DIRITTO DELL UNIONE EUROPEA. Il diritto derivato
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- Edoardo Morini
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1 Dipartimento di Giurisprudenza DIRITTO DELL UNIONE EUROPEA Il diritto derivato
2 IL DIRITTO EUROPEO DERIVATO Art. 288 TFUE: Per esercitare le competenze dell'unione, le istituzioni adottano: REGOLAMENTI DECISIONI DIRETTIVE RACCOMANDAZIONI PARERI
3 GLI ATTI VINCOLANTI Regolamenti Decisioni Direttive GLI ATTI NON VINCOLANTI Pareri Raccomandazioni Altri atti
4 GLI ATTI TIPICI Regolamenti Decisioni Direttive Pareri Raccomandazioni GLI ATTI ATIPICI Altri atti
5 REGOLAMENTI Art. 288 TFUE: il regolamento ha portata generale. Esso è obbligatorio in tutti i suoi elementi ed è direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Portata generale Il regolamento non si rivolge a destinatari identificabili bensì a categorie astratte di persone e in questo si differenzia dalla decisione.
6 Obbligatorietà Il regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e non può pertanto essere applicato in modo incompleto, selettivo o parziale. Si tratta di un atto giuridico vincolante per: - le istituzioni - gli Stati membri - i singoli individui.
7 Diretta applicabilità Il regolamento non è soggetto a misure di recepimento nel diritto nazionale. Conferisce dei diritti e dei doveri indipendentemente da una misura nazionale di attuazione. Può essere invocato dai singoli individui nelle loro relazioni con altri singoli individui, con le istituzioni o con le autorità comunitarie (c.d. effetti diretti o efficacia diretta).
8 DECISIONI Art. 288 TFUE: la decisione è obbligatoria in tutti i suoi elementi Se designa i destinatari è obbligatoria soltanto nei confronti di questi. Decisioni individuali: i destinatari sono individuati nell atto. Decisioni generali: prive di destinatari individuati
9 DECISIONI Art. 288 TFUE: la decisione è obbligatoria in tutti i suoi elementi Se designa i destinatari è obbligatoria soltanto nei confronti di questi. DECISIONE INDIVIDUALE Obbligatorietà La decisione è obbligatoria in tutti i suoi elementi e non può pertanto essere applicata in modo incompleto, selettivo o parziale. Si tratta di un atto giuridico vincolante per i suoi destinatari (NO portata generale). Per entrare in vigore, la decisione deve essere notificata all interessato. In linea di massima, la procedura consiste nell invio di una lettera raccomandata AR. La decisione può essere anche pubblicata nella Gazzetta ufficiale, ma la pubblicazione non esenta dall obbligo di notifica, unica possibilità per renderla vincolante per il destinatario.
10 DECISIONE GENERALE Obbligatorietà generale Varie decisioni del Consiglio europeo: procedure di revisione del Trattati; presidenza del Consiglio nelle composizioni diverse da quella «Affari Generali». Consiglio: constata l esistenza di un evidente rischio di violazione grave da parte di uno SM dei valori di cui all art. 2.
11 DIRETTIVE Art. 288 TFUE: la direttiva vincola gli Stati membri cui è destinata per quanto riguarda il risultato da raggiungere, salva restando la competenza degli organi nazionali in merito alla forma e ai mezzi. Contrariamente al regolamento e alla decisione, la direttiva non prescrive le modalità per raggiungere il risultato. Essa introduce un obbligo in termini di risultato finale, ma lascia agli Stati un ampio margine di manovra quanto ai mezzi da utilizzare per ottenerlo. Lo Stato è dunque tenuto a raggiungere il risultato previsto, ma può scegliere liberamente le forme e i mezzi. Ha portata individuale anche se di regola le direttive si rivolgono a tutti gli SM.
12 L OBBLIGO DI ATTUAZIONE DI UNA DIRETTIVA L obbligo di attuazione è assoluto. Una sola eccezione: se la normativa di uno SM risulta già conforme agli scopi e agli obiettivi della direttiva. L attuazione deve avvenire nel termine (perentorio) fissato dalla direttiva. E possibile attuare la direttiva prima della scadenza del termine previsto. Durante la pendenza del termine lo SM non può adottare provvedimenti in contrasto con la direttiva. I provvedimenti interni di attuazione della direttiva devono essere comunicati all Unione europea.
13 Mezzi e forme per l attuazione di una direttiva: discrezionalità limitata degli SM. Gli strumenti e le scelte forme devono essere idonee a garantire il raggiungimento degli scopi della direttiva. Corte giust., 15/3/1983, Commissione c. Italia Semplici prassi amministrative, per loro natura modificabili a piacimento dall amministrazione e prive di adeguata pubblicità, non possono essere considerate valido adempimento dell obbligo di attuare una direttiva.
14 DIRETTIVE Contrariamente ai regolamenti la direttiva NON è direttamente applicabile. La direttiva è dotata di efficacia diretta? Rinvio.
15 GLI ELEMENTI COMUNI Tutti gli atti vincolanti devono avere una motivazione e una base giuridica. Motivazione: indicazione degli elementi di fatto e di diritto sui quali l istituzione comunitaria si è fondata per emanare quell atto. (Considerato che.) Base giuridica: riferimento ad una o più norme specifiche contenute nei Trattati. (Visto l art..) Individuare la competenza dell Unione. Individuare la competenza dell istituzione. Individuare la procedura applicabile.
16 PARERI Atti con i quali le istituzioni europee fanno conoscere il loro punto di vista su una determinata questione. RACCOMANDAZIONI Atti di regola rivolti dalle istituzioni europee agli Stati membri.
17 Sebbene i pareri e le raccomandazioni siano definiti «ATTI NON VINCOLANTI», ciò non significa che tali atti siano totalmente privi di effetti giuridici. Il parere, ancorché non vincolante, può incidere sulla valida approvazione di un atto. I giudici nazionali sono tenuti a prendere in considerazione le raccomandazioni quando queste possono fornire utili strumenti per l interpretazione di norme interne adottate per dare attuazione a norme europee.
18 GLI ALTRI ATTI (ATIPICI) Comunicazioni Orientamenti Linee direttrici Risoluzioni Si tratta in generale di atti con i quali le istituzioni europee fanno conoscere ai soggetti interessati il proprio modo di interpretare e applicare una determinata normativa.
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