LE CASE DELLA SALUTE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "LE CASE DELLA SALUTE"

Transcript

1 1 LE CASE DELLA SALUTE La normativa sulle Cure Primarie 2 Unione Europea DG Sanco 2014 risposta alla maggioranza dei problemi di salute della comunità servizi universalmente accessibili, erogati da team di professionisti in partnership con i pazienti e i caregiver ruolo centrale del coordinamento e della continuità dell assistenza alle persone Italia Legge 189/2012 e Patto per la Salute Le Regioni hanno il compito di definire la organizzazione dei servizi di assistenza primaria promuovendo lo sviluppo di un modello multiprofessionale e interdisciplinare. Emilia Romagna La Casa della Salute (CdS) come traduzione ed espressione degli orientamenti europeo e nazionale. 1

2 La CdS in RER: DGR 291/ DGR 291/2010 «[La Casa della Salute CdS] è la sede di accesso e di erogazione dei servizi sanitari, sociosanitari e socio assistenziali rivolti alla popolazione dell ambito territoriale di riferimento del NCP [ ] La CdS è un sistema integrato di servizi che si prende cura delle persone fin dal momento dell accesso attraverso: l accoglienza dei cittadini, la collaborazione tra i professionisti, la condivisione dei percorsi assistenziali, l autonomia e la responsabilità professionale, la valorizzazione delle competenze. [E un sistema di] relazioni cliniche e organizzative strutturate che mettono in relazione i NCP (assistenza primaria) con gli altri nodi della rete (assistenza specialistica, ospedaliera, sanità pubblica, salute mentale).» «La Casa della Salute è un presidio del Distretto, la cui gestione complessiva è affidata al Dipartimento di Cure Primarie che cura le interfacce con gli altri dipartimenti.» La CdS in RER: DGR 291/ TIPOLOGIE : - CdS Piccola: coincide con la sede del NCP (amb. Infermieristico, amb. MMG, continuità assistenziale H12, amb. Specialistico, assistenza sociale) + accoglienza/punto informativo e CUP. - CdS Media: CdS Piccola + Medicina di Gruppo, PdLS, amb. Ostetrico, guardia medica. Servizi sanitari: punto prelievi, diagnostica strumentale ecografica, coordinamento assistenza domiciliare, vaccinazioni, certificazioni monocratiche. - CdS Grande: CdS Media + consultorio familiare/pediatria di comunità, centro di salute mentale, neuropsichiatria infantile e SERT, pap-test, screening mammografico, colon retto. 2

3 La CdS in RER: 291/ Aspetti cardine della DGR 291/2010: Aspetti strutturali Identificazione dei servizi presenti nella CdS CdS basate sulla presenza fisica degli MMG Importanza della continuità H12/H24, in particolare come funzione di filtro per l Ospedale CdS come elemento di comunità La CdS in RER: stato dell arte novembre Stato dell arte novembre CdS funzionanti: 63 % (45) medie/grandi (19 Grandi + 26 Medie) 38 % (27) piccole 1 milione e 680 mila persone potenzialmente accedono (38% popolazione regionale) 50 CdS programmate: 52 % (26) medie/grandi (8 Grandi + 18 Medie) 48 % (24) piccole 3

4 Le CdS a Piacenza - Levante 7 Castel San Giovanni Calendasco Monticelli Ziano Sarmato Rottofreno di Piacenza Piacenza Borgonovo Gragnano Pontenure Gossolengo Caorso Castelvetro San Pietro in Cerro Villanova d'arda Cortemaggiore Nibbiano Agazzano Podenzano Cadeo Besenzone Caminata Pianello Piozzano Gazzola Rivergaro San Giorgio Fiorenzuola Pecorara Distretto di Ponente Travo Vigolzone Ponte dell'olio Carpaneto Distretto di Levante Castell'Arquato Alseno Gropparello Lugagnano Bobbio Cortebrugnatella Coli Bettola Farini Morfasso Vernasca Programmazione 2013 Distretto Levante: Proposta attivazione 6 CdS Zerba Cerignale Ottone Ferriere Le CdS a Piacenza - Levante 8 Castel San Giovanni Calendasco Monticelli Ziano Sarmato Rottofreno di Piacenza Piacenza Borgonovo Gragnano Pontenure Gossolengo Caorso Castelvetro San Pietro in Cerro Villanova d'arda Cortemaggiore Nibbiano Agazzano Podenzano Cadeo Besenzone Caminata Pianello Piozzano Gazzola Rivergaro San Giorgio Fiorenzuola Pecorara Distretto di Ponente Travo Vigolzone Ponte dell'olio Carpaneto Distretto di Levante Castell'Arquato Alseno Gropparello Lugagnano Bobbio Coli Bettola Vernasca Stato dell arte Dicembre 2015 Morfasso Cortebrugnatella Farini Zerba Cerignale Ottone Ferriere 4

5 Le CdS a Piacenza - Ponente 9 Castel San Giovanni Calendasco Monticelli Ziano Sarmato Rottofreno di Piacenza Piacenza Borgonovo Gragnano Pontenure Gossolengo Caorso Castelvetro San Pietro in Cerro Villanova d'arda Cortemaggiore Nibbiano Agazzano Podenzano Cadeo Besenzone Caminata Pianello Piozzano Gazzola Rivergaro San Giorgio Fiorenzuola Pecorara Distretto di Ponente Travo Vigolzone Ponte dell'olio Carpaneto Distretto di Levante Castell'Arquato Alseno Gropparello Lugagnano Bobbio Cortebrugnatella Coli Bettola Farini Morfasso Vernasca Programmazione 2013 Distretto Ponente: Proposta attivazione 3 CdS Zerba Cerignale Ottone Ferriere Le CdS a Piacenza - Ponente 10 Castel San Giovanni Calendasco Monticelli Ziano Sarmato Rottofreno di Piacenza Piacenza Borgonovo Gragnano Pontenure Gossolengo Caorso Castelvetro San Pietro in Cerro Villanova d'arda Cortemaggiore Nibbiano Agazzano Podenzano Cadeo Besenzone Caminata Pianello Piozzano Gazzola Rivergaro San Giorgio Fiorenzuola Pecorara Distretto di Ponente Travo Vigolzone Ponte dell'olio Carpaneto Distretto di Levante Castell'Arquato Alseno Gropparello Lugagnano Bobbio Coli Bettola Vernasca Stato dell arte Dicembre 2015 Morfasso Cortebrugnatella Farini Zerba Cerignale Ottone Ferriere 5

6 Le CdS a Piacenza: criticità 11 Nella programmazione delle CdS occorre presidiare alcune criticità fondamentali: Negli ultimi 10 anni abbiamo assistito a una forte evoluzione dei bisogni: EMERGENZA CRONICITA. La programmazione delle CdS deve tenere in considerazione questo trend e determinare le modalità con cui le CdS intervengono su questo tema. I dati empirici e il ritorno dagli incontri di Futuro in Salute evidenziano che le CdS non funzionano sulla limitazione dell uso inappropriato dell ospedale: a cosa serve l assistenza H12/H24? Garanzia dell equità di accesso in un contesto in cui: i percorsi di cura sono sempre più complessi e avvengono in buona parte al di fuori dell ospedale la specializzazione degli ospedali comporta che non ci sia più un unica struttura di riferimento, ma un sistema a rete in cui l utente deve orientarsi i dati dimostrano una forte disomogeneità di accesso Le CdS a Piacenza: criticità 12 Prossimità: è importante stabilire quanti e quali servizi devono necessariamente essere erogati il più vicino possibile agli utenti, per le diverse tipologie di target Nonostante le disposizioni regionali considerino la CdS come una infrastruttura per tutti i professionisti del territorio, in realtà l integrazione «fisica» sottolostessotettorisultadidifficile realizzazione: resistenza dei MMG e carenza di leve per incentivare la «fusione» Integrazione Ospedale-Territorio: l unico fallimento della D.lgs.502/92 Non ci sono CdS, nemmeno programmate, nelle città sedi di presidio ospedaliero: a Piacenza ci sono 4 NCP, a Fiorenzuola la Medicina di Gruppo «Rose Selvatiche»: errore concettuale Finora si è privilegiata una visione distrettuale: le riorganizzazioni degli ultimi 15 anni sono avvenute per «sovrapposizione», creando delle notevoli disomogeneità tra distretti 6

7 13 NUOVO MODELLO di CdS a PIACENZA La CdS in RER: revisione delle linee guida 14 Obiettivi della CdS in RER Accesso all assistenza sanitaria, socio-sanitaria e socio-assistenziale in un luogo visibile e facilmente raggiungibile dalla popolazione di riferimento. Valutazione del bisogno della persona e l accompagnamento alla risposta maggiormente appropriata, programmabile e non programmabile. Risposta alla domanda di salute della popolazione almeno nelle 12 ore giornaliere (h24 livello distrettuale). Presa in carico della persona secondo il paradigma della medicina d iniziativa. Attivazione di percorsi di cura multidisciplinari, cheprevedonola integrazione tra servizi sanitari, ospedalieri e territoriali, e tra servizi sanitari e sociali. Partecipazione della comunità, delle associazioni di cittadini, dei pazienti e caregiver. 7

8 Nuovo modello di CdS a Piacenza 15 La Casa della Salute rappresenta un sistema in cui si realizza il disegno di assistenza sanitaria territoriale. Più specificamente, la CdS del territorio piacentino si caratterizza come luogo catalizzatore di integrazione professionale, logistica e istituzionale dell offerta territoriale. Di seguito, vengono approfonditi: Ruolo Contenuti Relazione con i PDTA Infrastrutture Modelli organizzativi Ruolo 16 La CdS è: il punto di riferimento per tutta la popolazione per trovare il giusto orientamento nel sistema, sia per prestazioni erogate nella CdS che per quelle erogate, fuori attraverso una presa in carico allargata e i PDTA per le cronicità e territoriali In particolare la CdS si rivolge a: Utenti con bisogni semplici e transitori: CUP, visita MMG, visita specialistica, prestazione diagnostica, prelievo, screening, etc. Ruolo di ACCOGLIENZA e ORIENTAMENTO Utenti con bisogni complessi e continui (pazienti cronici): presa in carico da parte del case manager, inserimento nel PDTA, stesura del PAI, consumo delle prestazioni previste nei piani terapeutici, continuità assistenziale, follow-up e monitoraggio Ruolo di PRESA IN CARICO e INTEGRAZIONE DEI SERVIZI, con un approccio di MEDICINA DI INIZIATIVA La collettività: promozione di stili di vita sani, attività di prevenzione Ruolo di PROMOZIONE e PREVENZIONE 8

9 Ruolo 17 La CdS è: il luogo in cui MMG, PLS e gli altri professionisti del territorio prendono in carico i pazienti in base all approccio della medicina di iniziativa, con l obiettivo prioritario di reclutare i pazienti cronici e mantenerli all interno dei percorsi di cura Ruolo 18 La CdS è: il luogo dove viene concentrata e potenziata l offerta di specialistica: tutte le prestazioni previste dai PDTA per la cronicità (prossimità) per quanto riguarda l offerta specialistica «generica» in base a valutazioni di costo/efficacia 9

10 Ruolo 19 La CdS è: il luogo della continuità assistenziale esercitata attraverso gli ambulatori dei MMG, l ambulatorio infermieristico, il PUA e i Medici di Continuità Assistenziale Ruolo 20 La CdS è: lo strumento organizzativo per migliorare il livello di omogeneità dell offerta di servizi territoriali e assistenziali, in modo da calmierare le disequità di accesso 10

11 Ruolo 21 La CdS è: Il luogo delle attività di promozione della salute e prevenzione delle malattie per tutta la comunità Ruolo di educazione e empowerment Ruolo 22 La CdS è: il luogo in cui avviene integrazione con il sistema sociale del territorio COME? 11

12 Contenuti: COSA 23 La CdS è il luogo in cui si concentra tutta la produzione territoriale. I contenuti, dunque, sono eterogenei quanto lo spettro dei servizi inclusi nell offerta del nostro territorio: Accoglienza/Orientamento «Segretariato Socio-sanitario» Medicina generale/pediatria Libera scelta (NCP, Medicine di gruppo o single practice): presenza fisica e/o in rete Specialistica ambulatoriale: Garantite tutte le prestazioni previste dai PDTA per la cronicità/territoriale Specialistica ambulatoriale «generica»: in base a valutazioni costo-efficacia In generale: forte potenziamento della specialistica Specialistica: erogata da specialisti e/o MMG Pediatria di comunità Ambulatorio infermieristico Consultorio area Materno-Infantile Assistenza domiciliare (ADI-SAD-SID) Continuità assistenziale Salute mentale (CSM) Sanità Pubblica Medicina legale Punto prelievi Area Sociale Contenuti: COME 24 Tutti i servizi contenuti nella CdS vengono erogati in modo integrato e coordinato, soprattutto quando si rivolgono alle categorie di pazienti più fragili (cronici e potenzialmente a rischio). In tale contesto, al MMG/PLS, specialisti e infermieri (gli «uomini sul campo») viene richiesto un approccio di iniziativa (supportato dall Azienda), volto a individuare proattivamente i pazienti più complessi. All interno della CdS sono messi a disposizioni i supporti necessari (personale, organizzativi e informatici) per agire la medicina di iniziativa, che non può essere una scelta del professionista ma va intesa come un LEA. L inclusione precoce nei PDTA aziendali, la stesura del PAI e la efficace presa in carico dei pazienti cronici dipendono in modo sostanziale dall iniziativa dei professionisti di assistenza primaria. Nell erogazione dei servizi vengono privilegiate le soluzioni in unico accesso. 12

13 I PDTA 25 Il PDTA è uno strumento per la gestione di una patologia complessa in tutti i suoi luoghi di cura: CdS, ospedale, domicilio. Preso atto del fallimento delle diverse soluzioni organizzative, il PDTA è lo strumento di integrazione tra CdS e Ospedale. Condizioni necessarie (ma non sufficienti) perché il PDTA sia uno strumento efficace sono: la definizione di percorsi condivisi e scientificamente corretti la condivisione di un preciso sistema di regole (logistica del paziente, responsabilità organizzativa) l esistenza di meccanismi operativi e supporti informatici l integrazione relazionale e professionale tra gli attori coinvolti nel percorso I PDTA 26 Percorsi definiti a livello regionale: percorso nascita; PDA per il bambino con Diabete Mellito1; PDTA per le condizioni croniche (diabete, scompenso cardiaco cronico, broncopneumopatia cronico ostruttiva, insufficienza renale cronica); percorso per la gestione dei pazienti in terapia anticoagulante orale; percorsi per le gravissime disabilità acquisite PDTA per le neoplasie, a cominciare da tumore della mammella, del collo dell utero e del colon retto; programmi di cure palliative; percorso per la gestione dei pazienti con frattura di femore; dimissioni protette in particolare per le persone anziane (domicilio, ospedale di comunità, etc.). 13

14 Relazione CdS - PDTA 27 La CdS diventa il luogo della «cabina di regia» dei PDTA aziendali, il centro di supporto aziendale a disposizione dei MMG e degli altri professionisti del territorio per la gestione appropriata dei pazienti più complessi. In questa ottica, la CdS è il supporto fisico, informatico e amministrativo per la gestione efficace dei PDTA e per l arruolamento dei pazienti. La CdS garantisce, infatti: - Integrazione inter-professionale: MMG, infermieri, specialisti e professionisti del sociale formano una vera squadra multiprofessionale che si coordina intorno al paziente più complesso in base al PDTA o al PAI, avendo come stazione base comune la CdS, dove partecipano a formazione trasversale e condividono informazioni. - Integrazione logistica: il paziente vede nella CdS il luogo «integrato» di erogazione delle prestazioni di cui ha bisogno o, comunque, il luogo in cui è organizzato il suo percorso sanitario dentro e fuori la CdS, quindi anche Ospedale e domicilio. Relazione CdS - PDTA 28 Per quanto attiene gli strumenti operativi, l Azienda, attraverso la Casa della Salute, sviluppa e mette a disposizione dei professionisti appropriati sistemi informativi integrati per la gestione dei PDTA e per condividere le informazioni fondamentali: - Sistema informativo per la individuazione dei pazienti cronici (Business Intelligence) medicina di iniziativa, arruolamento nel PDTA, disegno del PAI - Sistema informativo per la gestione del paziente NEL percorso (Workflow) aderenza del paziente, appropriatezza prescrittiva, rispetto delle linee guida, gestione logistica del paziente - Sistema informativo per il monitoraggio dello stato di salute (audit, indicatori di esito) efficacia del PDTA/PAI, programmazione sanitaria 14

15 Modelli organizzativi 29 Proponiamo 3 modelli di CdS: la CdS «strutturale» la CdS «a rete» la CdS «mista» Funzioni aziendali comuni ai 3 modelli: tutti i servizi garantiti dall AUSL nella CdS (accoglienza, specialistica, punto prelievi, etc.) In ogni modello, la CdS mantiene il ruolo di centro di supporto per la gestione dei PDTA per la cronicità Lo specifico modello viene scelto in base alle caratteristiche del territorio di riferimento Modelli organizzativi 30 CdS «strutturale» Tutti i MMG e i PLS del territorio di riferimento, organizzati in gruppo o in single practice, fanno della CdS la sede principale di lavoro FUNZIONI AZIENDALI: -Accoglienza -Specialistica -Punto prelievi -Etc. Area Sociale (Comuni) MdG1 PLS MdG2 MMG1 MMG2 15

16 Modelli organizzativi 31 CdS «a rete» MMG e PLS del territorio di riferimento, organizzati in gruppo o in single practice, mantengono come sede principale di lavoro il proprio ambulatorio al di fuori dalla CdS, con la quale si relazionano come in un modello a rete FUNZIONI AZIENDALI: -Accoglienza -Specialistica -Punto prelievi -Etc. Area Sociale (Comuni) MdG1 MdG2 MMG1 MMG2 PLS Modelli organizzativi 32 CdS «mista» Alcuni dei MMG e PLS del territorio di riferimento scelgono la CdS come sede principale, altri mantengono come sede principale di lavoro il proprio ambulatorio al di fuori dalla CdS, con la quale si relazionano come in un modello a rete FUNZIONI AZIENDALI: -Accoglienza -Specialistica -Punto prelievi -Etc. Area Sociale (Comuni) MdG1 MdG2 MMG2 MMG1 PLS 16

17 Modelli organizzativi 33 L obiettivo a tendere è che tutte le CdS adottino il modello strutturale: l Azienda e i comuni dovranno attuare politiche e strategie attive per spingere la medicina di famiglia in questa direzione. Le CdS di città e di montagna costituiscono una eccezione: considerate le caratteristiche geo-demografiche e infrastrutturali, i modelli a rete o misto sono preferibili. Modelli organizzativi 34 A prescindere dallo specifico modello, la Casa della Salute va intesa come il centro di supporto organizzativo e infrastrutturale per tutti i professionisti che concorrono alla erogazione dei servizi territoriali. In questa prospettiva, la CdS garantisce: supporto logistico e organizzativo per professionisti che operano a diversi livelli della filiera della cura sul territorio (soprattutto Cure Primarie e Specialistica) supporto logistico e organizzativo per l integrazione tra i diversi livelli istituzionali che operano sul territorio principalmente la Ausl e gli enti locali supporto tecnico e amministrativo allo sviluppo e l esercizio della medicina di iniziativa 17

18 Modelli organizzativi 35 In ogni Casa della Salute vengono individuati: Un responsabile clinico: scelto tra i MMG o medici aziendali Un responsabile organizzativo: preferibilmente un un infermiere con competenze gestionali-organizzative Modelli organizzativi 36 In ogni CdS vengono individuate le diverse aree di servizio/intervento (l elenco non è esaustivo): Promozione e prevenzione Materno-infantile Popolazione con bisogni occasionali Cronici Non autosufficienza Cure Palliative All interno di ciascuna area le diverse attività sono organizzate per percorsi, programmi, progetti secondo uno stile di lavoro in équipe multiprofessionale e interdisciplinare. Per ogni area viene designato un referente, con competenze cliniche o assistenziali (in base alle peculiarità dell area stessa). 18

19 Modelli organizzativi 37 I MMG, sia in gruppo sia in single practice, si organizzano in uno opiùnuclei di Cure Primarie (NCP), la cui sede di incontro è proprio la CdS: anche quest anno la RER inserisce tra gli obiettivi di mandato la costruzione dei profilidincp«che rappresentano uno strumento che deve progressivamente diventare [ ] non solo modalità comune e condivisa di confronto e crescita professionale, ma anche strumento per supportare la gestione delle patologie croniche» (DGR 901/2015) DGR 86/2006 I NCP costituiscono la cellula organizzativa del Dipartimento Cure Primarie della AUSL. Il NCP integra tutte le professionalità dell assistenza territoriale (MMG, specialisti, infermieri, ostetriche, assistenti sociali ) Prossimi temi di discussione 38 COLLOCAZIONE GEOGRAFICA Quale collocazione territoriale per le CdS? Confermiamo la programmazione precedente? Livelli di concentrazione territoriale: la RER tende a indicare un bacino che va dai e i abitanti Possibile soluzione: modello Hub&Spokes CRITICITA del PERCORSO ATTUATIVO risorse necessità di produrre risultati immediati necessità di rivedere completamente l accordo locale con i MMG 19

20 20 Collocazione geografica 39 Agazzano Alseno Besenzone Bettola Bobbio Borgonovo Cadeo Calendasco Caorso Carpaneto Castell'Arquato Castel San Giovanni Castelvetro Cerignale Coli Cortebrugnatella Cortemaggiore Farini Ferriere Fiorenzuola Gazzola Gossolengo Gragnano Gropparello Monticelli Morfasso Nibbiano Ottone Pecorara Piacenza Pianello Piozzano Podenzano Ponte dell'olio Pontenure Rivergaro Rottofreno San Giorgio San Pietro in Cerro Sarmato Travo Vernasca Vigozolone Villanova d'arda Zerba Ziano Caminata Lugagnano Programmazione 2013: 9 CdS 40 Agazzano Alseno Besenzone Bettola Bobbio Borgonovo Cadeo Calendasco Caorso Carpaneto Castell'Arquato Castel San Giovanni Castelvetro Cerignale Coli Cortebrugnatella Cortemaggiore Farini Ferriere Fiorenzuola Gazzola Gossolengo Gragnano Gropparello Monticelli Morfasso Nibbiano Ottone Pecorara Piacenza Pianello Piozzano Podenzano Ponte dell'olio Pontenure Rivergaro Rottofreno San Giorgio San Pietro in Cerro Sarmato Travo Vernasca Vigozolone Villanova d'arda Zerba Ziano Caminata Lugagnano

21 21 CdS attive al 31/12/ Agazzano Alseno Besenzone Bettola Bobbio Borgonovo Cadeo Calendasco Caorso Carpaneto Castell'Arquato Castel San Giovanni Castelvetro Cerignale Coli Cortebrugnatella Cortemaggiore Farini Ferriere Fiorenzuola Gazzola Gossolengo Gragnano Gropparello Monticelli Morfasso Nibbiano Ottone Pecorara Piacenza Pianello Piozzano Podenzano Ponte dell'olio Pontenure Rivergaro Rottofreno San Giorgio San Pietro in Cerro Sarmato Travo Vernasca Vigozolone Villanova d'arda Zerba Ziano Caminata Lugagnano Proposta Agazzano Alseno Besenzone Bettola Bobbio Borgonovo Cadeo Calendasco Caorso Carpaneto Castell'Arquato Castel San Giovanni Castelvetro Cerignale Coli Cortebrugnatella Cortemaggiore Farini Ferriere Fiorenzuola Gazzola Gossolengo Gragnano Gropparello Monticelli Morfasso Nibbiano Ottone Pecorara Piacenza Pianello Piozzano Podenzano Ponte dell'olio Pontenure Rivergaro Rottofreno San Giorgio San Pietro in Cerro Sarmato Travo Vernasca Vigozolone Villanova d'arda Zerba Ziano Caminata Lugagnano

22 22 Proposta Agazzano Alseno Besenzone Bettola Bobbio Borgonovo Cadeo Calendasco Caorso Carpaneto Castell'Arquato Castel San Giovanni Castelvetro Cerignale Coli Cortebrugnatella Cortemaggiore Farini Ferriere Fiorenzuola Gazzola Gossolengo Gragnano Gropparello Monticelli Morfasso Nibbiano Ottone Pecorara Piacenza Pianello Piozzano Podenzano Ponte dell'olio Pontenure Rivergaro Rottofreno San Giorgio San Pietro in Cerro Sarmato Travo Vernasca Vigozolone Villanova d'arda Zerba Ziano Caminata Lugagnano Proposta Agazzano Alseno Besenzone Bettola Bobbio Borgonovo Cadeo Calendasco Caorso Carpaneto Castell'Arquato Castel San Giovanni Castelvetro Cerignale Coli Cortebrugnatella Cortemaggiore Farini Ferriere Fiorenzuola Gazzola Gossolengo Gragnano Gropparello Monticelli Morfasso Nibbiano Ottone Pecorara Piacenza Pianello Piozzano Podenzano Ponte dell'olio Pontenure Rivergaro Rottofreno San Giorgio San Pietro in Cerro Sarmato Travo Vernasca Vigozolone Villanova d'arda Zerba Ziano Caminata Lugagnano

23 Proposta Caminata Nibbiano Ziano Pecorara Calendasco Castel Rottofreno San Giovanni Sarmato Borgonovo Pianello Piozzano Agazzano Travo Gragnano Gazzola Gossolengo Rivergaro Vigozolone Ponte dell'olio Piacenza Podenzano Pontenure San Giorgio Carpaneto Cadeo Caorso Castell'Arquato Monticelli San Pietro in Cerro Cortemaggiore Fiorenzuola Besenzone Alseno Castelvetro Villanova d'arda Gropparello Bobbio Coli Bettola Lugagnano Vernasca Cortebrugnatella Farini Morfasso Zerba Cerignale Ottone Ferriere Proposta Case della Salute con 11 sedi erogative Bacini di riferimento: CdS Piacenza: CdS Val d Arda Fiume Po (Monticelli e Cortemaggiore): CdS Alta e Bassa Val d Arda (Fiorenzuola e Lugagnano): CdS Valnure e Valchero (Podenzano e Carpaneto): CdS Bettola (Alta Valnure): CdS Bobbio (Appennino ): CdS Borgonovo (Val Tidone): CdS Rottofreno (Valtrebbia): ab ab ab ab ab ab ab ab. 23

24 Proposta Case della Salute con 11 sedi erogative Lista comuni: 1. CdS Piacenza ab. Piacenza 2. CdS Val d Arda Fiume Po (Monticelli e Cortemaggiore) ab. Besenzone Caorso Castelvetro Cortemaggiore Monticelli San Pietro in Cerro Villanova Proposta Case della Salute con 11 sedi erogative Lista comuni: 3. CdS Alta e Bassa Val d Arda (Fiorenzuola e Lugagnano) ab. Alseno Cadeo Fiorenzuola Pontenure Castell Arquato Lugagnano Morfasso Vernasca 4. CdS Valnure e Valchero (Podenzano e Carpaneto) ab. Carpaneto Gropparello Podenzano San Giorgio Vigolzone 24

25 Proposta Case della Salute con 11 sedi erogative Lista comuni: 5. CdS Bettola (Alta Valnure) ab. Bettola Farini Ferriere Ponte dell Olio 6. CdS Bobbio (Appennino ) ab. Bobbio Coli Cerignale Cortebrugnatella Piozzano Rivergaro Ottone Travo Zerba Proposta Case della Salute con 11 sedi erogative Lista comuni: CdS Borgonovo (Val Tidone) ab. Borgonovo Castel San Giovanni Caminata Nibbiano Pecorara Pianello Ziano 8. CdS Rottofreno (Valtrebbia) ab. Agazzano Calendasco Gazzola Gragnano Gossolengo Rottofreno Sarmato 25

Provincia Piacenza Comuni Pop.resid. 1/1/2016 Sup. in Km 2 Abitanti per Km 2

Provincia Piacenza Comuni Pop.resid. 1/1/2016 Sup. in Km 2 Abitanti per Km 2 Provincia Piacenza Comuni Pop.resid. 1/1/2016 Sup. in Km 2 Abitanti per Km 2 Agazzano 2.098 36,15 58,04 Alseno 4.720 55,27 85,40 Besenzone 978 23,95 40,84 Bettola 2.826 122,37 23,09 Bobbio 3.575 106,53

Dettagli

Provincia Piacenza Comuni Pop.resid. 1/1/2017 Sup. in Km 2 Abitanti per Km 2

Provincia Piacenza Comuni Pop.resid. 1/1/2017 Sup. in Km 2 Abitanti per Km 2 Provincia Piacenza Comuni Pop.resid. 1/1/2017 Sup. in Km 2 Abitanti per Km 2 Agazzano 2.079 36,15 57,52 Alseno 4.727 55,27 85,53 Besenzone 981 23,95 40,96 Bettola 2.790 122,37 22,8 Bobbio 3.572 106,53

Dettagli

Le Case delle Salute in Emilia-Romagna: COSA SONO

Le Case delle Salute in Emilia-Romagna: COSA SONO Le Case delle Salute in Emilia-Romagna: COSA SONO Servizio Assistenza Territoriale Direzione Generale Cura della persona, salute e welfare Regione Emilia-Romagna Convegno Il ruolo del terzo settore nelle

Dettagli

L EVOLUZIONE RECENTE DEI NUCLEI FAMIGLIARI IN PROVINCIA DI PIACENZA

L EVOLUZIONE RECENTE DEI NUCLEI FAMIGLIARI IN PROVINCIA DI PIACENZA L EVOLUZIONE RECENTE DEI NUCLEI FAMIGLIARI IN PROVINCIA DI Analizziamo in questa occasione attraverso i dati provenienti dalle anagrafi comunali e contenuti nel database della Regione Emilia-Romagna (http://statistica.regione.emiliaromagna.it/popolazione/famiglie)

Dettagli

Il Dipartimento. di Sanità Pubblica

Il Dipartimento. di Sanità Pubblica Il Dipartimento di Sanità Pubblica 1 la legge prevede 3 livelli di assistenza sanitaria: ospedaliera distrettuale collettiva in ambiente di vita e di lavoro 2 FUNZIONI DEL DIPARTIMENTO DI SANITA PUBBLICA

Dettagli

DATI RELATIVI ALLA RICETTIVITA' DELLA PROVINCIA DI PIACENZA

DATI RELATIVI ALLA RICETTIVITA' DELLA PROVINCIA DI PIACENZA PROVINCIA DI PIACENZA DATI RELATIVI ALLA RICETTIVITA' DELLA PROVINCIA DI PIACENZA CONVEGNO: "1000 POSTI LETTO PER EXPO 2015", IL 27 MARZO LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO 27 marzo 2014 - Ore 17,00 19,00 sala

Dettagli

PROMOZIONE E PROTEZIONE DELL'INFANZIA E DELL'ADOLESCENZA Incontro con il Garante dell'emilia-romagna Piacenza e Parma.

PROMOZIONE E PROTEZIONE DELL'INFANZIA E DELL'ADOLESCENZA Incontro con il Garante dell'emilia-romagna Piacenza e Parma. Provincia di Piacenza Servizio Istruzione e programmazione socio educativa PROMOZIONE E PROTEZIONE DELL'INFANZIA E DELL'ADOLESCENZA Incontro con il Garante dell'emilia-romagna Piacenza e Parma 11 maggio

Dettagli

DATI CONOSCITIVI RELATIVI AI SERVIZI EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA IN PROVINCIA DI PIACENZA

DATI CONOSCITIVI RELATIVI AI SERVIZI EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA IN PROVINCIA DI PIACENZA PROVINCIA DI PIACENZA Ufficio Politiche Socio-sanitarie DATI CONOSCITIVI RELATIVI AI SERVIZI EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA IN PROVINCIA DI PIACENZA Novembre 2004 Osservatorio Provinciale delle Politiche

Dettagli

RAPPORTO 2011 SULLA POPOLAZIONE PIACENTINA

RAPPORTO 2011 SULLA POPOLAZIONE PIACENTINA SERVIZIO ORGANIZZAZIONE, PERSONALE, SISTEMI INFORMATIVI E STATISTICI UFFICIO STATISTICA RAPPORTO 2011 SULLA POPOLAZIONE PIACENTINA Aprile 2011 INDICE LA POPOLAZIONE PIACENTINA AL 31/12/2010 3 L evoluzione

Dettagli

Le case della salute

Le case della salute La riorganizzazione delle cure primarie Le case della salute nella Regione Emilia Romagna e nell az. USL di Reggio Emilia M. Pinotti, 06.02.2013 1 Le case della salute in Emilia Romagna Presidio del Distretto

Dettagli

All. B.19 (R) All. A.1.1 (R) popolazione SPAZIO TITOLO. piacentina al IN CORPO 22 31/12/2006 CIRCA 22ARIAL BOLD

All. B.19 (R) All. A.1.1 (R) popolazione SPAZIO TITOLO. piacentina al IN CORPO 22 31/12/2006 CIRCA 22ARIAL BOLD All. B.19 (R) All. A.1.1 (R) La IN popolazione QUESTO SPAZIO TITOLO piacentina al IN CORPO 22 31/12/2006 CIRCA 22ARIAL BOLD PROVINCIA DI PIACENZA AREA PROGRAMMAZIONE, INFRASTRUTTURE, AMBIENTE UFFICIO STATISTICA

Dettagli

AD00 SOSTEGNO. docente nominato. Bobbio 18h 30/06/2018

AD00 SOSTEGNO. docente nominato. Bobbio 18h 30/06/2018 AD00 SOSTEGNO docente nominato Bobbio 18h 30/06/2018 Borgonovo e Ziano 18h 31/08/2018 Borgonovo e Ziano 18h 30/06/2018 Borgonovo e Ziano 18h 30/06/2018 Borgonovo e Ziano 12h 30/06/2018 Borgonovo e Ziano

Dettagli

AGENZIA TERRITORIALE DELL EMILIA-ROMAGNA

AGENZIA TERRITORIALE DELL EMILIA-ROMAGNA AGENZIA TERRITORIALE DELL EMILIA-ROMAGNA PER I SERVIZI IDRICI E RIFIUTI CAMB/2017/23 del 24 marzo 2017 CONSIGLIO D AMBITO Oggetto: Servizio Gestione Rifiuti - Approvazione dei Piani economico finanziari

Dettagli

GLI EDIFICI NELLA PROVINCIA DI PIACENZA UN ANALISI DEI DATI DEL 14 CENSIMENTO GENERALE DELLA POPOLAZIONE E DELLE ABITAZIONI

GLI EDIFICI NELLA PROVINCIA DI PIACENZA UN ANALISI DEI DATI DEL 14 CENSIMENTO GENERALE DELLA POPOLAZIONE E DELLE ABITAZIONI PROVINCIA DI PIACENZA AGGIORNAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE ANNO 2006 QUADRO CONOSCITIVO GLI EDIFICI NELLA PROVINCIA DI PIACENZA UN ANALISI DEI DATI DEL 14 CENSIMENTO GENERALE

Dettagli

Enti e imprese con certificazione ambientale.

Enti e imprese con certificazione ambientale. Rapporti Interni Amministrazione Provinciale di Piacenza Servizio Pianificazione Territoriale e Ambientale Enti e imprese con certificazione ambientale. R.I. 6/8 Ottobre 8 8_6.odt Amministrazione Provinciale

Dettagli

La casa della salute: Il centro del sistema delle cure territoriali

La casa della salute: Il centro del sistema delle cure territoriali La casa della salute: Il centro del sistema delle cure territoriali Il modello della Regione Emilia Romagna e la sperimentazione dell Azienda Sanitaria di Ferrara M.Chiara Tassinari VIII Congresso Nazionale

Dettagli

Il grado di occupazione del patrimonio edilizio a Piacenza. Rapporti Interni

Il grado di occupazione del patrimonio edilizio a Piacenza. Rapporti Interni Rapporti Interni Amministrazione Provinciale di Piacenza Servizio Pianificazione Territoriale e Ambientale 06_11.doc 1 Il grado di occupazione del patrimonio edilizio a Piacenza. R.I. 11/06 Settembre 2006

Dettagli

CONSIGLIO LOCALE di PIACENZA

CONSIGLIO LOCALE di PIACENZA CLPC/2012/4 del 22 giugno 2012 CONSIGLIO LOCALE di PIACENZA L anno duemiladodici il giorno ventidue del mese di giugno alle ore 17,00 presso la Sala Consiglio dell Amministrazione Provinciale di Piacenza

Dettagli

DISTRETTO CITTA' DI PIACENZA

DISTRETTO CITTA' DI PIACENZA SEDI CGIL E IN PROVINCIA DI PIACENZA DISTRETTO CITTA' DI PIACENZA PIACENZA Sede Provinciale centralino 0523 459701 Via XXIV Maggio 18 www.cgilpiacenza.it info@cgilpiacenza.it CAAF - INCA - UFFICIO BADANTI

Dettagli

Tariffe e tasse locali nei comuni piacentini

Tariffe e tasse locali nei comuni piacentini Tariffe e tasse locali nei comuni piacentini I RAPPORTO Osservatorio socio-economico della Cisl di Piacenza A cura di Dario Ratazzi Matricola :3908200 1. OBIETTIVI E METODOLOGIE DELL'ANALISI Lo scopo di

Dettagli

ISTRUZIONE GENNAIO 2001 SCHEDA N 1.1 IL SISTEMA SCOLASTICO PROVINCIALE

ISTRUZIONE GENNAIO 2001 SCHEDA N 1.1 IL SISTEMA SCOLASTICO PROVINCIALE PROVINCIA DI PIACENZA ISTRUZIONE GENNAIO 2001 SCHEDA N 1.1 IL SISTEMA SCOLASTICO PROVINCIALE Di seguito si indicano alcune informazioni sull offerta formativa presente in provincia di Piacenza e le principali

Dettagli

APPENDICE STATISTICA Anno 2013

APPENDICE STATISTICA Anno 2013 APPENDICE STATISTICA Anno 2013 Popolazione Tav. 1.1 Tav. 1.2 Tav. 1.3 Tav. 1.4 Tav. 1.5 Tav. 1.6 Tav. 1.7 Tav. 1.8 Tav. 1.9 Popolazione residente nei Comuni della provincia di Piacenza e dinamica anagrafica.

Dettagli

APPENDICE STATISTICA. Popolazione Tav. 1.1 Tav. 1.2 Tav. 1.3 Tav. 1.4 Tav. 1.5 Tav. 1.6 Tav. 1.7 Tav. 1.8

APPENDICE STATISTICA. Popolazione Tav. 1.1 Tav. 1.2 Tav. 1.3 Tav. 1.4 Tav. 1.5 Tav. 1.6 Tav. 1.7 Tav. 1.8 APPENDICE STATISTICA Popolazione Tav. 1.1 Tav. 1.2 Tav. 1.3 Tav. 1.4 Tav. 1.5 Tav. 1.6 Tav. 1.7 Tav. 1.8 Popolazione residente nei Comuni della provincia di Piacenza e dinamica anagrafica. Anno 2012 Popolazione

Dettagli

Gabriella Viberti L evoluzione del ruolo della medicina di famiglia nella sanità nazionale e regionale

Gabriella Viberti L evoluzione del ruolo della medicina di famiglia nella sanità nazionale e regionale Gabriella Viberti L evoluzione del ruolo della medicina di famiglia nella sanità nazionale e regionale Evoluzione della medicina di famiglia: fino al 2000 Prima metà degli anni 2000: le forme di integrazione

Dettagli

La programmazione delle Case della Salute nel Distretto Sud Est

La programmazione delle Case della Salute nel Distretto Sud Est La programmazione delle Case della Salute nel Distretto Sud Est Rossella Emanuele Dipartimento Cure Primarie Distretto Sud Est Modena 26 Gennaio 2013 La mappa delle case della salute del Distretto Sud

Dettagli

Il governo dell assistenza primaria nel nuovo contesto del servizio socio sanitario lombardo Ruolo di indirizzo e governo dell ATS

Il governo dell assistenza primaria nel nuovo contesto del servizio socio sanitario lombardo Ruolo di indirizzo e governo dell ATS Il governo dell assistenza primaria nel nuovo contesto del servizio socio sanitario lombardo Ruolo di indirizzo e governo dell ATS Marco Bosio Direttore Generale ATS Milano Città Metropolitana 2 Popolazione

Dettagli

L INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI PER LA CONTINUITA ASSITENZIALE DELLA PERSONA FRAGILE

L INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI PER LA CONTINUITA ASSITENZIALE DELLA PERSONA FRAGILE L INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI PER LA CONTINUITA ASSITENZIALE DELLA PERSONA FRAGILE L ospedale e il territorio: opportunità e criticità nell integrazione socio-sanitaria Francesca Busa Direttore Distretto

Dettagli

La Casa della Salute in Emilia Romagna

La Casa della Salute in Emilia Romagna Gestire la salute al di fuori degli ospedali: reti, spazi e pratiche di cura Trento, 20 marzo 2015 La Casa della Salute in Emilia Romagna Pierpaola Pierucci Laboratorio Paracelso Dipartimento di Studi

Dettagli

Il PDTA Clinico - Assistenziale Paziente Diabetico. V i n c e n z o O r s a t t i R o s a Borgia P a s q u a l e F a l a s c a A s l 2 Abruzzo

Il PDTA Clinico - Assistenziale Paziente Diabetico. V i n c e n z o O r s a t t i R o s a Borgia P a s q u a l e F a l a s c a A s l 2 Abruzzo RIORGANIZZAZIONE DELLE CURE PRIMARIE IN RETE Il PDTA Clinico - Assistenziale Paziente Diabetico V i n c e n z o O r s a t t i R o s a Borgia P a s q u a l e F a l a s c a A s l 2 Abruzzo Significativo

Dettagli

STUDIO LEGALE Avv. Maria Pantano. Via Mazzini n Bologna. tel. - fax 051/ cell. 335/

STUDIO LEGALE Avv. Maria Pantano. Via Mazzini n Bologna. tel. - fax 051/ cell. 335/ Spett.le FIMMG Settore Continuità Assistenziale Segreteria Regionale Via Todaro n. 4 Bologna Invio il seguente, breve parere a seguito della Vostra richiesta, in merito alla deliberazione n. 305 del 23/12/2014

Dettagli

PIACENZA Istituto Distretto Zona di caccia / UTG / Comuni Prelievo minimo ATC PC1 1 Piozzano Agazzano, Piozzano, Gazzola - Vocato ai Cervidi 126

PIACENZA Istituto Distretto Zona di caccia / UTG / Comuni Prelievo minimo ATC PC1 1 Piozzano Agazzano, Piozzano, Gazzola - Vocato ai Cervidi 126 PIANO DI PRELIEVO DEL CINGHIALE IN SELEZIONE - STAGIONE VENATORIA 2017-18 PIACENZA ATC PC1 1 Piozzano Agazzano, Piozzano, Gazzola - Vocato ai Cervidi 126 ATC PC1 -- Castel S. Giovanni, Sarmato, Rottofreno,

Dettagli

PIACENZA Istituto Distretto Zona di caccia / UTG / Comuni Prelievo minimo Agazzano, Piozzano, Gazzola - Vocato ai Cervidi

PIACENZA Istituto Distretto Zona di caccia / UTG / Comuni Prelievo minimo Agazzano, Piozzano, Gazzola - Vocato ai Cervidi ATC PC1 PIANO DI PRELIEVO DEL CINGHIALE IN SELEZIONE - STAGIONE VENATORIA 2016-17 PIACENZA 1 Piozzano Agazzano, Piozzano, Gazzola - Vocato ai Cervidi 120 ATC PC1 -- Castel S. Giovanni, Sarmato, Rottofreno,

Dettagli

La trasformazione delle Cure Primarie nel Servizio sanitario italiano. Un analisi di progetti ed esperienze di Case della Salute in Emilia Romagna

La trasformazione delle Cure Primarie nel Servizio sanitario italiano. Un analisi di progetti ed esperienze di Case della Salute in Emilia Romagna Pierpaola Pierucci Laboratorio Paracelso Università degli Studi di Ferrara pierpaola.pierucci@unife.it La trasformazione delle Cure Primarie nel Servizio sanitario italiano. Un analisi di progetti ed esperienze

Dettagli

LE CURE PRIMARIE nella provincia di Modena.

LE CURE PRIMARIE nella provincia di Modena. LE CURE PRIMARIE nella provincia di Modena. Rassegna di esperienze del medico di famiglia : Attività e progetti della medicina generale ghassan daya Modena 24-02-2007 le tappe del percorso del medico di

Dettagli

U.C.C.P. San Giorgio del Sannio: presentazione primi dati di attività

U.C.C.P. San Giorgio del Sannio: presentazione primi dati di attività Emergenza cronicità in Campania: nuovi modelli organizzativi AFT e UCCP U.C.C.P. San Giorgio del Sannio: presentazione primi dati di attività Dott. Alessandro Cataffo Resp.le UOC Assistenza Sanitaria Distretto

Dettagli

L integrazione Professionale per l assistenza a domicilio: Infermieri e Fisioterapisti a confronto. Paola Raimondi Mercury Longhi

L integrazione Professionale per l assistenza a domicilio: Infermieri e Fisioterapisti a confronto. Paola Raimondi Mercury Longhi L integrazione Professionale per l assistenza a domicilio: Infermieri e Fisioterapisti a confronto Paola Raimondi Mercury Longhi Il contesto ASL di Bologna 6 Distretti 9 Ospedali Popolazione: 836.697 Territorio

Dettagli

L esperienza delle Case della Salute di Empoli

L esperienza delle Case della Salute di Empoli Toscana Empoli 19 febbraio 2015 L esperienza delle Case della Salute di Empoli Nedo Mennuti direttore Rete Territoriale ASL 11 Empoli Ed i servizi Territoriali? !" #$$ $ % $ $ &#!& '( ( (')* +,-.!!/

Dettagli

INIZIATIVA A: "PROGRAMMA IN AMBITO DISTRETTUALE PER AZIONI DI INTEGRAZIONE SOCIALE A FAVORE DEI CITTADINI STRANIERI IMMIGRATI"

INIZIATIVA A: PROGRAMMA IN AMBITO DISTRETTUALE PER AZIONI DI INTEGRAZIONE SOCIALE A FAVORE DEI CITTADINI STRANIERI IMMIGRATI ZONA SOCIALE DISTRETTO URBANO CONSULENZA GIURIDICA E ASSISTENZA LEGALE INTERPRETARIATO/ TRADUZIONE, INTERCULTURALE NEI SERVIZI COMUNALI E SOCIO-SANITARI REALIZZAZIONE DI ASSISTENZA E INTEGRAZIONE SOCIALE

Dettagli

Le graduatorie predisposte saranno rese pubbliche mediante affissione all Albo dell Azienda USL di Bologna.

Le graduatorie predisposte saranno rese pubbliche mediante affissione all Albo dell Azienda USL di Bologna. Allegato n. 1 Ambiti territoriali carenti di pediatri di libera scelta presso le Aziende USL della Regione Emilia- Romagna. Art. 33 dell Accordo Collettivo Nazionale per la disciplina dei rapporti con

Dettagli

La produzione di rifiuti e la raccolta differenziata a Piacenza. Rapporti Interni

La produzione di rifiuti e la raccolta differenziata a Piacenza. Rapporti Interni Rapporti Interni Amministrazione Provinciale di Piacenza Servizio Pianificazione Territoriale e Ambientale La produzione di rifiuti e la raccolta differenziata a Piacenza. R.I. 10/09 Maggio 2009 09_10.odt

Dettagli

Lo sviluppo della contrattualistica locale della medicina generale in Emilia Romagna

Lo sviluppo della contrattualistica locale della medicina generale in Emilia Romagna Lo sviluppo della contrattualistica locale della medicina generale in Emilia Romagna Servizio Assistenza Distrettuale Medicina Generale, Assessorato Sanità e Politiche Sociali della Regione ER Antonio

Dettagli

LO SVILUPPO DELLA CASA DELLA SALUTE: IL LAVORO IN TEAM

LO SVILUPPO DELLA CASA DELLA SALUTE: IL LAVORO IN TEAM LO SVILUPPO DELLA CASA DELLA SALUTE: IL LAVORO IN TEAM Le professioni sanitarie assistenziali nelle cure primarie: alcune esperienze in Regione Ferrara, 10 Aprile 2013 Maria Rolfini Direzione generale

Dettagli

OSSERVATORIO REGIONALE

OSSERVATORIO REGIONALE Direzione Generale Programmazione Territoriale e Sistemi di Mobilità. Assessorato Programmazione e sviluppo territoriale, Cooperazione col sistema delle autonomie, Organizzazione. Servizio Politiche Abitative.

Dettagli

Guida dell Archivio di Stato di Piacenza Parte III. A cura di G.P. Bulla 1

Guida dell Archivio di Stato di Piacenza Parte III. A cura di G.P. Bulla 1 Guida dell Archivio di Stato di Parte III Parte III (Archivi non compresi nelle prime due parti) Catasti Fondo Serie Sottoserie Consistenza Datazione Mezzi di corredo Nota storica Nota archivistica Bibliografia

Dettagli

DISPONIBILITA' CATTEDRE E SPEZZONI ORARIO O.F. 2010-11

DISPONIBILITA' CATTEDRE E SPEZZONI ORARIO O.F. 2010-11 DISPONIBILITA' CATTEDRE E O.F. 2010-11 AO43 - LETTERE CATTEDRE INTERE: DANTE 30-6 FAUSTINI (dist.sind. Parenti) 30-6 CALVINO 31-8 CALVINO 30-6 BORGONOVO 31-8 BORGONOVO 31-8 PODENZANO 31-8 CASTEL SAN GIOVANNI

Dettagli

I percorsi di presa in carico delle persone fragili. L esperienza della Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento.

I percorsi di presa in carico delle persone fragili. L esperienza della Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento. Congresso CARD Regioni Nord Italia Trieste 7 dicembre 2012 I percorsi di presa in carico delle persone fragili. L esperienza della Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento. Paola Maccani Direzione

Dettagli

Razionale. Casa della Salute. Sostenibilità SSR Appropriatezza organizzativa Equità d accesso alle cure. Potenziamento assistenza territoriale

Razionale. Casa della Salute. Sostenibilità SSR Appropriatezza organizzativa Equità d accesso alle cure. Potenziamento assistenza territoriale Casa della Salute Razionale Sostenibilità SSR Appropriatezza organizzativa Equità d accesso alle cure Potenziamento assistenza territoriale «intesa come l insieme delle attività e prestazioni sanitarie

Dettagli

Inaugurazione. della Casa della Salute di San Secondo.

Inaugurazione. della Casa della Salute di San Secondo. Inaugurazione Inaugurazione della Casa della Salute di San Secondo. Cerimonia di ringraziamento agli Amici del Cuore per la doppia donazione. Lunedì 29 ottobre 2012 ore 11.00 Piazza Martiri della Libertà,

Dettagli

Nuovi orizzonti per la prossima convenzione nazionale della Medicina e Pediatria di Famiglia. Ovidio Brignoli MMG Brescia

Nuovi orizzonti per la prossima convenzione nazionale della Medicina e Pediatria di Famiglia. Ovidio Brignoli MMG Brescia Nuovi orizzonti per la prossima convenzione nazionale della Medicina e Pediatria di Famiglia Ovidio Brignoli MMG Brescia La disciplina della medicina generale ha le seguenti caratteristiche: 1. è normalmente

Dettagli

Sviluppo del modello assistenziale Case della Salute nel Distretto di Parma

Sviluppo del modello assistenziale Case della Salute nel Distretto di Parma Sviluppo del modello assistenziale Case della Salute nel Distretto di Parma Dr.ssa Elena Saccenti (Direttore Generale Ausl Parma) Dr.ssa Giuseppina Ciotti (Direttore Distretto Parma) 25 Gennaio 2016 AUSL

Dettagli

OSSERVATORIO REGIONALE

OSSERVATORIO REGIONALE Direzione Generale Programmazione Territoriale e Sistemi di Mobilità. Assessorato Programmazione e sviluppo territoriale, Cooperazione col sistema delle autonomie, Organizzazione. Servizio Politiche Abitative.

Dettagli

U.T.A.P. VALLE DEL CHIAMPO 1/11/2007

U.T.A.P. VALLE DEL CHIAMPO 1/11/2007 U.T.A.P. VALLE DEL CHIAMPO 1/11/2007 MEDICINA DI GRUPPO INTEGRATA VALLE DEL CHIAMPO 1/09/2017 CURE PRIMARIE GESTISCONO CRONICITA COMPLESSITA ACCESSO AL SERVIZIO SANITARIO ORIENTAMENTO DEL PAZIENTE NEL

Dettagli

Regolamento per il funzionamento della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria della provincia di Piacenza

Regolamento per il funzionamento della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria della provincia di Piacenza CONFERENZA TERRITORIALE SOCIALE E SANITARIA DELLA PROVINCIA DI PIACENZA Regolamento per il funzionamento della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria della provincia di Piacenza Approvato all unanimità

Dettagli

Case della Salute: indicazioni regionali per il coordinamento e lo sviluppo delle comunità di professionisti e della medicina d iniziativa

Case della Salute: indicazioni regionali per il coordinamento e lo sviluppo delle comunità di professionisti e della medicina d iniziativa Direzione Generale Cura della Persona, Salute e Welfare Case della Salute: indicazioni regionali per il coordinamento e lo sviluppo delle comunità di professionisti e della medicina d iniziativa 1 Indice

Dettagli

obiettivi di miglioramento: AREA PREVENZIONE

obiettivi di miglioramento: AREA PREVENZIONE DPCS 2012 Il documento di programmazione sottolinea in particolare le aree e gli obiettivi di miglioramento. Gli obiettivi di miglioramento riferiti al Cittadino, sono stati costruiti con riferimento alla

Dettagli

PDTA. Gruppi Multidisciplinari. Continuità assistenziale tra servizi ospedalieri e territoriali (cure palliative,mmg).

PDTA. Gruppi Multidisciplinari. Continuità assistenziale tra servizi ospedalieri e territoriali (cure palliative,mmg). ASSICURARE LA PRESA IN CARICO DELL ASSISTITO NELL INTERO PERCORSO ASSISTENZIALE GARANTIRE LA SICUREZZA DELLE PRESTAZIONI AL PAZIENTE, STRETTAMENTE CORRELATA ALL EXPERTISE CLINICA E AD UNA ADEGUATA ORGANIZZAZIONE

Dettagli

TERRITORIO OSPEDALE RESIDENZ.

TERRITORIO OSPEDALE RESIDENZ. continuità posti letto appropriatezza risorse cure intermedie presidi cure primarie Sanità di iniziativa e CCM rete gestita volumi minimi mediabassa compless. osp. di giorno osp. di notte centri elevata

Dettagli

Servizio Viabilità, Edilizia e Servizi Tecnologici ********* DETERMINAZIONE

Servizio Viabilità, Edilizia e Servizi Tecnologici ********* DETERMINAZIONE PROVINCIA DI PIACENZA Servizio Viabilità, Edilizia e Servizi Tecnologici ********* DETERMINAZIONE Proposta n. SRTECMAN 1254/2017 Determ. n. 1021 del 26/10/2017 Oggetto: RETE VIARIA DI COMPETENZA DELLA

Dettagli

Case della Salute: indicazioni regionali per il coordinamento e lo sviluppo delle comunità di professionisti e della medicina d iniziativa

Case della Salute: indicazioni regionali per il coordinamento e lo sviluppo delle comunità di professionisti e della medicina d iniziativa Direzione Generale Cura della Persona, Salute e Welfare Case della Salute: indicazioni regionali per il coordinamento e lo sviluppo delle comunità di professionisti e della medicina d iniziativa 1 Indice

Dettagli

Stato dell arte AFT nell Ulss 4. Dott. Mario Righele Direttore Cure Primarie

Stato dell arte AFT nell Ulss 4. Dott. Mario Righele Direttore Cure Primarie Stato dell arte AFT nell Ulss 4. Dott. Mario Righele Direttore Cure Primarie Mappa AFT Obiettivi Riorganizzazione della medicina generale verso la MGI per tutti i medici Nel nostro territorio entro i primi

Dettagli

L ACCESSO AI SERVIZI SANITARI: SCENARI DI EVOLUZIONE. Lorenzo Sornaga Responsabile Sanità LAZIOcrea S.p.a.

L ACCESSO AI SERVIZI SANITARI: SCENARI DI EVOLUZIONE. Lorenzo Sornaga Responsabile Sanità LAZIOcrea S.p.a. L ACCESSO AI SERVIZI SANITARI: SCENARI DI EVOLUZIONE Lorenzo Sornaga Responsabile Sanità LAZIOcrea S.p.a. Un CUP regionale, il ReCUP 18 aziende 760 sportelli 250.000 h di back office oltre 12.000.000 prenotazioni

Dettagli

Il welfare è di casa Incontri di presentazione e ascolto sul decreto Case della Salute e proposta di legge regionale sui servizi sociali

Il welfare è di casa Incontri di presentazione e ascolto sul decreto Case della Salute e proposta di legge regionale sui servizi sociali Il welfare è di casa Incontri di presentazione e ascolto sul decreto Case della Salute e proposta di legge regionale sui servizi sociali CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO Teresa Petrangolini 23 giugno 2014

Dettagli

Modelli e risultati nello sviluppo dei servizi territoriali

Modelli e risultati nello sviluppo dei servizi territoriali Convegno Regionale Modelli e risultati nello sviluppo dei servizi territoriali L esperienza delle Case della Salute di Arezzo Branka Vujovic Direttore Sanitario ASL 8 Arezzo dalla sperimentazione.a modello

Dettagli

Evoluzione delle aree naturali protette in provincia di Piacenza. Rapporti Interni

Evoluzione delle aree naturali protette in provincia di Piacenza. Rapporti Interni Rapporti Interni Amministrazione Provinciale di Piacenza Servizio Programmazione Territoriale e Urbanistica Evoluzione delle aree naturali protette in provincia di Piacenza. 04_17.doc 1 R.I. 17/04 Settembre

Dettagli

UNA NUOVA ORGANIZZAZIONE AMBULATORIALE IL PROGETTO DI MODERNIZZAZIONE DELL AZIENDA USL DI FERRARA

UNA NUOVA ORGANIZZAZIONE AMBULATORIALE IL PROGETTO DI MODERNIZZAZIONE DELL AZIENDA USL DI FERRARA UNA NUOVA ORGANIZZAZIONE AMBULATORIALE IL PROGETTO DI MODERNIZZAZIONE DELL AZIENDA USL DI FERRARA Ferrara, 8 Ottobre 2009 Contesto di riferimento DCP CENTRO NORD 10 NCP DCP OVEST 4 NCP DCP OVEST 4 NCP

Dettagli

Le Cure Palliative erogate in Rete

Le Cure Palliative erogate in Rete Le Cure Palliative erogate in Rete La normativa nazionale e regionale Codigoro - 29 settembre 2012 Mauro Manfredini Focus sulla Rete No Terapia del dolore No Cure Palliative Pediatriche LEGGE n. 39 26

Dettagli

PERCORSI DI INNOVAZIONE NELLE CURE PRIMARIE Convegno Nazionale Parma, Ottobre 2011

PERCORSI DI INNOVAZIONE NELLE CURE PRIMARIE Convegno Nazionale Parma, Ottobre 2011 PERCORSI DI INNOVAZIONE NELLE CURE PRIMARIE Convegno Nazionale Parma, 21-22 Ottobre 2011 Integrazione ospedale territorio come strumento per l accesso alle cure e garanzia di continuità dell assistenza

Dettagli

Mariella Martini Direttore Generale AUSL Reggio Emilia

Mariella Martini Direttore Generale AUSL Reggio Emilia FORUM della PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Roma - 10 maggio 2005 GOVERNO CLINICO QUALE INSIEME DI STRUMENTI E METODOLOGIE PER IL PERSEGUIMENTO DELLA CONTINUITA ASSISTENZIALE Mariella Martini Direttore Generale

Dettagli

Il Piano di organizzazione e sviluppo della Sanità piacentina. CTSS 16 marzo 2017

Il Piano di organizzazione e sviluppo della Sanità piacentina. CTSS 16 marzo 2017 Il Piano di organizzazione e sviluppo della Sanità piacentina CTSS 16 marzo 2017 Futuro in Salute: un percorso di confronto Un percorso di confronto ampio e concertativo iniziato a luglio 2015 con: gli

Dettagli

La medicina del territorio oggi e domani confronto tra realtà del Triveneto 21 aprile 2012 OMCeO di Bolzano

La medicina del territorio oggi e domani confronto tra realtà del Triveneto 21 aprile 2012 OMCeO di Bolzano La medicina del territorio oggi e domani confronto tra realtà del Triveneto 21 aprile 2012 OMCeO di Bolzano Maurizio Scassola Medico di medicina generale Presidente OMCeO di Venezia L area politico-geografica

Dettagli

CITTA DELLA SALUTE PRESENTAZIONE DEL PROGETTO

CITTA DELLA SALUTE PRESENTAZIONE DEL PROGETTO CITTA DELLA SALUTE PRESENTAZIONE DEL PROGETTO Area destinata all'università Area a destinazione Socio Sanitaria Area oggetto di PUA (Piano Urbanistico Attuativo) PROGRAMMAZIONE SANITARIA A CONA Tutti i

Dettagli

L offerta territoriale per la gestione della cronicità nei Distretti dell Emilia Romagna

L offerta territoriale per la gestione della cronicità nei Distretti dell Emilia Romagna L offerta territoriale per la gestione della cronicità nei Distretti dell Emilia Romagna M.P. Biondi L.Boattini Le malattie croniche L OMS (2009) riferisce che le stime del carico mondiale di malattia

Dettagli

Esempi di gestione della cronicità nell Azienda USL di Parma

Esempi di gestione della cronicità nell Azienda USL di Parma Esempi di gestione della cronicità nell Azienda USL di Parma 1 Cure Primarie: Facciamo il punto e condividiamo le strategie Bologna, 27 gennaio 2012 Giuseppina Rossi Direttore Servizio Sviluppo ed Integrazione

Dettagli

Evoluzione del sistema sociosanitario

Evoluzione del sistema sociosanitario Evoluzione del sistema sociosanitario Patto per la Salute 2014-2016 Regolamento per la definizione degli standard dell assistenza ospedaliera Evoluzione del sistema sociosanitario lombardo Il Patto per

Dettagli

PICASSO: Progetto di Integrazione delle Continuità e Appropriatezza Socio-Sanitaria e Ospedaliera

PICASSO: Progetto di Integrazione delle Continuità e Appropriatezza Socio-Sanitaria e Ospedaliera 12 a Conferenza Nazionale GIMBE Per una sanità al centro dell agenda politica Bologna, 3 marzo 2017 PICASSO: Progetto di Integrazione delle Continuità e Appropriatezza Socio-Sanitaria e Ospedaliera Elide

Dettagli

Nedo Mennuti : Direttore Rete Territoriale ASL 11 Empoli

Nedo Mennuti : Direttore Rete Territoriale ASL 11 Empoli Nedo Mennuti : Direttore Rete Territoriale ASL 11 Empoli 1 Il nuovo welfare Empoli 15 Giugno 2012 Nedo Mennuti : Direttore Rete Territoriale ASL 11 Empoli 2 Transizione epidemiologica - Italia - 1890-1997

Dettagli

Il modello gestionale della casa della salute dell'emilia Romagna. L'esperienza di Castelfranco Emilia - AUSL Modena.

Il modello gestionale della casa della salute dell'emilia Romagna. L'esperienza di Castelfranco Emilia - AUSL Modena. Il modello gestionale della casa della salute dell'emilia Romagna. L'esperienza di Castelfranco Emilia - AUSL Modena. Antonella Dallari, Maria Luisa De Luca, Emanuela Malagoli, Massimo Fancinelli, Ilaria

Dettagli

è uno strumento per mettere a sistema il PUA distrettuale territoriale?

è uno strumento per mettere a sistema il PUA distrettuale territoriale? IL MANDATO DEL DISTRETTO E GLI STRUMENTI PROGRAMMATORI E GESTIONALI LA CENTRALE OPERATIVA TERRITORIALE è uno strumento per mettere a sistema il PUA distrettuale territoriale? il 2 agosto 2013 l Azienda

Dettagli

Le prospettive di sviluppo dell Assistenza sul territorio: l assistenza d iniziativa e il Case Management Fabia Franchi

Le prospettive di sviluppo dell Assistenza sul territorio: l assistenza d iniziativa e il Case Management Fabia Franchi Il senso di un percorso dalle esperienze in corso alle nuove prospettive per il malato cronico e l anziano fragile 20 settembre 2012 Le prospettive di sviluppo dell Assistenza sul territorio: l assistenza

Dettagli

L indice del consumo di suolo nella pianificazione urbanistica comunale piacentina.

L indice del consumo di suolo nella pianificazione urbanistica comunale piacentina. Amministrazione Provinciale di Piacenza - Area Programmazione territoriale Infrastrutture Ambiente SPTU - Servizio Programmazione Territoriale e Urbanistica Via Garibaldi 50, 29100 PIACENZA, tel. 0523/7951

Dettagli

Evoluzione della sanità d iniziativa: lo stato dell arte

Evoluzione della sanità d iniziativa: lo stato dell arte Esperienze di cure primarie: l innovazione 2.0 nell assistenza territoriale Evoluzione della sanità d iniziativa: lo stato dell arte Lorenzo Roti - Toscana 1 Agenda l estensione del progetto dopo 4 anni

Dettagli

Riguarda la gestione dei processi di cambiamento attraverso la ri-definizione di:

Riguarda la gestione dei processi di cambiamento attraverso la ri-definizione di: ASST Vimercate/Piano Locale Cronicità Riguarda la gestione dei processi di cambiamento attraverso la ri-definizione di: Organizzazione dei servizi: Macro-organizzazione aziendale (POAS) a supporto del

Dettagli

STRATIFICAZIONE DELLA DOMANDA

STRATIFICAZIONE DELLA DOMANDA N. Soggetti potenziali 150.000 1.300.000 1.900.000 STRATIFICAZIONE DELLA DOMANDA 3.000.000 3.500.000 Tipologia Pazienti Domanda Bisogni Fragilità clinica (quattro o più patologie) Cronicità polipatologica

Dettagli

La presente comunicazione della data ed orari di convocazione sostituisce a tutti gli effetti la convocazione tramite raccomandata A/R

La presente comunicazione della data ed orari di convocazione sostituisce a tutti gli effetti la convocazione tramite raccomandata A/R Allegato n. 1 Ambiti territoriali carenti di pediatri di libera scelta presso le Aziende USL della Regione Emilia- Romagna. Art. 33 dell Accordo Collettivo Nazionale per la disciplina dei rapporti con

Dettagli

(Avviso allegato parte integrante della determinazione n.5215 del 7 aprile 2017 del Responsabile del Servizio Assistenza Territoriale)

(Avviso allegato parte integrante della determinazione n.5215 del 7 aprile 2017 del Responsabile del Servizio Assistenza Territoriale) Allegato n. 1 (Avviso allegato parte integrante della determinazione n.5215 del 7 aprile 2017 del Responsabile del Servizio Assistenza Territoriale) Ambiti territoriali carenti di pediatri di libera scelta

Dettagli

(Avviso allegato parte integrante della determinazione n del 12 ottobre 2016 del Responsabile del Servizio Assistenza Territoriale)

(Avviso allegato parte integrante della determinazione n del 12 ottobre 2016 del Responsabile del Servizio Assistenza Territoriale) Allegato n. 1 (Avviso allegato parte integrante della determinazione n. 15908 del 12 ottobre 2016 del Responsabile del Servizio Assistenza Territoriale) Ambiti territoriali carenti di pediatri di libera

Dettagli

Case di promozione e tutela della salute

Case di promozione e tutela della salute Case di promozione e tutela della salute LA SANITA PENITENZIARIA DOPO LA RIFORMA IL MODELLO DELL EMILIA ROMAGNA ED ALTRE ESPERIENZE REGIONALI Bologna 30 Maggio 2013 Un nuovo approccio alla tutela della

Dettagli

Strategie per la BUL sul territorio piacentino. Gianluca Mazzini

Strategie per la BUL sul territorio piacentino. Gianluca Mazzini Strategie per la BUL sul territorio piacentino Gianluca Mazzini 1.10.2016 intro BUL 0Mbps disponibili al 100% della popolazione 100Mbps utilizzati (disponibili, acquisiti, utilizzati) dal 50% della popolazione

Dettagli

La dotazione di suolo agricolo come indicatore di sostenibilità.

La dotazione di suolo agricolo come indicatore di sostenibilità. Amministrazione Provinciale di Piacenza - Area Programmazione territoriale Infrastrutture Ambiente SPTU - Servizio Programmazione Territoriale e Urbanistica Via Garibaldi 50, 29100 PIACENZA, tel. 0523/7951

Dettagli

Aspetti sull organizzazione Distrettuale futura in Piemonte. Ragnar Gullstrand IRES

Aspetti sull organizzazione Distrettuale futura in Piemonte. Ragnar Gullstrand IRES Aspetti sull organizzazione Distrettuale futura in Piemonte Ragnar Gullstrand IRES La leggenda dell Araba Fenice E bellissima, tutti la conoscono ma nessuno l ha mai vista. 2 Equità (giornate di degenza

Dettagli

Ambulatorio Infermieristico Telemedicina

Ambulatorio Infermieristico Telemedicina Ambulatorio Infermieristico Telemedicina Dott. Orsatti Vincenzo Direttore N.O.D. Distretto n. 1 ASL 2 Abruzzo Dott. Falasca Pasquale Responsabile U.O. Integrazione Ospedale Territorio ASL 2 Abruzzo IL

Dettagli

L evoluzione del sistema produttivo di Piacenza negli anni duemila: il territorio, l occupazione, le imprese

L evoluzione del sistema produttivo di Piacenza negli anni duemila: il territorio, l occupazione, le imprese Provincia di Piacenza Settore Sviluppo Economico. Pianificazione e Programmazione Territoriale. Ambiente. Urbanistica L evoluzione del sistema produttivo di Piacenza negli anni duemila: il territorio,

Dettagli

QUALE SISTEMA SOCIO SANITARIO PER IL

QUALE SISTEMA SOCIO SANITARIO PER IL QUALE SISTEMA SOCIO SANITARIO PER IL TERRITORIO VENETO E PER LA NOSTRA GENTE Maria Cristina Ghiotto 4 aprile 2016 IL PERCORSO DELLA REGIONE VENETO Conoscere/mappare i BISOGNI DELLA POPOLAZIONE Definire

Dettagli

Nuove strutture di cure intermedie e riorganizzazione dei posti letto di temporaneità

Nuove strutture di cure intermedie e riorganizzazione dei posti letto di temporaneità Nuove strutture di cure intermedie e riorganizzazione dei posti letto di temporaneità Bassano del Grappa, martedì 4 novembre 2014 Le strutture di cure intermedie e le Cure Primarie Francesca Busa Direttore

Dettagli

Bisogni di salute e sviluppo delle competenze avanzate/specialistiche degli infermieri. Patrizia Di Giacomo,RN,PhD Federazione IPASVI

Bisogni di salute e sviluppo delle competenze avanzate/specialistiche degli infermieri. Patrizia Di Giacomo,RN,PhD Federazione IPASVI Bisogni di salute e sviluppo delle competenze avanzate/specialistiche degli infermieri Patrizia Di Giacomo,RN,PhD Federazione IPASVI Introduzione/1 Cambiamento demografico Aumento della popolazione fragile

Dettagli

Appropriatezza clinico-organizzativa nella Regione Lazio

Appropriatezza clinico-organizzativa nella Regione Lazio Appropriatezza clinico-organizzativa nella Regione Lazio Unità Valutative Multidimensionali : l esperienza del Distretto 3 della AUSL di Viterbo Antonella Proietti Roma 11 settembre 2013 alcune riflessioni

Dettagli

La sanità d iniziativa nel. Model. Un approccio multidisciplinare e. per combattere le. Saffi Giustini

La sanità d iniziativa nel. Model. Un approccio multidisciplinare e. per combattere le. Saffi Giustini Saffi Giustini La sanità d iniziativa nel Chronic Care Model Un approccio multidisciplinare e multiprofessionale per combattere le cronicità Medico di MG ASL 3 P. Francesconi ARS Toscana, G. Maciocco Pistoiai

Dettagli

IL PIANO ATTUATIVO 2012: GLI ESITI PRINCIPALI AREA ANZIANI E DISABILI

IL PIANO ATTUATIVO 2012: GLI ESITI PRINCIPALI AREA ANZIANI E DISABILI COMUNE DI CASTEL SAN GIOVANNI COMUNI DELLA ZONA SOCIALE DI PONENTE IL PIANO ATTUATIVO 2012: GLI ESITI PRINCIPALI AREA ANZIANI E DISABILI DISTRETTO DI PONENTE AREA ANZIANI I precedenti Piani Attuativi hanno

Dettagli

Interventi per Strutture polifunzionali socioassistenziali per la popolazione PSR SPESA AMMISSIBILE CONTRIBUTO CONCESSO

Interventi per Strutture polifunzionali socioassistenziali per la popolazione PSR SPESA AMMISSIBILE CONTRIBUTO CONCESSO Interventi per Strutture polifunzionali socioassistenziali per la popolazione PSR 2014-2020 N. ordine graduatoria BENEFICIARIO SEDE DELL'IMMOBILE OGGETTO DI FINANZIAMENTO IMPORTO TOTALE DEL PROGETTO SPESA

Dettagli

Giovanni Pavesi Direttore Generale Azienda Ulss 8 «Berica» 5 Luglio 2017

Giovanni Pavesi Direttore Generale Azienda Ulss 8 «Berica» 5 Luglio 2017 Giovanni Pavesi Direttore Generale Azienda Ulss 8 «Berica» 5 Luglio 2017 2 3 Sviluppo delle Medicine di gruppo integrate (MGI) nell Azienda ULSS n. 8 «Berica» Al 31/12/2015 Al 31/12/2016 Sviluppo al 31/12/2017

Dettagli