COMUNICAZIONE. Simona Ravera. Nuova Cascina Bianca Cooperativa Sociale Onlus- Corsico
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1 COMUNICAZIONE Simona Ravera psicologa-psicoterapeuta Nuova Cascina Bianca Cooperativa Sociale Onlus- Corsico 1
2 INSEGNARE ALLE PERSONE CON AUTISMO LE ABILITA COMUNICATIVE NECESSARIE PER VIVERE MEGLIO NEL LORO AMBIENTE.
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5 blutornado!
6 EDUCAZIONE AUMENTARE IL PROPRIO POTERE PERSONALE A INCIDERE SULLA REALTA
7 EDUCAZIONE LA NECESSITA DI EDUCAZIONE SI ESTENDE BEN OLTRE LA FASCIA INFANTILE E VA FINO ALL ETA ADULTA TEMPI DIFFERITI DI APPRENDIMENTO DIFFICOLTA DI GENERALIZZAZIONE TREATMENT IS EDUCATION
8 EDUCAZIONE ABILITA DA INSEGNARE PUO IMPARARE QUANDO POSSIEDE I PREREQUISITI NECESSARI SONO UTILI PER LA SUA VITA NEL SUO AMBIENTE SONO LA BASE PER APPRENDIMENTI FUTURI
9 EDUCAZIONE aree del lavoro educativo: intersoggettività comunicazione abilità sociali richiedono interazione tra più soggetti e l organizzazione chiara di tempi, spazi, ausili visivi per il superamento delle maggiori fatiche delle persone con autismo
10 EDUCAZIONE intersoggettività riconoscere l esistenza dell altro e di se stesso come oggetti di interazione piacere del contatto e dello scambio, l adesione ai turni riconoscimento sociale del viso e della voce come stimoli salienti dell interazione PREREQUISITO PER ABILITA SOCIALI E COMUNICAIZONE
11 EDUCAZIONE abilità sociali risolvere i problemi posti dai contatti sociali per vivere in modo soddisfacente sapendo cosa fare nelle diverse situazioni sociali
12 EDUCAZIONE comunicazione inviare e ricevere messaggi dalle altre persone
13 Deficit persistente nella comunicazione sociale e nell interazione sociale 1. Deficit nella reciprocità socio-emotiva che va da un approccio sociale anormale e insuccesso nella normale conversazione (botta e risposta) attraverso una ridotta condivisione di interessi, emozioni, percezione mentale e reazione fino alla totale mancanza di iniziativa nell interazione sociale. 2. Deficit nei comportamenti comunicativi non verbali usati per l interazione sociale, da una scarsa integrazione della comunicazione verbale e non verbale, attraverso anormalità nel contatto oculare e nel linguaggio del corpo, o deficit nella comprensione e nell uso della comunicazione non verbale, fino alla totale mancanza di espressività facciale e gestualità. 3. Deficit nella creazione e mantenimento di relazioni appropriate al livello di sviluppo (non comprese quelle con i genitori e caregiver); che vanno da difficoltà nell adattare il comportamento ai diversi contesti sociali attraverso difficoltà nella condivisione del gioco immaginativo e nel fare amicizie fino all apparente assenza di interesse per le persone.
14 Comportamenti e/o interessi e/o attività ristrette e ripetitive. 1.Linguaggio, movimenti o uso di oggetti stereotipati o ripetitivi, come semplici stereotipie motorie, ecolalia, uso ripetitivo di oggetti, o frasi idiosincratiche. 2. Eccessiva fedeltà alla routine, comportamenti verbali o non verbali riutilizzati o eccessiva riluttanza ai cambiamenti: rituali motori, insistenza nel fare la stessa strada o mangiare lo stesso cibo, domande incessanti o estremo stress a seguito di piccoli cambiamenti. 3. Interessi altamente ristretti e fissati, anormali in intensità o argomenti: forte attaccamento o interesse per oggetti insoliti, interessi eccessivamente persistenti o circostanziati. 4. Iper o Ipo-reattività agli stimoli sensoriali o interessi insoliti verso aspetti sensoriali dell ambiente: apparente indifferenza al caldo/freddo/ dolore, risposta avversa a suoni o consistenze specifiche, eccessivo annusare o toccare gli oggetti, attrazione per luci o oggetti roteanti. eliminazione del ritardo/ menomazione del linguaggio fra i sintomi necessari alla diagnosi e l introduzione della sensibilità insolita agli stimoli sensoriali come
15 EDUCAZIONE e comunicazione si lavora su queste aree così delicate trascorrendo la maggior parte del tempo su terreni più sicuri: attività motoria, percezione, lavoro pratico e concreto per la costruzione di un MONDO COMUNE
16 COMUNICAZIONE COMUNICAZIONE COME ABILITA PER LA VITA QUOTIDIANA Obiettiva difficoltà nell apprendimento della comunicazione ricettiva ed espressiva Distaccarsi dall abitudine a pensare che la comunicazione sia un abilità innata Dobbiamo pensare alla comunicazione come l insieme di singoli atti che hanno utilità in un determinato contesto
17 ABBL-S
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19 COMUNICAZIONE
20 COMUNICAZIONE MODELLO COMUNICAZIONE SPONTANEA Le abilità possedute vengono valutate per essere i mattoni con cui costruire nuove abilità spontanee (principio di apprendimento)
21 COMUNICAZIONE MODELLO DIMENSIONI DELLA COMUNICAZIONE funzioni - scopi che possiamo perseguire forme - contesto, codice, contatto categorie semantiche (significati) parole contesti
22 COMUNICAZIONE FUNZIONE per quale scopo comunichiamo. 6 categorie principali: ottenere attenzione richiedere rifiutare commentare cercare informazioni esprimere sentimenti
23 COMUNICAZIONE Nelle persone con autismo c è una scarsa capacità di usare le diverse funzioni comunicative il nero è brutto, il nero è da lutto..
24 COMUNICAZIONE CONTESTO molte sottili variazioni di comunicazione a seconda del contesto in cui ci esprimiamo
25 COMUNICAZIONE CATEGORIE SEMANTICHE chi ha portato qui il mare? parole riferite ad azioni parole riferite alla parola agente parole riferite a oggetto agito parole riferite a luogo dell oggetto
26 COMUNICAZIONE FUNZIONE per quale scopo comunichiamo. 6 categorie principali: ottenere attenzione richiedere rifiutare commentare cercare informazioni esprimere sentimenti
27 COMUNICAZIONE MODELLO INTERVENTO INDIVIDUALIZZATO Le abilità possedute vengono valutate per ogni persona, quali sono utilizzate in modo flessibile e quali rappresentano i prerequisiti per un passo successivo
28 COMUNICAZIONE MODELLO VECCHIE E NUOVE ABILITA imparare una sola nuova abilità in un unica dimensione
29 COMUNICAZIONE MODELLO FLESSIBILITA integrazione di abilità attraverso varie dimensioni
30 Cosa implica la comunicazione LINGUAGGIO Espressivo Ricettivo 15/04/2013
31 COMUNICAZIONE Sul versante espressivo abbiamo: - ritardo o assenza dello sviluppo del linguaggio, - assenza dell uso di gesti o mimica per esprimersi, - incapacità di iniziare e sostenere una conversazione, - presenza di ecolalie, - uso del linguaggio in assenza di finalità comunicative, - alterazioni della prosodia, del ritmo e dell intensità dell eloquio, - uso metaforico del linguaggio. mentre sul versante recettivo abbiamo: - incapacità di comprendere frasi semplici, - incapacità di mettere in atto istruzioni o comandi, - assenza di reazioni alle voci umane, - assenza di risposta all udire il proprio nome
32 linguaggio ricettivo Le capacità di comprensione linguistica possono facilmente essere sopravvalutate a causa di indizi legati alla situazione e della loro memorizzazione delle routine quotidiane UNA VALUTAZIONE DELLE CAPACITA DI COMPRENSIONE DOVREBBE 15/04/2013 QUINDI ESAMINARE COSA SUCCEDE QUANDO LE ISTRUZIONI USATE VENGONO CAMBIATE IN UNA VARIETA DI CONTESTI QUOTIDIANI
33 linguaggio ricettivo Per valutare il livello di comprensione si possono utilizzare degli esercizi al tavolo di lavoro quali ad esempio gli esercizi di accoppiamento e categorizzazione 15/04/2013
34 linguaggio espressivo
35 linguaggio espressivo
36 La valutazione della comunicazione dovrebbe determinare non solo il repertorio di comportamenti usati per comunicare ma anche le funzioni comunicative espresse. Utile nella valutazione con persone con autismo è la triade di funzioni definita da Bruner: regolazione del comportamento, interazione sociale e attenzione congiunta
37 Linguaggio espressivo: la funzione Per le persone con autismo la funzione più semplice e la prima ad emergere è la regolazione del comportamento mentre, la più difficile da ottenere è l attenzione congiunta e a questa strettamente connessa la difficoltà nella reciprocità sociale. Dott.ssa Alessandra Ballarè 15/04/2013
38 Valutazione delle capacità sociocomunicative e socioemotive. LA VALUTAZIONE DELLA COMUNICAZIONE DI PERSONE AUTISTICHE DOVREBBE PRENDERE IN CONSIDERAZIONE : - LA CAPACITA DI UN INDIVIDUO DI SINCRONIZZARE E REGOLARE LE INTENZIONI CHE RICHIEDONO UNO SCAMBIO DI TURNI. - LA CAPACITA DI UTILIZZARE SEGNALI SOCIOAFFETTIVI ( espressioni facciali, dimostrazioni emotive, uso dello sguardo ecc..) - LA CAPACITA DI RELAZIONE SOCIALE INTESA COME LA MOTIVAZIONE A CONDIVIDERE LE EMOZIONI DAGLI ALTRI Dott.ssa Alessandra Ballar 15/04/2013
39 Valutazione delle capacità sociocomunicative e socioemotive.
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41 DOMANI VADO ALL'OSPEDALE DI CARATE PER CURARE I DENTI METTO IL PIGIAMA E ASPETTO CON UNA MASCHERINA MI FANNO DORMIRE MI METTONO A LETTO IL DOTTORE CURA IL MIO DENTE
42 SABATO PARTENZA DOMENICA TREKKING LUNEDI KAYAK MARTEDI' CERAMICA AUTOSTRADA TREKKING SPIAGGIA SPIAGGIA TRAGHETTO GIACOMO E FRANCESCO GIACOMO E FRANCESCO SASSI TURCHINI KAYAK LAB CERAMICA RAKU ISOLA D'ELBA SASSI TURCHINI SPIAGGIA PORTO AZZURRO PICNIC SPIAGGIA DI PROCCHIO PICNIC CON ALESSANDRA RIPOSO RIPOSO PORTO AZZURRO CAPOLIVERI CENA PORTO AZZURRO
43 migliorare la comunicazione Mostrare una varietà di immagini che richiamino allo stesso significato e educare operatori, familiari ad accompagnare le azioni, nella quotidianità, che richiamano ( con enfasi) a quell etichetta verbale.
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45 Dov'è il fiore? Dov'è il pennarello? Dove sono le saponette? Dov'è il libro? Dov'è l'arancia?
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48 SE NON SO NOMINARLO NON SO NEMMENO PENSARLO Arrival, 2017
49 PENSARE PER IMMAGINI Io penso per immagini, non penso con il linguaggio. Tutti i miei pensieri sono come filmati che scorrono nella mia immaginazione. Le immagini sono state il mio primo linguaggio e le parole il mio secondo. I nomi erano le parole più facili da imparare perché potevo farmi nella mente un immagine della parola T. Grandin, pensare per immagini, 1986.
50 CATEGORIE SEMANTICHE OGGETTO oggetto voluto oggetto agito oggetto nominato o descritto AZIONE azione propria azione di altri azioni dell oggetto PERSONA persona che fa persona che vuole
51 CATEGORIE SEMANTICHE POSIZIONE posizione propria posizione di altri posizione dell oggetto CATEGORIE MENO FREQUENTI persona ricevente persona su cui si agisce persona che prova sentimenti qualità della persona desiderio o bisogno stati interni ripetizioni negazioni affermazioni tempo parole sociali
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56 test com-for la prevedibilità è la base per poter fare delle proposte educative. Ogni soggetto autistico ricerca prevedibilità e strutturazione, all interno però di un proprio personale sistema di organizzazione della realtà e dell esperienza. Riuscire a essere compresi da questo sistema di organizzazione è l unica condizione che permette con ragionevole sicurezza di proporre progetti psicoeducativi efficaci, per la ragione più semplice: che possono essere compresi.
57 test com-for Il materiale è composto di item bidimensionali (immagini, fotografie, pittogrammi e disegni) e item di formato tridimensionale (giocattoli e oggetti di uso quotidiano) Il protocollo di registrazione permette di seguire la somministrazione e registrare la performance del soggetto.
58 la percezione (intesa come processo che permette di interpretare l informazione rilevata dagli organi sensoriali) segue evolutivamente quattro livelli: sensazione, presentazione, rappresentazione e metarappresentazione. A livello di Sensazione si collocano le esperienze sensoriali (olfatto, gusto, vista, udito, tatto, equilibrio) che vengono registrate attraverso diversi canali sensoriali, ma non si integrano tra loro e restano separate, senza alcun senso unitario. A livello di Presentazione, la persona percepisce le informazioni sensoriali e riesce anche ad integrarle comprendendone il significato (come si usa un oggetto, a cosa serve), ma solo all interno di un contesto concreto e alla presenza di tutti gli elementi distintivi (ad esempio un bicchiere pieno d acqua a tavola). Soltanto quando la persona raggiunge il livello di Rappresentazione viene compreso il significato referenziale di oggetti e immagini, che possono esser usati nella loro funzione simbolica, anche e soprattutto a scopo comunicativo. A livello di Metarappresentazione, infine, è possibile operare sia su significati simbolici (con il linguaggio o la comunicazione attraverso immagini simboliche o scritte) che su rappresentazioni di secondo livello, che vanno al di là del significato letterale principale. È il livello che permette di comprendere e usare il gioco simbolico, capire le metafore o i doppi sensi, e muoversi infine nei significati di tipo mentalistico, relativi alla Teoria della Mente.
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60 identificazione degli obiettivi Aspettative a lungo termine Aspettative intermedie Aspettative immediate
61 identificazione degli obiettivi realistici in termini di abilità già presenti per il miglioramento della comunicazione in situazioni quotidiane o per la sopravvivenza importanti per la famiglia
62 identificazione degli obiettivi abilità necessarie per ogni dimensione della comunicazione: devo andare in bagno funzione categoria semantica forma parola contesto
63 sistemi di comunicazione comunicazione motoria - no abilità simboliche comunicazione gestuale - no abilità simboliche qualche comprensione dei gesti comunicazione figurale - interesse per le immagini, rappresentazione concettuale oggetto comunicazione scritta - livello simbolico, parola scritta rappresenta concetto comunicazione con i segni - livello simbolico comunicazione verbale
64 in famiglia - FUNZIONI QUANDO RICHIESTA OTTENERE ATTENZIONE COMMENTO RIFIUTA DARE INFORMAZIONI ESPRIMERE SENTIMENTI
65 in famiglia - categorie semantiche QUALI PAROLE O SEGNI USA ETICHETTAMENTO OGGETTI NOMINA PERSONE VERBALIZZA AZIONI HA PAROLE PER LE POSIZIONI DEFINISCE STATI INTERNI
66 in famiglia - contesti CON CHI QUANDO AMBIENTI NOTI FAVORENTI O NO
67 famiglia - forme QUALI MODI DI COMUNICARE USA QUANTO E FACILE CAPIRE COSA COMUNICA
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69 OBIETTIVI PER LA COMUNICAZIONE scegliere una meta - una dimensione scegliere un abilità necessaria per raggiungere una meta cercare abilità possedute nelle altre 4 dimensioni formulare un obiettivo utile
70 storie sociali parola scritta sostenuta da immagini linguaggio concreto e non metaforico ambiente reale STRUMENTO DI INSEGNAMENTO DIRETTO strumento per indicare a una persona come ci si comporta in una data situazione
71 sistemi di comunicazione prerequisiti: leggere e capire ascoltare e capire struttura: categorie semantiche forma, grammatica, sintassi comprese dalla persona
72 come scrivere una storia sociale frase descrittive, soggettive, affermative e direttive frasi di controllo, cooperative, miste proporzione 0-1 frasi direttive o di controllo 2-5 frasi descrittive, soggettive, affermative o cooperative INTRODUZIONE PARTE CENTRALE CONCLUSIONE
73 come scrivere una storia sociale personalizzare il testo scrivere in prima persona linguaggio positivo DARE UN TITOLO efficace quando: gli autori sono sociali, dimostrano cooperazione, abilità a risolvere i problemi
74 SE NON SO NOMINARLO NON SO NEMMENO PENSARLO Arrival, 2017
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