Il fuoco e i suoi effetti
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- Uberto Pinto
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1 Concetti base di prevenzione incendi Il fuoco e i suoi effetti 28/10/2014 1
2 TRIANGOLO DEL FUOCO La combustione è una reazione chimica con sviluppo di calore che avviene fra due elementi (combustibile e comburente) in determinate condizioni attivati da una forma di energia (innesco) 28/10/2014 2
3 COMBUSTIBILI SOLIDI Percepibili nello spazio Con forma propria Caratteristiche fisiche influenti: - pezzatura e forma; - umidità 28/10/2014 3
4 ESPLOSIONE DELLE POLVERI Polveri di Limite inferiore di infiammabilità [gr/m 3 ] Temperatura di accensione Metalli Alluminio Ferro Magnesio Manganese Zinco Materie plastiche Gomma sintetica Polietilene Polistirolo Prodotti agricoli Amido Grano Legno Riso zucchero /10/2014 4
5 CLASSI D INCENDIO Classe A: incendi di materiali solidi, combustibili, infiammabili e incandescenti come legname, carboni, carta, tessuti, trucioli, pelli, gomma e derivati, rifiuti che fanno brace e il cui spegnimento presenta particolari difficoltà. 28/10/2014 5
6 COMBUSTIBILI LIQUIDI Percepibili nello spazio Senza forma propria Caratteristiche fisiche influenti: Temperatura d infiammabilità Campo d infiammabilità Densità rispetto all aria 28/10/2014 6
7 TEMPERATURA D INFIAMMABILITÀ La temperatura di infiammabilità è la più bassa temperatura alla quale un combustibile emette vapori sufficienti a formare con l aria una miscela che, se innescata, brucia spontaneamente. 28/10/2014 7
8 TEMPERATURA D INFIAMMABILITÀ Temperatura di infiammabilità ( C) Sostanza Valori indicativi Acetone - 18 Benzina - 20 Gasolio 65 Alcool etilico 13 Alcool metilico 11 Toluolo 4 Olio lubrificante 149 Legno /10/2014 8
9 CATEGORIA DI LIQUIDI INFIAMMABILI Categoria A: liquidi infiammabili con temperatura d infiammabilità inferiore a 21 C; Categoria B: liquidi infiammabili con temperatura d infiammabilità compresa fra 21 C e 65 C; Categoria C: liquidi infiammabili con temperatura d infiammabilità superiore a 65 C; 28/10/2014 9
10 TEMPERATURA D INFIAMMABILITÀ CONSIDERAZIONI: SOSTANZE ALTAMENTE INFIAMMABILI OLI COMBUSTIBILI 28/10/
11 LIMITE INFERIORE D INFIAMMABILITÀ È la percentuale minima in volume di vapori della sostanza infiammabile con l aria al di sotto della quale non si ha accensione anche in presenza di innesco (carenza di combustibile); 28/10/
12 LIMITE SUPERIORE D INFIAMMABILITÀ È la percentuale massima in volume di vapori della sostanza infiammabile con l aria al di sopra della quale non si ha accensione anche in presenza di innesco (carenza di comburente); 28/10/
13 CAMPO D INFIAMMABILITÀ È lo spazio, delimitato dai valori dei limiti inferiore e superiore di infiammabilità, entro il quale la miscela si accende in presenza di innesco. 28/10/
14 CAMPO D INFIAMMABILITÀ BENZINA 0,7 7,0 ACETILENE 1,5 82 METANO 5 15 BUTANO ALCOOL METILICO PROPANO 1,5 2,1 5,5 8,5 9,5 26,5 IDROGENO /10/
15 CLASSI D INCENDIO Classe B: incendi di materiali e liquidi come alcoli, solventi, oli minerali, grassi, eteri, benzine, ecc. 28/10/
16 COMBUSTIBILI GASSOSI Non percepibili nello spazio Senza forma propria Caratteristiche fisiche influenti: Campo d infiammabilità Densità rispetto all aria 28/10/
17 CLASSI D INCENDIO Classe C: incendi di materiali gassosi infiammabili come idrogeno, metano, acetilene, etilene, propilene ecc. 28/10/
18 CLASSI D INCENDIO Classe D: Incendi di metalli. Particolarmente pericolosi sono gli incendi di magnesio, sodio e alluminio. 28/10/
19 CLASSI D INCENDIO Classe F: (oli e grassi vegetali o animali) in apparecchi di cottura.. 28/10/
20 TEMPERATURA DI AUTOACCENSIONE La temperatura di autoaccensione rappresenta la temperatura minima alla quale un combustibile, in presenza d'aria brucia senza necessità di ulteriore innesco. 28/10/
21 TEMPERATURA DI AUTOACCENSIONE Temperatura di autoaccensione ( C) Sostanza Valori indicativi Acetone 540 Benzina 250 Gasolio 220 Idrogeno 560 Alcool metilico 455 Legno 500 Metano /10/
22 CAUSE D INCENDIO ( Risultati da ricerche delle compagnie di assicurazioni) DOLO 14% GUASTO ELETTRICO 24% APPARECCHIATURE RISCALDAMENTO 8% TAGLIO E SALDATURE 7% SIGARETTE 6% ALTRE 41% 28/10/2014 Comando VV.F. di Rimini Corso per Squadre di Emergenza 22
23 STATISTICA SULLE CONSEGUENZE DELL INCENDIO Aziende che riprendono l attività completamente 25% Aziende che riprendono l attività dopo tre anni 30% Aziende che non riprendono più l attività 45% 28/10/2014 Comando VV.F. di Rimini Corso per Squadre di Emergenza 23
24 PROPAGAZIONE DELL INCENDIO (CONDUZIONE) È la propagazione del calore attraverso un corpo solido capace di trasmettere il calore. ( bacchette metalliche, tubazioni, ecc) 28/10/
25 PROPAGAZIONE DELL INCENDIO (CONVEZIONE) È la propagazione del calore attraverso il rimescolamento di un corpo fluido, liquido o gassoso. (vento caldo, fumo, acqua in ebollizione, ecc) 28/10/
26 PROPAGAZIONE DELL INCENDIO (IRRAGGIAMENTO) La propagazione avviene tramite onde elettromagnetiche e quindi senza mezzo interposto (calore dal sole, microonde, ecc) 28/10/
27 PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE Nella combustione completa di materiali contenenti carbonio i prodotti principali sono: Vapore acqueo; Anidride carbonica. Nella combustione incompleta i prodotti principali sono: Vapore acqueo; Ossido di Carbonio. 28/10/
28 PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE I fumi sono formati da piccolissime particelle solide (sostanze incombuste ), liquide (vapor d acqua ) disperse nei gas prodotti durante la combustione (visti in precedenza) 28/10/
29 PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE Ossido di carbonio; Anidride carbonica; Idrogeno solforato; Acido cianidrico; Fosgene; Ammoniaca GAS 28/10/
30 PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE Il calore è la causa principale della propagazione degli incendi. Una temperatura dell aria di 150 C è da ritenersi sopportabile solo per brevissimo tempo e sempre che l aria sia sufficientemente secca. Negli incendi, invece, sono presenti grandi quantità di vapore acqueo, così anche temperature di 50 C risultano estremamente dannose. 28/10/
31 PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE FIAMME 28/10/
32 EVOLUZIONEZIONE DELL INCENDIO TEMPERATURA (flash-over) ignizione propagazione incendio generalizzato estinzione TEMPO andamento flash 28/10/
33 METODI DI SPEGNIMENTO SEPARAZIONE: separazione del combustibile dal comburente. SOFFOCAMENTO: riduzione della concentrazione del comburente fino ad fermare combustione. RAFFREDDAMENTO: diminuzione della temperatura del combustibile al di sotto della propria temperatura di infiammabilità; 28/10/
34 AGENTI ESTINGUENTI ACQUA; SCHIUMA; ANIDRIDE CARBONICA; POLVERE; IDROCARBURI ALOGENATI (HALON). 28/10/
35 LIMITAZIONE D USO (ACQUA) Trasmette l energia elettrica quindi non va usato sulle apparecchiature in tensione 28/10/
36 CAMPO DI IMPIEGO (ANIDRIDE CARBONICA O CO 2 ) Esercita una doppia azione estinguente di raffreddamento e soffocamento; Viene usata con risultati positivi su fuochi di varie classi ( A, B,) e non essendo conduttrice dell energia elettrica è usata anche su apparecchiature in tensione. 28/10/
37 CAMPO DI IMPIEGO (POLVERE) Caratteristiche: Le polveri estinguenti sono composte principalmente da sali alcalini, quali il bicarbonato di sodio e di potassio, il fosfato monoammonico, ecc.; contengono poi, in percentuali minori, altre sostanze; Agiscono sul fuoco con azione di raffreddamento di modesta entità inoltre esercitano sul combustibile una certa azione meccanica di separazione. 28/10/
38 LIMITAZIONE D USO (POLVERE) Le polveri non sono corrosive ne abrasive e non danno origine a prodotti nocivi; richiedono però dopo l erogazione un accurata pulizia delle parti sulle quali si sono depositate. 28/10/
39 IDRANTE A MURO Gli idranti Uni 45 vengono di solito posizionati all interno dell edificio da proteggere incassati nei muri o appoggiati ad essi. 28/10/
40 NASPI Sono una via di mezzo fra l idrante e l estintore. Pur non avendo la potenzialità dell idrante possono però: Essere utilizzate da un solo operatore; Spegnere incendi di una certa dimensione; Avere maggiore autonomia essendo collegati alla rete idrica antincendio. Vanno bene nei luoghi senza carichi d incendio elevati. 28/10/
41 IMPIANTI DI RIVELAZIONE Gli impianti di rivelazione possono utilizzare rivelatori che coprono un area limitata o un area vasta. I rivelatori possono essere sensibili: al fumo; al calore; alla fiamma; all aumento della temperatura 28/10/
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