Tecniche di mediazione: introduzione alla comunicazione nuova figura professionale costruzione di una buona relazione tra le parti

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1 Il procedimento di mediazione, oggi disciplinato dal DLgs n 28/2010, introduce nel nostro sistema una nuova figura professionale, quella appunto del mediatore che deve necessariamente possedere competenze trasversali: giuridiche, tecniche e relazionali Il successo del procedimento di mediazione si basa, infatti, sulla costruzione di una buona relazione tra le parti presenti al tavolo della mediazione [1] È allora imprescindibile per lo svolgimento di tale attività la conoscenza dei principi su cui si basano le relazioni, le regole della comunicazione ed i fondamenti psicologici su cui si fonda una relazione Nello svolgimento della sua attività, dunque, il mediatore deve dare sempre lo stesso peso sia alla dimensione normativa sia a quella relazionale, ed in ordine a quest ultima sia alla dimensione cognitiva sia a quella emotiva, parimenti fondamentali nella costruzione della relazione tra le parti Si tratta, quindi, di acquisire una serie di competenze minime che comprendono un intera serie 1 / 11

2 di qualità e competenze sociali proprie degli esseri umani, caratterizzate tutte dalla difficoltà nel definirle e quantificarle esattamente, come ad esempio la capacità di ascoltare e la capacità di gestire il conflitto Si tratta di competenze relazionali e comunicative legate all adeguata comprensione ed utilizzo, da un punto di vista cognitivo e funzionale, delle regole di interazione sociale L idea di uomo esclusivamente razionale è stata inficiata dalle neuroscienze nell ultimo secolo: l uomo è ragione ed emozione insieme Risale a Cartesio quella separazione drastica fra emozione e intelletto che per secoli è stata un criterio ispiratore della ricerca e secondo la quale la res extensa (il corpo) sarebbe stata soggetta alle leggi necessarie della fisica, mentre la res cogitans (la mente) sfuggiva invece a quelle leggi Antonio Damasio, professore di Neurologia in California, negli anni 90, ha posto in evidenza l errore di Cartesio dimostrando l essenzialità del valore cognitivo delle emozioni e basando tale dimostrazione su osservazioni di tipo anatomico-funzionale del sistema nervoso centrale [2] 2 / 11

3 In sostanza, egli afferma che la mente dell uomo non è puro pensiero, ma è correlata con un organismo intero, in possesso di un cervello e di un corpo integrati in piena interazione con un ambiente fisico e sociale È dunque inadeguato concepire cervello, mente e comportamento in termini di contrapposizione ma vanno intese come entità interconnesse tra di loro Se è vero che la relazione si basa sulla comunicazione sembra opportuno fare alcune precisazioni In italiano, il termine comunicazione ha il significato semantico di far conoscere, rendere noto La comunicazione è un processo costituito da un soggetto che ha intenzione di far sì che il ricevente pensi o faccia qualcosa 3 / 11

4 Lo studio della comunicazione umana si divide nei settori della sintassi, della semantica e pragmatica Al fine della mediazione ci interessa in particolar modo il settore della pragmatica, secondo il quale la comunicazione influenza il comportamento Oggetto della pragmatica non sono soltanto le parole ma anche i fatti non verbali concomitanti come pure il linguaggio del corpo In questo campo i termini comunicazione e comportamento sono usati come sinonimi È necessario, quindi, esporre i cinque assiomi della comunicazione, posti da uno dei più importanti studiosi della materia, Watzlawick [3] Il primo assioma enuncia l impossibilità di non comunicare Dice Watzlawick, «L uomo che guarda fisso davanti a sé mentre fa colazione in una tavola calda affollata, o il passeggero d aereo che siede con gli occhi chiusi, stanno entrambi comunicando che non vogliono parlare con nessuno né vogliono si rivolga loro la parola, e i vicini di solito afferrano il messaggio e rispondono lasciandoli in pace» 4 / 11

5 A prescindere, dunque, dalla propria volontà ciascun essere umano è comunque la sorgente di un flusso informativo Tecnicamente può dirsi che il comportamento non ha un suo opposto Non è possibile non avere un comportamento e non esiste un non comportamento Se, quindi, qualsiasi comportamento invia un messaggio e, pertanto, è comunicazione, pur volendo, non si può non comunicare Ora, se si accetta che l intero comportamento in una situazione di interazione ha valore di messaggio, vale a dire è comunicazione, ne consegue che il mediatore, consapevole di emettere anch egli messaggi pur senza proferire parola, farà bene ad adottare ogni cautela per governare al meglio tutti i segnali verbali e non verbali inviati alle parti Il secondo assioma afferma che ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto ed uno di relazione di modo che il secondo classifica il primo ed è quindi meta comunicazione 5 / 11

6 Ciò che connota in modo particolare i nostri messaggi non è solo ciò che diciamo ma come lo diciamo Nelle relazioni interpersonali i problemi comunicativi vengono risolti spesso con la capacità di meta comunicare Per comunicare in modo efficace ciascuno dovrebbe essere consapevole del messaggio che intende inviare, delle modalità che intende utilizzare tenendo conto anche del destinatario di esso Ogni messaggio verbale e non verbale racchiude i seguenti quattro aspetti: l aspetto di contenuto, che riguarda l insieme di fatti, idee ed opinioni circa l oggetto di riferimento della comunicazione; l aspetto dell autopresentazione che si riferisce al modo in cui la persona presenta se stesso nella comunicazione; l aspetto di appello concerne l insieme delle richieste che la persona fa nella sua comunicazione, cioè che cosa desidera raggiungere e che cosa vuole evitare; 6 / 11

7 l aspetto relazionale, infine, si riferisce alla definizione del rapporto reciproco e specificamente alla percezione che l interlocutore ha della persona che ascolta e della loro interazione In base alla meta comunicazione possiamo definire se un messaggio è congruente o meno Esso è congruente quando gli aspetti verbali e non verbali presenti in esso inviano la stessa informazione Viceversa siamo di fronte ad un messaggio incongruente quando due aspetti della comunicazione verbale oppure un aspetto verbale e uno non verbale o ancora due aspetti non verbali inviano informazioni di segno opposto Secondo il terzo assioma la natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione tra i comunicanti La comunicazione non è mai una sequenza neutra ed ininterrotta di scambi in quanto tra i 7 / 11

8 diversi messaggi i soggetti inseriscono sempre qualcosa come un gesto, una parola, una particolare espressione del volto che connota in modo particolare la relazione Considerato che la comunicazione non è un processo lineare ed unidirezionale quanto piuttosto un incrociarsi di messaggi in un continuum è importante fare attenzione alla rilevanza del ruolo che gioca nell ambito del processo comunicativo non solo il messaggio ma anche e soprattutto la risposta rilanciata dal destinatario Con il quarto assioma si sostiene che gli esseri umani comunicano sia con il modulo numerico che con quello analogico Il linguaggio numerico ha una sintassi logica assai complessa e di estrema efficacia ma manca di una semantica adeguata nel settore della relazione, mentre il linguaggio analogico non ha nessuna sintassi adeguata per definire in un modo che non sia ambiguo la natura delle relazioni Semplificando, nella comunicazione umana si hanno due possibilità del tutto diverse di far riferimento agli oggetti: usare immagini o parole Questi due modi di 8 / 11

9 comunicare quello mediante l immagine esplicativa e quello mediante la parola sono rispettivamente equivalenti ai concetti di analogico e di numerico Ogni volta che si usa una parola per nominare una cosa è evidente che il rapporto tra il nome e la cosa nominata è un rapporto stabilito arbitrariamente Invece nella comunicazione analogica (per immagini) c è qualcosa che è specificamente simile alla cosa Praticamente la comunicazione analogica è ogni comunicazione non verbale L espressione deve includere le posizioni del corpo, i gesti, le espressioni del viso, le inflessioni della voce, la sequenza, il ritmo e la cadenza delle stesse parole e ogni altra forma non verbale di cui l organismo sia capace Il linguaggio numerico serve a scambiare informazioni sugli oggetti ed ha la funzione di trasmettere la conoscenza di epoca in epoca C è però un settore in cui facciamo assegnamento quasi esclusivamente sulla comunicazione analogica, spesso discostandoci assai poco dall eredità che ci hanno trasmesso i nostri antenati mammiferi È questo il settore della relazione In generale può affermarsi che l aspetto di contenuto ha più probabilmente di essere trasmesso con un modulo numerico, mentre il modulo analogico avrà una netta predominanza nella trasmissione dell aspetto di relazione 9 / 11

10 In base all ultimo assioma, infine, tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari, a seconda che siano basati sull uguaglianza o sulla differenza Nelle relazioni simmetriche, i soggetti rispecchiano il comportamento dell altro, in quelle complementari, invece, il comportamento dell uno completa quello dell altro (ad una posizione one-up corrisponde una posizione one-down) [1] Il mediatore, secondo le prescrizioni del DLgs n 28/2010, è chiamato, in primo luogo, a far in modo che due o più soggetti possano giungere ad un accordo amichevole e, in secondo luogo, potrà proporre un ipotesi di soluzione della controversia (proposta) [2] DAMASIO AR, in L errore di Cartesio, Adelphi, Milano, 1994 [3] WATZLWICK P-HELMICK BEAVIN J-JACKSON DD, Pragmatics of Human Communication, trad it Pragmatica della comunicazione umana, Roma, / 11

11 * Avvocato, Mediatore Specializzato, Formatore Mcm Conciliare 11 / 11

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