Terzo Pilastro di Basilea 2. Informativa al pubblico

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1 Terzo Pilastro di Basilea 2 Informativa al pubblico

2 Premessa Le Istruzioni di vigilanza per gli intermediari finanziari iscritti nell elenco speciale Circolare n. 216 del 5 Agosto 1996 e successivi aggiornamenti recepiscono gli ordinamenti in materia di Convergenza internazionale della misurazione del capitale e dei coefficienti patrimoniali (direttive UE n.2006/48 e 2006/49) e disciplinano le metodologie di gestione dei rischi ed i criteri dell attività di supervisione che la Banca d Italia svolge, quale istituto di vigilanza, per assicurare la stabilità del sistema finanziario. Nell ambito di tali disposizioni è previsto che le Società iscritte nell elenco speciale annualmente, a partire dal 2009, entro il 31 marzo, debbano trasmettere all Istituto di Vigilanza la rendicontazione ICAAP riferita al 31 dicembre dell esercizio precedente. La disciplina si articola su 3 pilastri. Primo pilastro Metodologie alternative per il calcolo del requisito patrimoniale per fronteggiare i rischi tipici dell attività e finanziaria Secondo pilastro Introduzione di un sistema di autovalutazione denominato Processo ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process), che richiede di dotarsi di processi e strumenti per determinare il capitale complessivo adeguato in termini attuali e prospettici a fronteggiare tutti i rischi rilevanti. Terzo Pilastro: Obbligo di informare il pubblico, con apposite tabelle informative, in merito alla propria adeguatezza patrimoniale, all esposizione ai rischi ed alle caratteristiche generali dei sistemi di identificazione, misurazione, gestione e controllo dei rischi stessi. L informativa al pubblico è un documento che gli intermediari finanziari sono tenuti a presentare con cadenza annuale, in concomitanza con il bilancio d esercizio, tenuto conto delle rispettive diversità attraverso regole differenziate che riflettano la diversa complessità degli operatori. L informativa che segue riflette la situazione patrimoniale dell intermediario a seguito dell aumento di capitale posto in essere successivamente alla chiusura dell esercizio 2008.

3 Adeguatezza Patrimoniale Informativa qualitativa Centrale Attività Finanziarie S.p.A., (di seguito Centrale Attività Finanziarie ovvero l Intermediario ) è un intermediario finanziario iscritto nell elenco speciale di cui all art. 107 del Testo Unico Bancario d.lgs. n. 385/1993 che svolge per proprio conto e su mandato di soggetti terzi, attività di servicing finalizzata alla gestione e al recupero di crediti cartolarizzati e non cartolarizzati di origine prevalentemente bancaria. La società, come comunicato all Banca d Italia, utilizza la metodologia standardizzata semplificata per il calcolo dei requisiti di primo pilastro. Utilizza le seguenti metodologie di misurazione: Rischio operativo: metodo base; Rischio di credito: metodo standardizzato; La peculiarità delle attività svolte e degli assets detenuti, non da luogo a specifici rischi di mercato e di controparte. Informativa quantitativa Rischio 2008 BUDGET 2009 BUDGET 2010 BUDGET 2011 BUDGET 2012 Rischio di Opertativo Rischio di Credito EQUITY ANNO 2008 Share capital Retained earnings / (loss) Current year profit / (loss) ADJUSTMENTS ON EQUITY Dividend on Current year profit Pay out rate Intangible ex CGC + Goodwill Other Intagible Assets PATRIMONIO DI VIGILANZA

4 Rischio di credito: informazioni generali Informativa qualitativa Svolgendo la società prevalentemente attività di servicing di crediti, tra l altro non oggetto di cartolarizzazione, il rischio di credito non rappresenta un elemento rilevante di rischio, essendo l attività di acquisto di crediti in proprio limitata ad una frazione modesta del volume d affari e riferita a crediti a sofferenza di tipo chirografario il cui prezzo d acquisto, in rapporto al valore nominale, si attesta su frazioni non superiori al 5%. Inoltre possono configurarsi crediti di breve termine nei confronti delle controparti per le quali è svolta attività di gestione e recupero dei crediti, rappresentati dalle commissioni per il servizio reso, caratterizzati da una vita di brevissimo termine che si estingue con il saldo delle fatture emesse. Fa eccezione a tale condizione un credito di origine commerciale di importo significativo che la società ha integralmente svalutato poiché vantato nei confronti di una Banca estera sottoposta a procedura concorsuale, svalutazione che ha determinato un assorbimento quasi intergale del patrimonio di vigilanza, poi ricostituito a seguito del versamento dei Soci. Definizione di crediti "scaduti" e "deteriorati": esposizioni per cassa e fuori bilancio che alla data di riferimento sono scadute o sconfinanti da oltre 90/180 giorni. Informativa quantitativa Portafogli regolamentari Valore nominale Valore ponderato Requisito patrimoniale Amministrazioni centrali e banche centrali Esposizioni verso o garantite da Intermediari vigilati Esposizioni verso o garantite da Imprese Esposizioni scadute Altre esposizioni

5 Centrale Attività Finanziarie S.p.A. Piazza SS. Apostoli Roma Tel ; Fax info@cafinv.eu Capitale Sociale Reg. Imprese di Roma Codice Fiscale/Partita IVA

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