IL DISEGNO TECNICO COME STRUMENTO DI COMUNICAZIONE

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1 Università degli Studi Ferrara Dipartimento di Architettura Corso di Laurea in Design del prodotto industriale A.A. 2016/2017 Design di prodotto prof. Jacopo Piccione 22/05/2017 IL DISEGNO TECNICO COME STRUMENTO DI COMUNICAZIONE Abbiamo imparato che gli oggetti comunicano anche se non utilizzati. Ovvero che il design è comunicazione. LE ORIGINI DEL DISEGNO TECNICO Una delle prime forme di comunicazione dell uomo (ben prima della parola scritta) è stato il disegno. Disegno che probabilmente aveva la funzione di cristallizzare storie che altrimenti sarebbero andate perdute. 1

2 LE ORIGINI DEL DISEGNO TECNICO Ma le origini del disegno, per condividere il sapere tecnologico, si possono probabilmente ricondurre all opera di Leonardo da Vinci. I disegni tecnici leonardiani (oltre che studi) dovevano servire verosimilmente anche per condividere le idee con chi doveva poi realizzare materialmente le macchine. Ma a quei disegni mancava ancora qualcosa: la regola matematica. L interscambiabilità dei pezzi, necessaria all industria per realizzare grandi produzioni di serie, abbisognava di precisione nella misura e precisione nella descrizione delle parti. LE ORIGINI DEL DISEGNO TECNICO Ma non solo, il metodo di rappresentazione doveva essere un sistema di comunicazione dotato di un codice che tutti gli attori coinvolti nel processo produttivo dovevano conoscere. 2

3 LE ORIGINI DEL DISEGNO TECNICO Fu un matematico, Gaspard Monge, nello stesso periodo in cui nasceva l industria e il metro diventava sistema di misura universale, a formalizzare il metodo della geometria descrittiva. Le proiezioni ortogonali o cilindriche o, appunto, di Monge, sono regole finalizzate a rappresentare su un piano, in modo inequivocabile, gli oggetti. Sono diventate per questo il sistema di comunicazione più adatto per scambiarsi informazioni inequivocabili sul progetto. Le convenzioni del disegno tecnico 3

4 PROIEZIONE ORTOGONALE PROIEZIONE ORTOGONALE 4

5 PROIEZIONE ORTOGONALE PROIEZIONE ORTOGONALE 5

6 DISEGNO DELLE LINEE DISEGNO DELLE LINEE 6

7 LINEE DISEGNO DELLE LINEE 7

8 DISEGNO DELLE LINEE VISTE PARTICOLARI 8

9 VISTE PARTICOLARI VISTE PARTICOLARI 9

10 VISTE PARTICOLARI VISTE PARTICOLARI 10

11 SEZIONI SEZIONI 11

12 SEZIONI SEZIONI 12

13 Scale di rappresentazione Oltre ovviamente la rappresentazione al vero, cioè la scala 1:1 per le riduzioni sono da preferire le scale numeriche 1:2,5 1:5 1:10 Pur non essendo un errore, è preferibile evitare la scala 1:2 Per i dettagli usare scale con fattori moltiplicativi di facile comprensione 2:1 4:1 10:1 ecc. In caso di rappresentazioni non destinate alla produzione (per esempio impaginazioni editoriali, mostre, esami ecc.) in cui il formato del foglio non è modificabile, è possibile usare la scala metrica. In questo caso NON va indicato il valore di scala numerica. La quotatura del disegno tecnico 13

14 QUOTATURA IMPORTANTE, per convenzione nel disegno tecnico: le misure si indicano solo in millimetri; non si indica l unità di misura (né sulla linea di quota, né sul cartiglio); la misura si mette sopra la linea di quota; come terminale della linea di quota (o di misura) si usa la freccia piena; per la linea di quota e di riferimento si usa lo spessore fine (se serve, per chiarezza di rappresentazione, per la linea di riferimento si può usare una linea finissima). QUOTATURA 14

15 QUOTATURA QUOTATURA 15

16 QUOTATURA QUOTATURA 16

17 QUOTATURA QUOTATURA 17

18 TIPI DI VITI RIFERIMENTI Le immagini di queste slide sono tratte da vari manuali. Qualsiasi volume sul disegno tecnico va bene, per esempio: R. Rossi, Il manuale del disegnatore, Hoepli, 2011 Luigi Baldassini, Vademecum per disegnatori e tecnici, Hoepli,

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