Tecniche attive in psicoterapia sistemica. Umberta Telfener

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1 Tecniche attive in psicoterapia sistemica Umberta Telfener

2 Esercizio 1 Scegliete una foto che rappresenti il lavoro che come operatori facciamo ogni giorno con gli utenti, coi colleghi e gli altri significativi dei nostri contesti

3 Quello che avviene in un intervento è un frattale di quello che avviene in altri ambiti (in famiglia, nei contesti allargati, nel rapporto tra tutti gli operatori interessati alla situazione, nella struttura in cui operiamo )

4 Noi siamo dentro il contesto Si tratta di mettersi in gioco in maniera intensa, partecipata, al fine di influenzare attraverso le parole e le azioni il campo semantico che si è costruito. Si tratta di intervenire sulle narrazioni che si sono messe in comune, che propongono le rappresentazioni proto-tipiche di sé, dell altro, del mondo e della relazione

5 La seduta come base sicura da cui esplorare Il setting terapeutico deve costruirsi come BASE EMOZIONALE SICURA in modo che la terapia possa diventare un contesto di deuteroapprendimento in cui fare esperienza di modalità diverse di interpretare se stessi e il mondo. Stabilire una collaborazione diventa fondamentale

6 Un simbolo non offre un concetto preciso ma agisce come uno specchio che riflette il livello di coscienza del ricercatore Utilizzare le prassi attive permette che ogni esperienza in campo relazionale diventi un opportunità di improvvisareinsiemee di creare il nostro specifico e idiosincratico ordine/disordine/organizzazione/interazione.

7 Alcune premesse guidano il nostro intervento: 1. L ottica sistemica trascende il numero di persone in seduta. Un intervento con una o con più persone comunque può perturbare il sistema. 2. In questi tempi così verbali e così psicologicamente contaminati le parole non sembrano bastare come strumento di perturbazione in terapia. Fare e far fare è diventato indispensabile come modo per attivare la riflessione, per mantenere viva la relazione e per proporre elementi perturbativi.

8 3.è comunque l ottica sistemica a fare da cornice rispetto a quello che emergerà. L ottica sistemica è la lente per leggere le situazioni di vita, le situazioni cliniche e istituzionali L ottica sistemica è la cornice che organizza gli interventi

9 Rispettiamo la nostra responsabilità epistemologica che fa riferimento al dovere da parte del terapista di riflettere non solo sul proprio modo di pensare, sui propri "pregiudizi", sulle teorie implicite ed esplicite di riferimento, ma anche su quelle idee che emergono in seduta, per valutare le conseguenze che sul piano sociale ed interattivo hanno le operazioni conoscitive che esso effettua rispetto al paziente e al suo sistema significativo.

10 Resta sempre e comunque responsabilità del clinico scegliere come intervenire e far sì che siano rispettati i ruoli e le singole dignità. Anche all interno di una relazione paritaria l asimmetria obbliga il clinico a poter spiegare perché sta facendo una scelta piuttosto che un altra, a correggere la sua strategia in base al feedback ottenuto e a tener conto di possibili esiti indesiderati

11 Considero tecniche attive: L uso delle cartoline che descrivono la danza comune Il dialogo con i diversi Sé come tecnica per dare profondità alla persona L uso delle maschere Il disegno L uso dello spazio per rappresentare e rappresentarsi La mappa dello stato presente e la mappa dei desideri La ricerca dell oggetto metaforico La costruzione di oggetti metaforici La costruzione di rituali per fortificarsi e proteggersi

12 Le tecniche attive permettono di: Creare un cervello cibernetico: più teste e più cuori Accedere alle emozioni attraverso0 il fare Introdurre se stessi come osservatori partecipanti Riflettere sulle premesse implicite Fare distinzioni e dare parole ad azioni istintive Accettare/toccare con mano la complessità Accentuare/insegnare la doppia posizione: stare dentro e stare fuori Trasformare la struttura in processo e far emergere possibili riletture Cambiare lessico Ricercare la configurazione relazionale, identificare la danza Cercare la coerenza locale Rintracciare le risorse..

13 Una storia complicata

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18 Una storia: Silvana

19 La ricercadella cartolinagiusta

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21 Chiedo di rappresentare la collusione

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24 La collusione e il suo opposto

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26 Gioco anch io

27 Unacoppia: come F. vedes.

28 Come S. vedef.

29 Le qualitàdi S. secondof.

30 Gliaspettipositividi F. secondos.

31 Come S. sivede

32 Come sivedef.

33 Il rapporto secondof.

34 Specificaquestaconfusione

35 Il rapporto secondos.

36 SfidoS. ad esserepiùincisiva

37 S. Dove vorrestiesserein questo momento?

38 Il puntodi vista del terapeuta

39 Le azioni comuni creano contesti di significato Non si tratta di acquisire nuove tecniche, di inventare nuove teorie per leggere i sistemi e i contesti, si tratta di riflettere sempre di più sulla operatività comune al fine di costruire una prassi evolutiva e responsabile. Far emergere alcune storie: della persona, del suo sistema, dell incontro terapeutico, della relazione nel qui e ora con noi, rispetto al futuro, al presente e al passato. I significati emergono dalla coordinazione della coordinazione di azioni e significati perché ogni processo conoscitivo ha una natura costruttiva e sociale Si tratta di agire ricursivamente

40 Fanno emergere una riflessività relazionale Il nostro focus è centrato sul «pattern che connette» il sistema consulente al sistema che chiede aiuto, attraverso un processo attivo che mette in atto sia spinte verso la stabilità che verso l'evoluzione. L oggetto di osservazione consiste nell atto stesso di osservare l oggetto

41 Le azioni permettono di sentirsi sentiti Ho proposto una sintonizzazione tra professionista e cliente che cresce nel corso della narrazione e rinarrazionedella vita di quest'ultimo, il quale percepisce (anche non consapevolmente) di vivere dentro il suo terapeuta ( ogni persona sente chiaramente la presenza della propria mente nelle espressioni dell'altro ). Il valore della sintonizzazione non si limita ad un benessere nell'hicetnunc, ma sembra modificare le fibre integrative di auto regolazione del cervello, specialmente quelle delle aree mediali della corteccia prefrontale (che sono connesse alla consapevolezza). La sintonizzazione interpersonale e la coltivazione della sintonizzazione interiore sono processi centrali della psicoterapia D.J. Siegel, Mindfulness e cervello, Cortina Editore, 2009 U1

42 Diapositiva 41 U1 UmbertaT; 16/09/2009

43 Spero di aver passato almeno un messaggio: che per fare il nostro lavoro ci vuole anche molta creatività

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