IL COLLEGIO DI ROMA. [Estensore] Prof. Avv. Diego Corapi Membro designato dal Conciliatore Bancario e Finanziario

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1 composto dai signori: Dott. Giuseppe Marziale IL COLLEGIO DI ROMA Presidente Prof. Avv. Pietro Sirena Membro designato dalla Banca d'italia Dott.ssa Claudia Rossi Membro designato dalla Banca d'italia [Estensore] Prof. Avv. Diego Corapi Membro designato dal Conciliatore Bancario e Finanziario Prof. Avv. Marco Marinaro Membro designato dal C.N.C.U. nella seduta del 27/03/2013, dopo aver esaminato il ricorso e la documentazione allegata; le controdeduzioni dell'intermediario e la relativa documentazione; la relazione istruttoria della Segreteria tecnica; Fatto La controversia attiene ad un contratto di finanziamento dell importo di 369,00 (TAN 9.75%; TAEG 24.29%) finalizzato -apparentemente- alla copertura del costo di un abbonamento presso una palestra. Il controvalore del prestito sarebbe stato direttamente versato, in unica soluzione, all esercizio in questione, un associazione sportiva dilettantistica presso la quale sarebbe stato convenuto e sottoscritto il contratto. Tale contratto è disconosciuto dalla ricorrente. Quest ultima, infatti, afferma in una concitata esposizione dei fatti di essersi iscritta il a un associazione sportiva pagando in contanti 259 euro quale corrispettivo di un abbonamento di quattro mesi per la frequentazione della palestra, pagamento, questo, comprovato da una ricevuta rilasciata dall associazione medesima. Peraltro, a partire dal mese di gennaio 2012 la ricorrente riceveva con cadenza mensile bollettini di pagamento emessi da una società finanziaria, con la quale nel 2009 era intercorso un rapporto di finanziamento. Riferisce la ricorrente di non aver inizialmente pagato gli avvisi in Pag. 2/7

2 questione, ritenuti frutto di un equivoco, ma che, essendo continuamente pressata dall intermediario, si era indotta a pagare, a partire dal febbraio e fino ad aprile 2012, anche in considerazione del limitato importo richiesto, quattro bollettini mensili per un complessivo importo di 148,62 euro. L la ricorrente chiedeva all intermediario la risoluzione del contratto, a suo dire, mai sottoscritto e il rimborso di quanto già pagato. La contestazione veniva formalmente ribadita con un reclamo presentato il per il tramite di un legale di fiducia, indirizzato sia all esercizio sportivo in questione, sia alla banca cui fa capo la società finanziaria. La ricorrente ribadiva di non aver mai sottoscritto il finanziamento contestato, avendo a suo tempo provveduto a pagare in contanti il corrispettivo del servizio fornito dall associazione sportiva per il quadrimestre gennaio-aprile Si sosteneva altresì, nel reclamo, che la ricorrente avesse provveduto ad effettuare i pagamenti sollecitati a valere sul finanziamento disconosciuto per un equivoco insorto relativamente al finanziamento precedentemente concessole dalla medesima società finanziaria. Veniva pertanto richiesto: a) all esercizio commerciale, il rimborso di quanto erroneamente versato alla finanziaria; b) alla finanziaria, di annullare il contratto in questione. Inoltre, la ricorrente provvedeva contestualmente a richiedere copia del contratto medesimo. La questione veniva altresì portata all attenzione delle forze dell ordine mediante due esposti-denuncia del 13 e del 15 giugno 2012, con i quali la ricorrente disconosceva la sottoscrizione del citato contratto. L associazione sportiva chiamata in causa, rappresentata dal proprio legale, dava seguito al reclamo inviando alla ricorrente -con lettera raccomandata del trasmessa per conoscenza anche all intermediario- un assegno circolare dell importo richiesto di 148,62, nonché copia del bonifico bancario dell importo di 253,19 disposto il a favore dell intermediario resistente, nel quale erano state inserite l annotazione estinzione anticipata e l indicazione del numero del contratto contestato e del nominativo della ricorrente: comunicazione, questa, che sarebbe stata esplicitamente intesa alla disattivazione del finanziamento erroneamente intestato alla (ricorrente). Pag. 3/7

3 La parte resistente, viceversa, inviava alla ricorrente con nota del la copia del contratto, ribadendo l esistenza di un rapporto di finanziamento che sarebbe insorto a seguito di una richiesta di finanziamento regolarmente sottoscritta a nome della ricorrente e concesso il La banca resistente pertanto, a differenza di quanto affermato dall associazione sportiva presso la quale sarebbe stato collocato e sottoscritto il finanziamento, respingeva le richieste contenute nel reclamo, ribadiva la validità del contratto di finanziamento sottolineando altresì che erano comunque trascorsi i termini per l esercizio del diritto di recesso dal contratto medesimo (15 giorni dalla data di erogazione del finanziamento). Con una successiva comunicazione del la resistente invitava la ricorrente a prendere contatti con un proprio incaricato e, a seguire, inviava alla ricorrente: il , un preavviso di segnalazione nei sistemi di informazioni creditizie; il 3.8 e il comunicazione dell avvio dell azione legale per il recupero del credito. L interessata ha nel frattempo personalmente adito l ABF con procedimento avviato il e chiede, con esplicito riferimento al contratto mai firmato o autorizzato, il risarcimento danni, il rimborso, l annullamento di rapporti in essere con l intermediario esponendo in un lungo memoriale l intera vicenda. Ne emergono evidenti difficoltà di comunicazione tra i diversi attori della vicenda: con la associazione sportiva (presso la quale, da un lato, il controverso contratto di finanziamento non sarebbe risultato disponibile e, dall altro, non era più reperibile l addetta dell associazione con la quale la ricorrente era a suo tempo entrata in contatto); con l intermediario finanziario, con particolare riferimento alla pluralità delle figure in vario modo coinvolte nella vicenda (apparentemente l ufficio finanziario, il settore legale, gli addetti al recupero dei crediti, il servizio precontenzioso, ecc.); con il legale della ricorrente che aveva curato la fase del reclamo ma non quella del ricorso. La ricorrente sottolinea altresì, in ricorso, l inesattezza di alcuni dati personali riprodotti nel contratto. Nelle controdeduzioni rassegnate il , l intermediario resistente eccepisce in via preliminare l irricevibilità del ricorso per totale indeterminatezza Pag. 4/7

4 della domanda e sollecita una esemplare declaratoria dell Arbitro in tal senso. Nel merito, con particolare riferimento al disconoscimento del contratto da parte della ricorrente, stigmatizza il comportamento della medesima che, avendo pagato le prime rate del prestito, lo avrebbe implicitamente accettato e, soprattutto, che essa non abbia instaurato procedimento per querela di falso di fronte all autorità giudiziaria. Assume la parte resistente che in mancanza di querela sia preclusa dalle competenze dell Arbitro la possibilità di accertare la veridicità della sottoscrizione. Quanto ai profili economico-finanziari del contratto, la resistente dichiara: a) di aver a suo tempo erogato all operatore commerciale la somma oggetto di finanziamento; b) che quest ultimo non ha mai estinto la somma incamerata ; c) che la controparte non dimostra di aver saldato con altri mezzi di pagamento il proprio debito, asserendo altresì che eventuali accordi raggiunti ex novo tra la. e l Operatore commerciale di riferimento non rilevano né possono e devono rilevare- ai fini qui dibattuti (basti ricordare che la ricorrente ha goduto di un prestito finalizzato, a seguito dell iscrizione ad una palestra ed alla frequentazione di questa, la cui quota è stata pagata proprio ed unicamente grazie al contratto di finanziamento de quo). Si osserva che a supporto delle proprie affermazioni la resistente allega, ma senza fornire precisazioni in merito: un conteggio riferito all , dal quale risulta l importo necessario per estinguere il finanziamento in via anticipata, pari ad 261,91, comprensivo di capitale ed interessi di mora e un evidenza interna dalla quale si evince che il bonifico di 253,19 a suo tempo disposto dall esercizio sportivo a chiusura dell operazione di finanziamento sarebbe stato respinto per mancanza di dati identificativi del finanziamento. In conclusione la resistente nel riaffermare le proprie ragioni insiste affinché il Collegio pronunci una declaratoria di irricevibilità del procedimento e ribadisce la validità del rapporto giuridico contestato il quale interessa unicamente la scrivente banca e la signora. impegnatasi a rimborsare il debito contratto. Chiede conseguentemente che il ricorso, ritenuto temerario, venga respinto. Pag. 5/7

5 Con messaggio dell la ricorrente ha controreplicato ribadendo la propria richiesta di rimborso delle rate pagate, di annullamento del contratto e di risarcimento dei danni, integrando ulteriormente la documentazione prodotta. Diritto In via preliminare il Collegio respinge l eccezione di irricevibilità del ricorso sotto il profilo della indeterminatezza della domanda. La ricorrente ha infatti richiesto nell incipit del ricorso: a) l annullamento del rapporto di finanziamento vantato dall intermediario; b) il rimborso delle quattro rate a suo dire indebitamente pagate; c) il risarcimento dei danni subìti, non meglio quantificati. Sicché la domanda, quanto meno per i primi due punti, risulta delineata con tutta precisione, ancorché la lunga narrazione dei fatti, ad opera della ricorrente, contenga elementi talvolta ridondanti. Nel merito, il ricorso è fondato. Il contratto di finanziamento esibito dall intermediario convenuto e disconosciuto dalla ricorrente risulta stipulato grazie all intervento dell associazione sportiva che è esplicitamente definita nel contratto in questione l intermediario del credito ; tale soggetto, infatti, funge da agente collocatore del prestito per conto dell intermediario finanziatore, subordinatamente all esistenza di una specifica convenzione (cfr. in proposito, Banca d Italia, Circ. 229, titolo 3, cap.2, sez.3, par. 2.1 e MEF, Regolamento , n. 485, art. 2, co. 2, lett. b) attuativo dell art. 3 del d.lgs , n. 374), ed è l unico soggetto che entra in contatto con la controparte finanziata essendole, tra l altro, demandati i compiti di identificazione del cliente anche ai sensi della disciplina antiriciclaggio. Tenuto conto dello specifico ruolo svolto da tale operatore la dichiarazione rilasciata dall associazione sportiva, secondo la quale il contratto è stato erroneamente intestato alla ricorrente, è di tutto rilievo. E vale ad escludere che l iniziale comportamento della ricorrente possa essere inteso quale implicito riconoscimento dell autenticità della sottoscrizione della scrittura, che del resto appare palesemente difforme da quelle che figurano in calce ai documenti versati agli atti del presente procedimento. Il contratto contestato, in quanto non vincolante per la ricorrente (art. 2702, c.c.), non può dare fondamento ad alcuna pretesa nei suoi confronti da parte della resistente. Pag. 6/7

6 Entro tali limiti il ricorso è da ritenersi fondato. Le ulteriori richieste avanzate dalla ricorrente non possono infatti essere accolte: quella concernente il rimborso dei ratei pagati, in quanto la stessa risulta aver già ricevuto dal gestore della palestra il rimborso della somma complessiva versata a tale titolo; quella risarcitoria, per assoluto difetto di prova. P.Q.M. Il Collegio accoglie il ricorso nei sensi di cui in motivazione. Dispone, inoltre, ai sensi della vigente normativa, che l intermediario corrisponda alla Banca d Italia la somma di Euro 200,00 (duecento/00) quale contributo alle spese della procedura e al ricorrente quella di Euro 20,00 (venti/00) quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso. IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 7/7