Attività a rischio di incidente rilevante

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1 Attività a rischio di incidente rilevante Il Decreto legislativo 334/99 (Parte generale) Francesco Fazzari

2 Poli industriali petroliferi, petrolchimici e depositi di sostanze pericolose di maggiore rilievo esistenti nella Regione Sicilia (!" 5 " " (! " "!"! 5( 5 " PALERMO ( ( ( (!! " ( " " CATANIA 5" CL! ( (! "! " ME " SR 5 (

3 D.LVO 17 AGOSTO 1999 N.334 Attuazione della direttiva CEE 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose FINALITA Prevenzione degli incidenti rilevanti e limitazione delle conseguenze per l uomo e per l ambiente

4 STABILIMENTO ALCUNE DEFINIZIONI... Area controllata da un gestore con presenza di sostanze pericolose all interno di uno o più impianti INCIDENTE RILEVANTE INCIDENTE RILEVANTE Un evento quale un emissione, un incendio o una esplosione di grande entità dovuto a sviluppi incontrollati dell attività che dia luogo ad un pericolo grave immediato o differito per la salute umana e per l ambiente all interno o all esterno dello stabilimento con una o più sostanze pericolose.

5 GESTORE La persona fisica o giuridica che gestisce lo stabilimento PERICOLO La proprietà intrinseca di una sostanza o della situazione fisica all interno dello stabilimento che può provocare danni RISCHIO La probabilità che un evento si verifichi

6 PRINCIPALI NOVITA DEL D.LVO 334/99 MODIFICA CAMPO DI APPLICAZIONE PREVISTO DAL DPR 175/88 Non si applica più alle attività industriali ma coinvolge i gestori che utilizzano sostanze pericolose oltre determinati quantitativi INTRODUZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA Al fine di responsabilizzare le aziende e documentare la politica di prevenzione degli incidenti e l organizzazione delle stesse

7 DEFINIZIONE DEI CONTENUTI MINIMI PER I PIANI DI EMERGENZA INTERNI ED ESTERNI EVIDENZIAZIONE DI SITUAZIONI CON POSSIBILI EFFETTI DOMINO ED INDIVIDUAZIONE DELLE AREE AD ELEVATA CONCENTRAZIONE DI STABILIMENTI

8 CONTROLLO DELL URBANIZZAZIONE Fissazione di requisiti minimi di sicurezza in materia di pianificazione territoriale al fine di mantenere opportune distanze tra stabilimenti ed aree residenziali MODIFICA SCHEDA DI INFORMAZIONE MODIFICA SCHEDA DI INFORMAZIONE sui rischi di incidenti rilevanti per la popolazione

9 ESCLUSIONI - Stabilimenti, impianti e depositi militari - Pericoli per radiazioni ionizzanti - Trasporto su strada o per ferrovia - Industrie estrattive - Discariche di rifiuti - Scali merci terminali di ferrovia a determinate condizioni

10 SANZIONI PENALI : Omessa notifica o presentazione del rapporto di sicurezza e del documento sulla politica di prevenzione degli incidenti rilevanti Omessa presentazione della scheda informativa Inadempienza alle misure indicate nel rapporto di sicurezza o alle prescrizioni dell autorità competente Omessa attuazione del sistema di gestione della sicurezza Mancato aggiornamento del RdS e del documento sulla politica di prevenzione

11 COMPETENZE DELLA P.A. (Stato, Regioni, Enti Locali, Prefetti, CTR, Vigili del Fuoco, ANPA, ecc... ) MISURE DI CONTROLLO MISURE DI CONTROLLO Verifiche Ispettive al fine di accertare l adeguatezza della politica di prevenzione degli incidenti rilevanti ed i sistemi di gestione della sicurezza

12 AMBITO DI APPLICAZIONE Stabilimenti in cui sono presenti sostanze pericolose in quantità eguali o superiori a quelle indicate nell all.i al D.Lvo 334/99 PARTE 1 COLONNA 1 : SOSTANZE COLONNA 2: ART. 6-7 D.LVO 334 /99 COLONNA 3: ART. 8 D.LVO 334/99 PARTE 2 : CATEGORIE DI SOSTANZE

13

14 NOTIFICA Il Gestore degli stabilimenti contenenti sostanze in quantità eguali o superiori a quelle di cui all.i del decreto è obbligato a trasmettere una notifica al Ministero dell Ambiente, Regione, Provincia, Comune, Prefetto, Comitato Tecnico Regionale, nei tempi previsti nello stesso decreto. CONTENUTI DELLA NOTIFICA Nome o ragione sociale, indirizzo dello stabilimento, notizie sulle sostanze pericolose, attività in corso o prevista, l ambiente circostante e gli elementi che potrebbero causare un incidente rilevante

15 POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Il Gestore redige un documento che definisce la propria politica di prevenzione degli incidenti rilevanti allegando il programma adottato per l attuazione del sistema di gestione della sicurezza (SGS) Il documento deve essere depositato presso lo stabilimento e riesaminato ogni 2 anni

16 IL DOCUMENTO SULLA POLITICA DI PREVENZIONE Obiettivi da perseguire Principi generali della politica di prevenzione Impegno a realizzare, adottare e mantenere SGS Sistemi di verifica e riesame delle prestazioni Articolazione del SGS con programma di attuazione e tempi

17 REQUISITI GENERALI E STRUTTURA DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA REQUISITI GENERALI A) Definire e documentare la politica, gli obiettivi e gli impegni stabiliti per la sicurezza B) Assicurare che tale politica venga compresa, attuata e sostenuta a tutti i livelli aziendali C) Verificare il conseguimento degli obiettivi e fissare le azioni correttive

18 IL SGS COMPRENDE: A) Organizzazione e personale B) Identificazione e valutazione dei pericoli rilevanti C) Controllo operativo D) Gestione delle modifiche da apportare agli impianti E) Pianificazione di emergenza F) Controllo delle prestazioni G) Controllo e revisione

19 Nuova Direttiva SEVESO (2003/105/CE G.U.C.E. del 31/12/2003) Emanata alla luce degli incidenti di Baia di mare (Romania) gennaio 2000 Inquinamento del Danubio per versamento di cianuro proveniente da un attività mineraria Enschede (Paesi Bassi) maggio 2000 Incendio di materiale pirotecnico Tolosa (Francia) settembre 2001 Esplosione in uno stabilimento di fertilizzanti (Nitrato di ammonio)

20 Le principali novità della nuova direttiva SEVESO riguardano: La redazione del piano di emergenza interno (Dovrà essere elaborato consultando il personale interno e quello delle ditte subappaltatrici) La formazione del personale addetto alla gestione dei rischi (Dovrà coinvolgere il personale delle ditte subappaltatrici) Le informazioni sulle misure di sicurezza per le popolazioni (Dovranno essere fornite dal Sindaco ad ogni persona e struttura vulnerabile)

21 Le principali novità della nuova direttiva: Viene ribadito l obbligo di provvedere affinché la politica in materia di assetto del territorio tenga conto della necessità di mantenere opportune distanze tra gli stabilimenti e le zone frequentate dal pubblico Vengono forniti gli orientamenti per elaborare una base di dati tecnici per valutare anche la compatibilità degli stabilimenti esistenti con le zone frequentate dal pubblico

22 CONTROLLO URBANIZZAZIONE (ART. 14 D.LVO 334/99) Decreto che stabilisce i requisiti minimi di sicurezza in materia di pianificazione territoriale (D.M ) Varianti, ove necessario, ai piani territoriali di coordinamento provinciale ed agli strumenti urbanistici Rilascio di concessioni e autorizzazioni previo parere tecnico dell Autorità competente di cui di cui all art.21

23 Norme sulla Compatibilità Territoriale DMA 15 MAGGIO 1996 (GPL) DMA 20 OTTOBRE 1998 (LIQUIDI INFIAMMABILI E TOSSICI) DM LL.PP. 9 MAGGIO 2001 (REQUISITI MINIMI DI SICUREZZA IN MATERIA DI PIANIFICAZIONE URBANISTICA) Ing. Francesco FAZZARI - Direzione Regionale VVF Sicilia 23

24 FASI DEL PROCESSO DI ADEGUAMENTO DEGLI STRUMENTI URBANISTICI IDENTIFICAZIONE DEGLI ELEMENTI TERRITORIALI ED AMBIENTALI VULNERABILI DETERMINAZIONE DELLE AREE DI DANNO VALUTAZIONE DELLA COMPATIBILITA TERRITORIALE ED AMBIENTALE ADOZIONE DELLO STRUMENTO URBANISTICO

25 Elementi per il giudizio di compatibilità territoriale ed ambientale Valutati tenendo conto di: Misure di carattere gestionale Adozione di particolari tecnologie o sistemi innovativi Disponibilità di strutture di pronto intervento e soccorso nell area Misure di allertamento e protezione per gli insediamenti civili Misure tecniche complementari

26 Composizione del Comitato Tecnico Regionale (art.19 del D.lvo 334/99) A.R.PA. I.S.P.S.L Ordine Ingegneri Provincia Regionale Comitato Tecnico Regionale C.T.R. Vigili del Fuoco Comune Regione Ispettorato del Lavoro

27 RICHIESTA PARERE DEL COMUNE EVENTUALE QUESITO AL M.I.T. tramite M.I. COMITATO TECNICO REGIONALE VALIDAZIONE AREE DI IMPATTO VERIFICA COMPATIBILITA INSEDIAMENTO INDICAZIONE CATEGORIE TERRITORIALI COMPATIBILI COMANDO VVF AI FINI DELLA P.I. PARERE CTR COMUNE

28 VERIFICA DELLA COMPATIBILITA TERRITORIALE PER IL RILASCIO DI CONCESSIONI IN SANATORIA Costruzione abusiva Area di danno Deposito Compatibilità del P.R.G. con l esistenza dello stabilimento ai sensi del D.M.A Valutazione aggiornata della edificazione effettiva nell area di danno Eventuale variante urbanistica coordinata con i piani di recupero

29 CATEGORIE TERRITORIALI COMPATIBILI CON LA PRESENZA DI DEPOSITI DI GPL E LIQUIDI FACILMENTE INFIAMMABILI E/O TOSSICI DEPOSITI ESISTENTI CLASSE DEPOSITO CATEGORIA DI EFFETTI ELEVATA LETALITA INIZIO LETALITA LESIONI IRREVERSIBILI LESIONI REVERSIBILI I DEF CDEF BCDEF ABCDEF II EF DEF CDEF BCDEF III F EF DEF CDEF IV F F EF DEF

30 CATEGORIE TERRITORIALI COMPATIBILI CON LA PRESENZA DI DEPOSITI DI GPL E LIQUIDI FACILMENTE INFIAMMABILI E/O TOSSICI DEPOSITI NUOVI CLASSE DEPOSITO CATEGORIA DI EFFETTI ELEVATA LETALITA INIZIO LETALITA LESIONI IRREVERSIBILI LESIONI REVERSIBILI I EF DEF CDEF ABCDEF II F EF DEF BCDEF III F F EF CDEF

31 TABELLA PER LA PREDISPOSIZIONE DEGLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE URBANISTICA (DM ) CATEGORIA EFFETTI ELEVATA LETALITA INIZIO LETALITA LESIONI IRREVERSIBILI LESIONI REVERSIBILI < 10-6 DEF CDEF BCDEF ABCDEF EF DEF CDEF BCDEF F EF DEF CDEF > 10-3 F F EF DEF

32 TABELLA PER IL RILASCIO DI CONCESSIONI E AUTORIZZAZIONI EDILIZIE IN ASSENZA DI VARIANTE URBANISTICA (D.M ) CLASSE PROBABILITA EVENTI ELEVATA LETALITA CATEGORIA EFFETTI INIZIO LETALITA LESIONI IRREVERSIBILI LESIONI REVERSIBILI < 10-6 EF DEF CDEF BCDEF F EF DEF CDEF F F EF DEF > 10-3 F F F EF

33 Grazie per l attenzione

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