Note di sintesi sull andamento del mercato del lavoro in Liguria(*)

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1 Note di sintesi sull andamento del mercato del lavoro in Liguria(*) Il lavoro accessorio in Liguria (Anno 2015) OSSERVATORIO MERCATO DEL LAVORO Aprile 2016 (*) I dati e le informazioni contenute nelle Note di sintesi costituiscono un contributo che l Osservatorio sul Mercato del Lavoro elabora per diffondere una tempestiva conoscenza delle più recenti dinamiche del mercato del lavoro regionale e locale. Ulteriori approfondimenti vengono pubblicati su Notizie Flash e I Quaderni dell OML. 1

2 Il lavoro accessorio Negli ultimi mesi i dati dell INPS sulla diffusione del lavoro accessorio hanno acceso polemiche circa il corretto utilizzo di questa modalità di lavoro Inizialmente nata per regolamentare le attività che, non potendo essere riconducibili a forme contrattuali esistenti, rischiavano di essere svolte in nero. Dal 2013 però l utilizzo dei buoni lavoro è stato tale che anche i mezzi di comunicazione si sono interessati all argomento e alcuni sono arrivati a definire l Italia e -la stampa locale- la Liguria come una Repubblica/Regione fondata sui voucher. Prima di addentrarci nei dati con gli ultimi aggiornamenti disponibili per tutto l anno 2015 però è necessaria una breve cronistoria dei buoni di lavoro e del loro inquadramento a livello legislativo. Il lavoro accessorio nasce come categoria speciale delle collaborazioni occasionali introdotta dal D.Lgs n. 276 del 2003 il decreto attuativo della c.d. Legge Biagi-. Dopo una fase di sperimentazione iniziata nel 2008 nell ambito delle vendemmie si era diffuso su tutto il territorio nazionale e in diversi ambiti grazie alla maggior facilità di reperimento dei voucher e ad alcune novità legislative L.92/2012 e L. 99/2013 di conversione del D.L.76/2013- che ne avevano modificato la natura e gli ambiti di utilizzo La L.92/2012 ne ha inoltre ridefinito i limiti di applicazione eliminando l elenco delle attività previste dal D.Lgs n.276 del 2003; nell ottica di consentire il ricorso a prestazioni di lavoro accessorio per le attività lavorative in tutti i settori produttivi, garantendo, nel contempo, la piena tracciabilità dei buoni lavoro acquistati. I lavoratori che possono fruire di questo servizio sono: pensionati; studenti nei periodi di vacanza; percettori di prestazioni integrative del salario o sostegno al reddito lavoratori part-time altre categorie di prestatori (es. inoccupati, titolari di indennità di disoccupazione e di disoccupazione speciale per agricoltura, lavoratori autonomi, lavoratori dipendenti pubblici e privati). Le recenti modifiche del decreto attuativo del Job Acts (d.lgs. n. 81 del 15 giugno 2015) hanno introdotto numerose novità tra cui: l innalzamento del limite economico del compenso percepito dal prestatore, da 5.000,00 a 7.000,00; la possibilità di acquisto dei voucher per i committenti imprenditori o liberi professionisti, esclusivamente, con modalità telematiche attraverso: la procedura telematica INPS, i tabaccai aderenti alla Convezione INPS-FIT;il servizio Internet Banking Intesa Sanpaolo e le Banche abilitate; i committenti non imprenditori o liberi professionisti, oltre che utilizzare i canali sopra descritti possono acquistare i voucher anche presso gli Uffici Postali di tutto il territorio nazionale. Entro Giugno 2016 il governo ha annunciato un decreto che dovrebbe garantire la tracciabilità del voucher, mediante la quale, come avviene per il lavoro a chiamata dopo la Riforma Fornero del 2012, il datore di lavoro sarà tenuto a dichiarare preventivamente i giorni e le ore durante le quali verrà utilizzato il lavoratore pagato con i voucher e non più a consuntivo, cioè a prestazione avvenuta, come avviene attualmente. 2

3 L importo nominale di 10 euro di ogni singolo voucher comprende la contribuzione in favore della Gestione separata Inps (1,30 euro), quella in favore dell Inail (0,70 euro) e una quota per la gestione del servizio (0,50 euro). Il compenso netto per il lavoratore è di 7,50 euro. Lo svolgimento di prestazioni di lavoro accessorio non dà diritto alle misure di sostegno del reddito dell'inps (disoccupazione, maternità, malattia, assegni familiari ecc.) nonostante sia riconosciuto ai fini del diritto alla pensione. Nel 2015 in Liguria sono i lavoratori che hanno usufruito dei buoni lavoro, in crescita del 52,7% rispetto al Come si può vedere dalla tabella e dal grafico sottostante, nel 2008 e nel 2009 l impiego dei voucher era limitato ma già nel 2010, la quota dei lavoratori coinvolti toccava le unità per salire a circa 4mila l anno successivo, arrivare a unità nel 2013 e a unità nel Conseguentemente anche il numero dei voucher riscossi è aumentato passando dai voucher del 2008 ai del Tab. 1 - Lavoro accessorio: Lavoratori e Voucher concessi in Anni (valori assoluti) Numero lavoratori Liguria Numero voucher riscossi Fonte: ARSEL Liguria - Osservatorio Mercato del Lavoro - Elaborazioni su dati Inps Lavoro accessorio in Liguria: lavoratori in serie storica

4 Il ricorso al lavoro accessorio e la sua crescita hanno riguardato indistintamente tutte le aree del Paese anche se è da segnalare come nel biennio 2014/2015 l incremento maggiore si sia registrata proprio in Liguria, con un +52,7%, rispetto al +40,3% del Nord Ovest, al 24,7% del Nord Est e al 35,7% della media nazionale. Tab. 2 - Lavoro accessorio: lavoratori per area geografica Anni (valori assoluti) Liguria Nord ovest Nord est Italia centrale Italia meridionale Isole Italia Fonte: ARSEL Liguria - Osservatorio Mercato del Lavoro - Elaborazioni su dati Inps Tornando a focalizzarci sulla Liguria, fino al 2012 i maschi erano i maggiori beneficiari dei voucher mentre a partire dal 2013 tale tendenza si è invertita e le donne nel 2015 hanno rappresentato il 54% dei percettori dei buoni. Nonostante l INPS non fornisca dati sui Paesi di provenienza dei lavoratori è interessante come sia tutto sommato marginale la quota di lavoratori provenienti dai Paesi Extracomunitari rispetto a quelli Comunitari, che sono passati dalle 40 unità del 2009 ai del 2015, ossia il 12,8% dei beneficiari totali. Il lavoro accessorio coinvolge in prevalenza le classi giovanili, con il 53% dei lavoratori che ha meno di 35 anni e due picchi di utilizzo tra i anni (20,7%) e tra i (15,6%), mentre solo l 1,4% è composto da lavoratori con oltre 70 anni. Da segnalare però come solo a partire dalla coorte i lavoratori scendano sotto il 5%, ad indicare come di tale modalità lavorativa riscuota un buon successo anche tra le classi di età più mature. 4

5 Tab. 3 - Lavoro accessorio: lavoratori per età - Liguria Anno 2015 (valori assoluti - valori percentuali) 2015 v.a v% fino a ,9% ,7% ,6% ,8% ,3% ,0% ,1% ,2% ,5% ,1% ,3% 70 e oltre 677 1,4% Totale ,0% Fonte: ARSEL Liguria - Osservatorio Mercato del Lavoro - Elaborazioni su dati Inps Nel 2015 il 31,9% dei lavoratori pagati con i voucher è stato impiegato in attività non riconducibili ai 7 settori tradizionalmente usati per la classificazione INPS (più del doppio rispetto al 2014), seguito dal 24,3% del turismo (+43,8%), dal 24,1% del commercio (+25,6%) e dall 11% dei servizi (+9,2%) 1. Tab. 4 - Lavoro accessorio: lavoratori per settori di attività - Liguria Anni (valori assoluti - valori percentuali) Anno v.a v% v.a v% v.a v% Attività agricola 307 1,0% 390 0,8% 83 27,0% Commercio ,5% ,1% ,6% Giardinaggio e pulizia ,9% ,4% ,4% Lavori domestici 857 2,7% ,7% ,0% Manifestazioni sportive e culturali 741 2,4% 829 1,7% 88 11,9% Servizi ,4% ,0% 449 9,2% Turismo ,0% ,3% ,8% Altre attività ,2% ,9% ,6% Totale ,0% ,0% ,5% Fonte: ARSEL Liguria - Osservatorio Mercato del Lavoro - Elaborazioni su dati Inps 1 Ricordiamo che per l INPS l attività di impiego è quella prevalente. Se il soggetto nel corso dell anno è stato impiegato in settori diversi viene indicato quello per il quale ha riscosso il maggior numero di voucher. 5

6 E interessante segnalare come in Liguria, a fronte di voucher riscossi dai lavoratori nel corso del 2015, nello stesso periodo ne siano stati acquistati dalle aziende Questo divario così robusto si verifica in tutte le Regioni italiane e ha contribuito a creare perplessità circa il corretto utilizzo dello strumento. Infatti la mancanza per ora- di una tracciabilità del luogo e dell orario in cui viene fruita la prestazione sembra possa incentivare il pagamento di più ore di lavoro con un singolo voucher, anche perché i voucher inutilizzati possono comunque essere rimborsati. Rispetto alla rete di vendita vediamo che con l ampliamento dei punti di acquisto dei voucher ci sono state significativi mutamenti nel corso degli anni. Fino al 2010 i datori di lavoro si rivolgevano principalmente alle sedi INPS e solo in seconda battuta utilizzavano la procedura telematica, ma già dal 2011 è cominciato a salire il numero di voucher acquistati dai tabaccai, che dal 2013 sono diventati il punto vendita raggiungendo nel 2015 quota 73,2% di voucher venduti, seguiti con molta distanza dalle banche (10,2%) e dalla procedura telematica (8,5%). Tab. 5 - Lavoro accessorio: voucher venduti - Liguria Anni (valori assoluti - valori percentuali) Banche Procedura telematica Sedi INPS Tabaccai Uffici postali Totale Liguria v.a v.a v.a v.a v.a v.a Banche Procedura telematica Sedi INPS Tabaccai Uffici postali Totale Liguria v% v% v% v% v% v% ,0% ,0% ,3% 75,7% ,0% ,5% 65,4% 5,1% - 100,0% ,0% 33,9% 52,4% 13,7% - 100,0% ,3% 23,2% 42,7% 26,3% 6,5% 100,0% ,8% 13,1% 8,9% 55,1% 15,0% 100,0% ,6% 10,0% 1,3% 64,8% 14,3% 100,0% ,2% 8,5% 1,2% 73,2% 7,0% 100,0% Fonte: ARSEL Liguria - Osservatorio Mercato del Lavoro - Elaborazioni su dati Inps A cura di Dott.ssa Adriana Rossato Responsabile Servizio OML Dott.ssa Lia Orzati 6