Lezione 9. Le barriere al cambiamento e le tecniche per il loro superamento. I gruppi
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- Claudio Cecchini
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1 Lezione 9 Le barriere al cambiamento e le tecniche per il loro superamento I gruppi 1
2 LE TIPOLOGIE DI BARRIERE ORGANIZZATIVE AL CAMBIAMENTO: UNA POSSIBILE CLASSIFICAZIONE mancata percezione dei benefici avversione all incertezza timore di privazioni eccessiva attenzione ai costi mancanza di coordinamento e di cooperazione 2
3 I BIAS COGNITIVI Fattori che influenzano sistematicamente gli schemi cognitivi influenzando il processo di cambiamento / apprendimento: illusione di controllo frequenza rappresentatività escalation del commitment proiezione ego-defensiveness 3
4 FACILITATORI DI CAMBIAMENTO ORGANIZZATIVO 1. diffondere un senso di urgenza e necessità al cambiamento 2. istituire una coalizione per guidare il processo di cambiamento 3. creare una visione e una strategia per il cambiamento 4. trovare un idea che risponda alle necessità 5. elaborare piani per superare le resistenza al cambiamento allineamento con le necessità e gli obiettivi degli utenti comunicazione e formazione, un ambiente che fornisce sicurezza psicologica partecipazione e coinvolgimento forza e coercizione 6. creazione di team di cambiamento 7. incoraggiamento dei champion intellettuali e di agenti di cambiamento 4
5 UNITA ORGANIZZATIVE PER IL SUPPORTO DEI PROCESSI DI CAMBIAMENTO strutture di commutazione (switching structure) strutture temporanee focalizzate sullo sviluppo di nuove idee unità creative strutture permanenti che sviluppano innovazioni adottate poi da altre unità venture team strutture a cui vengono assegnati luoghi di lavoro separati e sciolte dalle procedure organizzative ordinarie oppure secondo una prospettiva trasversale : imprenditorialità aziendale interna filosofia che mira a liberare l energia di tutti i dipendenti dell impresa al fine di produrre innovazione 5
6 COS E UN GRUPPO Si definisce gruppo: un insieme di individui con caratteristiche o interessi comuni, legati da un sistema di relazioni sociali, che si manifesta in una funzione del gruppo, intesa come attività da svolgere e obiettivi da perseguire, che richiede un interdipendenza di comportamento fra i membri del gruppo stesso 6
7 LA STRUTTURA ORIZZONTALE Direttore generale Acquisti Produzione Vendite Processo fondamentale 1 Process owner team team team Processo fondamentale 2 Process owner team team team 7
8 CONDIZIONI DI FORMAZIONE DEL GRUPPO Le condizioni iniziali che si presentano come elementi di stimolo alla formazione di gruppi sono: presenza di bisogni individuali che possono venir soddisfatti più efficacemente, talora esclusivamente, nell ambito del gruppo; manifestarsi di attrazione interpersonale fra i membri del gruppo; natura dei compiti richiesti dalla funzione del gruppo e dall interdipendenza derivante dalle modalità tecnicoorganizzative di svolgimento dei compiti stessi; capacità di esercitare influenza sull ambiente e di controllare l influenza dell ambiente sugli individui appartenenti al gruppo; attesa di reciprocità. 8
9 TIPOLOGIE DI GRUPPI gruppi primari e secondari; gruppi piccoli e grandi; gruppi formali e informali; gruppi organizzativi e d'interesse; gruppi formalizzati e non formalizzati; gruppi permanenti e temporanei; gruppi di appartenenza e di riferimento 9
10 La gerarchia dei bisogni di Maslow Bisogni di autorealizzazione Bisogni di stima, indipendenza, status, riconoscimento Bisogni di appartenenza, socialità, affetto, amicizia, accettazione Bisogni di sicurezza (prevedibilità) Bisogni fisiologici (mangiare, vestirsi,ripararsi) Secondari soddisfatti da sistemi di lavoro che facilitano la socializzazione, la cooperazione, il team-working, mansioni ricche, autonomia e responsabilizzazione Primari soddisfatti da sistema retributivo, chiarezza regole di valutazione, carriera, distribuzione responsabilità e autorità, ambiente di lavoro sicuro e non nocivo Alderfer raggruppa in 3 livelli la scala e introduce il concetto di continuum tra livelli e il meccanismo della soddisfazione-progressione e frustrazione-regressione 10
11 LE CATEGORIE STRUTTURALI (1) Cultura di gruppo ogni gruppo, in quanto sistema sociale, elabora autonomamente, o comunque assume dall'esterno e assorbe, una cultura, cioè un insieme di credenze, di principi etici, di ipotesi di fatto, di conoscenze, che ne influenza le finalità e i modi con cui conseguirle. 11
12 LE CATEGORIE STRUTTURALI (2) Valori Ideali, aspirazioni ideologiche, schemi di riferimento generalizzati oppure operativi, cioè strumentali all'ottenimento di risultati funzionali (es. la lealtà verso il gruppo) forniscono ai membri e all'esterno la giustificazione dell'esistenza e dell'attività del gruppo. 12
13 LE CATEGORIE STRUTTURALI (3) Norme Modelli di comportamento, che definiscono prescrizioni e attese, indirizzati a tutti i membri del gruppo si collegano ai valori - ma sono più specifici (es. requisiti di appartenenza al gruppo) - e alle modalità di comportamento all'interno e all'esterno del gruppo e ai contributi forniti e i risultati conseguiti. 13
14 LE CATEGORIE STRUTTURALI (4) Ruolo Modello di comportamento che soddisfa alle esigenze e alle aspettative del gruppo nei confronti dell'individuo le aspettative si riferiscono alla funzione specifica che ricorrentemente deve svolgere colui che ricopre il ruolo ciascun ruolo deve essere compatibile e complementare con gli altri, questo fa sì che il gruppo si comporti secondo un certo grado di predicibilità e di coordinamento é in ogni caso necessaria, in qualche misura, un accettazione interiorizzata del ruolo. La struttura organizzativa è da intendersi anche come il sistema di ruoli organizzativi relativamente stabile 14
15 Reminder: RUOLO, GRUPPI E MICROSTRUTTURA GRUPPO COMPITI / ATTIVITA FLUSSI DI LAVORO MANSIONE (JOB) RUOLO OPERAZIONE ELEMENTARE 15
16 DINAMICHE DI GRUPPO Nella fase di discussione di gruppo, è possibile individuare due tipologie di comportamento: Comportamenti diretti al contenuto della decisione da prendere o del problema da risolvere (orientati al compito) Esempi: fornire informazioni, opinioni e valutazioni; sviluppare un'alternativa proposta onde prefigurarne gli effetti; coordinare le idee e le proposte fatte; stimolare il gruppo alla decisione e/o all'azione; agevolare l'attività del gruppo in termini operativi Comportamenti l'interazione e la motivazione nel gruppo (orientati al gruppo) Esempi: apprezzare il contributo di un altro membro; mediare le divergenze e allentare le tensioni; cercare un compromesso fra atteggiamenti opposti e conflittuali; agevolare le comunicazioni; proporre standard e valori; seguire l'orientamento del gruppo. 16
17 TEAM BUILDING (1) Insieme di attività formative, ludiche, esperienziali o di benessere può avere valenza formativa se associato ad un analisi dettagliata dei bisogni, a fasi strutturate di debriefing può avere semplicemente una valenza ludica, qualora l'obiettivo sia quello favorire la collaborazione e il senso di appartenere ad un team 17
18 TEAM BUILDING (2) classici obiettivi possono essere: far conoscere in modo più profondo persone che devono collaborare e si conoscono solo in modo superficiale aumentare la fiducia nei propri colleghi migliorare il livello di collaborazione stimolare la creatività favorire la comunicazione Il fine ultimo deve sempre essere quello di far sentire il gruppo una vera squadra!! 18
19 IL DIARIO diario 19
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