TRA L AZIENDA REGIONALE PER IL DIRITTO ALLO STUDIO UNIVERSITARIO DELLA TOSCANA

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1 Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario della Toscana Comando Regionale Toscana Guardia di Finanza Protocollo d intesa tra l Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario della Toscana ed il Comando Regionale Toscana della Guardia di Finanza Ai fini del coordinamento dei controlli sostanziali della posizione reddituale e patrimoniale dei nuclei familiari dei soggetti beneficiari di prestazioni sociali agevolate TRA L AZIENDA REGIONALE PER IL DIRITTO ALLO STUDIO UNIVERSITARIO DELLA TOSCANA (di seguito denominata Azienda ), codice fiscale , Partita Iva: , con sede legale in Firenze, Viale Gramsci n. 36, qui rappresentata dal Presidente, Dr. Marco Moretti, ED IL COMANDO REGIONALE TOSCANA DELLA GUARDIA DI FINANZA (di seguito denominata Guardia di Finanza ), Codice Fiscale con sede in Firenze, Via Valfonda, 17, rappresentata dal Comandante Regionale Toscana della Guardia di Finanza, Gen. D. Andrea De Gennaro. PREMESSO CHE il diritto allo studio universitario si articola, nei suoi aspetti attuativi, in numerose prestazioni agevolate erogate agli studenti in possesso dei requisiti di merito e, soprattutto, di reddito; gli studenti, ai fini dell'inserimento nelle fasce a contribuzione ridotta e dell ottenimento di prestazioni agevolate, devono dichiarare la situazione reddituale e patrimoniale del

2 proprio nucleo familiare in base agli indici ISEE; l Azienda intende intensificare i controlli sulle dichiarazioni sostitutive per meglio garantire l effettività e l efficacia delle azioni (borse di studio, posto alloggio, ristorazione e sovvenzioni) a sostegno del diritto allo studio; la Guardia di Finanza, quale organo di polizia economico-finanziaria, svolge, da tempo, controlli ed attività ispettive nello specifico settore; VISTI l art. 10 della L.R. 26 luglio 2002, n. 32 e s.m.i., attraverso il quale l Azienda realizza gli interventi per il diritto allo studio universitario rivolti agli iscritti ai corsi di studio Università degli studi e degli istituti di alta formazione e specializzazione artistica e musicale della Toscana; il D.Lgs n. 109/98: Definizioni di criteri unificati di valutazione della situazione economica dei soggetti che richiedono prestazioni sociali agevolate, a norma dell'articolo 59, comma 51, della L. 27 dicembre 1997, n. 449; l art. 34 della L. n. 183/2010 che, da ultimo, ha ridisegnato la mappa dei controlli sui dati certificati così come inizialmente previsti dal D.Lgs n. 109/98; il D.P.C.M. 5 dicembre 2013 n. 159: Regolamento concernente la revisione delle modalità di determinazione e i campi di applicazione dell'indicatore della situazione economica equivalente (ISEE), con particolare riferimento all art. 11: Rafforzamento dei controlli e sistema informativo dell'isee ; il Decreto del Direttore Generale per l'inclusione e le politiche sociali del Ministero del lavoro e delle politiche sociali del 7 novembre 2014 di approvazione del modello tipo della Dichiarazione Sostitutiva Unica a fini ISEE, dell'attestazione, nonché delle relative istruzioni per la compilazione ai sensi dell'articolo 10, comma 3, del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 dicembre 2013, n. 159; l art. 38, comma 2 della L. n. 122 /2010 di conversione del D.L. n. 78/2010, che in merito alle prestazioni sociali agevolate, comprese quelle erogate nell ambito delle prestazioni del diritto allo studio universitario, ha definito lo scambio di informazioni fra gli Enti coinvolti (Agenzia delle Entrate, INPS, Enti erogatori) per l'emersione dei soggetti che in ragione del maggior reddito accertato in via definitiva non avrebbero potuto fruire o avrebbero fruito in misura inferiore delle prestazioni sociali agevolate; 2

3 l art. 38, comma 3 della L. n. 122 /2010 come modificato dall'art. 16, comma 5, D.L. 9 febbraio 2012, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla L. 4 aprile 2012, n. 35 che prevede l applicazione di una specifica sanzione amministrativa pecuniaria in caso di discordanza fra gli elementi reddituali/patrimoniali noti all Anagrafe Tributaria e quanto indicato nella dichiarazione sostitutiva unica; l art. 10 del D.Lgs 29 marzo 2012, n. 68 che, nelle more dell attuazione dello scambio di informazioni fra gli Enti coinvolti previsto dall art. 38, comma 2 della L. n. 122 /2010 di conversione del D.L. n. 78/2010, prevede come gli enti erogatori procedano al controllo della veridicità della situazione economico patrimoniale dichiarata dallo studente, confrontando i dati reddituali e patrimoniali dichiarati dai beneficiari degli interventi con i dati in possesso del sistema informativo dell'agenzia delle Entrate attraverso il Sistema di interscambio anagrafe tributaria degli Enti locali (SIATEL); gli artt. 43 (Accertamenti d'ufficio), 71 (Modalità dei controlli) e 72 (Responsabilità in materia di accertamento d'ufficio e di esecuzione dei controlli) del D.P.R. 28/12/2000, n. 445 che disciplinano i controlli che le Amministrazioni procedenti sono tenute ad effettuare, anche a campione laddove sussistano ragionevoli dubbi sulla veridicità delle dichiarazioni sostitutive che ricevono; l'art. 58 del Codice dell'amministrazione digitale, di cui al D.Lgs. 07/03/2005, n. 82; il D.P.C.M. 09/04/2001, che disciplina l'uniformità di trattamento sul diritto agli studi universitari ai sensi dell'art.4 della L. 02/12/1991, n. 390 e ss.mod.; il D.Lgs 30 giugno 2003, n. 196 che ha codificato la materia della protezione dei dati personali; la Legge 23/04/1959, n. 189 di ordinamento della Guardia di Finanza, che riconosce al Corpo compiti di vigilanza, nei limiti stabiliti dalle singole leggi, sull'osservanza delle disposizioni di interesse politico-economico; il D.Lgs 19/03/2001, n. 68 che, in particolare, ha demandato (art. 2, comma 2, lett. e) alla Guardia di Finanza compiti di prevenzione, ricerca e repressione delle violazioni in materia di risorse e mezzi finanziari pubblici impiegati a fronte di uscite del bilancio pubblico, nonché di programmi pubblici di spesa, avvalendosi (comma 4) delle facoltà e dei poteri previsti dagli artt. 51 e 52 del D.P.R. 633/72 e degli artt. 32 e 33 del D.P.R. 600/73; il Protocollo d intesa tra Regione Toscana e Comando Regionale Toscana della Guardia di Finanza per il potenziamento delle azioni di controllo delle entrate regionali e 3

4 per il coordinamento dei controlli sostanziali della posizione reddituale e patrimoniale dei beneficiari delle prestazioni assistenziali o dei servizi di pubblica utilità, sottoscritto il 25 febbraio TUTTO CIÒ PREMESSO, SI CONVIENE ART. 1 FINALITÀ L Azienda e la Guardia di Finanza assumono appieno le finalità dichiarate nel Protocollo di cui in premessa allo scopo di: avviare un rapporto di collaborazione per l accertamento della veridicità delle dichiarazioni fornite dagli studenti e relative alla loro posizione reddituale e patrimoniale per beneficiare delle prestazioni agevolate erogate dall Azienda, attraverso l attivazione di procedure di controllo sia individuali che a campione, nel rispetto delle rispettive competenze; migliorare i processi di comunicazione e di scambio anche massivo di dati rilevanti ai fini del controllo attraverso modalità informatizzate di interscambio anche mediante la consultazione delle banche dati dell Azienda da parte del personale della Guardia di Finanza appositamente individuato. ART. 2 IMPEGNI DELLE PARTI L'Azienda s'impegna a fornire alla Guardia di Finanza, a partire dall anno accademico 2014/2015: 1. periodicamente e preferibilmente attraverso procedure informatizzate - nel rispetto delle norme in materia di protezione dei dati personali - i dati identificativi degli studenti, distinti per provincia in relazione al loro luogo di residenza: a. beneficiari delle prestazioni sociali agevolate erogate dalla stessa Azienda; b. sottoposti ai controlli di sua competenza evidenziando distintamente, per ciascuno di essi, le eventuali discordanze emerse tra i redditi dichiarati ai fini ISEE e noti all Anagrafe Tributaria e quanto indicato nelle Dichiarazioni Sostitutive Uniche ISEE, risultate: 4

5 (1) influenti ai fini dell ottenimento del beneficio (diniego dello stesso); (2) ininfluenti ai fini dell ottenimento del beneficio (concessione dello stesso); 2. ogni altro dato e/o documentazione utile ai fini del contrasto alle violazioni di natura economico-finanziaria. La Guardia di Finanza si impegna a: 1. valutare l'avvio di controlli sui nominativi segnalati dall'azienda, nel rispetto delle procedure previste dalle disposizioni normative e regolamentari di settore e compatibilmente, in ogni caso, con le strategie d'impiego delle risorse e nel rispetto degli obiettivi stabiliti dal Ministero dell Economia e delle Finanze con la direttiva annuale per l'azione amministrativa e di gestione; 2. comunicare all Azienda, attraverso i Reparti incaricati dei controlli, le violazioni accertate di natura amministrativa e penale (queste ultime previo nulla osta dell'autorità Giudiziaria). Copia degli atti compilati sarà inviata alla stessa Azienda nei casi in cui risulti competente per l'irrogazione delle sanzioni previste per le violazioni constatate. Le Parti si impegnano, altresì, a concordare le iniziative di comunicazione da assumere in base alla presente convenzione, attraverso i rispettivi canali di informazione. ART. 3 COMITATO TECNICO Per definire e coordinare le concrete modalità attuative della presente convenzione, le Parti costituiscono un Comitato tecnico composto dai seguenti referenti: 1. per la Guardia di Finanza, il Capo Ufficio Operazioni del Comando Regionale Toscana ed un Ufficiale designato da ognuno dei Comandi Provinciali di Firenze, Pisa e Siena; 2. per l Azienda, il Dirigente dell Area benefici agli studenti. Il Comitato si riunirà, di massima, con cadenza quadrimestrale, sia presso il Comando che presso gli Uffici dell Azienda, secondo il principio dell alternanza; le riunioni potranno riguardare anche la verifica delle modalità attuative della collaborazione ritenute necessarie per l ottimale raggiungimento delle finalità dell accordo, ferma restando l'autonomia della Guardia di Finanza nell'espletamento dei propri compiti. 5

6 ART. 4 DURATA, INTEGRAZIONI E MODIFICHE 1. II presente protocollo: a. ha una durata di due anni decorrenti dalla data odierna; b. può essere integrato e/o modificato, in forma scritta, di comune accordo tra le parti firmatarie, anche per tener conto di eventuali nuove disposizioni normative incidenti sulla materia, o di nuovi aspetti rilevanti che possono emergere nel corso della collaborazione, nonché, eventualmente, dell'esigenza di meglio definire e precisare strumenti e modalità della collaborazione stessa. 2. L'Agenzia e la Guardia di Finanza s'impegnano ad avviare, tre mesi prima della scadenza del protocollo, un confronto per l'eventuale rinnovo dello stesso. ART. 5 DISPOSIZIONI GENERALI Per quanto non espressamente indicato nel presente atto si fa riferimento al Protocollo d intesa tra Regione Toscana e Comando Regionale Toscana della Guardia di Finanza per il potenziamento delle azioni di controllo delle entrate regionali e per il coordinamento dei controlli sostanziali della posizione reddituale e patrimoniale dei beneficiari delle prestazioni assistenziali o dei servizi di pubblica utilità, di cui in premessa. Firenze, PER L AZIENDA REGIONALE D.S.U. TOSCANA PER IL COMANDO REGIONALE TOSCANA DELLA GUARDIA DI FINANZA 6

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