Decisione N del 15 aprile 2015

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1 COLLEGIO DI MILANO composto dai signori: (MI) LAPERTOSA (MI) LUCCHINI GUASTALLA (MI) ORLANDI Presidente Membro designato dalla Banca d'italia Membro designato dalla Banca d'italia (MI) GRECO Membro designato da Associazione rappresentativa degli intermediari (MI) ESTRANGEROS Membro designato da Associazione rappresentativa dei clienti Relatore (MI) LUCCHINI GUASTALLA Nella seduta del 05/02/2015 dopo aver esaminato: - il ricorso e la documentazione allegata - le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione - la relazione della Segreteria tecnica FATTO Il ricorrente chiede l accredito sul suo conto corrente dell importo di ,00, pari all importo del valore dell assegno circolare risultato smarrito e contraffatto, oltre ad accessori. Più precisamente, nel presente procedimento sono convenuti due intermediari: si indicherà, dunque, come intermediario A l intermediario negoziatore dell assegno circolare e come intermediario B l intermediario emittente il titolo. Con Memoria integrativa al ricorso, la parte ricorrente, nel ricostruire la vicenda all origine del presente procedimento, ha fatto, in sintesi, osservare che: l istante è titolare di un attività commerciale avente ad oggetto la vendita di impianti audio hi-fi e di televisori di un noto marchio di rilevante qualità ed elevato costo; nel corso delle trattative per la vendita di un televisore, riceveva da un cliente non abituale un assegno circolare di ,00; in data 02/04/2013 presentava tale titolo all incasso presso il primo intermediario convenuto (Banca A); in quell occasione il cassiere della filiale, dopo averne verificato la regolarità, lo rassicurava in ordine al raggiunto buon esito dell operazione e confermandogli che la relativa provvista era stata attribuita sul suo conto corrente ; Pag. 2/6

2 in considerazione del buon esito della transazione bancaria l istante completava le operazioni di vendita ; dopo alcuni giorni, apprendeva dal Direttore della Filiale (Banca A) del mancato buon esito dell assegno presentato, in quanto seppur genuino e non contraffatto in alcuna sua parte, risultava rubato; alla luce dei fatti descritti, nel ritenere gravemente negligente sia la condotta della banca emittente (Banca B) sia della banca negoziatrice, in data 20/12/2013 presentava reclamo nei confronti di entrambi gli intermediari, chiedendo la restituzione della somma portata dall assegno non pagato, pari a ,00, oltre alle spese di intervento; entrambe le convenute rigettavano l istanza sulla base delle argomentazioni, poi riprese con le controdeduzioni. A supporto della pretesa risarcitoria, la parte ricorrente ha ritenuto entrambi gli intermediari responsabili dell accaduto, facendo presente che: relativamente alla banca negoziatrice (banca A) l intermediario si era reso inadempiente, in quanto non aveva verificato la genuinità del titolo accedendo alla Centrale di Allarme Interbancario, pur avendo avuto seduta stante la possibilità di controllare il salvo buon fine del titolo presentato; in concreto, quindi, la convenuta era venuta meno ai propri doveri contrattuali ; le difese della stessa facevano richiamo alla clausola contrattuale di comodo, che consente di accettare gli assegni salvo buon fine ; relativamente alla banca emittente (banca B) l intermediario non avrebbe dato prova di avere fatto tutto il possibile per evitare la sottrazione dei titoli né avrebbe dimostrato di avere provveduto a denunciare tempestivamente il furto alla Pubblica Autorità, dandone idonea pubblicità, né di avere alimentato correttamente la CAI. La parte ricorrente ha chiesto di accertare la responsabilità della banca emittente e della banca negoziatrice nella causazione del danno subito per effetto del mancato pagamento dell assegno circolare oggetto di controversia, affinché diano corso in solido fra loro al risarcimento di ,00 oltre ad accessori. Nella richiesta integrativa al ricorso a titolo di rimborso, oltre al valore facciale del titolo, ha richiesto gli interessi maturati dalla data del 02/04/2013 all effettivo saldo e alla rifusione delle spese del presente procedimento ed ogni altro eventuale accessorio. In sede di controdeduzioni, l intermediario A ha eccepito l improcedibilità del ricorso, essendo pendente un procedimento penale per la stessa controversia oggetto del ricorso, come confermato dalla decisione del Collegio di Coordinamento n del 23 novembre A sostegno dell eccezione: ha allegato copia della denuncia presentata dal ricorrente in data 08/01/2013; ha richiamato le dichiarazioni rese dal legale nella memoria integrativa al ricorso, che avrebbe confermato l esistenza di un procedimento. In merito alla litispendenza, oltre al verbale di denuncia alla locale Questura, non si rinvengono informazioni circostanziate né evidenze documentali circa un eventuale procedimento penale in corso. Nel merito, ha fatto presente che le pretese risarcitorie formulate dalla parte ricorrente appaiono infondate, ribadendo, tra l altro, che: contrariamente a quanto asserito dal ricorrente, in occasione della presentazione del titolo, non era stato mai confermato il buon esito del versamento dell assegno Pag. 3/6

3 circolare né era stato mai rilasciato, per il tramite della banca emittente, il bene emissione ; risulterebbe falsa l asserzione riportata nella memoria integrativa al ricorso che in considerazione del buon esito della transazione bancaria il sig [ ] completava le operazioni di vendita ; secondo le dichiarazioni rese in denuncia, il bene era stato consegnato il 30/03/2013, mentre l assegno era stato presentato agli sportelli il successivo 2 aprile 2013; non sussisterebbe un nesso di causalità tra la condotta tenuta dalla resistente ed il fatto dannoso lamentato; la compravendita si era già conclusa da tre giorni quanto il titolo era stato presentato, quindi con assoluta estraneità della Banca. L intermediario A ha chiesto: in via preliminare, di dichiarare l improcedibilità del ricorso stante la pendenza di un procedimento penale nel merito, rigettare il ricorso per l integrale infondatezza delle argomentazioni poste a base ricorso. La banca (apparente) emittente (Banca B), nelle controdeduzioni presentate il 25 luglio 2014, ha fatto, tra l altro, presente che: dalle verifiche effettuate, era emerso che l assegno circolare o impagato faceva parte dei valori in bianco sottratti nel corso del furto avvenuto nella notte tra il 16 ed il 17 luglio 2011; il responsabile dell agenzia, ove era avvenuto il furto, nella giornata del 18/07/2011 aveva denunciato il furto e, apponendo il blocco dell assegno in bianco sottratto nella procedura, era stata generata automaticamente la predisposizione e l invio della segnalazione nell Archivio segmento PASS, con divulgazione in data 19/07/2011. A difesa del proprio operato, l intermediario ha ribadito che a suo tempo: erano stati predisposti tutti gli accorgimenti e le attenzioni per la corretta custodia dei valori in bianco; era stato tempestivamente denunciato il furto dei valori alle competenti Autorità ed era stato correttamente aggiornato l archivio in CAI, precisando che, nel caso in questione, la banca negoziatrice avrebbe potuto consultare il predetto Archivio e, di conseguenza, astenersi dal negoziare l assegno. L intermediario B ha chiesto di rigettare il ricorso anche alla luce di recenti orientamenti favorevoli in materia. DIRITTO Prima di esaminare nel merito la controversia, sembra opportuno riportare alcuni aspetti essenziali ai fini della decisione. Il ricorso verte sull accertamento della responsabilità, eventualmente concorrente tra i due intermediari coinvolti, per i danni subiti dal cliente a seguito del mancato incasso di un assegno circolare per un importo complessivo di ,00 oltre agli interessi maturati dalla data del 02/04/2013 all effettivo saldo e alla rifusione delle spese del presente procedimento ed ogni altro eventuale accessorio. La copia dell assegno circolare controverso è prodotta agli atti. Circa la vendita del bene, la parte ricorrente al punto 5 della nota integrativa al ricorso dichiara che in considerazione del buon esito della transazione bancaria il sig. [ ] completava le operazioni di vendita. Sul punto, la banca negoziatrice (banca A) fa osservare che tale dichiarazione non corrisponderebbe al vero, in quanto la consegna del bene sarebbe avvenuta il 30 marzo 2013 e, quindi, in data antecedente alla presentazione del titolo all incasso. Pag. 4/6

4 A comprova di quanto precisato al precedente punto E. la banca ha richiamato le dichiarazioni rese dallo stesso ricorrente nel verbale di denuncia agli atti del presente procedimento. L intermediario B (Emittente) ha prodotto agli atti documento da cui risulta l avvenuto inserimento degli assegni smarriti/sottratti nel segmento PASS della Centrale di Allarme Interbancaria. Le coordinate assegno sopra indicate paiono includere i numeri che contraddistinguono l assegno di cui alla presente contestazione. Relativamente alla negoziazione, si dispone solo della ricevuta di versamento, sottoscritta dal ricorrente, da cui si rileva la data di presentazione del 02/04/2013 e la valuta di accredito del 03/04/2013. Su tale documento non si rinvengono spese di addebito. La banca negoziatrice ha allegato le norme contrattuali che disciplinano l accredito degli assegni Sbf. Non sono accluse le condizioni economiche riferite alle spese e valute sia in fase di presentazione sia nell eventuale successiva fase di storno del titolo. Nell istanza, la parte ricorrente fa richiamo al rimborso di imprecisati oneri accessori. Relativamente a tali ultime spese, non è stata allegata documentazione a comprova, fatta eccezione per le spese di presentazione del ricorso. Non si rinviene in atti alcuna informazione circa l effettiva instaurazione di un procedimento penale a seguito della denuncia presentata nei confronti del nominativo che si era presentato per l acquisto dei beni. L intermediario B ha allegato copia della denuncia a suo tempo presentata per il furto dei valori. Ciò chiarito, e venendo all esame della presente controversia, va anzitutto disattesa l eccezione di litispendenza sollevata in rito dal primo intermediario, non essendo versata in atti documentazione alcuna che ne attesti l effettiva ricorrenza. Quanto al merito della presente vertenza, deve affermarsi la correttezza dell operato dell intermediario B, il quale, dopo aver subito il furto dei titoli in questione, ha provveduto tempestivamente a denunciarlo alle competenti autorità e a inserire in CAI idonea segnalazione dell avvenuta sottrazione dei titoli oggetto del furto, consentendo così a tutto il sistema bancario di poter essere edotto dell avvenuto furto per mezzo della consultazione dell apposita sezione della menzionata banca dati. Venendo ora all esame del merito della vertenza, con riferimento alla posizione dell intermediario A, non può non essere rilevato che, dalla documentazione in atti (in particolare, dalla copia della denuncia resa alle competenti autorità), risulta che, al momento della presentazione del titolo di credito per cui è causa alla banca negoziatrice, non solo il contratto tra il ricorrente e la parte acquirente era stato già concluso, ma la merce era già stata a quest ultima consegnata, con ciò dovendosi concludere che la truffa ai danni del ricorrente si era ormai già completamente consumata. In conclusione, quand anche la banca negoziatrice avesse rilevato immediatamente che l assegno de quo era un assegno oggetto di furto e di successiva falsificazione, ciò non avrebbe potuto essere di alcun giovamento alla parte ricorrente, la quale aveva ormai, dopo la consegna della merce ai malfattori, definitivamente subito il pregiudizio economico della truffa perpetrata ai suoi danni. Quanto appena rilevato determina in radice una totale assenza di nesso di causalità tra la lamentata (ed eventuale) negligenza dell intermediario A e la realizzazione del pregiudizio di cui la parte ricorrente chiede di essere tenuta indenne. Pag. 5/6

5 Il Collegio non accoglie il ricorso. PER QUESTI MOTIVI IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 6/6