REGOLAMENTO PER L UFFICIO DI PIANO DI ZONA SOCIALE AMBITO S3 CAVA COSTIERA AMALFITANA
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1 REGOLAMENTO PER L UFFICIO DI PIANO DI ZONA SOCIALE AMBITO S3 CAVA COSTIERA AMALFITANA Adottato con delibera di G. C. n. 583 del
2 Articolo 1 OGGETTO DEL REGOLAMENTO Il presente regolamento disciplina la composizione, le attribuzioni e le modalità di funzionamento dell ufficio di Piano, istituito a norma ed in esecuzione dell accordo di programma del 23 novembre 2001 e regolamentato con successiva convezione sottoscritta il 15 maggio 2002 per l attuazione e la gestione del Piano Sociale di Zona e la realizzazione, ai sensi e per gli effetti della legge 328 dell , del sistema integrato di interventi e servizi sociali nell ambito territoriale S3. Articolo 2 - SEDE E RISORSE STRUMENTALI E FINANZIARIE La sede di lavoro è ubicata in via Atenolfi in Cava de Tirreni (SA). Nelle forme e con le modalità stabilite nell Accordo di Programma del , nella Convenzione del 25 maggio 2002 e nella progettazione di dettaglio del Piano Sociale di Zona, è assicurata all ufficio di Piano la dotazione e la conseguente gestione delle risorse strumentali e finanziarie occorrenti per il suo funzionamento e per l esplicazione delle attività ad esso attribuite. Articolo 3 - FINALITA L ufficio di Piano è l organo che favorisce l implementazione e lo sviluppo della riforma del welfare locale. Esso rappresenta la regia tecnica del sistema di rete dei servizi sociali e socio-sanitari territoriali, avvalendosi del patrimonio consolidato di esperienze maturate nel periodo di attuazione del Piano. Articolo 4 OBIETTIVI L ufficio di Piano, in piena conformità con la legge 328/00, persegue i seguenti obiettivi: 1. sostenere e coordinare il percorso di realizzazione del Piano di Zona dei servizi sociali e socio-sanitari; 2. favorire la formazione di un sistema integrato locale di interventi fondati su servizi e prestazioni complementari e flessibili, stimolando in particolare le risorse locali di solidarietà e di auto aiuto, nonché responsabilizzare i cittadini nella programmazione e nella verifica dei servizi; 3. promuovere l unitarietà e l uniformità delle prestazioni e dei servizi dell intero ambito territoriale; 4. qualificare la spesa, intercettando e attivando risorse, anche finanziarie, derivate dalle forme di concertazione promosse con Enti e partnership del contesto socio economico del territorio. 5. prevedere iniziative di formazione e di aggiornamento degli operatori finalizzate a realizzare progetti di sviluppo dei servizi; 6. seguire il criterio della massima diligenza per superare eventuali difficoltà sopraggiunte con particolare riferimento all attuazione, alla ripianificazione ed alla esecutività del Piano di Zona; 7. garantire la sollecita risposta alle richieste di informazione, di assistenza, di parere, di approfondimento, di monitoraggio e di valutazione necessari per il coerente svolgimento degli interventi previsti; 8. promuovere il principio delle pari opportunità quale elemento fondante e trasversale alle aree di intervento attraverso azioni di inclusione sociale, culturale e lavorative. Articolo 5 - FUNZIONI E COMPETENZE L ufficio di Piano, nell ambito delle funzioni e competenze attribuite, svolge attività tecnico amministrativa sia per la programmazione che per la gestione del Piano. Le attività tecnico amministrative per la gestione sono così definite: a) la definizione delle procedure amministrative connesse alla programmazione, gestione, controllo e rendicontazione delle risorse finanziarie, sia per la gestione corrente dell Ufficio di Piano sia per la 2
3 materiale erogazione delle somme destinate al finanziamento dei soggetti che gestiscono i servizi, così come la predisposizione di atti per l organizzazione dei servizi, ivi incluse le attività di programmazione esecutiva e progettazione degli interventi e per l eventuale affidamento di essi ai soggetti previsti all art. 1, comma 5 della legge 328/00; b) la predisposizione dell articolato dei protocolli d intesa e degli altri atti finalizzati a realizzare il coordinamento con gli organi periferici delle amministrazioni statali; c) l accompagnamento agli uffici degli enti convenzionati nelle procedure di affidamento di servizi (predisposizione di bandi, gare d appalto, ecc..). Le attività tecnico amministrative per la programmazione sono così esemplificate: a) l analisi del sistema di offerta dei servizi (localizzazione, funzioni, prestazioni, professioni, costi) presenti nell ambito territoriale per valutarne l appropriatezza e l eventuale ridefinizione; b) il monitoraggio della domanda sociale e l individuazione di eventuali nuovi bisogni, attraverso l organizzazione di momenti concertativi con i soggetti presenti nel territorio dell ambito; c) la costruzione di strumenti di monitoraggio e di valutazione in grado di sostenere il processo di adeguamento del Piano di Zona o la sua ripianificazione; d) il confronto sinergico e l accoglimento degli orientamenti del coordinamento istituzionale e) la progettazione o la rimodulazione dei servizi/interventi da attivare nell ambito; f) l individuazione delle problematicità e l attivazione delle connessioni della rete complessiva dei servizi; g) la definizione del sistema di rete fra i Comuni ed i diversi soggetti dell ambito territoriale; h) la predisposizione di una relazione annuale sullo stato di attuazione del Piano di Zona con l indicazione del livello di attuazione e del grado di soddisfazione dell utenza; i) la predisposizione di piani di lavoro e di comunicazione relativamente alle aree di intervento previsto dal Piano di Zona; j) l aggiornamento e diffusione in materia di normativa regionale, nazionale, europea anche al fine di intercettare ulteriori risorse economiche; k) l attuazione del sistema informativo unitario promuovendo l innovazione tecnologica; l) l attuazione delle azioni di sistema quali relazioni di rete e culturali, di formazione, di ricerca, di integrazione socio sanitaria e di quant altro assicuri l organicità e l efficacia dei servizi e delle prestazioni, nonché la valorizzazione dei diritti di cittadinanza. Articolo 6 STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELL UFFICIO DI PIANO L ufficio di Piano è strutturato così come segue: direzione e coordinamento; - area segreteria e amministrazione; - area gestione contabile / contratti e appalti; - area pubbliche relazioni / comunicazione; - sistema informativo unitario; - area ricerca, coordinamento progetti, monitoraggio e valutazione. Articolo 7 PERSONALE DELL UFFICIO DI PIANO L Ufficio di Piano si può avvalere di personale distaccato dai Comuni sottoscrittori o di consulenti o collaboratori esterni ai sensi di quanto previsto dall Accordo di Programma del La dotazione di risorse umane è annualmente programmata dal Coordinamento Istituzionale in relazione agli obiettivi programmati e alle risorse finanziarie disponibili. 3
4 Articolo 8 PERSONALE ESTERNO DELL UFFICIO DI PIANO Gli affidamenti degli incarichi di consulenza e di collaborazione esterna avvengono con provvedimento dirigenziale. Le variazioni alla dotazione organica del personale e le eventuali proroghe del gruppo di lavoro dell Ufficio di Piano sono deliberate dal Coordinamento istituzionale su proposta del dirigente dell Ufficio di Piano. Il personale in dotazione dell ufficio di Piano è sottoposto funzionalmente e gerarchicamente al Dirigente al quale deve rispondere per quanto attiene a compiti, funzioni, organizzazione del lavoro. Spetta al Dirigente, in relazione alle esigenze dei servizi da prestare, determinare l orario di lavoro. Articolo 9 DIRIGENTE DELL UFFICIO DI PIANO Alla direzione del Piano di Zona è preposto un Dirigente, così come previsto dagli articoli 107, comma 3 e 109, comma 2 del T.U. 267/00, nominato dal Coordinamento istituzionale ed incaricato del Sindaco del Comune Capofila, secondo quanto previsto dall art. 6 dell Accordo di Programma sottoscritto in data , su nomina del Coordinamento Istituzionale. Articolo 10 COMPETENZE DEL DIRIGENTE Il Dirigente dell ufficio di Piano, adempie a tutti gli atti previsti dall art. 107 comma 3 del T.U. 267/00 ed inoltre: a) segue l esercizio delle funzioni attribuite all U.d.P., e interpella direttamente, se necessario, gli uffici o i responsabili degli interventi di competenza; b) propone la definizione di intese e accordi interistituzionali; c) sollecita le amministrazioni o gli uffici in caso di ritardi o di inadempimenti; d) persegue gli obiettivi di cui all art. 4. Esso, in conformità alle decisioni assunte dal Coordinamento, adotta gli atti e i provvedimenti amministrativi conseguenti. Articolo 11 NORME DI COMPORTAMENTO In ossequio ai principi enunciati all art. 5, i componenti assumono atteggiamenti improntati al problem solving. In ogni caso, va seguito il criterio della massima diligenza per superare eventuali difficoltà sopraggiunte, specie per quanto attiene alla fase esecutiva dei progetti del Piano di Zona. Articolo 12 - SEGRETO PROFESSIONALE Fermo restando quanto previsto in argomento dalla legge, il professionista è tenuto ad osservare tutti gli accorgimenti che attengono alla discrezionalità, alla non divulgazione di notizie, atti o fatti che possono nuocere i terzi coinvolti o interessati alla partecipazione di gare per gli affidamenti dei servizi e prestazioni previsti dal Piano di Zona. Articolo 13 CLAUSOLA DI SALAVAGUARDIA Per quanto non previsto nel presente regolamento, si rimanda alle normative vigenti in materia. 4
5 Articolo 14 NORMA DI MODIFICA Il presente regolamento potrà essere rivisto, alla luce delle applicazioni dei programmi prestabiliti dal Piano di Zona, per la costruzione del sistema integrato dei servizi sociali e socio sanitari. 5
6 INDICE Articolo 1 OGGETTO DEL REGOLAMENTO... 2 Articolo 2 - SEDE E RISORSE STRUMENTALI E FINANZIARIE... 2 Articolo 3 - FINALITA... 2 Articolo 4 OBIETTIVI... 2 Articolo 5 - FUNZIONI E COMPETENZE...2 Articolo 6 STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELL UFFICIO DI PIANO... 3 Articolo 7 PERSONALE DELL UFFICIO DI PIANO... 3 Articolo 8 PERSONALE ESTERNO DELL UFFICIO DI PIANO...4 Articolo 9 DIRIGENTE DELL UFFICIO DI PIANO...4 Articolo 10 COMPETENZE DEL DIRIGENTE...4 Articolo 11 NORME DI COMPORTAMENTO...4 Articolo 12 - SEGRETO PROFESSIONALE...4 Articolo 13 CLAUSOLA DI SALAVAGUARDIA...4 Articolo 14 NORMA DI MODIFICA
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