Storia dello sviluppo industriale italiano dal secondo dopoguerra

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1 Lezione 1 Storia dello sviluppo industriale italiano dal secondo dopoguerra Alcune premesse indispensabili: 1. rapporto banca industria 2. l'intervento statale e l'iri Grandi banche miste : concedono prestiti a breve, medio e lungo termine offrono servizi di finanza straordinaria spesso partecipano al capitale delle imprese finanziate raccolgono depositi a breve o a vista (c/c) Anni '20 Il modello di funzionamento delle grandi banche muta: l'enorme sviluppo dimensionale della grande impresa durante la I guerra mondiale porta alla formazioni di grandi gruppi oligopolistici alcuni di essi (Ansaldo, Fiat, Snia Viscosa) tentano di assumere il controllo delle banche per evitare di essere scalate da industriali senza scrupoli le banche costituiscono società finanziarie cui affidare il proprio capitale e attraverso catene e intrecci societari giungono a controllare se stesse le banche aumentano enormemente le partecipazioni industriali trasformandosi in banche holding Storia economica (SORG) 1 Carlo Brambilla

2 Ottobre 1929 crollo della borsa di New York: Grande depressione (crisi mondiale) In Italia (1930 >) la crisi colpisce un sistema industriale e bancario già provati dalla turbolenza del decennio precedente e dalla politica deflattiva del governo iniziata nel La crisi provoca: caduta dei corsi azionari caduta dei prezzi ritiro di depositi delle grandi banche enorme aumento della disoccupazione caduta della produzione La crisi delle grandi banche induce lo Stato ad intervenire per evitare il crollo dell'intero sistema e salvare il patrimonio industriale del Paese (le banche controllano gran parte dei settori chiave: elettricità, siderurgia, meccanica, chimica) Storia economica (SORG) 2 Carlo Brambilla

3 Tappe dell'intervento pubblico 1931: In forza di accordi con il governo, le banche miste concentrano le proprie partecipazioni industriali in società finanziarie la cui amministrazione è posta sotto il controllo del ministro delle Finanze e del governatore della Banca d'italia governo fonda Istituto mobiliare italiano (IMI) per sostituire le banche miste nel finanziamento a medio lungo termine all'industria; esso si finanzia con obbligazioni garantite dallo Stato, ha un capitale di 500 milioni, concede mutui alle imprese (max 10 anni) e può assumere partecipazioni azionarie Istituto di liquidazioni (dipendente dalla Banca d'italia) continua a concedere prestiti alle finanziarie delle banche La situazione non migliora perché: IMI si rivela incapace di rispondere adeguatamente alla domanda di credito delle imprese in crisi le finanziarie delle banche necessitano di cospicue risorse per sanare le imprese controllate le banche quindi continuano a essere coinvolte nel finanziamento industriale I prestiti dell'istituto di liquidazioni coinvolgono la Banca d'italia nel finanziamento industriale (rischiando di portare fuori controllo la circolazione monetaria) Storia economica (SORG) 3 Carlo Brambilla

4 gennaio 1933 Costituito un nuovo ente pubblico denominato Istituto per la ricostruzione industriale (IRI) (r.d.l. 23 gennaio 1933, n. 5) incorpora Istituto di liquidazioni acquisisce le finanziarie delle banche e le 3 banche miste stesse è organizzato in due Sezioni: una Finanziamenti (che affianca IMI nel credito industriale) e una Smobilizzi con il compito di risanare le imprese di cui è divenuto proprietario e di rivenderle ai privati si finanzia attraverso l'emissione di obbligazioni garantite dallo Stato IRI controlla circa 40% del capitale azionario italiano IRI procede a diversi smobilizzi (privatizzazioni: tra le più importanti Edison, Bastogi) per un totale di circa 3,6 mld Tuttavia: scarsità di risparmio privato; difficoltà a indirizzarlo verso industria scarsità di risorse manageriali atte a gestire le grandi imprese da privatizzare indisponibilità classe imprenditoriale a realizzare forti investimenti in proprio per la gestione e lo sviluppo di grandi aziende dei settori di base (siderurgia, cantieristica, meccanica pesante) Storia economica (SORG) 4 Carlo Brambilla

5 Struttura 1937 IRI diventa ente permanente IRI (superholding) impresa A1 holding settore A impresa A2 impresa A3 holding settore B impresa B1 impresa B2 IRI controlla almeno il 51% delle holding di settore alle quali fanno capo a loro volta le imprese partecipate. Queste ultime NON differiscono giuridicamente dalle imprese private. Holding di settore: STET (1934) > telecomunicazioni FINMARE (1936) > settore armatoriale FINSIDER (1937) > siderurgia Storia economica (SORG) 5 Carlo Brambilla

6 Alberto Beneduce ( ) Matematico, lavora al MAIC, è professore di statistica Socialista, dai primi del secolo XX collabora attivamente con Nitti (più volte ministro) Come Nitti è convinto della necessità per Italia di industrializzazione rapida superamento arretratezza modernizzazione del Paese soluzione della Questione nazionale divario Nord Sud Problema è finanziare industria raccogliere e incanalare risparmio privato diffuso: speciali enti pubblici (Crediop, 1919; Icipu, 1924) Nel 1933 è ideatore della operazione IRI e plenipotenziario del governo per la sua realizzazione (presiede IRI fino alla morte) Ideatore della riforma bancaria del 1936 Logica di Beneduce: Stato come proprietario indirizza lo sviluppo (NON lo dirige) Imprese vengono gestite da managers con criteri privatistici (competitività, efficienza economica) Riorganizzazione dei gruppi societari con logica settoriale (NO conglomerate) Storia economica (SORG) 6 Carlo Brambilla

7 Legge bancaria del 1936 (r.d.l. 12 marzo 1936, n. 376) La riforma bancaria del 1936 separa nettamente il credito ordinario dal credito mobiliare e industriale Essa si basa: sulla specializzazione funzionale degli intermediari finanziari sulla corrispondenza temporale tra la raccolta e gli impieghi degli intermediari finanziari Tale legge rimane in vigore fino all'inizio degli anni '90 quando, nell'ambito del processo di unificazione europea, l'italia recepisce la nuova normativa bancaria varata in sede comunitaria La nuova normativa ha cancellato la specializzazione funzionale e la corrispondenza temporale tra raccolta e impieghi, limitandosi a stabilire coefficienti patrimoniali e norme sulla assunzione dei rischi, nonché introducendo una regolamentazione antitrust Storia economica (SORG) 7 Carlo Brambilla

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