Il Ministero Attività Produttive per l'internazionalizzazione delle Pmi

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1 Il Ministero Attività Produttive per l'internazionalizzazione delle Pmi In collaborazione con Simest SpA, il Ministero delle Attività Produttive (Direzione generale per le Politiche di Internazionalizzazione) contribuisce a gestire alcuni significativi strumenti finanziari diretti a sostenere l'internazionalizzazione commerciale e produttiva delle aziende italiane. Lo Stato, d'intesa con le Regioni, assiste l'imprenditoria italiana impegnata sui mercati esteri (specie quella di dimensioni medio-piccole) attraverso: (A) strumenti finanziari tradizionali che sostengono l'internazionalizzazione commerciale; (B) strumenti agevolativi che supportano l'internazionalizzazione produttiva, ossia il trasferimento all'estero di intere fasi o filiere della produzione. Il Ministero delle Attività Produttive (Direzione generale per le Politiche di Internazionalizzazione) contribuisce a gestire alcuni strumenti in collaborazione con Simest Spa. La gestione degli interventi di agevolazione è disciplinata da due convenzioni stipulate tra il Ministero delle Attività Produttive e la Simest relative una al Fondo di cui alla legge 295/1973 ed una al Fondo rotativo di cui alla legge 394/1981. In base a tali convenzioni l'amministrazione dei Fondi è gestita da un Comitato agevolazioni istituito presso la Simest. Gli strumenti consistono in: (1) contributi agli interessi, a valere sul Fondo previsto dall'art. 3 della l. 295/1973, per operazioni di crediti all'esportazione (dlgs 143/98) e per finanziamenti concessi alle imprese da banche per la costituzione o acquisizione di quote di capitale in società di Paesi extra EU (2) finanziamenti a tasso agevolato a valere sul Fondo rotativo di cui all'art. 2 della l. 394/1981 per la realizzazione di programmi di penetrazione commerciale, per la partecipazione a gare internazionali (l. 304/90), per studi di prefattibilità e di fattibilità collegati a commesse il cui corrispettivo sia costituito in tutto o in parte dal diritto di gestire l'opera, e per programmi di assistenza tecnica e studi di fattibilità connessi a esportazioni o investimenti italiani. Negli ultimi anni, a tali interventi si sono aggiunti: - la legge 84/2001 volta a sostenere la ricostruzione, stabilizzazione e lo sviluppo dell'area balcanica; - il Fondo di 20 mld di lire per interventi di venture capital nella Repubblica Federale di Jugoslavia (Ddg ).

2 Crediti all'esportazione Per quanto riguarda i crediti all'esportazione (dlgs 143/98, capo II), l'agevolazione concessa dalla Simest consiste in un contributo agli interessi sui crediti accordati dagli esportatori italiani ai loro clienti esteri. Tale contributo copre la differenza tra il tasso di riferimento, stabilito dalla Simest in relazione alla situazione del mercato, ed il tasso posto a carico del debitore estero. Quest'ultimo tasso non può essere inferiore al tasso CIRR (Commercial Interest Reference Rate) stabilito mensilmente in sede OCSE. I beneficiari posso essere gli esportatori di prodotti e servizi di origine italiana, o entro determinati limiti quelli comunitari, aventi carattere di beni di investimento o collegabili ad un investimento. L'importo agevolabile è pari all'85% della fornitura (il 15% deve essere regolato in contanti). L'intervento può riguardare sia i crediti fornitore sia i crediti acquirente, è destinato a garantire il committente estero dal rischio di variazione dei tassi di interesse, consentendogli di accedere ad un indebitamento a medio-lungo termine al tasso fisso CIRR. Il programma di credito fornitore ha, inoltre, lo scopo di consentire all'esportatore di utilizzare uno strumento finanziario, lo sconto pro soluto o forfaiting, che gli permette di cedere senza ricorso i titoli rilasciati dal debitore estero ad un prezzo relativamente contenuto. Tale strumento rappresenta la principale fonte di finanziamento per esportazioni di macchinari o piccoli impianti, di importo contenuto entro 0,5-10 milioni di dollari ed una dilazione di pagamento compresa tra i 2 ed i 5 anni. Il programma di credito acquirente prevede un intervento di stabilizzazione del tasso su finanziamenti sindacati solitamente superiori ai 10 milioni di dollari e di durata media eccedente i 7 anni, concessi dalle banche all'acquirente estero. Normalmente le caratteristiche di rischio di queste operazioni presuppongono l'intervento assicurativo della SACE. Investimenti in imprese all'estero Per gli investimenti in imprese all'estero (l. 100/90 e l. 19/91), l'agevolazione prevede la concessione di contributi agli interessi ad imprese italiane a fronte di crediti ottenuti per il parziale finanziamento della loro quota di capitale di rischio in imprese all'estero partecipate dalla Simest e/o Finest. Il contributo, pari al 50% del tasso di riferimento per il settore industriale, copre fino al 90% della quota di partecipazione dell'impresa italiana al capitale della società estera,

3 commisurata ad una quota massima del 51% del capitale di quest'ultima. Il limite massimo dei finanziamenti ammonta a 38,7 milioni di euro per impresa e per anno solare ed a 77,5 milioni per gruppo economico e per anno solare. La partecipazione della Simest fino a poco tempo fa non poteva superare il 25%. Oggi, Simest può partecipare fino al 49% nei progetti di investimento all'estero: - per quelle imprese la cui realizzazione si concretizzi in attività aggiuntive a quelle nazionali; - nei casi in cui il piano aziendale non preveda una riduzione della produzione in Italia e garantisca il mantenimento delle capacità produttive interne. Programmi di penetrazione commerciale I programmi di penetrazione commerciale (l. 394/1981, art. 2) sono sostenuti da finanziamenti concessi ad imprese esportatrici di beni e servizi che realizzano programmi di penetrazione commerciale in Paesi extra UE. Tali programmi devono essere finalizzati a costituire insediamenti durevoli e possono essere realizzati mediante gestione diretta, società partecipata di diritto locale, collaborazione con importatori, distributori, ecc. I finanziamenti vengono concessi ad un tasso agevolato - 40% del tasso di riferimento - e non possono coprire più dell'85% delle spese previste per il programma. Sono finanziabili le spese effettuate dalla data di approvazione del programma fino a due anni dopo la stipula del contratto, fino ad un massimo di euro. Il finanziamento ha una durata non superiore ai 7 anni, di cui 2 di preammortamento e 5 di ammortamento. Per garantire il rimborso del capitale, le imprese devono prestare alla Simest una o più delle seguenti tipologie di garanzia: fideiussione bancaria, assicurativa, pegno su titoli, fideiussione dei consorzi di garanzia collettiva fidi convenzionati con la Simest. Alle Pmi che non siano in grado di fornire integralmente idonee garanzie, il Comitato può concedere una garanzia integrativa e sussidiaria fino ad un max del 40% del finanziamento. Partecipazione a gare in Paesi non aderenti all'ue La legge 304/1990 prevede, invece, il finanziamento a tasso agevolato, pari al 40% del tasso di riferimento, delle spese da sostenere per la predisposizione delle offerte di partecipazione a gare indette in Paesi non aderenti all'ue. Sono finanziabili le spese sostenute nell'arco di tempo compreso tra la data di arrivo alla Simest della domanda di finanziamento ed il termine di scadenza per la presentazione dell'offerta definitiva.

4 Il limite massimo di finanziamento - che deve essere utilizzato entro 18 mesi dalla stipula del contratto - è determinato in rapporto al valore della commessa, secondo parametri percentuali decrescenti. Studi di prefattibilità e fattibilità e programmi di assistenza tecnica I finanziamenti a tasso agevolato per studi di prefattibilità e fattibilità e per programmi di assistenza tecnica sono disciplinati dal dlgs 143/1998, art. 22 comma 5, che si riferisce a: - spese relative a studi di prefattibilità e di fattibilità connessi all'aggiudicazione di commesse, il cui corrispettivo sia costituito in tutto o in parte dal diritto di gestire l'opera; - spese relative a programmi di assistenza tecnica e studi di fattibilità collegati ad esportazioni o investimenti italiani all'estero. Mentre nel primo caso è finanziabile solo il 50% dell'importo, nel secondo si arriva al 100%. In entrambi i casi, le imprese beneficiano di un tasso di interesse agevolato pari al 25% del tasso di riferimento e, inoltre, le Pmi sono tenute a prestare garanzie solo per il 50% dell'importo finanziato. Il limite massimo del finanziamento concedibile per programmi di assistenza tecnica è pari a Euro , mentre per gli studi di prefattibilità e di fattibilità a Euro Fondi destinati a determinate aree geografiche Le aree geografiche vengono scelte sulla base della loro rilevanza sia presente sia futura sul commercio estero dell'italia. Nell'anno in corso è stato deciso uno stanziamento straordinario di 228 milioni di euro - inseriti nella Finanziaria - per le aree di maggiore interesse strategico per le imprese italiane. Si tratta di fondi pubblici di venture capital che si aggiungono alla normale quota di partecipazione della Simest all'iniziativa effettuata secondo la legge 100/90 e che hanno come ambito di intervento il Mediterraneo, l'africa, il Medio Oriente, i Balcani, la Federazione Russa e la Repubblica Popolare Cinese. Tali fondi sono stati recentemente trasformati in rotativi e dunque si autofinanziano. In questo caso la partecipazione della Simest è aggiuntiva rispetto alla partecipazione azionaria che tale società può detenere ed il riacquisto delle quote azionarie, dopo 8 anni, non deve essere assistito da garanzie reali o personali. Inoltre, la partecipazione finanziaria dello Stato può arrivare al 49% con indubbi vantaggi per le aziende, non solo finanziari, ma anche in termini di distribuzione del rischio e quindi di competitività. Il Fondo Jugoslavia è stato il primo fondo ad essere attivato e dispone oggi di una dotazione di 40,3 milioni di euro. Si propone di sostenere gli investimenti delle imprese

5 italiane attraverso l'acquisizione di quote di capitale di rischio in imprese miste costituite nell'ambito territoriale formato da Serbia e Montenegro, ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, Bosnia-Erzegovina ed Albania. I soggetti beneficiari sono le imprese italiane che realizzano joint venture in questi Paesi. Una quota del fondo è riservata alle operazione promosse dalle Pmi italiane. L'ammontare massimo della partecipazione del fondo è di 500 mila euro per operazione. Il Fondo Balcani ha una dotazione di 13,75 milioni di euro. L'ambito territoriale è costituito da Serbia e Montenegro, Albania, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Croazia e Romania. Soggetti beneficiari sono le imprese italiane che realizzano investimenti in questi Paesi, con o senza partner locali. L'ammontare massimo della partecipazione del fondo è di circa 516 mila euro per operazione. Il Fondo per il Mediterraneo (Finmed) ha una dotazione di 64,1 milioni di euro. L'ambito territoriale è costituito da Marocco, Tunisia, Algeria, Egitto, Israele, Libano, Siria, Territori Palestinesi, Turchia, Iraq e Paesi confinanti, a condizione che lo svolgimento prevalente dell'attività sia in Iraq. Una quota del fondo è riservata alle iniziative delle Pmi italiane, un'altra quota è riservata alle imprese aventi sede nel Mezzogiorno od in altre aree depresse del paese, anche in associazione con altre imprese nazionali. Il Fondo finanzia l'acquisto di quote di capitale di rischio fino ad un massimo del 24% del capitale sociale dell'impresa. Tali quote devono essere cedute entro 8 anni al valore di mercato ed il riacquisto non deve essere assistito da garanzie reali o personali. Per quanto riguarda il Fondo Cina, la dotazione attuale è di 40,3 milioni di euro. L'ambito territoriale è costituito dalla Repubblica Popolare Cinese. I soggetti beneficiari sono le imprese italiane che realizzano investimenti in questo Paese, con o senza partner locali. Una quota del fondo è riservata alle PMI. La finalità è sostenere gli investimenti italiani acquisendo quote di capitale di rischio. Il Fondo Russia e Ucraina dispone di 70 milioni di euro. L'ambito territoriale è costituito dalla Federazione Russa e dall'ucraina. Soggetti beneficiari sono le imprese italiane che realizzano investimenti in questi paesi, con o senza partner locali. Angelo di Stasi Direttore Generale per le Politiche di Internazionalizzazione del Ministero delle Attività Produttive

6 (articolo tratto da "Mercato Globale") Newsletter n. 2 (13/10/2005) - 13 ottobre 2005