del costo della
3 ASSERTIVITA EMPATIA condotta prosociale monitoraggio degli effetti e delle conseguenze della propria azione su di se, sul compagno Capacità della persona di affermare e perseguire i propri obiettivi con modalità socialmente adeguate e rispettose dell interlocutore Capacità di discriminare, comprendere, assumere il punto di vista del compagno con BES dalla prospettiva cognitivoemozionale AUTOCONTROLLO Del comportamento personale, essenziale per la promozione e lo sviluppo di azioni prosociali Scegliere se perseguire un fine personale o prestare ascolto alla richiesta di aiuto (prospettiva meno gratificante)
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5 LA STRUTTURAZIONE DELL'INTERVENTO PER LA SCUOLA DELL'INFANZIA LINEE DI INTERVENTO 1 LA STRUTTURAZIONE DI PRE-REQUISITI LINGUISTICI/ CONCETTUALI 2 LA RICERCA DI SOLUZIONI ALTERNATIVE AD UN PROBLEMA SOCIALE E LA VALUTAZIONE DELLE LORO POTENZIALI CONSEGUENZE (PROBLEMA SOLVING INTERPERSONALE) Padroneggiare abilita' linguistiche e concettuali di base. L'enfasi e' posta sulla comprensione e sull'apprendimento concettuale più che sull'uso di specifiche parole/enunciati (e, non, uguale, diverso). Si tratta di prerequisiti intesi come abilità mediazionali di pensiero utili per il PROBLEM solving Promuovere il problem solving incentrandosi su le tre azioni connesse a: Pensiero divergente: individuare soluzioni alternative; Pensiero consequenziale: valutare le conseguenze delle varie soluzioni; Pensiero causale/ comparativo: evidenziare le soluzioni che presentano maggiori benefici e minori costi STRUTTUTA prevede una serie di lezioni gioco della durata di circa 20 minuti Esempio: Prerequisito logico/concettuale stesso/diverso Esempi: Lezione gioco sul riconoscimento delle emozioni Lezioni gioco sul pensiero divergente Lezione gioco sul pensiero consequenziale Lezione gioco sul pensiero causale comparativo
6 LA STRUTTURAZIONE DELL'INTERVENTO PER LA SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO LINEE DI INTERVENTO 1 ABILITA DI PRE- PROBLEM SOLVING 2 ABILITA DI PROBLEM SOLVING INTERPERSONALE COGNITIVO Le attività sono finalizzate a favorire negli allievi l apprezzamento dei sentimenti propri e altrui, in una prospettiva che coinvolge tutti sulla natura del problema e sull importanza del fatto di ascoltare gli altri I contenuti devono essere adatti all età e l obiettivo è quello di: - aiutare a generare il maggior numero possibile di alternative per risolvere i problemi, - anticipare che cosa potrebbe accadere come conseguenza di ogni azione, - pianificare i mezzi per raggiungere gli scopi prefissati Esempio: Lezione gioco sulle abilità di pre-problem solving il messaggio telefonico Esempi: Lezione gioco sulle abilità di problem solving interpersonale introduzione al pensiero mezzi-fini Lezione interattiva sulla conoscenza dell altro
7 IL PROGRAMMA ROCHE DI EDUCAZIONE ALLA PROSOCIALITA 1 CARATTERISTICHE Si articola su un sistema di valutazione degli atteggiamenti prosociali e su una serie di esercitazioni sviluppabili all interno delle diverse discipline 2 FINALITA Incidere positivamente sulla valutazione dell alunno secondo: empatia, creatività relazioni interpersonali, collaboratività. Sensibilizzare gli allievi all importanza di promuovere azioni di aiuto nei confronti degli altri e di acquisire gli strumenti per metterle in pratica nel contesto scolastico e di vita 3 VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO PROSOCIALE VALUTAZIONE INIZIALE DELLE COMPETENZE VALUTAZIONE FINALE - PROGRESSI scheda inventario con diversi comportamenti prosociali schede riassuntive che considerano: punto di vista dell insegnante, dei compagni, dell allievo stesso
8 AUTOVALUTAZIONE Questionario costruito sugli stessi ambiti dell inventario in maniera più ampia 4 PROPOSTE DI DATTICHE PER EDUCARE ALLA PROSOCIALITA Sono sequenziate per difficoltà e in questo modo riescono ad adattarsi ad allievi di diversa età Sono distinte in relazione alle materie e ai contenuti 1. valutazione positiva dell altro; 2. empatia; 3. azioni prosociali 5 ESERCITAZIONI PER L INTEGRAZIONE 1. il valore dell integrazione scolastica; 2. cosa significa vivera una disabilità; 3. comportamenti procosiali verso persone con disabilità; 4. i diritti inalienabili di ogni persona
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