LE PROPRIETÀ FISICHE, CHIMICHE E TECNOLOGICHE DEI MATERIALI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "LE PROPRIETÀ FISICHE, CHIMICHE E TECNOLOGICHE DEI MATERIALI"

Transcript

1 LE PROPRIETÀ FISICHE, CHIMICHE E TECNOLOGICHE DEI MATERIALI In tutte le lavorazioni o applicazioni si sfruttano le particolari attitudini o proprietà che hanno i materiali di lasciarsi trasformare o di resistere agli sforzi esterni. La conoscenza delle proprietà è di fondamentale importanza per il tecnico meccanico, cui spesso compete la scelta del materiale in relazione alle esigenze d impiego. Distinguiamo: - Proprietà fisiche - Proprietà chimiche - Proprietà meccaniche - Proprietà tecnologiche Sulle proprietà fisiche, chimiche e tecnologiche si basano i metodi di lavorazione; sulle proprietà meccaniche si basa la resistenza dei vari materiali agli sforzi esterni. PROPRIETÀ FISICHE Si riferiscono alle caratteristiche generali della materia. Ai fini dello studio della Scienze e Tecnologie Applicate, le più importanti sono: - Massa volumica - Dilatazione termica - Capacità termica massica - Conducibilità termica - Conducibilità elettrica 1) Massa volumica E il rapporto tra la massa di un corpo omogeneo ed il suo volume: ρ = M / V [kg/m 3 ] La massa volumica, spesso misurata in [kg/dm 3 ], ha un notevole interesse perché fornisce indicazioni riguardo la pesantezza o la leggerezza di un materiale: Il magnesio è ultraleggero avendo ρ = 1,74 [kg/dm 3 ] L alluminio è leggero avendo ρ = 2,7 [kg/dm 3 ] Il titanio è semileggero avendo ρ = 4,51 [kg/dm 3 ] Il ferro è semipesante avendo ρ = 7,87 [kg/dm 3 ] Il piombo è pesante avendo ρ = 11,50 [kg/dm 3 ] L acciaio ha ρ = 7,5 8,1 [kg/dm 3 ] La ghisa grigia ha ρ = 7,2 [kg/dm 3 ] Il bronzo ha ρ = 8,9 [kg/dm 3 ] Il metallo più leggero è il potassio avendo ρ = 0,86 [kg/dm 3 ], il metallo più pesante è l iridio con ρ = 22,40 [kg/dm 3 ]. Scienze e tecnologie applicate - Appunti dalle lezioni del prof. Di Cara Nicola - ITIS Galilei - Conegliano Pag. 1

2 2) Dilatazione termica Esprime le variazioni di volume di un corpo solido, non soggetto a sollecitazioni meccaniche sensibili, per effetto di variazioni di temperatura. La dilatazione può essere: - lineare (una dimensione prevalente come nei fili e nelle barre) - superficiale (due dimensioni prevalenti come nelle lamiere) - volumetrica (tre dimensioni prevalenti come nei solidi in genere) Prendendo in considerazione il caso della dilatazione lineare, un corpo metallico rettilineo di lunghezza L 0, in seguito ad un aumento di temperatura ΔT, subisce un allungamento ΔL dato da: ΔL = α l L 0 ΔT [m] dove α l = ΔL / (L 0 ΔT) [m/m C] rappresenta il coefficiente di dilatazione termica lineare (si ricava sperimentalmente). Il coefficiente di dilatazione termica lineare indica l allungamento subito da un solido lungo 1 metro per effetto dell aumento di temperatura di 1 grado centigrado (o di 1 Kelvin). Valori medi di α l tra sono: 0, per gli acciai 0, per il bronzo 0, per la ghisa grigia. Esempio: di quanto si allunga un binario ferroviario d acciaio lungo inizialmente 18 m se la temperatura passa da 20 a 50 C?. ΔL = α l L 0 ΔT = 0, = 0,00648 = 6,48 [mm] Nelle costruzioni meccaniche la dilatazione termica si considera negli accoppiamenti soggetti a funzionare a temperature elevate e negli strumenti di misura; in fonderia è importante per la costruzione delle forme. 3) Capacità termica massica (o Calore specifico) E la quantità di calore che bisogna cedere all unità di massa di una determinata sostanza per aumentare di un valore unitario la temperatura: Q = C m ΔT M [J] dove C m = Q / (ΔT M) [J / (kg K)] rappresenta il coefficiente di capacità termica massica (che una volta era detto calore specifico ). Il coefficiente di capacità termica massica rappresenta il calore espresso in J necessario per innalzare di 1 C (o di 1 K) la temperatura di una massa di 1 kg di una determinata sostanza. Scienze e tecnologie applicate - Appunti dalle lezioni del prof. Di Cara Nicola - ITIS Galilei - Conegliano Pag. 2

3 Per ciascuna sostanza la capacità termica massica non è costante ma varia sensibilmente al variare della temperatura. Per facilitare i calcoli si assumono valori medi relativi ad ampi campi di temperatura: Per l acciaio da 20 a 1150 C si assume C m = 685 [J/kg K] Per la ghisa si assume C m = 710 [J/kg K] Per bronzi ed ottoni si assume C m = 375 [J/kg K] L interesse pratico è quello di potere determinare la quantità di calore Q che deve essere somministrata ad una sostanza di massa M per riscaldarla (come per esempio nelle operazioni di stampaggio a caldo). Esempio: Quanto calore occorre fornire ad uno spezzone di barra da stampare avente massa m = 2 [kg] per portarlo alla temperatura di 1100 C? - Temperatura di fusione Q = C m ΔT M = = [J] = 1 479,6 [kj] E la temperatura alla quale una sostanza passa dallo stato solido allo stato liquido. La trasformazione avviene con assorbimento di calore ed è quindi necessario fornirlo perché essa possa avvenire Nei metalli puri e nelle leghe eutettiche la fusione (e la solidificazione) avvengono a temperatura costante. Le leghe non eutettiche hanno una temperatura di inizio fusione (o di solidificazione) ed una temperatura di fine fusione (o di solidificazione). Temperatura di fusione [ C] Alluminio 658 Ferro 1535 Rame 1083 Stagno 232 Zinco 419 Acciaio Ghisa Bronzo Ottone Calore massico di fusione Per fare passare una massa M in kg di materiale dallo stato solido allo stato liquido, occorre fornire la seguente quantità di calore: Q = C m (T 2 T 1 ) M + q M [J] dove q [J] è il calore massico di fusione (o calore latente di fusione), è cioè una quantità di calore supplementare necessario per vincere le azioni molecolari del materiale, già portato alla temperatura di fusione, per trasformarlo definitivamente da solido in liquido. Es.: q ferro = 268 [kj/kg] Scienze e tecnologie applicate - Appunti dalle lezioni del prof. Di Cara Nicola - ITIS Galilei - Conegliano Pag. 3

4 Tale caratteristica è particolarmente importante nella saldatura e nella fonderia. Esempio: Quanto calore bisogna fornire ad una massa di materiale ferrso m = 10 [kg] che fonde a 1535 [ C] per portarla a fusione? Q = C m (T 2 T 1 ) M + q M = 685 ( ) = = [J] = ,43 [kj] Il calore latente verrà integralmente restituito durante la solidificazione (calore latente di solidificazione). Il passaggio liquido solido avviene cioè con sviluppo di calore. 4) Conducibilità termica Indica l attitudine di un materiale a trasmettere il calore. Ciò si verifica all interno di un corpo tra punti a diversa temperatura. Attraverso una lastra di Superficie S e di spessore s, tra le cui facce esiste una differenza di temperatura ΔT, nel tempo t passa una quantità di calore Q dato dalla relazione: Q = (k t S ΔT t) / s [J] dove k t = (Q s) / (S ΔT t) [J / m C s] é il coefficiente di conducibilità termica. E il caso della Trasmissione del calore per conduzione e la legge suddetta è la Legge di Fourier. Il coefficiente di conducibilità termica rappresenta la quantità di calore, espressa in J, che attraversa in 1 secondo una lastra di 1 m 2 di superficie e spessore 1 metro, quando la differenza di temperatura tra le due facce è di 1 C. L acciaio con carbonio 0,20 % ha k t = 83,7 MJ/m C Il rame ha k t = 372,2 MJ/m C L argento ha k t = 418 MJ/m C L argento ha la maggiore conduttività, il sughero la peggiore. La conducibilità termica interessa molte costruzioni industriali per la scelta dei materiali buoni conduttori di calore (scambiatori, radiatori) o cattivi conduttori di calore. Questa caratteristica è particolarmente importante anche nella saldatura. Esempio: calcolare la quantità di calore che attraversa in un ora una struttura in alluminio (k t = 218) di spessore 20 [cm] e superficie [1 m 2 ] nota che sia la differenza di temperatura tra l esterno e l interno ΔT = 36 [ C] : Q = (k t S ΔT t) / s = / 0,2 = 1,41 [J] Scienze e tecnologie applicate - Appunti dalle lezioni del prof. Di Cara Nicola - ITIS Galilei - Conegliano Pag. 4

5 5) Conducibilità elettrica Esprime l attitudine di un materiale a trasmettere la corrente elettrica. La conducibilità elettrica viene espressa anche con la proprietà opposta, detta Resistività. La resistenza che un conduttore oppone al passaggio della corrente elettrica è direttamente proporzionale alla lunghezza L del conduttore stesso ed inversamente proporzionale alla sua sezione trasversale S: R = ρ L/S [Ω] dove ρ = R S/L è la resistività, cioè la resistenza offerta da un conduttore avente sezione e lunghezza unitaria. Resistività [Ω mm 2 /m] Silicio 150 Ghisa grigia 1,2 Acciaio 0,10 0,25 Ottone 0,07 Rame 0,0173 Argento 0,015 Materiali per applicazioni elettrotecniche Il materiale elettricamente più conduttore è l argento. Tra i materiali a piccolissima conducibilità abbiamo il silicio. I materiali a bassa resistività vengono utilizzati come conduttori di elettricità (es.: rame). I materiali ad alta resistività sono invece utilizzati per costruire resistenze elettriche in: A seconda del valore della resistività i materiali per applicazioni elettrotecniche si distinguono - conduttori (ρ limitata) - isolanti (ρ molto elevata) - semiconduttori (ρ intermedia tra quella dei metalli e quella degli isolanti) - superconduttori (ρ praticamente nulla) Scienze e tecnologie applicate - Appunti dalle lezioni del prof. Di Cara Nicola - ITIS Galilei - Conegliano Pag. 5

6 PROPRIETÀ CHIMICHE Riguardano il complesso dei fenomeni che si producono fra un materiale e l ambiente in cui questo è posto. Le reazioni, inizialmente superficiali e successivamente penetranti, danno luogo ad un apporto o ad un asporto di sostanza. Il problema è importante perché ha due aspetti, uno utile ed uno dannoso. - Aspetto utile Studia le reazioni, provocate e controllate, fra il materiale e l ambiente in cui viene posto allo scopo di ricoprirlo di una pellicola dotata di particolari ed utili proprietà. Ricordiamo per esempio il decapaggio, la brunitura dell acciaio ed altri trattamenti come la cromatura, la zincatura ecc. - Decapaggio: serve a liberare una superficie metallica dalle scaglie di ossidi che la ricoprono e che si sono formate in seguito ad un riscaldamento a temperatura elevata in presenza di ossigeno atmosferico (come avviene per esempio nella laminazione a caldo, la saldatura, lo stampaggio ). Nel caso degli acciai, il decapaggio chimico viene compiuto mediante immersione del materiale in una soluzione costituita da acqua e acido cloridrico (10 %) o acqua con una miscela di acido cloridrico (10 %) e acido solforico (10 %) a temperatura di C. Dopo il decapaggio si procede ad un lavaggio per eliminare le tracce di acido. - Brunitura dell acciaio: serve a ricoprire l acciaio con una sottile pellicola di ossido di ferro nero protettiva ed estetica. E un processo di ossidazione anodica controllata, eseguita per semplice immersione del materiale in soluzioni calde di svariata composizione (es: acido nitrico). - Cromatura, nichelatura, zincatura: sono rivestimenti protettivi e/o decorativi ottenuti per deposizione elettrolitica su un metallo base (es.: acciaio) - Aspetto dannoso Studia le reazioni fra l ambiente ed il materiale, che provocano su quest ultimo una progressiva distruzione. Da ciò la necessità della difesa del materiale (protezione dalla corrosione). La corrosione è un alterazione chimica che l ambiente esterno può provocare sui materiali metallici. Può essere provocata da: Reazioni chimiche, originate dall affinità del metallo con l agente corrosivo (liquido, aria); Reazioni elettrochimiche, prodotte da correnti elettrolitiche che si generano tra zone superficiali di pezzi a potenziale più basso. Il metallo viene corroso perché gli ioni metallici si spostano a causa della differenza di potenziale. In una struttura costituita da due metalli diversi, quello dei due che assume potenziale più basso (il meno nobile, che si comporta da anodo), è destinato a corrodersi. Tra il ferro e lo zinco si corrode lo zinco. Tra il ferro ed il rame si corrode il ferro. Tale tipo di corrosione è detta Corrosione galvanica. Per proteggere i materiali ferrosi è necessario procedere ad una difesa dalla corrosione. Tra i metodi più diffusi di protezione dalla corrosione ricordiamo la zincatura, sia per immersione a caldo che elettrolitica, la verniciatura ed i rivestimenti con materiale plastico. Scienze e tecnologie applicate - Appunti dalle lezioni del prof. Di Cara Nicola - ITIS Galilei - Conegliano Pag. 6

7 PROPRIETÀ TECNOLOGICHE Indicano la maggiore o minore attitudine di un materiale ad essere lavorato in un dato modo. Ricordiamo: 1) Plasticità: un materiale si dice plastico quando, sottoposto a forze esterne, si deforma permanentemente senza rompersi. In particolare, è detto duttile quando può essere ridotto in fili, è detto malleabile quando può essere ridotto in lamine, è detto piegabile quando si lascia piegare a freddo senza screpolarsi o rompersi. Materiali dotati di plasticità sono oro, argento, rame, ferro, piombo, alluminio, acciaio extra dolce. 2) Fusibilità: è l attitudine di un materiale ad essere trasformato in un prodotto finito per via di fusione a temperature non eccessivamente elevate. In particolare, un materiale è colabile quando fornisce getti sani e compatti (senza soffiature) ed è fluido per costituire spessori anche sottili. Materiali adatti al getto sono le ghise, i bronzi e le leghe leggere (dell alluminio) da fonderia. 3) Saldabilità: è l attitudine di un materiale ad unirsi saldamente con un materiale uguale per mezzo di riscaldamento e fusione dei lembi o riscaldamento con rammollimento del materiale e pressione tra i pezzi. Sono maggiormente saldabili gli acciai a basso tenore di carbonio. 4) Truciolabilità: è l attitudine che ha un materiale ad essere lavorato per asportazione di truciolo (tornitura, fresatura ). Per questo sono maggiormente lavorabili gli acciai a basso tenore di carbonio, gli acciai al piombo ed allo zolfo (acciai automatici). 5) Temprabilità: è l attitudine di un materiale a subire (per effetto di riscaldamenti e successivi raffreddamenti più o meno rapidi) trasformazioni cristalline tali da ottenere una struttura diversa e, quindi, caratteristiche meccaniche e tecnologiche differenti. Temprabili sono per esempio gli acciai che hanno una percentuale di carbonio superiore allo 0,40 %. Scienze e tecnologie applicate - Appunti dalle lezioni del prof. Di Cara Nicola - ITIS Galilei - Conegliano Pag. 7

8 Per misurare le proprietà tecnologiche dei materiali si effettuano sugli stessi delle prove tecnologiche. Alcune sono unificate, altre sono diffuse nella pratica di lavoro anche se ufficialmente non sono riconosciute. Ricordiamo la prova di imbutitura (UNI 4693), prove di piegamento (previste dalle norme UNI sui tubi), prove di fucinatura, prove di colabilità PROPRIETÀ MECCANICHE Indicano l attitudine di un materiale a resistere alle sollecitazioni esterne che tendono a deformarlo. Rappresentano, cioè, il comportamento dei materiali quando sono sottoposti alle sollecitazione d impiego. - Tipi di sollecitazione Si parla di sollecitazioni statiche quando la forza applicata è gradualmente crescente, da zero fino al suo valore massimo, per un tempo variabile da alcuni secondi a qualche minuto. Le principali prove secondo questa caratteristica sono: - prove di Durezza (Brinell, Rockwell, Vickers) - prova di Trazione Una sollecitazione viene definita dinamica quando la forza applicata alla provetta in esame è applicata per un brevissimo tempo, quasi istantaneo. La prova dinamica più importante è quella effettuata tramite il pendolo di Charpy, che tende a misurare la resilienza, cioè la resistenza agli urti dei materiali. Una sollecitazione è detta a fatica quando il materiale è sottoposto ad una successione di sollecitazioni dinamiche, dirette nello stesso senso oppure in senso variabile periodicamente. A parità di carico applicato, il materiale resiste in modo ed in misura diversa ai vari tipi di sollecitazione esterna: R sollecitazione a fatica < R sollecitazione dinamica < R sollecitazione statica Quando una forza è applicata in una zona ristretta o puntiforme, si parla di Forza concentrata. Tra due superfici di contatto di due corpi in movimento, fra loro striscianti (attrito radente) o rotolanti (attrito volvente), si genera una Forza d attrito. Scienze e tecnologie applicate - Appunti dalle lezioni del prof. Di Cara Nicola - ITIS Galilei - Conegliano Pag. 8

9 Se un materiale è sottoposto ad una sola sollecitazione, la sollecitazione è detta semplice. Quando il materiale è sottoposto a due o più azioni la sollecitazione è detta composta. Supponendo di considerare il seguente provino, andremo ad analizzare le sollecitazioni semplici applicabili ad esso. Il corpo subisce uno sforzo di trazione e/o compressione quando le forze esterne applicate sono parallele alle fibre assiali. C è trazione quando le forze tendono ad allungare le fibre, viceversa se c è compressione. Si ha invece sforzo di flessione quando la forza esterna agisce su un piano perpendicolare all asse del corpo e tende a flettere il corpo stesso, cioè a piegarlo. Con coppia indichiamo due forze uguali ed opposte agenti su rette d azione diverse e parallele, distanti fra loro da una grandezza detta braccio. Se invece la nostra barra è sollecitata a sforzo di torsione, le sezioni trasversali rispetto l asse saranno soggette a rotazione. Infine rimane la sollecitazione a taglio, quando le forze applicate si riducono ad una risultante, il tutto in una sezione trasversale passante per il baricentro del pezzo. Scienze e tecnologie applicate - Appunti dalle lezioni del prof. Di Cara Nicola - ITIS Galilei - Conegliano Pag. 9

10 - Tipi di deformazione Un corpo solido, sottoposto a forze esterne, tende a subire delle deformazioni, nel senso che le particelle elementari che lo compongono si spostano reciprocamente. Aumentando reciprocamente le azioni esterne, ad un certo punto si perverrà alla rottura del corpo. Le deformazioni conseguenti alle sollecitazioni applicate possono essere di due tipi: 1) Elastiche, quando, togliendo il carico, il materiale riprende la forma e le dimensioni primitive; 2) Permanenti, quando, togliendo il carico, il materiale non torna più alla forma e dimensioni iniziali. Nelle applicazioni pratiche bisogna sempre evitare che i materiali in opera si deformino in modo permanente. Perché gli organi di macchine rispondano agli scopi cui sono destinati, occorre che le deformazioni determinate dai carichi non siano permanenti, ma di tipo elastico (ossia la deformazione scompare quando viene eliminato il carico). Non solo: il ripetersi di azione esterne (carico e scarico), fatti accidentali (urti), ecc, potrebbero incidere sulla conservazione delle caratteristiche meccaniche nel tempo. Per tali ragioni, l assunzione di un materiale per uno scopo ben preciso va eseguito con rilevante attenzione, con uno studio approfondito delle sollecitazioni che dovrà subire. Il materiale non dovrà mai lavorare al limite delle sue possibilità, ma ben al di sotto (assumendo opportuni coefficienti di sicurezza) del carico che porterebbe alla rottura. Importanza delle prove di laboratorio Le prove di laboratorio rappresentano il mezzo più idoneo per raccogliere dati ed informazioni sulle caratteristiche dei materiali e dei trattamenti ai quali sono stati sottoposti. Da qui l'importanza di conoscere e valutare attentamente le proprietà dei materiali impiegati. Si distinguono tre momenti di controllo: 1 - le qualità del materiale corrispondano al tipo prestabilito (prove preliminari) 2 - siano state eseguite correttamente le lavorazioni (controlli intermedi principalmente su pezzi che hanno subito trattamenti termici oppure lavorazioni alle macchine CN) 3 - il manufatto, assemblato, corrisponda ai requisiti funzionali (controlli statistici di qualità) Classificazione delle prove meccaniche Una prova viene indicata con il termine distruttiva quando la stessa si conclude con la rottura, che talvolta rende inutilizzabile la provetta. E' il caso della prova di trazione: la provetta, fissata fra le due ganasce della macchina, viene sottoposta a sforzo di trazione fino a pervenire alla rottura. Le prove non distruttive, al contrario di quelle distruttive, non hanno il fine di pervenire alla rottura del provino. Tali prove non alterano la forma, le dimensioni, le proprietà e la struttura del materiale campione. Poiché le caratteristiche dei materiali possono essere molto differenti, si usa classificare in modo preciso e dettagliato le proprietà meccaniche, intese a definire il comportamento rispetto a carichi esterni. Resistenza: facoltà di un materiale a sopportare un carico prima di rompersi; il suo indice è il carico di rottura. Tenacità: facoltà di sopportare carichi senza rompersi facilmente; caratteristica opposta è la fragilità. Un materiale tenace ha buona resistenza a trazione, buon allungamento e buona resilienza. Resilienza: capacità del materiale di sopportare urti senza danni. Durezza: capacità del materiale di non farsi scalfire o penetrare da altri corpi. Scienze e tecnologie applicate - Appunti dalle lezioni del prof. Di Cara Nicola - ITIS Galilei - Conegliano Pag. 10

11 Prova di trazione La prova di trazione consiste nel sottoporre un apposita provetta ad un carico di trazione applicato con una certa velocità d incremento fino a provocarne la rottura. Il vero scopo della prova é quello di determinare le caratteristiche di resistenza, elasticità e deformabilità. La prova viene eseguita con un apposita macchina che è in grado di registrare su un grafico l entità dei carichi e degli allungamenti della provetta presa in esame. Prova di resilienza La prova di resilienza consiste nel rompere con un solo colpo, attraverso una mazza a caduta pendolare, la provetta intagliata e opportunamente posizionata sul pendolo di Charpy. Oltre a determinare l energia spesa per la rottura del provino, si possono osservare e studiare le sezioni dei provini lungo l intaglio per poter trarre delle conclusioni riguardo la duttilità o fragilità del materiale. Prova di durezza La durezza può essere definita come una resistenza alle sollecitazioni di piccole porzioni di materia che tendono ad essere spostate localmente. La durezza è una proprietà del materiale e dipende dalle strutture cristalline e dalla elasticità dello stesso. Nelle leghe metalliche la durezza aumenta ad opera del possibile incrudimento provocato da lavorazioni meccaniche o da trattamenti termici. Tra le prove di durezza, ricordiamo: durezza Brinell, Rockwell e Vickers. Scienze e tecnologie applicate - Appunti dalle lezioni del prof. Di Cara Nicola - ITIS Galilei - Conegliano Pag. 11

12 PROVA DI DUREZZA BRINELL (secondo UNI e UNI EN ISO 6506) La prova di durezza Brinell fu ideata dall ingegnere svedese J. A. Brinell verso il Essa risulta attendibile per durezze < 450 HBS. HBS é il simbolo che caratterizza tale tipo di prova, eseguita mediante un penetratore sferico in acciaio al carbonio temprato. Nel caso si utilizzi come penetratore una sfera di metallo duro, il simbolo della durezza Brinell è HBW. La sfera in metallo duro é usata per i materiali con durezza Brinell fino a 650. La prova viene effettuata mediante un durometro, capace di applicare una o più determinate forze, grazie alla predisposizione rapida del carico di prova mediante un selettore a pulsanti posto generalmente nella parte laterale o frontale dell incastellatura della macchina. Nella parte superiore uno schermo translucido permette la visualizzazione e la misurazione, tramite regolo graduato, dell impronta ingrandita. La figura a lato rappresenta il durometro Karl Frank detto Francoscopio che, oltre alla predisposizione rapida mediante pulsanti del carico, permette, grazie ad un dispositivo a revolver che sostituisce il penetratore con un obiettivo senza alcun spostamento del provino, la proiezione dell impronta sul vetro smerigliato dello schermo translucido. Solidale a quest ultimo é un regolo graduato che consente la misura del diametro dell impronta, senza dover ricorrere all uso di microscopi misuratori delle impronte. I carichi disponibili nel durometro Frank, in kg, sono: , , , , Si definisce numero di durezza Brinell (HBS), il rapporto fra il carico di prova P e la superficie dell impronta della calotta sferica S, lasciata dalla sfera sul pezzo. Si ha quindi per definizione: HBS = S P [kgf/mm 2 ] Con l introduzione del Sistema Internazionale SI, il carico si indica con F e si esprime in [N]. Il Comitato Tecnico dell ISO ha comunque deciso che l introduzione del SI non doveva comportare variazioni dei valori esistenti della durezza e, sempre nel 1975, ha abolito l unità di misura dimensionale della durezza Brinell, i cui valori sono quindi oggi numeri adimensionali (UNI EN Scienze e tecnologie applicate - Appunti dalle lezioni del prof. Di Cara Nicola - ITIS Galilei - Conegliano Pag. 12

13 ISO 6506). Per questo, ha introdotto il fattore di conversione 0,102. L espressione precedente é così divenuta: Carichi di prova F HBS = 0,102 [N/mm 2 ] S Il carico da applicare si sceglie in funzione del diametro della sfera e del materiale di prova, come indicato nella seguente tabella: In mancanza di tabelle può essere utilizzata la seguente formula: F = K D 2 dove D é il diametro della sfera e K un coefficiente che dipende dal materiale del provino. Per quanto riguardo il coefficiente K, si ha: K = 30 per i materiali ferrosi K = 20 per gli acciai extra dolci K = 10 per le leghe leggere K = 5 per bronzi e ottoni K = 2,5 per metalli teneri K = 1,25 per metalli tenerissimi (stagno e sue leghe) K = 0,5 per il piombo Diametro delle sfere: Vengono normalmente usate sfere di diametro ,5-2 e, più raramente, 1 mm. Scienze e tecnologie applicate - Appunti dalle lezioni del prof. Di Cara Nicola - ITIS Galilei - Conegliano Pag. 13

14 Condotta della prova mediante durometro universale Frank Il durometro Frank é detto universale perché con esso é possibile eseguire le prove secondo i diversi metodi (Brinell, Rockwell, Vickers). La prova prevede le seguenti fasi: Ni Cr Mo4 a) si posiziona il provino del materiale di cui si vuol Mn V8 conoscere la durezza sull apposito supporto; Cr Mn Mo7 b) si seleziona il carico prestabilito premendo il 100 Fe 370 pulsante corrispondente; 50 Alluminio c) si abbassano le due leve poste lateralmente, in 0 Rame modo che il penetratore si posizioni perpendicolarmente Ottone alla superficie del provino; Prove d) si avvicina il pezzo da testare al penetratore (per facilitare tale operazione si ha a disposizione un apposito rilevatore che assicura, con un minimo movimento dell indicatore, l avvenuto contatto tra penetratore e pezzo); e) si rilasciano le leve, finora tenute basse, e dal momento in cui queste raggiungono l arresto superiore (che stabilisce il raggiungimento in modo graduale del carico applicato in 2 8 secondi) si cronometrano 15 secondi (il tempo in cui deve restare applicato il carico), al termine dei quali velocemente si allontana il pezzo dal penetratore. HBS Si passa poi alla fase di misurazione dei diametri di ogni impronta. Per ognuna delle impronte si posiziona il provino con l impronta stessa in corrispondenza del puntino luminoso proveniente da una piccola lampadina posta a fianco del penetratore nella condizione di leve alzate. Un microscopio integrato al durometro ingrandisce l area dell impronta proiettandola su un piccolo schermo. Solidale a questo c é un righello mobile che permette di misurare i diametri ortogonali dell impronta. E bene misurare due volte, in maniera ortogonale, il diametro dell impronta e, quindi, assumere un valore medio. Indicando con: DUREZZE D, d, h, rispettivamente il diametro della sfera, il diametro e la profondità dell impronta, la superficie della calotta sferica in funzione della profondità, è data da: S = π D h [mm 2 ] Dal triangolo rettangolo AOB, detto k il cateto maggiore e d/2 il cateto minore, risulta: h = D/2 k C40 dove, con Pitagora, k = ( D / d ) - ( / 2) Quindi: h = [D- (D 2 -d 2 )] / 2 Scienze e tecnologie applicate - Appunti dalle lezioni del prof. Di Cara Nicola - ITIS Galilei - Conegliano Pag. 14

15 Trovato k e quindi h, sostituita nella formula che dà il valore di S, precedentemente indicata, si ottiene la superficie dell impronta in funzione del diametro della sfera e della profondità dell impronta. Il diametro dell impronta può essere misurato con il regolo o con un microscopio, che dà una misura più esatta. Si consiglia di effettuare le prove lungo un diametro del provino e di assumere come diametro dell impronta il valor medio dei diametri ortogonali di almeno tre impronte. Da ciò si può calcolare la durezza Brinell utilizzando la formula: HBS = S F La temperatura di prova deve essere compresa tra 10 e 35 [ C]. Lo spessore del provino su cui si effettua la prova deve essere: s 8 h (con h la profondità dell impronta). La superficie su cui vengono effettuate le prove deve essere spianata con cura in modo da non creare riscaldamenti che possano modificare le caratteristiche del materiale. Essa deve essere liscia e pulita perché le eventuali impurità potrebbero creare difficoltà nella lettura delle impronte e ostacolo alla penetrazione. La prova, data l ampiezza dell impronta, non si può eseguire su superfici cilindriche. Il carico è applicato gradualmente in modo che raggiunga il valore massimo in un tempo di 2 8 secondi e deve rimanere applicato per altri secondi. 2.5 d d 2.5 d 4 d del diametro dell impronta) come indicato in figura. Nella zona intorno ad una impronta il materiale risulta incrudito per cui la sua durezza è aumentata; pertanto eventuali misure in vicinanza di un impronta darebbero luogo a valori sfalsati di durezza. Anche in vicinanza dei bordi si possono rilevare misurazioni errate a causa del cedimento del materiale. Per evitare queste cause d errore le norme UNI prescrivono che tra il centro di due impronte e tra il centro di un impronta e il bordo del pezzo deve esserci una certa distanza minima (funzione Scienze e tecnologie applicate - Appunti dalle lezioni del prof. Di Cara Nicola - ITIS Galilei - Conegliano Pag. 15

16 Le condizioni normali di prova sono le seguenti: - Diametro della sfera D = 10 [mm] - Carico applicato [N], pari a 3000 [kg] - Permanenza del carico secondi Quando le condizioni di prova sono differenti da quelle normali, la norma UNI 560 stabilisce che il simbolo HBS o HBW sia preceduto dal valore di durezza e completato da un indice che specifica nell ordine: - il diametro della sfera in mm; - il valore del carico di prova in kg; - il tempo di mantenimento del carico in secondi. Per esempio: 300 HBS 5/200 con 5 il diametro della sfera, 200 kg il carico applicato e con tempo di mantenimento da 10 a 15 secondi (come da normativa e quindi senza necessità di indicazione); 300 HBS 2/120/20 con 2 il diametro della sfera, 120 kg il carico applicato e con tempo di mantenimento di 20 secondi. Validità della prova Perché la prova Brinell possa ritenersi valida occorre che il rapporto d/d non abbia un valore qualsiasi ma sia compreso entro i limiti 0,24 0,6. Idealmente il valore preciso é d/d = 0,375. Tale valore si ha quando d/2 = D/2 cos 68. In tali condizioni, l angolo di penetrazione α tra le tangenti alla calotta nei punti di contatto con la sfera é di 136. La tolleranza sul diametro dell impronta ammessa dalla normativa, d = ( ) D, comporta un angolo di penetrazione compreso tra Valori medi della durezza Brinell Acciaio C 40: 170 Acciaio C 80: 200 Acciaio al cromo temprato e rinvenuto: 280 Alluminio puro: 16 Leghe leggere: Rame crudo: 85 Bronzo in getti: 85 Ottone in getti: 80 Ghisa grigia: 180 Ghisa bianca: 370 Ghisa malleabilizzata: 230 HBS DUREZZE Prove C Ni Cr Mo 4 88 Mn V 8 40 Cr Mn Mo 7 Fe 370 Alluminio Rame Ottone Il grafico di figura mostra i valori delle durezza HBS rilevati su una serie di provini di materiale diverso. Scienze e tecnologie applicate - Appunti dalle lezioni del prof. Di Cara Nicola - ITIS Galilei - Conegliano Pag. 16

tecnologia PROPRIETÀ DEI METALLI Scuola secondaria primo grado. classi prime Autore: Giuseppe FRANZÈ

tecnologia PROPRIETÀ DEI METALLI Scuola secondaria primo grado. classi prime Autore: Giuseppe FRANZÈ tecnologia PROPRIETÀ DEI METALLI Scuola secondaria primo grado. classi prime Autore: Giuseppe FRANZÈ LE PROPRIETÀ DEI MATERIALI DA COSTRUZIONE Si possono considerare come l'insieme delle caratteristiche

Dettagli

I MATERIALI SCELTA DEL MATERIALE SCELTA DEL MATERIALE FUNZIONALITÀ

I MATERIALI SCELTA DEL MATERIALE SCELTA DEL MATERIALE FUNZIONALITÀ SCELTA DEL MATERIALE I MATERIALI LA SCELTA DEL MATERIALE PER LA COSTRUZIONE DI UN PARTICOLARE MECCANICO RICHIEDE: LA CONOSCENZA DELLA FORMA E DELLE DIMEN- SIONI DELL OGGETTO LA CONOSCENZA DEL CICLO DI

Dettagli

PROPRIETÀ DEI MATERIALI

PROPRIETÀ DEI MATERIALI ESERCITAZIONE 1 PROPRIETÀ DEI MATERIALI SONO LE GRANDEZZE IL CUI VALORE DESCRIVE IL COMPORTAMENTO DEL MATERIALE IN PRESENZA DELLE DIVERSE SOLLECITAZIONI E CONDIZIONI DI SERVIZIO COSTITUISCONO L ELEMENTO

Dettagli

I METALLI. I metalli sono materiali strutturali costituiti ciascuno da un singolo elemento. Hanno tra loro proprietà molto simili.

I METALLI. I metalli sono materiali strutturali costituiti ciascuno da un singolo elemento. Hanno tra loro proprietà molto simili. M et 1 all I METALLI I metalli sono materiali strutturali costituiti ciascuno da un singolo elemento. Hanno tra loro proprietà molto simili. Proprietà Le principali proprietà dei metalli sono le seguenti:

Dettagli

Corso di tecnologia Scuola media a.s. 2010-2011 PROF. NICOLA CARIDI

Corso di tecnologia Scuola media a.s. 2010-2011 PROF. NICOLA CARIDI Corso di tecnologia Scuola media a.s. 2010-2011 PROF. NICOLA CARIDI ARGOMENTI TRATTATI: Oggetti materiali e tecnologie Classificazione dei materiali Proprietà dei materiali Proprietà chimico/fisico Proprietà

Dettagli

www.rodacciai.it PROVA DI TRAZIONE L 0 = 5.65 S 0 PROVE MECCANICHE

www.rodacciai.it PROVA DI TRAZIONE L 0 = 5.65 S 0 PROVE MECCANICHE PROVA DI TRAZIONE La prova, eseguita a temperatura ambiente o più raramente a temperature superiori o inferiori, consiste nel sottoporre una provetta a rottura per mezzo di uno sforzo di trazione generato

Dettagli

METALLI FERROSI GHISA ACCIAIO

METALLI FERROSI GHISA ACCIAIO METALLI FERROSI I metalli ferrosi sono i metalli e le leghe metalliche che contengono ferro. Le leghe ferrose più importanti sono l acciaio e la ghisa. ACCIAIO: lega metallica costituita da ferro e carbonio,

Dettagli

MATERIALI. Introduzione

MATERIALI. Introduzione MATERIALI 398 Introduzione Gli acciai sono leghe metalliche costituite da ferro e carbonio, con tenore di carbonio (in massa) non superiore al 2%. Attenzione: la normazione sugli acciai è in fase di armonizzazione

Dettagli

CLASSIFICAZIONE DELLE LAVORAZIONI MECCANICHE

CLASSIFICAZIONE DELLE LAVORAZIONI MECCANICHE CLASSIFICAZIONE DELLE LAVORAZIONI MECCANICHE Le lavorazioni meccaniche possono essere classificate secondo diversi criteri. Il criterio che si è dimostrato più utile, in quanto ha permesso di considerare

Dettagli

--- durezza --- trazione -- resilienza

--- durezza --- trazione -- resilienza Proprietà meccaniche Necessità di conoscere il comportamento meccanico di un certo componente di una certa forma in una certa applicazione prove di laboratorio analisi del comportamento del componente

Dettagli

PRINCIPALI PROVE SUI MATERIALI INDICE

PRINCIPALI PROVE SUI MATERIALI INDICE PRINCIPALI PROVE SUI MATERIALI Per disporre di dati reali che consentono di classificare le proprietà di vari materiali, occorre eseguire sui materiali delle prove specifiche in laboratori molto attrezzati.

Dettagli

LE PROPRIETA DEI MATERIALI METALLICI

LE PROPRIETA DEI MATERIALI METALLICI LE PROPRIETA DEI MATERIALI METALLICI Si suddividono in : proprietà chimico-strutturali strutturali; proprietà fisiche; proprietà meccaniche; proprietà tecnologiche. Le proprietà chimico-strutturali riguardano

Dettagli

Classe 3^ - Tecnologie mecc. di proc. e prod. - UdA n 2: Materia e Materiali - Prova di durezza Vickers DUREZZA

Classe 3^ - Tecnologie mecc. di proc. e prod. - UdA n 2: Materia e Materiali - Prova di durezza Vickers DUREZZA DUREZZA La durezza é comunemente intesa come la resistenza di un materiale a lasciarsi penetrare da un corpo più duro. Su tale principio si basano le più importanti prove di durezza: Brinell, Rockwell,

Dettagli

3) forniscono indici di confronto per un giudizio sulla qualità dei materiali; 4)consentono di stabilire il grado di lavorazione alle macchine

3) forniscono indici di confronto per un giudizio sulla qualità dei materiali; 4)consentono di stabilire il grado di lavorazione alle macchine DUREZZA La durezza per quanto riguarda le prove sui materiali è una prova non distruttiva. E la proprietà che hanno i materiali di resistere alla penetrazione di un corpo di materiale duro, in ogni caso

Dettagli

CLASSIFICAZIONE DEI MATERIALI

CLASSIFICAZIONE DEI MATERIALI I MATERIALI La tecnologia è quella scienza che studia: i materiali la loro composizione le loro caratteristiche le lavorazioni necessarie e le trasformazioni che possono subire e il loro impiego. I materiali

Dettagli

Durezza e Prova di durezza

Durezza e Prova di durezza Durezza e Prova di durezza (a) Durometro (b) Sequenza per la misura della durezza con un penetratore conico di diamante; la profondità t è inversamente correlata alla durezza del materiale: quanto minore

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it

LA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it LA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it L INTENSITÀ DELLA CORRENTE ELETTRICA Consideriamo una lampadina inserita in un circuito elettrico costituito da fili metallici ed un interruttore.

Dettagli

RESISTENZA DEI MATERIALI TEST

RESISTENZA DEI MATERIALI TEST RESISTENZA DEI MATERIALI TEST 1. Nello studio della resistenza dei materiali, i corpi: a) sono tali per cui esiste sempre una proporzionalità diretta tra sollecitazione e deformazione b) sono considerati

Dettagli

MATRICE DELLE COMPETENZE DI SCIENZE E TECNOLIE APPLICATE INDIRIZZO DI MECCANICA, MECCATRONICA ED ENERGIA

MATRICE DELLE COMPETENZE DI SCIENZE E TECNOLIE APPLICATE INDIRIZZO DI MECCANICA, MECCATRONICA ED ENERGIA MATRICE DELLE COMPETENZE DI SCIENZE E TECNOLIE APPLICATE INDIRIZZO DI MECCANICA, MECCATRONICA ED ENERGIA Competenze in esito al quinquennio (dall Allegato C del Regolamento) 1. Individuare le proprietà

Dettagli

TRATTAMENTI TERMICI IMPORTANZA DI ESEGUIRE IL TRATTAMENTO TERMICO NEL MOMENTO OPPORTUNO DEL PROCESSO DI REALIZZAZIONE DEL PEZZO

TRATTAMENTI TERMICI IMPORTANZA DI ESEGUIRE IL TRATTAMENTO TERMICO NEL MOMENTO OPPORTUNO DEL PROCESSO DI REALIZZAZIONE DEL PEZZO TRATTAMENTI TERMICI IL TRATTAMENTO TERMICO CONSISTE IN UN CICLO TERMICO CHE SERVE A MODIFICARE LA STRUTTURA DEL MATERIALE PER LA VARIAZIONE DELLE SUE CARATTERISTICHE MECCANICHE: RESISTENZA DEFORMABILITA

Dettagli

LEZIONI N 24 E 25 UNIONI SALDATE

LEZIONI N 24 E 25 UNIONI SALDATE LEZIONI N 24 E 25 UNIONI SALDATE Le saldature si realizzano prevalentemente con il metodo dell arco elettrico, utilizzando elettrodi rivestiti, che forniscono il materiale di apporto. Il collegamento è

Dettagli

A.S. 2012/13 Materia: Tecnologie meccaniche di prodotto e processo

A.S. 2012/13 Materia: Tecnologie meccaniche di prodotto e processo ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE G. NATTA - G.V. DEAMBROSIS LICEO SCIENTIFICO : OPZIONE SCIENZE APPLICATE ISTITUTO TECNICO Settore Tecnologico: INDIRIZZO ELETTRONICA ED ELETTROTECNICA - INDIRIZZO MECCANICA,

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA

LA CORRENTE ELETTRICA L CORRENTE ELETTRIC H P h Prima che si raggiunga l equilibrio c è un intervallo di tempo dove il livello del fluido non è uguale. Il verso del movimento del fluido va dal vaso a livello maggiore () verso

Dettagli

Lezione 11 Trattamenti termici

Lezione 11 Trattamenti termici Lezione 11 Gerardus Janszen Dipartimento di Tel 02 2399 8366 janszen@aero.polimi.it . IL TRATTAMENTO TERMICO CONSISTE IN UN CICLO TERMICO CHE SERVE A MODIFICARE LA STRUTTURA DEL MATERIALE PER LA VARIAZIONE

Dettagli

RAPPORTO DI PROVA Venezia,. Foglio n. 1 di 7. Protocollo: Luogo e Data della prova: Richiedente: Materiale testato:

RAPPORTO DI PROVA Venezia,. Foglio n. 1 di 7. Protocollo: Luogo e Data della prova: Richiedente: Materiale testato: Foglio n. 1 di 7 Protocollo: Luogo e Data della prova: Mestre, Richiedente: Materiale testato: Prova eseguita: Conducibilità termica Riferimento Normativo: UNI EN 12667 DESCRIZIONE DEL CAMPIONE SOTTOPOSTO

Dettagli

I processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo

I processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo I processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo diverse metodologie. 1 La tempra termica (o fisica) si basa

Dettagli

Temperatura e Calore

Temperatura e Calore Temperatura e Calore 1 Temperatura e Calore Stati di Aggregazione Temperatura Scale Termometriche Dilatazione Termica Il Calore L Equilibrio Termico La Propagazione del Calore I Passaggi di Stato 2 Gli

Dettagli

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro.

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. PREMESSA: Anche intuitivamente dovrebbe a questo punto essere ormai chiaro

Dettagli

Tecnologia Meccanica Proff. Luigi Carrino Antonio Formisano Prove tecnologiche

Tecnologia Meccanica Proff. Luigi Carrino Antonio Formisano Prove tecnologiche Prove tecnologiche PROVE TECNOLOGICHE Le prove tecnologiche vengono eseguite allo scopo di determinare l'attitudine dei materiali a subire determinati processi necessari a realizzare un certo prodotto.

Dettagli

Capacità di assorbire una deformazione plastica senza rompersi: alta=duttile (es. oro) bassa=fragile (es. vetro)

Capacità di assorbire una deformazione plastica senza rompersi: alta=duttile (es. oro) bassa=fragile (es. vetro) Capacità di assorbire una deformazione plastica senza rompersi: alta=duttile (es. oro) bassa=fragile (es. vetro) E dipendente dalla temperatura:capacità di riposizionamento di difetti ed atomi (diffusione

Dettagli

Forza. Forza. Esempi di forze. Caratteristiche della forza. Forze fondamentali CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA

Forza. Forza. Esempi di forze. Caratteristiche della forza. Forze fondamentali CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA Forza CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA Cos è una forza? la forza è una grandezza che agisce su un corpo cambiando la sua velocità e provocando una deformazione sul corpo 2 Esempi

Dettagli

Termodinamica: legge zero e temperatura

Termodinamica: legge zero e temperatura Termodinamica: legge zero e temperatura Affrontiamo ora lo studio della termodinamica che prende in esame l analisi dell energia termica dei sistemi e di come tale energia possa essere scambiata, assorbita

Dettagli

CALORE. Compie lavoro. Il calore è energia. Temperatura e calore. L energia è la capacità di un corpo di compiere un lavoro

CALORE. Compie lavoro. Il calore è energia. Temperatura e calore. L energia è la capacità di un corpo di compiere un lavoro Cos è il calore? Per rispondere si osservino le seguenti immagini Temperatura e calore Il calore del termosifone fa girare una girandola Il calore del termosifone fa scoppiare un palloncino Il calore del

Dettagli

MATERIALI SINTERIZZATI

MATERIALI SINTERIZZATI MATERIALI SINTERIZZATI Sono ottenuti con la cosiddetta Metallurgia delle polveri, che consiste nella compattazione e trasformazione di materiali ridotti in polvere in un composto indivisibile. Sono utilizzati

Dettagli

CLASSIFICAZIONE DUREZZA

CLASSIFICAZIONE DUREZZA PROVE DI DUREZZA ING. FABBRETTI FLORIANO 1 INDICE CLASSIFICAZIONE DUREZZA TIPOLOGIE DUREZZE DUREZZA BRINELL DUREZZA VICKERS DUREZZA ROCKWELL MICRODUREZZA VICKERS MICRODUREZZA KNOOP ING. FABBRETTI FLORIANO

Dettagli

Materiali: proprietà e prove Ferro e sue leghe

Materiali: proprietà e prove Ferro e sue leghe TCNGA e DSGN Modulo C Unità 2 Materiali: proprietà e prove Ferro e sue leghe 1 Modulo C Unità 2 RRTÀ CARATTRSTC D MATRA 2 a tecnologia è la scienza che studia i materiali, la composizione, le caratteristiche,

Dettagli

Lezione. Tecnica delle Costruzioni

Lezione. Tecnica delle Costruzioni Lezione Tecnica delle Costruzioni 1 Materiali Caratteristiche dell acciaio Acciaio = lega ferro-carbonio Caratteristiche importanti: resistenza duttilità = capacità di deformarsi plasticamente senza rompersi

Dettagli

La corrente elettrica La resistenza elettrica La seconda legge di Ohm Resistività e temperatura L effetto termico della corrente

La corrente elettrica La resistenza elettrica La seconda legge di Ohm Resistività e temperatura L effetto termico della corrente Unità G16 - La corrente elettrica continua La corrente elettrica La resistenza elettrica La seconda legge di Ohm Resistività e temperatura L effetto termico della corrente 1 Lezione 1 - La corrente elettrica

Dettagli

DALLE FUNZIONI AL PRODOTTO

DALLE FUNZIONI AL PRODOTTO DALLE FUNZIONI AL PRODOTTO Funzioni PROGETTAZIONE Specifiche Materie prime / Componenti PRODUZIONE Prodotto DALLE FUNZIONI AL PRODOTTO Progettazione del componente: materiale macro geometria micro geometria

Dettagli

Visione d insieme DOMANDE E RISPOSTE SULL UNITÀ

Visione d insieme DOMANDE E RISPOSTE SULL UNITÀ Visione d insieme DOMANDE E RISPOSTE SULL UNITÀ Che cos è la corrente elettrica? Nei conduttori metallici la corrente è un flusso di elettroni. L intensità della corrente è il rapporto tra la quantità

Dettagli

Forze come grandezze vettoriali

Forze come grandezze vettoriali Forze come grandezze vettoriali L. Paolucci 23 novembre 2010 Sommario Esercizi e problemi risolti. Per la classe prima. Anno Scolastico 2010/11 Parte 1 / versione 2 Si ricordi che la risultante di due

Dettagli

Le graniglie sono classificabili, secondo il materiale di cui sono composte, come segue :

Le graniglie sono classificabili, secondo il materiale di cui sono composte, come segue : Cos è la graniglia? L utensile della granigliatrice : la graniglia La graniglia è praticamente l utensile della granigliatrice: si presenta come una polvere costituita da un gran numero di particelle aventi

Dettagli

Usando il pendolo reversibile di Kater

Usando il pendolo reversibile di Kater Usando il pendolo reversibile di Kater Scopo dell esperienza è la misurazione dell accelerazione di gravità g attraverso il periodo di oscillazione di un pendolo reversibile L accelerazione di gravità

Dettagli

3 PROVE MECCANICHE DEI MATERIALI METALLICI

3 PROVE MECCANICHE DEI MATERIALI METALLICI 3 PROVE MECCANICHE DEI MATERIALI METALLICI 3.1 Prova di trazione 3.1.3 Estensimetri La precisione e la sensibilità dello strumento variano a seconda dello scopo cui esso è destinato. Nella prova di trazione

Dettagli

Termodinamica. Sistema termodinamico. Piano di Clapeyron. Sistema termodinamico. Esempio. Cosa è la termodinamica? TERMODINAMICA

Termodinamica. Sistema termodinamico. Piano di Clapeyron. Sistema termodinamico. Esempio. Cosa è la termodinamica? TERMODINAMICA Termodinamica TERMODINAMICA Cosa è la termodinamica? La termodinamica studia la conversione del calore in lavoro meccanico Prof Crosetto Silvio 2 Prof Crosetto Silvio Il motore dell automobile trasforma

Dettagli

SENSORI E TRASDUTTORI

SENSORI E TRASDUTTORI SENSORI E TRASDUTTORI Il controllo di processo moderno utilizza tecnologie sempre più sofisticate, per minimizzare i costi e contenere le dimensioni dei dispositivi utilizzati. Qualsiasi controllo di processo

Dettagli

IL PROBLEMA DEL PRODURRE

IL PROBLEMA DEL PRODURRE IL PROBLEMA DEL PRODURRE IL CICLO TECNOLOGICO E I PROCESSI PRIMARI E SECONDARI Ing. Produzione Industriale - Tecnologia Meccanica Processi primari e secondari - 1 IL CICLO TECNOLOGICO Il ciclo tecnologico

Dettagli

Termologia. Introduzione Scale Termometriche Espansione termica Capacità termica e calori specifici Cambiamenti di fase e calori latenti

Termologia. Introduzione Scale Termometriche Espansione termica Capacità termica e calori specifici Cambiamenti di fase e calori latenti Termologia Introduzione Scale Termometriche Espansione termica Capacità termica e calori specifici Cambiamenti di fase e calori latenti Trasmissione del calore Legge di Wien Legge di Stefan-Boltzmann Gas

Dettagli

Lezione. Tecnica delle Costruzioni

Lezione. Tecnica delle Costruzioni Lezione Tecnica delle Costruzioni Collegamenti saldati Procedimenti di saldatura Sorgente termica che produce alta temperatura in modo localizzato Fusione del materiale base più il materiale di apporto

Dettagli

Politecnico di Torino Dipartimento di Meccanica DAI PROVINI AI COMPONENTI

Politecnico di Torino Dipartimento di Meccanica DAI PROVINI AI COMPONENTI DAI PROVINI AI COMPONENTI Vi sono molti fattori che influenzano la resistenza a fatica; fra i fattori che riguardano il componente hanno particolare importanza: le dimensioni (C S ) la presenza di intagli

Dettagli

Si classifica come una grandezza intensiva

Si classifica come una grandezza intensiva CAP 13: MISURE DI TEMPERATURA La temperatura È osservata attraverso gli effetti che provoca nelle sostanze e negli oggetti Si classifica come una grandezza intensiva Può essere considerata una stima del

Dettagli

Gli acciai inossidabili

Gli acciai inossidabili Gli acciai inossidabili Gli acciai inossidabili sono delle leghe a base di ferro, di cromo e di carbonio ed anche di altri elementi quali il nichel, il molibdeno, il silicio, il titanio, che li rendono

Dettagli

IL TRASFORMATORE Prof. S. Giannitto Il trasformatore è una macchina in grado di operare solo in corrente alternata, perché sfrutta i principi dell'elettromagnetismo legati ai flussi variabili. Il trasformatore

Dettagli

QUALITÀ E TRATTAMENTO DELL ACQUA DEL CIRCUITO CHIUSO

QUALITÀ E TRATTAMENTO DELL ACQUA DEL CIRCUITO CHIUSO QUALITÀ E TRATTAMENTO DELL ACQUA DEL CIRCUITO CHIUSO (PARTE 1) FOCUS TECNICO Gli impianti di riscaldamento sono spesso soggetti a inconvenienti quali depositi e incrostazioni, perdita di efficienza nello

Dettagli

Il concetto di valore medio in generale

Il concetto di valore medio in generale Il concetto di valore medio in generale Nella statistica descrittiva si distinguono solitamente due tipi di medie: - le medie analitiche, che soddisfano ad una condizione di invarianza e si calcolano tenendo

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA

LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA (Fenomeno, indipendente dal tempo, che si osserva nei corpi conduttori quando le cariche elettriche fluiscono in essi.) Un conduttore metallico è in equilibrio elettrostatico

Dettagli

1 PREMESSE E SCOPI... 3 2 DESCRIZIONE DEI SUPPORTI SOTTOPOSTI A PROVA... 3 3 PROGRAMMA DELLE PROVE SPERIMENTALI... 5

1 PREMESSE E SCOPI... 3 2 DESCRIZIONE DEI SUPPORTI SOTTOPOSTI A PROVA... 3 3 PROGRAMMA DELLE PROVE SPERIMENTALI... 5 DI UN SISTEMA DI FISSAGGIO PER FACCIATE CONTINUE 2 INDICE 1 PREMESSE E SCOPI... 3 2 DESCRIZIONE DEI SUPPORTI SOTTOPOSTI A PROVA... 3 3 PROGRAMMA DELLE PROVE SPERIMENTALI... 5 3.1 STRUMENTAZIONE UTILIZZATA...

Dettagli

= 0,375 cioè ω = 136

= 0,375 cioè ω = 136 Il controllo della durezza Nel settore della meccanica ci si incontra spesso con il concetto di durezza ; ed infatti la durezza è una caratteristica fondamentale per giudicare se un certo materiale è idoneo

Dettagli

Materiali per alte temperature

Materiali per alte temperature Materiali per alte temperature Prof. Barbara Rivolta Dipartimento di Meccanica Politecnico di Milano 14 Novembre 2013, Lecco Fenomeni metallurgici ad alta temperatura 2 Fenomeni meccanici: sovrasollecitazioni

Dettagli

Dimensionamento delle strutture

Dimensionamento delle strutture Dimensionamento delle strutture Prof. Fabio Fossati Department of Mechanics Politecnico di Milano Lo stato di tensione o di sforzo Allo scopo di caratterizzare in maniera puntuale la distribuzione delle

Dettagli

LEGGE DI STEVIN (EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DEI FLUIDI PESANTI INCOMPRIMIBILI) z + p / γ = costante

LEGGE DI STEVIN (EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DEI FLUIDI PESANTI INCOMPRIMIBILI) z + p / γ = costante IDRAULICA LEGGE DI STEVIN (EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DEI FLUIDI PESANTI INCOMPRIMIBILI) z + p / γ = costante 2 LEGGE DI STEVIN Z = ALTEZZA GEODETICA ENERGIA POTENZIALE PER UNITA DI PESO p /

Dettagli

VILLA BORROMEO Sarmeola di Rubano Padova 25 novembre 2010. Relatore: Ing. Carlo Calisse

VILLA BORROMEO Sarmeola di Rubano Padova 25 novembre 2010. Relatore: Ing. Carlo Calisse LE RETI ANTICADUTA DALLE NORME UNI EN 1263-1 1 e 2 ALLE NUOVE LINEE GUIDA AIPAA VILLA BORROMEO Sarmeola di Rubano Padova 25 novembre 2010 Relatore: Ing. Carlo Calisse INTRODUZIONE ALLE NORME UNI EN 1263-1:

Dettagli

Complementi di Termologia. I parte

Complementi di Termologia. I parte Prof. Michele Giugliano (Dicembre 2) Complementi di Termologia. I parte N.. - Calorimetria. Il calore è una forma di energia, quindi la sua unità di misura, nel sistema SI, è il joule (J), tuttavia si

Dettagli

DUROMETRI E DUREZZE (MICRO E MACRO) PENDOLO CHARPY PER RESILIENZA ALTRE PROVE (FATICA, TRIBOLOGIA, ELETTROPULITURA)

DUROMETRI E DUREZZE (MICRO E MACRO) PENDOLO CHARPY PER RESILIENZA ALTRE PROVE (FATICA, TRIBOLOGIA, ELETTROPULITURA) TUTORATO ING. FABBRETTI FLORIANO 1 COSA VEDIAMO OGGI MACCHINA PER TRAZIONE DUROMETRI E DUREZZE (MICRO E MACRO) PENDOLO CHARPY PER RESILIENZA ALTRE PROVE (FATICA, TRIBOLOGIA, ELETTROPULITURA) ING. FABBRETTI

Dettagli

CORRENTE ELETTRICA Intensità e densità di corrente sistema formato da due conduttori carichi a potenziali V 1 e V 2 isolati tra loro V 2 > V 1 V 2

CORRENTE ELETTRICA Intensità e densità di corrente sistema formato da due conduttori carichi a potenziali V 1 e V 2 isolati tra loro V 2 > V 1 V 2 COENTE ELETTICA Intensità e densità di corrente sistema formato da due conduttori carichi a potenziali V 1 e V isolati tra loro V > V 1 V V 1 Li colleghiamo mediante un conduttore Fase transitoria: sotto

Dettagli

Energia nelle reazioni chimiche. Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti

Energia nelle reazioni chimiche. Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti Energia nelle reazioni chimiche Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti VIDEO Introduzione (I) L energia chimica è dovuta al particolare arrangiamento degli atomi nei composti chimici e le varie forme di

Dettagli

Proprietà elastiche dei corpi

Proprietà elastiche dei corpi Proprietà elastiche dei corpi I corpi solidi di norma hanno una forma ed un volume non facilmente modificabili, da qui deriva la nozioni di corpo rigido come corpo ideale non deformabile. In realtà tutti

Dettagli

Lavorazioni e trattamenti superficiali dei metalli.

Lavorazioni e trattamenti superficiali dei metalli. Lavorazioni e trattamenti superficiali dei metalli. Cosa può offrire General Steel? General Steel rappresenta una realtà aziendale strategicamente diversificata in quanto l obbiettivo finale è quello di

Dettagli

DIMENSIONAMENTO DEL MARTINETTO PER RICIRCOLO DI SFERE

DIMENSIONAMENTO DEL MARTINETTO PER RICIRCOLO DI SFERE DIMENSIONAMENTO DEL MARTINETTO PER RICIRCOLO DI SFERE Per un corretto dimensionamento del martinetto a ricircolo di sfere è necessario operare come segue: definizione dei dati del dell applicazione (A)

Dettagli

13. Campi vettoriali

13. Campi vettoriali 13. Campi vettoriali 1 Il campo di velocità di un fluido Il concetto di campo in fisica non è limitato ai fenomeni elettrici. In generale il valore di una grandezza fisica assegnato per ogni punto dello

Dettagli

FILIERA PRODUTTIVA COMPLETA

FILIERA PRODUTTIVA COMPLETA 2 FILIERA PRODUTTIVA COMPLETA TRATTAMENTO TERMICO LAVORAZIONI MECCANICHE LAMINAZIONE VERNICIATURA PRODUZIONE ACCIAIO MAGAZZINO L unione tra Esti e Acciaierie Venete ha dato luogo ad una nuova realtà, unica

Dettagli

Classificazione degli acciai da lavorare Scelta della punta in funzione del materiale da lavorare Parametri di taglio

Classificazione degli acciai da lavorare Scelta della punta in funzione del materiale da lavorare Parametri di taglio Materiali delle punte elicoidali Processi produttivi delle punte elicoidali Standard normativi Tipologia di affilatura Rivestimenti superficiali degli utensili Durezze Rockwell e Vickers Classificazione

Dettagli

Tesina di scienze. L Elettricità. Le forze elettriche

Tesina di scienze. L Elettricità. Le forze elettriche Tesina di scienze L Elettricità Le forze elettriche In natura esistono due forme di elettricità: quella negativa e quella positiva. Queste due energie si attraggono fra loro, mentre gli stessi tipi di

Dettagli

LAVORI SPECIALI. (Articolo 148 D.Lgs 81/08)

LAVORI SPECIALI. (Articolo 148 D.Lgs 81/08) 146 LAVORI SPECIALI (Articolo 148 D.Lgs 81/08) Prima di procedere alla esecuzione di lavori su lucernari, tetti, coperture e simili, fermo restando l obbligo di predisporre misure di protezione collettiva,

Dettagli

TRATTAMENTI TERMICI DELLE GHISE

TRATTAMENTI TERMICI DELLE GHISE TRATTAMENTI TERMICI DELLE GHISE Tenendo conto che le ghise hanno le stesse strutture degli acciai (perlite, cementite, ferrite), anche su di esse é possibile effettuare trattamenti termici. In particolare

Dettagli

S.U.N. Architettura Luigi Vanvitelli. CdL Archite,ura TECNOLOGIA DELL ARCHITETTURA A 2012_13 prof. S. Rinaldi. Infissi_2 INF_2

S.U.N. Architettura Luigi Vanvitelli. CdL Archite,ura TECNOLOGIA DELL ARCHITETTURA A 2012_13 prof. S. Rinaldi. Infissi_2 INF_2 Infissi_2 SERRAMENTI IN LEGNO I profili di legno sono i principali elementi che caratterizzano le parti strutturali della finestra: Telai fissi, montanti e traversi dell anta, parti complementari (profili

Dettagli

Prova scritta di Fisica Generale I Corso di studio in Astronomia 22 giugno 2012

Prova scritta di Fisica Generale I Corso di studio in Astronomia 22 giugno 2012 Prova scritta di Fisica Generale I Corso di studio in Astronomia 22 giugno 2012 Problema 1 Due carrelli A e B, di massa m A = 104 kg e m B = 128 kg, collegati da una molla di costante elastica k = 3100

Dettagli

Sistemi di bloccaggio idraulici -- Mandrini idraulici

Sistemi di bloccaggio idraulici -- Mandrini idraulici Sistemi di bloccaggio idraulici -- Mandrini idraulici La tecnologia del serraggio idraulico ad espansione si è evoluto fino a raggiungere livelli di precisione e di affidabilità tali da poter soddisfare

Dettagli

Elettricità e magnetismo

Elettricità e magnetismo E1 Cos'è l'elettricità La carica elettrica è una proprietà delle particelle elementari (protoni e elettroni) che formano l'atomo. I protoni hanno carica elettrica positiva. Gli elettroni hanno carica elettrica

Dettagli

Università di Pisa Facoltà di Ingegneria. Leghe non ferrose. Chimica Applicata. Prof. Cristiano Nicolella

Università di Pisa Facoltà di Ingegneria. Leghe non ferrose. Chimica Applicata. Prof. Cristiano Nicolella Università di Pisa Facoltà di Ingegneria Leghe non ferrose Chimica Applicata Prof. Cristiano Nicolella Leghe non ferrose Minerali di alluminio L alluminio è uno degli elementi più abbondanti sulla crosta

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BRESCIA

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BRESCIA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BRESCIA ESAME DI STATO DI ABILITAZIONE ALL'ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE DI INGEGNERE (Lauree di primo livello D.M. 509/99 e D.M. 270/04 e Diploma Universitario) SEZIONE B - Prima

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA Facoltà di Ingegneria sede di Vicenza A.A. 2007/08

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA Facoltà di Ingegneria sede di Vicenza A.A. 2007/08 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA Facoltà di Ingegneria sede di Vicenza Corso di Disegno Tecnico Industriale per il Corso di Laurea triennale in Ingegneria Meccanica e in Ingegneria Meccatronica Tolleranze

Dettagli

PAGINA 1 DI 5 MOLYKOTE

PAGINA 1 DI 5 MOLYKOTE PAGINA 1 DI 5 MOLYKOTE CARATTERISTICHE Le lacche Molykote sono dispersioni di sostanze lubrificanti solide, come ad esempio il bisolfuro di molibdeno, e di resine leganti organiche o inorganiche finemente

Dettagli

Temperatura e Calore

Temperatura e Calore Temperatura e Calore La materia è un sistema fisico a molti corpi Gran numero di molecole (N A =6,02 10 23 ) interagenti tra loro Descrizione mediante grandezze macroscopiche (valori medi su un gran numero

Dettagli

Corso di Componenti e Impianti Termotecnici LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE

Corso di Componenti e Impianti Termotecnici LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE 1 PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE Sono le perdite di carico (o di pressione) che un fluido, in moto attraverso un condotto, subisce a causa delle resistenze

Dettagli

Acciaio per lavorazioni a caldo

Acciaio per lavorazioni a caldo Acciaio per lavorazioni a caldo Generalità BeyLos 2329 è un acciaio legato progettato per la realizzazione di matrici, stampi o punzoni o altri particolari che devono lavorare a temperature elevate. I

Dettagli

CONVENZIONE UNIVERSITÀ DI PERUGIA DELTATECH. Rapporto Attività di Ricerca. Prove ad impatto su laminati compositi con.

CONVENZIONE UNIVERSITÀ DI PERUGIA DELTATECH. Rapporto Attività di Ricerca. Prove ad impatto su laminati compositi con. CONVENZIONE UNIVERSITÀ DI PERUGIA DELTATECH Rapporto Attività di Ricerca Prove ad impatto su laminati compositi con Ball Drop Tester Prof. L. Torre Fase 1: Terni 18/6/214 METODI Sono stati effettuati test

Dettagli

PRINCIPI DI TRASMISSIONE DEL CALORE

PRINCIPI DI TRASMISSIONE DEL CALORE PRINCIPI DI TRASMISSIONE DEL CALORE La trasmissione del calore può avvenire attraverso tre meccanismi: - Conduzione; - Convezione; - Irraggiamento; Nella conduzione la trasmissione del calore è riconducibile

Dettagli

POLITECNICO DI TORINO

POLITECNICO DI TORINO NEWSLETTER N2 - I dispositivi elettronici posti a protezione degli operatori E stato indicato nella precedente newsletter che la sicurezza degli operatori in un contesto industriale è affidata a una catena

Dettagli

CORRENTE E TENSIONE ELETTRICA LA CORRENTE ELETTRICA

CORRENTE E TENSIONE ELETTRICA LA CORRENTE ELETTRICA CORRENTE E TENSIONE ELETTRICA La conoscenza delle grandezze elettriche fondamentali (corrente e tensione) è indispensabile per definire lo stato di un circuito elettrico. LA CORRENTE ELETTRICA DEFINIZIONE:

Dettagli

IMPIANTO AUTOMATICO PER LA SALDATURA DI ESTRUSI DI ALLUMINIO PER APPLICAZIONI NAVALI.

IMPIANTO AUTOMATICO PER LA SALDATURA DI ESTRUSI DI ALLUMINIO PER APPLICAZIONI NAVALI. IMPIANTO AUTOMATICO PER LA SALDATURA DI ESTRUSI DI ALLUMINIO PER APPLICAZIONI NAVALI. Tube Tech Machinery Marcello Filippini Il settore dei trasporti, specialmente i trasporti passeggeri con treni e navi,

Dettagli

PRINCIPI DI TRASDUZIONE

PRINCIPI DI TRASDUZIONE PRINCIPI DI TRASDUZIONE Passiva Trasduzione resistiva Trasduzione capacitiva Trasduzione induttiva Attiva Trasduzione fotovoltaica Trasduzione piezoelettrica Trasduzione elettromagnetica Trasduzione fotoconduttiva

Dettagli

UNI EN 795: Protezione contro le cadute dall alto. Requisiti e prove dei dispositivi di ancoraggio

UNI EN 795: Protezione contro le cadute dall alto. Requisiti e prove dei dispositivi di ancoraggio UNI EN 795: Protezione contro le cadute dall alto. Requisiti e prove dei dispositivi di ancoraggio Ing. Salvatore LEANZA 22 Giugno 2012 - Fondazione Ordine degli Ingegneri - Catania UNI EN 795:2002 TITOLO

Dettagli

CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608

CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608 COSTRUIRE SERRAMENTI IN PVC CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608 1 La norma europea rivolta alla definizione delle caratteristiche dei profili in PVC per finestre

Dettagli

Per prima cosa si determinano le caratteristiche geometriche e meccaniche della sezione del profilo, nel nostro caso sono le seguenti;

Per prima cosa si determinano le caratteristiche geometriche e meccaniche della sezione del profilo, nel nostro caso sono le seguenti; !""##"!$%&'((""!" )**&)+,)-./0)*$1110,)-./0)*!""##"!$%&'((""!" *&)23+-0-$4--56%--0.),0-,-%323 -&3%/ La presente relazione ha lo scopo di illustrare il meccanismo di calcolo che sta alla base del dimensionamento

Dettagli

Strutture in acciaio. Unioni

Strutture in acciaio. Unioni Strutture in acciaio Unioni Tipologie di unioni Chiodi o bulloni Sono puntuali Indeboliscono le sezioni Ripristinano solo parzialmente la continuità Si eseguono in opera con relativa facilità Saldatura

Dettagli

Energia e Lavoro. In pratica, si determina la dipendenza dallo spazio invece che dal tempo

Energia e Lavoro. In pratica, si determina la dipendenza dallo spazio invece che dal tempo Energia e Lavoro Finora abbiamo descritto il moto dei corpi (puntiformi) usando le leggi di Newton, tramite le forze; abbiamo scritto l equazione del moto, determinato spostamento e velocità in funzione

Dettagli

Proprietà meccaniche. Prove meccaniche. prova di trazione prova di compressione prova di piegamento prova di durezza prova di fatica prova di creep

Proprietà meccaniche. Prove meccaniche. prova di trazione prova di compressione prova di piegamento prova di durezza prova di fatica prova di creep Proprietà meccaniche Prove meccaniche prova di trazione prova di compressione prova di piegamento prova di durezza prova di fatica prova di creep Prova di trazione provini di dimensione standard deformazione

Dettagli

ESERCITAZIONE Scrittura di un programma CNC per la fresatura di un componente dato

ESERCITAZIONE Scrittura di un programma CNC per la fresatura di un componente dato ESERCITAZIONE Scrittura di un programma CNC per la fresatura di un componente dato Nella presente esercitazione si redige il programma CNC per la fresatura del pezzo illustrato nelle Figure 1 e 2. Figura

Dettagli

Correnti e circuiti a corrente continua. La corrente elettrica

Correnti e circuiti a corrente continua. La corrente elettrica Correnti e circuiti a corrente continua La corrente elettrica Corrente elettrica: carica che fluisce attraverso la sezione di un conduttore in una unità di tempo Q t Q lim t 0 t ntensità di corrente media

Dettagli