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1 Programma degli Interventi Segreteria Consorzio tra i Comuni della Media Sabina Presidente Dott. Vincenzo Leti Responsabile settore tecnico Responsabile settore tributi Geom. Pasquetta Cecchini Dott. Alberto Mancini Responsabile settore ragioneria Dott.ssa Gentilina Cherubini Responsabile ufficio Amministrativo - Segretario Consortile Dott.ssa Filma di Trolio APRILE 2016 Pag. 1 a 29

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3 Sommario 1. Caratteristiche del territorio e obiettivi generali della pianificazione Quadro normativo regionale di riferimento al 31/12/ Introduzione Il Quadro Normativo Regionale Gli strumenti di pianificazione territoriale Obiettivi generali della pianificazione Caratteristiche del territorio e dell infrastrutturazione presente Caratteristiche del territorio Caratteristiche dell infrastrutturazione presente Criticità nell erogazione del SII Indicatori di performance del SII e livello attuale Tabella degli indicatori di performance Livelli attuali Analisi delle opzioni progettuali Cronoprogramma degli interventi Analisi degli scostamenti rispetto al Programma degli Interventi Pag. 3 di 29

4 INFORMAZIONI GENERALI ATO 3 Lazio Centrale Rieti Regione Lazio Distretto Idrografico Tevere Data di compilazione Aprile 2016 Soggetti responsabile della stesura del documento Consorzio tra i Comuni della Media Sabina S.T.O. ATO 3 Rieti del SII Salvaguardato Consorzio tra i Comuni della Media Sabina Il Programma degli Interventi (di seguito anche PdI) di cui all Allegato A alla deliberazione 664/2015/R/IDR (MTI 2), trasmesso nell ambito delle predisposizioni tariffarie per il secondo periodo regolatorio ( ), si compone della presente relazione descrittiva e di un foglio elettronico - denominato Mappa criticità-interventi (di seguito: Mappa) e strutturato in tre distinte sezioni (denominate Criticità & Indicatori, Alternative & Selezione, Cronoprogramma ) - che raccoglie in maniera sistematizzata le informazioni e i dati puntuali della pianificazione in esame. 1. Caratteristiche del territorio e obiettivi generali della pianificazione 1.1. Quadro normativo regionale di riferimento al 31/12/ Introduzione La gestione del Servizio Idrico Integrato è regolamentata sia dalla normativa nazionale che dalla normativa regionale. Lo Stato ha competenza esclusiva legislativa in relazione alle forme di erogazione dei servizi pubblici locali a rilevanza economica, mentre alle Regioni è affidata la regolazione settoriale, ovviamente nel rispetto dei principi generali espressi dalla normativa nazionale. Il quadro normativo vigente in materia di Servizio Idrico Integrato considera, quindi, sia la disciplina statale, di carattere generale e di carattere settoriale, sia la disciplina regionale, oltre che i principali strumenti pianificatori aventi ripercussioni sull organizzazione e sulla gestione del Servizio Idrico Integrato Il Quadro Normativo Regionale Con la legge regionale 22 gennaio 1996, n.6, in attuazione della legge 5 gennaio 1994 n. 36, la Regione Lazio disciplina le forme ed i modi della cooperazione fra gli enti locali e le modalità per l'organizzazione e la gestione del servizio idrico integrato costituito dall'insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, di fognatura e di depurazione delle acque reflue. Vengono delimitati gli ambiti territoriali ottimali, individuate le forme di cooperazione fra le province ed i comuni appartenenti allo stesso ambito territoriale che possono essere o la stipula di una convenzione di cooperazione o la costituzione di un consorzio. La conferenza dei sindaci e dei presidenti delle province costituisce la forma di consultazione dei comuni e delle province appartenenti allo stesso ambito territoriale ottimale; la provincia nel cui territorio ricade il maggior numero di comuni appartenenti allo stesso ambito territoriale è l ente responsabile del coordinamento. La suddetta legge istituisce la Consulta regionale per la gestione ottimale delle risorse idriche. La Consulta costituisce organo consultivo della Regione per gli adempimenti connessi all attuazione della presente legge. La Regione Lazio con legge 22 gennaio 1996 n. 6 ha individuato gli ambiti territoriali ottimali e delineato l organizzazione del servizio idrico integrato per la gestione. Sono stati individuati cinque ambiti tra cui l ATO 3 Lazio Centrale Rieti. Con la legge regionale 9 luglio 1998, n.26 il Lazio si è dotato di una specifica normativa che prevede a livello regionale la figura del Garante del servizio idrico integrato ed assegna alle singole Autorità d'ambito il compito Pag. 4 di 29

5 di costituire organismi locali di garanzia. Il Garante svolge, in piena autonomia ed indipendenza di giudizio, attività di analisi e valutazione della qualità dei servizi forniti negli ambiti territoriali ottimali, formula proposte ed assume iniziative a tutela e garanzia degli interessi degli utenti ed in particolare: definisce indici di produttività per la valutazione economica dei servizi resi e parametri per il controllo delle politiche tariffarie praticate; esprime valutazioni, in ordine alle problematiche attinenti il servizio idrico integrato, su richiesta della Regione, degli enti locali, dei soggetti gestori dei servizi idrici, delle associazioni di tutela degli utenti e dei consumatori; redige, sulla base dell analisi e del raffronto dei diversi aspetti tecnici, economici e funzionali che caratterizzano la gestione del servizio idrico integrato, con cadenza semestrale, il Rapporto sulla gestione del servizio idrico integrato nella Regione Lazio. La funzione del Garante regionale si integra con quella che deve svolgere, a livello nazionale, il Comitato per la Vigilanza sull uso delle risorse idriche. Il Garante, nello svolgimento delle sue funzioni, si avvale: della Consulta degli utenti e dei consumatori, costituita nell'ottobre del 1999 e ad oggi funzionante. del Consiglio dei Responsabili delle Segreterie tecnico operative costituite negli ambiti territoriali ottimali in base alle Convenzioni di cooperazione stipulate dagli enti locali ai sensi della legge regionale n. 6 del Il consiglio in particolare: 1. opera un reciproco scambio di informazione e di esperienze nelle attività delle segreterie tecnicooperative e nelle problematiche dei relativi ambiti ottimali; 2. analizza i risultati delle gestioni sulla base di indici di produttività per la valutazione economica dei servizi resi e delle politiche tariffarie praticate; 3. confronta le metodologie di controllo sulla qualità del servizio idrico nonché di vigilanza sul rispetto delle convenzioni di gestione da parte dei gestori del servizio idrico integrato; 4. verifica l'efficacia delle procedure per l'aggiornamento dei piani e dei programmi di intervento e per la loro attuazione. E' fatto obbligo ai responsabili delle segreterie tecnico operative di parteciparvi; i contratti che disciplinano il rapporto di lavoro dei suddetti responsabili prevedono tale obbligo e penali in caso di ingiustificata assenza. La D.G.R. del 14 dicembre 1999, n.5817, concernente l attuazione del D.P.R. n. 236/88, art. 9, e D.Lgs. 152/99, art.21, riguarda invece l approvazione e l emanazione delle direttive per l attuazione delle competenze regionali e le direttive per l individuazione delle aree di salvaguardia delle acque destinate al consumo umano. Con la soppressione delle Autorità d ambito territoriale di cui agli articoli 148 e 201 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 a seguito delle risultanze referendarie del 2011, le Regioni avrebbero dovuto attribuire con legge, entro il 31/12/2012, le funzioni già esercitate dalle Autorità, nel rispetto dei princìpi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza. La Regione Lazio, con DGR n 626 del 21/12/2012, pur ritenendo superata la L.R. n 6/ laddove prevedono la possibilità di costituire, negli Ambiti Territoriali Ottimali, consorzi tra enti locali, di fatto riconosce la conformità alla nuova norma delle Convenzioni di Cooperazione stipulate dai comuni e province del Lazio, salvando l operatività degli organismi di consultazione in esse previste. Con successiva DGR n 40 del 28/01/2014 approva le linee guida per la predisposizione di una proposta di legge regionale per l organizzazione del SII. Si fa riferimento, infine, alla Legge regionale Regione Lazio n. 5 del 4 aprile 2014 Tutela, governo e gestione pubblica delle acque per il riordino delle funzioni del SII, aggiornata con L.R. 28 Ottobre 2015, n Gli strumenti di pianificazione territoriale Il quadro di riferimento normativo è completato dagli strumenti di pianificazione regionale e provinciale i cui contenuti relativi alla tutela quali/quantitativa della risorsa idrica influenzano gli obiettivi del Programma degli interventi. Pag. 5 di 29

6 Nel territorio del Consorzio gli strumenti di pianificazione che generano potenziali ricadute sul Programma degli Interventi sono: Piano Regionale di Tutela delle Acque, adottato con Deliberazione di Giunta Regionale n.266 del 2 maggio 2006 e approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale n. 42 del 27 settembre 2007; Piano Territoriale Provinciale Generale, adottato, con D.C.P. n. 95 del 26 novembre Il Piano Regionale di Tutela delle Acque (PTAR) Il Piano di Tutela delle Acque Regionale si pone l obiettivo di perseguire il mantenimento dell integrità della risorsa idrica, compatibilmente con gli usi della risorsa stessa e delle attività socio economiche delle popolazioni del Lazio. Contiene, oltre agli interventi volti a garantire il raggiungimento e il mantenimento degli obiettivi del D.Lgs 152/2006, le misure necessarie alla tutela qualitativa e quantitativa del sistema idrico. In particolare il piano comprende: a) i risultati dell attività conoscitiva; b) l individuazione degli obiettivi ambientali e per specifica destinazione; c) l elenco dei corpi idrici a specifica destinazione e delle aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall inquinamento e di risanamento; d) le misure di tutela qualitative e quantitative tra loro integrate e coordinate per bacino idrografico; e) l indicazione della cadenza temporale degli interventi e delle relative priorità; f) il programma di verifica dell efficacia degli interventi previsti; g) gli interventi di bonifica dei corpi idrici. Il PTA fissa: obiettivi di qualità ambientale per i corpi idrici significativi: raggiungimento o mantenimento dello stato ambientale sufficiente, entro il 31 dicembre 2008, e buono, entro il 22 dicembre 2015; obiettivi di qualità ambientale per i corpi idrici a specifica destinazione: o per le acque dolci superficiali destinate alla produzione di acqua potabile deve essere mantenuta, ove esistente, la classificazione nelle categorie A1 e A2 come definite all articolo 80 del d.lgs. 3 aprile 2006 n.152. I corpi idrici destinati alla produzione di acqua potabile che non sono classificati almeno in categoria A2 devono raggiungere questa qualità entro il 31 dicembre o Per le acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci: le acque dolci designate e classificate devono avere parametri di qualità conformi a quanto richiesto dagli artt.84 e 85 del D.Lgs. n.152/2006. Il perseguimento degli obiettivi citati è garantito nel PTA attraverso una serie di misure di intervento, tra cui sono rilevanti ai fini della programmazione: misure per la tutela delle aree sensibili; misure di tutela per le zone vulnerabili da nitrati di origine agricola; misure di tutela per le zone vulnerabili da prodotti fitosanitari; misure di tutela delle acque destinate al consumo umano: aree di salvaguardia; misure per il risparmio idrico; misure per la depurazione degli effluenti; misure per gli scarichi di piccoli insediamenti, case sparse, edifici isolati e di agglomerati urbani inferiori a a.e.; misure relative alle acque di prima pioggia e di lavaggio di aree esterne; misure per la protezione e monitoraggio delle falde; misure di tutela delle aree di pertinenza e riqualificazione fluviale dei corpi idrici. impianti di trattamento di acque reflue urbane di nuova realizzazione o in fase di ristrutturazione Il Piano Territoriale Provinciale Generale La Provincia di Rieti ha adottato, con D.C.P. n. 95 del 26 novembre 1999, il Piano Territoriale di coordinamento, secondo le procedure allora vigenti previste dalla L.R. 6/99 (art. 5, comma 4). Il Comitato Regionale per il Pag. 6 di 29

7 Territorio, nell'adunanza n 23/1 del 30 gennaio 2003, ha espresso "parere favorevole al PTC della Provincia di Rieti con l'obbligo di adeguarlo alle procedure ed ai contenuti indicati nell'art. 63 della L.R. 38/99 e con le prescrizioni descritte nelle considerazioni finali" contenute nel parere del citato CRT. Le disposizioni della Regione Lazio si riferiscono a due obiettivi distinti ma complementari, che si riprendono qui in sintesi. 1. L'adeguamento del Piano alla nuova normativa entrata in vigore dopo la sua adozione, in particolare la L. 38/99 e le sue successive modifiche ed integrazioni. Ciò riguarda: 1.1. le procedure previste per l'adozione e per l'approvazione definitiva del PTPG; 1.2. la verifica di compatibilità dei PUCG da parte della Provincia; 1.3. l'adeguamento del PTPG ai contenuti previsti dall'art La necessità di "sviluppare e approfondire, ovvero ad integrare e/o modificare, i contenuti dello schema di PTRG nel frattempo adottato dalla Giunta Regionale il con Del. n. 2581"; si fa riferimento, in particolare, agli obiettivi generali, obiettivi specifici e azioni contenuti nel Quadro Sinottico degli obiettivi e delle azioni. Nell'ambito del "parere" del CRT vengono richieste anche specifiche modifiche ed integrazioni relative ad alcuni temi trattati nel PTPG, che scaturiscono da argomentazioni comunque riferibili ai due obiettivi citati o si riferiscono ad ulteriori dispositivi normativi regionali o nazionali Obiettivi generali della pianificazione Gli obiettivi principali del Servizio Idrico Integrato sono quelli di sanare le imperfezioni della frammentazione attuale, nonché di rendere disponibili i benefici risultanti da un Servizio Idrico più efficiente, economico ed efficace, nel rispetto della normativa vigente e nel rispetto degli obiettivi del piano d'ambito e della carta dei servizi. Questi miglioramenti e benefici risultano da una serie di fattori, quali per esempio: Economie di scala. Le attuali unità di gestione (singoli Comuni) sono troppo piccole per essere economicamente redditizie nell impiego di personale o di risorse. Le aggregazioni delle diverse unità operative di un Servizio Integrato, possono quindi essere scelte per comprendere, ad esempio, una popolazione molto più ampia dell attuale, che consentirebbero, di conseguenza, anche l impiego di personale con idonea preparazione, oltre che sistemi di infrastrutture e attrezzature essenziali per il corretto funzionamento del servizio. Economie di integrazione. La gestione, il funzionamento e il mantenimento del Servizio Idrico, richiedono una visione d'insieme del territorio e delle sue risorse e quindi personale, preparato e attrezzature e materiali che diano la stessa affidabilità per ogni Servizio (Acquedotto, Fognatura, Depurazione). La loro integrazione evita dispersione di risorse e duplicazione delle attività, inevitabile se questi fossero separati. Introduzione di una migliore tecnologia. L aggregazione delle attuali unità di gestione in una realtà più grande, fornisce alle stesse la possibilità di avere a disposizione una migliore tecnologia per una più adeguata gestione del servizio. Miglior regolazione del Servizio Idrico. La frammentazione del Servizio Idrico in più unità gestionali, causa difficoltà nella sua regolazione, dovuta alla visione parziale del territorio e disparità di trattamento per gli utenti che possono essere superate tramite l integrazione dello stesso La riorganizzazione gestionale e quindi il modello gestionale deve perseguire i seguenti obiettivi: Una risposta adeguata in termini di qualità quantità del servizio alle esigenze del cittadino. La diffusione su tutto il territorio di una modalità di gestione avente caratteristiche industriali, superando le numerosissime gestioni in economia attualmente esistenti. L adozione di dimensioni aziendali adeguate, che consentano cioè il conseguimento di economie di scala e migliorino nettamente l affidabilità del servizio. L equilibrio economico delle nuove gestioni. Pag. 7 di 29

8 Un assetto gestionale in grado di tener conto delle diversità esistenti tra diverse aree del territorio del consorzio, sia dal punto di vista socio-economico che per l attuale organizzazione del servizio. Un processo di riequilibrio della tariffa sul territorio graduato nel tempo, allo scopo di evitare, a livello di singolo comune, variazioni rilevanti in periodi di tempo troppo brevi Caratteristiche del territorio e dell infrastrutturazione presente Caratteristiche del territorio Il territorio del Consorzio è localizzato a Ovest della Provincia di Rieti. Caratterizzato prevalentemente da una morfologia di tipo montano - collinare ad eccezione di alcuni Comuni in cui è prettamente collinare. Figura 1: Modello digitale del terreno (DEM) della Regione Lazio Pag. 8 di 29

9 Figura 2: Modello digitale del terreno della Provincia di Rieti e Perimetro del Salvaguardato Il Consorzio tra i Comuni della Media Sabina comprende dieci Comuni della Provincia reatina. L area ha una superficie complessiva di km 2, ed una popolazione residente di abitanti, pari al 5,25% della popolazione totale della Provincia di Rieti, distribuita in 10 unità amministrative (dati al 31/12/2014, anno dell ultimo Censimento ISTAT preso a riferimento per i dati di supporto alla redazione del presente documento). Le presenze di fluttuanti sono invece computabili in unità, presenti per lo più nei mesi estivi e durante le festività natalizie, per un periodo equivalente a circa 4 mesi. Tabella 1: Elenco dei Comuni facenti parti del Consorzio dei Comuni Media Sabina Comune Codice ISTAT Provincia Superficie [Km 2 ] Distanza da Rieti [Km] Casperia Rieti 25,35 37 Configni Rieti 22,69 32 Cottanello Rieti 36,53 25 Montasola Rieti 12,64 33 Montebuono Rieti 19,62 40 Poggio Catino Rieti 15,00 30 Roccantica Rieti 16,69 38 Selci Rieti 7,76 44 Torri in Sabina Rieti 26,15 36 Vacone Rieti 9,14 34 Pag. 9 di 29

10 Comune Tabella 2: Popolazione residente e fluttante dei comuni facenti parte del Consorzio Popolazione residente 01/01/2015 Popolazione fluttuante totale Pop. fluttuante equivalente [1/3 pop.fluttuante totale] Popolazione servita Casperia Configni Cottanello Montasola Montebuono Poggio Catino Roccantica Selci Torri in Sabina Vacone TOTALE Vista la forte incidenza della popolazione fluttuante, in rapporto quasi pari a quella residente, la popolazione servita è stata calcolata considerando, oltre agli abitanti residenti, un terzo degli abitanti fluttuanti che per circa 4 mesi l anno incidono sull erogazione del servizio. Torri in Sabina 15% POPOLAZIONE RESIDENTE 01/01/2015 Vacone 3% Casperia 15% Configni 8% Casperia Configni Cottanello Montasola Selci 13% Cottanello 7% Montebuono Poggio Catino Roccantica Roccantica 7% Poggio Catino 16% Montebuono 11% Montasola 5% Figura 3: Distribuzione della Popolazione dei Comuni facenti parte del Consorzio Media Sabina al 01/01/2015 [Fonte: ISTAT] Selci Torri in Sabina Vacone Pag. 10 di 29

11 Torri in Sabina 20% Selci 6% Roccantica 24% POPOLAZIONE FLUTTUANTE Vacone 4% Casperia 9% Configni 4% Cottanello 6% Poggio Catino 12% Montasola 5% Montebuono 10% Casperia Configni Cottanello Montasola Montebuono Poggio Catino Roccantica Selci Torri in Sabina Vacone Figura 4: Popolazione fluttuante [dati PdA 2010] Torri in Sabina 16% Selci 12% Roccantica 11% POPOLAZIONE SERVITA Vacone 3% Poggio Catino 15% Casperia 14% Figura 5: Popolazione servita Configni 7% Cottanello 6% Montasola 5% Montebuono 11% Casperia Configni Cottanello Montasola Montebuono Poggio Catino Roccantica Selci Torri in Sabina Vacone Pag. 11 di 29

12 Descrizione Tabella 3: Variazione demografica popolazione residente Popolazione al 1 Gennaio 2002 Popolazione al 1 Gennaio 2015 Variazione n. abitanti % Casperia ,7% Configni ,5% Cottanello ,2% Montasola ,6% Montebuono ,6% Poggio catino ,7% Roccantica ,4% Selci ,8% Torri in Sabina ,4% Vacone ,1% TOTALE ,1% La struttura insediativa è piuttosto modesta; dei dieci Comuni ricadenti nel Consorzio sei hanno una popolazione inferiore a 1000 abitanti e rappresentano il 40% della popolazione totale, mentre i restanti quattro Comuni, con popolazione compresa tra i 1000 ed i 2000 abitanti, rappresentano il 60% della popolazione totale. Tabella 4: Ripartizione dei Comuni del Consorzio per fasce d'ampiezza demografica Comuni con pop. < 1000 ab. Comuni con pop. tra 1000 e 2000 ab. Comuni con pop. > 5000 ab. Numero di Comuni Popolazione % sul totale 40% 60% 0% Il territorio del Consorzio, è caratterizzato da una scarsa densità abitativa con una media di 52 ab/km 2, con centri abitati notevolmente distanti tra loro e posti quasi sempre sulla sommità di rilievi, collegati da una rete viaria che include strade statali, provinciali, comunali extraurbane e che vede l assenza di strade a scorrimento veloce; questa caratteristica trasmette a chi attraversa questo territorio un senso di ampiezza di spazi e di scarsa presenza antropica. Gran parte di queste aree conserva tuttora ambienti naturali pregevoli e ciò contribuisce ad aumentare le loro caratteristiche di naturalità. Pag. 12 di 29

13 Descrizione Tabella 5: Densità abitativa Popolazione al 1 Gennaio 2015 Superficie [km 2 ] Densità abitativa [Ab./km 2 ] Casperia ,35 49,47 Configni ,69 28,07 Cottanello ,53 15,36 Montasola ,64 32,12 Montebuono ,62 45,01 Poggio catino ,00 89,93 Roccantica ,69 34,09 Selci ,76 143,81 Torri in sabina ,15 48,37 Vacone 257 9,14 28,12 Tabella 6: Dotazione Idrica Pro-capite della popolazione residente Volumi Popolazione Residenti Dotazione Idrica Comune m 3 unità l/ab.*d Casperia , Configni , Cottanello , Montasola , Montebuono , Poggio Catino , Roccantica , Selci , Torri in Sabina , Vacone , Caratteristiche dell infrastrutturazione presente Il Consorzio tra i Comuni della Media Sabina è gestore unico salvaguardato per i servizi di: captazione, potabilizzazione, adduzione, distribuzione, fognatura e depurazione per il Comuni di Cottanello, Configni, Casperia, Montasola, Montebuono, Poggio Catino, Roccantica, Selci, Torri in Sabina e Vacone (ricadenti nell ATO 3 Lazio Centrale Rieti); vendita di risorsa idropotabile all ingrosso per i Comuni di Calvi dell Umbria (che ricade nell ATO4- Umbria) Cantalupo in Sabina e Tarano (ricadenti nell ATO 3 Lazio Centrale Rieti). Il Consorzio oltre ad essere proprietario delle reti di adduzione e delle infrastrutture idrauliche ad esse connesse, dal punto di presa, sino ai serbatoi comunali, è affidatario di tutte le reti e manufatti del servizio idrico integrato dei comuni in esso ricadenti. L approvvigionamento idrico del Consorzio avviene con prelievo di acqua dalle condotte di Acea per 25 lt/s e dai tre pozzi realizzati in agro di Casperia con portata che varia dal pozzo pilota per 16 lt/s, pozzo principale 29,5 lt/s, pozzo principale 29,50 lt/s e pozzo di riserva 20 lt/s. Le infrastrutture del Consorzio comprendono circa 140 km di condotte, 29 serbatoi e bottini di carico, dieci stazioni di sollevamento, cinque partitori idrici e alcuni sollevamenti con sistema di funzionamento tramite rete GSM. Sono presenti sul territorio ulteriori 41 serbatoi di proprietà comunale, dai quali l acqua fornita dal Consorzio Pag. 13 di 29

14 viene distribuita sul territorio: 36 di essi sono in cemento armato, 3 sono realizzati in muratura e 2 in acciaio. Sono stati rilevate 24 stazioni di sollevamento della risorsa idropotabile e 8 potabilizzatori. Le reti acquedottistiche di adduzione e distribuzione sono realizzate prevalentemente in acciaio e PEAD (soprattutto per i tronchi di distribuzione alle utenze), con brevi tratti in ghisa e ferro. La rete fognaria si estende per circa 102 km sul territorio, di tipo misto per 100 km e di tipo separato per 2 km (1 km bianca ed 1 km nera). Prevalentemente si tratta di una rete realizzata in PVC (circa 76 km), con alcuni tratti in cemento armato (circa 11 km), calcestruzzo (circa 7 km) e brevi tronchi in Gres, PEAD e Cemento armato vibrocompresso. Dalla ricognizione è emersa infine la presenza di 18 impianti di depurazione con potenzialità totale di 9450 abitanti equivalenti, di cui uno non in esercizio (con potenzialità 600 ab. equivalenti), e 3 impianti di cui non si conoscono dati sulla potenzialità. I dati indicati derivano da quanto comunicato dai gestori in economia del servizio e sono stati verificati ed integrati con i dati rilevati dalla ricognizione condotta per la redazione del Piano d Ambito dell ATO 3 approvato nel Pag. 14 di 29

15 2. Criticità nell erogazione del SII Il consorzio acquisisce, nel 2016, la gestione integrata del SII e degli impianti di 10 comuni che hanno gestito sino a tale data il servizio idrico in economia. Le criticità descritte di seguito, derivano da una analisi delle problematiche e delle emergenze individuate come prioritarie da parte del gestore, di concerto con le amministrazioni comunali cedenti il servizio. Pertanto, le criticità che caratterizzano l erogazione del SII per il ciclo di pianificazione sono riferite alla data del Tali criticità vengono affrontate in maniera organica e coordinata dal momento in cui viene condotta una gestione integrata del SII da parte dell ente gestore salvaguardato Consorzio tra i Comuni della Media Sabina. Le preesistenti gestioni in economia hanno condotto esclusivamente una gestione ordinaria e, talvolta, straordinaria dei diversi segmenti del servizio idrico, in relazione alle loro possibilità tecniche ed economiche, spesso subordinate all erogazione di contributi pubblici. Per le gestioni in economia aggregate nella gestione salvaguardata del Consorzio non risultano definiti specifici schemi regolatori e non risultano approvazioni tariffarie da parte dall ente di governo dell ambito e dall Autorità relative al primo periodo regolatorio MTI Non è possibile, per tale motivo, confrontare il ciclo di pianificazione con quanto pianificato dai singoli gestori negli anni precedenti. Le criticità riscontrate ed analizzate sono state classificate in otto aree tematiche, ciascuna disaggregata in sotto-aree e specifiche criticità identificate da un codice alfanumerico, come previsto dallo schema-tipo utilizzato per la stesura del presente documento. Tabella 7: Criticità nell'erogazione del SII - Consorzio Media Sabina Consorzio Media Sabina Casperia Configni Criticità Codice Criticità Codice Sotto Area Inadeguata condizione fisica di alcuni serbatoi di proprietà del Consorzio A7 A7.2 Assenza di automazione nei potabilizzatori P1 P1.4 Usura delle pompe sommerse dei pozzi di approvvigionamento idrico A7 A7.3 Assenza di un sistema digitale degli elementi e delle reti del sistema idrico K4 K4.1 Inadeguate condizioni sede consortile G2 G2.1 Necessità di integrazione del trattamento di subirrigazione negli impianti esistenti in loc. Vallocchia D1 D1.5 Sfruttamento parziale della sorgente Osteriaccia, in cattive condizioni di manutenzione A1 A1.1 Inadeguata condizione fisica del serbatoio in loc. Querceto A7 A7.2 Inadeguata condizione fisica del serbatoio in loc. S.Maria Alta A7 A7.2 Assenza della rete di raccolta e collettamento acque reflue per le utenze site tra loc. Bufaneta e loc. Osteriola C1 C1.1 Assenza della rete di raccolta e collettamento acque reflue per le utenze site tra loc. Osteriola e loc. Pilelle C1 C1.1 Assenza della rete di raccolta e collettamento acque reflue per le utenze site tra loc. Pilelle ed il depuratore C1 C1.1 Assenza della rete di raccolta e collettamento acque reflue per le utenze site tra loc. Finocchietana e loc. Pilelle C1 C1.1 Assenza della rete di raccolta e collettamento acque reflue per le utenze site tra loc. Morroni e loc. Osteria C1 C1.1 Assenza della rete di raccolta e collettamento acque reflue per le utenze site nella loc. Lugnola C1 C1.1 Pag. 15 di 29

16 Criticità Codice Criticità Codice Sotto Area Cottanello Montasola Montebuono Roccantica Selci Torri in Sabina Vacone Assenza di una rete di adduzione in loc. via Colle della Fonte A4 A4.1 Assenza dei misuratori di portata in uscita ai depuratori comunali D5 D5.1 Inadeguate condizioni fisiche ed elevate perdite rete di distribuzione tra loc. Centro e loc. via Arilli B1 B1.1 Inadeguate condizioni fisiche ed elevate perdite rete di distribuzione tra loc. via Arilli e loc via Costa Cese B1 B1.1 Inadeguate condizioni fisiche ed elevate perdite rete di distribuzione tra loc. via Costa Cese e Termine B1 B1.1 Inadeguate condizioni fisiche ed elevate perdite rete di distribuzione tra loc. via Castiglione e loc. Colle Mola B1 B1.1 Assenza di trattamenti depurativi adeguati in loc. S.Andrea D1 D1.1 Assenza di trattamenti depurativi adeguati in loc. Fianello D1 D1.1 Tratto di rete di distribuzione sito in proprietà privata a ridosso di fabbricato civile B11 B11.1 Inadeguate condizioni fisiche ed elevate perdite rete di distribuzione comunale B1 B1.1 Assenza della rete di raccolta e collettamento per alcuni agglomerati urbani e case sparse C1 C1.1 Livelli di domanda idrica non soddisfatti per assenza serbatoio di accumulo in loc. Forcellina B7 B7.1 Sfruttamento parziale della sorgente Fonte Regna, in cattive condizioni di manutenzione A1 A1.1 Inadeguate condizioni fisiche ed elevate perdite rete di distribuzione nelle loc. centro storico, via Roma e via Costa B1 B1.1 Inadeguate condizioni fisiche ed elevate perdite rete di adduzione tra Fonte regna e serbatoio loc. Aretta A7 A7.1 Incremento del carico al depuratore Riatello per nuovi allacci D1 D1.2 Insufficiente capacità del serbatoio di accumulo in loc. Colle Santo B7 B7.1 Inadeguate condizioni fisiche ed elevate perdite rete idrica in loc. De Contra A4 A4.1 Assenza della rete di raccolta e collettamento per alcuni agglomerati urbani e case sparse C1 C1.1 Assenza di idoneo trattamento di disinfezione nell'impianto di depurazione Assenza di trattamenti depurativi adeguati nell'agglomerato urbano loc. Rocchette Tratto di rete di distribuzione posizionato fuori terra area urbana non idonea D1 D1.5 D1 D1.1 A10 A10.1 Adeguamento impianto di depurazione attualmente non in esercizio D1 D1.3 Pag. 16 di 29

17 3. Indicatori di performance del SII e livello attuale Per ciascuna criticità, sono descritti gli indicatori di performance individuati per rappresentare l operatività e lo stato infrastrutturale del SII. Viene indicata pertanto la motivazione alla base della scelta di ciascuno degli indicatori scelti, una descrizione della metodologia di determinazione, la struttura della formula applicata, oltre alla fonte o il riferimento normativo degli indicatori o delle sue variabili. Si riportano in Mappa (nella sezione Criticità & Indicatori ), per ciascuna criticità individuata il nome dell indicatore di performance corrispondente, la formula alla base della determinazione, il grado di attendibilità dei dati ad esso sottesi ed il livello attuale puntualmente rilevato o stimato dall indicatore e che caratterizza la criticità identificata. Non vengono indicati i livelli obiettivo del PdI , in quanto il Consorzio è gestore del SII in forma integrata a partire dall anno Considerato il sistema di valutazione dell attendibilità dei dati e degli indicatori di performance proposto nello schema-tipo, si è scelto di utilizzare un grado di attendibilità pari a 2 per ciascuna criticità individuata, corrispondente a Indicatori di performance determinati in base a dati e parametri in parte tratti dalla letteratura tecnica e scientifica o stimati ed in parte rilevati, e/o a grandezze calcolate in base a parametri in parte tratti dalla letteratura tecnica e scientifica o stimati ed in parte rilevati. Tale scelta deriva da una ricognizione solo parzialmente condotta con indagini sul campo e parzialmente sulla base di informazioni e dati derivanti dai gestori del servizio idrico preesistenti. Pag. 17 di 29

18 3.1 Tabella degli indicatori di performance Sotto Area Criticità Descrizione Parametro di performance Motivazione Modalità di determinazione Fonte del dato Indicatore Performance Formula A1 Inadeguatezza del sistema delle fonti di approvvigionamento A4 Inadeguatezza delle infrastruture di adduzione A7 Inadeguatezza delle condizioni fisiche delle reti e degli impianti A9 Non totale copertura o cattivo funzionamento o vetustà dei misuratori nelle infrastrutture di adduzione A10 Altre criticità A1.1 A4.1 A7.1 A7.2 A7.3 A9.1 Insufficienza del sistema delle fonti per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento Assenza parziale o totale delle reti di adduzione Inadeguate condizioni fisiche delle condotte delle reti di adduzione Inadeguate condizioni fisiche delle opere civili degli impianti Inadeguate condizioni fisiche delle apparecchiature meccaniche ed elettromeccaniche Non totale copertura dei misuratori nelle infrastrutture di adduzione A10.1 Altre criticità Carenza nell'erogazione della risorsa, spreco di risorsa idrica, inadeguato sfruttamento della risorsa disponibile Disservizi o carenza nell'erogazione della risorsa, spreco di risorsa idrica perdite idriche rilevate età opera perdite idriche rilevate età opera numero disservizi rilevati alla apparecchiature età ed efficienza apparecchiature Presenza di misuratori di portata (approvvigionamenti) Da valutare in funzione del tipo di criticità Area A "Criticità di approvvigionamento idrico (captazione e adduzione)" Tale parametro consente di valutare disponibilità e gestione della risorsa idrica del territorio, al fine di garantire un'ottimizzazione degli usi idrici ed energetici Tale parametro consente di valutare disponibilità e gestione della risorsa idrica del territorio, al fine di garantire un'ottimizzazione degli usi idrici ed energetici Tale parametro permette di valutare il livello di conservazione e integrità delle infrastrutture esistenti, indicandone anche l'età e pianificare interventi di manutenzione straordinaria Tale parametro permette di valutare il livello di conservazione e integrità delle infrastrutture esistenti, indicandone anche l'età e pianificare interventi di manutenzione straordinaria Tale parametro permette di valutare il livello di conservazione e integrità delle infrastrutture esistenti, indicandone anche l'età e pianificare interventi di manutenzione straordinaria Attraverso l'installazione o l'adeguamento dei misuratori di portata si garantisce un miglioramento del monitoraggio quantitativo delle acque immesse nella rete di approvvigionamento. Attraverso apposite ricognizioni ed al confronto tra potenzialità punti di captazione non sfruttati ed acqua acquistata da terzi Attraverso apposite ricognizioni ed all'esistenza di punti di captazione non sfruttati Stato di conservazione ed età dell'opera determinati sulla base della conoscenza dello stato patrimoniale oppure rilevata dal Piano d'ambito vigente o dal gestore in sede di ricognizione delle infrastrutture esistenti. Stato di conservazione ed età dell'opera determinati sulla base della conoscenza dello stato patrimoniale oppure rilevata dal Piano d'ambito vigente o dal gestore in sede di ricognizione delle infrastrutture esistenti. Stato di conservazione ed età dell'opera determinati sulla base della conoscenza dello stato patrimoniale oppure rilevata dal Piano d'ambito vigente o dal gestore in sede di ricognizione delle infrastrutture esistenti. Nell'ambito della ricognizione delle infrastrutture, e sulla base di quanto riportato dal Piano d'ambito vigente, il segnalerà le opere che risultano sprovviste dei necessari misuratori di portata. PdA PdA PdA Sfruttamento > 50% potenzialità captazione Sfruttamento > 50% potenzialità captazione Perdite idriche in adduzione: rapporto tra volume immesso in distribuzione e volume captato Perdite idriche negli impianti di adduzione: rapporto tra volume immesso in distribuzione e volume captato numero disservizi annui Grado di copertura dei misuratori di portata SI/NO SI/NO Volume immesso in distribuzione / Volume captato [Scarso: inferiore al 25% Medio: tra 25 e 50% Buono: tra 50 e 75% Ottimo: oltre il 75% ] Volume immesso in distribuzione / Volume captato [Scarso: inferiore al 25% Medio: tra 26 e 50% Buono: tra 51 e 75% Ottimo: oltre il 75% ] n disservizi/anno N misuratori installati / n misuratori necessari [Scarso: oltre il 70% dei misuratori assenti Medio: tra 31 e 70% dei misuratori assenti Buono: fino al 30 dei misuratori assenti Ottimo: tutti i misuratori presenti] - Attraverso apposite ricognizioni Da valutare SI/NO Pag. 18 di 29

19 Sotto Area Criticità Descrizione Parametro di performance Motivazione Modalità di determinazione Fonte del dato Indicatore Performance Formula Area P "Criticità di potabilizzazione" P1 Inadeguatezza degli impianti di potabilizzazione P1.4 Assenza o insufficienza dei sistemi e servizi di automazione, controllo e monitoraggio Presenza di sistemi di automazione Attraverso l'installazione o l'adeguamento dei sistemi di potabilizzazione si garantisce un miglioramento della qualità acque captate e distribuite in rete. Nell'ambito della ricognizione delle infrastrutture, e sulla base di quanto riportato dal Piano d'ambito vigente, il segnalerà le captazioni idropotabili che risultano sprovviste dei necessari sistemi di automazione, avvalendosi anche delle indicazione dell'ente competente, nell'ambito dei provvedimenti di concessione di derivazione. Consorzio Grado di presenza dei sistemi di potabilizzazione sulle captazioni Numero sistemi installati / numero sistemi necessari [Pessimo: più del 90% dei sistemi assenti Scarso: tra 75 e 90% dei sistemi assenti Medio: tra 51 e 75% dei sistemi assenti Buono: tra 20 e 50% dei sistemi assenti Ottimo: meno del 20% dei sistemi assenti] B1 Inadeguatezza delle condizioni fisiche delle reti e degli impianti B7 Capacità delle infrastrutture non rispondente ai liveli di domanda B10 Non totale copertura o cattivo funzionamento o vetustà dei misuratori di utenza B11 Altre criticità B1.1 B7.1 B10.1 Inadeguate condizioni fisiche delle condotte delle reti di distribuzione Capacità delle infrastrutture non rispondente ai livelli di domanda Non totale copertura dei misuratori di utenza B11.1 Altre criticità perdite idriche rilevate età opera Dotazione lorda base (l / ab g) per usi domestici e non Presenza di misuratori di portata alle utenze Da valutare in funzione del tipo di criticità Tale parametro permette di valutare il livello di conservazione e integrità delle infrastrutture esistenti, indicandone anche l'età e pianificare interventi di manutenzione straordinaria Tale parametro consente di valutare la capacità delle infrastrutture di garantire la dotazione lorda per abitante Attraverso l'installazione o l' adeguamento dei misuratori alle utenze si attuano le disposizioni normative relative alla fatturazione dei volumi effettivamente consumati; inoltre, si garantisce un miglioramento del monitoraggio dei consumi e delle perdite idriche. Area B "Criticità nella distribuzione" Stato di conservazione ed età dell'opera determinati sulla base della conoscenza dello stato patrimoniale oppure rilevata dal Piano d'ambito vigente o dal gestore in sede di ricognizione delle infrastrutture esistenti. Rapporto tra volume annuo immesso in distribuzione e dotazione idrica da garantire Nell'ambito della ricognizione delle infrastrutture, e sulla base di quanto riportato dal Piano d'ambito vigente, il segnalerà le utenze che risultano sprovviste dei necessari misuratori di utenza. PdA Perdite idriche nelle reti di distribuzione Rapporto tra volume annuo immesso in distribuzione e dotazione idrica da garantire Grado di copertura dei misuratori di utenza Volume autorizzato misurato e fatturato dell'acqua consumata / Volume di acqua immesso nelle reti di distribuzione [Scarso: inferiore al 25% Medio: tra 25 e 50% Buono: tra 51 e 75% Ottimo: oltre il 75% ] Rapporto tra volume annuo immesso in distribuzione e dotazione idrica da garantire [Scarso: inferiore al 30% Medio: tra 31 e 60% Buono: tra 61 e 90% Ottimo: oltre il 90% ] Numero misuratori di utenza installati / numero utenze [Pessimo: oltre il 75% dei misuratori assenti Insufficiente: tra 50 e 75% dei misuratori assenti Medio: tra 25 e 50% dei misuratori assenti Buono: fino al 25% dei misuratori assenti Ottimo: tutti i misuratori presenti] - Attraverso apposite ricognizioni Da valutare SI/NO Pag. 19 di 29

20 Sotto Area Criticità Descrizione Parametro di performance Motivazione Modalità di determinazione Fonte del dato Indicatore Performance Formula Area C "Criticità nel servizio di fognatura (reti nere e miste)" C1 Mancanza parziale o totale delle reti di raccolta e collettamento dei reflui C2 Inadeguatezza delle condizioni fisiche delle reti e degli impianti C1.1 C2.1 Mancanza parziale o totale delle reti di raccolta e collettamento dei reflui Inadeguate condizioni fisiche delle condotte fognarie Percentuale di copertura del servizio di fognatura Perdite rilevate età opera Tale parametro permette di valutare il carico non collettato all'interno di un agglomerato ed è il medesimo utilizzato dalla Commissione Europea per verificare l'attuazione della Direttiva n. 91/271/CEE. Tale parametro permette di valutare il livello di conservazione e integrità delle infrastrutture esistenti, indicandone anche l'età e pianificare interventi di manutenzione straordinaria Attraverso apposite ricognizioni attivate dal gestore o dall'ufficio d'ambito Stato di conservazione ed età dell'opera determinati sulla base della conoscenza dello stato patrimoniale oppure rilevata dal Piano d'ambito vigente o dal gestore in sede di ricognizione delle infrastrutture esistenti. Elaborazioni Ufficio d'ambito su dati dei Comuni/ Gestori PdA Numero utenze servite da rete fognaria sul totale delle utenze Perdite idriche nelle reti fognarie Utenze servite da rete fognaria / utenze totali servite dal gestore [Scarso: inferiore al 25% Medio: tra 25 e 50% Buono: tra 50 e 75% Ottimo: oltre il 75% ] Volume misurato in ingresso agli impianti di trattamento / Volume di acqua immesso nelle reti fognarie [Scarso: inferiore al 25% Medio: tra 25 e 50% Buono: tra 50 e 75% Ottimo: oltre il 75% ] Area D "Criticità degli impianti di depurazione" D1 Insufficienza o assenza totale di trattamenti depurativi D1.1 D1.2 D1.5 Assenza totale o parziale del servizio di depurazione Incrementi del carico per allacci di nuove urbanizzazioni o per dismissione di vecchi depuratori Assenza di trattamenti appropriati ex. art. 7 Direttiva 91/271/CEE Agglomerato provvisto di impianto di depurazione o di trattamento appropriato Sostenibilità del carico, incrementato da nuovi allacci, rispetto alla potenzialità dell'impianto Percentuale di campionamenti conformi alle Norme di Attuazione del Piano di Tutela delle Acque regionali e DGR n. 219 del 13 maggio 2011 (per depuratori a servizio di agglomerati aventi carico inferiore a 2000 AE) Tale parametro permette di evidenziare gli agglomerati non serviti da impianti di depurazione o da trattamenti appropriati. Tale parametro permette di valutare l'adeguatezza della potenzialità di un impianto di depurazione a cui confluisce un carico derivante da nuovi allacci Tale parametro permette di valutare l'andamento annuale del rispetto dei limiti imposti dalla normativa regionale vigente per gli scarichi degli impianti di depurazione a servizio degli agglomerati aventi carico inferiore a 2000 AE. Attraverso apposite ricognizioni del gestore o attivate dall'ufficio d'ambito o dall'analisi degli agglomerati presenti si rileva la presenza dei presidi depurativi necessari. Attraverso apposite ricognizioni si determina il carico apportato dai nuovi allacci all'impianto esistente, valutando se tale carico risulta essere superiore alle potenzialità di progetto dell'impianto Per i depuratori con carico inferiore a 2000 AE, si determina annualmente la percentuale dei campionamenti rispettosi dei limiti imposti dalla normativa regionale sulla base dei prelievi e campionamenti disponibili. Tale parametro indica anche il numero di campionamenti utilizzati per la determinazione della percentuale Elaborazioni Ufficio d'ambito su dati dei Comuni/ Gestori Elaborazioni Ufficio d'ambito su dati dei Comuni/ Gestori Elaborazioni Ufficio d'ambito su dati ARPA Lazio (e Sistema Informativo Regionale Acque) Utenze prive di trattamenti depurativi Rapporto tra carico totale (incrementato) e potenzialità dell'impianto Numero di campionamenti conformi alla normativa Utenze allacciate all'impianto di trattamento / utenze totali dell'agglomerato [Scarso: inferiore al 25% Medio: tra 25 e 50% Buono: tra 50 e 75% Ottimo: oltre il 75% ] Carico totale (incrementato) / potenzialità dell'impianto [Non idoneo: superiore a 1 Idoneo: inferiore a 1] Numero di campionamenti conformi / numero totale di campionamenti annui [Impianto conforme: pari ad 1 Impianto non conforme: inferiore a 1] Pag. 20 di 29

21 Sotto Area Criticità Descrizione Parametro di performance Motivazione Modalità di determinazione Fonte del dato Indicatore Performance Formula D2 Inadeguatezza degli impianti di depurazione D5 Non totale copertura o cattivo funzionamento o vetustà dei misuratori (dei parametri di quantità e qualità) D2.2 D2.3 D5.1 Inadeguate condizioni fisiche delle opere civili Inadeguatezza delle apparecchiature meccaniche ed elettromeccaniche Non totale copertura dei misuratori (dei parametri di quantità e qualità) Condizione delle componenti fisiche dell'impianto Tassi di rottura, rumorosità, condizione delle componenti meccaniche Presenza di misuratori di portata (depuratori) Il parametro permette di valutare le condizioni dell'impianto, garantendo una migliore efficienza dello stesso, la riduzione dei costi di gestione e la necessità di interventi di manutenzione Attraverso l'installazione o l' adeguamento dei misuratori di portata si attuano le disposizioni indicate nei provvedimenti di autorizzazione allo scarico; inoltre, si garantisce un miglioramento del monitoraggio quantitativo delle acque trattate presso gli impianti di depurazione. Valutazione tecnica, perizie, analisi dello stato delle opere e delle apparecchiature dell'impianto Nell'ambito della ricognizione delle infrastrutture, e sulla base di quanto riportato dal Piano d'ambito vigente, il ed i responsabili della manutenzione degli impianti segnaleranno gli impianti di depurazione che risultano sprovvisti dei necessari misuratori di portata, avvalendosi anche delle indicazione dell'ente competente nell'ambito dei provvedimenti di autorizzazione allo scarico. Grado di usura opere civili Grado di usura apparecchiature Grado di copertura dei misuratori di portata Valutazione grado usura opere: [Alto: elemento compromesso o gravemente danneggiato Medio: elemento necessitante di manutenzione Basso: elemento in buone condizioni] Numero misuratori di portata installati / numero di misuratori di portata necessari [Scarso: più del 75% dei misuratori assenti Medio: tra 25 e 50% dei misuratori assenti Buono: fino al 25% dei misuratori assenti Ottimo: tutti i misuratori presenti] Area K "Criticità nella conoscenza delle infrastrutture (reti e impianti)" K4 Assenza o inadeguatezza del sistema digitale di archiviazione degli elementi di conoscenza fisica e funzionale degli asset delle infrastrutture di acquedotto, fognatura e depurazione, nonché degli interventi effettuati nel tempo K4.1 Assenza o inadeguatezza del sistema digitale di archiviazione degli elementi di conoscenza fisica e funzionale degli asset delle infrastrutture di acquedotto, fognatura e depurazione, nonché degli interventi effettuati nel tempo Grado di completezza del sistema digitale degli elementi componenti il SII Tale parametro permette di garantire un'efficiente gestione del SII, archiviando digitalmente in maniera georeferenziata il database degli elementi fisici e funzionali componenti il SII Confronto tra disponibilità di dati digitali disponibili alla data della rilevazione e dati relativi agli elementi fisici e funzionali delle reti e degli impianti facenti parte del sistema integrato di gestione del SII. Grado di completezza dei dati digitali rispetto alla consistenza degli elementi archiviabili Consistenza dati digitali georiferiti in possesso [Nessuno: solo memoria storica o documenti non digitali Basso: disponibilità e grado di dettaglio carente Medio: disponibilità di alcuni dati con grado di dettaglio accettabile Elevato: disponibilità di dati ed alto grado di dettaglio] Area G "Criticità nei servizi all'utenza" G2 Inadeguatezza del servizio di assistenza all'utenza G2.1 Inadeguatezza del servizio di assistenza all'utenza (es. call center, pronto intervento, sportelli e trattamento dei reclami) Soddisfacimento standard del servizio all'utente Tale parametro permette di garantire un'efficiente gestione del SII, garantendo il soddisfacimento degli standard di servizio di assistenza agli utenti Valutazione tecnica ed adeguamento dei servizi di assistenza all'utenza Aree idonee all'espletamento del servizio Aree idonee all'espletamento del servizio: Non idoneo Idoneo Pag. 21 di 29

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