GIORNATA DI VALUTAZIONE DEI PROGRAMMI DI SCREENING CITOLOGICO DELLA REGIONE LAZIO
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- Lisa Fantini
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1 Verbale della GIORNATA DI VALUTAZIONE DEI PROGRAMMI DI SCREENING CITOLOGICO DELLA REGIONE LAZIO Giovedì 12 giugno 2008 Istituto Superiore di Sanità, Aula Bovet Presenti Laziosanità- ASP: CRCM 1 : ONS 2 ASL: Discussant esterni: Piero Borgia Alessandra Barca Paolo Giorgi Rossi Diego Baiocchi Francesco Quadrino Alessandro Maltempi Edoardo Turi Carlo Naldoni Coordinatori, Referenti, Operatori dei programmi di screening citologico (vedi tabella presenze allegata) Gian Piero Fantin, screening regione Veneto Carlo Naldoni, screening regione Emilia Romagna Gli obiettivi della giornata erano: Presentare le attività programmate e lo stato di avanzamento dei progetti all interno del Piano Nazionale della Prevenzione , e gli obiettivi per l anno 2008; illustrare il sistema di valutazione regionale dei Piani di Prevenzione Attiva delle ASL e il ruolo del CRCM; presentare i nuovi indicatori di performance per la valutazione dei programmi di screening regionali da parte del Ministero; presentare i dati dei programmi di screening e discutere dei risultati raggiunti in presenza di esponenti di altre Regioni e dell Osservatorio Nazionale dello Screening. 1 Centro Regionale Controllo Malattie 2 Osservatorio Nazionale dello Screening
2 Dalla presentazione delle attività relative ai Piani Attuativi inviati dai coordinamenti dei singoli programmi aziendali emerge che tutte le azioni sono orientate a raggiungere i seguenti obiettivi: 1. Estendere l attività di invito a tutta la popolazione bersaglio, dando la priorità alle fasce deboli, più difficili da coinvolgere; 2. aumentare la partecipazione delle donne, sensibilizzando tutti i professionisti, favorendo l accessibilità ai percorsi e promovendo campagne informative; 3. migliorare la qualità dei percorsi, attraverso la promozione di incontri formativi, l aggiornamento dei protocolli e l introduzione di nuove metodiche; 4. migliorare il sistema informativo per permettere una migliore gestione dei percorsi, un attento monitoraggio delle attività svolte e per rispondere al debito informativo nei confronti di Laziosanità-ASP. RISULTATI e CRITICITA EMERSE Estensione dei programmi e attività di invito L attività di invito dei programmi aziendali ha raggiunto una estensione effettiva sul territorio regionale pari al 71% (dato non stabilizzato, anno 2007), valore in crescita rispetto agli anni precedenti. Nel 2007 tutti i programmi attivatisi nel tempo (10/12 ASL) hanno ripreso l attività di invito, nel 2008 anche la ASL Roma H ha attivato il programma di screening citologico sul suo territorio. Mancata attivazione della ASL Roma F, unica ASL sul territorio regionale a non offrire alla sua popolazione residente l offerta di un LEA, che determina una mancata estensione totale su tutto il territorio regionale. Estrema eterogeneità tra i vari programmi nell offrire lo screening alla popolazione target (estensione 2007: range ASL 45%-100%). Alcuni programmi di screening denotano una discontinuità nel ritmo di invito e alternano periodi di attivazione e di sospensione delle attività, accumulando ritardi nella chiamata della popolazione target e disattendendo le aspettative delle donne che sono già entrate nel percorso di screening. Nel richiamare le donne secondo il giusto periodismo (tre anni) tutte le ASL eccetto VT denotano una preoccupante quota di richiami inappropriati temporalmente (secondo un periodismo scorretto) e una quota di donne mai richiamate.
3 Adesione al test di screening Il tasso di partecipazione ai programmi di screening vede un trend in aumento nell ultimo triennio temporale e raggiunge il valore del 34%, sull anno 2007, risultato ancora al di sotto del valore auspicabile per un programma di screening efficace. Ampia variabilità tra i vari programmi di screening (tasso di adesione: range ASL 20%-47%). Scarso coinvolgimento di alcune fasce di popolazione e scarsa accessibilità su alcuni centri di I livello. Mancata informazione e poca sensibilizzazione della popolazione target. Qualità dei percorsi diagnostici-terapeutici Gli indicatori che descrivono la qualità del percorso di screening mostrano risultati molto variabili tra le ASL con tendenza al miglioramento per alcuni programmi. Su alcune Asl si riscontra un alto tasso di richiami per flogosi a cui corrisponde una bassa compliance alla ripetizione del pap test con un valore medio regionale intorno al 40%. Il dato regionale relativo all invio in colposcopia risente da una lato di un mancato invio di informazioni da parte di alcuni programmi e dall altro di un alto tasso di approfondimento diagnostico di alcune ASL con conseguente sovraffollamento delle strutture di II livello. Alcune ASL hanno ovviato a questo problema applicando il triage dell ASCUS. Sono in corso vari studi che vedono coinvolte alcune ASL: Studio nazionale sulla detection rate tra le donne over 50 Studio nazionale sull assenza di cellule endocervicali Partecipazione al trial NTCC (HPV e LBC) Studio pilota con HPV come test primario Studio PREGIO Prevalenza ceppi HPV in Italia Alto numero di test inadeguati per tre centri lettura tutti legati a flogosi o modificazioni reattive, possibile ostacolo all implementazione del TBS2001. DR troppo alta a Frosinone: ipotesi di popolazione selezionata con donne in follow up inserite come primi livelli, ma non si può escludere anche un certo up-grading delle CIN. Basso valore predittivo positivo per ASCUS (in alcuni casi anche per L-SIL), è necessario implementare triage. Compliance alla ripetizione citologica molto bassa.
4 Sistemi informativi informatici Le ASL stano provvedendo alla informatizzazione di tutti i centri per poter permettere uno scambio di dati tra le varie strutture partecipanti allo screening aziendale. Alcune ASL hanno effettuato un recupero dei dati relativi ai casi, azzerando il disallineamento degli archivi. Alcune ASL (RM E, RM G) non ottemperano al debito informativo nei confronti dell ASP a causa dei problemi con i loro sistemi informatici, dimostrando peraltro una enorme difficoltà a monitorare il proprio lavoro. Alcune ASL (RM C, FR) sono impegnate in un attività di recupero dati mai inviati all ASP con un conseguente disallineamento degli archivi. Proposte operative: Gruppi di Lavoro Gruppo di Lavoro primo livello Obiettivo: valutazione ripetizioni, confronto citologi ostetriche, introduzione TBS2001 e riduzione modificazioni reattive. Si propone il coordinamento di Maria Luisa Schiboni (AO S. Giovanni) per la sua esperienza di coordinatore del primo livello GISCi e per il suo impegno nel gruppo di lavoro nazionale sull implementazione del TBS2001. Gruppo di Lavoro patologi Si propongono due sottogruppi con diversi obiettivi: 1. valutare la concordanza nella diagnosi istologica (coordinamento a Viterbo per la pregressa esperienza nello studio NTCC); 2. valutare l introduzione dei biomarkers (p16) (è in corso una studio nella ASL di Latina in collaborazione con la LILT) Ciascun coordinatore provvederà a fornire l elenco di nomi (uno per ciascuno gruppo) da proporre per la loro costituzione.
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